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BRUXELLES Decollo Difficile (VIDEO)

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                                             BRUXELLES Decollo Difficile

 BRUXELLES Decollo Difficile Sono due giorni che l’Aereoporto Nazionale di Zaventem, e’ stato riaperto, le misure di sicurezza per impedire nuovi attentati sono ancora eccezionali. Le macchine “sospette” sono controllate prima ancora che possano entrare dentro l’area aereoportuale, cosi’ come lo sono i trolley e i bagagli a mano di numerosi passeggeri.

Se prima si poteva accedere alla hall aeroportuale con facilita’ anche senza biglietto, ora non e’ piu’ possibile: chi ne e’ provvisto entra da un lato, chi non lo e’, essendo un semplice accompagnatore o parente di un viaggiatore, viene perquisito con i metal detector.
Nonostante le rigide misure di sicurezza prese, l’Aereoporto di Zaventem ha difficolta’ a “decollare”, in 48 ore sono partiti solo 40 aerei, venti in partenza, venti in arrivo, i primi tre voli partiti da Bruxelles avevano in totale circa 230 passeggeri, mentre in tutta la giornata di avantieri si sono contati 800 passeggeri.
Si spera che col passare dei giorni, lo scalo aereo possa raggiungere un’operativita’ maggiore, le sue capacita’ superano di gran lunga questi numeri.
                                       In giro per Bruxelles
Bruxelle, 4 aprile combi-pCome si puo’ vedere dalle immagini e dalle foto, nelle strade principali, nei Parchi, che una volta erano sempre presi d’assalto da centinaia di persone, l’altro ieri Domenica 3 Aprile erano semivuoti, anche se  la temperatura era decisamente primaverile, alle 19.30 la colonnina di mercurio toccava ancora i 18 gradi. Un clima cosi’ bello erano anni che i Belgi non lo assaporavano.
La splendida Citta’ di una volta, prima degli attentati, non esiste piu’, non si vedono assembramenti di persone, ne’ tantomeno le strade pullulano di gente, i negozi sono desolatamente semivuoti, cosi’ come lo sono numerosi ristoranti, pizzerie, e birrerie esistenti in ogni angolo della Capitale. I settori più colpiti sono state le Compagnie Aeree, l’Aeroporto, gli Hotel, il Turismo.
Mancando i vacanzieri, vengono meno i posti di lavoro, se prima trovarne uno era semplice, ora, dopo gli attentati si e’ complicato tutto.
La Grand Place come potete vedere dalle immagini, anche se le strade adiacenti sono blindate, non ha ripreso nella sua quotidianita’, l’altro ieri sera una buona meta’ dei tavoli dei locali della Piazza erano liberi: cosa impensabile e impossibile che potesse avvenire prima.
Al contrario, davanti al Palazzo della Borsa, vi e’ sempre una processione, uno stazionamento di gente di ogni eta’ che viene a portare un fiore, un pupazzetto, uno scritto, dei disegni per le vittime dei vili attacchi terroristici all’Aereoporto e e al Metro’ del 22 Marzo scorso.
Ci vorra’ del tempo, ma la Citta’ di Bruxelles ha i numeri giusti per tornare allo splendore di una volta, ancora non c’è un calcolo complessivo delle perdite economiche subite dalla Capitale Belga a causa degli attentati, ma queste si potranno quantificare solo nei prossimi mesi.
Bruxelle Decollo Difficile, 4 aprile comb
Bruxelle, 4 aprile comb

vivicentro.it-cronaca / Bruxelles Decollo Difficile (Lo Piano – Saint Red)

UFFICIALE – Sarri squalificato per espressioni ingiuriose

I dettagli su Sarri

Il Giudice Sportivo dott. Gianpaolo Tosel, assistito da Stefania Ginesio e dal Rappresentante dell’A.I.A. Eugenio Tenneriello, nel corso della riunione del 5 aprile 2016, ha assunto le decisioni qui di seguito riportate:

SQUALIFICA PER UNA GIORNATA EFFETTIVA DI GARA


SARRI Maurizio (Napoli)
: per avere, al 27° del primo tempo, contestato platealmente l’operato degli Ufficiali di gara rivolgendo loro reiteratamente espressioni ingiuriose; con recidiva specifica reiterata; infrazione rilevata da un Assistente.

UFFICIALE – Quattro giornate a Higuain e multa di 20mila euro

Arriva l’ufficialità

Il Giudice Sportivo dott. Gianpaolo Tosel, assistito da Stefania Ginesio e dal Rappresentante dell’A.I.A. Eugenio Tenneriello, nel corso della riunione del 5 aprile 2016, ha assunto le decisioni qui di seguito riportate:

HIGUAIN Gonzalo Gerardo (Napoli): doppia ammonizione per proteste nei confronti degli Ufficiali di gara e per comportamento scorretto nei confronti di un avversario (una giornata);

per avere inoltre, al 31° del secondo tempo, all’atto dell’espulsione, rivolto all’Arbitro un’espressione ingiuriosa e compiuto nei suoi confronti un gesto irriguardoso (art. 19, n. 4 lett. a) CGS), fronteggiandolo e ponendogli entrambe le mani sul petto;

per avere, infine, assunto un atteggiamento aggressivo nei confronti di un avversario, venendo trattenuto dai propri compagni di squadra (tre giornate e € 20.000,00 di ammenda)

AUDIO, Radio Marte – Tosel conferma le quattro giornate a Higuain

I dettagli

Durante la trasmissione radiofonica ‘La Radiazza’, il conduttore Gianni Simioli ha telefonato al Giudice Sportivo Gianpaolo Tosel che ha confermato la notizia anticipata ieri dalla Gazzetta dello Sport, affermando che la squalifica per Gonzalo Higuain sarà di quattro giornate. Il Napoli farà ricorso.

https://www.youtube.com/watch?v=jyfxHVeTYws&feature=youtu.be

https://www.youtube.com/watch?v=0iDlZBqYUgs&feature=youtu.be

Castel Volturno, Pepe Reina in terapia di recupero

L’attenzione cade sul delicatissimo caso-Higuain ma…

Tuttavia, non è da trascurare la terapia di recupero del portiere azzurro, il Corriere dello Sportscrive: “Pepe Reina, in panchina a Udine per i postumi di un problema muscolare e sostituito da Gabriel, è al centro sportivo di Castel Volturno per una sessione di massaggi: l’obiettivo è recuperare in vista della prossima partita di campionato con il Verona. Assente il resto della squadra: Sarri ha concesso a tutti un giorno di riposo. Ripresa fissata per oggi pomeriggio”.

Tuttosport: “Non paragoniamo il caso Higuain a quello Bonucci”

Tuttosport allontana il paragone tra la reazione di Bonucci con Rizzoli e quella di Higuain con Irrati:

“Non paragoniamo il caso Higuain a quello Bonucci. Ci sono sostanziali differenze che non andrebbero ignorate, a meno di non essere in malafede o dei pasticcioni. 1) Higuain quando aggredisce l’arbitro è stato già espulso per una doppia ammonizione che non ha niente a che fare con l’irruenta reazione dell’argentino. Insomma, Higuain non viene espulso per aver attaccato l’arbitro, mentre chi chiedeva maggiore severità per Bonucci lo faceva sulla base delle sue rimostranze nei confronti di Rizzoli durante l’ultimo derby di Torino. 2) Higuain tocca l’arbitro, anzi lo spinge con un gesto più manesco che violento. Bonucci non tocca Rizzoli in nessun modo come le immagini hanno chiarito (smentendo le bufale dei social network) e come ha chiarito lo stesso arbitro, che ha spiegato di essere stato lui ad andare verso il difensore juventino che stava protestando con l’arbitro di porta (ironia della sorte, proprio l’Irrati protagonista l’altro ieri del caso Higuain). Tirare in ballo Bonucci e indirettamente la Juventus per argomentare sull’ipotetico doppiopesismo del “sistema italiano” è un’operazione intellettualmente avventurosa, perché si tratta di due situazioni diverse”.

Dalle stelle alla polvere: lo strano destino di Gabriel

Il Corriere del Mezzogiorno scrive così di Gabriel

“Fino a domenica aveva giocato soltanto tre partite in Europa League. Gabriel ha aspettato con tranquillità che arrivasse il suo momento in campionato, nonostante la delusione di zero minuti in campionato. Lo aveva detto pubblicamente la domenica di Pasqua, intercettato da Sky, all’uscita della chiesa dove si radunano gli Atleti di Cristo. «Pensavo di avere qualche possibilità in più, ma Reina è un grande ed è giusto che ci sia lui sempre». Poi il forfait di Pepe inaspettato alla vigilia di Udinese-Napoli e l’emozione di debuttare finalmente in campionato. Lui che a ventitrè anni l’anno scorso non aveva avuto un attimo per tirare il fiato, portando la sua squadra – il Carpi – in serie A. Gabriel era sceso in campo, domenica, tranquillo e sicuro di sè e purtroppo si è imbattuto in una gara difficile, con due rigori contro decretati da Irrati in dieci minuti. Il primo lo intercetta e quasi lo para, sul secondo Gabriel si supera: intercetta, respinge corto con i pugni e sulla ribattuta si fa trovare pronto e blocca il pallone. La stella del Carpi inizia a splendere anche con la maglia gialla del Napoli, poi allo scadere del primo tempo la polvere. La macchia su una gara che si mette definitivamente in salita: Gabriel regala manca l’aggancio, allontanandosi dala porta, provando inutilmente poi a chiudere su Zapata. Fernandes a porta vuota indovina la rovesciata della giornata. Il terzo gol sarà di Thereau, ma Gabriel non è il solo responsabile”.

“Vi dovreste vergognare”, questa frase costa un turno a Sarri

La Gazzetta dello Sport spiega le motivazioni che potrebbero portare allo stop di 4 giornate per Higuain e una per Sarri

“La stangata arriverà. Saranno 4 le giornate di squalifica che il giudice sportivo Gianpaolo Tosel comminerà a Gonzalo Higuain. Con lui, verrà squalificato per una giornata anche Maurizio Sarri, entrambi espulsi da Irrati nella gara con l’Udinese. E’ ipotizzabile che il club presenterà subito il ricorso alla Corte d’appello sportiva per tentare quanto meno di evitare che il Pipita sconti per intero la squalifica. Perché se venissero confermate le 4 giornate, Higuain salterebbe Verona, Inter, Bologna e soprattutto Roma. Se così fosse, il danno potrebbe essere irreparabile. Le 4 giornate verranno motivate dal giudice sportivo che ha sentenziato in base al referto stilato da Irrati. In pratica, la punizione verrà così spiegata: una giornata per l’espulsione, una per le ingiurie rivolte all’arbitro dallo stesso giocatore al momento del cartellino rosso e due perché l’arbitro ha scritto nel referto che «Higuain gli appoggiava le mani addosso esercitando una lieve pressione». Ed è proprio l’aggettivo «lieve» che ha escluso la condotta violenta che avrebbe potuto prevedere anche una squalifica fino a 10 giornate. Per fortuna sua e del Napoli, almeno questo pericolo è stato scongiurato. Per quanto riguarda Sarri, invece, Tosel lo ha fermato per un turno, perché s’è rivolto all’arbitro dicendogli: «Vi dovreste vergognare». Per le tre espulsioni precedenti, il tecnico napoletano non era mai stato squalificato”.

SCHERMA – MONTANO: Intervento chirurgico perfettamente riuscito

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                                    Aldo Montano

“PERFETTAMENTE RIUSCITO” L’INTERVENTO CHIRURGICO ALLA SPALLA DI ALDO MONTANO *. IL CT GIOVANNI SIROVICH: “SAPRA’ SCALARE ANCHE QUESTA MONTAGNA”

ROMA – E’ risultato “perfettamente riuscito” l’intervento chirurgico alla spalla, a cui è stato sottoposto questa mattina Aldo Montano.

Ad intervenire sulla spalla dell’azzurro è stata l’equipe del Concordia Hospital di Roma, guidata dal professor Giovanni Di Giacomo.

Nel corso dell’operazione, resasi necessaria per via di una sublussazione dell’articolazione scapolo-omerale destra,  è stata riscontrata anche una lesione della cuffia estesa ed una sofferenza osteocondrale della glena.

L’atleta azzurro indosserà adesso un tutore di spalla per circa tre-quattro settimane. Al termine di questo periodo,  inizierà la fase di riabilitazione in vista del rientro in pedana, in tempo utile per i Giochi Olimpici di Rio2016.

All’intervento ha assistito il fisioterapista della Nazionale azzurra di sciabola, Alessandro Pesce, che seguirà Aldo  Montano nel corso della fase post-operatoria.

“Di concerto con lo staff medico federale – dice il Commissario tecnico della Nazionale di sciabola, Giovanni  Sirovich – seguiremo l’intero decorso post-operatorio e quindi la fase di riabilitazione. Sono assolutamente certo che Aldo scalerà anche questa montagna e saprà farsi trovare pronto all’appuntamento olimpico”.

*Aldo Montano – BIOGRAFIA / Carriera

Aldo Montano (Livorno, 18 novembre 1978) è uno schermidore italiano, vincitore della medaglia d’oro individuale ai Giochi olimpici di Atene 2004.

Aldo Montano ha vinto la medaglia d’oro nel torneo di sciabola individuale alle XXVIII Olimpiadi di Atene 2004 (la prima medaglia d’oro nella sciabola individuale dalle Olimpiadi di Anversa del 1920, la numero 103 per la scherma italiana). Riesce nella stessa Olimpiade a vincere l’argento nel torneo a squadre con Giampiero Pastore e Luigi Tarantino. Determinante, per il raggiungimento di questi risultati, fu l’allora CT della nazionale, il francese C. Bauer. Inoltre è da sottolineare, nella formazione del giovane Aldo, l’importanza del Maestro Viktor Sidjak, avuto come maestro al Circolo Scherma Fides sul finire degli anni ’90. Sidiak fu 4 volte campione olimpico e avversario del padre di Aldo, l’olimpionico Mario Aldo.

Ai Giochi Olimpici di Pechino 2008, nella sciabola individuale, si ferma agli ottavi di finale, eliminato dallo spagnolo Jorge Pina Pérez, mentre ottiene la medaglia di bronzo nella sciabola a squadre assieme a Luigi Tarantino, Giampiero Pastore e Diego Occhiuzzi, grazie alla vittoria sull’agguerrita squadra russa nella finale per il terzo posto disputata il 17 agosto 2008

L’11 ottobre 2011 ha vinto la medaglia d’oro nel torneo di sciabola individuale ai Campionati mondiali di Catania, infatti ha battuto in finale il tedesco Nicolas Limbach vincendo per 15-13.

Il 3 agosto 2012, alle Olimpiadi di Londra, si aggiudica la medaglia di bronzo nella sciabola a squadre in squadra con Luigi Samele, Luigi Tarantino e Diego Occhiuzzi battendo nuovamente la squadra russa come nella precedente Olimpiade. Ai Campionati del Mondo di Mosca 2015 vince la medaglia di Oro a squadre.

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SCHERMA Mondiali Cadetti – Ottava medaglia per l’ITALIA

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SCHERMA Mondiali Cadetti e Giovani, Bourges2016: BRONZO nella gara a squadre mista under17
SCHERMA Mondiali Cadetti ITALIA squadra mista
Bourges, 4 aprile 2016

BOURGES  L’Italia conquista l’ottava medaglia della spedizione azzurra ai Campionati di SCHERMA Mondiali Cadetti e Giovani, Bourges2016.

Nella quarta giornata della rassegna iridata sulle pedane francesi, arriva la medaglia di bronzo vinta dall’Italia nella sperimentale gara a squadre mista, che ha concluso il programma delle prove riservate ai Cadetti.

La squadra azzurra composta dagli spadisti Gianpaolo Buzzacchino ed Alessandra Bozza, dagli sciabolatori Matteo Neri e Giulia Arpino, e dai fiorettisti Tommaso Marini e Lara Bertola, si è imposta nella finale per il podio,  sull’Ungheria, col punteggio di 60-50, figlia di una lenta rimonta avviata da Tommaso Marini e conclusa  definitivamente da Lara Bertola.

L’Italia, testa di serie numero 1 del tabellone, era entrata in scena nel turno delle 16 superando la Gran Bretagna  col punteggio di 60-30. Ai quarti gli azzurri avevano poi sconfitto il Giappone per 60-47. In semifinale era giunta la sconfitta ad opera della Russia per 57-56, al termine di un assalto al cardiopalma, condotto per lunghi tratti dalla formazione russa. Le rimonte di Matteo Neri e Tommaso Marini avevano permesso all’Italia di giocarsi le chanches d’accesso alla finale, al minuto supplementare della frazione di fioretto femminile dove Lara Bertola, dopo aver completato una eccellente rimonta, ha però subìto la stoccata decisiva che ha aperto le porte per la finale per il terzo posto.

Domani al via il programma riservato agli under20. A salire in pedana saranno fiorettiste e sciabolatori. Nella gara  di fioretto femminile Giovani, a difendere i colori azzurri saranno Erica Cipressa, Elisabetta Bianchin, Camilla Rivano e Serena Rossini, mentre nella gara di sciabola maschile, le speranze azzurre sono riposte su Dario Cavaliere, Leonardo Dreossi, Eugenio Castello e Federico Riccardi.

CAMPIONATI DEL MONDO CADETTI – PROVA A SQUADRE MISTA – Bourges, 04 Aprile 2016

Finale

  • Usa b. Russia 60-57
  • Finale 3°-4° posto
  • ITALIA b. Ungheria 60-50

Semifinali

  • Russia b. ITALIA 57-56
  • Usa b. Ungheria 60-51

Quarti

  • ITALIA b. Giappone 60-47
  • Russia b. Francia 60-54
  • Ungheria b. Corea del Sud 60-59
  • Usa b. Polonia 60-40

Tabellone dei 16

  • ITALIA b. Gran Bretagna 60-30

Classifica (23): 1. Usa, 2. Russia, 3. ITALIA, 4. Ungheria.

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Il Napoli prepara il ricorso in appello

E’ attesa nelle prossime ore la sentenza del giudice sportivo Tosel sui fatti accaduti durante Udinese-Napoli

Con l’espulsione di Gonzalo Higuain e la rabbia del Pipita allontanato con forza dai suoi compagni di squadra. Dopo aver messo le mani sul petto dell’arbitro Irrati, che potrebbero costargli quattro giornate di squalifica.

Il Corriere della Serta riferisce che al Pipita è andata bene “perché se Irrati avesse utilizzato nel suo documento un aggettivo differente, più pesante rispetto a «lieve», oggi il campionato dell’argentino sarebbe già finito”.

Ci sarà il ricorso del Napoli? Certamente sì, e alla Corte sportiva d’appello “la tesi di base in sostanza sarà la totale involontarietà: il numero nove, sosterranno i legali del club, ha messo le mani avanti non per intimidire ma per frenare la corsa di Irrati che gli stava venendo addosso”.

Tuttosport difende Higuain: “Gli venga riconosciuta l’attenuante della provocazione”

Su Tuttosport c’è un editoriale di Vittorio Feltri che si schiera apertamente in difesa di Higuain e il Napoli

“Un pessimo comportamento, d’accordo. Ma se esaminiamo attentamente la questione ci accorgiamo che l’attaccante non doveva essere cacciato. Ora bisogna almeno concedergli l’attenuante della provocazione che, in «sede processuale», lo aiuterebbe a beccarsi una «pena» mitigata. Perché? Semplice. Higuain in una prima fase era stato ammonito, guarda caso, per proteste. Succede, anche se sarebbe meglio non succedesse: mugugni e invettive non hanno mai indotto un direttore di gara a revocare una propria decisione. Di norma chi è stato già redarguito con cartellino giallo, poi sta attento a non ripetere l’errore. E, in effetti, il centravanti nel prosieguo della partita è stato disciplinato. Non ha più aperto bocca. A un dato momento, però, durante un’azione di gioco come tante altre, egli si è scontrato con un calciatore dell’Udinese e ha commesso un fallo a nostro parere veniale, del genere di quelli che richiedono al massimo una banale punizione. Viceversa, l’arbitro si è alterato e ha estratto il secondo cartellino giallo, la cui somma, uno più del precedente, significava espulsione. Ed è qui che il goleador principe si è abbandonato a una sceneggiata napoletana degna di miglior causa, creandosi i presupposti per essere castigato gravemente. Se si fosse recato negli spogliatoi in silenzio se la sarebbe cavata con una giornata di sospensione. Data la sua clamorosa reazione, purtroppo il giudice sportivo non sarà clemente: Higuain in sostanza rischia quattro turni di «congelamento». Mi corre l’obbligo morale di dire che ciò sarebbe sbagliato. Perché la succitata attenuante della provocazione va riconosciuta al campione: non si espelle un atleta per un piccolo fallo come il quale, in una competizione, se ne registrano cento. Una lunga squalifica non soltanto sarebbe iniqua, ma offrirebbe al pubblico napoletano il destro per gridare al complotto. In effetti, il Napoli, privato del suo cannoniere, sarebbe dimezzato nelle proprie forze, il che autorizzerebbe i tifosi a dire che gli azzurri non sono stati battuti dalla Juve, bensì dalla casta arbitrale. Non è di questa ombra che ha bisogno il nostro vituperato pallone”.

Milano, bonus alle mamme con reddito “normale”: il Comune incentiva le nuove nascite

                                Milano, il Comune incentiva le nuove nascite

Milano – Dai 500 ai 1.500 euro per tata, visite, pannolini o latte in polvere. L’obiettivo è sostenere 2mila famiglie già quest’anno. Il contributo potrà essere chiesto dal quarto mese di gravidanza fino al primo anno di vita del bambino

Un buono per le nuove mamme. È partito da lì, Palazzo Marino, dalla fotografia di una generazione di trenta-quarantenni che, tra precarietà, crisi, ritmi e contratti di lavoro, fa ancora fatica a costruire una famiglia. Un problema che riguarda, dicono, non soltanto chi è in seria difficoltà economica. Ed è per questo che è stato immaginato quel nuovo pezzo di welfare comunale: un contributo che potrà essere chiesto dal quarto mese di gravidanza fino al primo anno di vita del bambino.

Un fondo che, a seconda del livello di reddito, potrà andare dai 500 ai 1.500 euro una tantum e che potrà essere speso in una serie di servizi, dalla tata alle visite, o beni indispensabili, dai pannolini al latte in polvere, che l’amministrazione indicherà. In tutto, si partirebbe entro il 2016 con i primi 2 milioni di euro per sostenere 2mila nuove famiglie e, spiega l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino, “tutte le donne, non soltanto le più povere, ma anche quelle che hanno un reddito normale” e che comunque fanno ancora fatica a pensare di mettere al mondo un figlio.

Vuole (ri)cominciare dalle donne, il Comune. E dalle gravidanze. Per aiutare “tutte le famiglie, senza discriminazioni, dalle madri sole alle coppie di fatto eterosessuali e omosessuali”. Con un’idea che Majorino descrive come “una novità per l’Italia” e che verrà presentata durante il Forum delle politiche sociali che partirà mercoledì: quattro giorni, fino a sabato, 30 eventi, 130 relatori, inaugurazione all’Elfo Puccini e tappe nella Milano sociale che termineranno al carcere minorile Beccaria. Un progetto che arriva adesso, quando l’amministrazione Pisapia sta per scadere. Ma che, assicura l’assessore, nonostante in caso di vittoria del centrosinistra sarà il prossimo sindaco a staccare quegli assegni, verrà trasformato in atti concreti nelle prossime settimane:

“Presenterò una delibera per inquadrare il provvedimento e cercheremo già tra le pieghe di questo bilancio i primi 2 milioni”. Il punto di partenza è quello: “Essere ancora più efficaci per fare in modo che possano nascere nuove famiglie”. E farlo allargando anche i confini tradizionali di coloro che ricevono aiuti. “I trenta-quarantenni – dice Majorino – oggi possono essere davvero un anello debole, magari anche se sono cresciuti in contesti sociali forti perché la precarizzazione del lavoro e le minori tutele dei nuovi contratti possono esporli di più”.

E i dati del calo delle nascite lo dimostrerebbero. Non solo una misura contro le povertà, quindi, ma un sostegno ai genitori. I particolari, dal tetto di reddito ai contributi precisi, andranno specificati nella delibera. Ma il piano c’è e la caccia ai primi fondi è iniziata. Così come a breve partirà un altro strumento per le famiglie (si pensa di sostenerne 1.500), in questo caso che si trovano in grave disagio economico e sono seguite dai servizi sociali: buoni spesa (l’investimento è di 750mila euro) da utilizzare in una rete di negozi, piccoli e grandi, convenzionati. Verrà confermato anche il bando per l’affitto delle giovani coppie. E, sempre pensando alla salute delle donne, c’è un nuovo fronte: “Anche se non sarebbe nostra competenza, viste le carenze della Regione, penseremo con il terzo settore a creare nuovi consultori.

vivicentro.it-nord-cronaca / larepubblica / Milano, bonus alle mamme con reddito “normale”: il Comune incentiva le nuove nascite di ALESSIA GALLIONE

Il Napoli non abbandona Higuain, bel gesto di De Laurentiis

I dettagli

La Repubblica scrive su Gonzalo Higuain: “Il centravanti argentino (che ha usato il suo giorno libero per andare a Madrid con la fidanzata), capocannoniere con 30 gol in 31 partite, rischia di essere escluso dalle sfide con Verona, Inter, Bologna e Roma: decisive per il campionato della sua squadra. Il sogno scudetto è quasi tramontato, ma in ballo per gli azzurri ci sono 2° posto e qualificazione diretta per la Champions, il traguardo primario di Aurelio De Laurentiis. Sono dunque potenzialmente gravissime le conseguenze del comportamento del Pipita, che tuttavia non sarà multato dal suo club. Così trapela dalle Maldive, dove si trova il presidente. Higuain aveva sempre avuto un comportamento irreprensibile: mai espulso prima, nelle sue tre stagioni italiane. E il Napoli non ha alcuna intenzione di scaricare il suo campione, tradito dai nervi a un passo dallo storico record di Nordhal e dalla Scarpa d’oro”.

L’egemonia dei simboli pop

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                      simboli pop MASSIMILIANO PANARARI

Simboli pop – Quello che non possono più le ideologie riesce ai film e ai fumetti Ovvero, i prodotti di maggiore successo di quella cultura pop che rappresenta lo sfondo generalizzato e il minimo comun denominatore dell’immaginario occidentale (e, per molti versi, di quello globale).

Se viviamo in una fase ormai marcatamente postideologica, a fare da filo rosso e matrice unificante del discorso politico ci pensano appunto i supereroi e le storie che scaturiscono dalle fiction delle major e delle media company Usa (e non per nulla, a lungo, i protagonisti degli albi della Dc Comics sono stati considerati «di destra» e quelli della Marvel più «di sinistra»). L’elenco sta diventando sterminato e gli esempi si sprecano. Nella sua intervista «di fine mandato» a The Atlantic Obama ha paragonato l’Isis al Joker interpretato da Heath Ledger ne «Il cavaliere oscuro», mentre secondo l’Economist la comparazione con l’irriducibile nemico (e nemesi) di Batman calza a pennello per Donald Trump. I due personaggi identificano altrettanti archetipi antitetici dell’America (e fondamenti incompatibili della teoria politica…): l’ordine vs. l’anarchia; e ora, con l’uscita di Batman contro Superman (la pellicola sulla «guerra stellare» tra il tormentato uomo-pipistrello e il tutto d’un pezzo «uomo d’acciaio»), gli Stati Uniti mettono in scena di fronte al mondo una formidabile seduta di autocoscienza. Nel film campeggia anche Wonder Woman: i supporters di Hillary Clinton veicolano l’immagine della loro candidata vestita come la supereroina (la cui interprete cinematografica «storica», Lynda Carter, già da tempo ha fatto il suo endorsement per l’ex segretario di Stato e moglie di Bill). E, invece no, tuona The Federalist, il sito della destra libertarian e vicino ai Tea party: la signora Clinton è solo una «Wonder Woman del crimine» per la vicenda delle emails segrete.

E non ci sono esclusivamente queste icone a incarnare la riscrittura della politica attraverso lo storytelling della cultura pop: si pensi agli zombi (nei quali si può leggere politicamente un simbolo e il suo contrario) o alle vicende degli X-Men, tra (sofferente) apologia del multiculturalismo e ossessioni cospirazioniste. E che dire dell’uso politico della saga di Guerre stellari, uno dei manifesti cinematografici della postmodernità? L’ultimo esempio al riguardo è l’«anatema» scagliato contro la senatrice liberal Elizabeth Warren, accusata di essere per la finanza l’equivalente di Darth Vader (con la replica di lei di sentirsi piuttosto come la principessa Leila).

Il Novecento è stato, in maniera eminente, il secolo delle masse (e del relativo immaginario collettivo). E gli Stati Uniti, la prima società liberaldemocratica (e di mercato) di massa della storia, hanno saputo tradurre visivamente le loro speranze e angosce, proiettandole con una valenza universale attraverso la potentissima fabbrica dei sogni di Hollywood (e, in seguito, via Web). Nella nazione che ha inventato la cultura di massa ed è fondata – a ogni livello (politica ovviamente compresa) – sulla cultura della celebrità, i supereroi sono, giustappunto, anche delle celebrities. Pure l’internazionalismo comunista aveva i suoi «superuomini» – da Spartaco a Stakhanov -, ma erano troppo «locali» (e pure un po’ troppo «terreni»); e qui, invece, siamo di fronte a una capacità di promozione dei prodotti dell’immaginario verso ogni angolo del Villaggio globale, al di là delle specificità culturali geografiche.

La forza della cultura di massa anglosassone è stata quella di tradursi in mainstream, a tal punto che anche le élites politiche ed economiche dei Paesi di lingua inglese si esprimono abitualmente attraverso quei simboli. Il pop ha conquistato, al passare dei decenni, una sua egemonia perché la cultura di massa piace a tutti (o quasi) indistintamente, e rappresenta, pertanto, l’«esperanto» e il veicolo attraverso il quale farsi capire da fasce larghissime di popolazione in ogni dove. Per gli uomini e le donne della politica diviene così anche un canale di costruzione del consenso e di acquisizione della popolarità. E costituisce, per converso, uno strumento per «resistere» a colpi di transpolitica, la rielaborazione ludico-critica dei simboli della cultura popolare fatta dalla galassia antagonista che, non a caso, ha trovato un volto (o, meglio, un «non volto» collettivo e anonimo) nella maschera di Guy Fawkes, ricavata proprio da un graphic novel, V for Vendetta di Alan Moore e David Lloyd (poi trasformato in film dai fratelli transgender Wachowski).

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Irrati aveva assicurato al Napoli che non avrebbe usato la mano pesante

I dettagliIl Mattino parla della vicenda che riguarda l’attaccante del Napoli Gonzalo Higuain e l’espulsione rimediata alla Dacia Arena di Udine, può aiutare a fare chiarezza sulla situazione: lo stesso Irrati, negli spogliatoi dello stadio friulano, avrebbe assicurato ai dirigenti del Napoli (che si erano avvicinati a lui nell’immediato post-partita) che non avrebbe usato la mano pesante per un semplice motivo: aveva compreso lo stato d’animo del calciatore azzurro: “L’arbitro aveva subito lasciato intendere che non avrebbe catalogato in nessun modo come «violento» quelle mani di Higuain sul petto”.

L’ insulto generico

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                                                MASSIMO GRAMELLINI: L’ insulto generico
L’ insulto generico – Siete di quelli che ancora pensano che dare a qualcuno dell’uomo, o della donna, di m. sia infamia meritevole di querela? Retrogradi. Roberto Pelucchi, giornalista sportivo afflitto da evidente permalosità, si è permesso di denunciare dei galantuomini che sul sito «atalantini.com» lo avevano definito «infame», «bastardo» e «uomo di m.». Ma il giudice di Bergamo, perché c’è un giudice a Bergamo, ha rigettato la richiesta con poche ma definitive parole. «In ambito sportivo un insulto generico ci può anche stare». Un insulto specifico no, nemmeno lì. Ma un insulto generico, nel ruttodromo del calcio, fa quasi simpatia. Specie se lanciato da ultrà che si nascondono dietro nomi di facciata. Un accorgimento – scrive il giudice – che «toglie carica all’insulto rispetto alle offese fatte con nome e cognome». Se dunque vi assale la voglia di mandare genericamente a stendere qualcuno, non frenate l’istinto. Riempitelo pure di m., purché a volto coperto e senza declinare le vostre generalità.

Va inoltre considerato che il Pelucchi era intervenuto su quel sito per difendere un suo articolo. Decisione che il giudice considera quantomeno imprudente. «Chi si mette a correre per strada durante la festa di Pamplona non può lamentarsi più di tanto se qualche toro finisce per incornarlo». Che sarebbe un consiglio saggio, se provenisse dal gargarozzo di una vecchia zia. Mentre chi parla è uno che in teoria dovrebbe fare rispettare le leggi. Invece sta dicendo che quando vieni rapinato in un vicolo buio a mezzanotte, non solo il reato non esiste, ma se lo denunci sei pure un po’ coglione (insulto generico).

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L’infoguerra a colpi di leak

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MASSIMO RUSSO: L’infoguerra a colpi di leak

Benvenuti a un nuovo tipo di guerra Si chiama infowar , si combatte a colpi di leak , massicce fughe di notizie, e all’improvviso noi tutti navighiamo in un oceano difficile e sconosciuto, tra isole del tesoro e mostri marini. Ma i nostri radar faticano a distinguere le une dagli altri.

I Panama Papers, in questo mare, sono la tempesta perfetta, la più grande che si sia vista finora: 2,6 terabyte, oltre 11 milioni di documenti, mille e 500 volte la mole di dati dei cablogrammi di WikiLeaks di sei anni fa.

Se stampassimo e mettessimo in fila tutte le informazioni trafugate da Mossack Fonseca, il quarto studio legale al mondo per la costituzione di società nei paradisi fiscali, otterremmo un serpentone di oltre 70 mila chilometri, quasi due volte la circonferenza della Terra.

Se comincia a girarvi la testa, siete giustificati. I giornalisti di oltre cento testate lavorano su questo materiale da mesi e ancora faticano ad avere certezze.

I documenti raccontano quasi quarant’anni di attività dello studio, con la costituzione di centinaia di migliaia di società da parte dei potenti per portare denaro e valori all’estero ed eludere le tasse. Tra i nomi, oltre 70 tra Capi di Stato e leader presenti e passati. In una specie di Hellzapoppin’ sfilano, a fianco del presidente russo Vladimir Putin, familiari di esponenti politici cinesi, dignitari sauditi, azeri, pakistani, ucraini, il primo ministro islandese, celebrità come il calciatore Messi o l’attore Jackie Chan, piloti di Formula 1, e ottocento nomi italiani.

Mentre i magistrati di mezzo mondo cominciano ad aprire le loro inchieste, canali all news e siti snocciolano elenchi e smentite, è utile chiedersi perché il leak massiccio di documenti in rete eserciti un fascino così grande. Le soffiate ci sono sempre state, sotto forma di documenti o di intercettazioni, ma il digitale cambia tutto. In primo luogo per le dimensioni imponenti dei fenomeni: oggi unhard disk basta a contenere mezzo secolo di storia. Inoltre l’atto notarile o la voltura danno l’illusione della verità assoluta, il brivido di spiare da sopra la spalla il milionario di turno e il legale che lo aiuta a nascondere i soldi. Infine, c’è l’idea che la rivelazione, sia che provenga da Julian Assange, da Edward Snowden o dall’ignoto che ha contattato la Suddeutsche Zeitung con quarant’anni di segreti di Panama, arrivando senza intermediari goda di un grado di purezza diverso, sia scollegata da un secondo fine.

Non è così. Romanzi e tv lo stanno già raccontando. C’è una splendida serie americana trasmessa da qualche settimana anche in Italia, Mr. Robot, che mostra la vita di Eliot Anderson, un hacker sociopatico alle prese con l’abbattimento di una corporation che dovrebbe rappresentare il male. Ma non tutto è così semplice. Anche il romanziere Jonathan Franzen, che ce ne parla sul giornale di oggi, nel suo Purity racconta proprio di un’organizzazione di leaker, gemella e avversaria di Wikileaks, alla ricerca della trasparenza assoluta. Ma il cui fondatore trasparente non è.

Certo, il lavoro giornalistico di verifica e di ricostruzione della scena applicato ai Panama Papers è una garanzia fondamentale. Ma è difficile non vedere, in quanto accaduto e nel coinvolgimento del leader russo Putin, una risposta oggettiva alle rivelazioni di Snowden di tre anni fa sugli abusi delle agenzie di sicurezza americane. Proprio Snowden vive in esilio a Mosca, e anche se ha plaudito ai Panama Papers e ha sempre negato un qualsiasi contatto con i servizi segreti russi, è impossibile che il governo del Paese sia estraneo alla sua permanenza lì. Asia, America, Europa: la guerra a base di file è continua. Non più tardi della scorsa settimana un altro leak, stavolta di documenti del Fondo monetario internazionale, raccontava delle difficoltà della Grecia di adempiere ai propri obblighi finanziari. A chi giovava fossero resi pubblici?

I whistleblower, coloro che soffiando in un immaginario fischietto rivelano i segreti restando anonimi, vanno tutelati, sono spesso in buona fede e possono essere di grande utilità. Ma è necessario sempre lavorare con attenzione sulle loro rivelazioni. Che, anche quando siano verificate, illuminano solo una parte della scena.

Forse proprio quella che qualcuno aveva interesse di farci vedere. Armi di disinformazione nello scontro tra poteri.

@massimo_russo

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Napoli Comicon, la grafica vincitrice è di Manuel D’Andrea

Comicon Napoli ha annunciato tramite la pagina ufficiale fb la grafica vincitrice del concorso per la realizzazione del merchandising ufficiale della manifestazione. Il sondaggio era partito nei giorni scorsi sui social network ed alla fine ha visto premiato Manuel D’Andrea, che ha proposto una grafica accattivante e molto apprezzata dagli appassionati che hanno votato su fb.

Manuel D'Andrea
Manuel D’Andrea

Ecco il post pubblicato poche ore fa da Napoli Comicon https://www.facebook.com/Comicon-295441377602/?fref=nf:

Cari amici Comiconiani,
ecco a voi la grafica vincitrice, realizzata da Manuel D’Andrea, con cui verrà prodotto il merchandising ufficiale di ‪#‎COMICON2016‬, la t-shirt a cura di Tee Tee e l’adesivo a cura di Sticker Mule
Grazie a tutti i tantissimi partecipanti che ci hanno inviato delle grafiche davvero belle e interessanti!

Vinitaly 2016 10 al 13 aprile 50° Salone dei vini e distillati

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Vinitaly 2016 : prezzi, date e novità, cosa vedere e cosa fare a Verona, tra eventi e degustazioni. (CLICCA)

vinitaly 2016 - MappaFiera di Verona. Il 50° Salone dei vini e distillati di Verona vedrà nella Edizione 2016, Vinitaly 2016,  la presenza di oltre 4000 Espositori e dedica a Giacomo Tachis* una degustazione storica dei suoi vini. Vinitaly 2016 è anche le rassegne: Sol, Agrifood Club ed Enolitech che completano l’offerta di Veronafiere nel settore wine&food e tecnologie.

Aperto con orario continuato dalle 9:30 alle 18:30, da domenica a martedì l’ingresso è consentito fino alle 17.00.
Mercoledì l’ingresso è consentito fino alle 16:00.

Informazioni per visitatori econdizioni d’ingresso:
Biglietto giornaliero € 80 – acquistato online € 75
Abbonamento 4 giornate € 120 – acquistato online € 115*
*(validita’ un ingresso per ciascun giorno)

DOVE Verona – Veronafiere, viale del Lavoro 8
QUANDO Domenica 10, lunedì 11, martedì 12, mercoledì 13 aprile 2016
ORARIO Continuato dalle 9.30 alle 18.00
Da domenica a martedì l’ingresso è consentito fino alle 17.00
Mercoledì l’ingresso è consentito fino alle 16.00
HELP PHONE 045 8298854 (orario: dalle 9.00 alle 12.30)

Per il mantenimento dello standard professionale
Vinitaly è aperto esclusivamente agli operatori specializzati, maggiorenni: non è permesso l’ingresso ai minori di 18 anni, anche se accompagnati.
La registrazione è obbligatoria.

fonte e info;
Ente fieristico internazionale dal 1977, Veronafiere (www.veronafiere.it)
Dove: Verona, quartiere fieristico di Veronafiere – Viale del Lavoro, 8

NOTE:

Giacomo Tachis*: l’uomo che inventò il Sassicaia.
Il più colto tra gli enologi italiani, con una biblioteca ricca di classici greci e latini.
Il suo testamento è il libro “Sapere di vino”, edito da Mondadori, una miniera di storia e tecnica, con l’idea fissa che il vino non può andare a braccetto con la moda o con i ritmi del marketing.
Dalla scuola enologica di Alba era approdato in Toscana, dai marchesi Antinori. Sua la svolta dei Super Tuscan, ha messo la sua firma, oltre che sul Sassicaia, anche sul Tignanello, sul Solaia, sul sardo Turriga e sul trentino San Leonardo, vini ora conosciuti in tutto il mondo. Nell’aprile del 2010 si era ritirato a vita privata, nella sua amata biblioteca.
Il suo ultimo appello: Rispettiamo la natura e la semplicità del vino. Perciò niente chimica come viene fatta oggi e attenti alla genetica, perché la natura si ribella.
(Cit. https://divini.corriere.it 6 Febbraio 2016)

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