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Filippini (Sanofi): “Azienda contribuisce con 1,4 mld a Pil Italia”

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(Adnkronos) – "Oggi abbiamo voluto promuovere un incontro dedicato al valore strategico che il settore farmaceutico porta al sistema Paese, con un approfondimento grazie anche alla collaborazione con l'istituto di ricerca.Proprio sull'impatto che Sanofi porta al nostro Paese, sono emersi dati significativi: 1,4 miliardi in tema di contributo al Pil, ma anche in termini di valore, che ogni posto di lavoro in Sanofi genera nel sistema Paese con un moltiplicatore di oltre cinque".

Lo ha detto all'Adnkronos Salute Fulvia Filippini, direttore Affari istituzionali di Sanofi Italia, in occasione del convegno 'Il valore del settore farmaceutico nel sistema Paese.Una Life Sciences strategy italiana', promosso da Sanofi a Roma. "Questi dati – spiega Filippini – fanno sicuramente riflettere sull'importanza del settore anche in tema di Ricerca e Sviluppo.

Abbiamo proprio recentemente dichiarato la volontà di incrementare del 50% a livello globale gli studi clinici di fase 3 già dall'anno prossimo e l'Italia giocherà un ruolo fondamentale anche nella ricerca clinica.Tutto questo è importante, ma quello che vogliamo fare oggi è lanciare un appello al Paese perché si doti di una Life Sciences strategy comprensiva di diversi aspetti, non solo quello del finanziamento". "Si sta discutendo in questo momento la legge di Bilancio.

C'è un tema di sottofinanziamento strutturale della spesa farmaceutica ospedaliera per una domanda che cresce per l'innovazione che l'industria porta – sottolinea Filippini – che ha una serie di benefici di riduzione di altre spese.C'è quindi il tema del payback che va sicuramente corretto e che è insostenibile.

C'è anche però il tema dell'accesso per rendere sempre più veloce l'accesso ai pazienti alle nuove terapie", conclude. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Farmaceutica, Bianco (Ambrosetti): “Italia meno attrattiva, deve recuperare terreno”

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(Adnkronos) – "Negli ultimi 30 anni l'Europa, ma soprattutto l'Italia hanno perso competitività nel settore farmaceutico.Il nostro Paese deve migliorare l'attrattività degli investimenti e la propria competitività a livello globale.

Oggi si posiziona per investimenti diretti esteri dietro a Germania, Francia e Spagna.Quindi abbiamo perso capacità di attrarre investimenti in un panorama globale, in un mercato che è sempre più competitivo.

Ora bisogna cambiare passo".Così all'Adnkronos Salute Daniela Bianco, partner e responsabile Practice Healthcare, The European House-Ambrosetti, in occasione dell'incontro promosso da Sanofi Italia oggi a Roma, presso il Centro Studi Americani, dal titolo 'Il valore del settore farmaceutico nel sistema Paese.

Una Life Sciences strategy italiana'. "Per recuperare terreno, l'Italia innanzitutto deve creare un environment, un sistema di regole e di meccanismi e incentivi che siano attrattivi come stanno facendo gli altri Paesi – spiega Bianco – Con accordi, con partnership pubblico-private, una vera e propria strategia delle Life Sciences.E questo è anche il risultato della discussione avuta lo scorso anno a Cernobbio con il Libro bianco, di cui tra l'altro Sanofi è stato uno dei partner".  In Europa "abbiamo visto negli anni che altri Paesi si sono dotati di una vera e propria visione e strategia delle Life Sciences – ricorda Bianco – Un piano strutturato di interventi e di una politica integrata che da noi possa coinvolgere anche i ministeri di Salute e Ricerca, fondamentali in un sistema in cui si voglia valorizzare questo settore.

Settore che è importante, che dà un contributo di più del 2% del Pil al nostro Paese".E "se guardiamo solo il comparto delle multinazionali a capitale estero che aderiscono agli Apg e a Unifarma, parliamo di circa 20 miliardi di euro di contributo diretto, indiretto e indotto, più dell'1%.

Un valore che sicuramente può aumentare e che quindi può aiutare ad accelerare quella ripresa e la crescita economica di cui il nostro Paese ha bisogno", conclude. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Cattani: “Sanofi più grande realtà industriale Life Sciences in Europa”

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(Adnkronos) – "Sanofi rappresenta la più grande realtà industriale delle Scienze della vita in Europa.In Italia vantiamo una presenza consolidata con 3 stabilimenti, tutti con un ruolo strategico per il gruppo a livello mondiale.

Siamo orgogliosi del valore condiviso che generiamo per pazienti, cittadini, imprese e Stato.La nostra pipeline oggi include un numero senza precedenti di terapie potenzialmente trasformative in fase avanzata".

Lo ha detto Marcello Cattani, presidente e Ad di Sanofi Italia e Malta, nel suo intervento al convegno convegno'Il valore del settore farmaceutico nel sistema Paese.Una Life Sciences strategy italiana', promosso da Sanofi a Roma.  Durante l'incontro, a cui hanno partecipato rappresentanti di istituzioni, esperti e imprese, è stato ribadito che l'impatto di Sanofi a livello europeo – come emerge dai dati elaborati dal WifOR Institute – supera i 29 miliardi di euro per contributo al Pil dell'Europa (attraverso effetti diretti, indiretti e indotti) e posiziona l'azienda come uno dei principali contributori all'economia europea, con un'intensità di R&S pari a quasi 4 volte l'obiettivo di investimento in R&S dell'Ue.

Se si considera, invece, il contributo di Sanofi rispetto al Pil italiano – è stato sottolineato – questo è ammontato a quasi 1,4 miliardi di euro nel 2023, attraverso effetti diretti, indiretti e indotti, e i suoi investimenti in Ricerca e Sviluppo in Italia rappresentano il 3% del suo contributo diretto al Pil.  Secondo Cattani Sanofi, "con i suoi 3 stabilimenti in Italia e investimenti complessivi pari a circa 50 milioni ogni anno tra componente industriale e ricerca clinica, gioca un ruolo importante in Europa e a livello mondiale", soprattutto in questo momento "con la vittoria di Trump", appena eletto 47esimo presidente degli Stati Uniti. "Con Trump alla Casa Bianca ci sarà più protezionismo – avverte Cattani – e difesa dei settori strategici.L'Europa non ha fatto ancora nulla di tutto ciò.

E l'Italia con l'Europa deve difendere i settori che creano innovazione, che creano salute come le Life Sciences che pesano il 12% del Pil europeo".  Come? "Cambiando completamente la ricetta – spiega Cattani – Non avevamo bisogno, con tutto il rispetto, dei report di Mario Draghi e di Enrico Letta per capire dalla macroeconomia che l'Europa oggi si trova in una posizione affossata.Se guardiamo gli investimenti diretti stranieri i nostro sono i più bassi rispetto a Spagna, Francia, Germania e questo ci deve preoccupare perché il mondo non ci aspetta e non ci aspettano neanche i nostri partner europei".

Quindi "o alziamo la testa, non solo in Europa, o sarà estremamente difficile restare competitivi anche nei confronti di altri distretti che avanzano, come Emirati, Arabia Saudita, Singapore dove l'attrattività fiscale ed economica è molto forte per chi deve investire continuamente in innovazione", aggiunge. "In questo momento la salute e l'industria farmaceutica rappresentano il migliore investimento che possiamo fare sul nostro futuro.E quindi dobbiamo spogliarci dell'ideologia e avere 'coraggio' nell'allocare le risorse in maniera proporzionata rispetto ai settori che stanno trainando l'economia.

Se pensiamo a tanti settori minoritari, e in una logica politica posso anche comprendere, ma è fallimentare per il Paese.Quindi o abbiamo l'interesse della nazione al centro o saremo perdenti.

E quindi, in sintesi, è necessaria una strategia che difenda la proprietà intellettuale a livello europeo, che tolga burocrazia, che riduca i tempi di accesso e delle autorizzazioni dei farmaci tra l'Ema e i singoli Paesi".prosegue Cattani. "C'è un regolamento europeo che sta arrivando, di cui siamo molto preoccupati – avverte Cattani – perché pensiamo che sarà una ulteriore leva di burocrazia, anziché di semplificazione.

Su questo stiamo collaborando molto bene con l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e crediamo che il ministero della Salute farà tutto il possibile per rendere questa transizione semplice.Ma ci sono numerosi problemi che possono influenzare l'Europa.

Ne cito solo uno, l'ultimo: la tracciatura dei farmaci.Un meccanismo perverso, anziché essere completamente digitalizzata, come richiede l'Europa, in Italia forse saremmo costretti ad avere una doppia bollinatura con marca da bollo, come se si trattassero i farmaci ai pari dei liquori.

Questo è inaccettabile", conclude.  —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Life Sciences strategy italiana, Sanofi capofila con istituzioni, esperti e imprese

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(Adnkronos) – Definire la priorità di una Life Sciences strategy tricolore, per cui non mancano esempi di altri Paesi in Europa e nel mondo, e gettare le basi per una sua concreta realizzazione.Fare leva su un ruolo chiave che la farmaceutica del nostro Paese ha già dimostrato di avere in Europa concretamente e guardare al futuro con un potenziale di ulteriore crescita e sviluppo.

Nasce con questo obiettivo l'incontro, promosso da Sanofi Italia oggi a Roma, presso il Centro Studi Americani, dal titolo 'Il valore del settore farmaceutico nel sistema Paese.Una Life Sciences strategy italiana'.

Istituzioni nazionali e regionali, esperti e imprese a confronto per costruire insieme la nuova "strategia di sviluppo delle Scienze della vita", comparto strategico per l'economia, l'occupazione, lo sviluppo di innovazione e la crescita per il nostro Paese. L'Italia – ricorda una nota – rappresenta un unicum in Europa, da un lato con una produzione che nel 2023 ha superato per la prima volta i 50 miliardi di euro, dall'altro con 3,6 miliardi di investimenti in innovazione, di cui ben 2 destinati alla Ricerca e Sviluppo, e un numero di richieste brevettuali in crescita, che registra un ritmo superiore alla media europea – come sottolineato dal ministro Urso nell'ambito dell'ultima Assemblea di Farmindustria – stimolando un circolo virtuoso di crescita che va al di là del solo settore farmaceutico.Perché, proprio grazie alle attività di ricerca, produzione e sviluppo del'innovazione, l'eccellenza farmaceutica può fungere da catalizzatore in termini di attrazione di investimenti, così come da stimolo per la competitività italiana in Europa, ed europea nel mondo.  Secondo l'ultima analisi del Technology Forum Life Sciences, promosso da The European House Ambrosetti, nel TEHA Life Sciences Innosystem Index, l'indice proprietario che misura le performance degli ecosistemi dell'innovazione nelle Scienze della vita di 23 Paesi dell'Unione europea, con un punteggio di 3,59 l'Italia si colloca nella fascia dei Paesi a medio-alta innovazione, posizionandosi al nono posto della classifica generale, ma restando distante dai top performer.

Le prime 3 posizioni sono infatti occupate da Danimarca (6,02), Germania (5,73) e Belgio (5,63).Tra i principali freni all'innovazione nel settore Life Sciences italiano vi è la carenza di capitale umano qualificato e un basso numero di laureati Stem con competenze in materie scientifiche, ingegneristiche e tecnologiche. Anche sul fronte del peso dell'Italia sul Pil a livello mondiale si registra una diminuzione negli ultimi 30 anni, passando dal 5,1% del 1992 al 2,2% del 2023. "Anche in Europa si è avuto un crollo dal 28,7% al 17,5%.

Gli investimenti diretti esteri sono al di sotto di altri nostri competitor europei, in Italia gli Ide in ingresso sono solo il 44% degli Ide della Germania e il 55% della Spagna – spiega Daniela Bianco, partner e responsabile Practice Healthcare, The European House-Ambrosetti – Ciò nonostante, le aziende farmaceutiche a capitale estero analizzate nel nostro Libro bianco sull'attrattività degli investimenti esteri hanno generato nel 2022 un valore pari a quasi 20 miliardi di euro, oltre l'1% del Pil.Il farmaceutico, infatti, rappresenta un settore di priorità strategica non solo perché presenta elevati moltiplicatori dell'attività economica e alta intensità di R&S, ma anche perché produce beni e servizi che hanno ricadute positive sulla qualità di vita dei cittadini".

A dare slancio all'Italia e migliorarne il posizionamento nell'ecosistema dell'innovazione è la produttività scientifica – emerge dal dibattito – dove il nostro Paese si distingue con quasi 80mila pubblicazioni nel settore delle Scienze della vita, rappresentando così il secondo numero più alto in Europa.  Come emerge dai dati elaborati dal WifOR Institute, l'impatto di Sanofi a livello europeo supera i 29 miliardi di euro per contributo al Pil dell'Europa (attraverso effetti diretti, indiretti e indotti) e posiziona l'azienda come uno dei principali contributori all'economia europea, con un'intensità di R&S pari a quasi 4 volte l'obiettivo di investimento in R&S dell'Ue. "Se si considera invece il contributo di Sanofi rispetto al Pil italiano, questo è ammontato a quasi 1,4 miliardi di euro nel 2023, attraverso effetti diretti, indiretti e indotti, e i suoi investimenti in Ricerca e Sviluppo in Italia rappresentano il 3% del suo contributo diretto al Pil – sottolinea Malina Müller, Head of Health Economics, WifOR Institute – Per ogni posto di lavoro dipendente di Sanofi si stimano più di 5 posti di lavoro aggiuntivi creati come valore per il Paese.In senso più ampio Sanofi Italia contribuisce concretamente al raggiungimento degli SDGs delle Nazioni Unite in termini di crescita piena e produttiva, inclusiva e sostenibile e di lotta alla povertà, oltre che alla creazione di infrastrutture, innovazione, industrializzazione sostenibile e riduzione delle emissioni".  "Sanofi rappresenta la più grande realtà industriale delle scienze della vita in Europa.

In Italia vantiamo una presenza consolidata con 3 stabilimenti, tutti con un ruolo strategico per il Gruppo a livello mondiale.Siamo orgogliosi del valore condiviso che generiamo per pazienti, cittadini, imprese e Stato – conclude Marcello Cattani, presidente e Ad di Sanofi Italia e Malta – La nostra pipeline oggi include un numero senza precedenti di terapie potenzialmente trasformative in fase avanzata.

Ampia è l'attività di ricerca clinica che svolgiamo in Italia con centri di eccellenza a livello globale.Mai come ora, è per noi cruciale che l'Italia investa finalmente in una Life Sciences strategy ambiziosa che faccia leva sul nostro settore per valorizzare la ricerca, batta le ultime preclusioni ideologiche a partnership pubblico-privato, sviluppo industriale e accesso, per aumentare la competitività e spinta all’innovazione del nostro Paese e del nostro Continente, riguadagnando terreno in ambito globale". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Il Guardian boicotta Musk, non pubblicherà più contenuti su X

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(Adnkronos) –
Il Guardian, storica testata della sinistra britannica, ha annunciato che non pubblicherà più contenuti su X, il social di proprietà di Elon Musk.In un messaggio rivolto ai lettori, il giornale – che conta più di 80 account e circa 27 milioni di follower – ha spiegato che i vantaggi di essere sulla piattaforma sono superati dagli aspetti negativi, citando i "contenuti spesso inquietanti" che vengono diffusi. "È qualcosa che stavamo prendendo in considerazione da un po' di tempo, dati i contenuti spesso inquietanti promossi o trovati sulla piattaforma, tra cui teorie cospirative di estrema destra e razzismo", ha affermato il Guardian, precisando che la campagna elettorale statunitense è "servita solo a sottolineare ciò che ritenevamo da molto tempo: che X è una piattaforma mediatica tossica e che il suo proprietario, Elon Musk, è stato in grado di usare la sua influenza per plasmare il discorso politico".  "Sono una laboriosamente vile macchina di propaganda", ha replicato Musk.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Migranti in Albania, ecco l’emendamento Musk: cos’è

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(Adnkronos) – Le opposizioni l'hanno già ribattezzato 'l'emendamento Musk' e, nelle intenzioni del governo, dovrebbe evitare nuovi stop dei giudici alla convalida dei trattenimenti dei migranti in Albania.  "Le parole 'al tribunale sede della sezione specializzata in materia di immigrazione protezione internazionale e libera circolazione dei cittadini dell'Unione europea competente alla convalida' sono sostituite dalle seguenti: 'alla corte d’appello competente per la convalida'".Questo il testo dell''emendamento depositato ieri sera al dl Flussi dalla maggioranza.

In sostanza, l'emendamento chiede di riportare i giudizi sui trattenimenti dei migranti in capo alle corti d'appello, togliendoli alle sezioni dei tribunali specializzate in immigrazione.  “Non potendo cacciare i giudici che non obbediscono, per mascherare il fallimento dell'esperimento albanese governo e maggioranza con un blitz serale, attraverso emendamenti fuori sacco depositati ieri sera in commissione Affari Costituzionali, voglio togliere alle sezioni specializzate in materia di immigrazione la competenza a giudicare sui provvedimenti di trattenimento disposti dal questore”, denuncia il segretario di Più Europa Riccardo Magi. E ricorda che le sezioni specializzate sull'immigrazione "sono state create proprio con la finalità di occuparsi di questi giudizi evitando anche che il carico di lavoro di essi ricadesse sugli altri uffici.La scelta del governo quindi è dettata unicamente dal tentativo isterico di cambiare giudici sui provvedimenti relativi alla detenzione in Albania avrà anche pesanti ricadute sull'organizzazione del lavoro delle Corti d'appello”.  —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Fedriga (Fvg): “Recupera e respira si integra perfettamente con visione Regione”

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(Adnkronos) – "All'interno di un contesto internazionale caratterizzato dalle grandi sfide per abbattere l'impatto ambientale delle attività umane, anche il Friuli Venezia Giulia sta facendo la sua parte importante.Penso ad esempio all'utilizzo di energia da fonti rinnovabili che abbiamo promosso a livello regionale.

Il progetto 'Recupera e respira' si integra perfettamente all'interno di una visione di lungo periodo che la Regione ha: il riutilizzo e lo smaltimento corretto all'interno di un'economia sostenibile e rispettosa dell'ambiente vanno nella stessa direzione tracciata, appunto, dalla Regione".Così Massimiliano Fedriga, presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, oggi a Trieste durante la presentazione dei risultati dell'iniziativa ideata e promossa da Chiesi Italia e Federfarma, con il supporto della Regione.

In 2 anni hanno partecipato 360 farmacie e il tasso di raccolta di inalatori respiratori è stato del 25,2%. "'Recupera e respira' nasce proprio come progetto sperimentale da poter esportare in tutte le regioni d'Italia – aggiunge il governatore – e mi auguro che non soltanto si amplierà il territorio dove progetti come questo si realizzano, ma che si ampliano anche le materie sulle quali applicare e declinare progetti simili.Dal punto di vista della farmaceutica possiamo lavorare in modo importante, con una grande alleanza tra pubblico e privati, ovvero le aziende farmaceutiche e le farmacie".  Sul concetto di One Health, Fedriga spiega: "La salute del cittadino non riguarda soltanto la cura della patologia, ma anche il contesto ambientale e lo stile di vita nel quale lo stesso cittadino vive.

E' fondamentale riuscire ad insistere sulle politiche di prevenzione, affinché il sistema nazionale possa reggere e perché si possa garantire una qualità della vita elevata ai cittadini.L'invecchiamento della popolazione – conclude – deve comportare anche una qualità della vita e un benessere della persona che persiste negli anni". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Innocenti (Chiesi): “Con ‘Recupera e respira corretto smaltimento inalatori esauriti”

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(Adnkronos) – 'Recupera e respira' è "un progetto che si basa sul corretto smaltimento dei device respiratori esauriti, ovvero gli inalatori che vengono utilizzati dai pazienti con patologie respiratorie.L'iniziativa evita che ci siano emissioni di gas a effetto serra, rappresentate dal residuo di propellente nei device spray.

Il corretto smaltimento avviene tramite un termovalorizzatore a temperature di 1.100 gradi, che produce anche energia elettrica che viene immessa nella rete elettrica della regione, in questo caso il Friuli Venezia Giulia".Lo ha detto Raffaello Innocenti, Ceo e managing director di Chiesi Italia, oggi a Trieste alla presentazione dei risultati, a 2 anni dall'inizio, del progetto ideato e promosso da Chiesi Italia e Federfarma, con il supporto della Regione Friuli Venezia Giulia, che ha permesso di raccogliere oltre 73mila inalatori coinvolgendo 360 farmacie regionali. La sostenibilità nel mondo farmaceutico rappresenta un valore sociale, ambientale ed economico.

In questo senso "l'impegno di Chiesi Italia si basa su un modo diverso di fare impresa che mette al centro il valore condiviso.Il Gruppo Chiesi, e anche Chiesi Italia – conclude Innocenti – è una società benefit e al centro non ci sono solo i pazienti, ma la società e anche l'ambiente". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Degrassi (Federfarma Fvg): “A Recupera e respira hanno aderito oltre 360 farmacie”

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(Adnkronos) – "Le farmacie del territorio hanno aderito all'iniziativa 'Recupera e respira' con grande interesse.Abbiamo infatti visto una straordinaria adesione, pari ad oltre 360 farmacie".

Così Luca Degrassi, presidente di Federfarma Friuli Venezia Giulia, in occasione della presentazione, oggi a Trieste, dei risultati del progetto ideato e promosso da Chiesi Italia e Federfarma con il supporto della Regione Friuli Venezia Giulia.  L'iniziativa nasce come risposta all'impegno di Chiesi di raggiungere zero emissioni nette di gas a effetto serra entro il 2035 e si propone di modificare le abitudini nello smaltimento degli inalatori respiratori incoraggiando i pazienti a non gettare i dispositivi medici nella raccolta indifferenziata, ma a restituirli in farmacia per il loro corretto smaltimento.  "'Recupera e respira' – sottolinea Degrassi – è un'iniziativa che promuove la salute attraverso l'attenzione all'ambiente.E' quindi molto importante e innovativa, ed apre uno scenario in cui il ruolo del farmacista diventa sempre più importante, non solo per i farmaci, ma anche per la presa in carico dei pazienti, per monitorare l'aderenza e prendersi cura della salute a 360 gradi". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Chiesi Federfarma e Fvg, con ‘Recupera e respira’ 73mila inalatori smaltiti

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(Adnkronos) – Sono più di 73mila gli inalatori respiratori raccolti e smaltiti in Friuli Venezia Giulia nell'ambito del progetto 'Recupera e respira', ideato e promosso da Chiesi Italia e Federfarma, con il supporto della Regione Friuli Venezia Giulia.Nata come risposta all'impegno della farmaceutica di raggiungere zero emissioni nette di gas a effetto serra (Ghg) entro il 2035, l'iniziativa si propone di modificare le abitudini nello smaltimento degli inalatori, incoraggiando i pazienti a non gettare i dispositivi medici nella raccolta indifferenziata, ma a restituirli in farmacia per il loro corretto smaltimento.

Partito 2 anni fa il progetto, di cui sono stati presentai oggi i risultati a Trieste, è patrocinato da Fimmg, Federazione italiana medici di famiglia; Snami, Sindacato nazionale autonomo medici Italiani, e Fofi, Federazione Ordini farmacisti italiani, e si avvale della collaborazione di Assinde, società di coordinamento e raccolta dei resi farmaceutici. Chiesi – si legge in una nota – è un gruppo biofarmaceutico internazionale che considera la sostenibilità un aspetto fondamentale, tanto da integrarla nel suo piano strategico.Ha infatti cambiato il suo statuto in Società Benefit in Italia, negli Stati Uniti e in Francia e ha ottenuto la certificazione B Corp nel 2019.

I propellenti (Hfa) degli inalatori spray utilizzati per il trattamento delle malattie respiratorie più diffuse sono classificati come gas serra.Sebbene rappresentino meno dello 0,1% delle emissioni a livello globale, 'Recupera e respira' si propone di eliminare anche queste minime tracce grazie al processo di termovalorizzazione.

Dall'avvio del progetto, le farmacie territoriali presso le quali sono stati collocati i box per la raccolta dei dispositivi sono state 360 e il tasso di recupero degli inalatori, sul totale di quelli con doppia associazione Ics/Laba, è del 25,2%.La raccolta interessa inalatori spray e polvere per il trattamento di asma e broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco), non solo di Chiesi, ma di tutte le aziende farmaceutiche del mercato di riferimento. La raccolta è passata dai 30.255 inalatori del primo anno a 43.469 unità al 30 giugno 2024.

Nel dettaglio: dal primo settembre 2022 al 30 giugno 2023 sono stati raccolti 30.255 inalatori con un tasso di recupero del 22,6%, mentre dal primo luglio 2023 al 30 giugno 2024 sono stati raccolti 43.469 inalatori con un tasso di recupero del 27,3%: 4 punti percentuali in più rispetto alla prima raccolta.Il secondo anno ha visto un incremento dell'attenzione da parte della cittadinanza, che si è tradotto in un aumento degli inalatori recuperati e smaltiti in impianti certificati a temperature superiori ai 1.100°C, rendendone inerti tutti i componenti.

La raccolta e la termovalorizzazione certificata permettono di limitare l'effetto della dispersione in atmosfera dei residui di gas propellenti Hfa contenuti negli spray, generando inoltre energia elettrica per la rete regionale. "Chiesi si impegna a migliorare la qualità della vita delle persone e quella dell'aria – afferma Raffaello Innocenti, Ceo & Managing Director Chiesi Italia – Siamo infatti consapevoli che una salute migliore per tutti può essere raggiunta anche attraverso un modo di pensare e di fare impresa responsabile, che integra nelle proprie scelte non solo la variabile economica, ma anche sociale e ambientale.Siamo orgogliosi di aver contribuito alla creazione di un modello virtuoso che ha coinvolto l'intera filiera della salute e i risultati raggiunti finora ci spingono a continuare anche nel 2025". Osserva il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga: "Il successo di questo progetto pilota partito 2 anni fa, con il Friuli Venezia Giulia prima Regione ad aderirvi, è per noi motivo di orgoglio.

I risultati raggiunti con la raccolta e il recupero di quasi 74mila inalatori per patologie respiratorie esauriti producono un doppio impatto positivo: la sensibilizzazione verso un corretto smaltimento dei rifiuti e un vantaggio sull'ambiente limitando la dispersione dei residui di gas in atmosfera e generando invece energia elettrica attraverso la termovalorizzazione.Ringrazio Chiesi Italia e Federfarma, oltre alle 360 farmacie distribuite sull'intera regione che partecipano alla raccolta, per come è stata organizzata l'attività che ha creato sul territorio un modello virtuoso con la filiera della salute". La farmacia "rappresenta sempre più il presidio sanitario di prossimità per eccellenza, punto di riferimento per i cittadini sui temi di salute – sottolinea Marco Cossolo, presidente di Federfarma nazionale – I farmacisti, in qualità di professionisti del farmaco, ricoprono un ruolo centrale nell'azione di sensibilizzazione sui temi della sostenibilità ambientale relativi all'uso consapevole dei farmaci e sul loro corretto smaltimento.

Gli ottimi risultati raggiunti dal progetto pilota 'Recupera e respira', e quelli ancora più promettenti che si prospettano con il prosieguo dell'iniziativa, testimoniano che un farmacista formato e preparato, insieme a un cittadino sensibile e responsabile, formano una squadra in grado di costruire insieme una nuova cultura della sostenibilità".Aggiunge Luca Degrassi, presidente di Federfarma regionale: "Ringrazio tutti i colleghi farmacisti del Friuli Venezia Giulia, che hanno partecipato attivamente e con entusiasmo a questa iniziativa.

L'esperienza e il successo di questo progetto ci insegna che le farmacie del territorio, grazie al rapporto di fiducia con i cittadini, sono utili alla comunità anche per veicolare messaggi di sensibilizzazione ai temi ambientali". L'esposizione ambientale "è responsabile di quasi un quarto di tutte le malattie e si associa a una mortalità più elevata per patologie cardiovascolari, respiratorie e oncologiche – rimarca Andrea Mandelli, presidente Fofi – Ne deriva che l'attenzione per l'ambiente e la tutela della salute secondo l'approccio One Health rappresentano una rivoluzione culturale non più rinviabile e una responsabilità collettiva che coinvolge istituzioni, operatori sanitari, aziende private e cittadini.Il valore aggiunto di 'Recupera e respira' risiede proprio nell'aver innescato un circolo virtuoso tra tutti gli attori della filiera della salute.

Gli ottimi risultati del progetto confermano l'importante contributo dei farmacisti di prossimità nel sensibilizzare i pazienti-cittadini sul nesso diretto che lega salute ed ecosostenibilità, trasferendo il valore dell'uso consapevole dei farmaci e del loro corretto smaltimento.Un obiettivo possibile grazie al rapporto di fiducia che si rafforza ogni giorno tra i farmacisti e le comunità, e che trova nel professionista un ambassador della sostenibilità ambientale, alla quale contribuisce anche con la sua pratica quotidiana". Del resto, "Assinde garantisce la corretta gestione e tracciatura della raccolta dei devices respiratori, un percorso di responsabilità dalla loro presa in carico fino allo smaltimento finale – spiega Maria Grazia Chimenti, direttore generale Assinde – Abbiamo aderito con entusiasmo al progetto ‘Recupera e respira', mettendo a disposizione le competenze del nostro team a favore di un'iniziativa che guarda alla salute dell'uomo e dell'ambiente.

Una visione all'avanguardia, in linea con il nostro modo di operare, sempre attento all'evoluzione della normativa e delle esigenze del settore.E' il caso, ad esempio, dell'introduzione, dal prossimo febbraio, del Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti, lo strumento su cui il ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica fonderà il nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti, basato sulla digitalizzazione dei documenti per la loro movimentazione e trasporto". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Automobilismo, debutta la 1000 Miglia Experience China, il via da Guangzhou

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(Adnkronos) – 1000 Miglia è pronta all’esordio nel paese del dragone: mancano ormai poche ore al via della prima edizione della 1000 Miglia Experience China, l’evento targato Freccia Rossa in licenza alla Federation Classic Car China che nei prossimi giorni porterà il 1000 Miglia Style nella provincia di Guandong, nella Cina Meridionale.L’esposizione statica nella Tianhui Plaza di Guangzohu delle 65 vetture iscritte alla gara ha regalato un’inedita preview al numeroso pubblico che ogni giorno attraversa questo punto nevralgico della città: 6 le differenti categorie in cui sono state suddivise le auto, dai capolavori di design elegibili per la Corsa più bella del mondo della Classe 1000 Miglia Era (1927-1957) fino a quelli della Post 1000 Miglia Era (che comprende i veicoli costruiti dopo il 1958).

Nel corso della giornata di oggi si sono tenute le verifiche tecniche e sportive, preludio alla gara che prenderà il via domani: 1200 chilometri in 4 tappe toccando 11 diverse città.A Yangjiang, Zhuhai e Shenzhen i traguardi di tappa, poi il ritorno a Guangzohu per il traguardo finale nel tardo pomeriggio di domenica. "Non dimentichiamo che, come ricordato dal Presidente Mattarella nel suo recente viaggio in Cina, “il rapporto tra Italia e Cina ha radici antiche, si è sviluppato in questi decenni e continua a crescere in maniera positiva, costruttiva, collaborativa”» commenta Fulvio D’Alvia, AD di 1000 Miglia. «Questo debutto ci consente di portare la 1000 Miglia in un mercato totalmente nuovo, ma quella di 1000 Miglia è un’operazione culturale oltre che sportiva.

Raccontare e far vivere lo spirito della nostra Corsa, portare sulla strada queste auto che sono oggetti unici di design e tecnologia in un contesto affascinante e, per alcuni versi, sconosciuto ai più, rappresenta per il nostro marchio un’occasione importante di sviluppo e, per gli appassionati e il pubblico cinese, la possibilità di entrare in diretto contatto con quella che viene universalmente conosciuta come la gara di regolarità per auto storiche più importante al mondo". Il percorso attraverserà i territori della Cina meridionale regalando ai numerosi equipaggi stranieri (provenienti, oltre che dalla Cina, da Europa, Hong Kong e Macao) un’immersione nella cultura locale incontrandone usi e costumi.L’equipaggio vincitore, oltre ad aggiudicarsi il primato storico nell’edizione d’esordio dell’evento cinese dalla Freccia Rossa, otterrà anche la garanzia d’ammissione alla 1000 Miglia 2025. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Manovra, Giorgetti: “Prudente ed equilibrata, incomprensibile atteggiamento sindacati”

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(Adnkronos) – “La manovra è prudente, responsabile ed equilibrata” dunque “è incomprensibile l’atteggiamento dei sindacati”.Così il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in collegamento all’Assemblea Confimi.  “Noi pensiamo di continuare” con una politica di bilancio prudente, responsabile ed equilibrata “perché chi ha un debito pubblico di questo ammontare non può non pensare che un onere annuo di 90 miliardi non tolga risorse a fini più nobili", dalla sanità al sostegno ai redditi, ha sottolineato. L'Italia ora “è un Paese più stabile, in Francia il bilancio è stato bocciato, in Germania non sono neanche riusciti a presentarlo, quindi dopo tanti anni possiamo noi insegnare qualcosa”, ha quindi affermato Giorgetti.  Sono circa mille gli emendamenti presentati dal Pd alla manovra.

Un pacchetto di proposte "realistico, credibile e mirato, non un libro dei sogni, di fronte ad una manovra inadeguata", ha spiegato il responsabile Economia del partito Antonio Misiani. "Questa legge di Bilancio avviene in un momento in cui l'Italia si è fermata, con crescita zero, la produzione industriale è in calo.L'Italia si sta deindustrializzando con un governo che si diceva amico delle imprese. È una manovra per la decrescita ingiusta del Paese e porta l'Italia dritta verso la recessione", ha sottolinea Misiani. “Alcuni emendamenti alla manovra sono unitari con le opposizioni: sulla sanità, sul salario minimo legale e sui congedi paritari.

Più uno che è figlio della mozione unitaria sull’automotive e uno sulla ricostruzione in Emilia Romagna, Toscana e Marche dopo le alluvioni”, ha detto dal canto suo Elly Schlein presentando le proposte Pd sulla manovra. “La nostra proposta si basa su una idea diversa del futuro del Paese con 5 priorità: sanità pubblica, istruzione e ricerca, lavoro e salari, politiche industriali e conversione, diritti sociali e civili”, ha aggiunto.  “Non sono qui a rispondere a Giorgia Meloni, sono 10 giorni che questo governo ci impedisce di parlare di manovra.Guarda caso, ogni giorno ce n’è una”, ha detto ancora Schlein sottolineando: “La manovra è fuori da due settimane e non si parla sufficientemente della manovra.

Non sono io a dover rispondere a Giorgia Meloni ma lei a rispondere agli italiani”. “Abbiamo degli emendamenti comuni sui temi cruciali per gli interessi dei cittadini e del Paese.Ma ne abbiamo anche altri, che rappresentano le nostre sensibilità. È normale che ci sia una battaglia in Parlamento che ci vedrà votare insieme sugli emendamenti condivisi, e anche sugli altri.

Ma permetteteci di perseguire una nostra idea di Paese.Non c’è nessun coordinamento delle forze di opposizione, non c’è nessuna alleanza strutturale, strategica.

Quindi mi sembra normale che ci troviamo a esporre gli emendamenti in maniera divisa”, ha detto dal canto suo Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 stelle, rispondendo alle domande dei cronisti nella conferenza stampa, convocata nella sede dei pentastellati per presentare gli emendamenti e le proposte sulla legge di bilancio. “Ci sentiamo con Schlein, se è una notizia, ma non lo è perché lo sarebbe spesso”, dice ancora Conte. "Ancora oggi ci sono tutte le condizioni per un piano di Bilancio a favore dei cittadini, della maggior crescita, di una maggiore redistribuzione di questa crescita: non possiamo rassegnarci a ritornare il fanalino di coda dell'Europa in tutte le classifiche che contano", ha detto ancora Conte aggiungendo: "La legge di bilancio ancora una volta dimentica le persone con disabilità.Ecco perché con due distinti emendamenti, che portano la mia firma, proponiamo di rifinanziare con 600 milioni di euro il Fondo per le non autosufficienze a decorrere dal prossimo anno e di riconoscere e tutelare il preziosissimo lavoro svolto dai caregiver familiari, che rappresentano un valore sociale ed economico per il nostro Paese".  —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

John Krasinski è l’uomo più sexy del mondo 2024 secondo People

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(Adnkronos) –
L'attore e regista John Krasinski è l'uomo più sexy del mondo 2024, secondo People, la rivista statunitense che ogni anno assegna questo 'riconoscimento' e dedica al personaggio scelto una copertina e un servizio ad hoc. "Ho provato un immediato blackout, non pensavo a niente", così Krasinski ha descritto il momento in cui è venuto a sapere di essere stato scelto come uomo più sexy dell'anno. "Non mi sono certo svegliato pensando 'È questo il giorno in cui mi verrà rivelato che sono l’uomo più sexy del mondo?' eppure è stato proprio quel giorno.Pensavo mi stessero prendendo in giro". L'artista, 45 anni appena compiuti, è noto per aver interpretato e prodotto la serie tv 'The Office', per aver recitato nello show di Prime Video 'Jack Ryan' e in film come 'Licenza di matrimonio', 'E' complicato', 'Promised Land'.

Regista e sceneggiatore del fortunato horror 'A Quiet Place' e del suo suo sequel, Krasinski è appena arrivato al cinema anche con il film d'animazione 'If', da lui ideato, prodotto, diretto, scritto e interpretato. 
Da 14 anni è sposato con la collega attrice Emily Blunt, la coppia vive a Brooklyn e ha due figlie Hazel, di 10 anni, e Violet, di 8.Krasinski ha rivelato a People di "aver provato molta gioia" nell'annunciare a sua moglie di essere stato incoronato uomo più sexy del mondo.  —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Utility, quasi 21 mld in transazioni su pagoPA

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(Adnkronos) –
Boom di pagamenti digitali per le utility italiane. È di quasi 21 miliardi di euro il valore delle transazioni effettuate a favore del comparto sulla piattaforma pagoPA nei primi dieci mesi del 2024, attraverso oltre 122,5 milioni di operazioni.I dati, elaborati dall’Adnkronos da numeri forniti da PagoPA – la Società incaricata di realizzare soluzioni tecnologiche per innovare le modalità di accesso ai servizi pubblici e responsabile dell’omonima piattaforma nazionale dei pagamenti – vanno inquadrati anche rispetto al totale di oltre 351 milioni di transazioni effettuate sulla piattaforma da gennaio a ottobre: le utility rappresentano dunque una quota rilevante, pari al 34,9%.   Aziende del settore energia, gas, telco, acqua, trasporto pubblico e altri servizi che operano sull’intero territorio nazionale in alcuni casi, e solo su alcune zone geografiche in altri: sono circa 800, secondo i dati raccolti da PagoPA in vista della partecipazione all'Utility Day 2024, le società del settore utility, divise tra reseller e distributori, che fino ad oggi hanno aderito alla piattaforma pagoPA.

Offrono in questo modo ai propri clienti un maggiore numero di canali e strumenti per gestire il pagamento delle proprie utenze, domestiche o professionali.Per tutte, secondo l’analisi condotta dall’azienda, l’adozione della piattaforma pagoPA rientra in una strategia complessiva di digitalizzazione dei propri servizi, al fine di ottimizzare i processi e migliorare l’offerta per l’utenza finale.  Cosa dicono i numeri?

Nel periodo da gennaio a ottobre 2024, le transazioni delle utility sono pari a 122,5 milioni (per un valore transato di 20,8 miliardi di euro) su un totale di 351,1 milioni di transazioni effettuate sulla piattaforma (le utility rappresentano dunque il 34,9%).Nel 2023 le utilities hanno totalizzato sulla piattaforma pagoPA un totale di oltre 142 milioni di transazioni, e i dati del 2024, in ottica di chiusura annuale, mostrano un’ulteriore crescita.

Nel solo mese di ottobre 2024 sono state effettuate 11,7 milioni di transazioni verso le utility tramite pagoPA, su un totale di 36,6 milioni di transazioni registrate dalla piattaforma (di cui le utility rappresentano dunque il 32%).Per confronto, nell’intero 2023 la categoria utility aveva fatto registrare 142,4 milioni di transazioni (controvalore transato di 23,8 miliardi di euro).

Mediamente ogni mese sono circa 650 le utility che incassano pagamenti tramite pagoPA, in crescita rispetto alla media di 564 utility attive dell’intero 2023.Dei 122,5 milioni di transazioni effettuate nel 2024 su pagoPA verso le utility, i tre segmenti maggiormente rappresentativi sono i servizi relativi alle utenze luce e gas (che interessano il 67,9% del totale), la telefonia pari al 12,1% e la riscossione delle tasse sui rifiuti pari al 2,6%.  Quali benefici hanno le aziende che utilizzano la piattaforma per i pagamenti elettronici pagoPA?

I vantaggi maggiormente apprezzati riguardano in particolare una migliore gestione dei flussi di pagamento, la riorganizzazione dei processi interni in funzione dei canali digitali e una migliore customer experience per gli utenti finali.In particolare, l’aumento delle opzioni di pagamento che le aziende possono mettere a disposizione dei propri clienti è consentito dal fatto che pagoPA permette di utilizzare i canali digitali e fisici offerti da 412 Prestatori di servizi di pagamento (Psp) presenti in piattaforma, senza la necessità di firmare accordi con ognuno di essi e rispondendo efficacemente ai regolamenti dell’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera) che richiedono la più ampia gamma di modalità di pagamento disponibile per gli utenti finali.

Una multicanalità che si traduce nella riduzione dei tempi di incasso e nell’aumento dei clienti che monitorano in tempo reale l’esito della transazione.Gli importi corrisposti tramite pagoPA, inoltre, vengono riversati già il giorno successivo alla transazione, mentre entro i due giorni successivi al pagamento l’azienda riceve il flusso di rendicontazione.

Questo permette alle utility e a tutti gli enti creditori una ancora migliore gestione dei flussi di pagamento.A questo si aggiunge un’esperienza utente semplice e intuitiva grazie al fatto che pagoPA garantisce un percorso standard su tutto il territorio nazionale, con cui gli utenti hanno già familiarità per il pagamento di servizi destinati al settore pubblico. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Fiere, ‘Artigiano in Fiera’ pone focus sul ‘vivere bene’, da 30 novembre a Fieramilano Rho

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(Adnkronos) – È un mercato in forte espansione a livello globale quello dei prodotti legati al “vivere bene”, che abbraccia diverse categorie, dall’alimentazione al fitness, passando dai prodotti per la cura della persona e che oggi rappresenta tra il 5 e il 10% del PIL mondiale.Non fa eccezione l’Italia, dove negli ultimi anni i consumi hanno mostrato un'evoluzione significativa, segnata da un crescente stile di vita sano.

Per esempio, il nostro Paese è leader del settore biologico e vanta oltre due milioni di ettari di superficie bio (pari al 19% della totale) ed è primo in Europa per estensione e produzione.Secondo le recenti stime gli italiani prestano una maggiore attenzione all’acquisto di prodotti certificati bio, considerati più sicuri per la salute (il 27%), rispettosi dell’ambiente (23%), del benessere animale (10%) e del lavoro dei piccoli produttori (10%).

In questo contesto Artigiano in Fiera, il più importante evento al mondo dedicato all'artigianato e alle micro e piccole imprese in programma dal 30 novembre all’8 dicembre a Fieramilano Rho, fornisce un contributo unico. In fiera le produzioni artigianali di prodotti biologici, vegani, di montagna e senza glutine portano la loro autenticità e qualità, rappresentando in maniera significativa un settore tipicamente dominato dall’industria. La manifestazione propone la dimensione del “vivere bene” diffusa negli 8 padiglioni grazie alla presenza di ben 456 aziende (di cui 157 nuovi espositori) provenienti dall’Italia (che ne conta più di 300) e dall’estero, certificate a vario titolo: dal biologico al vegano, dai prodotti di montagna al senza glutine.Delle 214 imprese con prodotti biologici presenti quest’anno (di cui 101 al loro debutto in fiera), 113 sono italiane, 11 europee e 90 dal resto del mondo. Le imprese con prodotti vegani, di montagna e senza glutine sono invece 242 (compresi 56 nuovi espositori), di cui 188 italiane, 23 europee e 31 da resto del mondo.

Inoltre, 14 delle 456 imprese sono raccolte in un’area dedicata e ben visibile all’interno del padiglione 4, con prodotti e referenze esclusivamente certificati. L’ingresso ad Artigiano in Fiera è gratuito: ogni visitatore può ottenere il proprio pass sul sito artigianoinfiera.it in pochi e semplici click. I visitatori delle precedenti edizioni e i clienti della piattaforma online hanno già ricevuto il pass gratuito sul proprio indirizzo e-mail.Ulteriori dettagli e aggiornamenti sono disponibili sul sito ufficiale artigianoinfiera.it. —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ad Antonello Venditti la Lupa capitolina: “Amo Roma, amo anche le sue buche”

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(Adnkronos) – ‘’Sono onorato ed emozionato, Roma è casa mia e la amo in tutto le sue forme.Ho questa vocazione di amare questa città con tutti i suoi difetti.

Siamo arrivati ad amare anche le buche di Roma, sono parte della nostra vita, ci facciamo i crescere i fiori’’.Lo ha detto Antonello Venditti ricevendo in aula Giulio Cesare la Lupa capitolina. "Non sopportiamo le critiche altrui.

Roma è una città amatissima, amata da tutto il mondo per questo dobbiamo rispettarla di più, i romani devono dare di più alla città.Vogliamo fare Roma great again’’, ha poi aggiunto il cantautore che cita il 'Make America Great Again' (ovvero 'Rendiamo l’America grande di nuovo').  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

G7, Eurispes: i punti da cui partire per la crescita del turismo

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(Adnkronos) – In occasione del G7 Turismo, in corso da oggi a Firenze, l’Eurispes ha messo a punto uno studio per osservare il comparto e cercare di individuare alcuni punti fondamentali sui quali lavorare per far crescere un settore così importante, anche (ma non solo) economicamente, per il sistema Paese.Tra i temi da affrontare c’è innanzitutto quello della digitalizzazione, laddove la percentuale di imprese italiane di alloggio e ristorazione che usa l’e-commerce è oggi ancora più bassa rispetto alle altre medie europee (pari, per esempio, a solo il 31% contro il 64% della Spagna). Gli investimenti del settore turistico, già cresciuti del 26% nel 2023, sono ancora in aumento nel 2024 e lo saranno sempre di più nei prossimi anni.

La Sezione speciale turismo del Fondo di Garanzia per le pmi, finalizzata ad agevolare l’accesso al credito e gli investimenti di media dimensione con una riserva del 50% per gli investimenti green, è rivolta ad almeno 11.800 imprese turistiche. Il settore del turismo a livello di Unione europea, nella sua definizione più stretta (in termini di fornitori tradizionali di viaggi e di servizi turistici), conta 2,3 milioni di imprese, principalmente piccole e medie, che danno lavoro a circa 12,3 milioni di persone.Il turismo è una delle principali attività economiche dell’Unione, rappresentando il 10% del Pil, con un’incidenza considerevole sulla crescita economica, sull’occupazione e sullo sviluppo sociale.

In Italia tale percentuale è anche superiore, raggiungendo circa il 13%. Nel 2023, il paese in cui maggiormente è stata impiegata l’Intelligenza artificiale per programmare dei viaggi sono stati gli Usa, dove è stata utilizzata da ben il 63% degli utenti.Nessuna nazione europea ricopre una posizione nelle prime cinque.

La sesta è la Spagna, che presenta un tasso di adozione dell’IA da parte dei viaggiatori del 16%.Poco sotto, con il 14%, si colloca l’Italia, a pari merito con la Germania.

Il 61% delle grandi imprese italiane ha già avviato almeno un progetto di IA.Tra le PMI, invece, solo il 15% ha almeno un progetto di IA avviato.

Le aziende del settore turistico che hanno implementato l’IA per l’automazione delle prenotazioni e la gestione dei dati hanno registrato un aumento medio del 20% nei profitti e una riduzione del 15% nei costi operativi. Va ricordato che l’Indice di Digitalizzazione dell’economia e della società (Desi) colloca l’Italia al 18° posto sui 27 Stati dell’Ue.Le differenze in termini di fatturato medio per addetto tra le imprese con un Digital intensity index alto rispetto alle imprese con un indice basso sono del resto notevoli: il fatturato medio per addetto delle imprese con più di 10 dipendenti passa da 162.400 euro per le aziende con un Indice di Digital Intensity molto basso, a 408.500 euro per quelle con Indice alto. Per l'Eurispes sono quattro i punti da cui partire. 1) Dal turismo virtuale a quello esperienziale: L’impatto della digital economy ha determinato la formazione di una experience economy, per la quale è centrale il “consumo” delle esperienze rispetto all’offerta di beni e servizi tangibili.

Bisogna passare da siti web statici a quelli dinamici, rendendo la tourist experience sempre più personalizzata e aumentando la visibilità delle destinazioni, fruibili anche tramite il turismo virtuale.La competizione per gli operatori del settore si svolge oggi sul terreno del turismo esperienziale.

In definitiva, l’innovazione applicata alla produzione di conoscenza e alle nuove tecnologie può divenire un fattore di crescita e sviluppo per il territorio e il sistema Paese, così come sostenuto anche dall’Unesco, che, già nel 2020, ha lanciato iniziative a sostegno del digitale multilivello in grado di influenzare i comportamenti dei fruitori delle destinazioni, ma anche l’immagine delle stesse destinazioni.E in tal senso la realtà virtuale può attrarre nuove tipologie di turisti e costituire magari la premessa conoscitiva per la successiva esperienza di viaggio 'fisica'. 2) Verso smart tourist destinations: la tecnologia va usata per produrre contenuti di qualità e per avvicinare le persone con più passione alla stessa tecnologia, creando contenuti che generino emozioni.

Una sfida che richiede anche nuove competenze professionali.Lo scopo deve essere quindi investire nella transizione digitale per trasformare le destinazioni in smart tourism destinations.

Una meta di turismo intelligente implica un approccio, derivato dalla filosofia delle smart cities, che punti all’ottimizzazione delle risorse, a una governance efficace e alla tutela della qualità della vita sia per i residenti che per i visitatori.  Il tutto attraverso un destination management plan, inteso quale piano che definisca la direzione strategica della destinazione in un determinato arco temporale, in termini di vision, mission e obiettivi, e le azioni da attuare per raggiungere gli obiettivi prefissati.Al centro di tale strategia ci sono i dati, prodotti, diretti ed elaborati attraverso l’infrastruttura tecnologica della destinazione, così che le Istituzioni e le imprese possano prendere decisioni consapevoli e mirate.

La smart tourist destination lavora, in sostanza, su cinque diversi pilastri: governance, innovazione, tecnologia, sostenibilità e accessibilità, laddove, in particolare, il pilastro della sostenibilità impone una prospettiva di lungo termine, in modo tale da non compromettere il futuro delle risorse locali, né la qualità della vita dei locals e degli stessi turisti (anche in funzione di contrasto al cosiddetto overtourism). 3) Intelligenza artificiale e robot tax: nell’arco dei prossimi anni, anche nel settore turistico, gli sviluppi nel campo dell’Intelligenza artificiale potrebbero favorire la sostituzione di lavoratori persone fisiche con macchine.L’eventuale contrazione del lavoro umano a causa dell’evoluzione tecnologica e della diffusione dei robot potrebbe peraltro avere, anche in Italia, conseguenze, in generale, sulle entrate fiscali.

Dunque, potrebbe essere opportuno intercettare questo possibile scenario, laddove, per esempio, le forme teorizzate di prelievo sull’attività dai robot vanno da un’imposizione diretta (aggiuntiva) sulle imprese che usano questa tecnologia, alla tassazione sul compenso virtuale che avrebbero i robot in quanto sostituti degli esseri umani: la cosiddetta 'Robot tax'.Finora, comunque, l’automazione sembra avere creato più posti di lavoro di quanti ne abbia distrutti.  Affrontare per tempo la questione può però essere utile, laddove, in ogni caso, ciò che andrebbe perseguito non dovrebbe certo essere quello di ostacolare lo sviluppo tecnologico, ma semmai redistribuire gli effetti economici delle innovazioni tecnologiche e i loro benefici.

E questo potrebbe essere ottenuto incentivando il reinvestimento, a fini sociali, di parte dei profitti che provengono dagli incrementi di produttività riconducibili al progresso tecnologico.L’esigenza, in sostanza, non è quella di ostacolare le innovazioni che (eventualmente) sostituiscono lavoro, ma piuttosto quella di individuare criteri che consentano di distribuire sull’intera collettività i benefici potenziali di tali cambiamenti.

Una riflessione andrebbe fatta anche in termini di eventuali green taxes sul fattore 'inquinamento tecnologico'. 4) Dal turismo digitale alla tourism intelligence: lo sviluppo di una piattaforma centralizzata per l’accesso alle informazioni e ai servizi per i turisti sarebbe fondamentale per costruire un ecosistema turistico intelligente, anche attraverso l’utilizzo di tecniche di analisi avanzate per estrarre valore da ogni interazione del turista con la destinazione.Piattaforma da integrare con quella cittadina delle smart city.

Necessari a tal fine sono anche strumenti di segmentazione e profilazione del turista, anche attraverso sistemi di gestione (raccolta, archiviazione ed elaborazione) delle informazioni catturate da sensori wi-fi, dati mobili e media digitali.Comprendere e gestire tali flussi, contrastando la saturazione e facendo attenzione alla capacità di carico della destinazione potrebbe risolvere inoltre anche i fenomeni critici legati al cosiddetto overtourism.  Aggregare e centralizzare i dati sulla provenienza, il motivo del viaggio, le informazioni socio-demografiche, la mobilità, le aree più visitate, la durata del soggiorno, ecc., può essere fondamentale al fine di identificare modelli, relazioni e tendenze che possono essere utilizzati per pianificare e ottimizzare i servizi che migliorano l’esperienza turistica e la qualità della vita dei cittadini locali.

Fondamentale sarebbe, inoltre, anche una disciplina ad hoc per il 'fenomeno recensioni', trovando soluzioni che possano garantirne l’affidabilità e la veridicità. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Svelato il mistero della balena beluga Hvaldimir: ecco per cosa era addestrato

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(Adnkronos) – Il mistero sul perché una balena beluga sia apparsa al largo delle coste della Norvegia indossando un'imbracatura potrebbe essere finalmente risolto.Il mammifero addomesticato, che la gente del posto chiamava Hvaldimir, – fusione del termine Hval (balena) e il nome Vladimir di Putin – fece notizia cinque anni fa, quando si diffusero speculazioni sul fatto che si trattasse di una spia russa.  Ora un documentario della Bbc, 'Secrets of the Spy Whale', rivela che non era esattamente una 'spia' russa, ma piuttosto una 'guardia'.

Secondo l'esperta Olga Shpak, sembra infatti che il cetaceo appartenesse effettivamente all'esercito russo e che sia fuggito da una base navale nel Circolo Polare Artico, dove svolgeva la mansione di sorvegliante, perché "indisciplinato". 
La Russia si è sempre rifiutata di confermare o negare che la balena beluga fosse stata addestrata dai suoi militari, ma la Shpak, che ha lavorato in Russia studiando i mammiferi marini dagli anni '90 fino al suo ritorno nella natia Ucraina nel 2022, ha dichiarato alla Bbc di "esserne certa "al 100%".La convinzione della scienziata si fonda su conversazioni con amici ed ex colleghi in Russia. La misteriosa balena attirò per la prima volta l'attenzione del pubblico cinque anni fa, quando si avvicinò ai pescatori al largo della costa settentrionale della Norvegia. "La balena inizia a strofinarsi contro la barca", dice Joar Hesten, uno dei pescatori. "Ho sentito di animali in difficoltà che sanno istintivamente di aver bisogno dell'aiuto degli umani.

Ho pensato che questa fosse una balena intelligente".Il beluga era insolitamente mansueto.

Indossava anche un'imbracatura, che aveva un supporto per una macchina fotografica e recava la scritta, in inglese, "Equipment St Petersburg". Hesten aiutò a togliere l'imbracatura alla balena, che poi nuotò fino al vicino porto di Hammerfest, dove visse per alcuni mesi.Dopo aver imparato a nutrirsi da solo, il beluga ha trascorso diversi anni viaggiando verso sud lungo la costa norvegese e nel maggio 2023 è stato addirittura avvistato al largo delle coste della Svezia.

Poi, il primo settembre scorso il suo corpo è stato vicino alla città di Risavika, sulla costa sud-occidentale della Norvegia.Nonostante alcuni gruppi di attivisti abbiano suggerito che la balena fosse stata uccisa dai russi, questa spiegazione è stata respinta dalla polizia norvegese. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ricerca, Centro nazionale Rna e gene therapy a Shanghai per un ponte con la Cina

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(Adnkronos) – Una delegazione del Centro nazionale Rna e terapia genica guidata dal presidente, Rosario Rizzuto, è stata impegnata per 4 giorni a Shanghai in un fitto programma di incontri di alto livello scientifico.Un'occasione preziosa per conoscere da vicino alcune delle realtà più dinamiche della ricerca medica mondiale e per consolidare un canale di comunicazione tra le strutture di ricerca italiane e cinesi.  "La sperimentazione cinese sul fronte dei nuovi farmaci basati sull'Rna e sulla terapia genica dimostra una grande vivacità – afferma Rizzuto – Se da una parte l'accademia ha un forte presidio in tutte le avanguardie più promettenti della ricerca, anche l'iniziativa imprenditoriale gioca un ruolo di primo piano, grazie al fiorire di start-up che sviluppano know-how specifico, fondamentale per affiancare le strutture mediche del futuro, attivando, ad esempio, protocolli di sequenziamento tempestivi che permetteranno di proporre terapie personalizzate ai pazienti, grazie anche alla creazione di centri di diagnosi e trattamento specifici per le varie tipologie di malattie.

Lo scambio con i colleghi cinesi – aggiunge – ci consegna nuove prospettive utili per il nostro lavoro e ci permette di trarre ispirazione da un sistema accademico e di ricerca diverso dal nostro, ma fortemente concentrato sulle opportunità offerte dalla medicina del futuro". La delegazione – si legge in una nota – ha potuto visitare lo Shanghai Institute for Advanced Immunochemical Studies (Siais), che opera in vari ambiti di ricerca quali immunochimica, biologia cellulare, biologia computazionale e intelligenza artificiale e biochimica strutturale.Di grande interesse anche gli incontri presso la ShanghaiTech University School of Biomedical Engineering (Bme) e la Shanghai Clinical Research and Trial Center (Scrtc), dove si formano le nuove leve della bioingegneria che affiancheranno il personale medico negli ospedali cinesi.

Tra le start-up incontrate: InnoStellar Biotherapeutics, che ha recentemente avviato con successo studi clinici per il trattamento della distrofia retinica ereditaria; CorrectSequence Therapeutics, azienda biotecnologica che lavora su cinque sistemi di base editing, e la RongCan Biotech, che opera nel campo del sequenziamento dell'mRna, dei sistemi di rilascio basati su Lnp, fino ai prodotti farmaceutici finali a base di mRna. Il Centro nazionale di ricerca 'Sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia Rna', finanziato con oltre 320 milioni di euro dal programma NextGeneration Eu, in base a un progetto dell'Università di Padova, coinvolge a livello nazionale oltre mille scienziati e 500 ricercatori e dottorandi di 32 atenei e istituti di ricerca e 14 aziende private.  La struttura è finalizzata a rendere disponibili al più presto cure innovative, di precisione e sostenibili per un'ampia gamma di patologie, spesso incurabili.Il lavoro di ricerca e sperimentazione è guidato dall'omonima Fondazione che svolge il ruolo di Hub e coordina 10 Spoke: 5 verticali dedicati alla ricerca e 5 orizzontali che si occupano dello sviluppo tecnologico. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Nubifragio a Catania, strade diventano fiumi: auto e barche trascinate via – Video

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(Adnkronos) –
Il maltempo continua a colpire la Sicilia e, in particolare, oggi 13 novembre mette in ginocchio Catania e provincia con una pioggia incessante che ha portato alla chiusura delle scuole e a un'allerta rossa.  A mezzogiorno erano 64 gli interventi effettuati dai Vigili del fuoco in tutto il territorio della provincia di Catania, tredici dei quali i in corso per soccorso a persone, danni d'acqua, assistenza, dissesti statici e recupero di autovetture e veicoli.   I comuni più colpiti sono Torre Archirafi, Riposto, Giarre, Acireale e Aci Sant'Antonio.A Torre Archirafi, frazione di Riposto, le strade si sono trasformate in fiumi e le auto vengono trascinate via dalla forza dell'acqua.

Nella frazione di Altarella, un fiume ha esondato e ha invaso il piano terra di un'abitazione dove all'interno vi erano quattro persone, di cui due disabili.Sul posto è arrivato anche il mezzo anfibio dei vigili del fuoco.

Intervento anche ad Acireale, in via Rocco Chinnici, dove una persona è stata soccorsa nella sua casa completamente allagata. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)