Paura in via Po a Melito. E’ il primo omicidio del 2016
span style="color: #252525; font-family: Arial, 'Helvetica Neue', Helvetica, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 23px;">Inseguito e ucciso in un bar di Melito. Fuggi fuggi generale, panico, terrore, il titolare del bar che si nasconde in bagno.
La vittima ha appena 25 anni, è senza documenti. Si pensa agli ex scissionisti di Scampia, gli Amato che hanno il fortino a Melito. Ma quando la vittima viene identificata cambia lo scenario: Luigi Di Rupo, residente a Mugnano, era stato arrestato dalla polizia lo scorso 7 febbraio. In via Santi Filippo e Giacomo, ai decumani, in dieci erano stati arrestati durante un summit del clan Sibillo. Ma i dieci riuscirono a liberarsi dìelle pistole gettandole dalle finestre e così a stretto giro erano stati scarcerati.
L’omicidio di Di Rupo si incastona dunque a pieno titolo nelle indagini sull’agguato di piazza Calenda con la morte della vittima innocente Maikol Giuseppe Russo. Un agguato che avrebbero ordinato i Mazzarella che, in guerra con i Giuliano-Sibillo, non sono riusciti a individuare a Forcella un reale nemico da eliminare.
Non è forse un caso che questo sia il primo omicidio del 2016 nel Napoletano, a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno e che proprio stamattina a Forcella – Napoli – si sono svolti i funerali di Maikol Giuseppe Russo, 27 anni, vittima innocente di un agguato di camorra il 31 dicembre.
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