Taormina, 1 agosto 2025 – ore 21:30
Il maestoso scenario del Teatro Antico ospiterà un evento che promette di unire nostalgia pop e grandiosità orchestrale: “Symphony – Musiche di Roby Facchinetti”, concerto curato dall’Orchestra e Coro Taormina Opera Stars sotto la bacchetta del M° Diego Basso.
Dal pop alla tavolozza sinfonica
Questa produzione – firmata Associazione Art Voice Academy – rilegge i successi scritti da Facchinetti per i Pooh con un taglio completamente orchestrale: niente elettronica, niente batteria rock, ma archi, fiati e percussioni sinfonichechiamati a disegnare nuove sfumature emotive. Le linee vocali originali, anziché essere affidate a solisti, verranno scolpite dagli impasti timbrici dell’orchestra e dalle sezioni corali dirette da Davide Dellisanti.
Un programma ricco di classici
Dopo un’ouverture strumentale concepita ad hoc, il pubblico ascolterà pagine iconiche come
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“Pierre”
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“Uomini soli”
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“Chi fermerà la musica”
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“Pensiero”
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“Parsifal”
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“Respiri”
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“Rinascerò, rinascerai”
ognuna presentata in inediti arrangiamenti sinfonici creati dal M° Basso. Il risultato sarà un viaggio sonoro che spoglia i brani dalle consuete sonorità pop per restituirli nella loro essenza melodica, amplificata dalla forza di oltre cento esecutori tra orchestra e coro.
Un progetto nato nel 2020
“Symphony” vede la luce durante il cinquantenario dei Pooh: nel 2020, subito dopo il lockdown, le prime versioni orchestrali di “Pierre” e “Rinascerò, rinascerai” aprirono la strada a un album registrato con l’Orchestra Ritmico Sinfonica Italiana e la Budapest Art Orchestra. Da allora il progetto è diventato un tour che ha toccato i principali teatri italiani; Taormina rappresenta ora una tappa d’eccezione dove la suggestione delle rovine greche si fonderà con la scrittura lirica del “Cigno di Bergamo”.
Perché non perderlo
Ascoltare i capolavori di Facchinetti in versione sinfonica significa risentirli per la prima volta, scoprendo dettagli nascosti e nuove profondità emotive. L’assenza di voci soliste mette al centro le melodie, restituendo loro una purezza quasi cameristica, esaltata dall’eco naturale del Teatro Antico





