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Castellammare di Stabia

È morto anche l’altro cuginetto, il piccolo Simone

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La terribile notizia che è morto è arrivata nel giorno dei funerali a Vittoria del cugino Alessio di qualche anno più grande. Lo Stato in Sicilia non c’è.

Qualche giorno addietro avevamo raccontato il dramma che si è consumato a Vittoria, paese della provincia di Ragusa “Due cuginetti, cui uno morto e l’altro grave, sono stati travolti da un suv davanti all’uscio di casa”.

I due cuginetti di 11 e 12 anni erano seduti sull’uscio di casa quando improvvisamente sono stati travolti da un’auto pirata lanciata a folle velocità nel centro di Vittoria. Uno, Alessio il più grande, come pure accertato successivamente dall’autopsia era morto sul colpo a causa di un’emorragia interna, mentre l’altro, Simone, era stato ricoverato in gravissime condizioni avendo gli arti inferiori tranciati, tanto che in ospedale gli erano stati amputati.

La scena che si era presentata ai soccorritori immediatamente dopo l’incidente è stata raccapricciante, straziante e impressionante, tra l’altro documentata dalle immagini di un sistema di videosorveglianza. Il Suv ha tranciato gli arti inferiori dei bimbi. A investirli la Jeep nera guidata da Rosario Greco, 37 anni, con precedenti per armi e droga, figlio del “re” degli imballaggi del mercato di Vittoria. Guidava, secondo gli investigatori, dopo avere assunto cocaina, come dallo stesso guidatore ammesso e con un tasso alcolemico quattro volte superiore a quello consentito. E per questo non ha saputo controllare l’auto, dopo un sorpasso azzardato, nel tratto in cui la via 4 aprile diventa uno stretto budello.

Simone in un primo tempo, nonostante avesse perso le gambe, era riuscito a sopravvivere. Oggi, però, dopo tre giorni di agonia al reparto di Terapia intensiva, dal Policlinico di Messina dove era ricoverato è arrivata la brutta notizia che anche lui non è riuscito a farcela. Simone era stato trasferito in elisoccorso alle 3 del mattino del 12 luglio a Messina dopo che il personale sanitario dell’Ospedale di Vittoria era intervenuto per cinque ore nel tentativo di stabilizzare la situazione drammatica in cui versava.

L’investitore Rosario Greco, è il figlio di Elio Greco, il ‘re’ degli imballaggi di Vittoria, imprenditore, secondo la ricostruzione fatta dal Tribunale di Catania, a cui lo scorso mese di gennaio gli sono stati sequestrati beni per un valore complessivo di circa 35 milioni di euro poiché affiliato al clan Dominante-Carbonaro e vicino alla famiglia mafiosa gelese dei Rinzivillo. Nelle 36 pagine di decreto di sequestro dei beni viene ripercorsa l’ascesa economica di Greco e dei suoi parenti più prossimi, una famiglia che tra il 1987 e il 1999 non ha dichiarato redditi e che con l’inizio del nuovo millennio ha visto crescere il proprio status.

Elio Greco, padre di Rosario il guidatore del Suv, è stato peraltro arrestato, nel dicembre 2017, nell’inchiesta ‘Ghost Trash’ sul presunto controllo della mafia nel settore degli imballaggi ortofrutticoli e a Pasqua di quest’anno è stato arrestato per tentato omicidio ai danni di Raffaele Giudice, che ha ferito con un colpo di pistola ad una gamba per contrasti di natura economica.

Il figlio Rosario, invece, ha precedenti penali per porto abusivo di armi e traffico di sostanze stupefacenti. È stato arrestato nel 2015 a seguito di diverse perquisizioni della Polizia che gli hanno ritrovato a casa armi. Anche ieri sulla sua auto che ha travolto i due cuginetti la Polizia ha rinvenuto uno sfollagente telescopico e una mazza da baseball.

Anche le persone in macchina con Rosario Greco, sono note alle forze dell’ordine: due di loro (erano tre in totale) hanno precedenti penali. Uno è Angelo Ventura, figlio del capomafia di Vittoria, Giambattista, l’altro è Alfredo Sortino con vari precedenti penali, il terzo è Rosario Fiore. I tre che accompagnavano in auto Rosario Greco, inizialmente hanno tentato di favorire l’autore dell’omicidio stradale, ma poi hanno deciso di fornire un’esatta dinamica di quanto accaduto addebitando ogni responsabilità al conducente. Sono stati denunciati per favoreggiamento. Nelle indagini della Polizia sono state utili le immagini di alcuni impianti di videosorveglianza che hanno ripreso le fasi del sinistro stradale.

Rosario Greco è stato adesso arrestato per omicidio stradale aggravato. Adesso dovrà rispondere di pluriomicidio.

Intanto oggi domenica si sono svolti alle 10,30, i funerali di Alessio. Un addio preceduto dalle polemiche, perché le esequie sono state affidate all’agenzia di pompe funebri dell’amico di uno degli altri uomini che erano a bordo della Jeep che ha travolto Alessio e il cuginetto Simone, a cui sono state amputate le gambe.

Fatto quest’ultimo denunciato dal giornalista Paolo Borrometi (Laureato in Giurisprudenza, inizia l’attività giornalistica nel 2010 collaborando con il Giornale di Sicilia, per poi passare a Tv2000[1], l’Agi ed è direttore della testata giornalistica LaSpia.it. Giornalista pubblicista dal gennaio 2013[2] e professionista dal gennaio 2017. Dal 21 dicembre del 2017 è Presidente di Articolo21) a cui va la solidarietà di Vivicentro.

Era stato lui per primo a scrivere che l’agenzia di pompe funebri a cui sono state affidate le esequie del piccolo Alessio è gestita da un amico di Ventura.

Subito sui social sono arrivati gli insulti all’indirizzo del giornalista Borrometi da parte di amici e persone vicine ad Angelo Ventura, uno dei coloro che era a bordo del suv che ha travolto i due cuginetti.

“Tentano di additare me all’opinione pubblica, è il classico modo di fare della mafia” scrive Borrometi.

“Ci vogliono muti, ma questo è il momento di urlare. Lo dobbiamo fare per noi, per i nostri figli, per i più piccoli come Alessio e Simone. Perchè mentre piangiamo a Vittoria continua ad accadere di tutto e lo Stato purtroppo arranca – scrive ancora Borrometi – Uno degli indagati per omissione di soccorso e favoreggiamento dell’omicida di Alessio è Angelo Ventura, il figlio del boss Titta Ventura. E Angelo Ventura, candidamente su Facebook scrive che è “addolorato”.

Nel frattempo il padre di Alessio, Alessandro D’Antonio, a chiusura delle orazioni funebri per il figlio, travolto e ucciso dal suv e al contempo con la notizia che stamani anche il cuginetto era deceduto ha dichiarato Lascerò Vittoria. Dopo questa tragedia non riesco più a vivere in questa citta“.

Era arrivato sull’altare stremato, senza più lacrime ma ha la forza di gridare la sua rabbiaNon riesco più ad entrare nella mia casa“.

L’opinione.

Lo Stato in Sicilia non c’è, oppure non c’è a sufficienza, o ancora da alcuni anni le trasversali forze politiche ci raccontano retoriche, ipocrisie e propagande. Lo Stato così è un fallito. Il Presidente della Repubblica che è un giudice costituzionale e un siciliano, dia segnali forti. Il Presidente del Consiglio che è un professore universitario e uomo di Legge, dia segnali forti. Il Ministro della Giustizia che è un avvocato e anch’egli siciliano, dia segnali forti. Addolora tanto quanto accaduto a quei poveri ragazzini. Da piccoli adolescenti si stavano affacciando alla vita, purtroppo anche a questa generale società abbandonata a se stessa.

A

dduso Sebastiano

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