Il 6 aprile 2009 segnò una tragedia per L’Aquila e la sua regione.Ora, 15 anni dal Terremoto, la città mostra resilienza e speranza.
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’arte e la memoria guidano la rinascita, mentre la comunità si impegna a non arrendersi.Tra ferite rimarginate e opere d’innovazione, l’Aquila offre un esempio di forza e perseveranza.
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L’Aquila 15 anni dal terremoto
Nel 15mo anniversario del terremoto che il 6 aprile 2009 provocò 309 vittime, sconvolgendo la vita del capoluogo abruzzese e di altri 55 comuni della regione. “Soltanto ricordando eviteremo le nuove tragedie”.
L’Aquila per me è più di un’emozione, “L’Aquila sente il dovere del ricordo, della memoria e allo stesso tempo la forza del progetto di una città che rinasce e l’arte è parte di questa grande rinascita”.Credo che la parola d’ordine debba essere ‘non arrendersi’.
Non arrendersi di fronte a questo grande patrimonio culturale, ma anche morale.Per la comunità di AIFOS sarà sempre un onore continuare a condividere emozioni con questa città e con voi che siete una meravigliosa comunità.
Ricordo un’altra commozione – stavolta diversa, orgogliosi di esserci stati – ha accompagnato la determinazione i racconti del Sindaco, tratti dei suoi racconti con singhiozzi di emozioni nel ricordare amici che sono scomparsi nel sussulto della madre terra e poi il cammino in questi lunghi dolorosi 15 anni.Ricordo con sensibilità il Prof.
Carlo Zamponi Docente Università degli Studi dell’Aquila, componente del Consiglio Nazionale – Aifos, ci accompagnava nel mostraci il volto dell’Aquila: con le sue ferite rimarginate e quelle ancora aperte, tra lavori ancora in corso e opere d’innovazione.Meraviglie, appunto, che fanno del patrimonio storico, architettonico, culturale e naturalistico della città un valore inestimabile da cui ripartire.
Ci siamo posti in ascolto del territorio, condividendone le speranze per il futuro e sostenendoli affinché si completi l’opera di ricostruzione materiale e sociale” con la Presidente AIFOS Protezione Civile Silvana Bresciani, Michela, Marina, Camilla, Carlo e Nicola Angelini e Fulvio De Grassi.Emozioni alternate.
Scrivo questo ricordo, a 15 anni dalla catastrofe, perché la comunità di Aifos non si sente ma è aquilana, non si sente ma è terremotata, perché vive da quel giorno gli stati d’animo, le ansie e anche le speranze.L’aquila, dunque, che è capace di ringiovanire nel preservare la storia, ci offre un magnifico esempio.
‘Non arrendersi’.
Ricordo con emozione dopo la visita a L’Aquila, il giorno dopo a Pescara per il convegno “La comunicazione del rischio nelle situazioni di emergenza” insieme ad AiFOS Associazione Italiana Formatori della Sicurezza sul Lavoro.
Celso Vassalini volontario ex Vice Presidente AIFOS-Protezione Civile