18.1 C
Castellammare di Stabia
Home Blog Pagina 6578

Parigi, uomo con finta cintura esplosiva entra in commissariato: ucciso. Urlava Allahu Akbar (VIDEO)

0

Un uomo è stato ucciso mentre cercava di entrare nel commissariato del quartiere della Goutte d’or (diciottessimo arrondissement) di Parigi. Secondo le prime ricostruzioni, indossava un ordigno simile a “una cintura esplosiva” ed era armato con un coltello: l’ipotesi degli inquirenti è che la cintura fosse falsa, ma alcuni testimoni hanno detto che “si vedevano dei fili sporgenti che uscivano dalla giacca”. Intorno alle 12 avrebbe cercato di entrare nella struttura e avrebbe gridato “Allah akbar” (“Allah è grande”). A confermare la dinamica è stato il portavoce del ministero dell’Interno. A un anno esatto dall’attentato al settimanale satirico Charlie Hebdo che ne ha decimato la redazione e quasi due mesi dopo la strage del 13 novembre scorso, Parigi torna a dover affrontare la minaccia concreta del terrorismo.

La polizia ha chiesto agli abitanti delle case vicine al commissariato di chiudere le finestre e di non affacciarsi ai balconi. Il portavoce del ministero dell’Interno, che da subito si era mostrato cauto limitandosi a dire che l’uomo indossava «un dispositivo che potrebbe essere una cintura esplosiva», ha spiegato che «secondo le prime informazioni che ci sono state riferite, l’uomo avrebbe agito da solo». Sull’accaduto, ha aggiunto, «bisogna essere estremamente prudenti, è presto per parlare di atto terroristico».

È presente sul posto anche il ministro dell’interno Bernard Cazeneuve.

VIDEO 1

VIDEO 2

 

Quando la tifosa Pampanini seguì la Roma a Castellammare

Era il 4 maggio 1952 quando la giovanissima e bellissima Silvana Pampanini la nota attrice romana scomparsa nel giorno dell’Epifania a novantanni, prese posto sulle scalee del vecchio campo San Marco per seguire la “sua” Roma impegnata a Castellammare contro lo Stabia.

Nell’allora campionato di B la Roma era in corso per la vittoria del torneo e quindi accedere alla massima serie mentre lo Stabia s’avviava ad un mesto ritorno in serie C.

Questo il ricordo del tifoso Luigi della “vecchia guardia”: “ricordo che io poco più che quindicenne seguivo già le sorti della squadra di Castellammare, andavamo sotto al campo e chiedevamo all’adulto di turno: capò pòzzo trasì cu voi? – in quella gara di fine campionato c’era la bellissima Pampanini e in tanti tra gli adolescenti s’intrufolavano sotto le scalee del San Marco che a quel tempo erano in legno per cercare di vedere le gambe della bella Silvana! Altro aneddoto legato a quella gara, continua ancora Luigi, fu quello legato al nostro portiere Renato Giudici che quando venne a sapere della presenza in tribuna della Pampanini chiese se a fine gara poteva incontrarla essendone un grande fan e gli fu risposto che se avesse avuto un buon rendimento sarebbe stato accontentato. Lo Stabia pur essendo ultimo riuscì a pareggiare contro la capolista e Giudici con i suoi prodigiosi interventi riuscì a mantenere la porta inviolata e vide esaudita la sua richiesta!”.

Castellammare di Stabia 4 maggio 1952 – Campo San Marco

Campionato di Serie B – STABIA – ROMA 0 – 0

Le formazioni:

STABIA: Giudici; Ciccone, Tiriticco, Mainiero, Vultaggio, Sforza, Lopez, Palma, Rosi, Di Costanzo, Malavasi.

ROMA: Albani, Tre Re, Cardarelli, Acconcia, Bortoletto, Venturi, Merlin, Galli, Bettini, Zecca, Sundqvist.

Arbitro: De Leo di Mestre.

Giovanni MATRONE

Il mappamondo inatteso della felicità: vince la Colombia, malissimo l’Italia

0

La ricerca del Gallup su speranza, ottimismo economico e felicità premia il Paese sudamericano. La penisola compare tra i dieci peggiori Stati per ogni voce: ultimi nella speranza che il 2016 sia migliore del 2015, terzultimi nelle aspettative economiche e decimi (peggiori) insieme alla Francia per felicità complessiva.

MILANO – Un mappamondo della felicità rovesciato rispetto a quello che ci si aspetterebbe in base al sentore comune: lo disegna il Gallup, istituto di ricerche di mercato, nel tradizionale rapporto su speranza e soddisfazione economica. Un lavoro che premia, per la voce della felicità, un terzetto inatteso: Colombia al primo posto, poi Fiji ed Arabia Saudita. In fondo alla classifica, Iraq, Tunisia e Grecia.

La ricerca è condotta intervistando (telefonicamente, online o direttamente) oltre 66mila persone in 68 Paesi, con un campione nazionale equamente diviso di un migliaio di uomini e altrettante donne. Il periodo di osservazione è tra il settembre e il dicembre 2015. Globalmente, il report dice che la felicità netta (il risultato tra coloro che si dichiarano felici meno quelli che sono infelici) è del 56%. Il dato è frutto di un 66% che si definisce felice (in calo dal 70% del 2014), un 23% a mezza via e il 10% che si dice infelice. Dal punto di vista economico, il 45% del mondo pensa che l’anno appena iniziato sarà migliore dello scorso e il 22% è pessimista.

L’Italia non figura affatto bene: la speranza generale di un 2016 migliore rispetto ai dodici mesi precedenti è da ultimo posto in graduatoria, con un saldo del -37% che indica chiaramente quanto i pessimisti superino gli ottimisti. A seguire, ci sono l’Iraq e la martoriata Grecia. In testa, Bangladesh, Cina e Nigeria. La nazione africana domina invece la classifica sulle prospettive economico, con un saldo positivo del 61%. Anche in questo caso, il Belpaese sfigura: siamo terzultimi (-47%), gli unici che la vedono peggio di noi sono greci e austriaci. Così, nell’indice complessivo della felicità ci ritroviamo nella colonnina rossa degli ultimi dieci, a pari merito con i francesi, con un saldo di ottimismo limitato al 33% (contro, ricordiamo, una media di felicità netta del 56% e una punta dell’85% in Colombia).

Il cronista registra, pur con qualche dubbio. Il periodo di osservazione, ad esempio, è stato denso di eventi. Solo economicamente, si pensi al rallentamento della ripresa, alle mosse delle Banche centrali o al nuovo spauracchio cinese. Ancora, stride la rilevazione con il fatto che gli indici sulla fiducia economica censiti dagli Istituti nazionali ed europei sono da tempo a livelli massimi. Per non parlare di quanto accaduto sul fronte internazionale e della sicurezza, a cominciare dagli attentati di Parigi. In ogni caso, per la Colombia cominci la festa.

Hamsik: “Meglio i tre punti che le 300 partite in A!”

Marek Hamsik ha festeggiato la sua 300esima partita in Serie A, la 299esima con la maglia del Napoli, con un bel gol al Torino e commenta così sul proprio sito: “Sapevamo che iniziare bene il 2016 sarebbe stato molto importante, e siamo felici di aver vinto. E’ stato un duello molto duro, non abbiamo giocato il nostro miglior calcio ma siamo riusciti a guadagnare i tre punti. Sono felice di aver giocato ben 300 partite, ma lo sapete che per me è molto importante  aver preso i tre punti. In questo momento siamo terzi ad un punto dall’Inter in testa: andremo avanti partita dopo partita, soltanto alla fine vedremo dove siamo arrivati”.

Paolini di Ascoli Piceno arbitra Foggia-Juve Stabia

Per l’ultima giornata d’andata del campionato di Lega Pro girone C che si disputerà domenica 10 alle ore 15 al “Pino Zaccheria” di Foggia è stato designato Edoardo PAOLINI della sezione di Ascoli Piceno a dirigere la gara tra Foggia e Juve Stabia.

Paolini, nato a Ravenna il 21 gennaio 1986 è al suo quinto campionato in Lega Pro, nelle stagioni passate ha diretto in due occasioni la Juve Stabia primavera; 10 marzo 2012 a Formello le vespette impattarono uno ad uno contro la Lazio e il 24 novembre 2012 con lo stesso risultato finì la gara in casa contro il Bari.

Nello scorso campionato, il 25 ottobre 2014 alla decima giornata d’andata le vespe espugnarono il “San Vito” di Cosenza con una rete nel primo tempo di Francesco BOMBAGI.

L’assistente numero uno sarà : Francesco ROSSINI della sezione di Padova mentre il numero due Stefano VIOLA della sezione di Bari.

Giovanni MATRONE

Cairo si arrende, sì per Maksimovic

Sembra essere arrivato il momento del sì. Il Torino, ieri avversaria al San Paolo, ha finalmente dato l’ok alla cessione di Nikola Maksimovic al Napoli. Non c’è ancora l’accordo, ma il presidente granata Cairo ha detto sì al trasferimento del serbo in azzurro a titolo definitivo. Ieri lunga riunione tra i presidenti prima e durante la partita. De Laurentiis è entrato in tribuna soltanto ad inizio secondo tempo, mentre nel dopopartita è apparso molto sereno, non solo per la vittoria ma anche per la riuscita (almeno parziale) dell’operazione. 18 milioni di euro (in realtà sono 15 più bonus) per il passaggio a gennaio a Napoli. C’è il sì del giocatore, che non spinge per lasciare Torino ma che non vede l’ora di questa nuova opportunità. Ma ancora non è il momento della stretta di mano.

Il Torino ha ceduto alle pressioni del Napoli, ma ha chiesto tempo. Sì, tempo per trovare un sostituto di Maksimovic. Ventura ha bisogno di un altro difensore per sostituirlo. Giocando con la difesa a tre ha bisogno di un reparto folto, e quindi serve subito un altro giocatore. Al Napoli non è piaciuto sentire questa notizia, perché a Giuntoli non risultano trattative da parte del Torino per prendere un difensore. Non ci sono i presupposti per uno scambio.

Il Napoli cederà Henrique, è vero, ma in Brasile, e probabilmente il difensore ex Palmeiras non interessa ai granata. Chi allora? De Laurentiis non può far altro che sollecitare e aspettare. Perché, inutile girarci intorno, questo stallo può anche diventare una scusa per non mollare Maksimovic. Per questo motivo comincerà da oggi un altro pressing per sbloccare la trattativa al più presto, magari facendo leva sul giocatore, che ha giocato con la Primavera e sta dando segnali di recupero dopo il lungo infortunio. Il Torino ha promesso di fare prima possibile, ma al momento non ha chiuso con nessuno.

Il Roma

[VIDEO] Sarri espulso va in tribuna…

Maurizio Sarri, durante il match contro il Torino, è stato espulso al pari di Ventura. Il tecnico azzurro si sposta in tribuna. Ecco le immagini di quei momenti, pubblicati su Youtube.


CLICCA SUL PLAYER per vedere le immagini

Leggi approvate, 8 su 10 sono del Governo

0

Studio del Censis: dopo i massacri di Parigi e l’avanzata dello Stato islamico, modificate le abitudini di vita. Evitati i principali luoghi simbolo, non si prendono treni e aerei e spesso non si esce più nemmeno la sera.

La produzione legislativa è per la maggior parte in mano all’Esecutivo. Delle 174 leggi approvate da inizio Legislatura solamente il 20% era di iniziativa parlamentareNumeri e dati del Premierato all’Italiana.

All’interno del nostro ordinamento costituzionale, vari attori esercitano la funzione legislativa. Insieme al Consiglio Nazionale dell’Economica e del Lavoro, i cittadini e le regioni, sono due i veri protagonisti: il Parlamento e il Governo.

Nonostante costituzionalmente sia il primo ad essere titolare del potere legislativo, nel corso del tempo il secondo, detentore di quello esecutivo, ha fortemente ampliato il suo raggio d’azione. E’ ormai diventata una prassi infatti, che la stragrande maggioranza delle leggi approvate dal nostro parlamento siano di iniziativa del governo.

Non solo, dei migliaia dei disegni di legge che vengono depositati ogni legislatura, una percentuale bassissima diventa effettivamente legge. In media se in un mese vengono depositate oltre 180 proposte di legge, solamente 6 completamente l’iter. Le iniziative del governo hanno una percentuale di successo molto più alta rispetto a quelle dei parlamentari: 32% vs. 0,87%.

6

La produzione legislativa del nostro parlamento è evidentemente ormai in mano al governo.Delle oltre 565 leggi approvate nelle ultime due legislature infatti, ben 440 sono state presentate dai vari esecutivi che si sono succeduti. Fra i governi presi in considerazione, l’apice è stato raggiunto con il governo di Enrico Letta, periodo in cui il parlamento aveva presentato solamente l’11% delle leggi approvate.

7

/openpolis

Zuniga-Bologna, sarà prestito con diritto di riscatto

La Repubblica Bologna scrive su Zuniga: “Si tratta di Juan Camilo Zuniga, terzino destro (volendo sinistro), nonché laterale di centrocampo, che i rossoblù stanno per ottenere dal Napoli, con un corposo contributo all’ingaggio. I soldi, come sempre, sono l’ultimo ostacolo da aggirare. Ma anche su questo argomento iersera Corvino viaggiava spedito, sicuro di chiudere l’affare, facendo così felice Donadoni che invocava rapidità d’esecuzione. Nel Napoli Zuniga quest’anno non ha mai giocato, essendo di fatto fuori rosa. La sua ultima partita da novanta minuti, per intendersi, è datata 26 ottobre 2014: da lì, solo una comparsata di 9’ e una serie infinita di mancate convocazioni e infortuni. Il problema del Napoli, ovvero il vantaggio del Bologna, è che Zuniga guadagna poco più di 3 milioni netti a stagione, e il suo contratto scadrà solo nel 2017. Cederlo in prestito al Bologna, per De Laurentiis, sarebbe comunque un vantaggio, anche a costo di finanziare due terzi dello stipendio. Resta ora da capire se a Zuniga verrà prolungato il contratto per agevolare a giugno un eventuale riscatto da parte del Bologna. Un dettaglio, insomma, per un affare galoppato nelle ultime ore alternativo e parallelo a quello di Santon dell’Inter”

Diawara, l’agente: “Napoli è un punto d’arrivo per qualsiasi calciatore”

Avv. Daniele Piraino, procuratore di Amadou Diawara, a Radio Kiss Kiss Napoli: “Non so se il Napoli ha attuato un’opzione su Diawara. Non essendo dirigente di uno dei due club non posso essere a conoscenza delle politiche societarie. Ho contatti costanti con il Bologna, è ovvio, per valutare la crescita calcistica del mio assistito. Detto ciò, un interesse del Napoli non può che far piacere. Ne siamo lusingati. Parliamo infatti di uno dei club più importanti d’Italia e non solo. Napoli è una piazza difficile da rifiutare per chiunque. Da anni ormai la squadra azzurra lotta per i vertici e non soltanto in Serie A ma si è affermata di diritto nei club più importanti del panorama calcistico europeo. Poi, Maurizio Sarri è un allenatore bravissimo che è riuscito a correggere alcuni difetti che la squadra palesava negli ultimi campionati. Oggi Napoli è un punto d’arrivo per qualsiasi calciatore. Ripeto: difficile rifiutare una piazza importante come quella napoletana”.

L’affare Maksimovic è una telenovela: De Laurentiis e Cairo ne avranno parlato al San Paolo

La Gazzetta dello Sport parla della pista Nikola Maksimovic per il Napoli. Secondo il quotidiano i presidenti De Laurentiis e Cairo ne avrebbero parlato ieri sera nel post-gara di Napoli-Torino. Il produttore cinematografico, su indicazione dello staff tecnico, ha tentato l’affondo decisivo subito dopo il fischio finale per una trattativa che ha le sembianze di una vera e propria telenovela.

Insigne gol alla Maradona, inedito Hamsik e inesauribile Callejon

La Gazzetta dello Sport scrive su Napoli-Torino: “Anno nuovo, campionato abbastanza vecchio. La Juve vola, l’Inter impone la legge dell’1-0, la Fiorentina si diverte, la Roma inciampa e il Napoli non è più prepotente come prima ma, da Higuain in giù, ha tanta qualità in attacco che può risolvere (quasi) ogni situazione. Anche quando l’argentino sbatte su Padelli e Glik. Anche quando di fronte c’è un Torino che non si arrende mai, fino all’ultimo crede nel pari e rimpiange d’aver lasciato troppo in panchina Maxi Lopez. Ci pensano il solito, enorme, Insigne – gol alla Maradona, 8o centro in campionato, assist non da meno, il 6o –, Hamsik che al San Paolo non l’aveva ancora messa dentro, e l’inesauribile Callejon esterno-mediano: confermando che in casa, 7 successi e 2 pareggi, non ce n’è per nessuno. Ma l’ex Quagliarella spaventa non poco Sarri: con il rigore del temporaneo 1-1 e con un colpo di testa che San Reina schiaffeggia sulla linea. Sarebbe stato troppo”

Sarri a Sky: “Vi svelo il motivo dell’assenza di Allan”

Maurizio Sarri parla ai microfoni di Sky: “Vittoria della maturità? Mi sarebbe piaciuto vedere più cattiveria nel chiudere la partita, casualmente è il primo tempo è finito per un solo gol di vantaggio. Assenza di Allan? Ha giocato David Lopez perchè in campo c’era Valdifiori che ha un po’ meno presenza difensiva rispetto a Jorginho. Ho preferito dare più densità al centrocampo. Jorginho nettamente più forte di Valfifiori? Abbiamo fatto 25 partite, 14 ne ha giocate  da titolare Jorginho e 11 Valdifiori, non direi che ci sia tutta questa differenza. La mia non è una polemica, anzi. Quant’è bravo Insigne? Quant’è stata brava la mamma di Insigne direi. Quella stessa conclusione di Insigne, se finisce in curva nessuno se la ricorderà mai, invece c’è stata quella prodezza. Mentalità per chiudere la partita? Contro l’Inter abbiamo rischiato molto di più di stasera, col Torino abbiamo gestito abbastanza bene. Gabbiadini è fuori da 2 mesi, comincia a stare leggermente meglio ma ancora non benissimo. Per quanto riguarda me, il mercato durerebbe 48 ore. Se acquistiamo qualcuno? Il presidente non deve darmi delle rassicurazioni? Non deve darmele, poi col direttore sportivo ci confrontiamo tutti i giorni, sa benissimo cosa serve e quali sono le mie idee”.

Quella Concorrenza al Califfo STEFANO STEFANINI*

0

Non sappiamo cosa pensasse il sorridente Kim Jong-un mentre scribacchiava l’ordine di detonazione sotterranea di un ordigno nucleare, dichiarandolo bomba all’idrogeno: «Adesso gliela facciamo vedere al mondo?» 

Oppure, «Non voglio essere secondo alla propaganda degli orrendi video dello Stato Islamico?» Pyongyang ha imparato che oggi il potere dell’immagine è pervasivo e istantaneo. Non sappiamo se fosse veramente una bomba termonucleare. La prima valutazione americana è piuttosto scettica. Metro ancor più importante del successo nordcoreano sarebbe però la miniaturizzazione che indicherebbe che gli ordigni atomici possono adesso essere messi a disposizione dei missili – spesso imprecisi ma sempre di più lunga gittata – di cui dispone la Corea del Nord. Gli accertamenti definitivi richiederanno tempo e potrebbero anche ridimensionare quest’ultima bravata nucleare di Pyongyang. Ai fini dell’effetto psicologico il danno è stato fatto – altra analogia con il terrorismo.  

Sappiamo che la scossa politica e strategica è stata immediata e ben più forte di quella tellurica, pur non indifferente (un sisma di 5,1 sulla scala Richter). Il nuovo esperimento atomico nordcoreano acuisce l’instabilità di una regione asiatica già attraversata da tensioni e rivalità; allarma seriamente i vicini sudcoreani e giapponesi, alla portata dei missili nordcoreani; dà un pessimo esempio internazionale ai tanti altri aspiranti all’ingresso nel club nucleare. La condanna è stata unanime (Stati Uniti, Russia, Europa, Nazioni Unite) e immediata. E vi si è unita senza distinguo anche la Cina. Più ancora della condanna è sorprendente l’ammissione di Pechino di non essere stata a conoscenza dell’iniziativa nordcoreana. Vi è poco motivo di dubitarne la sincerità: già le fonti d’intelligence della Nato avevano anticipato che era stata colta di sorpresa. La reazione cinese sta pertanto ad indicare tre cose: incapacità di controllare Pyongyang, che pure dipende dalla Cina per la propria magra sopravvivenza economica; preoccupazione di trovarsi alle prese con un regime senza più freni grazie alla capacità di ricatto offerta dall’arma nucleare; luce verde a un’ulteriore stretta sanzionatoria, unico strumento di pressione a disposizione della comunità internazionale. Di quest’ultima la verifica si avrà presto in Consiglio di Sicurezza dell’Onu. 

Non è mai stato chiaro quanto Pechino controlli Pyongyang. Meno di quanto sarebbe auspicabile, visto che la Cina è l’unico canale per comunicare con la Corea del Nord. Gli americani lo utilizzano regolarmente – non ce ne sono altri. Per quanto la Corea del Nord abbia bisogno dell’aiuto cinese, il ruolo di protettore è una scelta quasi obbligata per la Cina. Per trovare amici regionali Pechino deve arrivare a Myanmar, Sri Lanka e Pakistan. Se si eccettua la disagiata intesa con la Russia, densa di sfiducie reciproche e di contenziosi sotterrati (o rinviati), tutti i vicini dell’area Asia-Pacifico hanno con la Cina serie divergenze e tensioni, territoriali e altre. Pechino ha il complesso del contenimento, che vede imposto sia per la presenza degli Stati Uniti sul piano militare e strategico, sia per il recente trattato di partnership transpacifica (TPP) che – oltre alla liberalizzazione commerciale – ha pure una valenza di contenimento dello strapotere economico cinese. 

Pechino non può pertanto «mollare» la Corea del Nord. Il che fa del regime nordcoreano una sorta di servo-padrone nei confronti del grande protettore. Può darsi però che questa volta Kim Jon-un abbia tirato troppo la corda. Più crescono le capacità nucleari e missilistiche della Corea del Nord minore il controllo che la Cina può esercitare su Pyongyang, specie con un leader imprevedibile e portato all’avventurismo. Con la detonazione nucleare il nodo viene al pettine. La sconsideratezza di Kim Jong-un è particolarmente inquietante sul piano regionale e internazionale. Sul primo, la Cina sta affrontando la sindrome del rallentamento di crescita economica (per quanto cerchi di nasconderla). Se il motore cinese s’inceppa, l’intera area Asia-Pacifico ne avverte le conseguenze. Sul secondo, Pyongyang rischia di diventare il modello di «proliferatore di successo». Proviamo solo ad immaginare cosa potrebbe diventare la rivalità fra Iran e Arabia Saudita (o sciita-sunnita), se entrambi disponessero dell’arma atomica. Questa è la miccia da disinnescare. 

*lastampa

[VIDEO Vivicentro] Reina: “Il rigore ci può stare! La comunione tra squadra e tifosi è fondamentale”

Pepe Reina, solito leader del Napoli, nel dopo gara è intervenuto in mix zone e queste sono le sue dichiarazioni raccolte dai microfoni di Vivicentro.it: “Vittoria importante, adesso non bisogna sbagliare la pressione aumenta e siamo consapevoli che le cose buone iniziano dal nuovo anno, dobbiamo continuare a mostrare il calcio che stiamo giocando ed essere fedeli al nostro stile e continuare a migliorare. Il rigore? Il contatto c’è, ci può stare. L’esultanza con i tifosi? La comunione tra squadra e tifosi è fondamentale ovunque. Noi siamo felici di andare sotto la curva dopo ogni partita. Frosinone? Tutte le gare saranno con pressione alta anche perché le rivali non sbagliano. Sappiamo che sarà difficile ma abbiamo un’illusione e una voglia più degli altri”.

dai nostri inviati al San Paolo, Ciro Novellino e Antonio Toscano

CLICCA SUL PLAYER per vedere le immagini

Consigli a braccio. MASSIMO GRAMELLINI

0

Dal giorno in cui uno xenofobo l’ha pugnalata, la sindaca di Colonia è circonfusa da un alone giustificato di laica santità. Ma il consiglio che ha dato ieri alle sue concittadine – di tenersi a distanza di un braccio dagli sconosciuti – assomiglia tanto a un segnale di resa. A originarlo è stata la gazzarra di Capodanno, quando centinaia di giovani maschi nordafricani hanno derubato e palpato le ragazze tedesche nella piazza della stazione dove si stavano sviluppando i festeggiamenti. Il retaggio tribale di certi individui non può essere messo sullo stesso piano di un incendio o di un altro fenomeno naturale da cui proteggersi rimanendone prudentemente alla larga. A Capodanno le donne di Colonia si sarebbero tenute molto volentieri a un braccio, a cento braccia, da quei trogloditi. Sono stati loro a prendere l’iniziativa di accorciare le distanze. Ma se anche riconoscessimo la sensatezza della precauzione, al prossimo atto di violenza collettiva (e impunita), cosa pensa di consigliare alle vittime, la signora sindaca? Di rinunciare alle gonne o di infilarsi direttamente dentro uno scafandro di stoffa pur di non titillare gli ormoni di certe personalità ipereccitabili?

Da qualche tempo in Occidente le consuetudini tribali hanno ceduto il passo all’imperio della legge. È una conquista ancora instabile ma certamente non piccola e sarebbe indecoroso rinunciarvi per quieto vivere travestito da malriposto dovere di ospitalità. Non si può fare arretrare la civiltà per fare avanzare l’integrazione.

Sfilata dei figuranti del presepe vivente a Casola (video)

0

Per il ventiduesimo anno consecutivo, nel periodo natalizio, si sono tenuti i consueti appuntamenti con i presepi vivente, nelle suggestive location dei Monti Lattari.

Fanno parte dell’iniziativa denominata Bianco Natale dai Monti Lattari alla Costiera Amalfitana” i comuni di Pimonte (come cittadina capofila), Sant’Antonio Abate, Corbara, Amalfi, Furore, Scala, Agerola, Lettere e quest’anno anche il comune di Casola di Napoli; l’iniziativa, patrocinata dalla Regione Campania e finanziata dall’Unione Europea, ha riscosso enorme successo ed entusiasmo tra i partecipanti.

Nel pomeriggio dell’Epifania nel comune di Casola di Napoli c’è stata la sfilata dei figuranti del presepe vivente e tra lo stupore dei cittadini locali e quelli arrivati dai comuni limitrofi, sono apparsi i re Magi con i cammelli che sono stai gentilmente concessi dalla famiglia Donnarumma titolare del B & B “Il rifugio sui due golfi”.

I tre Re Magi hanno sfilato con i cammelli per l’intero paese seguiti da un corteo di persone in costume di varie epoche e scenografie realizzate, con minuzia di particolari, da alcuni artisti e artigiani locali.

La rappresentazione ha saputo riaffermare e tramandare i valori dell’Epifania proprio come avviene nella tradizione cristiana con oro incenso e mirra, sono loro a consegnare doni.

 

 

Giovanni MATRONE

Comune Castellammare Golfo: Visita privata Mattarella a tomba Piersanti

0

Trapani, 6 gen. – Visita in forma strettamente privata del presidente della Repubblica Sergio Mattarella al cimitero di Castellammare del Golfo (Trapani), dove è sepolto il fratello Piersantiucciso dalla mafia a Palermo, quando era presidente della Regione Siciliana, il 6 gennaio 1980. Lo rende noto il Comune di Castellammare del Golfo.

 

Si è tenuta anche una commemorazione ufficiale voluta dal Comune di Castellammare del Golfo con il sindaco Nicolò Coppola che ha guidato il corteo ed è stata deposta una corona di fiori sulla tomba. “Oggi è una giornata triste per tutti noi che conoscevamo Piersanti ma non siamo qui semplicemente per deporre dei fiori o parlare di Mattarella: siamo qui per parlare a Piersanti. A lui siamo legati e gli chiediamo da 36 anni di darci una mano a portare avanti il nostro impegno civile. Piersanti ha vissuto la sua esperienza politica a servizio della nostra terra da solo. Non aveva numeri, ma solo qualità. Gli chiediamo di sostenerci”, ha detto il sindaco di Castellammare del Golfo Nicolò Coppola davanti la tomba di Piersanti Mattarella.

 

Piersanti Mattarella – si legge nella nota del Comune del trapanese – era nato a Castellammare del Golfo nel 1935 e riposa dirimpetto la tomba del padre Bernardo, nella chiesetta cimiteriale dove, poco prima della commemorazione ufficiale, in forma strettamente privata, si è recato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, fratello di Piersanti. Anche quest’anno è stata prevista una commemorazione al cimitero nel giorno in cui fu ucciso Piersanti, con un corteo alla presenza delle autorità civili e militari che dall’ingresso del cimitero ha raggiunto la chiesetta, dove è stata deposta una corona di fiori sulla tomba di Piersanti”.

“Ogni anno veniamo a chiedergli di darci una mano – ha detto il sindaco Coppola, al cui ricordo si è unito don Michele Antonino Crociata. – E siamo sicuri che se ricordiamo il suo esempio, se valutiamo il testamento politico che ci ha lasciato, troviamo la forza per andare avanti. L’immagine dello Stato, come diceva il nostro Presidente della Repubblica che poco fa era qui, è quella che diamo noi: se offriamo un’immagine positiva il cittadino acquista fiducia nelle istituzioni. In fondo l’insegnamento di Piersanti è quello di dare sostegno, fiducia, efficienza e legalità ai cittadini. Il suo messaggio è attualissimo, basta tenerlo vivo soprattutto per i più giovani. Riscoprire Piersanti e il suo messaggio è la risorsa umana, culturale e politica per andare avanti. Lo ringraziamo per quello che ci ha lasciato e che continua ogni giorno a darci”.

/LaPresse

ISCHIA, SPEZZANI: ”VENGO AD ISCHIA CON TANTO ENTUSIASMO”

0

L’Ischia Isolaverde mette a segno il suo primo colpo in questa sessione di calciomercato. Pochi minuti fa la società isolana ha diramato il comunicato ufficiale dell’acquisto del centrocampista Mattia Spezzani classe ’92..Spezzani arrivato alla ripresa degli allenamenti dopo la sosta di natale, ha svolto un periodo di prova con la squadra, anche se come ci aveva dichiarato ai nostri microfoni il d.s Femiano sarebbe stato il primo acquisto dell’Ischia. Queste le sue prime dichiarazioni con la maglia gialloblu. «Vengo a Ischia con entusiasmo – afferma Spezzani che ha rescisso il contratto che lo legava con l’Hellas Verona –. In questi primi giorni ho ricevuto una ottima impressione da parte del gruppo, ho peraltro il vantaggio di conoscere il tecnico Bitetto e i metodi di lavoro dello staff».

Il centrocampista originario di Sassuolo, dopo Modena e Verona, è alla terza esperienza con una squadra che ha come colori sociali il giallo e il blu. «Il gruppo è ottimo, ci sono tanti giovani ma anche calciatori esperti che ti danno una mano ad inserirti – prosegue Spezzani –. Secondo me la squadra è di assoluto valore, ci sono tutte le credenziali per risalire in classifica». Sulle caratteristiche tecniche del centrocampista che ha fatto tutta la trafila nel Modena fino a debuttare in prima squadra in Serie B nella stagione 2009/2010 (otto presenze e un gol), c’è poco da discutere: «Il mio ruolo è davanti alla difesa, in questa posizione riesco sicuramente a dare il meglio di me»

Napoli-Torino, i voti di Vivicentro: che perla di Insigne!

La Befana regala i 3 punti agli azzurri. Il Napoli batte il Torino al San Paolo e resta in scia all’Inter. Questi i voti di Vivicentro.it:

Reina 6, Hysaj 6.5, Albiol 6, Koulibaly 6, Ghoulam 6, David Lopez 5.5, Valdifiori 6.5, Hamsik 5.5, Callejon 6, Insigne 6.5, Higuain 6. A disp. Gabriel, Rafael, Strinic, Allan 6, Maggio, Mertens 6, Dezi, Chiriches, Gabbiadini, El Kaddouri, Chalobah sv, Luperto. All. Sarri

dal nostro inviato al San Paolo, Ciro Novellino