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Castellammare di Stabia
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Villarreal-Napoli, il tabellino del match

Villarreal e Napoli si sono affrontate allo stadio Madrigal, nei Sedicesimi di finale di andata di Europa League. Rete di Denis Suarez al 37° s.t.

VILLARREAL (4-4-2) – 13 Areola; 2 Mario, 5 Musacchio, 6 Víctor Ruiz, 11 Jaume Costa; 8 Dos Santos (19 Castillejo, dal 36° p.t.), 21 Bruno, 14 Trigueros (4 Pina, dal 28° s.t.), 18 Denis Suárez; 10 Baptistao (17 Bakambu, dal 16° s.t.), 9 Soldado.

Panchina: 25 Barbosa, 22 Rukavina, 23 Bonera, 20 Adrian Lopez. All. Marcelino

NAPOLI (4-3-3) – 25 Reina; 2 Hysaj, 21 Chiriches, 26 Koulibaly, 3 Strinic; 19 David Lopez (5 Allan, dal 38° s.t.), 6 Valdifiori, 17 Hamsik; 7 Callejon (24 Insigne, dal 27° s.t.), 23 Gabbiadini (9 Higuain, dal 22° s.t.), 14 Mertens.

Panchina: 22 Gabriel, 11 Maggio, 33 Albiol, 77 El Kaddouri. All. Sarri

ARBITRO Bas Nijhuis NIJHUIS (Olanda), Assistenti: Van den Ven-Schaap, IV uomo: Goossens, Arbitri di porta: Blom-Janssen.

VILLARREAL – SQUALIFICATI: nessuno, INDISPONIBILI: nessuno, DIFFIDATI: nessuno, ALTRI: Barbosa

NAPOLI – SQUALIFICATI: nessuno, INDISPONIBILI: Grassi, DIFFIDATI: nessuno, ALTRI: Rafael, Luperto, Chalobah, Hysaj, Callejon, Ghoulam

Spettatori: 20mila circa. Falli commessi: 9-10. Angoli: 3-2. Fuorigioco: 2-3. Ammoniti: Valdifiori (N) al 37° p.t. per gioco falloso, Callejon (N) al 20° s.t. per proteste, Musacchio (V) al 40° s.t. per gioco falloso, Soldado (V) al 45° s.t. per gioco falloso. Espulsi: Nessuno. Reti: Denis Suarez (V) al 37° s.t. Recupero: 2 e 3.

Europa League – Villareal-Napoli, le formazioni ufficiali

Ecco le scelte degli allenatori per l’ andata dei sedicesimi di Europa League. Sarri fa turn over:  Higuain si accomoda in panchina, spazio a Gabbiadini.

VILLAREAL- Aréola, Mario Gaspar, Musacchio, Víctor Ruiz, Juame Costa, J. Dos Santos, Trigueros, Suárez, Bruno Soriano, Soldado, Babtistão

NAPOLI- Reina, Hysaj, Chiriches, Koulibaly, Strinic, David Lopez, Valdifiori, Hamsik, Callejon, Gabbiadini, Mertens.

(Pasquale Ammora)

ESCLUSIVA – VIDEO INEDITO: Quando la Juve Stabia Primavera di Turi eliminò la Juventus dalla Viareggio Cup

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ViViCentro Network propone un video inedito sulla storica impresa delle Vespette che, allora allenate da Mario Turi, tre anni fa eliminarono dalla Viareggio Cup la Juventus


19 giugno 2011, 19 febbraio 2013, 19 febbraio 2016.

Il numero diciannove, nella memoria dei tifosi della Juve Stabia, riecheggia recenti e memorabili ricordi; il 19 giugno 2011 la Juve Stabia, allenata allora da Piero Braglia, supera l’Atletico Roma a domicilio nella finale di ritorno dei play-off e regala alla città di Castellammare di Stabia, più di 60 anni dopo, la serie B.

Il 19 febbraio 2013 la Juve Stabia, categoria Primavera ed allora allenata da mister Mario Turi, centra lo storico traguardo dei quarti di finale (verrà eliminata dal Parma ndr) al Torneo di Viareggio superando agli ottavi nientemeno che i pari età della Juventus grazie alla rete di Alfonso Gargiulo arrivata al minuto n.55. Grande seguito di sostenitori stabiesi ebbe la sfida del ”Mannucci” con il gruppo Swarm Stabia Toscana presente in massa a sostenere le Vespette.

Le Vespette erano andate vicine al vantaggio già al 15 del primo tempo: Sorriso calcia alto sopra la traversa un  rigore concesso dall’arbitro per l’atterramento in area di Festa ad opera di Branescu che viene espulso perchè ultimo uomo.

JUVENTUS ( 3-5-2): Branescu, Garcia Tena (31′ s.t. Lanini), Rugani,  Magnusson, Mattiello F. (16′ p.t. Citti), Ceria (42′ s.t. Bonatini), Cavion (35′ s.t. Kabashi), Schiavone, Gerbaudo (40′ p.t. Ruggiero), Beltrame, Padovan.

A disposizione: Untersee, Lauren, Cevallon, Tavanti, Romagna.

Allenatore: Marco Baroni.

JUVE STABIA ( 3-5-2): Maiellaro, Arpino, Kamana Ogolong, Guarino, Gargiulo Alessio, Gerardi, De Marco, Gargiulo Alfonso, Sorriso, Favetta (32′ s.t. Amico), Festa.

A disposizione: Capuano, Elefante, Cardore, De Falco, Mattiello D., Carillo, Arpino, Loffredo, Mileto, Somma, Ostieri.

Allenatore: Mario Turi.

 

A fine partita i due Mister commentarono così l’andamento della gara:

Il tecnico della Juventus, Marco Baroni: ‘Fino alla seconda espulsione pensavo che potessimo recuperare. A volte nel calcio le partite si incastrano in modo tale che puoi stare anche una settimana a tirare e non la butti dentro. Dispiace: non posso neanche dire che i ragazzi hanno approcciato male la partita, c’è stato questo errore iniziale su una palla giocata dietro, però sia in dieci che in nove abbiamo sempre cercato di fare la partita, creando anche tante palle gol. Bisogna accettare il verdetto del campo, che certe volte non premia chi costruisce di più. C’è rammarico. Sull’episodio che ha portato all’espulsione di Beltrame non ho capito cosa abbia deciso l’arbitro. Quando un giocatore va a fare un velo e la palla passa, e nel passare libera un giocatore davanti alla porta, l’arbitro non può fischiare per ammonire chi ha commesso il fallo, perché quest’ultima circostanza non è un vantaggio per chi ha subito l’irregolarità. Gli ho spiegato che ha preso una decisione fuori dal regolamento arbitrale. C’era il tempo per prendere una decisione con più calma. Quella cosa ha fatto saltare tutto. Rimanendo in nove tutto diventa difficile’.

Il tecnico della Juve Stabia, Mario Turi: ‘E’ una soddisfazione enorme, è un’impresa. Ancora non sono in me dopo il fischio finale di partita. E’ una soddisfazione da dividere con tutta la Juve Stabia, dal presidente, ai dirigenti, agli addetti alle pulizie fino ai magazzinieri. Oggi abbiamo incontrato quella che chiamavamo fino a poco tempo fa la Juve vera, mentre noi eravamo la piccola Juve Stabia. Adesso giocare quasi alla pari, visto che loro sono stati formidabili, ed eliminarli, è qualcosa di storico. Il segreto per battere la Juventus è avere tanti ragazzi che sono nati a Castellammare, che hanno questi colori cuciti addosso, e non le strisce cucite l’una con l’altra, e avere più fame e voglia di vincere degli avversari. Nello spogliatoio si respira l’aria di una grande famiglia, una famiglia allargata, e questa è la forza che anima la passione che mettiamo in tutti i nostri allenamenti. Al rigore che abbiamo sbagliato ho pensato che comunque avremmo vinto’.

Per celebrare quella storica e memorabile data, la redazione di ViViCentro Network ha deciso di regalare a tutti i supporters gialloblè un video inedito del match di Coppa Carnevale disputato al ”Mannucci” di Pontedera con immagini mai state rese pubbliche fino a questo momento.

https://www.youtube.com/watch?v=S2jU8Ajd714&feature=youtu.be

IL SOGNO TRADITO DELL’AUTOCOSTRUZIONE (MARIA ELENA SCANDALIATO*)

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Per centinaia di famiglie doveva essere l’occasione, altrimenti impossibile, per comprare casa. Finalmente un appartamento di proprietà a prezzo contenuto in cambio di decine di ore lavorate gratis nel finesettimana. Qualcosa però è andato storto e, dalla Lombardia alla Campania, la lista delle storie finite male è molto lunga: costi lievitati, debiti da saldare, dispendiosi salvataggi pubblici, edifici realizzati male e un intricato scaricabarile tra le ong e coop coinvolte che rende molto difficile far valere i propri diritti a chi si è sentito truffato

I cantieri dove la speranza è diventata incubo
di MARIA ELENA SCANDALIATO
MILANO – “Chi non può permettersi di pagare l’affitto è in affitto. Chi può permettersi di pagare l’affitto è proprietario”, recita Arthur Bloch nelle magnifiche Leggi di Murphy. Una massima, questa, che fa sorridere, ma che al tempo stesso risulta terribilmente vera. Soprattutto negli ultimi trent’anni, da quando enti locali e nazionali hanno smesso di realizzare (o di manutenere) l’edilizia residenziale pubblica, portando i prezzi delle case e degli affitti a livelli esorbitanti.

Tuttavia, esiste un modo affinché chi non può permettersi un affitto diventi, addirittura, proprietario: si chiama autocostruzione, ed è una pratica diffusa sia nel Nord America che in alcuni stati europei, tra cui Francia, Germania, Danimarca e Irlanda (dove copre il 25% dell’edilizia abitativa). Si tratta, in sostanza, di coinvolgere i futuri proprietari nell’edificazione concreta delle loro case: secchio e cazzuola alla mano, gli inquilini si trasformano in muratori, in modo da abbattere – in percentuali che variano tra il 40% e il 60% – il costo finale delle loro abitazioni.

In Italia – che pure manca di una normativa in materia –  le prime autocostruzioni hanno visto la luce negli anni Ottanta. La sperimentazione fu avviata in Lombardia con una serie di casi virtuosi –  da Biandronno, a Cremanaga e Abbiategrasso – diretti dall’architetto Giuseppe Cusatelli. Modelli positivi, lontani anni luce dall’immagine che le ultime vicende rischiano di lasciare, oggi, di questa ingegnosa soluzione, ideata  per arginare l’emergenza abitativa e il progressivo impoverimento del ceto medio. L’autocostruzione, infatti, è pensata per fasce di popolazione che non possono sostenere i prezzi di mercato, ma che comunque sono in grado di pagare un mutuo contenuto; una risposta perfetta, sia per le famiglie monoreddito, sempre più numerose, sia per i precari  e i nuovi lavoratori immigrati. Nella realtà, come vedremo più avanti, nella sua versione italiana l’autocostruzione si è rivelata spesso un incubo per i malcapitati che speravano di poterne sfruttare le potenzialità, e una trappola mangiasoldi sia per le tasche dei privati che per le casse pubbliche, con esborsi di milioni di euro destinati a ripianare situazioni completamente sfuggite di mano.

Dalla fine degli anni Novanta l’autocostruzione ha conquistato l’attenzione di Regioni e Comuni in tutta Italia, soprattutto sotto la sollecitazione di una ong –Alisei – che ancora oggi vanta ottime credenziali: riconosciuta dal ministero degli Esteri, ha nel suo curriculum collaborazioni, sia con la Commissione Europea che con le principali agenzie delle Nazioni Unite. Non sorprende, quindi, che Alisei abbia ricevuto tutta la fiducia possibile, avviando, dagli anni Duemila ad oggi, circa 24 progetti di autocostruzione per un totale di centinaia di abitazioni.

Buona parte di questi progetti, però, sono naufragati, e le società incaricate di gestire i cantieri – Alisei Autocostruzioni, Summa, Innosense Consulting, tutte srl, alcune delle quali gestite dagli stessi soci della ong – sono improvvisamente fallite e sparite come polvere nel vento, lasciando non solo i lavori incompleti, ma anche diversi debiti in capo agli autocostruttori, rimasti spesso senza casa e con migliaia di ore di lavoro buttate nel secchio. In questo caso, tornando a citare le Leggi di Murphy, “se c’erano due o più modi di fare una cosa, e uno di questi modi poteva condurre a una catastrofe, allora qualcuno l’ha fatto in quel modo”.

In Lombardia un buco per milioni di euro
di MARIA ELENA SCANDALIATO
MILANO – Per raccontare l’incredibile vicenda conviene iniziare dal Nord: tra il 2004 e il 2005 Regione Lombardia lanciò un poderoso “Programma sperimentale di autocostruzione in affitto”, che prevedeva la realizzazione, entro il 2006, di 750 alloggi in autocostruzione, di cui 600 in affitto e 150 di proprietà. L’idea era stata sviluppata dalla prefettura di Milano insieme al Politecnico, da Aler (Azienda lombarda per l’edilizia residenziale), dalla società Innosense Cosulting e – appunto – dall’ong Alisei.

Sprechi e ritardi. Su un quaderno della fondazione “Housing sociale” dedicato nel 2004 al problema abitativo in Lombardia, un intero capitolo è dedicato alle case fai-da-te: “L’autocostruzione rappresenta una soluzione avanzata per l’housing sociale […]. Dati i tempi di completamento delle costruzioni che variano dai 18/24 mesi, rientra a pieno titolo nelle misure e negli interventi adatti ad affrontare le emergenze abitativa”. Nel documento, che presentava dettagliatamente l’esperimento, l’ong Alisei e Innosense  figuravano come “enti proponenti”, la Regione come promotore e Aler come soggetto attuatore. Inoltre, veniva specificato che la regione avrebbe finanziato il piano con 11.800.000 euro. Un intervento, quello lombardo, tra i maggiori in Europa, che avrebbe dovuto coinvolgere circa 20 comuni. La realtà, invece, ha frenato ogni slancio. Di più: ha fatto perdere ad Aler e ai Comuni coinvolti, nella sola provincia di Brescia e in quella di Milano, diversi milioni di euro. Soldi sprecati o scomparsi, il più delle volte lasciando i cantieri a metà o ultimando i lavori in modo approssimativo e con ritardi pazzeschi.

Strani intrecci di parentela. A Vimodrone, comune milanese, era prevista la costruzione di 16 alloggi in “affitto con riscatto”, che gli auto costruttori avrebbero acquistato al prezzo di 90mila euro. Per procedere, nel 2006 il comune diede l’incarico ad Aler, che avrebbe finanziato l’operazione al 20% con le risorse regionali, e per il restante 80% con soldi propri. L’incarico di gestire il cantiere, acquistare i materiali e provvedere alla formazione degli autocostruttori venne affidato da Aler a due srl: Innosense Consulting e Alisei Autocostruzioni, il cui nome, a detta dell’allora presidente del cda – Ottavio Tozzo – sarebbe stato solo “ispirato” dall’esperienza nell’autocostruzione di Alisei ong. Lo stesso Tozzo, però, all’epoca era presidente di Alisei ong (lo è stato fino al 2007) e socio (fino al 2008), mentre il fratello, Ruggero Tozzo – proprietario dello 0,7% di Alisei Autocostruzioni srl – ne è il presidente oggi in carica. I lavori sarebbero dovuti iniziare nel 2009, per essere completati nel 2011: le famiglie impiegarono ore e ore di lavoro per edificare la “struttura” delle loro case. Improvvisamente, a un anno e mezzo dall’apertura del cantiere, i materiali iniziarono a scarseggiare, e i lavori si bloccarono. Alisei e Innosense scomparvero, mentre Aler fu costretta a subentrare al progetto. Risultato: ad oggi dei sedici appartamenti non resta che lo scheletro di cemento, abbandonato come le famiglie che vi avevano lavorato. Stesso copione a Trezzo sull’Adda, sempre in provincia di Milano: qui gli alloggi previsti erano dodici, e le imprese coinvolte erano la solita Innosense e la srl Alisei. I lavori iniziarono nel 2005, ma alla fine del 2008 si interruppero bruscamente: anche in questo caso Alisei e Innosense erano evaporate, e ciò che oggi resta del progetto è un enorme cantiere a cielo aperto, dominato da un ecomostro che Aler non ha neppure messo in sicurezza.  

Autocostruzione, a Trezzo ore e ore di lavoro per avere un rudere

Salvataggi a spese del Comune. Diverso, invece, l’esperimento di Paderno Dugnano. In via Ponchielli, infatti, le case sono state ultimate, e le dieci famiglie di autocostruttori vivono già nei loro appartamenti, per i quali pagheranno 350 euro d’affitto al mese con possibilità di riscatto. Per riuscire nell’impresa hanno dovuto però occupare gli alloggi lasciati a metà dell’opera e completare i lavori di tasca propria, senza contare che oggi le case presentano crepe e infiltrazioni ovunque e che le pavimentazioni esterne sono sprofondate. Vicende analoghe hanno interessato il comune di Besana Brianza, mentre a Pieve Emanuele – dove tra il 2006 e il 2009 dovevano essere realizzati 24 alloggi – ad accollarsi l’ultimazione del progetto è stato il Comune, con un costo aggiuntivo di 1.280.000 euro. In questo caso, Alisei aveva una mera funzione di consulenza tecnica, nonostante il suo fallimento abbia messo a repentaglio la riuscita del progetto. Il risultato finale è che le case sono state consegnate solo nel dicembre 2014, dopo quasi dieci anni e con un enorme dispendio di denaro.

Alla fine paga sempre l’Aler. Dulcis in fundo, la vicenda di Brescia. In località Sanpolino Aler Brescia aveva affidato alle solite Innosense e Alisei la realizzazione di 15 alloggi, co-finanziati dalla regione per 299.428 euro. I lavori iniziano nel 2007 per essere ultimati nel 2010, ma anche in questo caso qualcosa si mette di traverso: «A un certo punto il cantiere si è fermato, e Alisei è sparita», spiega Rossana Scarsato, l’architetto responsabile delle autocostruzioni per il comune. La matassa, a questo punto, passa ad Aler, che non riesce a districarla. In questo caso, stando ai documenti Aler, Innosense aveva ricevuto un anticipo del 40% sul finanziamento (pari a 372.233 euro), insieme a 55.835 euro corrisposti ad Alisei come primo certificato di pagamento; il tutto mentre Innosense diventava irrintracciabile perché ceduta ad Alisei, che nel maggio 2010 avrebbe dichiarato fallimento. Acrobazie societarie a parte, l’esito dell’esperienza bresciana è stato il più fallimentare: nel 2012, infatti, le costruzioni sono state abbattute, con relative spese a carico di Aler che, sottolinea ancora l’architetto Scarsato, “credo abbia restituito i finanziamenti regionali con gli interessi”.

Autocostruzione, a Paderno famiglie costrette a spese extra e forti disagi

Denunce inascoltate. Insomma, ad oltre dieci anni dalla partenza in pompa magna, il piano lombardo delle “case-fai-da-te” si è rivelato un pessimo affare. Soprattutto per le decine di famiglie che avevano lavorato alla costruzione delle case, dedicandovi tempo, speranze e sogni. Nella ricerca “Social housing e agenzie pubbliche per la casa” realizzata da Censis e Federcasa, a proposito del piano lombardo per l’autocostruzione è scritto: “Il rischio dell’intervento per Aler è basso, in quanto garantito da una convenzione a prezzo chiuso con Innosense-Alisei”. C’è da chiedersi a quali garanzie si riferisca la ricerca, visto che la società garante presentata da Alisei e Innosense, e dalla quale Aler Brescia accettò le fidejussioni, era una spa – Fingeneral – che nel marzo 2010 sarebbe fallita, con l’accusa di bancarotta fraudolenta ed esercizio abusivo di attività finanziaria. Ombre, queste, denunciate nel luglio 2010 da un dirigente Aler, che aveva suggerito all’azienda lombarda di rivolgersi in procura per truffa ai danni dello Stato. Purtroppo, quel dirigente non venne ascoltato; anzi: fu isolato. L’unica azione promossa da Aler contro Alisei Autocostruzioni è stata la risoluzione in danno del contratto, con insinuazione nel fallimento. Ad oggi, purtroppo, l’azienda lombarda non è in grado di completare gli interventi incompiuti, e alle famiglie che vi avevano lavorato non è stato corrisposto alcun indennizzo.

In Emilia lavoro gratis e cumuli di debiti
di MARIA ELENA SCANDALIATO
MILANO – La costola emiliana dello scandalo risale al 2004, quando la Regione Emilia Romagna delibera un “bando sperimentale per la realizzazione di interventi in autocostruzione/autorecupero” destinati a lavoratori a basso reddito; il comune di Ravenna aderisce all’iniziativa, e firma con Alisei ong un’intesa per avviare tre progetti di autocostruzione, a Piangipane, Savarna e Filetto. Il primo, affidato alla società Summa srl (di cui sempre Ottavio Tozzo era amministratore), si è concluso come da progetto, ricevendo comunque un finanziamento a fondo perduto dalla regione; il secondo, affidato ad Alisei Autocostruzioni, ha visto lievitare i costi finali delle case dai 70mila euro previsti a 135mila euro, dopo otto anni di cantiere. A Filetto, invece, gli eventi sono precipitati.

Campanelli di allarme. Qui nel 2006 si costituisce la cooperativa “Mani Unite”, che associa 14 famiglie selezionate per realizzare gli alloggi in tre anni; il progetto è affidato dalla cooperativa, con un contratto d’appalto del valore di 1.068.867 euro, ad Alisei Autocostruzioni, che nel dicembre 2006 dà inizio ai lavori. A distanza di un anno, però, emergono i primi problemi: il geometra non si presenta in cantiere, i materiali non arrivano e manca la corrente elettrica. Gli  autocostruttori scrivono alla srl denunciando lo stallo dei lavori: “Dall’ottobre 2008 […] qualsiasi tipo di fornitura è stata interrotta […]. Noi soci chiediamo che i debiti con la ferramenta vengano soluti, […], e che ci sia una perizia di un tecnico che stabilisca lo stato di avanzamento lavori”. Purtroppo, di lì a poco Alisei Autocostruzioni sarebbe fallita, con conseguenze che – a differenza delle vicende lombarde – avrebbero assunto contorni kafkiani.

L’ambiguo rapporto tra ong e srl. I finanziamenti necessari a realizzare le case, infatti, erano stati messi a disposizione da Banca Etica, esposta in diversi progetti di autocostruzione (non solo con Alisei Autocostruzioni, ma anche con le altre srl concretamente impegnate nei progetti). A Filetto, in particolare, nel 2006 l’istituto aveva concesso a “Mani unite” una linea di credito con garanzia ipotecaria (sul terreno e sui futuri immobili) del valore di 1.245.000 euro. Tra l’altro, nello stesso anno Banca Etica aveva concesso un prefinanziamento, sempre alla cooperativa “Mani Unite”, di 250mila euro, supportato da una garanzia fideiussoria di Alisei ong (non la srl: proprio la ong), rappresentata da Ottavio Tozzo (difficile capire le ragioni di questa “intercessione”, e il legame tra la srl e le disponibilità economiche della ong). Tra l’altro, Ottavio e Ruggero Tozzo sottolineano come la srl Alisei non abbia nulla a che vedere con l’omonima ong, e questo è vero, almeno sulla carta. Tuttavia, è la stessa Alisei ong a smentire questa separazione. In un lungo documento sull’autocostruzione redatto proprio dalla ong (di cui allora Ottavio Tozzo era presidente),  si legge che Alisei Autocostruzioni sarebbe «la costola italiana che, all’interno del Network, si occupa in particolare di autocostruzioni e autorecupero». Non solo: per mesi l’architetto Tozzo, come dimostrano filmati in rete e ricerche della prefettura di Milano, promosse la modalità dell’autocostruzione vantando l’esperienza che la sua ong aveva maturato, dall’Algeria a Sao Tomé, fino in Mozambico e nella ex-Yugoslavia. Infine, è da notare che nel protocollo d’intesa siglato dal comune di Ravenna con Alisei ong (non la srl) sono scritti, nero su bianco, gli impegni assunti da quest’ultima, che prometteva di “mettere a disposizione la propria struttura tecnica […] al fine di offrire al programma una solida regia e direzione edilizia […], assicurare il supporto tecnico per la direzione lavori […] e sviluppare i contatti con Banca Etica per facilitare l’erogazione dei mutui […]”. Evidentemente, era in gioco anche la ong.

La doccia gelata. Il colpo di scena arriva nell’aprile 2012, davanti al clamoroso naufragio del progetto: gli autocostruttori, già rimasti senza casa dopo 20mila ore di lavoro spese in cantiere, si vedono recapitare da Banca Etica questa raccomandata: “Vi invitiamo a volerci rimborsare immediatamente, e comunque entro 8 giorni dal ricevimento della presente, il credito da noi vantato nei vostri confronti, ed ammontante a: 1.288.605,80 euro”. La banca si premurava di “valutare le modalità più opportune per la tutela delle nostre ragioni di credito”, e di provvedere, in caso di mancato pagamento, alla “Segnalazione in Centrale rischi della posizione di sofferenza”, con tutte le conseguenze per le famiglie coinvolte.

A pagare è il Comune di Ravenna. Alla fine Banca Etica è stata costretta a rivalersi sul comune di Ravenna, subentrato alla cooperativa: per il progetto, infatti, nessuno aveva presentato garanzie fidejussorie. D’altronde, lo stesso istituto di credito aveva cercato di trovare delle soluzioni, anche perché – considerato il tipo di progetto, destinato a famiglie non abbienti – agli autocostruttori non erano mai state  richieste garanzie personali a copertura del finanziamento. Comune e banca sono poi giunti a un accordo extragiudiziale affinché il primo paghi alla seconda 780mila euro. Per gli auto costruttori, però, l’incubo non è finito: alla cooperativa, infatti, è stata notificata la decadenza della concessione del cantiere e di quanto avevano costruito, passato in blocco nelle mani del Comune. Il quale, con stupore degli auto costruttori, farà terminare gli alloggi ad Acer (azienda case Emilia Romagna), per concederli in affitto con riscatto a persone in disagio economico. Certo, gli auto costruttori avranno la precedenza nelle future assegnazioni, ma la cifra per il riscatto delle abitazioni, che nel progetto del 2006 era di 85mila euro, è lievitata a 135mila. Infine, la beffa: nel 2013 gli autocostruttori hanno denunciato il comune di Ravenna, Banca Etica e Alisei ong come corresponsabili del fallimento del progetto. Il Comune, però, ha presentato una nota difensiva in cui controdenuncia le famiglie di Filetto chiedendo loro 3 milioni di euro, perché costretto a subentrare agli obblighi con la banca, e per recuperare le spese non preventivate di 1.200.000 euro, quantificate da Acer per terminare gli alloggi. Tra l’altro, le famiglie dovranno sostenere le spese di due distinti procedimenti, visto che quello contro il comune di Ravenna è stato affidato al Tar dell’Emilia Romagna, mentre quello contro Alisei ong e Banca Etica si svolge davanti al tribunale di Ravenna.

Autocostruzione, in Campania i costi sono raddoppiati (VIDEO)

Costi raddoppiati anche in Campania
diMARIA ELENA SCANDALIATO
VILLARICCA (NA) – Spostiamoci in Campania. Nel 2009 Regione Campania e Alisei coop, cooperativa sociale con sede a Todi e Napoli, presentano il progetto “Cantieri aperti”, che prevede 40 alloggi in autocostruzione a Villaricca e a Piedimonte Matese. La regione avrebbe anticipato 2.320.000 euro, di cui il 70% erogato a tasso zero dal Fondo della regione Campania, e il 30% da Banca Etica; cifra che, alla chiusura del cantiere, sarebbe stata restituita dalle famiglie attraverso un mutuo ventennale. A Villaricca sono previsti 25 alloggi, e le famiglie, riunite nella cooperativa “Il sogno”, iniziano a lavorare nel 2011. Ogni nucleo presta 16 ore di lavoro a settimana: tutto sotto la supervisione di Alisei coop, che attraverso i soldi della regione – erogati in tranche in base all’avanzamento dei lavori – provvede alle maestranze, all’architetto, all’acquisto dei materiali e alla direzione del cantiere.

Case incompiute. Anche a Villaricca, però, iniziano a sorgere i primi problemi. I lavori sarebbero dovuti terminare nel 2013, ma alla data prevista le case non sono pronte: “Tutto si è fermato senza motivo”, racconta Maria, autocostruttrice e madre sola di un ragazzino disabile. “Nel 2014 Alisei dichiarò chiuso il cantiere, ma le case erano inabitabili, e i soldi erano finiti”. Non solo. Stando alla sua ricostruzione, ben presto i soci de “Il Sogno” ricevono una lista con i debiti da saldare: ad oggi, le 25 famiglie devono sborsare 157mila euro, cifra che nulla ha a che vedere con il mutuo previsto dal progetto. “Ci era stato detto che le case sarebbero costate 92.800 euro a famiglia: non un soldo in più”, sottolinea. In effetti, nel bando di gara con cui Regione Campania selezionò Alisei è scritto che “il mutuo dovrà coprire al 100% i costi da sostenere”. In realtà, “per rendere abitabile la casa ho già speso migliaia di euro. E non avrei potuto fare altrimenti: quando hanno chiuso il cantiere abbiamo rischiato di vederci scattare il mutuo e di pagare contemporaneamente l’affitto delle case dove vivevamo, visto che quelle dove dovevamo entrare non erano abitabili”. Risultato: ogni famiglia si è fatta carico dei lavori, e la cooperativa ha richiesto lo slittamento del mutuo al gennaio 2017.

Famiglie abbandonate. “Nel mio caso, poi, si aggiungeva un altro problema. Mio figlio è tetraplegico, e per portarlo al secondo piano di casa, per un anno ho dovuto caricarmelo sulle spalle. Avevo bisogno di un ascensore, e quando posi la questione Alisei disse che avrei dovuto pagarmelo da sola, perché non era previsto. Eppure sapevano che mio figlio è disabile: non solo ho dovuto spendere di tasca mia 30mila euro per fare un ascensore esterno, lottando per avere i permessi, ma ho anche dovuto pagare i lavori per adeguare il bagno alla sua carrozzina”. Una vicenda incredibile, visto che nel bando per la selezione degli autocostruttori una quota di punteggio era assegnata proprio alle famiglie con disabili, che nel progetto di Villaricca sono due. 

Gestione dei lavori opaca. Difficile capire perché i finanziamenti siano finiti prima dei lavori. I soci de “Il Sogno” hanno chiesto più volte la documentazione contabile dei lavori, ma nessuno ha risposto. “Sui fornitori, poi, ci sono molte ombre”, sottolinea il padre di Maria. “Sono state scelte ditte più costose di altre. Ad esempio, la gru utilizzata in cantiere costò 40mila euro, per essere poi rivenduta a 2500. Oppure i pannelli: sono stati acquistati da Alisei a 28 euro l’uno, di seconda mano, e quando noi siamo andati a comprarli nuovi li abbiamo pagati 14 euro”.

Il ruolo di Banca Etica. Banca Etica, che avrebbe dovuto attestare l’andamento dei lavori per il rilascio delle tranche di finanziamento, assicura di aver inviato cinque o sei volte sul cantiere i suoi tecnici (nonché i dipendenti dell’istituto che avevano seguito la pratica), e che lo stesso direttore della filiale di Napoli ha incontrato gli auto costruttori in due assemblee: “In questo momento il mutuo è finito e frazionato e i soci sono nell’imminenza di andare a stipulare l’atto di assegnazione dell’alloggio e del relativo accollo del mutuo”, spiega l’istituto di credito. “Sono subentrate alcune criticità, perché questa attività di assegnazione e accollo è avvenuta in ritardo a causa di dissidi interni ai soci e per dissapori con il partner tecnico individuato dalla Regione Campania (che si chiama Alisei di Perugia che nulla ha a che fare con Ravenna). Il problema nasce perché fin qui i soci non hanno sostenuto alcuna spesa e dunque avranno un mutuo al 100%, salvo il versamento di 100 euro mensili per il pagamento degli interessi di preammortamento. Stiamo negoziando con la Regione Campania e la Coop l’allungamento del mutuo per recuperare le rate non pagate ad oggi. La Regione Campania crede molto nel progetto e sta facendo tutto il possibile per portarlo a una conclusione positiva, questo ci rende fiduciosi”.

Tutto fermo a Piedimonte. A Piedimonte Matese, dov’è in corso il secondo progetto, non è giunta eco dei problemi di Villaricca. Gli autocostruttori sono dodici, riuniti nella cooperativa “Fabiana”, e le case dovranno costare di 105mila euro. «Il cantiere avrebbe dovuto chiudere un anno fa», racconta Maria Fusco, presidente della cooperativa, «purtroppo, però, ci sono stati una serie di intoppi legati alla Regione, che non sta erogando i finanziamenti. Senza i soldi non possiamo ultimare i lavori, quindi siamo fermi”.

L’imbrogliata matassa tra coop, srl e ong
di MARIA ELENA SCANDALIATO
MILANO – A Villaricca ha operato Alisei coop – da non confondere con l’ong e l’srl – che nel frattempo ha avviato nuovi progetti, di cui uno vicino Ancona. A presiederla troviamo Carla Barbarella, ex eurodeputata del vecchio Pci. Il suo nome, però, non è sconosciuto alla ong di cui abbiamo parlato finora: sia Ottavio che Ruggero Tozzo – attuale presidente di Alisei ong – ci hanno confermato che nei primi anni Duemila Barbarella ne è stata vicepresidente, e socia fino al 2006. Difficile avere questa informazione nero su bianco, visto che Alisei non ci ha fornito i documenti con le cariche ufficiali, ma solo una sua nota nella quale ricostruisce la sua posizione sulla vicenda autocostruzione. Tuttavia, Barbarella nega calorosamente tutto: “Ho costituito la mia cooperativa nel 2001, e non sono mai stata vicepresidente di nulla. Ci è piaciuto il nome Alisei perché si richiama ai venti favorevoli; tutto qui”. Eppure, Alisei ong nasce nel 1998 dalla fusione di altre due no-profit Nuova Frontiera, di Milano, e Cidis onlus, di Perugia. Carla Barbarella, allora, era anche presidente di Cidis. E ancora: in un articolo di Italia Oggi del 2002, che presentava il primo progetto di autocostruzione in Umbria, Barbarella viene intervistata da Alessandra Oristano proprio in qualità di vicepresidente di Alisei ong: “Gli spazi di intervento per moltiplicare questa esperienza sono molto ampi”, spiegava allora l’ex eurodeputata. In effetti, l’esperienza sarebbe stata moltiplicata, con i risultati che abbiamo visto.

I precedenti in Umbria. Prendiamo Marsciano, uno dei progetti umbri di “Un tetto per tutti”, che Carla Barbarella aveva lanciato con entusiasmo nell’articolo di Italia Oggi. Qui erano previsti tredici alloggi da costruire in due anni, che sarebbero dovuti costare 67mila euro ciascuno. Le cose, anche qui, andarono diversamente: Summa srl (facente capo a Ottavio Tozzo), incaricata di gestire i lavori insieme agli autocostruttori, lasciò il cantiere incompiuto, e le famiglie alla fine si trovarono con il costo della casa raddoppiato, i fornitori da saldare e le abitazioni piene di difetti e infiltrazioni.

Le posizioni di Ottavio Tozzo e di Carla Barbarella. Ottavio Tozzo ci scrive che “se facessimo una forzatura meramente aritmetica, il successo in generale” dei progetti avviati sarebbe pari “all’80%”, e che il fallimento di alcuni cantieri è stato provocato dalla crisi economica e dell’edilizia, da una sottostima di tempi e risorse, dalla rigidità delle banche, da errori nella stipula delle convenzioni e dall’indisponibilità dei soggetti pubblici (su tutti Aler) a rivedere in corso d’opera costi, scadenze e altri fattori.

Su Villaricca, invece, Carla Barbarella difende con vigore la correttezza del suo operato: “L’operazione campana si è chiusa con 2.220 euro di spesa in più a socio, e solo perché hanno voluto mettere fare delle varianti”. Sui tempi di consegna, aggiunge: “Quella degli auto costruttori è piagnoneria. I lavori sono durati di più perché non hanno pagato nei tempi i preammortamenti con la banca. Lo stesso per il rogito: non sono ancora proprietari perché rifiutano di versare l’iva del 4% prevista per l’acquisto”. Idem, sull’architetto da pagare e sulle altre spese lasciate in capo alle famiglie: “L’architetto va pagato! Probabilmente non era stato fatto prima perché la banca ha preso dei soldi dal mutuo per spese che si erano rifiutati di affrontare”. E conclude: “L’operazione è stata un grande successo, si sono costruite delle case per una cifra assolutamente accettabile, che non ha superato i 95mila euro a socio”. A Napoli si piange con il topo in bocca…non mi aspettavo queste sceneggiate napoletane…In Umbria, dove abbiamo realizzato 97 case, è andato tutto liscio. Forse perché la gente era più matura”, aggiunge Barbarella, che forse non è stata messa al corrente dei problemi nel cantiere di Marsciano e delle lamentele degli autocostruttori umbri.

Risarcimenti e revoche. L’autocostruzione, per molti, si è rivelata un fallimento, e ha distrutto intere famiglie. Certo è che, pur essendo Alisei ong diversa dalla srl tecnicamente operative nei cantieri, il suo ruolo di promotore e garante delle iniziative è innegabile. E dire che la stessa ong, in questi anni, ha avuto qualche problema. Basterà ricordare l’indagine avviata dall’ufficio per la lotta anti frode (Olaf), che nel 2010 ha portato il tribunale della Comunità europea a condannare Alisei, in via definitiva, al risarcimento di 4.750.000 euro per somme indebitamente percepite. Inoltre, l’ong ha subìto la revoca definitiva di due contributi, da parte del Comitato direzionale per la cooperazione allo sviluppo: il primo per un progetto in Etiopia a favore dei bambini di Awasa, con recupero coattivo di 188.000 euro perché l’iniziativa non sarebbe stata avviata nei tempi previsti; il secondo per un progetto in Bolivia di fornitura di energia idraulica rinnovabile, con il recupero coattivo di 279.000 euro  per le “gravi criticità emerse”, tra cui “il mancato invio dei fondi in loco”, peraltro già erogati. Fatti che, probabilmente, hanno spinto il ministero degli Affari Esteri a revocare, nel gennaio 2015, l’idoneità concessa alla ong; revoca che però è stata sospesa dal Tar del Lazio nell’aprile scorso. In attesa di un giudizio di merito, in corso in questi giorni, Alisei è stata provvisoriamente riammessa nell’elenco delle ong idonee.  

*larepubblica

De Laurentiis: “Siamo vivi, vegeti e cazzutissimi. In Europa League per fare sul serio”

Aurelio De Laurentiis è intervenuto ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli: “Il Napoli dev’essere cosciente della sua capacità di fare spettacolo. Il problema non è la cattiveria ma di fare un calcio bello e risolutivo. Allo Juventus Stadium non abbiamo vinto per un incidente a due minuti dalla fine. Quello di Zaza è stato una specie di autogol nostro. I risultati fanno la somma di punti, non dobbiamo piangerci addosso, dobbiamo allontanarci da questo difetto sudista. Il Napoli è vivo, vegeto e ‘cazzutissimi’. Noi lavoriamo per i tifosi, e chi sconquassa l’ambiente scrivendo fesserie è perché avrà problemi personali suoi. Ora l’Europa League è un discorso da non prendere sotto gamba perché ci sono squadre di alto livello. Ora comincia il vero tenzone, il Villarreal è una signora squadra che abbiamo già incontrato due volte. C’è un Suarez del ’94 che è di grandissimo valore, è la quarta squadra di un campionato che vede davanti Barcellona, Real Madrid ed Atletico Madrid, venire dopo di queste significa molto. Qui siamo passati dai manifesti contro di me per la scelta di Sarri ed ora ci troviamo a voler sempre di più. Stiamo con i piedi per terra, prima non ci credeva nessuno ora tutti, godiamoci il momento. Sarri ha in mano lo spogliatoio perché i calciatori hanno rispetto di lui, soprattutto quelli di primissimo livello”. 

METEO: CARPE DIEM porterà tre giorni di Primavera in Italia, poi di nuovo MALTEMPO con PIOGGIA e NEVE

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Tre giorni di sole prevalente con l’alta pressione Carpe Diem su TUTTA la PENISOLA.

Avanza l’alta pressione sulla Penisola a partire da Giovedì 18 Febbraio, persistono ultime piogge sulle estreme regioni meridionali in dissolvimento dalla sera. Con questo articolo vogliamo illustrarvi la tendenza del tempo per il 19-20-21 Febbraio.

SITUAZIONE – Come si può leggere nei nostri articoli dal 19 Febbraio l’alta pressione allungherà il suo braccio verso l’Italia riportando un tempo più stabile, soleggiato e anche più mite. Il nome dato all’anticiclone è “Carpe Diem”, in quanto in questi giorni bisognerà cogliere l’attimo per organizzare qualche gita fuori porta, al mare, in montagna, in collina, in quanto l’alta pressione durerà poco, soltanto tre giorni.

19-20-21 FEBBRAIO – Giorni caratterizzati da un graduale aumento delle temperature, anche al Nord, e da poche piogge. Le precipitazioni saranno più presenti, ma in forma debole, nella giornata di venerdì 19, specie sull’arco alpino, sull’Appennino centrale e sull’alta Toscana, altrove splenderà il sole o comunque il tempo sarà asciutto. 

WEEKEND CON TANTO SOLE – Il penultimo weekend di Febbraio vedrà invece tantissimo sole su tutte le regioni con clima mite e addirittura quasi primaverile. Sabato possibili piovaschi possibili soltanto lungo le coste del basso Tirreno e Domenica in Liguria. Occasione certa per organizzare una gita fuori porta.

TEMPERATURE – Come detto poc’anzi saranno in graduale aumento su tutta Italia, anche sulle regioni settentrionali dove nel corso del weekend, e soprattutto domenica 21 raggiungeranno perfino i 16° su alcune città. Continuerà invece ad essere mite al Centro-Sud, addirittura con 20/21° previsti in Sicilia.

Venerdì 19 Febbraio 2016
Precipitazioni deboli al Nordest specie tra Veneto e Friuli, neve sopra i 700 metri. Piogge deboli su Toscana e Umbria. Soleggiato altrove.

NORD

Qualche precipitazione specie tra Veneto e Friuli, nevosa sopra i 700 metri. Tempo soleggiato altrove.

Temperature

in leggero aumento.

CENTRO e SARDEGNA

Qualche pioggia su alta Toscana e Umbria, più asciutto altrove.

Temperature

Senza particolari variazioni.

SUD e SICILIA

Qualche piovasco lungo le coste campane, più soleggiato altrove.

Temperature

Stazionarie.

 Sabato 20 Febbraio 2016
Sole prevalente su tutta la Penisola, salvo qualche isolato piovasco lungo le coste del basso Tirreno.

NORD

Soleggiamento prevalente su tutte le regioni, debole foschia mattutina al Nordest.

Temperature

In aumento

CENTRO e SARDEGNA

Tanto sole su tutti i settori, locali coperture nuvolose su entroterra Toscano e sull’Umbria.

Temperature

In aumento

SUD e SICILIA

Bel sole ovunque grazie all’alta pressione.

Temperature

In aumento

Domenica 21 Febbraio 2016
Tutto sole. Clima quasi primaverile. Qualche pioviggine in Liguria. In nottata peggiora al Nord e Toscana.
Lunedì 22 Febbraio 2016
Molto nuvoloso ovunque. Inizialmente piogge deboli al Centro-Nord, poi precipitazioni diffuse su tutto l’arco alpino, Liguria, alte pianure del Nord, Toscana, Umbria e Lazio. Neve intorno a 900 metri; In nottata peggiora anche in Sardegna e Campania.
Martedì 23 Febbraio 2016
Maltempo sull’Italia, piogge e temporali sul versante Adriatico e sulle regioni meridionali. Neve a bassa quota sulle Alpi, Appennini innevati sopra i 700 metri.
Mercoledì 24 Febbraio 2016
Migliora su gran parte dell’Italia, maltempo residuo su Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia con possibili temporali e neve sopra i 700 metri.

APPROFONDIMENTO anche per singole Regioni e Città su:

Nord

Valle d’Aosta

Piemonte

Liguria

Lombardia

Trentino Alto Adige

Veneto

Friuli Venezia Giulia

Emilia Romagna

Centro

Toscana

Marche

Umbria

Abruzzo

Lazio

Molise

Sud e isole

Puglia

Campania

Basilicata

Calabria

Sicilia

Sardegna

Serie A, gli arbitri della 7a di ritorno: Milan-Napoli affidata a Banti

Si rendono noti i nominativi degli Arbitri, degli Assistenti, dei IV Ufficiali e degli Arbitri Addizionali d’area per la settima giornata di ritorno del Campionato di Serie A 2015/16 in programma domenica 21 febbraio alle ore 15.00.

ATALANTA – FIORENTINA
CELI
FIORITO – CRISPO
IV: MELI
ADD1: DOVERI
ADD2: NASCA

BOLOGNA – JUVENTUS Venerdì 19/02 h. 20.45
IRRATI
DE LUCA – MARRAZZO
IV: CARIOLATO
ADD1: TAGLIAVENTO
ADD2: DI BELLO

FROSINONE – LAZIO h. 18.00
RUSSO
VUOTO – VALERIANI
IV: LA ROCCA
ADD1: MAZZOLENI
ADD2: BARACANI

GENOA – UDINESE
GERVASONI
PRETI – CARBONE
IV: GALLONI
ADD1: CERVELLERA
ADD2: MANGANIELLO

H. VERONA – CHIEVO Sabato 20/02 h. 18.00
GUIDA
MANGANELLI – GAVA
IV: RANGHETTI
ADD1: DAMATO
ADD2: DI PAOLO

INTER – SAMPDORIA Sabato 20/02 h. 20.45
MASSA
MARZALONI – DE PINTO
IV: BARBIRATI
ADD1: ORSATO
ADD2: PINZANI

NAPOLI – MILAN Lunedì 22/02 h. 21.00
BANTI
GIALLATINI – PASSERI
IV: DOBOSZ
ADD1: ROCCHI
ADD2: MARIANI

ROMA – PALERMO h. 20.45
GIACOMELLI
TEGONI – PAGANESSI
IV: MUSOLINO
ADD1: CALVARESE
ADD2: CHIFFI

SASSUOLO – EMPOLI
VALERI
PADOVAN – VIVENZI
IV: TONOLINI
ADD1: CANDUSSIO
ADD2 SACCHI

TORINO – CARPI
GAVILLUCCI
LONGO – LO CICERO
IV: PERETTI
ADD1: FABBRI
ADD2: LA PENNA

Rinnovo Koulibaly-Napoli, ecco quanto avrebbe chiesto

Il Napoli al lavoro sul campo ma anche sul fronte rinnovi, per cercare di blindare la spina dorsale della squadra. A fine dicembre è stato il centrocampista Jorginho a porre la firma sul nuovo contratto: dal 2018 al 2020, con adeguamento dell’ingaggio. Lo stesso scenario è previsto anche per Kalidou Koulibaly, perno della linea difensiva azzurra. Una stagione da protagonista assoluto, una crescita costante sotto l’egida guida del tecnico Sarri. Secondo quanto appreso da Calciomercato.com, sono fitti i contatti tra il direttore Cristiano Giuntoli e l’agente Bruno Satin che ha reso visita al suo assistito a Castevolturno una decina di giorni fa. Un’occasione per gettare le basi per un nuovo accordo di cui vi possiamo svelare i dettagli: l’idea del Napoli è quella di un prolungamento del contratto dall’attuale scadenza nel luglio del 2018 al 2020. Il giusto premio per l’ottimo lavoro svolto fin qui dal difensore francese. Koulibaly attualmente percepisce un ingaggio da circa ottocentomila euro a stagione, la volontà del suo entourage è quella di alzare la cifra a quasi il doppio, ovvero 1,6mln. Le due parti sono la lavoro per trovare un accordo che non sembra essere cosi lontano: Koulibaly si trova bene a Napoli e il club è felice del suo rendimento. Dettagli da limare ma emerge la chiara volontà del direttore Giuntoli di continuare il percorso con Koulibaly al centro del progetto Napoli.

Sarri sta pensando di tornare al vecchio modulo

Secondo il Corriere del Mezzogiorno, per sopperire a una rosa non lunghissima in vista dei tantisimi impegni Maurizio Sarri avrebbe una soluzione a sorpresa: tornare al vecchio modulo, ossia il 4-3-1-2: Come ovviare al problema? A mercato chiuso forse la soluzione più semplice, e si fa per chiacchierare al bar naturalmente perché mister Sarri è molto più capace di noi tutti a individuare rimedi, sarebbe tornare proprio al fallimentare modulo d’inizio stagione con qualche accorgimento. Pensateci: El Kaddouri rifinitore, Lopez a coprire Valdifiori; Gabbiadini assieme a Gonzalo, nel ruolo di seconda punta che gli è certamente più congeniale di quello di punta centrale. Così Callejon, Insigne, Jorginho e uno tra Allan e Hamsik (entrambi se si utilizza Chalobah) potrebbero riposare, unitamente a Hysaj (con Maggio in campo), Albiol (Chiriches), Ghoulam (Strinic).

JuveStabia: dopo Martina Franca il Cosenza

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Dopo aver affrontato il Martina Franca al Menti, le vespe avranno un difficilissimo impegno in terra calabrese contro il Cosenza di mister Roselli. I lupi sono una delle rivelazioni di questo campionato e sono in piena corsa per la promozione in serie B.

Ben allestita dal ds Mauro Meluso, i rossoblu annoverano fra le proprie fila giocatori come Perina, Blondett, Ciancio, Pinna, Criaco, Caccetta, Arrighini e La Mantia, solo per citarne alcuni.

Attualmente sono al quinto posto in classifica con 38 punti, frutto di 10 vittorie, 8 pareggi e 4 sconfitte.

A soli 4 punti dal Benevento capolista, i calabresi lotteranno fino alla fine quantomeno per raggiungere una posizione in griglia play off.

Nella passata stagione, un gol di Bombagi regaló la vittoria ai gialloblù al San Vito di Cosenza, mentre Di Carmine e Cesca fissarono il risultato sull’1-1 al Menti nel match di ritorno.

Nel girone d’andata di questo campionato, alla prima di Zavettieri sulla panchina delle vespe, il risultato fu lo stesso della passata stagione: 1-1. Contessa e Criaco gli autori dei gol.

Prima di affrontare le vespe, il Cosenza ha pareggiato 1-1 nel sentitissimo derby interno contro il Catanzaro grazie alle reti di Patti per gli ospiti e di La Mantia per i locali, e nel match precedente a quello contro le vespe, i calabresi saranno ospiti della Casertana di mister Romaniello, reduce dal pareggio proprio contro la Juve Stabia.

La scaramanzia iberica: “Il Napoli non svolge la rifinitura al Madrigal…”

Anche in Spagna vige la scaramanzia. Comesi legge su AS, il Napoli ieri non ha svolto la rifinitura consueta al Madrigal. Sarri ha scelto di non volersi allenare nell’impianto del Villarreal. Per i media spagnoli è un segnale di buon auspicio visto che le due ultime volte che le squadre italiane sono venute al Madrigal e non hanno fatto la rifinitura, i padroni di casa hanno collezionato un pareggio e una vittoria.

1.000 tifosi napoletani al Madrigal, ma anche ospiti vip

Diversi ospiti speciali stasera al Madrigal per assistere a Villareal-Napoli. Come racconta l’edizione odierna del Corriere dello Sport, ci sarà anche Fabio Pecchia: l’ex capitano del Napoli nonché vice allenatore fino alla scorsa stagione. Poi dalla capitale è atteso anche Manuel Garcia Quillon, procuratore di Callejon, Reina e Albiol, col quale magari la società avrà anche l’occasione per scambiare due chiacchiere in ottica rinnovi. Stasera sarà presente pure Filippo Fusco, ex direttore sportivo partenopeo della promozione in Serie A nel 2000. Infine ci saranno anche molti familiari della famiglia della moglie di Pepe Reina e oltre mille tifosi napoletani giunti dall’Italia. 

Il Punto su JuveStabia-MartinaFranca

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Il prossimo avversario della Juve Stabia, dopo il pareggio al Pinto di Caserta, è il Martina Franca di mister Marco Cari. I pugliesi sono attualmente la penultima in classifica con 13 punti, tutti conquistati tra le mura amiche con 3 vittorie e 5 pari interni. Gli itriani, infatti, hanno perso tutte e 11 le gare esterne fin qui disputate.

Protagonisti di una situazione societaria difficile, la tanta confusione societaria creatasi ha influito e non poco sulla squadra e sulla classifica. I bianco blu, iscrittisi al campionato sul filo di lana, avevano iniziato la stagione con Beppe Incocciati in panchina.

Tra le poche note liete della gestione Incocciati c’è la vittoria proprio contro le vespe nel match del Tursi lo scorso ottobre, quando Baclet, squalificato per sabato, e Cristea avevano regalato i 3 punti alla squadra di casa. Le altre due vittorie interne sono state conquistate contro Lupa Castelli e Akragas, entrambe con un secco 3-0.

Dopo l’esonero del tecnico ex Atletico Roma, si è raggiunta l’apice della confusione con l’ingaggio di Moriero e le sue dimissioni dopo appena un giorno e mezzo, con il ritorno di Incocciati. La situazione non è migliorata nonostante un mercato di gennaio importante che ha portato in valle d’Itria giocatori come Berardino, Rajcic, Dianda, Diakitè e Ciotola, che si sono aggiunti a giocatori di livello come il portiere Viotti e gli attaccanti Schetter e Baclet.

L’arrivo di Cari in luogo di Incocciati non ha invertito la rotta dei pugliesi, i quali hanno, nell’ultimo match prima della sfida salvezza del Menti contro le vespe, pareggiato 2-2 nel derby contro il Monopoli del Tursi. Vittoria sfumata all’ultimo secondo a causa della rete di Lescano, ex proprio del Martina e vecchio pallino delle vespe nello scorso mercato estivo.

Sarno: anziani truffati. Ennesimo episodio in poco tempo

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Ennesimo episodio di truffa ai danni di una coppia di anziani si è consumato a Sarno, in via Sodano. Un balordo avrebbero contatto telefonicamente i coniugi avvisandoli che il figlio era stato arrestato con l’accusa di omicidio. La scarcerazione immediata sarebbe avvenuta previo pagamento di una somma di circa 2.000 euro. Gli anziani colti dalla tragica notizia non hanno esitato a dare un appuntamento all’ignota persona per dargli i soldi necessari affinché il figlio tornasse in libertà. L’uomo puntale si è presentato a casa degli anziani, i quali gli hanno consegnato tutto il contante e l’oro che avevano. Dopo aver preso il tutto, il balordo si è dileguato lasciando i due senza spiegazioni. Insospettiti dall’atteggiamento dell’uomo, gli anziani hanno poi realizzato di essere stati vittima di una truffa. Denunciato l’accaduto ai carabinieri della locale stazione sono state avviate le indagini al fine di identificare l’uomo che si è reso responsabile di questo ennesimo atto ignobile compiuto ai danni di poveri anziani. Questa truffa non è un caso  singolo, anche precedentemente, infatti, si sono verificati casi analoghi, anche con metodi diversi ma con lo stesso fine: raggirare le povere vittime colpendole nell’intimo familiare… l’amore per i figli.

A2 Ovest – Battaglia epica al PalaDiConcilio! Agropoli la spunta su Biella

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Grandissima prova della BCC Agropoli che supera, in rimonta, una generosa Biella nel catino del PalaDiConcilio

Agropoli (SA), 17/02/2016  Magari non sarà stato un vero e proprio esame di maturità per gli uomini di Coach Antonio Paternoster, ma la BCC Agropoli ha decisamente superato se stessa aggiudicandosi l’accesissimo confronto contro una buonissima Angelico Biella reduce da sei vittorie negli ultimi sette incontri.

Reduci dalla disfatta in terra Capitale nella giornata mondiale dell’amore e con l’infermeria affollata, i delfini cilentani hanno comunque sfoderato un gran cuore in un match che, da subito, si è rivelato difficile ed impegnativo. Biella è stata probabilmente il peggior avversario da affrontare in questo momento per Agropoli, in quanto segnalata come la squadra più in forma del momento; team che ha trovato in Saunders, probabilmente, l’innesto necessario per sopperire all’infortunio occorso ad Hall a fine gennaio.

Il primo quarto di gioco è quasi tutto un monologo di Biella, Saunders crea enorme confusione nella difesa cilentana con le sue penetrazioni dall’esterno ed Agropoli chiude a -6 al primo mini-intervallo. Coach Paternoster capisce il momento e chiede soltanto una cosa ai suoi: difendere, difendere, difendere.
Il secondo quarto si apre con due triple straordinarie di De Paoli ed il catino agropolese s’infiamma. La BCC è grintosa, sia offensivamente che difensivamente e pare non soffrire affatto l’impegno ravvicinato di 3 giorni prima, ne’ fisicamente ne’ psicologicamente. Saunders è sempre e comunque una spina nel fianco per i cilentani ma Agropoli è un team strutturato per offendere il canestro ed è proprio quello che gli uomini di Antonio Paternoster sanno far meglio.

Il terzo quarto è semplicemente una battaglia di nervi con poche azioni ben congeniate e tantissime interruzioni, tanti falli e due tecnici, uno per parte, rifilati ai rispettivi team con l’equilibrio a farla da padre padrone.

Nel quarto ed ultimo periodo di gara, a salire in cattedra per Agropoli è tutta la personalità del capitano Santolamazza, l’uomo che quando la palla scotta non si tira mai indietro. Santolamazza, nonostante la grande pressione che Biella ha imposto alla gara, sfodera una serie di triple in sequenza che fanno letteralmente impazzire il pubblico agropolese, come se il canestro per il capitano di agropoli fosse grande quanto una piscina olimpionica.
E’ tripudio per i sostenitori cilentani, Trasolini e Tavernari (fino alla sua uscita per 5 falli) mettono in ghiaccio la partita disputando l’ennesima grande gara della stagione nonostante un Roderick non brillantissimo. Al PalaDiConcilio è terminata l’ennesima battaglia stagionale, con Agropoli nuovamente protagonista e nuovamente vittoriosa.
Il punteggio finale recita 79 – 68 e, nel prossimo match di campionato, andrà in scena al PalaMangano di Scafati il derby tutto salernitano fra la capolista Givova e la BCC Agropoli; astenersi i deboli di cuore.

Pedullà: “Contatti tra il Napoli e Mammana, pronti 10 mln per soddisfare il River”

Inserimento deciso del Napoli su Emanuel Mammana, difensore classe ’96 del River Plate. Negli ultimi giorni di mercato Mammana stava trattando con la Fiorentina, poi l’affare naufragò. E ancora oggi qualcuno giura che alle spalle ci fosse il Napoli disposto a offrire un contratto importante per l’estate e a soddisfare le richieste del club argentino (almeno 10 milioni). Una cosa è sicura: i contatti sono molto fitti, aggiornamenti anche nelle ultime ore, un’operazione che il Napoli vuole chiudere indipendentemente dal fatto di aver prenotato Maksimovic (e Klaassen, ma questo è un altro discorso). Il Milan? Su Mammana c’è, ma per il momento non ha approfondito. E il Napoli ora avanza…

Alfredo Pedullà

La sconfitta di Torino ha scosso l’ambiente, ma non ha messo in discussione i progetti del club

La Gazzetta dello Sport scrive sul Napoli che affronterà questa sera il Villarreal al Madigral: “A Vila-Real è sbarcato un Napoli voglioso di riscatto, dopo la sconfitta in campionato rimediata, sabato sera, contro la Juve. Una frenata che ha scosso l’ambiente, ma che non ha messo in discussione i progetti del club. Uno è rappresentato proprio dall’Europa League, sfiorata nella passata stagione, dopo aver perso in semifinale col Dnipro”.

Marco Capparella: Un onore essere stato il Capitano delle Vespe. Sul mio addio..

Ospite dell’ultima puntata del Pungiglione Stabiese è stato anche Marco Capparella, esterno ex Napoli e Juve Stabia e che, proprio per la sua esperienza alle Vespe, ha lasciato un ottimo ricordo tra i tifosi stabiesi.

Ecco le sue dichiarazioni:

 

Un anno e mezzo importante, il tuo, alla Juve Stabia: Purtroppo la prima stagione fu segnata dalla retrocessione in Serie C2 e fu davvero un peccato perchè avevamo una squadra importante per la categoria. Ho un ricordo bellissimo della piazza stabiese e della città di Castellammare; è una piazza dove c’è tanta passione e che meriterebbe sicuramente di tornare in Serie B perchè a Castellammare c’è una amore smisurato per la squadra.

 

A Castellammare hai conosciuto Rastelli, sia come compagno di squadra che come allenatore: Sì, Massimo era il leader della squadra e poi è passato subito alla panchina. E’ una persona che ha doti importanti, quindi non sono sorpreso dall’ottima carriera da allenatore. Anzi, spero che questa stagione in Serie B col Cagliari segni la sua promozione in Serie A.

 

Nella tua esperienza in gialloblù hai conosciuto anche Danilo D’Ambrosio, ora all’Inter: Sì, Danilo era ed è tutt’ora un bravissimo ragazzo. Ricordo che quando stava alla Juve Staba era un ragazzo giovane ma che mostrava già le sue qualità. A mio avviso la sua fortuna è stata quella di approdare al Torino, con un allenatore come Ventura che lavora benissimo con i giovani; all’Inter ora si sta togliendo soddisfazioni ancora più importanti.

 

La Juve Stabia in cui militavi tu era quella di Giglio, più ancora che di Manniello: Sì, Franco Giglio era un presidente molto presente, che ci faceva sentire la sua vicinanza, soprattutto nei momenti difficili. Purtroppo, poi, quando sono andato via i rapporti con Giglio si sono un po’ rovinati, forse perchè lui non si aspettava che io andassi via, anche perchè ero il capitano e l’idolo della piazza. Resta comunque un ottimo ricordo del presidente Giglio. Mi rendo conto che i tifosi ci siano rimasti male per la mia partenza in direzione Pescina, e proprio perchè il mio addio alla Juve Stabia è stato oggetto di troppe chiacchiere, preferisco non parlarne più. Per lasciare la squadra prima in classifica quando ne ero il capitano, un motivo ci sarà stato..

 

Poi uno sguardo alla tua parentesi da calciatore del Napoli: Essere un giocatore del Napoli rappresenta qualcosa di magnifico per un calciatore. Ho un ricordo bellissimo degli anni in azzurro e devo dire che proprio la Juve Stabia mi ricorda un Napoli in miniatura. Nelle due città c’è una passione per le squadre molto simile ed è stato un piacere vestire queste due maglie.

 

Ora Marco Capparella allena: Sì alleno la squadra del Ponte Romano, che milita in Promozione. Sono felicissimo di questa mia nuova carriera e spero mi possa dare tante soddisfazioni.

 

Infine uno sguardo alla Juve Stabia di oggi: Ho visto la partita contro la Casertana e penso che le Vespe debbano ripartire dell’ottima prestazione fatta. Credo sia fondamentale che i ragazzi restino uniti per poter conquistare la salvezza, che è a portata della rosa stabiese.

Un saluto affettuoso a tutti i tifosi della Juve Stabia!

 

Raffaele Izzo

Nessun dramma o riunione extra post Juve, ma Sarri…

Raffaele Auriemma scrive su Tuttosport per quanto riguarda Villarreal-Napoli: “Nulla è cambiato dopo la sconfitta di sabato, anzi sì: la consapevolezza. «Contro la Juve non abbiamo guadagnato punti, però ora abbiamo più fiducia nel futuro. Mentalmente abbiamo preso atto che possiamo andare allo Stadium e giocare alla pari con una squadra che ha vinto 4 scudetti di fila, è vice campione di Europa ed è reduce da 15 vittorie. La sconfitta è del tutto casuale, nel secondo tempo abbiamo fatto 60% del dominio territoriale e ci fa capire che abbiamo intrapreso la strada giusta», la conferenza stampa pre-Villarreal al Madrigal di Maurizio Sarri è l’occasione per esporre un nuovo manifesto sulle qualità del Napoli, soprattutto caratteriali, in risposta a chi pensava che il ko nello scontro diretto avesse provocato uno scollamento dopo 24 giornate di campionato. Nessun dramma, nessuna riunione extra post Juve e la reazione del gruppo è stata di ulteriore coesione, condivisione del progetto che punta ancora allo scudetto e all’Europa League”.

Ssc Napoli: “Conferito mandato ai legali per l’immediata rimozione del logo dal simbolo politico di un partito”

“La Ssc Napoli ha conferito mandato ai propri legali per l’immediata rimozione del logo Calcio Napoli dal simbolo politico apparso su alcuni media”. E’ questo il tweet dal profilo ufficiale Marketing del club partenopeo che denunciato subito l’accaduto per le gravi conseguenze che può arrecare all’immagine del club. Ma come nasce il caso? Lo spiega IL Mattino On line

“Sembrava di essere ad una conferenza stampa di mr.Sarri e invece si trattava della presentazione dei portavoce delle Municipalità del movimento politico “Napoli Capitale”. Gli ex missini che candideranno Enzo Rivellini come sindaco hanno deciso di utilizzare un simbolo che richiami molto quello della SSC Napoli, una grande N al centro, sfondo azzurro e contorno blu. Insomma un artificio per attirare a sé qualche tifoso distratto? Chissà. Ad ogni modo, nella sala Nugnes, nel palazzo del Consiglio comunale di via Verdi, Rivellini e i suoi hanno dato vita stamattina ad una conferenza stampa per la presentazione, come già detto del coordinamento funzionale di “Napoli Capitale”. Alla presentazione hanno partecipato, oltre a Rivellini, anche Salvatore Ronghi, Pietro Diodato, Andrea Santoro e Gianfranco Vestuto, segretario della Lega Sud”.