La Giunta Regionale, ha approvato una programmazione finanziaria volta a rafforzare la rete di supporto per le vittime di violenza.
FINANZIARIA CAMPANIA: 600MILA EURO per “MAI PIù VIOLENZA SULLE DONNE”
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APOLI- La Giunta Regionale, su proposta dell’Assessore alla Formazione e alle Pari Opportunità Chiara Marciani, ha approvato una programmazione finanziaria volta a rafforzare la rete di supporto per le vittime di violenza. La cifra stanziata è di 600 mila euro, sarà utilizzata per finanziare tre percorsi formativi: il primo indirizzato alle forze dell’ Ordine, in collaborazione alla Scuola regionale di Polizia locale, il secondo è quello delle operatrici e operatori dei centri anti-violenza, il terzo è rivolto al personale sanitario ospedaliero, ai pediatri e ai medici di base. Il tema della Violenza su donne e bambini in questa fase storica è più che mai centrale nella nostra società: sarà il progresso, i tempi che cambiano anche la relazione maschio/femmina, uomo/donna, adulti/bambini, risulta sempre più soggetta a tensioni, che il più delle volte portano ad esiti negativi. Tante sono le pagine di cronaca in cui si riportano tragedie e nomi di donne di cui non sempre si riesce a immaginare il volto, perché purtroppo spesso, le parole non bastano a raccontare il dolore che c’è stato in quelle vite, che oramai non hanno più voce. Per questo motivo, oltre che una seria presa d’atto della necessità di un avvio di una rivoluzione ANZI Evoluzione Culturale a riguardo, bisogna SEMPRE partire dalle SCUOLE, è fondamentale che l’iniziativa parta dall’alto e quindi dalle Istituzioni. Seicento mila euro possono considerarsi un inizio soltanto, perché è un lavoro che deve essere portato avanti nel tempo. Giusta la scelta dei tre percorsi su cui sono indirizzati i finanziamenti: le prime persone con cui le vittime si interfacciano, quando RIESCONO A TROVARE IL CORAGGIO di uscire di casa e cercare aiuto sono proprio le DIVISE, i CAMICI e gli operatori, le operatrici dei centri anti-violenza. E’ necessario quindi garantire loro gli strumenti e la formazione adatta per essere all’altezza di fronteggiare questi casi. Serve infatti anche una preparazione a livello “emotivo” che prepari a saper cogliere le richieste di aiuto “silenziose”, quelle fatte senza l’uso di parole, ma che bisogna “saper leggere” dai gesti del corpo, dagli sguardi, dalle lacrime, dagli scatti di rabbia, dai silenzi e dai falsi sorrisi. Allo stesso modo, sull’altro fronte, gli INSEGNANTI, altra categoria lasciata troppe volte senza supporti, hanno da fare un grande lavoro nel trasmettere alle giovani donne e ai giovani uomini il messaggio fondamentale di RISPETTO reciproco che è alla base di ogni relazione umana.
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