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LIVORNO – V. LANCIANO: ROSSONERI ALL’ULTIMO ASSALTO

                                                                        Ultimo assalto dei frentani in terra labronica.

 

Assalto -Eccezionalmente, tutte di venerdì sera, le varie squadre cadette scenderanno in campo per darsi battaglia in quello che sarà l’ultimo atto della regular season, che prima dell’emozionante ed imprevedibile appendice de les barrages, fornirà già alcuni verdetti. Uno di questi, molto probabilmente, scaturirà dalla gara in programma al “Picchi” di Livorno, tra gli amaranto, incredibilmente rientrati nel discorso salvezza dopo il successo di Ascoli, e i rossoneri di Maragliulo, protagonisti di una clamorosa rincorsa in parte vanificata dai punti di penalizzazione, che, attualmente, ammontano a 4 lunghezze.

Purtroppo per la squadra frentana in settimana è arrivato un nuovo deferimento per la nota vicenda relativa ai ritardi nei pagamenti, per un vizio di forma relativo all’ultimo procedimento, e che potrebbe portare i frentani ad avere altri 2 punti di penalizzazione, con conseguente slittamento della griglia play – out. Situazione ingarbugliata e di non facile lettura, alla quale la società abruzzese ha reagito con un comunicato stampa nel quale si pone l’accento su come la Giustizia sportiva sia celere quando si tratta di procedere contro il sodalizio dei Maio, ma meno tempestiva in altre situazioni – leggasi il caso “Treni del goal”.

In attesa di nuovi sviluppi sulla questione appena menzionata, la squadra è chiamata ad un vero e proprio spareggio salvezza contro i labronici, che con un successo a spese degli abruzzesi, scavalcherebbero gli stessi in classifica, condannandoli alla retrocessione, assicurandosi a loro volta, anche in caso di qualche risultato favorevole, il diritto di conquistarsi la salvezza tramite le “forche caudine” dei play – out. Si prevede una gara accesa e ricca di emozioni, in quella che sarà, verosimilmente, una vera e propria “arena”, sempre sportivamente parlando, visto e considerato l’importanza della posta in palio. Entrambe le formazioni, infatti, si giocano una stagione intera in una sola gara.

A dirigere questo match così delicato è stato chiamato un fischietto esperto, dal momento che arbitra in serie B  dal 2009. Si tratta del Signor Luigi Nasca di Bari, classe 1977, il quale arbitrò un Novara – Lanciano nell’ultima giornata della stagione 2012 – 13, incontro che terminò con il punteggio di 1 -1, decretando la prima storica salvezza degli abruzzesi in serie B.

Nel Livorno non ci sarà Marco Biagianti, appiedato dal Giudice sportivo, mentre nel Lanciano sarà assente Antonio Aquilanti a causa di un infortunio.

 

Sono 21 i convocati da mister Maragliulo per la gara di domani tra il Livorno e la Virtus Lanciano che si giocherà alle 20.30 all’Armando Picchi.

PORTIERI
1 – Aridità Vincenzo
33 – Casadei Angelo
12 – Cragno Alessio

DIFENSORI
6 – Amenta Federico
15 – Di Filippo Nicolas
27 – Di Matteo Luca
26 – Di Nicola Daniel
16 – Rigione Michele
4 – Salviato Simone

CENTROCAMPISTI
8 – Bacinovic Armin
13 – Di Francesco Federico
32 – Giandonato Manuel
29 – Rocca Michele
17 – Vastola Gaetano
24 – Vitale Mattia

ATTACCANTI
10 – Bonazzoli Federico
14 – Ferrari Nicola
9 – Marilungo Guido
19 – Padovan Stefano
7 – Turchi Manuel

INDISPONIBILI

5 – Boldor Deian (infortunato) e Aquilanti Antonio (infortunato)

CHRISTIAN BARISANI

 

Arresto Antinori, il ginecologo sotto accusa portato in carcere a Regina Coeli: presto l’interrogatorio

Dimesso dall’ospedale Santo Spirito, il ginecologo sotto inchiesta, Severino Antinori, è stato portato nell’infermeria del penitenziario romano. La decisione dopo le interviste rilasciate nonostante fosse ai domiciliari

Severino Antinori è dalle prime ore del mattino nel carcere di Regina Coeli, nel reparto infermeria del penitenziario romano. Il ginecologo è finito agli arresti domiciliari venerdì scorso con l’accusa di aver prelevato degli ovuli a una giovane spagnola contro la sua volontà. Subito dopo aver ricevuto l’ordinanza con la quale il gip disponeva la custodia in carcere, il ginecolo aveva avuto un malore ed era stato ricoverato all’ospedale Santo Spirito. Ma a poche ore del ricovero, Antinori è stato dimesso.

La decisione dell’aggravamento della misura sarebbe dovuta alle interviste rilasciate in questi ultimi giorni a diversi organi di stampa. In sostanza Antinori ha violato una serie di obblighi a cui era tenuto in quanto sottoposto ai domiciliari. Nelle prossime ore in carcere si terrà l’interrogatorio di garanzia. Il ginecologo deve rispondere dei reati di rapina e lesioni. Secondo quanto si è appreso, i suoi avvocati, Carlo Taormina e Tommaso Pietrocarlo, hanno presentato ricorso al Tribunale del riesame.

A parere dei difensori, agli atti risultano documenti in cui è provata la circostanza che la ragazza spagnola era inserita in un programma di ovodonazione e che, comunque, era stata seguita anche da una psicologa che aveva fatto anche una relazione.

La procura di Milano sta anche lavorando a un secondo fascicolo di indagine, per la violazione della legge sulla fecondazione assistita. L’inchiesta nasce dalle denunce di alcune ragazze che hanno raccontato ai Nas di avere donato i propri ovuli in cambio di denaro. Una pratica vietata dalla legge, che impone che le donazioni di gameti per la fecondazione eterologa siano esclusivamente su base volontaria, senza ricompensa.

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Aereo Egyptair scomparso, le ipotesi: guasto, suicidio, bomba o kamikaze

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L’Airbus A320 della Egyptair scomparso dai radar nella tratta Parigi-Cairo
Cosa è successo al volo MS804 in volo da Parigi al Cairo? Da escludere al momento, solo l’errore dei piloti

Una sciagura inspiegabile, quella del volo EgyptAir MS804, scomparso nella notte mentre era in volo tra Parigi e Il Cairo. Le condizioni meteo erano ottimali al momento della sparizione dell’A320 dai radar. Nessunerrore dei piloti può causare in quella fase delle improvvise variazioni (se non volute) del volo.

C’è poi l’ipotesi di un drammatico guasto, che deve essere messa in conto. Ma un collasso strutturale è però difficile da ipotizzare in quella fase del volo e con un aereo di recente costruzione.

Quindi se si esclude l’errore dei piloti o un drammatico guasto a bordo, non restano che le ipotesi di un atto deliberato, probabilmente una bomba, quindi un attentato o – in ultima istanza – un suicidio, come nel caso del volo Germanwings. Se si leggono i dati di volo va comunque messa da parte l’ipotesi di un missile terra-aria di quelli portatili (i manpads) di cui sarebbero dotati i militanti dello Stato Islamico.

Se si analizza invece la quota, questa è del tutto simile a quella del velivolo Metrojet russo esploso poco dopo il decollo da Sharm el-Sheikh. E proprio come per quel caso potrebbe trattarsi di un ordigno nascosto in una lattina e imbarcato tra i bagagli e poi deflagrato una volta raggiunta una determinata altezza. In quel caso anche una micro-carica di esplosivo può causare danni irreparabili all’aereo che esplode in volo.

Ora saranno le indagini a ripercorrere tute le fasi che hanno preceduto questa ennesima tragedia dei cieli. E le investigazioni partiranno proprio dal profilo dei passeggeri imbarcati a Parigi. Da non escludere, in caso di attentato, che sia stato un kamikaze a farsi esplodere magari con una carica nascosta in un tablet o in un computer. Una piccola esplosione farebbe collassare l’intera struttura del velivolo.

Ma basterebbe anche pochissimo tritolo nascosto in una scarpa (come nel tentativo per fortuna non andato in porto nel dicembre 2001) con un “convertito” inglese tentò di mettere in pratica mentre l’aereo su cui volava attraversava gli Usa. L’uomo fu per fortuna fermato e immobilizzato dagli altri passeggeri.

vivicentro.it/cronaca / larepubblica / Aereo Egyptair scomparso, le ipotesi: guasto, suicidio, bomba o kamikaze LUCIO CILLIS

Fabio Cannavaro torna nel ‘suo’ Kobe

I dettagli

A Napoli per un periodo di riposo, Fabio Cannavaro è tornato a casa per un po’. Dopo l’evento con la sua associazione a Scampia, al quale hanno preso parte tanti ex compagni di squadra in Nazionale, oltre a Marcello Lippi, l’ex difensore, campione del mondo e oggi allenatore, ha trascorso una serata di relax anche all’interno del suo locale di Pompei, il Kobe. Disponibile per alcuni scatti e autografi, si è dedicato ai suoi amici presenti e accorsi in massa.

 

Via al valzer dei rinnovi: da Insigne a Hysaj, tutti da Giuntoli

I dettagli

Secondo Il Mattino, nel Napoli ci sono diversi giocatori che aspettano un incontro con Giuntoli per i rinnovi di contratto. Insigne e Mertens in primis, ma anche Reina e Hamsik che ha il contratto in scadenza nel 2018 e vuole chiudere la carriera in azzurro. Infine c’è Hysaj che ha fatto capire che vuole un aumento di stipendio visto l’interesse del Bayern Monaco.

Scuola, le ‘primarie’ dei prof: il bonus sulla base dei voti dati dagli studenti. E’ polemica

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Questionari anonimi e referendum negli istituti superiori per premiare i prof più bravi. La Cgil: “Gli alunni non possono decidere del compenso economico”

BOLOGNA – Il tuo insegnante riesce a coinvolgerti, è disponibile alle gite, corregge i compiti bene e in fretta? Dimostra attenzione verso lo studente? Sa tenere la disciplina in classe? Parte nelle scuole superiori il referendum tra gli studenti, sotto forma di questionari anonimi, sui loro professori. Un voto che avrà un peso nel decidere il ‘premiò a chi sta in cattedra, in media 24mila euro a scuola da distribuire a chi merita più degli altri. Ed è polemica. Insegnanti contrari, clima teso nei collegi dei docenti e sindacati sulle barricate.

Al liceo delle scienze umane “Duca d’Aosta” di Padova il comitato di valutazione della scuola ha deciso di avviare una consultazione tra studenti, genitori e insegnanti per decidere a chi assegnare il bonus previsto con la riforma della “Buona scuola”. E lo ha fatto con quattro questionari anonimi da infilare nelle urne – uno scatolone che sarà chiuso oggi – da compilare su base volontaria: uno per i maturandi, uno per i genitori degli alunni al quarto anno e due schede di autovalutazione per i docenti. Immediata la reazione, alcuni docenti annunciano di voler boicottare i questionari.

“Le polemiche erano da mettere in conto”, dichiara il preside Alberto Danieli. “Se non possono farlo i dirigenti, i genitori, gli alunni e gli stessi docenti ditemi cosa fare per migliorare e valutare il servizio che offriamo nelle scuole. Chiaro che il percorso è duro, come ogni novità. Il nostro comitato, con membri eletti da collegio docenti e consiglio di istituto, ha lavorato senza spaccature. Qui nessuno leva mezzo euro a nessuno, qualcuno avrà solo qualche soldo in più. Non è una pazzia”.

A Torino altre polemiche. Al liceo classico e scientifico Newton di Chivasso il questionario comprende 20 voci, con voti da uno a sei. Qui è il Cub scuola ad insorgere: “Si punta a utilizzare gli studenti come controllori dell’attività dei docenti e si fornisce al dirigente uno straordinario strumento di pressione”. Anche a Bologna i test anonimi si stanno diffondendo nei licei. Come gli scientifici Copernico e Righi, e negli istituti. I questionari introdotti all’istituto tecnico economico Salvemini di Casalecchio, già sperimentati l’anno scorso, comprendono anche un giudizio sul preside: una scheda da 50 punti, dove vengono valutate (da zero a due punti) 25 voci: disciplina, appunto, ma anche rapporto con gli studenti e i colleghi, la partecipazione a progetti internazionali, l’iscrizione dei propri alunni a gare, stage e concorsi, la disponibilità a tenere laboratori al pomeriggio.

I sindacati sono contrari. “Un circolo vizioso da interrompere – dichiara Raffaella Morsia, segretaria della Flc-Cgil dell’Emilia Romagna – gli studenti hanno diritto a partecipare alla vita della scuola, e siamo d’accordo sul fatto che giudichino i progetti didattici. Ma non così. Studenti e genitori non sono soggetti competenti a decidere l’erogazione di un compenso economico, che deve essere oggetto di contrattazione”. Ben più duro è Marcello Pacifico dell’Anief: “Va contro la legge, da nessuna parte c’è scritto che gli studenti devono valutare gli insegnanti. Surreale: chi è valutato valuta”.

vivicentro.it/cronaca / larepubblica / Scuola, le ‘primarie’ dei prof: il bonus sulla base dei voti dati dagli studenti. E’ polemica ILARIA VENTURI

La svolta di metodo del premier

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Che si tratti di un cambio di passo destinato a determinare riflessi più generali è difficile da dire, e comunque lo si vedrà. Ma l’ultima iniziativa avviata e sostenuta da Matteo Renzi sul fronte europeo, segnala di certo una inattesa novità: dopo mesi di scontri e di polemiche solitarie – una sorta di uno contro tutti – il premier italiano muta registro e chiama gli «amici e compagni» del Pse ad una iniziativa comune.

Domani a Roma, infatti, in un vertice dei leader socialisti europei allargato a Tsipras, verranno tracciate le linee guida di una sorta di «Manifesto per la crescita e lo sviluppo» fortemente voluto proprio dal presidente del Consiglio. A luglio, probabilmente a Parigi, il documento dovrebbe esser poi definito, approvato e reso pubblico: per diventare, di fatto, parte del programma più generale col quale i socialisti francesi e la Spd affronteranno, nel 2017, elezioni che si annunciano assai complesse. In Italia si dovrebbe votare l’anno dopo: ma se il voto dovesse – come si ipotizza – esser anticipato, ecco che il «Manifesto per la crescita» tornerebbe utile anche per la campagna elettorale del Partito democratico.

Al di là dei contenuti – molto vicini alla «ricetta italiana» che Renzi prova a far passare in Europa – l’elemento di interesse nostrano sta appunto nel metodo: quello di una iniziativa non più solitaria ma condotta in stretto rapporto con gli alleati socialisti. E se è vero che su temi specifici – la richiesta di flessibilità, per dire, o le stesse proposte in materia di immigrazione – una certa «solitudine» è politicamente comprensibile, è altrettanto evidente che la decisione di ricercare una qualche collegialità rappresenta una novità nel tradizionale modo di operare del premier italiano.

Qualcuno potrebbe vedervi – e nulla esclude che sia così – gli effetti di una correzione di rotta già avviata anche nel tempestosissimo mare della politica italiana. Prove che sia davvero così non ce ne sono: ma indizi sì. Due in particolare: il tentativo in atto di «spersonalizzare» la campagna per il referendum di ottobre e la richiesta di unità – almeno da qui a quella data – avanzata l’altro giorno alla minoranza del Partito democratico.

Ammesso che sia così, si tratta di capire se la correzione di rotta non risulti tardiva (e sospetta) a fronte della crescente radicalizzazione dello scontro politico in atto. Infatti, correre da solo quando le cose sembrano andar bene e chiedere soccorso agli amici quando il vento pare cambiare, non è cosa facile da far digerire ai destinatari dell’«invito all’unità» (italiani o europei che siano).

Del resto è possibile, naturalmente, che si tratti di una correzione (di più correzioni) meramente tattica. In Europa, infatti, dopo mesi di scontri durissimi (in particolare col presidente Juncker), l’obiettivo numero uno che Renzi si prefiggeva – la concessione di margini di flessibilità in economia – è stata raggiunta e ufficializzata proprio ieri. E in Italia, a dirla tutta, il fronte assai ampio che si va costruendo intorno al «no» al referendum costituzionale di ottobre, consiglia – appunto – la ricerca di alleanze, piuttosto che l’insistenza su un plebiscito che oggi pare quantomeno dubbio.

Si vedrà. Per ora è possibile registrare – senza incertezze – la svolta sul piano dei rapporti europei. Nel fine settimana, inoltre, si potrà forse anche capire la concretezza e l’efficacia di questa svolta: e cioè, i contenuti e lo stato di avanzamento del «Manifesto» al quale Renzi tiene tanto. Una via nuova sembra comunque aperta: e non ci vorrà molto a capire se sarà percorsa con la determinazione necessaria e ormai forse addirittura indispensabile.

vivicentro.it/editoriale / lastampa / La svolta di metodo del premier FEDERICO GEREMICCA

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Anatema del Papa, chi sfrutta lavoro nero è una sanguisuga

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Anatema del Papa: “Malintesi e timori non indeboliscano nostra determinazione nell’assistere migranti. Paura del terrorismo non cancelli diritti umani”

CdV – “Chi accumula ricchezze con sfruttamento, lavoro in nero, contratti ingiusti, e’ una sanguisuga che rende schiava la gente” Anatema di Papa Francesco contro i moderni ‘chiavisti’ nell’omelia di oggi a Santa Marta. “Il sangue di chi e’ sfruttato nel lavoro – denuncia il Papa – e’ un grido di giustizia al Signore. Lo sfruttamento del lavoro, nuova schiavitu’, e’ un peccato mortale. Le ricchezze in se stesse sono buone, ma sono relative. Vanno messe al giusto posto”. Secondo Francesco “non si puo’ vivere per le ricchezze. E’ piu’ importante un bicchier d’acqua nel nome di Gesu’ che tutte le ricchezze accumulate con lo sfruttamento della gente”. I contenuti dell’omelia di oggi sono stati diffusi dall’Osservatore Romano su Twitter. La nuova denuncia del Papa arriva dopo il duro monito che lo stesso Francesco aveva pronunciato a Prato il 10 novembre scorso quando aveva detto che “e’ un dovere combattere il cancro dello sfruttamento lavorativo e il veleno dell’illegalita’”. Ed invito’ a stabilire “patti di prossimita’” con le fasce della societa’ piu’ vulnerabili: “i poveri, gli immigrati, ma anche le famiglie”.

“Non dobbiamo permettere che malintesi e paure indeboliscano la nostra determinazione nell’assistere i migranti e quanti si prendono cura di loro”. Sono parole di Papa Francesco a un gruppo di ambasciatori ricevuto per la presentazione dell elettere credenziali. Secondo Francesco, “dobbiamo guardare allo straniero e al migrante come un soggetto da ascoltare e apprezzare, rispettando la loro cultura e preservando la nostra, in modo che si arricchiscano entrambe. “Se – invece – incomprensione e paura prevalgono, qualcorsa di noi stessi e’ danneggiato e la pace stessa e’ compromessa”.  “Per quanti sono afflitti dalla tragedia della violenza e della migrazione forzata, dobbiamo essere risoluti – ha scandito Francesco rivolto ai diplomatici – nel far conoscere al mondo la loro condizione critica, cosi’ che, attraverso la nostra, possa essere udita la loro voce, troppo debole e incapace di far sentire il suo grido. La via della diplomazia ci aiuta ad amplificare e trasmettere questo grido attraverso la ricerca di soluzioni alle molteplici cause che stanno alla base degli attuali conflitti. Cio’ si attua specialmente negli sforzi di privare delle armi quanti usano violenza, come pure di mettere fine alla piaga del traffico umano e del commercio di droga che spesso accompagna questo male”. Secondo il Papa, “mentre le nostre iniziative in nome della pace dovrebbero aiutare le popolazioni a rimanere in patria, il momento presente ci chiama ad assistere i migranti e quanti si prendono cura di loro”.

“Molte persone tendono ad isolarsi di fronte alla durezza della realta’. Hanno paura del terrorismo e che il crescente afflusso di migranti cambi radicalmente la loro cultura, la loro stabilita’ economica e il loro stile di vita”. Ma se “questi sono timori che comprendiamo e che non possiamo tralasciare con leggerezza, tuttavia devono essere affrontati con saggezza e compassione, cosi’ che i diritti e i bisogni di tutti vengano rispettati e sostenuti”, ha detto Papa Francesco agli ambasciatori presso la Santa Sede di Estonia, Malawi, Namibia, Seychelles, Tailandia e Zambia, che hanno presentato oggi le cerdenziali.  “La vostra presenza qui oggi – ha sottolineato Bergoglio parlando ai diplomatici – e’ un forte richiamo al fatto che, nonostante le nostre nazionalita’, culture e confessioni religiose possano essere diverse, siamo uniti dalla comune umanita’ e dalla condivisa missione di prenderci cura della societa’ e del creato”.

Secondo Papa Francesco, “questo servizio ha assunto una particolare urgenza, dal momento che tante persone nel mondo stanno soffrendo conflitti e guerre, migrazioni e trasferimenti forzati, e incertezze causate dalle difficolta’ economiche. Questi problemi richiedono non solo che riflettiamo su di essi e ne discutiamo, ma che esprimiamo anche segni concreti di solidarieta’ con i nostri fratelli e sorelle in grave necessita’. Perche’ questo servizio di solidarieta’ sia efficace, i nostri sforzi devono essere diretti a perseguire la pace, in cui ogni diritto naturale individuale e ogni sviluppo umano integrale possa essere esercitato e garantito”. “Tale compito – ha concluso – richiede che lavoriamo insieme in modo efficiente e coordinato, incoraggiando i membri delle nostre comunita’ a diventare loro stessi artigiani di pace, promotori di giustizia sociale e difensori del vero rispetto per la nostra casa comune. Cio’ diventa sempre piu’ difficile, perche’ il nostro mondo appare sempre piu’ frammentato e polarizzato”.

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Bologna, idea Valdifiori per sostiture Diawara

I dettagli

Il Bologna è a caccia di un mediano, perché Amadou Diawara lascerà il club. Come riporta Il Resto del Carlino, sono tre le idee: Fernando della Sampdoria, Paredes della Roma e Valdifiori del Napoli, ma sull’ex Empoli in pole c’è la Fiorentina. Anche Roma e Juventus invece sul giocatore di Roberto Donadoni come il Napoli.

Il sogno de Il Mattino: “Candreva vice Callejon!”

I dettagli

Secondo quanto riferisce Il Mattino, ci sarà attenzione particolare ad un possibile ritorno di fiamma per Candreva della Lazio: dopo la stagione non proprio positiva, i biancocelesti potrebbero decidere di cederlo e sarebbe una valida alternativa a Callejon. Staremo a vedere se questo resterà un sogno o può portare a qualcosa di concreto.

Aereo EgyptAir scompare da radar Premier egiziano “non escluso terrorismo”

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Sul volo Parigi-Cairo della EgyptAir viaggiavano 66 persone. L’aviazione greca: “caduto a largo di Karpathos”. Giallo sull’Sos. Valls: Tutte le ipotesi sono aperte”

L’ombra del terrorismo si allunga sullo schianto dell’Airbus della EgyptAir precipitato nel Mediterraneo 130 miglia al largo dell’isola greca del Dodecanneso di Karpathos, nello spazio aereo egiziano. Il velivolo era decollato nella notte da Parigi diretto al Cairo con 66 persone a bordo (30 gli egiziani e 15 i francesi) ed era scomparso dai radar alle 2,29, quando sorvolava un’area tra Rodi e Creta a un’altitudine di 37.000 piedi. Tra i 56 passeggeri c’erano anche un bambino e due neonati. I sette membri dell’equipaggio erano affiancati a bordo da tre uomini della sicurezza.

La compagnia aerea egiziana ha invitato alla prudenza sulle cause dell’accaduto ma secondo gli esperti l’ipotesi più probabile è che si sia trattato di un attentato, anche perchè il tempo lungo la rotta era buono e in quella fase del volo è da escludere un errore dei piloti. Il premier egiziano Sherif Ismail ha dichiarato che “non si può escludere nulla”, compreso l’attacco terroristico. Anche la Francia non ha escluso “alcuna ipotesi”, come ha spiegato il premier, Manuel Valls.
Il presidente Francois Hollande ha avuto un contatto telefonico con il collega egiziano Abdul Fattah al-Sissi e i due si sono impegnati a “cooperare strettamente per accertare al più presto possibile le circostanze” di questa tragedia. Il governo francese ha istituito una cellula di crisi al Quai d’Orsay e all’Eliseo si è tenuta una riunione interministeriale con il presidente Francosis Hollande, a cui hanno partecipato oltre al premier Valls, i ministri degli Esteri, della Difesa e dell’Interno.
Giallo su allarme. C’è mistero sull’allarme che l’aero avrebbe lanciato prima di sparire. La compagnia aerea sostiene che alle 02.26, il velivolo ha lanciato un messaggio di Sos. Un segnale di emergenza dall’aereo è stato invece captato alle 04.26, circa due ore dopo aver perso le tracce del velivolo. Il segnale potrebbe essere stato inviato dall’apparecchiatura per la localizzazione dell’aereo installata sull’aeromobile. Ma l’Egitto smentisce invio dell’allarme: il primo ministro ministro Sherif Ismail ha detto che “non vi è alcuna informazione” sull’accaduto, precisando che quanto alla richiesta di soccorso non si è trattato di un Sos ma di una segnale trasmesso dalle strumentazioni di bordo del velivolo.

Nella lista dei passeggeri del volo MsS804  figuravano anche due iracheni, un britannico, un canadese, un belga, un portoghese, un algerino, un sudanese, un ciadiano, un saudita e un kuwaitiano.

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Piano mercato Napoli, non conta l’esperienza internazionale

Secondo quanto riferito dalla Gazzetta dello Sport…

Sono passati ventisei anni dal secondo scudetto del Napoli. Troppi secondo i tifosi azzurri che hanno chiesto a gran voce ad Aurelio De Laurentiis di investire per tornare a vincere il campionato. Già, ma come e dove intervenire? Nella prossima stagione il Napoli giocherà in Champions, eppure la discriminante per rientrare nei piani del club non sarà l’esperienza internazionale, ma la data di nascita: arriveranno solo calciatori nati dal 1990 in poi, l’anno appunto dell’ultimo tricolore. È una idea condivisa dal presidente con il direttore sportivo Giuntoli e già sperimentata, almeno in parte, nelle ultime due sessioni di mercato. Hysaj (’94), Allan (’91) e Grassi (’95) sono tre esempi della lungimiranza del club. Adesso la campagna acquisti si è aperta con Tonelli (’90).

C’è l’idea clausola rescissoria anche per Koulibaly

I dettagli

Dopo l’acquisto di Tonelli, si lavora per confermare Albiol e Koulibaly, anche se allo spagnolo non dispiace un ritorno al Valencia. In caso di addio, il ds Giuntoli avrebbe pronta l’alternativa: Maksimovic e passi avanti ci sono stati per Sime Vrsaljko. Capitolo Koulibaly, l’idea è quella di inserire una clausola rescissoria.

ESCLUSIVA, VIDEO – Liguori: “Il calcio giovanile non funziona. Questo l’esempio da seguire”

Queste le sue parole in esclusiva

Giovane allenatore, ma tanta esperienza con gli anni trascorsi nelle giovanili del Napoli e oggi alla Juve Stabia, categoria Berretti: con Nicola Liguori abbiamo deciso, in esclusiva, di parlare del calcio giovanile, del perchè tanti bravi giovani calciatori non riescono a diventare grandi e perchè le società non gli concedono spazio puntando, magari, a calciatori stranieri. Tanti nomi, una chiacchierata per evidenziare i problemi di questo mondo.

a cura di Ciro Novellino

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Cinque nomi in ballo, per Lapadula è questione di milioni

I dettagli

“Lapadula al Napoli, bruciati Juventus e Leicester”, lo scrive Il Corriere dello Sport. Ieri c’è stato un incontro tra De Laurentiis e il presidente del Pescara, Sebastiani. Si è parlato anche di Caprari, Zampano e Vitturini, ma anche di Roberto Insigne e Luperto. Il prezzo per l’attaccante oscilla tra l’offerta di sette milioni e la richiesta di dieci.

Prima la difesa, ora il centrocampo: si torna alla carica per De Roon

I dettagli

Dopo Tonelli per il reparto arretrato, si passa a puntellare il centrocampo. Dopo i saluti di Chalobah, c’è anche la partenza di Valdifiori. Secondo la Gazzetta dello Sport, torna forte il nome di Marten de Roon dell’Atalanta, sul quale il Napoli è tornato avendo una prelazione. De Roon potrebbe essere l’alternativa a Jorginho nello scacchiere tattico di Sarri.

Vrsaljko, il Napoli vuole chiudere subito: il Sassuolo chiede Zapata

I dettagli

Alfredo Pedullà sul proprio sito scrive: Giochi di fascia, beato chi ha gli esterni più competitivi. In giro per l’Europa ci sono diverse situazioni interessanti: Van der Wiel in scadenza ha annunciato l’addio al Psg, la Roma lo segue già dalla scorsa estate ma c’è concorrenza. Zabaleta ha poco più di un anno di contratto con il Manchester City, è un pallino di Mancini, è stato accostato alla Roma, dipenderà molto anche dalle scelte di Guardiola. Il nome da monitorare è quello di Ansaldi: il Genoa lo riscatta solo per cederlo in virtù di un ingaggio importante, l’Inter lo apprezza molto, la Roma lo ha sondato. Occhio a Mario Rui, anche per i giallorossi (a prescindere dalla possibile conferma di Digne) e seguito da diversi club sia in Italia che all’estero, sicuro il divorzio dall’Empoli. Ma il nome più caldo è quello di Vrsaljko: il Napoli a acceso i motori da diversi giorni e vuole chiudere, approfittando del fatto che la Juve stia seguendo altre situazioni. Il Sassuolo chiede l’inserimento di Zapata, vecchio pallino: sviluppi in arrivo.

Higuain, il padre: “Rinnovo? Pensiamo alla Coppa America: è felice!”

Il Mattino

Il Mattino sceglie due titoli per l’intervista al padre di Higuain, Jeorge: “Mio figlio Gonzalo un uomo felice”, “Andrà a mille in Coppa America grazie alla stagione super in azzurro”.

Jorge, come ha visto Gonzalo al suo ritorno in patria? “Emozionatissimo per il record e ovviamente molto contento per quanto fatto sia a livello personale sia per la stagione del Napoli. E’ arrivato motivatissimo dopo la grande stagione in azzurro”.

Con il presidente De Laurentiis ci sono stati contatti di recente? Non si è parlato di un eventuale rinnovo?  “In questo momento pensiamo solo alla Coppa America. Ripeto, Gonzalo è concentrato solo ed esclusivamente sulla Coppa America con la sua Nazionale”.

La macchinazione

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Il dolore della democrazia, cioè dell’elettore impoverito e arrabbiato, oggi si esprime nella richiesta non più di uomini ma di macchine della Provvidenza. Grillo esalta il prossimo algoritmo che lui e Casaleggio junior lanceranno sul mercato, in grado di espellere automaticamente il parlamentare che non rispetta il programma prestabilito. E se succede un imprevisto, una crisi di Borsa o un attentato, l’algoritmo che fa? E soprattutto: chi lo fa? Scrupoli democratici a cui chi ha maturato una sincera repellenza nei confronti dei politici di professione non pensa proprio. In Francia sta prendendo piede un partito, MaVoix, che intende sorteggiare i deputati tra gli iscritti, per poi utilizzarli come meri esecutori della volontà espressa dai cittadini attraverso la Rete. Mettiamo che il 70 per cento sia a favore di un certo provvedimento, il 20 contro e il 10 si astenga. Sette parlamentari su dieci voteranno a favore, due contro e uno si asterrà.

Ma se decide tutto l’algoritmo e il politico si riduce a robot, tanto vale abolire la mediazione e traslocare nelle sabbie mobili della democrazia diretta (da chi?). Con il risultato di affidare le scelte alle strutture opache che controllano i programmi utilizzati dai computer e alle lobby che hanno un interesse concreto nel passare il pomeriggio davanti a Internet per votare una determinata legge. La politica degli algoritmi sta a quella tradizionale come un sintetizzatore a un pianoforte. Nessuno nega che certi suoni asettici abbiano il loro fascino. Ma, pur con tutti i suoi limiti, continuo a preferire il pianoforte, dove la differenza la fanno ancora quei pochi che sanno mettere le mani sulla tastiera.

vivicentro.it/opinioni / lastampa / La macchinazione MASSIMO GRAMELLINI

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Un gol di Caffarelli in Napoli-Fiorentina 1-0 del 1984

I dettagli

Il giorno 19 maggio il Napoli ha giocato dodici partite, nove in serie A, due in serie B ed una in coppa Italia, ottenendo quattro vittorie e cinque pareggi, con tre sconfitte.

Ricordiamo l’1-0 alla Fiorentina nell’ultima giornata della serie A-1983/84

Questa è la formazione schierata da Rino Marchesi:

Di Fusco; Bruscolotti, Carannante (83′ De Simone); Celestini, Ferrario, Marino; Bertoni, Bagni, Caffarelli, Maradona, Dal Fiume

I gol: 39′ Caffarelli

Il Napoli chiuse quel suo primo torneo dell’era Maradona all’ottavo posto. Lo scudetto fu vinto dal Verona di Osvaldo Bagnoli. Il gol della vittoria sulla Fiorentina porta la firma di Luigi Caffarelli che vanta 11 gol (9 in serie A e 2 in coppa Italia) nelle sue 129 presenze in maglia azzurra.

FONTE: sscnapoli.it