In Italia, le due fedi , quella politica e quella religiosa, dovrebbero camminare in parallelo, invece, spesso e volentieri le loro braccia si intersecano.
Queste due fedi e questi due poteri forti sono stati presenti nel corso dei Secoli in ogni Monarchia, Repubblica e anche in molti Regimi Autoritari, la Storia ne e’ fedele testimone.
Il Do ut Des (io do perche’ tu mi dia), e’ uno dei quattro famosi contratti del Diritto Romano, gli altri 3, il “Do ut Facias” Io do perche’ tu faccia), il “Facio ut Des” (Io faccio purche’ tu dia), e il “Facio ut Facias” (io faccio perche’ tu faccia) hanno un unico significato, ma tutti e quattro vengono chiamati “innominati” visto che si fondano solo su una promessa mentale
Nel Mondo Anglosassone, per esprimere lo stesso concetto, viene usata l’espressione “Quid pro Quo”, da non confondere con l’espressione qui pro quo, usata nei Paesi latini che ha un diverso significato.
Questo segreto contratto del Do ut Des, mai ratificato fra il Potere Politico e quello Religioso, e’ sempre stato praticato alla lettera fino ai nostri giorni. Il tema e’ stato piu’ volte ripreso nelle omelie di Papa Francesco, che ha condannato duramente tutti i Ministri di Dio che si sono fatti prendere dalla lussuria, dalle ambizioni, dal potere del denaro, e che vivono in contrasto con i Principi Fondamentali della Chiesa.
Nel mondo politico ci stanno pensando i Magistrati, a mandare nelle patrie galere coloro che vivono nel lusso dopo essersi appropriati di beni non propri, in evidente contrasto con i “Principi” del Codice Penale.
Papa Francesco si sta dimostrando diverso da molti dei suoi predecessori, non ha il corpo rivestito con paramenti preziosi, la sua mitra e’ fatta di semplice stoffa, non pesa 2,5 Kg come quella conservata nel Duomo di Salisburgo, tempestata d’oro e pietre preziose.
Chi serve gli altri, ed e’ senza prestigio, esercita la vera Autorita’ della Chiesa.
Queste poche parole, suonano come un anatema contro il comportamento di tante figure parrocchiali che per anni hanno esercitato il loro potere spirituale, per ottenere una ricompensa terrena che in latino viene chiamata “Do Ut Des”.
Viviamo in un Mondo dove vergogna, pentimento, pudore, sono parole vuote senza significato, non passa giorno che in Italia non vi sia un nuovo scandalo che si sovrapponga al precedente.
Gli ultimi due quello dello smaltimento dei rifiuti tossici, e quello che ha coinvolto il Ministro Federica Guidi ed il suo fidanzato, sono stati offuscati da un terzo quello di Panama Papers che sembra essere la madre di tutti gli scandali.
Sara’ l’ultimo? o dovremmo uscire dal nostro sistema planetario per non trovarne degli altri?
Al Teatro Santa Chiara di Brescia , in una prima nazionale, Elena Bucci e Marco Sgrosso hanno presentato “La canzone di Giasone e Medea”, la loro ultima produzione nella quale si interrogano, con grande successo, sul mito di Medea e di Giasone, tragedia euripidea, proseguendo così il cammino iniziato lo scorso anno con le “Storie di Giasone e Medea”. Cammino che ora li vede in scena, ancora una volta, con uno spettacolo vivo e in movimento, reinterpretato con una lettura ampia e variegata che attraversa 2000 anni di storia nei quali nulla sembra mutato se rapportato ad un presente di immigrazione ancora carico di interrogativi non risolti nei quali ora prevalgono sentimenti di Vendetta e Tradimento, ora di Orgoglio e Saggezza dove, alla fine, ci si ritrova a pensare che nessuno ha ragione e nessuno ha torto.
Da un lato Medea, straniera in terra straniera, sposa ingannata e madre assassina, vittima o forse strega crudele, (ruolo per nulla lontano dalla condizione in cui si trovano molte donne oggi, come anche tanti immigrati).
Dall’altro Giasone che, nella sua complessità e nelle sue contraddizioni, si mostra opportunista, indegno egoista o forse padre saggio (ruolo anch’esso non lontano da quello che ancor oggi in tanti vivono nella lotta del sopravvivere).
Una condizione, quindi, non solo di pura tragedia euripidea nella quale ancora oggi è facile cadere cedendo ad una follia che porta solo lutti e dolori per tutti (ed il pensiero, ancora una volta, non può non andare alle follie ed ai lutti attuali generati da follie non meno distruttive) .
Una presenza quasi costante, poi, è il coro che spia, commenta e scandisce le azioni e le parole dei due amanti nemici:
“Passato, e per sempre, è il tempo della notte, di incanti e sortilegi. Tutto ora accade al limpido raggio della luce, il bene, il male, ed è giusto… Sei stata tu, sono stato io? Non so, è successo…”
Interessante e significativa anche la scelta di inserire, nel punto cruciale dello spettacolo, un inciso musicale che tanto ricorda le canzoni ed i balli di pizzica (tarantella /taranta) con le quali, al sud, si cantava ed ancor oggi si canta, per l’appunto, il dolore e la sofferenza delle donne, gli amori ed i tradimenti ma anche le sofferenze ed il dolore del lavoro e della non considerazione, se non del respingimento pregiudiziale (e qui torna il parallelo alla condizione dell’immigrato di tutti i tempi ed in tutti i luoghi che perdura ancora oggi anche da noi)
Concludendo, “La canzone di Giasone e Medea” è uno spettacolo che vale la pena vedere e che si consiglia di seguire e gustare con attenzione ben guidati dalla bravura di Elena Bucci e Marco Sgrosso che, giova ricordarlo, hanno fatto parte della compagnia di Leo de Berardinis* dal quale si staccarono nel 1992 fondando una loro compagnia “le belle bandiere” per percorrere una loro strada che, in 24 anni di vita artistica, li ha sempre premiati in tutte le opere che hanno messo in scena sempre ben accolte dal pubblico e dalla critica, e questa sera ne abbiamo avuto una ulteriore conferma pur usufruendo di un’acustica in molti tratti non proprio “felice”; ma questo è un problema tecnico al quale, di sicuro, si porrà rimedio per le repliche che si avranno fino al 30 aprile.
IL MITO
MEDEA È uno dei personaggi più celebri e controversi della mitologia greca. Il suo nome in greco significa “astuzie, scaltrezze”, infatti la tradizione la descrive come una maga dotata di poteri addirittura divini.
Quando Giasone arriva nella Colchide insieme agli Argonauti alla ricerca del Vello d’oro, capace di guarire le ferite, custodito da un feroce e terribile drago a conto di Eete, lei se ne innamora perdutamente. E pur di aiutarlo a raggiungere il suo scopo giunge a uccidere il fratello Apsirto, spargendone i poveri resti dietro di sé dopo essersi imbarcata sulla nave Argo insieme a Giasone, divenuto suo sposo. Il padre, così, trovandosi costretto a raccogliere le membra del figlio, non riesce a raggiungere la spedizione, e gli Argonauti tornano a Jolco con il Vello d’Oro. Lo zio di Giasone, Pelia, rifiuta tuttavia di concedere il trono al nipote, come aveva promesso in precedenza, in cambio del Vello: Medea allora sfrutta le proprie abilità magiche e con l’inganno si rende protagonista di nuove efferatezze per aiutare l’amato. Convince infatti le figlie di Pelia a somministrare al padre un “pharmakòn”, dopo averlo fatto a pezzi e bollito, che lo avrebbe ringiovanito completamente: dimostra la validità della sua arte riportando un caprone alla condizione di agnello, dopo averlo sminuzzato e bollito con erbe magiche. Le figlie ingenue si lasciano ingannare e provocano così la morte del padre, tra atroci sofferenze: Acasto, figlio di Pelia, pietosamente seppellisce quei poveri resti e bandisce Medea e Giasone da Iolco, costringendoli a rifugiarsi a Corinto, dove si sposeranno.
(*Leo de Berardinis, indimenticato attore e regista che finì in coma il 16 giugno 2001a seguito di un errore dell’anestesistadurante un intervento di chirurgia plastica e, sette anni dopo, morì a Roma nel 2008)
vivicentro.it-nord-terza-pagina / Ottima la prima de “La canzone di Giasone e Medea” con Elena Bucci e Marco Sgrosso (Cristina Adriana Botis)
L’Ischia Isolaverde dopo l’ottima prestazione contro la capolista Benevento,nonostante la sconfitta per 3-2, i gialloblu nella giornata di oggi sono ritornati ad allenarsi al centro sportivo dei Camaldoli al campo “Kennedy A” come di consueto. Buone notizie per Mister Porta che finalmente per il prossimo impegno casalingo contro il Monopoli potrà contare su un giocatore in più. Nella giornata di ieri, da come si legge in un comunicato da parte della società: la Federazione calcistica belga (Union Royale Belge des Sociétés de Football Association) ha provveduto ad inviare alla FIGC il transfer per il giocatore Jerry Vandam. L’esperto difensore francese oggi pomeriggio era presente all’allenamento con il resto del gruppo. Dopo due settimane intense di allenamento,Vandam potrebbe essere l’arma in più per questo finale di stagione,ed essere decisivo in vista della doppia sfida dei play-out, ma sopratutto un ottima alternativa per mister Porta che potrebbe pensare di cambiare modulo passando alla difesa a 3, con Moracci,Sirigu e Vandam.
FILOSA INTERVENTO OK!
Il difensore Liberato Filosa, nella tarda mattinata di ieri, si è sottoposto all’intervento al ginocchio sinistro per l’asportazione del menisco interno e pulizia generale. Circa un’ora la durata dell’intervento effettuato dal professor Pisaniello presso la clinica “Santa Rita” di Atripalda (Avellino). Nel fine settimana Filosa inizierà la riabilitazione. I tempi di recupero per ritornare a disposizione sono stimati in circa un mese.
a Brescia, presso la Galleria ab/arte (Vicolo San Nicola 6),
Andrea Barretta presenta il libro di poesie
“Il giardino segreto”
di Alessandra Bellometti
Durante l’incontro l’attrice Edy Gambara reciterà alcuni versi e ai presenti sarà data copia omaggio del libro.
Seguirà aperitivo.
Con “Il giardino segreto” la scrittrice Alessandra Bellometti ha dato inizio a un cammino solidale – devolvendone il ricavato – che vedrà la prossima pubblicazione di un suo libro di filastrocche destinato ai bambini degenti nel reparto pediatrico dell’Istituto Ospedaliero Fondazione Poliambulanza di Brescia.
L’iniziativa, con la collaborazione di un’importante associazione umanitaria, rientra nel progetto “Sorridi bimbo”, che prevede l’impegno di un gruppo di volontari come lettori delle filastrocche ai bambini in una saletta ludica che la direzione ospedaliera provvederà a realizzare. E la Galleria ab/arte è lieta di ospitarne un’anteprima con l’esordio di alcune di queste dalla voce dell’autrice.
ab/arTe
Vicolo San Nicola, 6
25122 Brescia
vivicentro-nord-terza-pagina – Galleria ab/arte: Andrea Barretta e il giardino segreto di Alessandra Bellometti
Il legale della Ssc Napoli, Mattia Grassani, ha rilasciato alcune dichiarazioni all’Ansa sulla squalifica di Gonzalo Higuain: “Abbiamo richiesto, come preannunciato, gli atti ufficiali sulla squalifica di Higuain alla Corte d’appello per presentare il ricorso. Quando avremo le carte potremo delineare precisamente la strategia difensiva». Lo ha detto all’Ansa, Mattia Grassani, legale che presenterà il ricorso contro la squalifica di quattro giornate inflitta a Gonzalo Higuain. Grassani ha ricordato che, «da quando riceveremo gli atti, avremo sette giorni di tempo per preparare il ricorso, da delineare leggendo il contenuto del referto». Sui tempi per la decisione, Grassani ha spiegato che «sull’appello non arriverà prima della seconda metà della prossima settimana, direi tre mercoledì e venerdì prossimi». Higuain sconterà sicuramente la prima giornata di squalifica contro il Verona, poi il Napoli attenderà nella settimana successiva le decisioni sul ricorso.
Il Punto 5 aprile – Analisi, approfondimento e commento di Cronaca, Poitica ed Economia della settimana a cura degli esperti de lavoce.info
Nella riorganizzazione dell’Istat stupisce la soppressione del dipartimento per le Statistiche sociali e ambientali guidato da Linda Laura Sabbadini. A lei e al suo staff dobbiamo le indagini su famiglia, le statistiche di genere, studi sulla violenza sulle donne e la raccolta di dati sociali fondamentali anche per l’analisi economica. Ci auguriamo che il nuovo assetto dell’Istituto non mortifichi professionalità così preziose per la ricerca e per l’informazione.
Dopo i 20 anni di fine secolo a crescita zero, la popolazione – con l’arrivo degli immigrati – è tornata a salire nel nuovo millennio come durante il boom demografico degli anni Sessanta. Ora però l’assestamento sui nuovi livelli segnala il possibile inizio di un nuovo scenario di stabilità.
Una patata bollente per la Corte costituzionale: è legittimo un doppio sistema di sanzioni in cui uno stesso illecito è punito con una doppia sanzione, penale e amministrativa? Oggetti del contendere sono abusi di mercato e reati tributari. La Consulta deve destreggiarsi tra leggi italiane e pronunce delle corti europee.
Sui tavoli dei prossimi sindaci di Roma e Milano, i dossier sull’edilizia agevolata da gestire con le regioni. Spesso case costruite in edilizia convenzionata sono vendute a prezzi maggiori rispetto a quanto stabilito nei bandi. Ci vogliono procedure per l’erogazione dei contributi pubblici coerenti con la loro finalità sociale.
Il Consiglio di stato corregge il governo sul nuovo Isee stabilendo che le indennità di accompagnamento e per i disabili non vanno conteggiate come reddito. Ma non basta correggere l’articolo incriminato del decreto ministeriale, bisognerà rivedere il connesso sistema di franchigie e detrazioni. Un gran pasticcio.
Dati (e talenti) da non sprecare
05.04.16
Alessandra Casarico, Daniela Del Boca e Paola Profeta La riorganizzazione dell’Istat accorpa il dipartimento per le Statistiche sociali e ambientali con quello per i Conti nazionali e le statistiche economiche. Ma per molti anni quel dipartimento ha prodotto studi e analisi indispensabili alla ricerca sociologica, demografica e anche economica.
La crescita demografica perduta
05.04.16
Alessandro Rosina L’Italia ha attraversato varie fasi di crescita della popolazione nel secondo dopoguerra. Per la prima volta nel 2015 si è registrato un declino. Lieve di per sé, ma preoccupa il fatto che i dati reali sono sensibilmente peggiori rispetto alle previsioni. Perché è un errore ignorare la demografia.
Ancora una doppia sanzione per l’abuso di mercato 05.04.16
Simone Lonati Una sentenza della Corte costituzionale promuove per ora la doppia sanzione amministrativa e penale per gli abusi di mercato e alcuni reati tributari. Ma il problema non è risolto. Restano da recepire i principi europei che suggeriscono una differenziazione in base alla gravità della violazione.
Quando il prezzo della casa non è quello giusto 05.04.16
Raffaele Lungarella Capita, soprattutto a Roma, che case costruite in edilizia convenzionata siano vendute a prezzi maggiorati rispetto a quanto stabilito nei bandi. E per l’acquirente è una brutta sorpresa dell’ultimo momento. La disparità di trattamento tra imprese di costruzione e cooperative e i controlli mancati.
Nuovo Isee e disabilità: conti da rifare 05.04.16
Daniela Mesini La sentenza del Consiglio di Stato stabilisce che le indennità di accompagnamento e di natura risarcitoria non vanno conteggiate come reddito nel nuovo Isee. Perché l’indicatore possa continuare a garantire l’equità non basterà qualche aggiustamento. Un complesso equilibrio di pesi e contrappesi.
BRUXELLES Decollo Difficile Sono due giorni che l’Aereoporto Nazionale di Zaventem, e’ stato riaperto, le misure di sicurezza per impedire nuovi attentati sono ancora eccezionali. Le macchine “sospette” sono controllate prima ancora che possano entrare dentro l’area aereoportuale, cosi’ come lo sono i trolley e i bagagli a mano di numerosi passeggeri.
Se prima si poteva accedere alla hall aeroportuale con facilita’ anche senza biglietto, ora non e’ piu’ possibile: chi ne e’ provvisto entra da un lato, chi non lo e’, essendo un semplice accompagnatore o parente di un viaggiatore, viene perquisito con i metal detector.
Nonostante le rigide misure di sicurezza prese, l’Aereoporto di Zaventem ha difficolta’ a “decollare”, in 48 ore sono partiti solo 40 aerei, venti in partenza, venti in arrivo, i primi tre voli partiti da Bruxelles avevano in totale circa 230 passeggeri, mentre in tutta la giornata di avantieri si sono contati 800 passeggeri.
Si spera che col passare dei giorni, lo scalo aereo possa raggiungere un’operativita’ maggiore, le sue capacita’ superano di gran lunga questi numeri.
In giro per Bruxelles
Come si puo’ vedere dalle immagini e dalle foto, nelle strade principali, nei Parchi, che una volta erano sempre presi d’assalto da centinaia di persone, l’altro ieri Domenica 3 Aprile erano semivuoti, anche se la temperatura era decisamente primaverile, alle 19.30 la colonnina di mercurio toccava ancora i 18 gradi. Un clima cosi’ bello erano anni che i Belgi non lo assaporavano.
La splendida Citta’ di una volta, prima degli attentati, non esiste piu’, non si vedono assembramenti di persone, ne’ tantomeno le strade pullulano di gente, i negozi sono desolatamente semivuoti, cosi’ come lo sono numerosi ristoranti, pizzerie, e birrerie esistenti in ogni angolo della Capitale. I settori più colpiti sono state le Compagnie Aeree, l’Aeroporto, gli Hotel, il Turismo.
Mancando i vacanzieri, vengono meno i posti di lavoro, se prima trovarne uno era semplice, ora, dopo gli attentati si e’ complicato tutto.
La Grand Place come potete vedere dalle immagini, anche se le strade adiacenti sono blindate, non ha ripreso nella sua quotidianita’, l’altro ieri sera una buona meta’ dei tavoli dei locali della Piazza erano liberi: cosa impensabile e impossibile che potesse avvenire prima.
Al contrario, davanti al Palazzo della Borsa, vi e’ sempre una processione, uno stazionamento di gente di ogni eta’ che viene a portare un fiore, un pupazzetto, uno scritto, dei disegni per le vittime dei vili attacchi terroristici all’Aereoporto e e al Metro’ del 22 Marzo scorso.
Ci vorra’ del tempo, ma la Citta’ di Bruxelles ha i numeri giusti per tornare allo splendore di una volta, ancora non c’è un calcolo complessivo delle perdite economiche subite dalla Capitale Belga a causa degli attentati, ma queste si potranno quantificare solo nei prossimi mesi.
Bruxelle, 4 aprile comb
vivicentro.it-cronaca / Bruxelles Decollo Difficile (Lo Piano – Saint Red)
Il Giudice Sportivo dott. Gianpaolo Tosel, assistito da Stefania Ginesio e dal Rappresentante dell’A.I.A. Eugenio Tenneriello, nel corso della riunione del 5 aprile 2016, ha assunto le decisioni qui di seguito riportate:
SQUALIFICA PER UNA GIORNATA EFFETTIVA DI GARA
SARRI Maurizio (Napoli): per avere, al 27° del primo tempo, contestato platealmente l’operato degli Ufficiali di gara rivolgendo loro reiteratamente espressioni ingiuriose; con recidiva specifica reiterata; infrazione rilevata da un Assistente.
Il Giudice Sportivo dott. Gianpaolo Tosel, assistito da Stefania Ginesio e dal Rappresentante dell’A.I.A. Eugenio Tenneriello, nel corso della riunione del 5 aprile 2016, ha assunto le decisioni qui di seguito riportate:
HIGUAIN Gonzalo Gerardo (Napoli): doppia ammonizione per proteste nei confronti degli Ufficiali di gara e per comportamento scorretto nei confronti di un avversario (una giornata);
per avere inoltre, al 31° del secondo tempo, all’atto dell’espulsione, rivolto all’Arbitro un’espressione ingiuriosa e compiuto nei suoi confronti un gesto irriguardoso (art. 19, n. 4 lett. a) CGS), fronteggiandolo e ponendogli entrambe le mani sul petto;
per avere, infine, assunto un atteggiamento aggressivo nei confronti di un avversario, venendo trattenuto dai propri compagni di squadra (tre giornate e € 20.000,00 di ammenda)
Durante la trasmissione radiofonica ‘La Radiazza’, il conduttore Gianni Simioli ha telefonato al Giudice Sportivo Gianpaolo Tosel che ha confermato la notizia anticipata ieri dalla Gazzetta dello Sport, affermando che la squalifica per Gonzalo Higuain sarà di quattro giornate. Il Napoli farà ricorso.
L’attenzione cade sul delicatissimo caso-Higuain ma…
Tuttavia, non è da trascurare la terapia di recupero del portiere azzurro, il Corriere dello Sportscrive: “Pepe Reina, in panchina a Udine per i postumi di un problema muscolare e sostituito da Gabriel, è al centro sportivo di Castel Volturno per una sessione di massaggi: l’obiettivo è recuperare in vista della prossima partita di campionato con il Verona. Assente il resto della squadra: Sarri ha concesso a tutti un giorno di riposo. Ripresa fissata per oggi pomeriggio”.
Tuttosport allontana il paragone tra la reazione di Bonucci con Rizzoli e quella di Higuain con Irrati:
“Non paragoniamo il caso Higuain a quello Bonucci. Ci sono sostanziali differenze che non andrebbero ignorate, a meno di non essere in malafede o dei pasticcioni. 1) Higuain quando aggredisce l’arbitro è stato già espulso per una doppia ammonizione che non ha niente a che fare con l’irruenta reazione dell’argentino. Insomma, Higuain non viene espulso per aver attaccato l’arbitro, mentre chi chiedeva maggiore severità per Bonucci lo faceva sulla base delle sue rimostranze nei confronti di Rizzoli durante l’ultimo derby di Torino. 2) Higuain tocca l’arbitro, anzi lo spinge con un gesto più manesco che violento. Bonucci non tocca Rizzoli in nessun modo come le immagini hanno chiarito (smentendo le bufale dei social network) e come ha chiarito lo stesso arbitro, che ha spiegato di essere stato lui ad andare verso il difensore juventino che stava protestando con l’arbitro di porta (ironia della sorte, proprio l’Irrati protagonista l’altro ieri del caso Higuain). Tirare in ballo Bonucci e indirettamente la Juventus per argomentare sull’ipotetico doppiopesismo del “sistema italiano” è un’operazione intellettualmente avventurosa, perché si tratta di due situazioni diverse”.
Il Corriere del Mezzogiorno scrive così di Gabriel
“Fino a domenica aveva giocato soltanto tre partite in Europa League. Gabriel ha aspettato con tranquillità che arrivasse il suo momento in campionato, nonostante la delusione di zero minuti in campionato. Lo aveva detto pubblicamente la domenica di Pasqua, intercettato da Sky, all’uscita della chiesa dove si radunano gli Atleti di Cristo. «Pensavo di avere qualche possibilità in più, ma Reina è un grande ed è giusto che ci sia lui sempre». Poi il forfait di Pepe inaspettato alla vigilia di Udinese-Napoli e l’emozione di debuttare finalmente in campionato. Lui che a ventitrè anni l’anno scorso non aveva avuto un attimo per tirare il fiato, portando la sua squadra – il Carpi – in serie A. Gabriel era sceso in campo, domenica, tranquillo e sicuro di sè e purtroppo si è imbattuto in una gara difficile, con due rigori contro decretati da Irrati in dieci minuti. Il primo lo intercetta e quasi lo para, sul secondo Gabriel si supera: intercetta, respinge corto con i pugni e sulla ribattuta si fa trovare pronto e blocca il pallone. La stella del Carpi inizia a splendere anche con la maglia gialla del Napoli, poi allo scadere del primo tempo la polvere. La macchia su una gara che si mette definitivamente in salita: Gabriel regala manca l’aggancio, allontanandosi dala porta, provando inutilmente poi a chiudere su Zapata. Fernandes a porta vuota indovina la rovesciata della giornata. Il terzo gol sarà di Thereau, ma Gabriel non è il solo responsabile”.
La Gazzetta dello Sport spiega le motivazioni che potrebbero portare allo stop di 4 giornate per Higuain e una per Sarri
“La stangata arriverà. Saranno 4 le giornate di squalifica che il giudice sportivo Gianpaolo Tosel comminerà a Gonzalo Higuain. Con lui, verrà squalificato per una giornata anche Maurizio Sarri, entrambi espulsi da Irrati nella gara con l’Udinese. E’ ipotizzabile che il club presenterà subito il ricorso alla Corte d’appello sportiva per tentare quanto meno di evitare che il Pipita sconti per intero la squalifica. Perché se venissero confermate le 4 giornate, Higuain salterebbe Verona, Inter, Bologna e soprattutto Roma. Se così fosse, il danno potrebbe essere irreparabile. Le 4 giornate verranno motivate dal giudice sportivo che ha sentenziato in base al referto stilato da Irrati. In pratica, la punizione verrà così spiegata: una giornata per l’espulsione, una per le ingiurie rivolte all’arbitro dallo stesso giocatore al momento del cartellino rosso e due perché l’arbitro ha scritto nel referto che «Higuain gli appoggiava le mani addosso esercitando una lieve pressione». Ed è proprio l’aggettivo «lieve» che ha escluso la condotta violenta che avrebbe potuto prevedere anche una squalifica fino a 10 giornate. Per fortuna sua e del Napoli, almeno questo pericolo è stato scongiurato. Per quanto riguarda Sarri, invece, Tosel lo ha fermato per un turno, perché s’è rivolto all’arbitro dicendogli: «Vi dovreste vergognare». Per le tre espulsioni precedenti, il tecnico napoletano non era mai stato squalificato”.
“PERFETTAMENTE RIUSCITO” L’INTERVENTO CHIRURGICO ALLA SPALLA DI ALDO MONTANO *. IL CT GIOVANNI SIROVICH: “SAPRA’ SCALARE ANCHE QUESTA MONTAGNA”
ROMA – E’ risultato “perfettamente riuscito” l’intervento chirurgico alla spalla, a cui è stato sottoposto questa mattina Aldo Montano.
Ad intervenire sulla spalla dell’azzurro è stata l’equipe del Concordia Hospital di Roma, guidata dal professor Giovanni Di Giacomo.
Nel corso dell’operazione, resasi necessaria per via di una sublussazione dell’articolazione scapolo-omerale destra, è stata riscontrata anche una lesione della cuffia estesa ed una sofferenza osteocondrale della glena.
L’atleta azzurro indosserà adesso un tutore di spalla per circa tre-quattro settimane. Al termine di questo periodo, inizierà la fase di riabilitazione in vista del rientro in pedana, in tempo utile per i Giochi Olimpici di Rio2016.
All’intervento ha assistito il fisioterapista della Nazionale azzurra di sciabola, Alessandro Pesce, che seguirà Aldo Montano nel corso della fase post-operatoria.
“Di concerto con lo staff medico federale – dice il Commissario tecnico della Nazionale di sciabola, Giovanni Sirovich – seguiremo l’intero decorso post-operatorio e quindi la fase di riabilitazione. Sono assolutamente certo che Aldo scalerà anche questa montagna e saprà farsi trovare pronto all’appuntamento olimpico”.
*Aldo Montano – BIOGRAFIA / Carriera
Aldo Montano (Livorno, 18 novembre 1978) è uno schermidore italiano, vincitore della medaglia d’oro individuale ai Giochi olimpici di Atene 2004.
Aldo Montano ha vinto la medaglia d’oro nel torneo di sciabola individuale alle XXVIII Olimpiadi di Atene 2004 (la prima medaglia d’oro nella sciabola individuale dalle Olimpiadi di Anversa del 1920, la numero 103 per la scherma italiana). Riesce nella stessa Olimpiade a vincere l’argento nel torneo a squadre con Giampiero Pastore e Luigi Tarantino. Determinante, per il raggiungimento di questi risultati, fu l’allora CT della nazionale, il francese C. Bauer. Inoltre è da sottolineare, nella formazione del giovane Aldo, l’importanza del Maestro Viktor Sidjak, avuto come maestro al Circolo Scherma Fides sul finire degli anni ’90. Sidiak fu 4 volte campione olimpico e avversario del padre di Aldo, l’olimpionico Mario Aldo.
Ai Giochi Olimpici di Pechino 2008, nella sciabola individuale, si ferma agli ottavi di finale, eliminato dallo spagnolo Jorge Pina Pérez, mentre ottiene la medaglia di bronzo nella sciabola a squadre assieme a Luigi Tarantino, Giampiero Pastore e Diego Occhiuzzi, grazie alla vittoria sull’agguerrita squadra russa nella finale per il terzo posto disputata il 17 agosto 2008
L’11 ottobre 2011 ha vinto la medaglia d’oro nel torneo di sciabola individuale ai Campionati mondiali di Catania, infatti ha battuto in finale il tedesco Nicolas Limbach vincendo per 15-13.
Il 3 agosto 2012, alle Olimpiadi di Londra, si aggiudica la medaglia di bronzo nella sciabola a squadre in squadra con Luigi Samele, Luigi Tarantino e Diego Occhiuzzi battendo nuovamente la squadra russa come nella precedente Olimpiade. Ai Campionati del Mondo di Mosca 2015 vince la medaglia di Oro a squadre.
SCHERMA Mondiali Cadetti e Giovani, Bourges2016: BRONZO nella gara a squadre mista under17
Bourges, 4 aprile 2016
BOURGES L’Italia conquista l’ottava medaglia della spedizione azzurra ai Campionati di SCHERMA Mondiali Cadetti e Giovani, Bourges2016.
Nella quarta giornata della rassegna iridata sulle pedane francesi, arriva la medaglia di bronzo vinta dall’Italia nella sperimentale gara a squadre mista, che ha concluso il programma delle prove riservate ai Cadetti.
La squadra azzurra composta dagli spadisti Gianpaolo Buzzacchino ed Alessandra Bozza, dagli sciabolatori Matteo Neri e Giulia Arpino, e dai fiorettisti Tommaso Marini e Lara Bertola, si è imposta nella finale per il podio, sull’Ungheria, col punteggio di 60-50, figlia di una lenta rimonta avviata da Tommaso Marini e conclusa definitivamente da Lara Bertola.
L’Italia, testa di serie numero 1 del tabellone, era entrata in scena nel turno delle 16 superando la Gran Bretagna col punteggio di 60-30. Ai quarti gli azzurri avevano poi sconfitto il Giappone per 60-47. In semifinale era giunta la sconfitta ad opera della Russia per 57-56, al termine di un assalto al cardiopalma, condotto per lunghi tratti dalla formazione russa. Le rimonte di Matteo Neri e Tommaso Marini avevano permesso all’Italia di giocarsi le chanches d’accesso alla finale, al minuto supplementare della frazione di fioretto femminile dove Lara Bertola, dopo aver completato una eccellente rimonta, ha però subìto la stoccata decisiva che ha aperto le porte per la finale per il terzo posto.
Domani al via il programma riservato agli under20. A salire in pedana saranno fiorettiste e sciabolatori. Nella gara di fioretto femminile Giovani, a difendere i colori azzurri saranno Erica Cipressa, Elisabetta Bianchin, Camilla Rivano e Serena Rossini, mentre nella gara di sciabola maschile, le speranze azzurre sono riposte su Dario Cavaliere, Leonardo Dreossi, Eugenio Castello e Federico Riccardi.
CAMPIONATI DEL MONDO CADETTI – PROVA A SQUADRE MISTA – Bourges, 04 Aprile 2016
Finale
Usa b. Russia 60-57
Finale 3°-4° posto
ITALIA b. Ungheria 60-50
Semifinali
Russia b. ITALIA 57-56
Usa b. Ungheria 60-51
Quarti
ITALIA b. Giappone 60-47
Russia b. Francia 60-54
Ungheria b. Corea del Sud 60-59
Usa b. Polonia 60-40
Tabellone dei 16
ITALIA b. Gran Bretagna 60-30
Classifica (23): 1. Usa, 2. Russia, 3. ITALIA, 4. Ungheria.
vivicentro.it-sport / SCHERMA Mondiali Cadetti – Ottava medaglia per l’ITALIA: BRONZO nella gara a squadre mista under17
E’ attesa nelle prossime ore la sentenza del giudice sportivo Tosel sui fatti accaduti durante Udinese-Napoli
Con l’espulsione di Gonzalo Higuain e la rabbia del Pipita allontanato con forza dai suoi compagni di squadra. Dopo aver messo le mani sul petto dell’arbitro Irrati, che potrebbero costargli quattro giornate di squalifica.
Il Corriere della Serta riferisce che al Pipita è andata bene “perché se Irrati avesse utilizzato nel suo documento un aggettivo differente, più pesante rispetto a «lieve», oggi il campionato dell’argentino sarebbe già finito”.
Ci sarà il ricorso del Napoli? Certamente sì, e alla Corte sportiva d’appello “la tesi di base in sostanza sarà la totale involontarietà: il numero nove, sosterranno i legali del club, ha messo le mani avanti non per intimidire ma per frenare la corsa di Irrati che gli stava venendo addosso”.
Su Tuttosport c’è un editoriale di Vittorio Feltri che si schiera apertamente in difesa di Higuain e il Napoli
“Un pessimo comportamento, d’accordo. Ma se esaminiamo attentamente la questione ci accorgiamo che l’attaccante non doveva essere cacciato. Ora bisogna almeno concedergli l’attenuante della provocazione che, in «sede processuale», lo aiuterebbe a beccarsi una «pena» mitigata. Perché? Semplice. Higuain in una prima fase era stato ammonito, guarda caso, per proteste. Succede, anche se sarebbe meglio non succedesse: mugugni e invettive non hanno mai indotto un direttore di gara a revocare una propria decisione. Di norma chi è stato già redarguito con cartellino giallo, poi sta attento a non ripetere l’errore. E, in effetti, il centravanti nel prosieguo della partita è stato disciplinato. Non ha più aperto bocca. A un dato momento, però, durante un’azione di gioco come tante altre, egli si è scontrato con un calciatore dell’Udinese e ha commesso un fallo a nostro parere veniale, del genere di quelli che richiedono al massimo una banale punizione. Viceversa, l’arbitro si è alterato e ha estratto il secondo cartellino giallo, la cui somma, uno più del precedente, significava espulsione. Ed è qui che il goleador principe si è abbandonato a una sceneggiata napoletana degna di miglior causa, creandosi i presupposti per essere castigato gravemente. Se si fosse recato negli spogliatoi in silenzio se la sarebbe cavata con una giornata di sospensione. Data la sua clamorosa reazione, purtroppo il giudice sportivo non sarà clemente: Higuain in sostanza rischia quattro turni di «congelamento». Mi corre l’obbligo morale di dire che ciò sarebbe sbagliato. Perché la succitata attenuante della provocazione va riconosciuta al campione: non si espelle un atleta per un piccolo fallo come il quale, in una competizione, se ne registrano cento. Una lunga squalifica non soltanto sarebbe iniqua, ma offrirebbe al pubblico napoletano il destro per gridare al complotto. In effetti, il Napoli, privato del suo cannoniere, sarebbe dimezzato nelle proprie forze, il che autorizzerebbe i tifosi a dire che gli azzurri non sono stati battuti dalla Juve, bensì dalla casta arbitrale. Non è di questa ombra che ha bisogno il nostro vituperato pallone”.
Milano – Dai 500 ai 1.500 euro per tata, visite, pannolini o latte in polvere. L’obiettivo è sostenere 2mila famiglie già quest’anno. Il contributo potrà essere chiesto dal quarto mese di gravidanza fino al primo anno di vita del bambino
Un buono per le nuove mamme. È partito da lì, Palazzo Marino, dalla fotografia di una generazione di trenta-quarantenni che, tra precarietà, crisi, ritmi e contratti di lavoro, fa ancora fatica a costruire una famiglia. Un problema che riguarda, dicono, non soltanto chi è in seria difficoltà economica. Ed è per questo che è stato immaginato quel nuovo pezzo di welfare comunale: un contributo che potrà essere chiesto dal quarto mese di gravidanza fino al primo anno di vita del bambino.
Un fondo che, a seconda del livello di reddito, potrà andare dai 500 ai 1.500 euro una tantum e che potrà essere speso in una serie di servizi, dalla tata alle visite, o beni indispensabili, dai pannolini al latte in polvere, che l’amministrazione indicherà. In tutto, si partirebbe entro il 2016 con i primi 2 milioni di euro per sostenere 2mila nuove famiglie e, spiega l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino, “tutte le donne, non soltanto le più povere, ma anche quelle che hanno un reddito normale” e che comunque fanno ancora fatica a pensare di mettere al mondo un figlio.
Vuole (ri)cominciare dalle donne, il Comune. E dalle gravidanze. Per aiutare “tutte le famiglie, senza discriminazioni, dalle madri sole alle coppie di fatto eterosessuali e omosessuali”. Con un’idea che Majorino descrive come “una novità per l’Italia” e che verrà presentata durante il Forum delle politiche sociali che partirà mercoledì: quattro giorni, fino a sabato, 30 eventi, 130 relatori, inaugurazione all’Elfo Puccini e tappe nella Milano sociale che termineranno al carcere minorile Beccaria. Un progetto che arriva adesso, quando l’amministrazione Pisapia sta per scadere. Ma che, assicura l’assessore, nonostante in caso di vittoria del centrosinistra sarà il prossimo sindaco a staccare quegli assegni, verrà trasformato in atti concreti nelle prossime settimane:
“Presenterò una delibera per inquadrare il provvedimento e cercheremo già tra le pieghe di questo bilancio i primi 2 milioni”. Il punto di partenza è quello: “Essere ancora più efficaci per fare in modo che possano nascere nuove famiglie”. E farlo allargando anche i confini tradizionali di coloro che ricevono aiuti. “I trenta-quarantenni – dice Majorino – oggi possono essere davvero un anello debole, magari anche se sono cresciuti in contesti sociali forti perché la precarizzazione del lavoro e le minori tutele dei nuovi contratti possono esporli di più”.
E i dati del calo delle nascite lo dimostrerebbero. Non solo una misura contro le povertà, quindi, ma un sostegno ai genitori. I particolari, dal tetto di reddito ai contributi precisi, andranno specificati nella delibera. Ma il piano c’è e la caccia ai primi fondi è iniziata. Così come a breve partirà un altro strumento per le famiglie (si pensa di sostenerne 1.500), in questo caso che si trovano in grave disagio economico e sono seguite dai servizi sociali: buoni spesa (l’investimento è di 750mila euro) da utilizzare in una rete di negozi, piccoli e grandi, convenzionati. Verrà confermato anche il bando per l’affitto delle giovani coppie. E, sempre pensando alla salute delle donne, c’è un nuovo fronte: “Anche se non sarebbe nostra competenza, viste le carenze della Regione, penseremo con il terzo settore a creare nuovi consultori.
vivicentro.it-nord-cronaca / larepubblica / Milano, bonus alle mamme con reddito “normale”: il Comune incentiva le nuove nascite di ALESSIA GALLIONE
La Repubblica scrive su Gonzalo Higuain: “Il centravanti argentino (che ha usato il suo giorno libero per andare a Madrid con la fidanzata), capocannoniere con 30 gol in 31 partite, rischia di essere escluso dalle sfide con Verona, Inter, Bologna e Roma: decisive per il campionato della sua squadra. Il sogno scudetto è quasi tramontato, ma in ballo per gli azzurri ci sono 2° posto e qualificazione diretta per la Champions, il traguardo primario di Aurelio De Laurentiis. Sono dunque potenzialmente gravissime le conseguenze del comportamento del Pipita, che tuttavia non sarà multato dal suo club. Così trapela dalle Maldive, dove si trova il presidente. Higuain aveva sempre avuto un comportamento irreprensibile: mai espulso prima, nelle sue tre stagioni italiane. E il Napoli non ha alcuna intenzione di scaricare il suo campione, tradito dai nervi a un passo dallo storico record di Nordhal e dalla Scarpa d’oro”.