Perugia, Alvini: “Il valore non conta se non curi dettagli e particolari”

Il Perugia di Alvini si presenta a Reggio Calabria con il quinto rendimento esterno del campionato: 24 punti frutto di 6 vittorie, 6 pareggi e 2 sconfitte.

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Il Perugia di Alvini si presenta a Reggio Calabria con il quinto rendimento esterno del campionato: 24 punti frutto di 6 vittorie, 6 pareggi e 2 sconfitte. 1,5 la media punti a partita. L’Ascoli che al momento occupa l’ultimo posto utile per i playoff, ha un punto in più (43) con una media punti gara di 1,54. La Reggina settima per rendimento interno: 23 punti al “Granillo”, grazie a 7 vittorie (4 di fila nelle ultime 4), 2 pareggi e 5 sconfitte. Nel girone di ritorno, secondi solo alla Cremonese: 16 punti al pari di Monza e Lecce. La cura Stellone ha rigenerato fino ai turni ravvicinati dell’intero mese di febbraio: 5 vittorie in sette partite.

Queste le parole di  Massimiliano Alvini (Perugia): 

“Come tutti gli altri avevamo bisogni di tornare a fare allenamenti. Abbiamo fatto ciò che avevamo programmato. Dal punto di vista psicologico le ultime tre gare ci hanno fatto comprendere che la squadra ha un valore, che però non conta se non curi i dettagli ed i particolari. Perché hai fatto si tre buone gare ma per una crescita ulteriore serve curare ancora tanti particolari. Ed è lì che si deve migliorare. E la squadra lo farà sicuramente, perché ok le tre belle gare ma un sol punto ed alcuni dettagli trascurati. E’ da qui invece che passa il miglioramento della squadra. Ha fatto un gran percorso ma gli chiedo di fare quel salto che distingue le grandi dalle altre. E questi ragazzi possono farlo. A patto che non si vedano più quei falli di mano, le espulsioni che ci sono costate carissime (ultima quella di Kouan che ora è su un lavoro diverso perché voglio migliorarlo: sarà compito mio e dello staff cercare di migliorare la mentalità. Se Kouan ha fatto quell’errore anche il nostro percorso di allenamento va migliorato in tal senso), ed il non concretizzare il predominio. Brescia invece non la conta perché il dettaglio è stato ‘esterno’. L’idea nostra resta il dominio palla sia in possesso che non possesso. Pressione alta a volte laterale a volte più bassa. I nostri princìpi devono esser interpretati dai calciatori in campo. Sono gli artefici del loro stesso merito. Reggina squadra che rispetto, ha colpi importanti in Galabinov e Menez”. 

 

Carmine D’Argenio, Autore a VIVICENTRO

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