Il Sindaco di Messina lo ha definito il “patto della pignolata” che a Palermo lo ha visto con il Presidente dell’ARS e il deputato Lo Giudice.
Il sindaco di Messina Cateno De Luca lo ha chiamato il “patto della pignolata” l’incontro di ieri pomeriggio a Palermo con il presidente dell’Ars e leader di Forza Italia Gianfranco Miccichè e l’assessore di Messina Dafne Musolino e il Sindaco di Santa Teresa di Riva (ME) nonché deputato regionale Danilo Lo Giudice.
Il Sindaco Di Messina tuttavia al momento non aggiunge altro su questo “patto”. Però nei giorni scorsi era trapelata la notizia della candidatura alle europee di maggio di una “quota rosa” della sua Giunta. Presumibilmente Cateno De Luca starebbe iniziando a saggiare il terreno anche in vista delle elezioni regionali che come ha sempre dichiarato sono il suo obiettivo tanto più sostenuto in questa percorso da numerosi esponenti del centrodestra, Forza Italia con la senatrice Urania Papatheu e deputata Siracusano.
Sulla sua pagina Fb tuttavia il Sindaco di Messina scrive quasi a volere confermare le voci di un suo interesse fattivo per le europee “Chiedo a tutti voi ed ai giornalisti di segnalare se la provincia di Messina ha mai avuto un proprio rappresentate al Parlamento Europeo. Che io ricordi dal 1987 in poi non mi risulta nessun messinese eletto in Europa. Chissà perché ! Buonanotte a tutti voi e soprattutto ai benpensanti !. PS: credo di aver dimostrato che la mia lucida follia si è concretizzata in risultati ben concreti !”.
Una mossa che ha suscitato inevitabili malumori fra i suoi avversari politici in considerazione del fatto che il Sindaco di Messina Cateno De Luca si è sempre presentato e manifestato come “l’antisistema”, tanto che gran parte della sua campagna elettorale era stata improntata sulla contrapposizione a Francantonio Genovese (il cui figlio, Luigi, è il più giovane deputato all’Ars) e del quale, si vocifera, starebbe per lasciare il partito di Forza Italia.
Un endemico teatrino alla “missinisi” quello a cui si assiste da sempre in città (e provincia) in cui, da destra a sinistra, si presentano ognuno nella propria dimensione ed estrazione, mentre poi dietro le quinte, risaputamente, c’è una culturale “redistribuzione” politica.
L’ultimo Consiglio comunale inerente l’approvazione del bilancio è stato eloquente al riguardo. Mentre infatti tra il pubblico presente molti (double face, allineati e prossimi), recitando, si domandavano (eludendo) se il Sindaco Cateno De Luca avesse o meno una Maggioranza, il bilancio veniva approvato senza neanche un emendamento.
Parafrasando la pubblicità di un noto attore messinese: Più maggioranza di così !
Però, come sempre si scrive da queste pagine, essendo l’Italia (e per fortuna almeno in questo) una Nazione elettoralmente democratica, se per la maggior parte dei siciliani e anche di quelli che non votano (poiché astenersi ha comunque implicitamente un effetto a favore o svantaggio di taluno o qualcosa) è confacente questo sparso andazzo politico e non solo a Messina e Provincia ma notoriamente in tutta la Sicilia, non si può che civilmente doverlo accettare, seppure legittimamente anche non condividerlo.
A
dduso Sebastiano
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