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Castellammare di Stabia

Il sindaco di Messina, questa volta mi dimetto … da deputato

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Nella serata di ieri 21 ottobre, il sindaco di Messina De Luca ha detto che si dimette da deputato regionale e che farà il sindaco della città.

Avrebbe approntato una lettera di dimissioni dall’ARS (Assemblea Reginale Sicilia) che consentirà così al proprio delfino e attuale sindaco di Santa Teresa di Riva (ME) di sostituirlo nella deputazione regionale poiché ultimo dei non eletti nella lista in cui era candidato De Luca.

Quando il 24 giugno di quest’anno a Messina è stato eletto sindaco De Luca al ballottaggio, con il 65% dei voti e con un’affluenza degli aventi diritto al voto del 39%, qualcuno ebbe a dire che ormai poteva chiudere il teatro cittadino Vittorio Emanuele poiché adesso c’era un nuovo impareggiabile attore sulla scena locale.

E in effetti il neo sindaco De Luca, nonostante non abbia la sua lista avuto alcuno consigliere eletto, da veterano politico è stato capace di acquisire di fatto anche una maggioranza consiliare, in quanto di recente ben 20 consiglieri comunali hanno votato il suo piano “salva Messina” con l’opposizione del gruppo 5stelle, salvo poi, anche tramite considerazioni su giornali online, alcuni degli stessi che hanno dato il loro voto nel Civico consesso, esprimere legittime critiche o appunti all’attuale sindaco di Messina. Ma questa e non solo a Messina, è l’annosa cultura nazionale della teatrante politica di centrodestra e centrosinistra, del fare tutto e dopo proclamare il contrario.

Non si vuole quindi entrare al momento in argomentazioni politico-tecniche o normative, attendendo fatti concreti, oppure valutazioni sui numeri e programmi sciorinati ieri nel discorso di De Luca, come anche sulle eventuali emozioni favorevoli e contrari che egli sa anche bene innescare. Si è pertanto chiesto ad una persona di Santa Teresa di Riva cosa pensa di De Luca come sindaco, visto che nel citato paese lo è stato per cinque anni, lasciando a detta di alcuni un segno positivo mentre per altri neanche a nominarglielo.

La risposta:

D

e Luca ha di certo esperienza nella macchina amministrativa, oltre che è laureato in legge e fa politica da circa vent’anni come deputato regionale oltre che sindaco di Fiumedenisi, suo paese di origine, prima ancora che di Santa Teresa di Riva. A Messina, come all’epoca a Santa Teresa di Riva, ha trovato una analoga coincidenza benigna, poiché gli elettori erano ormai insofferenti all’annoso stagno politico-burocratico locale che aveva trascurava persino la quotidiana ordinarietà funzionale della cittadina. A questo si aggiunga per Messina, come anche allora per Santa Teresa di Riva, che lo stesso conservatorismo politico messinese, sia di centrodestra che centrosinistra e a Messina anche l’evidente incertezza dei 5stelle, ha finito con il candidare dei soggetti che appartenevano comunque al passato. Sicché il bisogno quasi vitale della gente di avere un cambiamento politico-sociale e pure un rinnovamento umano, ha giovato a favore dell’appena sbarcato De Luca, sia allora a Santa Teresa di Riva che adesso a Messina, tra l’altro quasi un giovanotto rispetto all’età degli altri competitor di allora e di adesso. Poi sul piano dell’oratoria, immagine e propaganda, De Luca sa essere di certo più trascinante e organizzato rispetto ai suoi raffermi concorrenti candidati.

Però ci sono stati e ci sono fattori che implicitamente insidiano De luca quale sindaco. Uno di questi è che a Santa Teresa di Riva De Luca aveva avuto anche la maggioranza del Consiglio comunale, poiché la norma regionale dell’epoca, anche in presenza di pochi voti raccolti dalla sua lista, aveva legittimato istituzionalmente quest’ultima in quanto il proprio rappresentante a sindaco aveva vinto (appunto allora De Luca). A Messina ciò non è avvenuto, poiché nel frattempo è cambiata la norma regionale e quindi non c’è stato il trascinamento della rispettiva lista. Inoltre essendo De Luca anche un noto devoto, ha di tutta evidenza, come in genere di solito i credenti di qualsiasi fede, dei percorsi soggettivi prestabiliti, per cui sembra non immaginare altre vie o diversità. Sicché, come avrebbe fatto a Santa Teresa di Riva, sembra stia facendo analogamente a Messina. Ma una cosa è una piccola realtà di un paese, in cui, ad esempio, non ci sono base sindacali, associazioni sociali indipendenti o schierate e dove di fatto ogni cosa ruota attorno all’unica grande azienda locale che è notoriamente nei piccoli centri di provincia il Comune, che per questo fa pure il buono e il cattivo tempo, un’altra è la realtà come Messina, una città che seppure di relativa grandezza, ha già delle preesistenti situazioni, quindi sindacati, associazioni intellettuali, professionali, politiche, un Tribunale, una Università, ecc. Una città in democrazia non può intendersi come un’azienda propria sol perché si è stati eletti o si è nei Palazzi.

Non di meno, immagino, almeno questa è la mia opinione, che come a Santa Teresa di Riva, anche a Messina, De Luca saprà far funzionare l’ordinarietà in maniera impeccabile, abbellendo e pulendo la città, ma poi anche esagerando con quello che tu scrivi “panem et circenses” quindi soldi a pioggia per spettacoli, processioni, divertimenti e così via, facendo anche esperimenti vari con acquisti o realizzazioni per ipotetiche necessità pubbliche e con costi di scopo che scaricherà dopo sui cittadini, oppure gridando di volere combattere il vecchio sistema ma per imporre il suo, svuotando ogni cosa ma per mettere i suoi, privatizzando ma per dare ai suoi, facendo mutui e prestiti ma che pagheranno i cittadini per i prossimi decenni e non facendo di fatto nulla dei parcellati mega progetti che declama.

Concordo però, come anche ho letto che hai scritto, che bisogna ormai dargli almeno un anno di tempo per dimostrare in concreto cosa farà a Messina, poiché di fatto ha già una sorta di Maggioranza in Consiglio comunale. Non dimentichiamo infatti che anche il precedente sindaco di Messina, Accorinti, seppure veniva criticato, poi in Consiglio manteneva una Maggioranza grazie a quelli che fuori lo biasimavano, tanto che ha completato il mandato. Viceversa dovrebbe essere il Consiglio comunale a sfiduciare un Sindaco e non questo elusivo azzuffamento tra sostenitori e contro.

L’immagine è tratta dalla pagina fb del sindaco inerente il suo discorso di ieri sera dal palco innanzi al Municipio di Messina.

Adduso Sebastiano


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