vivicentro.it-isole-opinione / La Pazienza Di Giobbe (Mauro Lo Piano)
La Pazienza Di Giobbe
L’Unionesia all’altezza di Bergoglio
Dopo aver ascoltato papa Francesco, come potranno i vertici delle istituzioni europee proseguire nella loro inconcludente politica della migrazione? O le parole del Pontefice saranno presto archiviate come una edificante «predica della domenica»?
Certo, Bergoglio non è entrato in dettagli immediatamente operativi e strategici, ma ha allargato il discorso della migrazione all’interno di una visione, anzi di un «sogno» (come ha insistentemente ripetuto) di una identità europea che da sempre è stata dinamica e multiculturale.
«Sogno un’Europa di cui non si possa dire che il suo impegno per i diritti umani è stata la sua ultima utopia. Sogno un’Europa, in cui essere migrante non sia delitto bensì un invito ad un maggior impegno con la dignità di tutto l’essere umano».
Ma in un passaggio molto esplicito troviamo l’invito «a non accontentarsi di ritocchi cosmetici o di compromessi tortuosi per correggere qualche trattato, ma a porre coraggiosamente basi nuove, fortemente radicate». Si tratta di un invito a rifondare l’Europa letteralmente, secondo lo spirito dei padri fondatori – andando ben oltre i ritocchi ai trattati di Dublino o allo schema Schengen su cui si sta faticosamente lavorando con esiti dubbi.
L’azzardata minaccia di Vienna (non tempestivamente scoraggiata da Berlino) di restaurare il confine al Brennero, ha suscitato le proteste contro i nuovi «muri», provocando in molti un soprassalto di spirito europeistico. In compenso però è venuto alla luce il problema dei «confini» interni ed esterni dell’Unione cui non si era mai prestato sufficiente attenzione.
In questo contesto alcuni passaggi del discorso del Papa dovrebbero aver trovato consenso presso i leader europei presenti in Vaticano, a cominciare dalla cancelliera Angela Merkel. Ma se si va oltre le immagini dei «muri» e dei «ponti» e si prende sul serio le intenzioni ultime del discorso di Bergoglio, è legittimo chiedersi se la cancelliera tedesca possa mantenere immutate le sue note posizioni. Le posizioni che sono emerse ancora l’altro ieri nell’incontro con Matteo Renzi. Quando Frau Merkel ribadisce il suo no ad ogni forma di eurobond, non importa quale sia la sua finalità specifica (compresa quella che riguarda il problema della migrazione) e quando dichiara impraticabile il Migration Compact per aiutare gli Stati di provenienza dei migranti, perché assorbirebbe troppe risorse europee, eccetera, va in direzione opposta agli auspici di Bergoglio.
Prendo qui in considerazione Frau Merkel perché, superata la grave crisi interna ed esterna legata alla sua politica di accoglienza dell’estate/autunno 2015, e imponendo di fatto all’Unione il problematico accordo con la Turchia, ha riguadagnato forza al proprio interno e ridato alla Germania il ruolo di potenza condizionante in Europa. Per quanto riguarda Bruxelles invece, con tutto il rispetto per gli Juncker e gli Schulz, la loro capacità di azione e di convincimento è modesta. In modo inatteso sono i governanti della Polonia, dell’Ungheria e dell’Austria che hanno acquistato un potere di intimidazione in Europa.
Dietro ad essi ci sono i movimenti xenofobi, che chiamiamo populisti, che attirano simpatie in molti strati sociali. Sono loro il vero pericolo per l’Europa. Non mi pare che il Pontefice abbia fatto considerazioni critiche ad hoc, soprattutto nei riguardi di quei gruppi che affermano di voler salvaguardare identità, culture e tradizioni cristiane minacciate dai migranti. Non è un mistero che ci sono anche uomini di chiesa che condividono questo atteggiamento. Il Pontefice ha preferito fare un discorso tutto in positivo, ma nella realtà quotidiana e nel discorso pubblico il problema è molto sentito e dibattuto tra la gente. Per questo una qualche sua puntuale osservazione sarebbe stata molto utile.
Non ci rimane così che la speranza di «un’Europa giovane, capace di essere ancora madre. Un’Europa che si prende cura del bambino, che soccorre come un fratello il povero e chi arriva in cerca di accoglienza perché non ha più nulla e chiede riparo». Un sogno.
vivicentro.it-editoriale / lastampa / L’Unionesia all’altezza di Bergoglio GIAN ENRICO RUSCONI
Torna di moda Valdifiori per la Fiorentina, ma il Napoli vuole Vecino
I dettagli
Come riferisce La Nazione, torna di moda per la Fiorentina il nome del centrocampista del Napoli Mirko Valdifiori, già cercato la scorsa stagione quando vestiva la maglia dell’Empoli. Sarri lo ha utilizzato poco e il centrocampista vuole tornare ad essere titolare. La Fiorentina è pronta ad accoglierlo a braccia aperte, mentre il Napoli non molla l’uruguaiano Matias Vecino.
Col secondo posto Napoli pronto a dare il via al piano A
Lo riferisce Tuttosport
Vincere con il Torino per il Napoli e assicurarsi il secondo posto significherebbe anche dare il via alla nuova stagione ma “significherebbe ipotecare seriamente il secondo posto e dare il via al piano A, quello che la società ha in mente in caso di Champions diretta. Con la disponibilità economica derivante dalla partecipazione alla massima competizione europea, unita al grande appeal che ne deriva, il Napoli potrebbe iniziare a muoversi sul mercato, anticipare la concorrenza e puntare ad obiettivi di primo livello”.
ESCLUSIVA – Sala: “Fiore? Con lui la mia carriera azzurra sarebbe stata diversa”
Queste le sue parole in esclusiva
Il Napoli sarà di scena a Torino domani sera, in un match molto importante ai fini della qualificazione diretta in Champions. Ne abbiamo parlato con un doppio ex, Claudio Sala, il quale ha parlato anche del suo arrivo a Napoli grazie al presidente Roberto Fiore:
Torino-Napoli, gli azzurri si giocano veramente tanto…
“In questa partita le motivazioni conteranno molto: il Napoli deve vincere, il Toro non ha nulla da perdere. Conterà anche la qualità, con l’attacco azzurro che è superiore. Contro la Juventus era la partita decisiva, la sconfitta ha costretto il Napoli ad inseguire. Un pareggio avrebbe cambiato le sorti del campionato. Fondamentale, per i bianconeri, lo Juventus stadium. Il Napoli è una squadra da migliorare in difesa e a centrocampo. Ci vogliono i cambi, almeno due squadre”.
Fiore credeva molto in lei…
“Sono arrivato al Napoli grazie a lui, con Fiore ho passato dei bellissimi anni. Quando Ferlaino arrivò, decise di vendermi al Torino. Coi granata ho fatto una carriera buonissima, ho vinto uno scudetto, non è facile. C’è sempre la Juve che domina lì”.
“Cuore granata” che significa, cosa vuol dire per lei?
“Significa mangiare l’erba, non mollare mai, non demordere mai. Sono arrivato al Toro che nel 69 la rosa era costituita per la metà da giovanissimi, formati nella cantera granata. Sapevano cosa significasse giocare nel Toro”.
Il gol più bello che ricordo col Toro?
“Il derby con la Juventus su punizione. Il Toro lottava per lo scudetto. Alla fine la Juve vinse il campionato per un solo punto”.
Un messaggio al presidente Fiore?
“Ho tanti rimpianti, se fosse rimasto lui, la mia carriera sarebbe stata diversa. Lo ringrazio per avermi voluto bene”.
a cura di Ciro Novellino
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Sarri è pronto a portare il Napoli a Superga!
I dettagli
La storia del Grande Torino, da grande appassionato di calcio quale è, Maurizio Sarri la conosce bene. L’anno scorso era salito su al colle di Superga con la tuta dell’Empoli, oggi potrebbe farlo con quella del Napoli. Tuttosport scrive: “Non è escluso che il tecnico dei partenopei cerchi di portare i suoi ragazzi là, davanti alla lapide, dove solo pochi giorni fa il capitano del Toro Kamil Glik ha letto emozionato i 31 nomi delle vittime di quel terribile incidente. Da ragazzino Sarri ha visto diverse volte gli allenamenti del Toro al Filadelfia e pensa che quella del Toro sia una delle maglie che, se la si indossa, rimane addosso a vita. Ha sempre provato grande rispetto per gli Invincibili”.
15° Open Toscana Fijlkam Wkf
Sabato 30 aprile e domenica 1° maggio s’è svolta presso il “Palagolfo” di Follonica in provincia di Grosseto, la “15 Open Toscana” una competizione internazionale di Karate Fijlkam – Wkf.
A tale competizione, erano inscritti poco o più di 1300 atleti provenienti dai migliori club d’Italia e non solo e fra questi v’è sta la partecipazione di 10 atleti del Centro Sociale Oratorio Arcobaleno di Torre Annunziata che nel giorno dedicato alla festa dei lavoratori hanno preso parte alla kermesse nella specialità Kata (forma).
Tutti gli atleti oplontini si sono ben distinti nelle varie prove eseguite ottenendo quasi tutti
l’accesso alle finali di pool e fra questi va menzionata su tutti l’atleta Teresa ESPOSITO (già convocata al seminario con la nazionale giovanile unitamente al suo collega di palestra Raffaele BUONDONNO) che ha disputato la finale per il terzo e quinto posto però cedendo il passo alla sua avversaria pur avendo effettuato secondo il parere degli addetti ai lavori, un ottima prestazione.
Il direttore tecnico del settore karate del centro sociale, maestro Diego ESPOSITO, ci ha dichiarato in esclusiva di essere soddisfatto delle perfomance tenute dai suoi allievi, e con grande consapevolezza si augura che al prossimo appuntamento agonistico del 22 maggio che si terrà in terra campana ad Eboli al “PalaSele” al Trofeo Nazionale Fijlkam “Memorial Ciro Bracciante”, (giunto alla sua ventiseiesima edizione e che ha visto lo scorso anno la partecipazione di quasi duemila atleti) il suo team sarà ancora più competitivo.
Giovanni MATRONE
Caressa: “Il Napoli prenda Ranocchia: Sarri potrebbe rilanciarlo”
Le sue parole
Fabio Caressa, direttore di Sky Sport 24, ha dichiarato: “Andrea Ranocchia sta facendo molto male. Al momento è un giocatore che costa poco ed io non posso pensare che sia diventato quello di oggi che sbaglia un passaggio su due, penso più che altro sia un problema psicologico. Vorrei vedere Ranocchia al Napoli, Sarri ha gli strumenti sia tecnici che tattici per restituirgli sicurezza”.
Higuain deve scrivere un pezzo di storia del calcio italiano!
I dettagli
Gonzalo Higuain può, anzi deve riscrivere un pezzo di storia del nostro calcio secondo la Gazzetta dello Sport perchè è ad un passo da due record di gol straordinari: il primo è quello di Valentin Angelillo, che con 33 gol fece segnare il maggior numero di gol in un campionato di A a 18 squadre; il secondo è quello di Gunnar Nordahl, a quota 35 gol in un anno di Serie A a 20 squadre: “Riuscirà nella doppia impresa? A nostro parere sì, perché il Napoli deve affrontare due squadre con difese sormontabili. Facile pronosticare un Napoli programmato per permettere a Higuain di andare oltre Angelillo e Nordahl”.
Klaassen-Bazoer, il Napoli a caccia del doppio colpo
I dettagli
Il Napoli cerca l’approdo diretto alla Champions League, ma è attento anche al mercato estivo. Secondo Tuttosport, torna prepotentemente il nome del centrocampista olandese dell’Ajax Davy Klaassen inseguito durante la sessione invernale: a fine stagione il direttore sportivo del Napoli Cristiano Giuntoli ed il DS dell’Ajax Marc Overmars si incontreranno per definire quello che potrebbe essere il primo affare della stagione azzurra 2016/2017. Nella trattativa potrebbe rientrare anche il centrocampista 19enne Riechedly Bazoer.
Pescara – V. Lanciano: derby da ultima spiaggia per i rossoneri
PESCARA – LANCIANO SARà UN DERBY DECISIVO PER ENTRAMBE. SPECIE PER I FRENTANI
Ci siamo. Ancora poche ore, e il derby d’Abruzzo, che si prevede infuocato, combattuto ed emozionante, andrà in scena nel posticipo valido per la terzultima giornata del campionato cadetto. La gara riveste un’importanza vitale per entrambe le formazioni, alla caccia dei loro rispettivi obbiettivi. La situazione più delicata, tuttavia, è propria quella dei frentani, che accusano 2 punti di ritardo dalla zona play-out, dopo la sconfitta patita nel precedente turno casalingo per mano dell’Avellino, al termine di un match in cui i rossoneri recriminano, e, rivedendo le immagini della gara, a ragion veduta, per certe discutibili decisioni arbitrali che hanno sicuramente penalizzato il team frentano.
Il Pescara, dal canto suo, cercherà un successo per issarsi in una posizione comoda di partenza nella griglia playoff. Ecco, che è più che lecito aspettarsi una gara nelle quale entrambe le formazioni giocheranno a viso aperto, dal momento che un pari, molto probabilmente, non servirebbe a nessuna delle due formazioni.
La squadra di Maragliulo ha dato segnali incoraggianti anche nella gara persa contro gli irpini, giocata alla pari contro la formazione di Tesser, sebbene l’inferiorità numerica patita praticamente per tutta la gara. Una squadra compatta e granitica quella di Maragliulo. I frentani, mai domi, hanno dimostrato sotto la sua gestione di essere una squadra “tosta”, che non molla mai. Siamo sicuri che anche contro il più blasonato Pescara, tanto più che i rossoneri saranno veramente all’ultima spiaggia, la formazione rossonera venderà molto cara la pelle.
Non ci rimane che augurarci di assistere ad una gara spettacolare, ben giocata da entrambe le formazioni, e, soprattutto, arbitrata come si conviene. I frentani non sono mai stati particolarmente fortunati negli arbitraggi. Anche e soprattutto nei precedenti derby contro il Delfino. Buon derby a tutti. E che vinca il migliore. Almeno in questa occasione…
Ecco il pensiero di Di Matteo, mediano del Lanciano, ma con dei trascorsi nelle squadra Dannunziana: “Crediamo fortemente nella salvezza, domenica sarà per noi una gara importantissima. Faremo di tutto per prenderci i tre punti, sappiamo bene che il Pescara ha obiettivi importanti e vorrà a sua volta la vittoria ma venderemo cara la pelle. Se sono emozionato per il mio ritorno all’Adriatico? Io e i miei compagni vogliamo far gioire i nostri tifosi con una bella vittoria. Se dovessimo riuscirci sarà un’emozione.”
Il Pescara dovrà fare a meno di Mandragora. Stagione finita per l’ottimo mediano reinventato da Oddo come centrale difensivo con ottimi risulti, a causa di una frattura del metarso. Nel Lanciano assente Amenta per squalifica, mentre ci sarà Ferrari, in dubbio per tutta la settimana. Arbitro dell’incontro sarà il Signor Abisso di Palermo, con inizio fissato alle ore 17,30 di domenica. Previsto il record di presenze stagionale all’Adriatico – “Cornacchia” con circa 13.000 spettatori attesi, di cui circa 800 provenienti dalla vicina Lanciano.
Ecco le probabili formazioni:
PESCARA: Fiorillo, Zampano, Fornasier, Zuparic, Vitturini, Verre, Memushaj, Torreira, Benali, Caprari, Lapadula. All. M. Oddo.
VIRTUS LANCIANO: Cragno, Salviato, Aquilanti, Rigione, Di Matteo, Vastola, Bacinovic, Vitale, Marilungo, Di Francesco, Ferrari. All. P. Maragliulo.
CHRISTIAN BARISANI
Martedì sera cena Champions!
I dettagli
Come riferisce Il Corriere dello Sport, si va tutti a cena…Champions. Chi paga? Hamsik. Comincia una settimana cruciale per il capitano del Napoli: c’è la gara di Torino che vorrebbe dire ‘quasi’ ritorno in Champions, ma nello stesso tempo ha già invitato tutta la squadra. Martedì sera tutti intorno ad un tavolo per festeggiare.
Hamsik: “Quando scelgo lo faccio col cuore” e regala un campo ai bambini
I dettagli
A Pinetamare, oggi 6 maggio alle ore 17, è stato inaugurato il campo di calcio per i bambini dal capitano del Napoli, Marek Hamsik. Grazie all’associazione I Love Pinetamare, di cui lo stesso Hamsik fa parte, è stato possibile recuperare il Campetto Verde, che negli anni ’80 era un importante punto di aggregazione sportiva. Il campo sorge a ridosso della Pineta, ed ha vissuto un lungo tempo di degrado e abbandono. Così con l’autorizzazione della famiglia Coppola, proprietaria del suolo,e grazie al contributo di un socio di eccezione quale Marek Hamsik, si è riusciti a riportare il campetto agli antichi splendori, per metterlo a disposizione dei giovani del territorio, che ne potranno usufruire in maniera gratuita. Essendo i bambini i veri beneficiari di quest’opera, l’inaugurazione ha visto sfidarsi due scuole calcio locali (in cui giocano gli stessi figli di Hamsik, Christian e Luca). Prima della partita Don Antonio Palazzo, parroco di Pinetamare, ha benedetto il terreno, mentre Marek ha battuto il calcio di inizio. Piccola chicca, all’intervallo della partitella Hamsik e Dimitri Russo, sindaco di Castel Volturno e juventino, si sono sfidati ai calci di rigore. Marek impeccabile dal dischetto, Russo impassibile non può nulla. Va Dimitri dagli 11 (4 pardon) metri e… sbaglia, parata di Hamsik. Boato della folla. Napoli-Juve 1-0. Dopo Marek ha firmato il murales a lui dedicato, adiacente al campo, realizzato a titolo gratuito da Carlotta Vindice, che presenta una bella citazione del capitano azzurro “Gioco nel Napoli per scelta. Vivo a Castelvolturno per scelta. Quando scelgo lo faccio col cuore”. Doverosi i ringraziamenti a tutti i cittadini che hanno investito nell’iniziativa, all’associazione I Love Pinetamare e al grande cuore e sensibilità di Marek. Nuova linfa vitale è stata portata a Pinetamare. I bambini sorridono, corrono, si sbucciano le ginocchia… ridono ancora. Creare punti di aggregazione, sportivi o culturali, togliere i bambini dalla strada, è un modo concreto per far sentire i più piccoli parte attiva di questo territorio, e allo stesso tempo far capire ai più grandi che insieme si può fare.
informareonline.com
In arrivo un colpo da Novara: Faraoni!
I dettagli
Il Napoli sta lavorando per trovare un eventuale sostituto di Christian Maggio e di Elseid Hysaj in caso di cessione. Il mercato comincia a muoversi in maniera decisa e il ds Giuntoli cerca colpi all’altezza. Piace Sime Vrsaljko, 24enne croato del Sassuolo, eppure da Novara dicono che il Napoli starebbe per chiudere per Davide Faraoni, terzino destro, ma utilizzato anche come centrocampista di destra.
Un gol di Careca in Bologna-Napoli 1-1 del 1989
I dettagli
Il giorno 7 maggio il Napoli ha giocato nove partite, sei in serie A, una in serie B, una in serie C1 ed una in Europa League senza mai vincere: cinque pareggi e quattro sconfitte.
Ricordiamo l’1-1 a Bologna nella decima di ritorno della serie A-1988/89
Questa è la formazione schierata da Ottavio Bianchi:
Giuliani, Ferrara, Bigliardi; Corradini, Alemao, Fusi; Crippa, De Napoli (34′ Carannante), Careca, Romano, Carnevale
I gol: 22′ Lorenzo, 25′ Careca
Dopo ventisei giornate il Napoli era secondo in classifica alle spalle dell’Inter di Trapattoni, una posizione che gli azzurri confermarono anche a fine stagione. Il 7 maggio è uno dei diciotto giorni del calendario nei quali il Napoli ha giocato almeno una partita e non ha mai ottenuto una vittoria. Il gol del pareggio al Dall’Ara fu di Antonio Careca che con i suoi 96 gol occupa il settimo posto tra i bomber della storia del Napoli.
Cosenza-Ischia la vigilia,mister Roselli :” Questa squadra e la città meritano la serie B”

Una conferenza stampa lunghissima, ma funzionale ad un progetto futuro. Qualora Guarascio decida darvi vita, ovviamente. Il direttore sportivo Mauro Meluso e il tecnico Giorgio Roselli sono in attesa di conoscere cosa ha in mente il presidente, poi faranno le proprie valutazioni. Se si imboccherà la strada che la città auspica, quella che porta in Serie B, bene. Altrimenti è probabile che i protagonisti degli ultimi due campionati optino altri lidi.
Il tecnico sulla stessa lunghezza d’onda di Meluso: ” Parleremo col presidente e faremo le giuste valutazioni. Se andasse male domani, l’anno prossimo bisognerebbe provarci”.
SI TIRANO LE SOMME. Roselli non è tipo che va tanto per il sottile e non sceglie diplomazia. “Tutti abbiamo fatto un’annata importante dando il 100%: nessuno può rimproverarsi nulla. Questa squadra ha dimostrato ciò che poteva dimostrare, l’unico neo è che Caccetta ci è mancato per così tanto tempo”. Al tecnico rossoblù non vanno giù alcuni discorsi e dice la sua. “Quando si parla delle occasioni perse qua e là, si dimentica che l’unica quadra che non ha avuto un periodo di flessione è stato il Cosenza. Ecco perché dico che questa miriade di occasioni perse non le vedo. Il concetto è: se arrivassimo a 60 punti, le nostre antagoniste quanti treni avrebbero perso? Io non ho la presunzione di sostenere che ho ragione, ma vorrei dare un filo logico alle cose anche in previsione futura. Se qualcuno pensava di avere in mano una macchina da 80 punti… andava detto prima”. Il discorso scivola man mano su ciò che poteva essere e non è stato. “A luglio l’obiettivo era migliorare il decimo posto, con onestà per primo sostenni che avremmo provato a stazionare a ridosso dei playoff. All’ultima giornata non siamo ancora matematicamente fuori e sembra che sia stato un anno negativo. Io sono già stato giudicato e va bene, ma che devono pensare i ragazzi?”.
SMS AL PATRON. Roselli è un fiume in piena e fa piena luce sulle sue intenzioni, che come detto combaciano con quelle del ds. “Ho spiegato un mese fa che l’anno prossimo bisogna provare ad arrivare tra le prime tre. Se pertanto mi verranno proposti un progetto e un obiettivo che reputerò di non poter centrare, andrò via. Parleremo col presidente e faremo le giuste valutazioni: Cosenza merita la Serie B, non le prime piazze della Lega Pro. L’importante è la chiarezza, sono certo che da persona per bene quale paleserà i traguardi che vorrebbe si raggiungessero”. Laconico sulla decisione di non rinforzare la squadra a gennaio. “Io i calciatori li alleno, non li compro, ma quale allenatore che rifiuta gli aiuti?”.
Fiore All’Occhiello
Messina, degrado alla villetta Attilio
Messina, non ha mai rappresentato il fiore all’occhiello della Sicilia, pur essendo la prima Citta’ che s’incontra traghettando dal Continente.
vivicentro.it-isole-opinione / Fiore All’Occhiello (Mauro Lo Piano)
In vista del Foggia tanti infortunati per la Juve Stabia
S.S. Juve Stabia rende noto che allo stato non è possibile diramare la lista dei convocati per la gara Juve Stabia-Foggia, in quanto molti elementi della rosa sono alle prese con problematiche di carattere fisico, che verranno valutate tra stasera e domani mattina.
S.S. Juve Stabia
Laburista e musulmano Khan nuovo sindaco Londra
Londra – Sadiq Khan ha vinto le elezioni a sindaco di Londra ponendo fine a 8 anni di controllo conservatore della capitale britannica nella mani del rutilante Boris Johnson. Khan, di origini pakistane, è il primo musulmano sindaco di una capitale europea. Khan, che ha sconfitto il candidato conservatore/ambientalista, ebreo e multimilionario Zac Goldsmith, è un laburista non vicino alle posizioni estremiste e vetero-marxiste del suo segretario Jeremy Corbyn. Per quest’ultimo le elezioni, tranne che a Londra dove ha vinto con un suo uomo, registrano la perdita totale della Scozia, una volta feudo elettorale labour. Corbyn, rompendo con la tradizione dell’immediata assunzione di responsabilità dei leader politici britannici, ha annunciato che non si dimetterà.
L’elezione di Sadiq Khan alla poltrona di sindaco di Londra è l’unica nota positiva di una tornata elettorale disastrosa per il Labour Party, precipitato al terzo posto nelle preferenze degli elettori scozzesi. L’analisi tra dirigenti e simpatizzanti è pressoché unanime: la colpa è del nuovo presidente del partito, Jeremy Corbyn, il cui filomarxismo d’antan ha fatto ben poco per scaldare i cuori dei sudditi di Sua Maestà. Corbyn, che rompendo con la tradizione dei politici britannici abituati a trarre immediatamente le conclusioni delle sconfitte, non si dimetterà. Con Corbyn i laburisti “non sono credibili come futuro partito di governo”, ha dichiarato oggi alla Bbc Ian Murray, membro dell’esecutivo ombra, “dovremmo riflettere su questi risultati, la leadership del partito deve riflettere e trovare una strategia che muti la percezione del Labour Party nel Regno Unito, così da avere una vera possibilità di vittoria nel 2020”.
E a Khan saranno sicuramente fischiate le orecchie. Come il suo predecessore, Boris Johnson, pronto a sfidare Cameron per la leadership dei ‘Tory’, anche il primo titolare di un dicastero musulmano della storia del Regno Unito (fu responsabile prima del ministero degli Enti Locali, poi dei Trasporti, nel governo Brown del 2009) potrebbe puntare a utilizzare la City Hall come trampolino di lancio per Downing Street. Pur avendo votato per Corbyn al congresso laburista dello scorso settembre, l’ex avvocato di origini pachistane aveva puntualizzato subito di “non esserne una marionetta”. Del resto i due non potrebbero essere più diversi. L’anziano Corbyn adotta una retorica pacifista e terzomondista vaga e datata e la sua ambiguità su numerosi temi chiave (Brexit in primis, nel 1975 voto contro l’allora Cee) lo rende poco rassicurante. Il quarantacinquenne Kahn è un pragmatico moderato che fu luogotenente del precedente leader labour, Ed Milliband e che quando entrò alla Camera dei Comuni, poco più che trentenne, non ebbe timore di aprire duri fronti polemici con l’allora premier Tony Blair.
Era il 7 luglio 2005, il giorno degli attentati jihadisti di Londra in cui vennero uccise 52 persone. Blair convocò Khan e gli altri tre parlamentari britannici di fede islamica e, secondo quanto raccontò al ‘Guardian’ Kahn (ricostruzione poi parzialmente ritrattata), disse loro che la tragedia era anche “loro responsabilità”. “No, non lo è, mica ti do la colpa per il Ku-Klux-Klan” fu la risposta del giovane deputato, che poi fece una dura opposizione alle leggi sulla sicurezza che Blair aveva cercato di far approvare in seguito agli attacchi, in particolare la norma che avrebbe consentito di detenere i sospetti di terrorismo per novanta giorni senza formulare alcuna imputazione. Kahn, da ex attivista per i diritti umani, votò contro e contribuì a far saltare un provvedimento che, a suo giudizio, avrebbe esacerbato le tensioni tra i musulmani d’Albione e gli altri cittadini. Tre anni dopo Khan non avrà però problemi a votare un provvedimento che estendeva a 42 giorni i tempi della custodia cautelare. “Non si arriva da nessuna parte in politica se non si fanno compromessi: si vuole essere un politico da megafono o si vuole ottenere dei risultati?”, spiegò, sempre al ‘Guardian, interpellato al proposito. In queste due righe c’è tutta l’essenza del personaggio: realpolitik, un pizzico di sarcasmo british e schiettezza. Una schiettezza tale da consentirgli di mettere il dito nella piaga della radicalizzazione delle comunità musulmane, vedendo quello che molti fingono di non vedere, magari per correttezza politica. “Quando ero giovane non si vedevano donne con il velo, nemmeno in Pakistan quando visitavo la mia famiglia”, affermò tre settimane fa, in piena campagna elettorale, “a Londra tutti vestivano allo stesso modo. Oggi si vedono persone nate e cresciute qui che scelgono di indossare l’hijab o il niqab”. “Dobbiamo farci qualche domanda su cosa succede in quelle case, mi preoccupa che i bambini siano costretti a seguire uno stile di vita”, disse ancora ai microfoni del London Evening Standard, “dobbiamo chiederci se la gente stia iniziando a pensare che sia opportuno trattare le donne in maniera diversa o se sono state indottrinate”.
Kahn non solo è tutt’altro che ambiguo nel suo fermo sostegno ai diritti delle donne e degli omosessuali ma si era pure beccato una fatwa per queste ragioni. La sua fede religiosa era stata tuttavia oggetto di polemica anche durante la corsa alla City Hall. Il candidato conservatore Zac Goldsmith, ebreo e multimilionario, altrimenti protagonista di una campagna sotto tono, aveva distribuito volantini dove il figlio dell’autista immigrato dal Pakistan veniva definito “radicale” e “divisivo”. “Hey Zac, non c’è bisogno di continuare a puntare il dito su di me gridando ‘è un musulmanò, l’ho scritto nei miei volantini”, fu la replica via Twitter di Kahn. Goldsmith insistè e attaccò Kahn per aver parlato durante una conferenza al quale era presente anche Suliman Gani, un imam radicale. Qualche giorno dopo uscì una fotografia che ritraeva Goldsmith in posa insieme a Gani. Forse il vero punto di forza di Kahn è stato, però, lo schierarsi apertamente contro la ‘Brexit’ laddove buona parte della classe dirigente laburista, Corbyn in primis, ha mantenuto un approccio tentennante per timore di allontanare gli elettori euroscettici, che si sono però comunque rivolti altrove. Come Boris Johnson, anche Goldsmith si era espresso a favore dell’addio di Londra a Bruxelles. Quindi agli elettori si è presentata una scelta chiara: con Khan in Europa, con Goldsmith fuori. Difficile pensare che le centinaia di migliaia di cittadini comunitari che vivono nella metropoli inglese abbiano optato per la seconda scelta. I voti degli italiani, dei francesi, dei polacchi e dei lituani che risiedono a Londra saranno stati in larga parte per Kahn. Nell’appello a “far vincere la speranza contro la paura” che l’ex ministro ha lanciato agli elettori c’era quindi anche una scelta europeista esplicita, esplicita almeno quanto la posizione pro-Brexit di Boris Johnson. Due personalità diversissime che hanno in comune l’ambizione. E quindi l’auspicio di ritrovarsi, tra cinque anni, a combattere per la poltrona di primo ministro. Nel caso, sarà un bel match.
vivicentro.it-cronaca / (AGI) / Laburista e musulmano Khan nuovo sindaco Londra
L’ORDA AZZURRA- Daniele Acampa: “Higuain eccezionale, ma da non sottovalutare il resto”
Ai microfoni di Vivicentro, durante il programma radiofonico dell’Orda Azzurra, è intervenuto il giornalista Daniele Acampa: “Torino-Napoli? Dobbiamo pensare pensare agli azzurri. Mi aspetto solo un grande Napoli, che vada a confermare il campionato fatto, dimenticando Udine, Bologna. Il Toro è una buona squadra, ma il Napoli è seconda in classifica. I granata saranno agguerriti, supportati da uno stadio pieno. Higuain? Gonzalo ci ha abituato al meglio. Ha dimostrato di essere un grande campione, il primo, il secondo, nel suo ruolo. Attenzione, però: va dato merito ai vari Insigne, Callejon, Hamsik che l’hanno messo in condizione di fare una stagione così. I due gol di domenica scorsa fanno capire l’incredibile qualità di chi gioca con Higuain; gli assist di Callejon ed Hamsik non sono da meno. Gonzalo sa che c’è bisogno della squadra. Il Napoli è una grande squadra, gioca un grande calcio, peccato per questo ultimo scorcio di stagione. Quello che conta sono i numeri, il Napoli può raggiungere il record di vittorie e punti nella sua storia. Il Napoli merita il secondo posto in virtù del suo gioco. Il Napoli ha avuto giornate no, non periodo.”




