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Castellammare di Stabia

Il Podio Gialloblu di Juve Stabia – Pordenone 4 – 2

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Medaglia d’oro: a Luigi Canotto, la scintilla che innesca l’incendio stabiese. Avrà certamente i suoi difetti, in alcuni casi peccherà di egoismo ma resta il calciatore da cui la Juve Stabia non può in alcun modo prescindere: è il 18 gialloblu l’elemento in grado di spezzare la monotonia della gara. Ritrovati i lanci geometrici di Calò, Canotto sfrutta al massimo le praterie che gli lascia la difesa del Pordenone, puntando a ripetizione De Agostini, per cui probabilmente la maglia gialloblu numero 18 avrà a lungo le sembianze del classico lenzuolo di un fantasma. Canotto è irruentemente pulito nel rubare palla al capitano friulano e a servire a Forte la più facile delle reti, e poco dopo a concludere la poderosa accelerazione con l’esterno destro tutto delicatezza e precisione che beffa Di Gregorio. La sensazione chiara è che, quando in campo trova il giusto equilibrio, l’ex Trapani diventi a tratti immarcabile, mescolando alla perfezione velocità e classe. Altrettanto palese è la sensazione che siano ancora tanti i margini di miglioramento che potrebbero portarlo ad essere calciatore determinante, sempre, anche in Serie B. FURIA.

Medaglia d’argento: a tutto il blocco della mediana Calò – Calvano – Mallamo perché sarebbe ingeneroso premiare solo uno dei tre moschettieri.Caratteristiche diverse, fisicità differenti che diventano combinazione perfetta trovata da Caserta per il centrocampo della sua Juve Stabia. Non può essere un caso che le gare in cui Di Gennaro è stato assente abbiano segnato il ritorno del “vecchio Calò”, il regista dalla visione di gioco di categoria superiore, che gioca anche di sciabola quando è necessario. Calò dispensa assist, tre, come fa con le gomme il compagno di scuola che ha il pacchetto di chewingum; due i passaggi gol da corner, che per il 5 gialloblu devono essere il nuovo punto di partenza della stagione. Sempre al centro del gioco e senza la pesante insicurezza delle prime gare, è tornato il regista scintillante dello scorso torneo. Partenza del campionato di Calvano era stata l’espulsione rimediata con l’Ascoli, cancellata da prestazioni in cui l’ex Verona è apparso elemento dominante nella mediana gialloblu. Un centrocampista che fa del fisico e della corsa le sua armi migliori, che però non va in imbarazzo quando c’è da alzare la testa ed impostare. Ad impreziosire la gara del 37 stabiese la rete che spegne le ambizioni del Pordenone, prima del castigo definitivo di Canotto; ovunque si guardi in campo, Calvano c’è e si sente. Si sente eccome la presenza di Alessandro Mallamo, per cui il calcio di Caserta ha avuto un colpo di fulmine. Regista, mezz’ala, interditore, incursore e rifinitore: nell’arco di 90 minuti l’ex Atalanta è in grado di giocare, bene, in ogni posizione senza tra l’altro mai andare in riserva. E’ il centrocampista universale, compatibile con ogni modulo ed ogni avversario. MIX PERFETTO.

Medaglia di bronzo: ci perdonerà lo squalo Forte, al secondo morso consecutivo, ma la scena nei momenti significativi è sempre di Adriano Mezavilla. Lui che con la rete alla Vibonese aveva regalato la Serie B, spezza la maledizione Menti e fa partire a tutti gli effetti la corsa verso la salvezza. Tra ieri e stamane qualcuno ha storto il naso vedendo ancora il brasiliano titolare al fianco di Troest nonostante il rientro di Tonucci; peccato gravissimo (perdonali Adriano, non sanno quello che fanno) perchè la Juve Stabia è sempre al sicuro dietro le spalle larghe del 34. Adriano sovrasta sul primo corner della gara il suo marcatore, fiondandosi sulla palla con la stessa prepotenza del predatore sulla preda. Dopo la rete la sua gara, e quella della Juve Stabia, va in crescendo: nessun intervento impreciso, mai un’uscita in ritardo per Mezavilla, diga contro la quale fisicamente si infrangono i tentativi del Pordenone: iniziano per il brasiliano stabiese a mancare gli aggettivi. INIMITABILE.

CONTROPODIO

Medaglia d’oro: un unico gradino del podio per chi ha facilmente smesso di credere nella squadra, e soprattutto in Fabio Caserta. “Non è adeguato alla categoria”, “serve dare una scossa” erano le frasi tormentone sui social dopo le prime sei gare della stagione, che avevano in un attimo cancellato i due anni da tecnico da incorniciare di Caserta. E’ stato sufficiente dare alla squadra ed al suo allenatore il tempo minimo necessario a trovare il nuovo assetto giusto, con sedici elementi diversi rispetto alla scorsa stagione, per vedere netti miglioramenti. Attenzione, nessuno sta negando che siano stati fatti degli errori; semplicemente gli errori forse sono stati valutati in misura troppo rigida rispetto alle tempistiche. Si collegano a questa considerazione, i tristi numeri dei botteghini. Nessun dato ufficiale ma il colpo d’occhio del Menti lasciava intuire che solo i 3000 abbonati, e pochi tifosi in più, fossero presenti a sostenere la squadra. Troppo poco, soprattutto dopo la prima vittoria in campionato e nelle fasi iniziali di una stagione che sarà durissima, quindi dove serve massimo sostegno. Inutile chiedere grandi acquisti che infiammino il mercato se a stento 3000 spettatori poi ne ammirano le giocate.

R

affaele Izzo

Juve Stabia TV


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