Si punta sperimentando anche sull’idrogeno per treni e tir stanziando 530 milioni di euro.
Il primo luglio 2022 il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS) ha annunciato che il ministro Enrico Giannini ha firmato due Decreti che stabiliscono le procedure e le modalità per beneficiare dei 530 milioni di euro stanziati nell’ambito del Pnrr per sperimentare l’idrogeno nel trasporto ferroviario e stradale.
In particolare, per l’autotrasporto sono stati stanziati 230 milioni di euro per la realizzazione di almeno 40 stazioni di rifornimento entro il 30 giugno 2026 che dovranno sorgere in maniera prioritaria su aree strategiche per il transito dei mezzi pesanti, come quelle vicine ai terminal interni, lungo le rotte più interessate dl transito dei mezzi destinati al trasporto merci a lungo raggio, sull’asse stradale del Brennero, della tratta est-ovest da Torino a Trieste, dei corridoi delle reti europee Ten-T (Le reti Transeuropee dei Trasporti sono un insieme d’infrastrutture di trasporto integrate previste per sostenere il mercato unico, garantire la libera circolazione delle merci e delle persone e rafforzare la crescita, l’occupazione e la competitività dell’Unione europea).
Con un successivo decreto della Direzione generale per le strade e le autostrade l’alta sorveglianza sulle infrastrutture stradali e la vigilanza sui contratti concessori autostradali del Mims, verranno definite le modalità di presentazione delle domande di accesso ai finanziamenti.
530 milioni di € per treni e tir a idrogeno
Per quanto riguarda la sperimentazione nel trasporto ferroviario locale e regionale sono stati stanziati 300 milioni da destinare a Regioni e province, coinvolgendo tutta la filiera: produzione dell’idrogeno green, trasporto, stoccaggio, realizzazione delle stazioni di servizio, acquisto dei treni.
L’investimento è programmato per sostituire i treni a gasolio e ad altri idrocarburi fossili. Un vantaggio dell’idrogeno, sottolinea il Mims, è che consente di “saltare la fase di elettrificazione delle linee, con un notevole risparmio sui costi per nuove infrastrutture, evitando anche la sospensione del servizio”.
Dieci distributori di idrogeno (H2) dovranno essere ultimati, sempre entro il 30 giugno 2026, con priorità in aree già individuate nel Pnrr, quali la Valcamonica e il Salento, la ferrovia Circumetnea e quella Adriatico Sangritana, le linee ferroviarie regionali Cosenza-Catanzaro, il collegamento ferroviario tra la città di Alghero e l’aeroporto, la tratta Terni-Rieti-L’Aquila-Sulmona.
Per entrambi gli interventi, una quota pari ad almeno il 40% è destinata a progetti da realizzare nelle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia).
“Un importantissimo passo in avanti per la mobilità sostenibile, stradale e ferroviaria, e una straordinaria occasione per rafforzare i segmenti economici e produttivi legati allo sviluppo dell’idrogeno, con particolare riferimento alle regioni meridionali. Consapevoli di come, proprio la ricerca nel campo dell’approvvigionamento da energie rinnovabili possa rappresentare nel Mezzogiorno un’occasione di nuove economie e nuova occupazione. I due Poli nel Salento e in Valcamonica potranno veramente divenire i due fiori all’occhiello della trasformazione in atto” ha dichiarato viceministra Teresa Bellanova.
L’OPINIONE
Speriamo stavolta non rimangano “cattedrali (e sperperi) nel deserto”, come spesso (notoriamente quanto dissimulato) sono finiti tanti investimenti per il Mezzogiorno.
Metti “mi piace” alla nostra pagina Facebook! – / Sebastiano Adduso / Redazione
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