<strong>Alessia ritrova le sue origini rapita dalla bellezza di suonare in luoghi meravigliosi della Sicilia, dalle Isole Eolie a Taormina.
Alessia Forganni è una musicista. I genitori siciliani appena sposati si erano trasferiti a Brescia per lavoro. Lei è nata e scresciuta in quella città ove ha concluso gli studi musicali e universitari. Da 10 anni vive a Roma dove ha sviluppato la sua attività artistica. Ma appena può torna in Sicilia, nella sua terra d’origine per suonare in alcune tra le più affascinanti terrazze della nostra Isola, sperimentando ogni volta la meraviglia di valorizzare con la sua voce e la sua musica scenari di rara bellezza. L’abbiamo incontrata per farci raccontare la sua esperienza.
Alessia, i tuoi genitori di Messina, tu bresciana ma romana di adozione. Cosa ti porta a suonare in Sicilia?
“In parte la casualità della vita; in parte l’amore per questa terra, dove sento le mie radici da sempre e che sin da bambina suscita in me un’attrazione irresistibile, come un richiamo ancestrale, di sangue. E anche i miei genitori ora sono tornati a vivere qui. Per questo motivo quando si sono create le circostanze, tramite una mia collega musicista, ho colto le occasioni per venire a suonare tutte le volte che potevo, e da lì si è aperto un cammino professionale che continuo a percorrere parallelamente alle mie attività a Roma. Oggi ho la fortuna di portare la mia musica in luoghi veramente pregiati come il Therasia Resort di Vulcano, nelle isole Eolie, e il Belmond Grand Hotel Timeo di Taormina. In entrambe le cornici ho il privilegio di godere del fascino incantevole di due incredibili perle della Sicilia e di impreziosirle con la mia musica, e quindi con la mia anima. E mi sento molto fortunata per questo perché ogni volta è davvero un’emozione unica”.
Nord, Centro, Sud. Tre diverse realtà che vivi o hai vissuto. Cosa ami della Sicilia e cosa invece ti senti di criticare?
“Difficile non incorrere in cliché quando si parla di nord e sud Italia. Io come dimensione di vita principale ho scelto Roma perché è un ottimo compromesso tra i differenti estremi. Non stando sempre in Sicilia mi è molto facile godere degli aspetti positivi che la rendono una terra favolosa, quindi sicuramente la mia opinione può apparire parziale. Ma, al di là delle problematiche di questa terra, note a tutti, quello che ai miei occhi risalta sempre è la sua forza vitale, la sua bellezza naturale, le sue tradizioni sapientemente accudite, che sono frutto di stratificazioni culturali millenarie, e di inclusione. E mai di chiusura. E questo è un insegnamento che la Sicilia rappresenta per tutta Italia, da sempre. L’accoglienza del diverso, che viene valorizzato, è ciò che si può vedere nell’influenza normanna del Duomo di Catania, o nell’architettura araba nel Duomo di Palermo e in molti altri luoghi. Come anche la cucina: la tradizione di cuocere la selvaggina è stata affinata proprio dai normanni che erano provetti cacciatori e tutti conoscono, ad esempio, il cuscus siciliano di origine musulmana.
E la Sicilia è tutta così, un crocevia di stili e influenze e bellezze naturali che la rendono unica al mondo. Sappiamo tutti che sono caratteristiche peculiari che andrebbero valorizzate certamente di più, ma sono anche convinta che piano piano anche qui in Sicilia si stia consolidando un nuovo modo di fare turismo, andando a recuperare e fare conoscere sempre di più siti e realtà naturalmente integrate nel territorio, che lo valorizzino, anziché deturparlo. Ci sono, ad esempio, sempre più riconversioni di antiche masserie, e ville nobiliari, rimodernate, ma mantenendo lo stile originale e a basso impatto ambientale. La Sicilia mi riporta sempre ad assaporare l’amore per le piccole cose, una passeggiata sul lungomare, un sorriso in più con un passante, i biscotti appena fatti dei forni messinesi, il sapore ricco della frutta, il sole che ti scalda il viso anche in inverno. Cose di poco conto ma, che alla fine dei conti, valgono più di ogni altra cosa al mondo”.
Tu studi musica sin da quando eri piccola, pianoforte in conservatorio a Brescia insieme agli studi universitari del DAMS cinema, poi canto e musica elettronica al conservatorio di Roma; hai avuto diversi progetti artistici che ti hanno portato anche, in alcuni casi, a calcare palchi internazionali, in Sud Africa, Russia, Germania, Austria, e anche qui in Italia, pure in tv su Rai 1. Hai inoltre all’attivo varie pubblicazioni e un album uscito nel 2017. Come concili i tuoi progetti artistici con le attività più tradizionali d’intrattenimento musicale?
“Innanzitutto cercando di personalizzare il più possibile il mio stile e il mio repertorio, contaminando l’attività di intrattenimento musicale anche con la parte originale e artistica. Sono due cose nettamente diverse, ma respirano entrambe in maniera osmotica l’una dell’altra. Per esempio il progetto che hai menzionato Duel (genere classico-pop), era sì un duo originale internazionale, ma è stato proprio lavorando con esso, molto all’estero, che ho imparato a relazionarmi con un pubblico straniero, con organizzatori e promoter di rilievo. E quando lavori in resort extra lusso, non è poi tanto diverso. Il tipo di relazione con le persone, sia l’audience, che la direzione, non è così differente. Inoltre suono da sempre, ma, prima di “fare l’Artista”, se così si può dire (provo sempre un certo imbarazzo, o timore reverenziale ad usare questa parola) ho lavorato nella direzione artistica di un’etichetta a Roma (Overlook Italia) e lì ho imparato molto di produzione e di comunicazione a tutti i livelli. Lavorare a fianco del discografico Mauro Borzellino sia nel management sia come artista, mi ha dato davvero tantissimo e mi ha fatto crescere.
D’altro canto progetti originali come Fatalism e il primo album (elettronica), sviluppati con il producer fenomeno Daniele Vantaggio nel suo Hypnos Studio a Roma, o Njìra (deep-techno), che sono più recenti, meno pop e più elettronici, autoriali ed intimi, mi aiutano a conservare la natura personale anche nella musica d’intrattenimento, trasferendo lì la quota più “artistica” di me, cercando sempre un mio taglio, un mio modo, una mia nuance di colori vocali e sonori, anche per fare un brano distante dai miei, che so, come….O sole mio (!) all’occorrenza. E, in effetti, questo è quello che mi viene riportato spesso da chi mi ascolta, che la mia vocalità riconsegna una nota originale anche a brani triti e ritriti, proprio nei contesti come gli hotel. La scommessa è quella, se no…che noia!
Il Timeo a Taormina e il Therasia Resort a Vulcano. Due perle, come le hai definite, della nostra terra, e tra gli hotel più belli di tutta Italia. Cosa ci puoi raccontare di questi due luoghi pregiati?
“Sono due facce della stessa preziosa medaglia e rappresentano entrambi due differenti tipi di bellezze della Sicilia.
Il Timeo di Taormina, proprio alle spalle del Teatro greco, emana un’antica aurea di nobiltà e magnificenza. E’ una struttura di fine ottocento, via via ingrandita e ampliata. Ti fa pensare alle antiche ville siciliane, incurante dei secoli che passano: ha ospitato reali dal mondo, scrittori, artisti, attori e star di Hollywood. E mantiene sempre quella stessa magia, intatta, come il paesaggio che si staglia oltre la terrazza dove ho il piacere di suonare, immutato negli anni, con l’Etna che sbuffa trionfale e tutta la costa ionica che si srotola davanti ai tuoi occhi. Un assoluto privilegio. Ed è nel centro di una vera e propria bomboniera della Sicilia, Taormina, che rimane una meta mondiale indiscussa, con i suoi vicoli, i suoi panorami, negozi chic, e architetture storiche.
Il Therasia Resort è tutta un’altra bellissima storia, che conosco da più tempo, visto che questo sarà il quinto anno che tornerò a suonare lì. È un albergo di più recente costruzione, nel contesto selvatico delle Isole Eolie e di Vulcano e nasce come una struttura morfologicamente anatomica e integrata al contesto naturale cui appartiene.Anche la sua architettura interna ed esterna tendono a miscelarsi con l’ambiente naturale arricchendolo, senza snaturarlo, riuscendo ad essere un albergo extra lusso e al tempo stesso ecocompatibile, come una preziosa conchiglia sulle rive del mare da cui è nata. Dalla terrazza dove suono si ammirano tutte le altre isole eolie e nel mese di maggio il sole tramonta sul mare incastrandosi perfetto come una gemma tra Filicudi e Alicudi. In questo luogo ti riappropri del tuo essere come parte dell’universo, ritrovi l’armonia delle cose, la bellezza della natura incontaminata dall’uomo. Suonare in un contesto del genere significa diventare colonna sonora del film girato dalla natura. Cerchi davvero di vibrare sulla stessa linea d’onda dell’atmosfera che il paesaggio stilla intorno a te. E tutto si fa da sé: la musica si espande, passa tra gli ospiti in sala, salta dal muro bianco che cinge la terrazza e si tuffa verso il mare, e ti assicuro, la si vede prendere alto il volo”.
Come sei arrivata a realizzarti come musicista e a lavorare in luoghi così esclusivi, tu che non vivi nemmeno stabilmente qui?
“Realizzata hai ragione, mi sento, soprattutto come persona, ma a livello musicale ed artistico il cammino è sempre lì davanti a me, per fortuna! So che ho ancora tanto da esplorare e sono curiosa di vedere dove mi porteranno l’arte e la musica, che finora sì mi hanno dato tanto e mi hanno portato in luoghi meravigliosi, non solo fisici, anche della mia interiorità e della mia persona. Ma proprio il fatto di non sentire mai di essere arrivati a una completezza crea le giuste condizioni affinché la strada ti spinga più avanti. Ed è fondamentale, penso per chiunque. Nella mia esperienza credo che le crescite nella vita avvengano per due ragioni: quello che sogni e le persone che incontri. E poi l’energia che metti in ciò che desideri, ovviamente. Almeno per me è sempre stato così. Credo che quando desideri qualcosa, inneschi dei processi nella realtà che sono in parte dettati da casualità, in parte segnati da quella spinta che hai impresso con la tua volontà. E poi le persone: nella mia vita quando ho incontrato persone belle, poi sono successe sempre cose meravigliose”.
Grazie. Ti va di lasciarci qualche riferimento sulla tua musica originale?
“Certo con piacere. Grazie a voi e a Vivicentro, per avermi invitata!”
Video clip del brano “Fading Out” (Filth on Acid, Olanda, 2017)
“In Your Eyes” (Mau5trap, USA, 2018)
Fatalism – The End (album) (Mitten, Roma, 2017)
Incisione classica, Notturno di Chopin (Twilight, Roma, 2014)
Duel – Concerto in Sud Africa, 2010
https://www.youtube.com/watch?v=9zMq4QOzdaU
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