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Conte all’assalto di Higuain, ma De Laurentiis…

Conte vuole Higuain

Conte vuole Higuain, lo riferisce As parlando di un interessamento del prossimo tecnico del Chelsea per il Pipita. L’offerta sarebbe di 48 milioni di euro, di cui 30 milioni ricavati con la cessione di Diego Costa, prossimo al ritorno all’Atletico Madrid. Ma tra richiesta e offerta ci sarebbe un grande abisso visto che Higuain ha un contratto in scadenza nel 2018 e una clausola rescissoria di 94 milioni di euro.

Castel Volturno, Sarri prepara l’ultima al San Paolo

I dettagli

Doppia seduta per il Napoli a Castel volturno. Gli azzurri preparano l’anticipo dell’ultima giornata di Serie A di sabato 14 maggio al San Paolo (ore 20,45). Al mattino allenamento dedicato al gruppo di difensori che ha svolto attivazione ed allenamento tecnico tattico specifico. Nel pomeriggio il gruppo si ritroverà al completo.

Sacchi: “Insigne deve lasciare Napoli per diventare un campione”

Le sue parole

Arrigo Sacchi ha dichiarato a Il Mattino:

Davvero è così deluso da Insigne?«Non sono deluso. Ma mi sono convinto che debba andar via da Napoli per diventare un campione. È stato il più grande talento degli ultimi anni in Italia, ma gioca solo puntando sulla sua abilità. Non vedo più entusiasmo, non vedo continuità».

E il problema quale sarebbe?«Conosce l’ambiente, si sente a suo agio, è sereno. Sta sprecando tempo prezioso, non deve più farlo altrimenti sarebbe una rovina per lui e il calcio italiano».

Neppure Sarri può aiutarlo?«Ha fatto tanto per Lorenzo. Ora è il giocatore che deve fare qualcosa per se stesso».

Pronto il premio alla squadra per il secondo posto

I dettagli

Con una vittoria sabato sera il Napoli può agguantare il secondo posto e sarebbero pronti un bel po’ di milioni garantiti dalla UEFA, ma anche il premio alla squadra. La Repubblica scrive: “De Laurentiis è pronto a sua volta a gratificare i giocatori in maniera diversa e più concreta: con un maxi premio di 3 milioni (da dividere con tutti i componenti dello staff, tecnico e non) per il ritorno nella Champions. De Laurentiis può permettersi di essere generoso. Il secondo posto sta infatti per spalancare al Napoli le porte di una miniera, proiettandolo tra i top club d’Europa”.

Due mega-bandi da 25 mln per rifare il San Paolo

Il Roma

Due mega-bandi da 25 milioni di euro per rifare il San Paolo. Il Comune di Napoli, come anticipato dal “Roma”, affida alla NapoliServizi il compito di lanciare le gare internazionali. La prima servirà a realizzare il progetto esecutivo del restyling, sulla scorta dello studio di fattibilità preparato dagli uffici tecnici di progettazione comunali. La seconda, invece, riguarderà l’esecuzione dei lavori veri e propri. La giunta de Magistris, ieri pomeriggio, nel giorno del 29esimo anniversario del primo scudetto del Napoli, ha approvato la delibera per ristrutturare l’impianto di Fuorigrotta. La stazione appaltante sarà, quindi, la società partecipata del Comune di Napoli, che avrà competenza sul controllo e sull’esecuzione dei lavori. Una soluzione per velocizzare la gara, che se fosse fatta internamente dal Comune avrebbe tempi più lunghi. Ma i lavori di ammodernamento del San Paolo, in realtà, sono già iniziati.

IL GOS. Le condizioni dello stadio, infatti, sono disastrose. La scorsa settimana il Gos ha imposto al Comune di fare i lavori di adeguamento e di messa in sicurezza per garantire il funzionamento dell’impianto. Lavori che vanno ultimati entro il 31 maggio. Opere indispensabili per ottenere il parere del Gruppo Operativo Sicurezza da inviare alla Uefa, necessario a disputare le gare internazionali, come la prossima Champions League. Di cosa si tratta? Dei lavori necessari a garantire il funzionamento degli impianti elettrici, delle balaustre divisorie sugli spalti, cioè le cancellate che separano i settori, della ripulitura delle aree destinate agli addetti alla vigilanza e agli operatori della pubblica sicurezza. E, ancora, del generatore di supporto all’impianto, del servizio di videosorveglianza e dei tornelli elettrici. Il costo dei lavori è di circa 160mila euro. La NapoliServizi ha già avviato i primi interventi. La società partecipata, infatti, dallo scorso luglio, quando emersero le problematiche dello stadio con i concerti di Vasco e Jovanotti, si occupa della manutenzione ordinaria e straordinaria del San Paolo.

IL MEGA-BANDO. Per quanto riguarda il restyling da 25 milioni, invece, il piano è in aggiornamento per essere adeguato al nuovo codice degli appalti. La delibera approvata in giunta ieri porta la firma dell’assessore allo Sport Ciro Borriello e comprende diversi atti. Primo, l’approvazione del “Progetto di fattibilità tecnica ed economica per i lavori di ristrutturazione e adeguamento funzionale impiantistico dello stadio San Paolo” per l’importo complessivo di 25 milioni di euro. Secondo, l’inserimento del progetto nel Programma Triennale dei lavori pubblici 2016-2018. Terzo, l’autorizzazione all’accensione del mutuo con il Credito Sportivo. Quarto, gli indirizzi per l’affidamento alla NapoliServizi Spa dell’attuazione delle procedure di progettazione esecutiva nonché dell’esecuzione dei lavori.

IL RESTYLING. I lavori saranno divisi in step e riguarderanno «l’adeguamento alle disposizioni calcistiche internazionali Uefa- Champions League. La certificazione e la riqualificazione degli impianti idrici e antincendio. L’ottemperanza alle prescrizioni impartite da vari Organi di controllo (Gos, Commissione Provinciale Vigilanza, Questura). Il rilascio delle autorizzazioni di esercizio e agibilità. Il progetto, redatto dal Servizio Progettazione Impianti Sportivi con la collaborazione di 3 giovani tecnici del Progetto “Garanzia Giovani”, prevede: la sostituzione dei sediolini, la sistemazione ed impermeabilizzazione delle gradinate e dei piazzali, il completamento, la messa in sicurezza delle carpenterie metalliche, dei cancelli interni e di intercorsa, della copertura, la realizzazione di nuovi bagni, la videosorveglianza, garage, tornelli, insonorizzazione, la ristrutturazione di palestre e uffici. La sostituzione delle botole di accesso al campo con un sistema automatico di apertura-chiusura. Quali le priorità per il Comune? I sediolini e il rifacimento integrale dell’impianto elettrico.

Ischia, ufficiale esonerato Antonio Porta

Porta Ischia

La S.S. Ischia Isolaverde comunica che, sussistendo condizioni ostili del territorio nei confronti della guida tecnica della Prima Squadra, solleva dall’incarico l’allenatore Antonio Porta, ringraziandolo per il suo operato, svolto in condizioni difficili. La Società si adopererà per la sua sostituzione, comunicando a breve la una nuova guida tecnica.

Insigne, l’agente: “Sacchi? Non credo che Lorenzo si sia appiattito”

I dettagli

Antonio Ottaiano, agente di Insigne, ha parlato a ‘Si Gonfia La Rete’ su Radio Crc: “Bisogna prima raggiungere l’obiettivo, la squadra è concentrata: non credo che ci sia un approccio poco consono alla situazione contro il Frosinone. Le parole di Sacchi? Mi auguro che non indovini le sue considerazioni: bisogna capire per quale motivo fa queste considerazioni. Bisognerebbe capire se ci sono dietro delle valutazioni per poter condividere le idee di Sacchi: al momento penso che Lorenzo possa diventare grande un po’ ovunque. Sacchi è un grande maestro ma non credo che Lorenzo si sia appiattito. Anzi se gli si da la responsabilità mettendolo al centro del progetto lui centra gli obiettivi. Ma lo stesso Sacchi ha reputato Lorenzo un grande talento del calcio italiano, non so però come abbia colto una mancanza di stimoli in lui. Non so da dove nascono certe considerazioni. Futuro? Credo che il Napoli lo ritenga uno dei capisaldi della squadra del futuro: su questo siamo sereni, ci sarà un incontro. Magari il Napoli vuole riconoscere, come è naturale che sia, una crescita professionale a Lorenzo ma nulla di complicato”.

Albiol ha deciso di lasciare il Napoli

I dettagli

Raul Albiol ed il Valencia, un affare che probabilmente si farà secondo i media spagnoli: Plaza Deportiva, infatti, parla di un patto tra il direttore sportivo del Valencia Pitarch e l’agente del calciatore Manuel Garcia Quilon per riportare in Spagna il difensore 31enne del Napoli. Il calciatore avrebbe sul piatto l’offerta di rinnovo contrattuale del Napoli ma al tempo stesso vuole aspettare un’offerta del Valencia che possa soddisfare Aurelio De Laurentiis: “Albiol ha deciso di giocare con il Valencia, rinunciando alla Champions League da disputare al San Paolo, e farà di tutto per tornare al Valencia”.

Unioni civili, il portavoce del Family Day: “Renzi va fermato, ce ne ricorderemo al referendum di ottobre”

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Massimo Gandolfini, presidente del comitato Difendiamo i nostri figli: “La legge sul simil matrimonio gay è una deriva antropologica. Pensiamo che altro potrebbe combinare il premier, se si abolisce anche il Senato”

”Renzi va fermato e a ottobre bisogna dire no al referendum costituzionale”. Per impedirgli di combinare altri guai. Perché le unioni civili “altro non sono che un simil matrimonio”. E il percorso di una legge “così delicata” è stato “antidemocratico”. È il pensiero di Massimo Gandolfini, professione neurochirurgo con particolare attenzione alla ‘teoria dei gender’ e portavoce del comitato “Difendiamo i nostri figli”, che organizza il Family day e si batte da mesi contro il ddl Cirinnà.

Gandolfini, la legge sulle Unioni civili dovrebbe avere oggi il via libera definitivo. Perché dice che vi vendicherete contro Renzi ad ottobre?
“Non usiamo il temine vendetta, per carità. Non ce l’ho personalmente con Renzi. Ma penso che vada fermato prima che trasformi l’Italia in un ‘premierato’. E con l’abolizione del Senato questo rischio diventa molto concreto. Renzi non è il presidente del Consiglio di tutti gli italiani, ma rappresenta una piccola lobby. Il suo è il governo più antidemocratico della Repubblica. Allora dico alla gente: pensate cosa combinerà domani se al referendum dovesse passare la riforma costituzionale”.

Che cosa potrebbe succedere secondo lei?
“Avrà una sola Camera, una maggioranza esorbitante e userà il potere con arroganza e con protervia, peggio di quanto sta già facendo adesso. Renzi si avvia verso la repubblica presidenziale, che di per sé non è cattiva, ma in Francia o in Germania ha nel Parlamento un contrappeso notevole. Da noi abbiamo un presidende del Consiglio che scrive le leggi con il suo governo la sera e se le fa votare la mattina”.

Non salvate nulla del ddl Cirinnà?
“È una legge anticostituzionale che ha avuto un iter profondamente offensivo dei regolamenti e della Costituzione. Non è mai stata sottoposta a un vero confronto democratico. È stata strappata alla commissione Giustizia del Senato, è stata sostituita dal maxi-emendamento sui cui è stata posta la fiducia a Palazzo Madama. Oggi un nuovo voto di fiducia alla Camera e nessuna discussione su  un provvedimento così delicato, che modifica lo statuto ontologico della famiglia in Italia. Un vero atto di inciviltà democratica e arroganza politica”.

Non pensa che il Paese sia pronto per le unioni civili?
“Il Paese è pronto per il riconoscimento di diritti civili legati alla persona e giocati all’interno di una relazione affettiva, su questo non c’è dubbio. Ma il ddl Cirinnà è un simil matrimonio, compreso il diritto di adozione sui bambini, che viola il diritto dei più piccoli di avere un padre e una madre. Mi sono fatto portavoce di un grandissimo disagio da parte delle famiglie italiane di fronte a questa deriva antropologica. Per la cultura e la tradizione del popolo italiano il matrimonio è un maschio e una femmina con la possibilità di avere dei figli”.

vivicentro.it-politica / Unioni civili, il portavoce del Family Day: “Renzi va fermato, ce ne ricorderemo al referendum di ottobre” MONICA RUBINO

Avellino, altra gestione sbagliata delle Giovanili: rischio deferimento

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E’ quanto riferisce Il Mattino, Ed.Avellino
«Nessuna intenzione di disporre l’archiviazione del procedimento bensì di procedere al deferimento sulla scorta delle fonti di prova raccolte». È quanto sostiene il procuratore federale della Figc, avvocato Alfredo Mensitieri, che dallo scorso gennaio sta indagando sulla gestione del settore giovanile biancoverde tenuto a Lacedonia ad inizio del campionato 2015/16. A far scattare l’inchiesta è stato un esposto denuncia presentato in federazione lo scorso novembre da parte di un genitore. Un dossier corredato da foto e testimonianze tese a dimostrare «le precarie e gravi condizioni di vita e ambientali in cui erano tenuti i giovani calciatori nell’ex convento di Lacedonia dove erano alloggiati». Dalle audizioni di genitori, ex tecnici e tesserati, nonché dall’acquisizione di altre prove cartacee, fotografiche e visive, infatti, è stato costruito un castello accusatorio alquanto pesante soprattutto nei confronti della società che, oltre al danno di immagine, rischia adesso una forte sanzione pecuniaria. In cinque invece rischiano il deferimento e la conseguente squalifica. Si tratta del presidente Walter Taccone, in qualità di rappresentante pro tempore dell’U.S. Avellino, di Rosario Lamberti, indicato come gestore in via di fatto del settore giovanile, Vincenzo Vito, anche lui in via di fatto dirigente coordinatore, Arturo Di Pietro, dirigente accompagnatore, e Gerardo Silano, allenatore
 

Elena Boschi, #unionicivili e opposizioni

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Celso VassaliniLa Ministra Maria Elena Boschi, ha chiesto la fiducia su #unionicivili. Oggi 11 maggio 2016, data che entrerà nella Storia si voterà.

L’opposizione insorge (anche il m5s): “Questa qui non ci ha neanche fatti parlare, ma chi si crede di essere?”. Poverini 3 anni per parlarne non gli son bastati. Oltre che cafoni anche smemorati.

Rispetto tutti e ciascuno, dal profondo del cuore. No ma tranquilli, non si tratta di una lotta ideologica. È solo una battaglia di civiltà.
Ma quel che conta è che stasera tanti cittadini italiani si sentiranno meno soli, più comunità. Ha vinto la speranza contro la paura. Ha vinto il coraggio contro la discriminazione. Tutte le famiglie si somigliano nella felicità, non importa se sono famiglie omo o eterosessuali. Ha vinto l’amore.

vivicentro.it-nord-opinione / Elena Boschi, #unionicivili e opposizioni (Celso Vassalini)

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* Unione civile

Si definiscono unioni civili tutte quelle forme di convivenza di coppia, basata su vincoli affettivi ed economici, alla quale la legge riconosce attraverso uno specifico istituto giuridico uno status giuridico analogo, per certi aspetti, a quello conferito dal matrimonio.

Si definiscono coppie di fatto quelle coppie che pur avendo una certa stabilità basata sulla convivenza non accedono volontariamente a nessun istituto giuridico (né matrimonio, né unione civile) per regolare la loro vita familiare. L’ordinamento può tuttavia ricollegare al semplice fatto della convivenza dei limitati effetti giuridici relativi alla regolazione della convivenza. Laddove gli ordinamenti statali prevedono esclusivamente il matrimonio quale unico istituto per regolare la vita familiare (come in Italia) l’espressione coppie di fatto può far riferimento anche a coppie che non possono accedere a nessun istituto giuridico familiare come nel caso delle coppie omosessuali o a coppie che non possono accedere a un istituto alternativo a quello matrimoniale come nel caso delle coppie eterosessuali che scelgono di non sposarsi ma vorrebbero accedere a un’unione civile.

La classe delle unioni civili è molto variegata nel mondo e comprende un’estrema varietà di regole e modelli di disciplina: in particolare, le unioni civili possono riguardare sia coppie sia di sesso diverso che dello stesso sesso (come nel caso dei PACS in Francia), sia esclusivamente coppie di sesso diverso (come in Grecia fino alla riforma del 2015 che ha aperto l’accesso dell’istituto anche alle coppie omosessuali), sia esclusivamente coppie di sesso uguale (come nel caso delle Lebenspartnerschaft in Germania).

Laddove le unioni civili sono un istituto riservato alle sole coppie formate da persone dello stesso sesso l’espressione “unione civile” può essere usata impropriamente per riferirsi alla coppia omosessuale.

Il diritto non è rimasto indifferente all’evoluzione dei costumi ed esiste un gran numero di provvedimenti legislativi che disciplinano le nuove unioni.

Monza, marijuana sotto i banchi di scuola: due 14enni bocciati. Il sindaco: “Così li etichettate”

Marijuana a scuola.

QUELLA CHE SEGUE è la notizia che mi ha portato ad interrogarmi sul tema e a chiedermi cosa sia (stato) giusto:

  • il provvedimento punitivo tendente a stigmatizzare un’azione non lecita, non legale e dannosa ANCHE per i compagni di classe oltre che per la loro stessa salute (ed in proiezione anche per la società, il che vuol dire NOI TUTTI, che si dovrà far carico di cure ecc ecc);
  • il pensiero del Sindaco che si propone con un pietismo (che, come ci dicono i nostri saggi vecchi: fa la piaga cancrenosa) ed una ingerenza per me fuori luogo?

Potrebbe essere interessante leggere anche qualche vostro pensiero nel merito ed aprire un dibattito:

  1. ha fatto bene il consiglio scolastico ed ancor di più, a monte, hanno fatto bene gli altri studenti a denunciare?
  2. ha ragione il sindaco ed il tutto dovrebbe essere posto “in cavalleria”, come si suo dire, e portare avanti un comportamento di sufficienza in merito al “problema” delle droghe a partire dalle scuole; per di più addirittura da quelle primarie.

Questi i due quesiti che pongo al vostro giudizio. 

Il mio è chiaramente intrinseco nella premessa di cui sopra. Ed il vostro?

Stanislao Barretta

Si scambiavano una bustina durante l’ora di inglese: denunciati dai compagni. Il primo cittadino: “Non bisogna escludere, li presenterò come privatisti all’esame”

Matteo Riva sindaco di GiussanoPizzicati a scambiarsi una dose di marijuana tra i banchi durante l’ora di lezione, due ragazzi della scuola media Don Rinaldo Beretta di Giussano (Monza e Brianza) sono stati sospesi dal consiglio di istituto ed esclusi dall’esame di terza media. L’episodio risale a dieci giorni fa. Lei acquirente, lui spacciatore principiante, vicini di banco, fanno scivolare la bustina da un diario all’altro. Un gesto che i compagni di classe riferiscono subito all’insegnante di inglese, in quel momento girato verso la lavagna. Il professore interrompe la lezione su due piedi e chiama la vicepreside che, senza pensarci un attimo, avvisa i carabinieri. I due quattordicenni, accompagnati in caserma con le famiglie, vengono denunciati.

La vicenda arriva al consiglio d’istituto. Dopo qualche ora di discussione arriva il verdetto: espulsione e bocciatura automatica con l’esclusione dagli esami. “Una decisione giusta, presa per il loro bene. Per questi due ragazzi il conseguimento della licenza media è di secondaria importanza. Prima è necessario che seguano un percorso che aiuti loro a riflettere”, dice la preside del consiglio d’istituto, Silvana Varenna.

Di tutt’altro parere il sindaco della città brianzola, Matteo Riva: “Capisco il timore degli altri genitori, ma la scuola è inclusione, anche in presenza di comportamenti erronei. Così rischiamo di etichettare i due ragazzi come persone sbagliate, che invece hanno il diritto di dimostrare di aver compreso l’errore”. Con una lettera inviata alla scuola, in cui è stilato un progetto educativo e scolastico, il primo cittadino ha già fatto sapere che intende presentare i due ragazzi come privatisti all’esame di terza media.

Seguiti dai servizi sociali del Comune, i due non possono più entrare in classe. A scuola gli studenti non parlano di altro. “I compagni di classe dei due ragazzi espulsi – sottolinea Varenna – hanno dimostrato coraggio e maturità nel portare alla luce questa vicenda, sintomo che il percorso di educazione alla legalità che stiamo facendo con loro è quello giusto”.

vivicentro.it-cronaca / larepubblica / Monza, marijuana sotto i banchi di scuola: due 14enni bocciati. Il sindaco: “Così li etichettate” GABRIELE CEREDA

REGGIO CALARIA: GIUSTIZIA …. ALL’ASTA

Un’indagine della Procura di Reggio Calabria, sulla “gestione” delle Aste fallimentari effettuate dal Tribunale di Messina, potrebbe portare a delle responsabilita’ di notevole rilevanza penale.

L’acquisizione e la relativa vendita all’asta di decine di case, di locali pubblici, a prezzi “troppo”stracciati, hanno insospettito la Procura Reggina, che da mesi segue questo filone d’indagine.

Se poi parte degli immobili pignorati e messi all’incanto, sono stati acquistati da persone troppo vicine alle Istituzioni, potrebbe far supporre che una regia occulta pilotasse tali vendite.

Saranno passati sotto piu’ lenti d’ingrandimento sia il prezzo di acquisizione che di vendita di tanti prestigiosi ritrovi storici, situati nel centro di Messina, a prezzi molto al di sotto del loro reale prezzo di mercato.

I nomi delle persone indagate ancora non sono stati resi noti, ma gia’ si parla di un Giudice che per anni ha operato nel settore delle vendite all’incanto, di un Funzionario alla Dia ( Direzione Investigativa Antimafia), di un Ispettore della Digos, e per finire di un noto imprenditore che negli ultimi anni ha fatto incetta di locali pubblici, in tutto almeno per il momento sono 7 gli indagati.

Tra chi ha beneficiato delle aste fallimentari sulle quali ora indaga la procura di Reggio Calabria, ci sono anche alti dirigenti delle forze dell’Ordine, da poco trasferiti dopo aver diretto sottosezioni operative e fra questi vi sarebbero anche Ispettori di lungo corso.

I Magistrati d’oltre Stretto, stanno valutando le procedure fallimentari sospette anche sotto il profilo della gestione, tanto che nel novero degli indagati c’é un Giudice ancora in servizio nel Tribunale Fallimentare di Messina.

Se si dovessero appurare delle responsabilita’ penali da parte degli inquisiti, sarebbe giusto che venissero “riesumate” tutte le vendite sospette: non e’ umano aggiungere ad un danno gia’ subito, anche la beffa.

vivicentro.it-isole-cronaca / REGGIO CALABRIA: GIUSTIZIA …. ALL’ASTA (Mauro Lo Piano – Saintred)

Due nuovi fronti aperti per il governo Renzi

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Due nuovi fronti si sono aperti ieri all’improvviso sulla strada del governo: il Vaticano e l’Europa.

Alla vigilia del voto di fiducia e dell’approvazione finale della legge sulle unioni civili alla Camera, il segretario della Conferenza episcopale italiana monsignor Galantino, le cui esternazioni quasi sempre coincidono con il pensiero del Papa, ha detto che la scelta della fiducia rappresenta «una sconfitta», quasi a dire una rinuncia a un’ulteriore fase di confronto che la Chiesa avrebbe voluto più lunga (qualcuno dice: lunga all’infinito, pur di evitare la legge).

Politicamente, visto anche il ruolo istituzionale che Galantino ricopre nella gerarchia, si tratta di un’ingerenza negli affari italiani, non diversa, purtroppo, da quella che lo stesso Francesco volle fare quando la legge era ancora in discussione al Senato, e prima che Renzi decidesse di rinunciare alla parte più contestata del testo, la stepchild adoption, l’adozione del figlio del partner nelle coppie omosessuali, con le implicazioni che poteva portare in materia di utero in affitto. Ma per le parole adoperate e per il momento scelto per esternarle, l’uscita di Galantino può anche essere interpretata come una sorta di atto dovuto.

Un estremo tributo all’ala più tradizionalista della Chiesa, la quale mai e poi mai avrebbe accettato il silenzio di fronte alla nuova legge italiana che, pur differenziandole dal matrimonio, introduce il riconoscimento per le coppie di fatto. Insomma una presa d’atto critica che ribadisce il dissenso, ma in nessun modo punta a impedire l’approvazione del testo, anzi perfino ne prende atto.

Il secondo fronte riguarda il negoziato con la Commissione europea: anche in questo caso, non di effettiva novità si tratta, dal momento che la trattativa con i severi censori di Bruxelles sulla legge di stabilità e sul grado di flessibilità rispetto ai canoni del rigore imposto dal trattato di Maastricht va avanti da mesi, con aperture e chiusure che si susseguono spesso senza una logica comprensibile. Il nuovo rinvio di una settimana non dovrebbe mettere in discussione il via libera definitivo sui conti italiani, semmai imporre un lavoro straordinario al ministro dell’Economia Padoan che ha condotto fin qui un complicato tira e molla, puntando a convincere la Commissione che un rinvio degli obiettivi più impossibili da raggiungere non vuol dire che l’Italia non accetti la disciplina che le è imposta.

Al di là della sorpresa per due imprevisti che non erano stati messi in conto, le conseguenze non dovrebbero dunque essere irreparabili. Inevitabile però sarà un ulteriore appesantimento di una campagna elettorale che, a mano a mano che la data del voto s’avvicina, diventa ogni giorno più tormentata. Come ha capito il furbo Marchini, candidato civico e berlusconiano a Roma, che dopo un incontro con il Papa destinato a restare riservato, non ha atteso Galantino per dire che, se diventasse sindaco, si rifiuterebbe, malgrado la legge, di celebrare unioni civili. Cosa non si fa per cercare fino all’ultimo di accaparrarsi voti cattolici.

vivicentro.it-editoriale / Due nuovi fronti aperti per il governo Renzi MARCELLO SORGI

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La parabola del Milan e del calcio italiano

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Conservo una foto in bianco e nero dei primi giorni di Silvio Berlusconi al Milan: il neopresidente, molto più giovane e calvo di adesso, sorride tra Franco Baresi e Paolo Maldini. Nel passarmela, un collega anziano mi disse: «Guardala bene, ragazzo, perché tra un paio d’anni al posto di Baresi e Maldini ci saranno due carabinieri».

La profezia non si avverò e il progetto del Dottore, come allora si faceva chiamare, ebbe modo di esprimersi in tutto il suo fulgore.

Calciatori strapagati, incursioni negli spogliatoi durante l’intervallo («Donadoni, mi consenta, la vorrei più ficcante sulle fasce»), atterraggi in elicottero sul prato di Milanello con tanto di spogliarello e lancio dell’impermeabile afferrato al volo da un inserviente che forse era il portiere di riserva. Ma anche un modello organizzativo formidabile, intuizioni coraggiose come Arrigo Sacchi e dichiarazioni che diventavano epocali nel momento stesso in cui le pronunciava: «Il complimento più bello che ho ricevuto nella vita? La volta che un tifoso si avvicinò alla mia macchina per urlarmi: Silvio, sei una bella figa!».

Prima di alzare al cielo la prima Coppa dei Campioni contro la Steaua di Ceausescu si rinchiuse nella cappella dello stadio: «Ho pregato Dio perché non faccia vincere i comunisti». E dopo avere alzato la seconda arringò i giornalisti con queste parole: «Vorrei fare l’Italia come il Milan». Era l’annuncio del suo ingresso in politica, eppure nessuno se ne accorse, Anzi, lo prendemmo tutti per matto. Il Milan gli è riuscito molto meglio di Forza Italia e non solo perché è più semplice avere a che fare con Gullit che con Verdini. Nello sport, ancora più che nella televisione, Berlusconi è riuscito a esprimere la sua vera personalità, un impasto irripetibile di talento rivoluzionario e senso comune, disprezzo per le regole e propensione per il grottesco.

Nel calcio italiano esiste un prima e un dopo Silvio. E il dopo è cominciato ben prima dello striminzito comunicato di ieri in cui la Fininvest annuncia la fase finale delle trattative con un gruppo di azionisti cinesi dal volto mascherato. Il declino del Milan ha accompagnato quello del suo presidente e dell’intero movimento calcistico italiano, Juventus esclusa. A parte gli Agnelli-Elkann, le grandi famiglie del nostro capitalismo sono scappate dal pallone. E a sostituirle, almeno fino a quando non sapremo chi si cela dietro l’offerta di Pechino, non sono arrivati miliardari munifici ma investitori dalla lingua lunga e dal fiato corto, il cui emblema è quel Thohir che usa l’Inter come un bancomat.

La ragione è nota: la serie A emoziona solo i tifosi indigeni, ma sempre meno chi la guarda da fuori. Il gioco è troppo lento, gli ultrà hanno troppo potere e gli stadi sono troppo vecchi, brutti e soprattutto deserti. Per chi guarda il calcio in televisione nessun copione è più noioso di certe partite giocate col freno a mano e nessuna scenografia più triste di quelle gradinate lontane dal campo e piene di vuoti. Le squadre inglesi non sono poi tanto migliori delle nostre, infatti in Europa non vincono quasi mai. Però il campionato inglese è uno spettacolo. Alla lunga il progetto di Berlusconi è fallito per eccesso di egoismo: lui e quelli come lui hanno pensato solo al proprio orticello, senza considerare che la povertà delle avversarie e la bruttezza degli stadi avrebbe finito per deprezzare il prodotto complessivo.

Esistono due soluzioni per attirare i grandi finanziatori asiatici. Quella «global»: un campionato europeo in stile Nba tra venti grandi club, mentre tutti gli altri si trastullano con i tornei nazionali, immiseriti ad altrettante serie B. E quella «local»: un campionato italiano a sedici squadre assegnato tra aprile e maggio con i play-off, così da garantire la moltiplicazione delle emozioni e delle sfide di cartello, oltre che delle possibilità di una vittoria a sorpresa. Per motivi di bottega calcistica io preferirei la seconda (tre derby contro la Juve in una finale playoff rappresentano il sogno di ogni granata). Ma l’importante è scegliere, e in fretta. Come in tutti gli altri campi dello scibile italico ed europeo, anche in quelli sempre meno verdi del calcio il problema resta che tutti si lamentano, ma nessuno si muove.

vivicentro.it-opinioni / La parabola del Milan e del calcio italiano MASSIMO GRAMELLINI

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Banche e Titoli…… Scottex

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In Italia ancora esistono delle Banche che andrebbero messe in condizione di non poter nuocere ai propri correntisti, bisogna che vengano inserite in un regime di liquidazione coatta e non di fallimento.

In Italia, la Banca d’Italia, e’ la mamma di tutte la banche, quest’Istituto, avrebbe dovuto controllare le 4 Banche dell’apocalisse, cosa che non ha fatto. Ora chi ne sta pagando le conseguenze di operazioni rischiose e tanto truffaldine, sono i piccoli risparmiatori che hanno messo nelle mani di filibustieri tutti i loro averi.

La principale funzione del sistema finanziario dovrebbe essere quella di trasferire le risorse finanziarie dai risparmiatori, a chi ne ha necessita’ per effettuare investimenti. Le Banche partecipano a questo processo raccogliendo i depositi e mettendo a disposizione delle aziende meritevoli di credito, i fondi necessari per nuovi progetti di crescita.

Se questo processo funziona e non va in corto circuito, e’ favorita non solo l’occupazione, ma tutta l’economia del Paese.

Per tale motivo l’Art. 47 della Costituzione contempla tra gli obiettivi da perseguire la tutela del risparmio, la disciplina e il controllo dell’esercizio del credito.

Bisognava che vi fosse un costante controllo da parte degli organi competenti, vista l’ingente massa di liquidita’ che veniva fatta investitire alle migliaia di correntisti, in Titoli “Scottex”.

Proprio ieri, la Magistratura ha mandato le Fiamme Gialle presso la Sede Centrale della Banca Etruria ad Arezzo, per acquisire nuovi riscontri su tutte le operazioni fatte prima del dissesto. Da indiscrezioni, gia’ si parla di una Regia, di una mente occulta, criminale e diabolica, che avrebbe spinto tanti funzionari bancari a far acquistare alla propria clientela, titoli fallocchi, altro che investimenti sicuri.

In tempi bui come questi, non ci si puo’ fidare neppure del proprio confessore, figurarsi di un Direttore, o Funzionario di Banca che ti propone di diventare azionista in un giorno.

Se queste complicita’ fra poteri bancari forti, dovessero essere accertate, ci vorrebbe una manetta gigante che abbracci tutti i complici di una truffa che ha gettato nella disperazione, non solo economica, migliaia di famiglie.

vivicentro.it-opinioni / Titoli…… Scottex (Mauro Lo Piano)

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MACBETH di William Shakespeare (Recensione Francesco Cecoro)

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Questa sera, martedi 10 Maggio, al teatro Sociale di Brescia è stato messo in scena , in prima Nazionale, il MACBETH di William Shakespeare, prodotto dal CTB Centro Teatrale Bresciano e il Teatro de Gli Incamminati, regia e interpretazione di Franco Branciaroli.

Branciaroli ha osato in modo impavido rappresentare una delle più importanti tragedie del drammaturgo Inglese. Dirigendo maestralmente tutti i suoi attori,ha saputo portare in scena un’ interpretazione personale del Macbeth . Dove l’uomo non è circuito dalla brama di Potere ma dalla Paura. Assistiamo ad un Branciaroli straordinario,ha saputo esprimere magistralmente Macbeth impersonificandolo in modo naturale e a volte , rendendo la tragedia meno drammatica. Ma ciò che soprattutto si evince da questa rappresentazione, ed è sicuramente ciò che il regista ha voluto trasmetterci, è la “PAURA”della vita che ogni uomo ha dentro. La Paura con l’Incertezza ci spinge ad agire in un certo modo ,in una certa direzione.

In Macbeth la Paura l’ha spinto a commettere omicidi efferati, sanguinosi. Lady Macbeth ha un ruolo fondamentale a fianco del suo uomo, lo dirige, lo consiglia vigorosamente per ciò che deve fare e ciò che non deve fare , una sorte di Coscienza. La Coscienza del male. Macbeth si affida al destino, crede nella profezia . Questa profezia inizia con l’incontro delle tre Sorelle Fatali,le tre Streghe che gli preannunciano il suo futuro. Qui iniziano i suoi dilemmi , i suoi enigmi. Come la maggior parte dei personaggi Shakesperiani anche Macbeth è problematico ,assorto in solitari monologhi pieni di enigmatiche domande, combattuto da dilemmi e ambiguità. La Solitudine lo assale, le colpe vengono a galla da una coscienza satura di angosce, il Pentimento non esiste. Bravo Branciaroli, bravi i suoi Attori. La scenografia, curata da Margherita Palli , è sterile e monocromatica. Non ci sono cambi di scena , solo il sipario abbassandosi da uno stacco . I Costumi di scena curati da Gianluca Sbicca ci riportano con la mente e con un briciolo di fantasia a quella Scozia del Basso Medioevo.

FRANCESCO CECORO

Con il Macbeth si chiude la stagione teatrale del CTB.

Repliche fino al 22 Maggio

vivicentro.it-opinioni / MACBETH di William Shakespeare (Recensione Francesco Cecoro)

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Serie B: restituiti 3 punti alla Virtus Lanciano

                                                Alla Virtus Lanciano sono stati ridati 3 dei 5 punti di penalizzazione inflitti 2 settimane fa.

 

Dopo l’inspiegabile tracollo di Pescara, dove un Lanciano assolutamente apatico ed abulico si è lasciato senza colpo ferire travolgere per 4 – 0 dal Delfino, è arrivata una buona notizia in casa frentana. La Corte d’Appello Federale, infatti, ha accolto, almeno parzialmente, il ricorso presentato dalla società frentana avverso la penalizzazione di 5 punti inferta nella scorse settimana dalle Corte Federale Nazionale, per alcuni ritardi nei pagamenti. La società abruzzese, assistita dall’Avvocato Chiacchio, è riuscita in quella che può definirsi una vera e propria impresa: La Corte d’Appello ha restituito 3 punti al team della famiglia Maio.

A questo punto la salvezza per i rossoneri diventa assolutamete possibile. I frentani sono tornati padroni del loro destino a 180′ dal termine del campionato. Saliti a quota 42 punti in classifica, al terzultimo posto in graduatoria, con Salernitana, Modena e Latina, la formazione di Maragliulo, il quale si è detto ampiamente soddisfatto per questo insperato risultato, è virtualmente salva, in considerazione del fatto che i rossoneri sono in vantaggio negli scontri diretti con tutte e tre le formazioni prima menzionate.

Le liete novelle non sono finite qui per il team abruzzese. Due importanti riconoscimenti saranno consegnati al team frentano in occasione del gran galà dello sport italiano, “Italia Sport Awards”, la cui premiazione è prevista per il prossimo 23 maggio a Fiuggi. Il primo al figlio d’arte, Federico Di Francesco, per il miglior goal segnato quest’anno in serie B, il secondo, a Federica Rogato, premiata per essere risultata miglior addetto stampa della serie cadetta. Insomma, dopo tante giornate difficili, finalmente una giornata con il sorriso per i colori frentani.

CHRISTIAN BARISANI

Obodo smentisce e annuncia azioni legali ad un giornale locale

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Riportiamo il comunicato, a firma del centrocampista Obodo*, in ordine ad un articolo pubblicato, in data odierna, su un quotidiano

” Faccio riferimento all’articolo pubblicato in data odierna, sul quotidiano “Metropolis”, con il quale si pone in evidenza che la proprietaria dell’appartamento, sito in Castellammare di Stabia e dal sottoscritto condotto in locazione, non avrebbe voluto procedere al rinnovo del relativo contratto in quanto la stessa sarebbe stata costretta a pagare bollette, relative alle forniture energetiche, ritenute troppo esose.

Al riguardo sento doveroso precisare che il contratto di locazione in questione si risolverà, alla naturale scadenza, prevista per il prossimo 15 maggio, senza nessun addebito a mio carico.

Pertanto, smentico categoricamente le notizie riportate nell’articolo e, conseguentemente, darò mandato agli avvocati di mia fiducia affinchè vengano poste in essere le azioni legali più opportune, in sede civile e penale, finalizzate alla tutela dei miei interessi e della mia immagine.

Kenneth Obodo “.

vivicentro.it-sud-cronaca / Obodo smentisce Metropolis e annuncia azioni legali

  • NOTE

Kenneth Obodo (Warri, 5 giugno 1985) è un calciatore nigeriano, centrocampista della Juve Stabia*.

Ha un fratello maggiore, Christian, anch’egli calciatore

  • La Società Sportiva Juve Stabia, abbreviata in Juve Stabia, è una società calcistica italiana con sede nella città di Castellammare di Stabia che milita in Lega Pro. Il simbolo del club è la vespa, mentre i colori sociali sono il giallo e il blu.
    Anno di fondazione: 1907
    Stadio: Stadio Romeo Menti di Castellammare di Stabia
    Località: Castellammare di Stabia
    Allenatore: Salvatore Ciullo
    Campionati: Lega Pro, Lega Pro Prima Divisione

Il Candidato che ti serve, L’11 maggio serata di autofinanziamento – Movimento 5 Stelle Castellammare di Stabia

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Il Candidato che ti serve – Il Movimento 5 Stelle Castellammare di Stabia ti invita alla serata di autofinanziamento in programma mercoledì 11 maggio 2016, presso la Pizzeria Paiman, dalle ore 20.00.

Mercoledì 11 maggio vi aspettiamo dalle ore 20.00 alla Pizzeria Paiman, sita in Via Cottrau 20 a Castellammare di Stabia, per una serata che rappresenta l’occasione perfetta per conoscerci e discutere insieme i vari punti del programma elettorale. Dovrai solo metterti comodo, a servirti saremo noi; infatti, i camerieri saranno il candidato sindaco Vincenzo Amato, i candidati al consiglio comunale e il portavoce alla Regione Campania Luigi Cirillo, perché è il candidato che deve servire il cittadino e non viceversa.

Il Movimento 5 Stelle non accetta finanziamenti pubblici ma sostiene le proprie battaglie solo attraverso l’autofinanziamento, alimentato dalle donazioni di chi crede nel nostro progetto.

Il menù fisso della serata prevede pizza e bibita al costo di 10 €,NON MANCARE!

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