“Servono 5 inceneritori, uno per provincia”
“Servono 5 inceneritori uno per ogni provincia della Campania: sta per profilarsi una grande emergenza rifiuti e sanitaria. Se trovano la localizzazione bene, altrimenti ci pensiamo noi”. La miccia della bomba rifiuti accesa a Napoli dal vicepremier Matteo Salvini, ha il sapore della forte provocazione per l’altra metà del contratto di Governo che contro gli inceneritori ci ha costruito anni di campagna elettorale: i grillini da gialli sono diventati verdi di rabbia.
A iniziare dall’altro vicepremier Luigi Di Maio: “Quando si viene in Campania – dice – e si parla di terra dei fuochi si dovrebbero tener presenti la storia e le difficoltà di questo popolo. È un disastro legato ai rifiuti industriali provenienti da tutta Italia. Quindi gli inceneritori non c’entrano una beneamata ceppa e tra l’altro non sono nel contratto di Governo”. Anche il ministro dell’Ambiente Sergio Costa si rizela, e lunedì sarà a Caserta per parlare della Terra dei fuochi e di come risolvere il problema dello smaltimento dei migliaia di tonnellate di schifezze imballate o sotterrate. Le parole di Salvini hanno innescato una furiosa polemica interna al Governo e tra alleati, la seconda a stretto giro dopo quella sul condono a Ischia. Sotto accusa ci finisce anche la Regione guidata da Vincenzo De Luca il cui Piano rifiuti non prevede termovalorizzatori.
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