Circa 500 migranti sbarcati dalla nave Rhapsody dopo avere concluso la quarantena si sono riversati nel paese. Proteste del Sindaco.
Erano giunti a Porto Empedocle nella giornata del 21 settembre più di 900 migranti, cui dapprima 760 a bordo della nave-quarantena Rhapsody e dopo altri 150 circa con il traghetto di linea “Sansovino”.
Senza alcun preavviso sono iniziate le operazioni di sbarco dei migranti dalla nave quarantena Rhapsody. I primi a sbarcare sono stati i minori e gruppi familiari che a bordo di minivan, starebbero raggiungendo le diverse strutture di accoglienza della Sicilia.
C’è stato il caos a Porto Empedocle. I 500 migranti tutti tunisini si sono sparsi per le viuzze della città marinara e poi lungo la strada statale per raggiungere Agrigento. In una realtà piccola come Porto Empedocle e senza adeguati servizi di collegamento urbano con il capoluogo il riversarsi in un’unica soluzione 500 persone delle quali si conosceva solo la nazionalità, ha creato uno scompiglio generale. I residenti e commercianti sono rimasti molto sconcertati da quanto accaduto.
I migranti erano quasi tutti giovani, quasi tutti con soldi in tasca, quasi tutti con telefoni cellulari e tablet, senza mascherine, vestiti decorosamente. C’erano anche alcune famiglie, con bambini in tenera età, questi ultimi allegri come solo i bambini sanno essere. La maggior parte di loro vuole raggiungere la Francia per ritrovare i familiari che si sono trasferiti da tempo.
Di buon mattino è iniziato questo miniesodo senza controllo, di gente alla ricerca di mezzi di trasporto per raggiungere la città dei Templi. Nel piazzale dei bus empedoclino si sono visti gli studenti pendolari e i migranti appena scesi dalla nave quarantena, salire sugli stessi autobus, come se tutto fosse normale. Le facce perplesse dei genitori dei ragazzi erano evidenti.
Alcuni tunisini sono saliti su alcuni autobus senza pagare e sono stati invitati a scendere dagli autisti, altri hanno pagato e hanno viaggiato. Molti genitori hanno preferito accompagnare i figli con le proprie auto. La mattinata è stata un viavai continuo in via Roma e dintorni, con il locale “Cotti al forno” accanto la stazione ferroviaria preso d’assalto. Il titolare è stato costretto a sollecitare l’intervento delle Forze dell’Ordine, alla luce dell’assembramento creatosi.
Tutti avevano fatto colazione, per poi mettersi in cammino verso Agrigento, percorrendo a piedi sia la statale115, sia il viadotto Morandi, chiuso da tre anni e mezzo ai veicoli. Dal punto di vista dell’ordine pubblico non si sono registrati interventi delle Forze dell’Ordine. Il tutto mentre nella tensostruttura attigua al porto, chiusa da alcune settimane su input del Presidente della Regione Siciliana, ha ripreso l’attività di accoglienza.
E questa riattivazione della tensostruttura accanto al porto, dichiarata prima non più idonea dopo la maxi fuga di migranti del 27 luglio scorso, ha creato timori tra la popolazione e le Autorità locali, con il sindaco di Porto Empedocle, la grillina Ida Carmina, che ha protestato contro la scelta del Ministro degli Interni.
“Lo Stato non c’è e in questo caso si rivela sopraffattore nei confronti della mia città – ha dichiarato La Sindaca – Voglio capire perché i migranti non sono scesi a Palermo visto che la nave era lì”.
Ida Carmina ha quindi chiesto spiegazioni per la scelta di rendere nuovamente fruibile la tensostruttura “Mi avevano detto che la tensostruttura non sarebbe stata più riaperta, perché vietata. Chiamerò il Ministro degli Interni per capire cosa sta accadendo”. Dal Viminale, comunque, al momento, non sarebbe stata fornita alcuna risposta.
Il sindaco Carmina ha provato a bloccare, invano, i trasferimenti che sono continuati per tutta la notte dopo la decisione della questura, arrivata dopo 10 ore dall’arrivo della nave Rhapsody a Porto Empedocle. La protesta del primo cittadino riguarda però anche la decisione di rilasciare circa 500 migranti che hanno già effettuato la quarantena: a loro infatti verrà dato il foglio di via per lasciare l’Italia entro 5 giorni dall’approdo. Altri migranti, 260, verranno trasferiti con i diversi mezzi in vari centri di accoglienza italiani. Dopo lo svuotamento, intanto, la Rhapsody tornerà a Lampedusa per accogliere gli altri migranti presenti nell’hotspot dell’isola che dopo gli ultimi sbarchi ha raggiunto anche le 1200 unità.
“Lo Stato non c’è e in questo caso si rivela sopraffattore nei confronti della mia città. Pensano solo a Lampedusa, si sono occupati di risolvere il problema dell’isola e hanno riversato tutta l’emergenza su Porto Empedocle, gravata già nei mesi scorsi dalle Ong e dai casi di positivi al Coronavirus” ha aggiunto il sindaco di Porto Empedocle, Ida Carmina dopo che nelle ultime 24 ore si è vista arrivare nella sua cittadina circa 1.000 migranti.
Intanto nella giornata del 22, agenti della Squadra Mobile della Questura di Agrigento hanno arrestato 13 migranti provenienti dalla Tunisia, in quanto otto di loro erano destinatari di decreto di respingimento con divieto di reingresso nel territorio italiano e nell’area Schengen, mentre gli altri 5 perché raggiunti da decreto di espulsione con divieto di reingresso. I poliziotti hanno posto i migranti, che erano sbarcati nei giorni scorsi a Lampedusa, agli arresti domiciliari in una struttura di accoglienza, in attesa del giudizio direttissimo.
Il Ministero dell’Interno il 16 agosto aveva divulgato i numeri complessivi, a quella data, degli arrivi in Italia nell’ultimo anno. Dal primo agosto del 2019 al 30 luglio scorso parliamo di oltre 21mila migranti, quasi il 150% in più rispetto ai 12 mesi precedenti, in particolare provenienti dalla Tunisia.
Nel frattempo un barchino di circa 6 metri è stato ritrovato nella zona della Playa di Licata (in provincia di Agrigento). Lo sbarco “fantasma” sarebbe avvenuto durante la notte o all’alba, sulla spiaggia dove sono stati ritrovati vestiti, scarpe e un bidone con residui di carburante. A bordo della piccola lancia c’erano forse una decina, o poco più, di persone. Carabinieri, polizia e guardia costiera hanno effettuato un maxi rastrellamento dell’area, ma nessuno dei migranti è stato fino ad ora rintracciato.
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