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Luca Varani ucciso dagli amici: “Volevamo uccidere qualcuno per vedere che effetto fa”

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Luca Varani, 23 anni, ammazzato da due amici

Parla uno dei due giovani che hanno ammazzato un amico dopo un party a base di droga e alcol

«Volevamo uccidere qualcuno. Volevamo vedere l’effetto che fa. Eravamo usciti in macchina la sera prima sperando di incontrare qualcuno. Poi abbiamo pensato a Luca che il mio amico conosceva». Sono le parole che Manuel Foffo, 30 anni, ha riferito ai carabinieri e al pm Francesco Scavo dopo aver assassinato assieme a Marco Prato il 23enne Luca Varani, attirato con la scusa di prendere parte a un festino a base di alcol e droga. Quella di Varani è stata una morte orribile, giunta dopo una lunga agonia: seviziato, torturato e poi massacrato a coltellate e a colpi di martello. Al suo posto poteva esserci un altro.

LA SORTE

La sorte aveva deciso che fosse lui la vittima designata, solo perché figurava tra i contatti di Prato, che occupava con Foffo l’appartamento di via Igino Giordani, al Collatino. La morte, secondo quanto accertato dagli investigatori, risalirebbe a venerdi mattina ma il cadavere è stato trovato dai militari di piazza Dante soltanto sabato sera, dopo che Foffo, su consiglio del padre, si è costituito. Subito dopo l’assassinio, Prato aveva preferito trovare rifugio in un hotel di piazza Bologna dove ha tentato il suicidio. Salvato in extremis, è stato per alcune ore piantonato all’ospedale Sandro Pertini e poi trasferito nel carcere di Regina Coeli assieme a Foffo. Il pm Francesco Scavo, che per le prossime ore attende le prime risposte dall’autopsia inoltrerà in giornata al gip la richiesta di convalida del fermo per concorso in omicidio volontario con la contestuale emissione di un’ordinanza di custodia cautelare

*lastampa

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A Insigne il premio “Prisco”

Tommaso Giulini (presidente del Cagliari), Eusebio Di Francesco (allenatore del Sassuolo) e Lorenzo Insigne (attaccante del Napoli) sono i vincitori, nelle rispettive categorie, della 14^ edizione del Premio Nazionale “Giuseppe Prisco” alla lealtà, alla correttezza e alla simpatia sportiva. Il Premio Speciale di Giornalismo “Nando Martellini”, quest’anno alla sua 12^ edizione, è stato invece attribuito alla giornalista del quotidiano la Repubblica Emanuela Audisio. Lo ha stabilito l’apposita giuria, unica per entrambi i premi, presieduta da Sergio Zavoli e composta da Italo Cucci, Gianni Mura, Gian Paolo Ormezzano, Marco Civoli, Franco Zappacosta, Ilaria D’Amico e coordinata dall’imprenditore Marcello Zaccagnini, presidente del Comitato organizzatore. La cerimonia di premiazione si svolgerà al Teatro Marrucino di Chieti, alle ore 11 di lunedì 18 aprile 2016.

Zamparini: “Forza Napoli, vinci lo scudetto e compra Vazquez!”

Maurizio Zamparini, presidente del Palermo, ha parlato a Radio Kiss Kiss Napoli:
“Ho visto un brutto Palermo, perdente nella mentalità. Non meritiamo questa categoria, ma siamo una squadra di buone qualità. Spero possa cambiare qualcosa contro il Napoli altrimenti perdiamo 5-0. Vi invidio Sarri, per come gioca la squadra. Voglio bene a Iachini, ma voglio una squadra che gioca a squadra. Non voglio le barricate, dobbiamo imparare dal Frosinone e dal Carpi. Ho fatto chiedere il monte ingaggi del Frosinone, loro hanno 5-6 milioni, noi 35 mln e sono ad un punto da noi. Nella mia tabella salvezza ho messo 0 punti con Inter e Napoli, ma voglio una squadra che combatte”.

Scudetto? “I tifosi devoo stare tranquilli e se alla fine non si vicnerà il campionato, per il gioco che hanno, con Sarri, lo vinceranno il prossimo anno. Rimpiango di non aver preso Sarri. Consigliai a De Laurentiis di mandare via Benitez. Lui non capisce tanto di calcio, ma il presidente azzurro, ha consulenti bravi”.

Conti? “Non succede solo in Italia, ma in tutta Europa. C’è un detto indiano che dice che prima di giudicare, bisogna mettere i mocassini per una settimana. Anche noi dobbiamo vendere un calciatore per non avere grandi perdite”.

Scudetto? “Seguo Dybala, Cavani, Pastore ed Hernandez. Sono tutti miei figli. La Juventus è Dybala, quello che non ha capito Iachini che cerca di giocare con lo stesso modulo. Il mio cuore è per Napoli! Il patrimonio che abbiamo noi è far divertire la gente”.

Moviola in campo? “E’ chiarezza, finalmente!”

Vazquez? “E’ il trequartista più forte che c’è in Europa, magari venisse a Napoli: De Laurentiis mi ringrazierà”.

FIABOLE all’Auditorium di Desenzano del Garda venerdì 11 marzo 2016

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FIABOLE

IMPRONTE TEATRALI

CIRCUITI LOMBARDIA SPETTACOLO DAL VIVO

VENERDI’ 11 MARZO 2016 ore 21.00

AUDITORIUM ANDREA CELESTI

Via Carducci, 6 Desenzano del Garda (Bs.)

Fondazione Sipario Toscana

presenta

FIABOLE

di Anna Meacci e Dodi Conti

con Anna Meacci

Durata dello spettacolo: circa 1 h. (senza intervallo)

Venerdì 11 marzo 2016 alle ore 21.00, all’Auditorium Andrea Celesti di Desenzano del Garda (Bs.) si terrà lo spettacolo FIABOLE, di Anna Meacci e Dodi Conti, prodotto dalla Fondazione Sipario Toscana.

In scena, la vulcanica Anna Meacci che ripropone un recital esilarante scritto dalla stessa autrice insieme a Dodi Contri, in cui racconta fiabe celebri rivisitandole a suo modo perché le fiabe sono canovacci che ognuno può fare sue, reinventandole a piacere. Un racconto fantastico in chiave ironica e giocosa.

Lo spettacolo rientra nella Rassegna CIRCUITI LOMBARDIA SPETTACOLO DAL VIVO – promossa dalla Regione Lombardia a sostegno del sistema teatrale lombardo, dell’innovazione dei linguaggi teatrali e della contaminazione di diverse forme di spettacolo.

Il progetto CIRCUITI LOMBARDIA SPETTACOLO DAL VIVO, coinvolge oltre al Comune di Brescia, capofila del progetto, i comuni di Botticino, Borgo San Giacomo – Castello di Padernello, Desenzano del Garda, Ghedi, Leno, Roncadelle e il CTB Centro Teatrale Bresciano, incaricato dal Comune di Brescia, alla direzione artistica e al coordinamento organizzativo e alla gestione economica finanziaria delle iniziative.

Ingresso spettacolo: intero € 10,00 – ridotto € 8,00

INFO:

I biglietti sono in prevendita alla biglietteria del teatro Sociale, via Felice Cavallotti, 20 in orario di apertura della stessa e mezz’ora prima dell’inizio della rappresentazione all’Auditorium Andrea Celesti di Desenzano del Garda.

On-line www.vivaticket.it e in tutti i circuiti di Vivaticket

Punto vendita CTB: CTB Centro Teatrale Bresciano, P.zza Loggia, 6, Brescia con il seguente orario:

da martedì a venerdì (esclusi i festivi) dalle ore 10.00 alle ore 13.00. Tel. 030 2928609

Ticket Point preso Libreria Serra Tarantola – via F.lli Porcellaga, 4 – Brescia

telefono 030290171 – fax: 0303772569

orari: 9.15-12.15 / 15.30-19.00

(lunedì mattina e domenica chiuso)

Teatro Sociale – Biglietteria tel. (+39) 0302808600

sociale.biglietteria@ctbteatrostabile.it

Auditorium Andrea Celesti

Via Carducci, 6- Desenzano del Garda (mezz’ora prima dell’inizio della rappresentazione)

tel. 030 9994275 – cultura@comune.desenzano.brescia.it

Rinaudo: “La Juve è più abituata a vincere, ma il Napoli puo’ sorprendere”

Leandro Rinaudo ha parlato a Radio Marte: “Napoli e Juve stanno facendo delle cose eccezionali ma i bianconeri sono più di 4 anni che è in testa: complimenti a queste due squadre e al presidente De Laurentiis che ha fatto una scelta forte puntando su un allenatore sul quale non si avevano certezza.

Ho avuto la fortuna di giocare con Barzagli prima a Palermo e poi l’ho ritrovato alla Juve: Andrea è sempre stato un giocatore fortissimo e completo, con gli anni sta trovando quell’equilibrio mentale che gli permette di ottenere i risultati che sta avendo.

Koulibaly è fortissimo, ha qualcosa in più rispetto agli altri: ha uno strapotere impressionante nei recuperi e nel duello fisico.

Il mio Palermo era un Palermo diverso c’era tanto entusiasmo. I rosanero non sono in una situazione tranquilla tutti questi stravolgimenti di cambio allenatore non hanno fatto che aumentare la pericolosità del momento, sta venendo ora fuori il Frosinone e il Palermo domenica affronterà una delle squadre più forte del campionato”.

Jorginho, l’agente: “Il primo pensiero è il Napoli, poi c’è…”

Joao Santos, agente di Jorginho, ha parlato a Radio Crc: “L’obiettivo di Jorginho è fare bene con il Napoli e consacrarsi nella nazionale italiano. Speriamo possa essere tra i prossimi convocati di Conte. Il Napoli deve fare 6 punti prima della sosta se vuole restare in corsa per lo scudetto. Chi vuole il tricolore deve fare altri 24-26 punti. Secondo me questo obiettivo è alla portata del Napoli perchè ha qualità di gioco. Ogni settimana la squadra lavora sempre tanto e scopre sempre qualcosa di nuovo del credo tattico di Sarri. Jorginho dà il suo contributo come tutta la squadra, spero che Higuain arrivi a segnare 35-36 gol. Jorginho è stato sempre sereno e sicuro delle sue potenzialità come lo scorso anno. La fiducia della squadra e del club sono un attestato importante di fiducia. Oggi sanno tutti chi è Jorginho, se un club superiore fosse interessato dovrebbe parlarne con il Napoli”.

Higuain stizzito con De Laurentiis: ecco i motivi

La Gazzetta dello Sport scrive su Gonzalo Higuain: “E’ ritornato a esultare, il Pipita, nella notte dell’anticipo col Chievo, dopo aver ritrovato il gol a Firenze. La grande liberazione, potremmo dire, ma anche un motivo per esprimere le sue contrarietà per le critiche ricevute per l’astinenza da gol, durata 5 gare, Europa League compresa. Il richiamo di Aurelio De Laurentiis, dopo il pari interno col Milan, per il chilo e mezzo di troppo emerso alla pesata settimanale, l’ha innervosito e non poco, tant’è che a fine partita è rientrato subito negli spogliatoi, senza nemmeno salutare la gente del San Paolo. E per evitare domande scomode, il Pipita s’è sottratto persino alle interviste del dopo gara. a felicità per il gol ritrovato, in ogni modo, gli ha restituito il sorriso. Higuain ha lasciato Fuorigrotta abbracciato alla sua Lara, soddisfatto per la vittoria e per aver incrementato il vantaggio su Dybala e Bacca che lo seguono nella classifica cannonieri. L’argentino è in gioco anche per la Scarpa d’Oro, il riconoscimento europeo per il miglior realizzatore della stagione. In testa, adesso, c’è Cristiano Ronaldo (27 reti), dopo la quaterna rifilata al Celta Vigo, e alle sue spalle ci sono Suarez, Jonas e lo stesso Higuain, fermi a quota 26”.

Sicurezza in centro a Castellammare di Stabia: l’allarme non si placa

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SICUREZZA. Ancora atti vandalici in città, non si è placato il pericolo per chi scende per le strade centrali. È alto il rischio di essere vittima di danni personali o a cose. Questa mattina la “vittima” è stata un’ auto parcheggiata al Corso Vittorio Emanuele. Il lunotto posteriore è stato completamente sfondato, probabilmente da un sasso, da qualcuno che si diverte creando danni di non poca rilevanza economica. Anche nelle zone periferiche sono stati arrecati anni alle autovetture parcheggiate durante la notte. Castellammare è senza controllo e questo è sotto gli occhi di tutti. Questa mattina sono intervenute le forze dell’ordine che hanno fatto i dovuti rilievi sul luogo e raccolto la denuncia del proprietario dell’ auto danneggiata. Questa situazione va avanti da mesi e non si è trovata una soluzione. Castellammare non ha un sistema di video sorveglianza che copre tutto il territorio cittadino? Molti si chiedono se sono in funzione e se si perché non vengono utilizzate.

Emilio D’Averio

Sarri non guarda la Juventus, ecco cosa ha fatto il mister ieri pomeriggio

Una promessa è una promessa. In effetti l’aveva detto, Maurizio Sarri, che non avrebbe visto la partita della Juventus nel pomeriggio di ieri. La Repubblica riferisce che Sarri questa promessa “l’ha mantenuta e ha trascorso la sua domenica pomeriggio senza concentrarsi sulla vittoria della Juventus contro l’Atalanta. Meglio riguardare il successo del suo Napoli contro il Chievo per analizzare pregi e difetti. Poi ha aperto il capitolo relativo al Palermo con una vera e propria full immersion“.

Sarri attende una chiamata da De Laurentiis

Aurelio De Laurentiis è convinto di aver blindato Sarri per il futuro, eppure l’idea di essere imprigionato da un contratto non è che faccia fare salti di gioia al tecnico azzurro. Come riporta Il Mattino, Sarri aspetta una chiamata del club per poter pianificare il futuro assieme e si aspetta anche di parlare di un aumento dell’ingaggio: “Alessandro Pellegrini sull’argomento continua a glissare con decisione e fastidio: strano per uno che tra tweet e interventi in tv non fa nulla per nascondere la sua opinione”.

Under 17 Lega Pro – Juve Stabia 2 – Messina 0: doppio Langella!

Gli Under 17 Lega Pro – Juve Stabia di mister Rosario Chiaiese vincono grazie ad una doppietta di Langella. Un gol per tempo e le Vespette volano, superando i pari età del Messina nella giornata 20 del campionato Under17 Lega Pro.

Queste le formazioni:

JUVE STABIA – Riccio, Bisceglia, Ranieri, Imperato, Casella, Diomaiuta, Ceparano, Cocca, Chirullo, Sorrentino, Langella. A disp. Menzione, Sannino, Manzo, Maiorino, Andelora, Mercatelli, Matano, Polito, Esposito. All. Chiaiese.

MESSINA – Meo, Scaffidi, Benfatta, D’Arco, Selvaggio, Mulè, Latella, Maisano, Di Vincenzo, Rossano, Cavarra. A disp. Benfatta, Chiofaldo, Amendola, Leo, Pino, Amoroso, Maresca, Miuccio. All. Spada.

MARCATORI – Langella 19′ pr, 7′ st

Denis Suarez, l’agente: “Napoli? Per ora nessun contatto, sta pensando al Villarreal”

Garcia Felix Gende, procuratore del calciatore del Villarreal Denis Suarez, ha parlato in esclusiva a Kiss Kiss Napoli relativamente alle insistenti voci provenienti dalla Spagna secondo cui il Napoli sarebbe molto interessato all’acquisto: “Il Napoli? Ad essere sincero, non ho avuto alcun contatto con il club partenopeo o con il Barcellona come si legge in giro. Denis Suarez è concentrato sulla stagione con il Villareal, club dove si trova benissimo e dove ha un contratto ancora molto lungo. Il Villareal è in corsa su tanti fronti, incluso quello europeo. Per questo è prematuro parlare di futuro. Cosa potrà accadere in estate? Presto per parlarne. Denis Suarez è carico per questo finale di stagione. Poi vedremo cosa succederà”.

Vincerle tutte sperando che la Juventus non faccia altrettanto

“Vincerle tutte sperando che la Juventus non faccia altrettanto”, Tuttosport riferisce che: “Nello spogliatoio del Napoli si ragiona così, pensando a quanto Sassuolo e Palermo siano capaci di testare la capacità di resistenza delle due squadre in lotta per il titolo. Al Renzo Barbera, nel posticipo della 29ª giornata, gli azzurri proveranno a vincere l’ottava gara in trasferta, magari grazie a un altro gol di Gonzalo Higuain. Sarebbe la rete numero 27 in questo campionato: il Pipita eguaglierebbe il suo stesso record, quello di 27 centri (in 32 partite) ottenuto con il Real Madrid nella stagione 2009-1o”. 

Fisco, il Grande Fratello è pronto. Nell’anagrafe conti e carte di credito. ROBERTO PETRINI*

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FISCO – Pier Carlo Padoan

FISCO – L’operazione anagrafe tributaria 2016 è cominciata. Entro il 31 marzo le banche, le poste e gli operatori finanziari dovranno riversare alla grande Anagrafe dei rapporti finanziari i saldi e tutti i movimenti bancari che gli italiani hanno fatto durante lo scorso anno. Una mole enorme di dettagliate informazioni che ricaricano, aggiornandolo al 2015, il meccanismo a disposizione dell’Agenzia delle Entrate per la lotta all’evasione fiscale che viene valutata in 90 miliardi all’anno. La cyber-operazione anti evasione entra così a regime con l’obiettivo di recuperare risorse sottratte allo Stato e di battere il record storico di 14,9 miliardi raggiunto lo scorso anno.

Dal punto di vista delle politiche economiche: risorse fresche, un tesoretto, che potrà alimentare, alleggerendo il peso sul deficit, il piano taglia-tasse di Renzi per il 2017 che va dall’Ires al disinnesco degli aumenti dell’Iva. A finanziare la riduzione delle tasse a favore dei cittadini onesti saranno così gli evasori. Tra pochi giorni affluiranno nei database dell’Agenzia, per mail certificata o direttamente attraverso format on line, i dati 2015 di circa un miliardo di rapporti: conti correnti e carte di credito con relativo codice fiscale e Iban, conti titoli, prodotti finanziari e assicurazioni. Tanti minuscoli dossier dove figureranno: i saldi di inizio anno, quelli di fine anno e le giacenze medie.

A questa massa di informazioni, che riguardano le operazioni legate in qualche modo al conto corrente bancario, si aggiungeranno circa 100 milioni di operazioni “fuori conto”: richieste di assegni per contanti, bonifici, cambio valuta e cambio di assegni. Una sorta di tracciabilità assoluta che riguarderà anche i passaggi fisici di denaro e preziosi, dove spesso si annidano il riciclaggio e il “nero”: all’Anagrafe dei rapporti finanziari banche e operatori dovranno riversare la titolarità di cassette di sicurezza con il numero totale di accessi all’anno e le posizioni in oro e metalli preziosi con importo totale e numero di operazioni effettuate.

L’Anagrafe dei rapporti finanziari, o più comunemente dei conti correnti, entra così a regime in concomitanza con la costruzione dell’architettura informatica della lotta all’evasione che passa per la denuncia dei redditi precompilata, per l’estensione della fatturazione elettronica e arriverà anche alla dichiarazione Iva precompilata. Il “grande occhio” funziona dal 1° gennaio del 2012 da quando banche ed operatori finanziari sono stati obbligati a trasmettere all’Agenzia delle Entrate i dati che riguardavano sostanzialmente il saldo di fine anno. Con la legge di Stabilità dello scorso anno il meccanismo è stato notevolmente potenziato perché, oltre ai saldi, si richiede agli operatori finanziari di trasmettere la “giacenza media”, in sostanza si crea la possibilità di ricavare i movimenti giornalieri per evitare “svuotamenti” improvvisi dei conti in prossimità della fine dell’anno.

Già oggi l’Anagrafe dei conti ha in pancia i dati del 2011-2014 raccolti retroattivamente con un calendario di scadenze successive secondo il quale sono stati riversati i file dalle banche. Con un provvedimento di gennaio l’Agenzia delle Entrate ha stabilito che i dati del 2015 dovranno essere riversati entro il 31 marzo: da quest’anno l’operazione passa a regime con l’obbligo di consegna dei movimenti e dei saldi dell’anno precedente regolarmente intorno alla metà febbraio.

*larepubblica

Calcagno e Pollicardo: “Noi quattro sempre insieme, picchiati e lasciati senza cibo. Ci siamo liberati da soli”

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Calcagno e Pollicardo

ROMA . Ora c’è una prima verità. Verbalizzata in sette ore di testimonianza di fronte al pm Sergio Colaiocco e ai carabinieri del Ros. Ed è una verità nitida. Non intossicata dalla manipolazione delle fonti libiche. Gino Pollicardo, Filippo Calcagno, Salvatore Failla e Fausto Piano hanno vissuto per otto mesi in due case prigione. La prima, in estate, non lontana dal punto in cui erano stati sequestrati. La seconda, in inverno, alla periferia di Sabrata. Non sono mai stati divisi. Fino a mercoledì scorso. Quando Salvatore e Fausto sono andati incontro al loro destino. I quattro operai sono stati picchiati e malnutriti. Il loro sequestro, gestito da una banda di predoni, non ha avuto né le stimmate, né il sostegno dell’Is. Piuttosto ha goduto delle complicità della città, Sabrata.

Ecco il racconto di Gino e Filippo, dunque.

LA MACCHINA DELLA BONATTI

I quattro operai della Bonatti vengono sequestrati il 20 luglio dello scorso anno. Rientrano da una vacanza in Italia e atterrano all’aeroporto di Gerba, in Tunisia. Li attende una macchina con un autista libico che deve riportarli allo stabilimento Eni di Mellitah, dove lavorano. “È l’auto messa a disposizione dall’azienda”, spiegano. Come era “prassi per i trasferimenti”, aggiungono. Nonostante il divieto del governo italiano degli spostamenti via terra. La macchina viene fermata poco dopo aver attraversato il confine libico. Affiancata in un check-point mobile da uomini armati che danno inizio all’incubo.

IN TUTA E PICCHIATI

La prigionia, già nel suo primo luogo di detenzione, da luglio a novembre ha routine feroci. Che, per 8 mesi, non cambieranno. “Ci picchiavano”. “Calci, pugni. In qualche occasione con il calcio del fucile”. I prigionieri vengono vestiti di tute. Non quelle arancioni dei morituri del Califatto. Ma quelle della detenzione a ogni latitudine. Gino e Filippo quelle del Real Madrid e del Barcellona. Salvatore e Fausto quelle di due club francesi. I quattro non possono radersi. Sono liberi da catene, ma relegati in unico spazio. Al chiuso. Giorno e notte. Indossano cappucci ogni qualvolta incrociano i loro carcerieri che, non sempre, una volta al giorno, gli concedono il beneficio di un bugliolo per i loro bisogni e di un pasto. Pane raffermo, pasta, legumi. Mai carne.

NON UCCIDIAMO GLI INFEDELI”

Gino e Filippo non sono in grado di dire con esattezza quanti siano i loro carcerieri, né chi ne sia il capo. Ne contano “quattro, cinque” , indovinando il numero dalle diverse voci che ascoltano da sotto i cappucci. E dalle poche volte in cui hanno occasione di vederli (anche loro incappucciati). Quando si tratta di registrare a volto scoperto gli audio, scattare le foto e quindi girare il video che devono offrire la prova della loro esistenza in vita. I 4 ostaggi non parlano arabo e per comunicare con i loro aguzzini si arrangiano con un rudimentale francese. Sufficiente a capire che non sono nella mani dell’Is. Non li sentono infatti mai pregare. Non notano i drappi neri del Califfato sul “set” della loro prigionia. Soprattutto, raccontano, “quando li imploriamo di non venderci, loro ci rassicurano e spiegano che sono bravi musulmani e quindi non uccidono gli infedeli” .

LA CASA BUIA DI SABRATA

In inverno, la seconda e ultima prigione è alla periferia di Sabrata. Quella da dove, all’alba del 4 marzo, Gino e Filippo “evaderanno” dopo essere stati abbandonati. Nella stanza della casa in cui sono confinati non filtra la luce del sole. Giorno e notte hanno un unico colore. Il nero del buio. La sola fonte di illuminazione è una lampadina al soffitto. Il solo sollievo per l’anchilosi delle gambe sono i pochi passi verso il bagno dell’abitazione che possono raggiungere solo dopo aver calzato il cappuccio e battuto sulla porta che separa la stanza dal resto della casa.

IL COMMIATO

Mercoledì 2 marzo, nella stanza prigione di Sabrata, Gino e Filippo salutano Salvatore e Fausto. E non sanno che non li rivedranno mai più (la loro morte gli è stata comunicata solo all’alba di ieri da psicologi dopo il loro arrivo a Ciampino). I carcerieri li prelevano senza dare alcuna spiegazione e contemporaneamente smontano la casa imballando casse per spostarsi verso quella terza casa, 35 chilometri a sud-est di Sabrata, dove troveranno la morte. La banda, verosimilmente, ha pianificato un terzo trasferimento. Forse quello conclusivo, se è vero che la trattativa per la liberazione è entrata nel suo ultimo miglio. E per ragioni comprensibili ha deciso di affrontare il rischio dello spostamento del “carico” dividendolo. Salvo poi ritornare a Sabrata per recuperare Salvatore e Fausto. O, forse – è un’altra delle ipotesi, ma la più remota – ha alla fine deciso di cedere due degli ostaggi.

Nella notte tra mercoledì 2 e giovedì 3, i sette uomini della banda vengono intercettati e uccisi con i due ostaggi. Forse per un gioco del caso. Forse perché qualcuno li ha venduti o ha deciso di liberarsene. Gino e Filippo restano soli nell’oscurità della loro stanza. “Dopo un giorno intero senza cibo, senza possibilità di andare al bagno, ci siamo resi conto che eravamo stati abbandonati. E, all’alba del 4, abbiamo sfondato la porta. Poi, una volta in strada, la gente ci ha consegnato alla milizia”. Quindi, la prima foto e quel biglietto con la data sbagliata del 5 marzo su cui fiorirà una cervellotica ridda di ipotesi. Che ignora le ragioni di chi, da otto mesi, viveva nell’aldilà. “Avevamo tenuto il conto dei giorni, ma avevamo dimenticato che il 2016 è anno bisestile. Avevamo saltato il 29 febbraio. Per noi era il 5 marzo”.

  • di CARLO BONINI / lastampa

Da Tripoli più pericoli per l’Italia LORENZO VIDINO*

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Lorenzo Vidino

Sembrerà strano a dirsi, visti i titoli di giornale e gli avvertimenti su possibili attacchi terroristici di matrice jihadista contro il nostro Paese che da un paio d’anni sentiamo con cadenza quasi quotidiana, ma l’Italia è finora stata un’isola felice nel preoccupante panorama europeo della sicurezza. Senza ombra di dubbio, come rende ampiamente chiaro la relazione presentata dai servizi al Parlamento la settimana scorsa, network e individui legati allo Stato Islamico e, più in generale, alla galassia jihadista, sono attivi anche nel nostro Paese.

Ma le dimensioni del fenomeno sono molto più ridotte che altrove, rendendo la mole di lavoro del nostro antiterrorismo molto più maneggevole rispetto a quella delle controparti d’Oltralpe. Basti pensare all’emergenza foreign fighters: i jihadisti unitisi alle file del Califfato in Siria sono quasi 2000 dalla Francia, poco meno di mille dalla Gran Bretagna e dalla Germania, e alcune centinaia anche da Paesi dalle dimensioni ridotte come Belgio, Austria e Danimarca.

Quelli nostrani, invece, sono meno di cento, sintomo che la penisola non è ancora diventata un bacino di quella sottocultura salafita/jihadista che, invece, è diventata popolare tra tante seconde generazioni islamiche in Paesi del Centro-Nord Europa. Si aggiunga a ciò un ruolo relativamente defilato in politica estera e un ottimo controllo da parte dell’antiterrorismo, e si ha una situazione di relativa calma.

La variabile che potrebbe stravolgere l’equazione, il volano di un possibile aggravarsi della minaccia, è la Libia. Da mesi lo Stato Islamico e i suoi simpatizzanti ci minacciano sia attraverso filmati con carri armati che sventolano i temuti drappi neri e bianchi puntando al Colosseo e riferimenti al passato coloniale, sia per mezzo degli ormai routinari annunci di prossime conquiste di Roma e del Vaticano. Ma è chiaro che la possibilità di ritorsioni aumentano vertiginosamente in caso di un nostro coinvolgimento più attivo nel caos libico.

Pur senza avere la palla di cristallo o voler essere allarmisti, gli scenari possibili sono molteplici. Una prima minaccia emana direttamente dalla Libia, dove i seguaci del Califfo potrebbero attaccare non solo i pochi obiettivi italiani ancora presenti ma anche spingersi nel Mediterraneo, prendendo d’assalto imbarcazioni militari e commerciali (pescherecci, navi da crociera) italiane. Ma la paura più forte è quella per attacchi sul nostro territorio. I servizi parlano di minaccia «strutturata» o «puntiforme». La prima è quella che emana direttamente dallo Stato Islamico ed è quella potenzialmente più letale. Si possono ipotizzare commandos di terroristi che arrivano da fuori e che seminano il terrore con attacchi sincronizzati. Gli attacchi di novembre a Parigi, perpetrati da una cellula di base nella vicina Bruxelles, hanno mostrato come quel «fuori» possa essere anche un altro Paese europeo dal quale gli attentatori, con tutta probabilità foreign fighters con passaporti europei, possono giungere indisturbati e all’ultimo minuto. Ma si teme anche l’attivazione di cellule dormienti già presenti sul territorio. In tal senso desta particolare paura il network legato ad Ansar al Sharia, formazione jihadista tunisina ormai di base in Libia. Alcuni dei leader del gruppo, infatti, avevano dimorato a lungo tempo nel Nord Italia e hanno mantenuto contatti nel nostro Paese.

La minaccia puntiforme, invece, è quella dei lupi solitari, schegge impazzite autoctone e auto-reclutate che si attivano spontaneamente. Potenzialmente meno letali, sono però di più difficile individuazione proprio per la mancanza di contatti con reti strutturate note all’intelligence. Di esempi ce ne sono già stati, dal convertito siciliano Domenico Quaranta che aveva fatto detonare varie bombole del gas per ritorsione all’invasione dell’Afghanistan del 2001, al libico Mohamed Game che cercò di farsi saltare in aria davanti ad una caserma di Milano nel 2009. Oggi il numero dei potenziali lupi solitari è di molto cresciuto, anche grazie alla diffusione del credo jihadista sui social network.

Questi vari scenari, ben noti alla nostra intelligence, che possono derivare da un nostro maggiore coinvolgimento in Libia, vanno soppesati con i rischi di una mancata azione, che probabilmente porterebbe ad una metastasi del cancro jihadista in territorio libico e, nel lungo termine, ad una più grave minaccia per la nostra sicurezza. In ogni caso, è evidente che il caos libico avrà ripercussioni sul nostro Paese.

  • Lorenzo Vidino è il direttore del programma sull’estremismo presso la George Washington University di Washington DC  / *lastampa
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Valente e Bassolino. Vittoria Valente si impone su Antonio Bassolino, sarà candidata sindaco di Napoli

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Valente e Bassolino

Napoli. Una battaglia fino all’ ultimo seggio quella tra Valeria Valente e Antonio Bassolino, battuto di circa 600 voti. Un ottimo risultato quello dell’ Ex Governatore della Campania che per poco non ha centrato l’obiettivo, cercato da mesi. Poco più di 30Mila i votanti, i vertici democratici temevano in flop ma non è stato così. 13.250 voti per Valente, 12.650 per Bassolino, 3260 per Sarracino e 1036 per Marfella. I primi due si sono contesi fino all’ ultima sezione la vittoria.

«Napoli ha scelto di guardare avanti con una nuova classe dirigente. Grazie a tutti i cittadini. E ora tutti insieme nel centrosinistra per tornare al governo della città». Queste le prime parole della donna che sarà la candidata sindaco del PD a Napoli.

«Ho dato un contributo alla battaglia per la partecipazione, con passione e caparbietà, con tutte le mie forze. Spetta a chi ha vinto compito di andare avanti. Auguri di buon lavoro e continuiamo la battaglia per Napoli». Queste invece le parole di Antonio Bassolino. Non sono mancati i complimenti del Segretario PD Mattero Renzi e del Presidente Matteo Orfini che ha inviato un messaggio tramite Twitter.

Più di 300 i volontari e altri   400 mobilitati in rappresentanza dei diversi candidati per controllare eventuali anomalie che fecero annullare le primarie cinque anni fa. Per evitare problemi i seggi erano dotati di un sistema informatico che non consentiva ad una persona di votare più volte. Peccato che fin da inizio giornata non è stato possibile usufruire di questo sistema in alcuni seggi per problemi di connessione internet e si è fatto ricorso al metodo vecchio, ossia la carta.

Emilio D’Averio

Dal Passato al Futuro – Il legame dei grafici

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Grafico orario comparato 06 mar 2016 -ore 07.00
Grafico orario comparato 06 mar 2016 -ore 07.00

ora06mar07n00salv00talismasp

Tabella di riferimento- anni
Tabella di riferimento- anni

Per le posizioni dei pianeti lenti osserviamo:
Plutone->anno 1873 – in 6 casa -> disagi, impegni ,
-> ma anche potenzialità creative,
-> oltre ad indicare origine della comunicazione.
• su Wikipedia: 1873- Tecnologia – Decade il brevetto di Antonio Meucci relativo all’invenzione del telefono. Tre anni dopo, Bell a sua volta depositerà un suo brevetto
• 9 maggio – Debutta di venerdì a Vienna la Lunga Depressione che si diffonderà poi attraverso le banche in tutto il mondo.

Nettuno ->anno 1946- in 7 casa->nemici, battaglie, accordi, collaborazioni, matrimoni
Su Wikipedia -1946- alcuni eventi significativi-
• 5 marzo – Winston Churchill, a Fulton, negli Stati Uniti, tiene il celebre discorso della “cortina di ferro”
• Italia – Gli alleati restituiscono al Governo italiano la giurisdizione sulle regioni dell’Italia Settentrionale
• Londra: prima riunione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, con i rappresentanti di 51 Stati.
• 12 giugno – La Lega araba, per porre fine alle divisioni tra i paesi arabi (soprattutto Egitto e il nuovo regno transgiordano) in merito alla questione palestinese, approva la formazione di un Alto Comitato arabo della Palestina, presieduto dal muftì di Gerusalemme Haj Amin al-Husseini, campione di antisionismo e esiliato dai britannici in seguito alla rivolta anti-ebraica di Gerusalemme del 1920. Per la prima volta i paesi arabi riconoscono l’esistenza del problema politico dei Palestinesi
• 25 luglio – USA: Dean Martin e Jerry Lewis si esibiscono per la prima volta in coppia
Saturno->1998- in 5 casa-> Figli, bambini, creatività, teatro, divertimento, sport, conferenze
Da Wikipedia- 1998- vari esempi di eventi collegabili alla 5 casa
• Dal 7 al 22 febbraio – Nagano, Giappone: XVIII Giochi olimpici
• 31 marzo – Los Angeles: Il colossal Titanic di James Cameron, interpretato da Leonardo DiCaprio e Kate Winslet, si aggiudica undici premi Oscar.
• • 5 giugno – Firenze: parte la prima edizione dell’hackmeeting.
• • 7 giugno – Marco Pantani vince il Giro d’Italia dopo le numerose imprese in montagna e l’ottima cronometro del giorno precedente. Al secondo posto si classifica Pavel Tonkov, al terzo l’italiano Guerini.
• • 10 giugno – 12 luglio – Francia: si svolge la 16ª edizione del Campionato mondiale di calcio, che sarà vinto dalla squadra di casa che sconfigge in finale il Brasile per 3-0.
• 25 giugno – Negli Stati Uniti la Microsoft Corporation lancia Windows 98.
E se potessimo dare uno sguardo al futuro?
Sempre per i pianeti lenti, dalla tabella precedente si ricava:
Plutone ->anno 2121-

Comparato anno 2121- Plutone
Comparato anno 2121- Plutone

Nel grafico abbiamo Plutone in 11ma casa- Amicizie, progetti, speculazioni astrologiche, opportunità e collaborazioni creative. Da notare che Plutone è congiunto ad Urano, il pianeta dell’innovazione e della libertà. Tra le altre cose, la casa 11ma è 9 di 3 , quindi il sogno della comunicazione e degli scritti, rapportati peraltro, al lontano.
Nettuno->anno2111-
Comparato anno 2111- Nettuno
Comparato anno 2111- Nettuno

Nel grafico Nettuno si posiziona in 2 casa , il settore delle potenzialità e delle risorse personali, si affronta una prova per quanto concerne gli scritti, oltre a sviluppare progetti personali , quindi creativi ed inerenti le amicizie astrologiche. Inoltre, la 2 casa indica le collaborazioni con le persone scomparse o, con i defunti in genere, in quanto opposta alla casa 8 . In effetti è ciò che sto facendo adesso. Da notare che abbiamo un Giove in 3 che favorisce gli scritti, la comunicativa , le discussioni in genere, ciò a conferma della situazione attuale.
Urano->Anno 2098
Comparato anno 2098- Urano
Comparato anno 2098- Urano

In questo caso Urano si trova in 9 casa, i riferimenti vanno agli studi, al lontano, ma soprattutto agli scritti astrologici, comprese le discussioni e la comunicativa. La 9 casa rappresenta anche le conseguenze dell’attività creativa, ma rafforza in particolare il valore della 3 casa- cioè indica le collaborazioni negli scritti e sugli studi ed i sogni astrologici. I valori destinici, con l’asse 3-9 , creano il legame del presente-futuro con il passato – oggi , che stiamo vivendo.
Salvatore Bisconti

Febbraio acqua passata: il Napoli ritorna a vincere, contro il Chievo la partita perfetta

Eppur si muove, avrebbe detto Galileo Galilei. E finalmente, diremmo noi. Dopo un febbraio da dimenticare, il Napoli ritorna a vincere. Gli azzurri sono tornati? In verità no, non sono mai andati via. Il loro calcio l’hanno sempre espresso, anche nei momenti più complicati. E, alla fine, chi la gioca, la vince. Al di là della sfortunata e dei cali, fisiologici, per carità. Velocità, fraseggi, concretezza sotto porta: c’è tutto in Napoli-Chievo, manifesto di ciò che è la squadra di Sarri e di ciò che è in grado di fare.

C’è il gol di Higuain, alla 26esima in stagione, c’è Callejon e anche Vlan Chiriches, al secondo gol, dopo Bruges, simbolo di un Napoli che sa reagire, anche dopo un errore. Al San Paolo, tuttavia, ritroviamo anche il vecchio Insigne, che trascina la squadra dopo il vantaggio del Chievo, e soprattutto Hamsik, che, con 121 passaggi effettuati, risponde alle critiche rivoltegli in queste ultime settimane. Senza dimenticare Ghoulam, tra i migliori in assoluto, ieri. Insomma, tre punti che valgono d’oro e che fanno sperare ancora nello scudetto, rimanendo dietro ad una Juve, che non pare brillantissima. Dieci finali, non è banalità, ma un dato di fatto. Bisognerà vincerle tutte. Il gioco c’è, i giocatori anche, Sarri è carico: gli ingredienti ci sono proprio tutti, per un finale di stagione che si prospetta apertissimo, come non mai.

Stefano Del Sante: “Felice per il gol ma posso fare di più. Vogliamo salvarci” (VIDEO)

Stefano Del Sante

Al termine del match tra Juve Stabia e Akragas, si è presentato in sala stampa l’autore del gol del momentaneo 2-1, Stefano Del Sante.

Ecco le sue parole:

“Vittoria importantissima per noi, ci da la possibilità di recuperare terreno dopo lo stop di Cosenza. Era fondamentale vincere oggi contro una diretta concorrente alla salvezza come la squadra di Rigoli. Il gol? Lo dedico ai tifosi che ci sono vicini e se lo meritano, è merito loro se oggi siamo riusciti a ribaltarla, ci hanno spinto alla vittoria. Ringrazio Contessa per il bell’assist, sono stato bravo a sfruttare davvero un ottimo cross. La prestazione? Non sono contento della mia prestazione, non ero al 100% e l’unica nota positiva è il gol. Sapevamo non sarebbe stata una partita facile, ci hanno messo in difficoltà e vincere contro una squadra che viene da 6 vittorie è tanta roba. Daremo tutto fino alla fine, sappiamo che sarà una battaglia fino alla fine, la prima battaglia sarà al Massimino contro il Catania, una squadra fortissima. Intesa con Diop? Siamo sulla buona strada, ci troviamo bene e sono sicuro che man mano ci troveremo sempre meglio.”

Salvatore Sorrentino