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Messina, gli spara al volto e al torace forse perché nel suo terreno

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Un 28enne del villaggio di Tipoldo a Messina è stato colpito da due fucilate al volto e al torace. È gravissimo. Lo sparatore è un 71enne.

span style="font-size: 18pt;">Un ragazzo di 28 anni è rimasto gravemente ferito nel Messinese dopo che ieri un 71enne del luogo gli ha sparato con un fucile. L’anziano è stato sottoposto a stato di fermo

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È successo nel villaggio di Tipoldo, una frazione collinare della Circoscrizione I della città di Messina. La vittima è stata trovata in una pozza di sangue in mezzo a due auto bruciate ed è ora ricoverata in gravi condizioni al Policlinico.

L’anziano ha visto il giovane al ritorno da una battuta di caccia e, per motivi ancora da accertare, gli ha sparato. Sul caso indagano i Carabinieri.

A trovare il ferito sono state le Forze dell’Ordine che intervenivano per la segnalazione di un’auto in fiamme nelle campagne poco distante dalla strada. Sul posto sono arrivati i Vigili del fuoco accompagnati dai Carabinieri ma arrivati al villaggio di Tipoldo, in contrada Cummarà, oltre all’auto ormai bruciata, hanno trovato anche un giovane ferito al viso da colpi di fucile. Il ragazzo era riverso in una pozza di sangue ma ancora vivo

Così il 28enne è stato portato d’urgenza al Policlinico di Messina, in gravi condizioni. Dalla prima ricostruzione, emerge che il giovane era andato tra i boschi per raccogliere castagne ma ha incontrato l’anziano che stava tornando da una battuta di caccia. Ne sarebbe nata una lite i cui motivi sono del tutto ignoti al momento ma al culmine dello scontro il 71enne gli ha sparato.

La vicenda appare nebulosa. Gli investigatori non hanno ancora chiaro se il colpo di fucile sia stato esploso volontariamente e se si sia trattato di un incidente. L’uomo è stato fermato anche perché non avrebbe prestato soccorso ne chiamato alcuno.

Indagini sono in corso per chiarire la dinamica degli eventi.  La prima cosa che gli inquirenti stanno cercando di accertare è se i due si conoscessero e avessero una qualche sorta di rapporto personale o mediato. Solo dopo aver compreso questo si potrà propendere per una ipotesi che preveda il tentato omicidio volontario piuttosto che per un’altra che preveda, invece, il drammatico incidente e dunque l’omissione di soccorso. Ma bisognerà anche chiarire l’eventualità della lite scoppiata fra i due i cui estremi non sarebbero ancora definiti.

Adduso Sebastiano

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