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Higuain allo staff azzurro: “Ci vediamo a Dimaro!”

I dettagli

Il Mattino fa il punto della situazione su Gonzalo Higuain dopo la notizia rivelata nella giornata di ieri dal quotidiano Le Parisien. Il Pipita non ha mai alimentato le voci di una fuga da Napoli né ha mai manifestato al numero uno azzurro la voglia di cambiare aria, ma il fratello-manager sarebbe stato a Parigi la scorsa settimana per visionare le strutturee parlare con i dirigenti parigini. Immaginabile anche l’argomento chiave della discussione con i manager del Psg: lo stipendio. Nel tam tam di voci c’è poi quell’appuntamento dato da Gonzalo ai ragazzi dello staff di Sarri, alla fine della festa: «Ragazzi, ci vediamo a Dimaro».

CONVERSAZIONI INTORNO AL TEATRO 2015-2016 a cura di CARLA BORONI: PIRANDELLO FRA NARRATIVA E TEATRO

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Ultima conversazione intorno al teatro 2015/2016 al foyer del Teatro Sociale ore 17.45 di mercoledì 25 maggio 2016, a cura della prof.ssa Carla Boroni.

FOYER TEATRO SOCIALE

Via Felice Cavallotti, 20 – Brescia

MERCOLEDI’ 25 MAGGIO 2016 ore 17.45

CONVERSAZIONI INTORNO AL TEATRO 2015-2016

A cura di CARLA BORONI

PIRANDELLO FRA NARRATIVA E TEATRO 

Mercoledì 25 maggio 2016 alle ore 17.45 nel foyer del Teatro Sociale (Via Felice Cavallotti 20) è in programma il quarto e ultimo appuntamento di “Conversazioni intorno al teatro 2015-2016”, ciclo di incontri promossi dal CTB Teatrale Bresciano e a cura della prof.ssa Carla Boroni, Presidente del CTB e docente di Letteratura italiana contemporanea, Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia.

Pirandello fra narrativa e teatro è il titolo dell’argomento di questo quarto incontro, condotto da Giuseppe Farinelli, storico di Letteratura italiana e Direttore Scientifico della rivista Otto/Novecento

Introduce la prof.ssa CARLA BORONI.

Dopo una breve introduzione generale sulla vasta opera di Pirandello si considera il romanzo “Il fu Mattia Pascal” e i due drammi “Sei personaggi in cerca d’autore” e “Enrico IV” che sono senza dubbio i più rappresentativi e universalmente noti.

INGRESSO LIBERO FINO AD ESAURIMENTO DEI POSTI

vivicentro.it/nord/terza-pagina –  CONVERSAZIONI INTORNO AL TEATRO 2015-2016 a cura di CARLA BORONI: PIRANDELLO FRA NARRATIVA E TEATRO

NOTA:

Carla Boroni è nata a Berzo Demo (Brescia) il 3 agosto 1959. E’ sposata dal 1980 e ha una figlia nata nel 1984. Dopo la laurea in Pedagogia ottenuta all’Università Cattolica di Brescia e quella in Lettere ottenuta alla Sapienza di Roma (entrambe con 110 e lode e pubblicazione) ha iniziato l’attività d’insegnante nelle scuole medie superiori, mantenendo incarichi di Letteratura Italiana Contemporanea e Didattica della Lingua presso l’Università Cattolica di Brescia. Ricercatore dall’ottobre 2007 è da marzo 2015 professore associato di Letteratura Italiana Contemporanea all’Università Cattolica di Brescia. Collabora a riviste specializzate di critica letteraria (quali “Otto/Novecento”) e di letteratura e didattica (dirige, anche, per Vannini Editrice la Collana di volumi “Didattica e Letteratura”). In ambito giornalistico ha scritto per la pagina culturale del Bresciaoggi dal 1982 al 1996 (è giornalista pubblicista iscritta all’albo dei giornalisti dal 1990) e ha curato mensilmente, sul Giornale di Brescia la pagina culturale dell’Università Cattolica (dal 1996 al 1998. Negli stessi anni per Teletutto realizza il format Cattolica & Dintorni). Ha seguito e segue in particolar modo la cultura, la letteratura e la storia bresciane (membro del comitato scientifico della Fondazione Civiltà Bresciana). Collabora con l’Ateneo di Brescia (di cui è socia effettiva dal 1996); in relazione ad argomenti di letteratura bresciana e storia della critica ha partecipato ad importanti Convegni storici e letterari. Dal 1994 al 1997 è stata Consigliere Comunale e Presidente della Commissione Pari Opportunità. Dal 1993 al 2000 è stata Presidente della Fondazione del Premio letterario Gandovere-Franciacorta (organizzando sul territorio numerosi incontri letterari e interviste con poeti e narratori contemporanei). Dal 1997 ha curato annualmente gli incontri culturali promossi dalla Provincia di Brescia “I lunedì del Sancarlino” e, dal 2001 al 2011, il Festival della Letteratura Poliziesca “A qualcuno piace Giallo”. Dal 1997 fa parte del Consiglio di Amministrazione del Teatro Stabile di Brescia C.T.B. nel quale, dal giugno 2011, svolge l’incarico di Presidente.

 

Il #chiAMAchiama2016, il 19 giugno alle ore 19.00!

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I dettagli

E’ tutto pronto per la terza edizione del Chi Ama Chiama. L’evento,  eccezionale da molti punti di vista, sarà realizzato sul porto di Castellammare di Stabia il 19 giugno 2016 dalle ore 19 fino a tarda sera.  Si prospetta pieno di entusiasmo e vitalità, soprattutto perché all’accoglienza è garantita la presenza dei ragazzi dell’equipe del chi ama chiama che ormai da due mesi si allenano senza sosta ad abbracciare chiunque ne abbia voglia. Nelle piazze, per la strada, tra i locali, nelle scuole e nelle parrocchie, ovunque, non è possibile sfuggire al loro abbraccio forte e caloroso, e soprattutto gratis. Durante la serata ascolteremo le storie di persone che portano il Vangelo tra la gente ogni giorno senza cercare consensi o acclamazioni effimere, come Nawal  Soufi,  definita “l’angelo dei profughi” che si prodiga il tutti i modi per aiutare gli immigrati a sbarcare sulle coste italiane;  Osman Ahmed, un rifugiato somalo  che aiuterà le persone a toccare con mano quelle che sono tutte le difficoltà affrontate prima del famoso “sbarco”; gli eroi della Guardia Costiera, che con coraggio sono pronti a tuffarsi nelle onde per strappare uomini, donne, anziani e bambini, dalla morte. E ancora la preziosa testimonianza degli amici di Chiara Luce Badano, Claudia Koll e dei ragazzi del Pastificio Il Mulino di Gragnano, che con coraggio hanno realizzato il loro sogno grazie al Progetto Policoro della diocesi  Sorrento – Castellammare di Stabia.
Ma questo è solo l’inizio. Il format prevede momenti di spettacolo, musica, danza e festa, grazie alla partecipazione di artisti stabiesi come Fiorenza Calogero, Cat Girace & Voices, i Sounds Great, l’accademia musicale Futura, Raffaele Cava con le sue coreografie e l’Associazione Strada Facendo Events.  Ad animare la festa ci saranno i dj Peppe Croce e Christian Apadula… e per finire i Soul Food!
Il cuore del Chi Ama Chiama 2016 è l’Adorazione Eucaristica presieduta dal nostro amato Arcivescovo mons. Francesco Alfano. Per l’occasione sarà presente sul porto di Castellammare di Stabia la “Croce di Lampedusa”. “Portatela ovunque” è il grido di Papa Francesco in piazza San Pietro il 9 aprile 2014, durante la benedizione di questa croce costruita con due assi di legno prese dai barconi arrivati a Lampedusa con il loro carico di dolore e speranza. Ed è così che inizia il suo viaggio, come una staffetta spirituale, tra le varie chiese d’Italia. Il 12 giugno i volontari della Comunità Tabor la prenderanno in consegna a Milano per portarla a Castellammare, dove in occasione dell’evento sarà esposta sul porto.
Il #chiAMAchiama2016 è un appuntamento ricco di sorprese. 19 giugno ore 19.00.

FOTOGALLERY ViViCentro – Il racconto del Memorial ‘Gaetano Musella’

Queste le foto realizzate dal nostro fotografo Antonio Gargiulo

Il Memorial ‘Gaetano Musella’ è stato un vero e proprio successo. Si è svolto domenica 22 maggio sul campo sportivo ‘don Luigi Russo’, grazie al lavoro meticoloso dell’Asd San Paolo e di tutto il suo staff che ha regalato a tanti bambini una giornata indimenticabile. Tanti ospiti importanti, tra questi la Sig.ra Simona Musella, ma anche Giancarlo Arra e il dott. Alfonso De Nicola, oltre ai figli del campione scomparso Alessandro e Camillo Musella e la dott.ssa Giulia Giordano. L’intento era quello di far divertire i tanti bambini delle tre scuole calcio invitate: ASD San Paolo, che ha organizzato il torneo sul proprio campo sportivo e l’Atletico Lettere oltre alla Ling Mondo… e ci sono riusciti. Questo il racconto in foto di Vivicentro.it della stupenda giornata: dai match al momento toccante di una maglia della Juve Stabia regalata alla Sig.ra Simona Musella, passando per le premiazioni e la festa finale.

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Lettera aperta a Bersani

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Riceviamo e pubblichiamo:
Chiarissimo Compagno On. Pier Luigi Bersani*,
faccio politica attiva da molto meno di 4 anni. Ho assunto ruoli da meno di 2. I principi ispiratori che, da ultra quarantenne dopo anni di assenza dall’attività politica, mi hanno ispirato sin dall’inizio sono stati la necessità di un cambiamento di rotta della nostra società e della nostra amata Italia.
Ho sempre cercato questo e, con qualche sfondone, guardandomi indietro dico che ci ho preso: ho inciso la mia quota parte, non importa quanto grande, in questa importante stagione.
Trovo il dibattito sulle conseguenze del referendum lunare. Auspico una vittoria del Sì e la festeggerò, quando e se ci sarà.
E vi dico che sarà valsa la pena, sarà data compiutezza quel giorno all’impegno mio e di tanti come me, e con i festeggiamenti che farò certamente mi porrò una domanda, e cioè se, dopo la vittoria del Sì, a me che tanto ci ho creduto ed ho fatto per realizzarla, varrà la pena di considerare di ritirarmi, o magari solo prendere una pausa, dalla politica attiva.
vivicentro/nord/opinione  –  Lettera aperta a Bersani (Celso Vassalini)

NOTE:

Pier Luigi Bersani
Politico
Pier Luigi Bersani (Bettola, 29 settembre 1951) è un politico italiano, segretario del Partito Democratico dal 2009 al 2013.

Presidente della Regione Emilia-Romagna tra il 1993 e il 1996, è stato Ministro dell’industria, del commercio e dell’artigianato nei governi Prodi I e D’Alema I, Ministro dei trasporti e della navigazione nei governi D’Alema II e Amato II, Ministro dello sviluppo economico nel governo Prodi II.

È stato il leader della coalizione di centro-sinistra Italia. Bene Comune alle elezioni politiche del 2013 dopo la vittoria alle primarie del 2012.

Data di nascita: 29 settembre 1951 (età 64), Bettola
Partito Politico: Partito Democratico
Coniuge: Daniela Ferrari (s. 1980)
Studi: Università di Bologna
Genitori: Joseph Bersani
Figli: Elisa Bersani, Margherita Bersani

Renzi: “I veri partigiani votano sì, ma anche no. Rispettiamo tutti. Da Boschi nessuna gaffe”

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Il premier Renzi interviene nella polemica tra il ministro delle Riforme e l’Anpi

ROMA –  Matteo Renzi, a Radio 105, ritorna sullo scontro fra il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi e l’Anpi, che ha provocato anche la dura reazione della sinistra Pd:

“Non vedo né gaffe, né particolari polemiche” ha detto il premier. E poi –  ha aggiunto: “Fra i partigiani che hanno fatto la resistenza qualcuno voterà no, e qualcuno voterà sì. Ad esempio ‘il diavolo’ (Germano Nicolini, 97enne, ndr) ha detto che pur non essendo renziano, voterà a favore. Insomma, ci sono i veri partigiani che voteranno sì. E ci sono i veri partigiani che voteranno no. E noi rispettiamo e vogliamo bene a tutti i partigiani”.

vivicentro.it/politica Renzi: “I veri partigiani votano sì, ma anche no. Rispettiamo tutti. Da Boschi nessuna gaffe”

NOTA:

Matteo Renzi
Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana

Matteo Renzi è un politico italiano. È presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana dal 22 febbraio 2014 e segretario del Partito Democratico eletto alle elezioni primarie dell’8 dicembre 2013.
Data di nascita: 11 gennaio 1975 (età 41), Firenze
Altezza: 1,8 m
Coniuge: Agnese Landini (s. 1999)
Carica: Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana dal 2014
Figli: Francesco Renzi, Ester Renzi, Emanuele Renzi
Genitori: Tiziano Renzi, Laura Bovoli

È stato presidente della Provincia di Firenze dal 2004 al 2009, sindaco di Firenze dal 2009 al 2014[4], ministro delle infrastrutture e dei trasporti ad interim dal 20 marzo al 2 aprile 2015 in seguito alle dimissioni di Maurizio Lupi[5], e ministro dello sviluppo economico ad interim dal 5 aprile al 10 maggio 2016 in seguito alle dimissioni di Federica Guidi.

Divenendo presidente del Consiglio dei ministri a 39 anni e un mese, è il capo del governo più giovane della Repubblica Italiana; è inoltre il primo presidente del Consiglio della Repubblica Italiana, con l’eccezione dei governi tecnici, a non essere parlamentare al momento della nomina.

Nel 2014 è stato classificato come la terza persona più influente under 40 del mondo dalla rivista americana Fortune e indicato come uno dei Top 100 pensatori globali di politica estera

Maria Elena Boschi
Ministro per le Riforme Costituzionali

Maria Elena Boschi è una politica e avvocato italiana, Ministra senza portafoglio per le Riforme Costituzionali e i Rapporti con il Parlamento con delega all’attuazione del Programma di Governo nel Governo Renzi dal 22 febbraio 2014.
Data di nascita: 24 gennaio 1981 (età 35), Montevarchi
Studi: Università degli Studi di Firenze
Partito: Partito Democratico
Genitori: Pier Luigi Boschi, Stefania Agresti
Fratelli: Emmanuel Boschi
Residenza: Montevarchi, Arezzo

Nata a Montevarchi ma cresciuta a Laterina, piccolo comune della provincia di Arezzo dove la sua famiglia risiede da generazioni; figlia di Pierluigi Boschi (1948), titolare dell’impresa agricola “Il Palagio”, membro di decine di consorzi agricoli e vinicoli del territorio, dirigente provinciale della Coldiretti, membro del Consiglio della Camera di Commercio di Arezzo, dal 2004 al 2010 Presidente della Confcooperative di Arezzo, e dal 2011 al 2015 consigliere d’amministrazione di Banca Etruria, di cui dal 2014 è stato anche vice-presidente, e di Stefania Agresti (1957), Dirigente Scolastico e impegnata nella politica locale, tre legislature nel Consiglio Comunale di Laterina, di cui l’ultima da vice-Sindaco, e candidata non eletta nel 2010 alle elezioni regionali in Toscana per il Partito Democratico; prima di tre fratelli, Emanuele Boschi, commercialista e revisore contabile presso lo Studio BL di Firenze, precedentemente Program e Cost Manager in Banca Etruria, e Pierfrancesco Boschi, ingegnere civile.

Memorial ‘Musella’, Sig.ra Simona: “Bambini euforici, quante emozioni. I figli: “Grazie!”

Queste le sue parole

Il Memorial ‘Gaetano Musella’ è stato un vero e proprio successo. Tanti ospiti importanti, tra questi la Sig.ra Simona Musella, ma anche Giancarlo Arra e il dott. Alfonso De Nicola, oltre ai figli del campione scomparso Alessandro e Camillo Musella e la dott.ssa Giulia Giordano. L’intento era quello di far divertire i tanti bambini delle tre scuole calcio invitate: ASD San Paolo, che ha organizzato il torneo sul proprio campo sportivo ‘don Luigi Russo’ e l’Atletico Lettere oltre alla Ling Mondo. Della stupenda giornata di festa, ne abbiamo parlato, in esclusiva, proprio con la Sig.ra Simona Musella e i figli Alessandro e Camillo.

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a cura di Ciro Novellino

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Memorial ‘Musella’, dott. De Nicola: “Il calcio unisce, i traumi si mettono da parte”

Queste le sue parole

Il Memorial ‘Gaetano Musella’ è stato un vero e proprio successo. Tanti ospiti importanti, tra questi la Sig.ra Simona Musella, ma anche Giancarlo Arra e il dott. Alfonso De Nicola, oltre ai figli del campione scomparso Alessandro e Camillo Musella e la dott.ssa Giulia Giordano. L’intento era quello di far divertire i tanti bambini delle tre scuole calcio invitate: ASD San Paolo, che ha organizzato il torneo sul proprio campo sportivo ‘don Luigi Russo’ e l’Atletico Lettere oltre alla Ling Mondo. Della stupenda giornata di festa, ne abbiamo parlato, in esclusiva, proprio con il dott. Alfonso De Nicola.

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a cura di Ciro Novellino

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Caso EgyptAir, “La scelta di un pilota o un evento imprevisto”: il parere dell’ esperto su quel mayday mancato

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“Un evento troppo rapido oppure un intervento deliberato di uno dei piloti”: così Francesco D’Arrigo, comandante esperto di airbus, commenta il fatto che dal volo EgyptAir non sia partito nessun mayday

“Tutti i piloti conoscono a memoria le procedure d’emergenza in caso di fumo a bordo. In pochi secondi sono in grado di mettere la maschera a ossigeno e programmare la discesa rapida dell’aereo. Ma subito dopo – e questa è la stranezza nel caso del volo Ms804 – sono obbligati a dare l’allarme a terra”. Il “mayday-mayday” che l’equipaggio dell’Egypt Air non ha mai lanciato. Francesco D’Arrigo, comandate di Airbus con quasi 15mila ore di volo ed esperto di security aerea, non vuole sbilanciarsi sulle cause della tragedia. Ma le anomalie, ammette, sono molte.
Cosa succede quando in cabina di pilotaggio scatta l’allarme sul fumo a bordo?
“Parte una procedura standard per cui ci alleniamo al simulatore ogni 6 mesi. Metti la maschera per respirare e attivi la discesa d’emergenza a mano o con pilota automatico. Reimposti l’altitudine cui vuoi arrivare, viri di 45°, forse compatibile con la piega a destra di 90° dell’MS804, per non scontrarti con i jet che sono sulla stessa rotta a quote diverse. Poi premi il pulsante e scendi, anche di 7mila piedi (oltre 2mila metri) al minuto”.
Quanto ci si mette a fare queste manovre?
“Circa cinque secondi. Poi è obbligatorio dare l’allarme, anche per avvisare chi vola poco distante. Si lancia il mayday, si dà nome della compagnia e si dichiara la discesa d’emergenza”.
Come mai questa volta non è stato dato?
“Allo stato non ci sono elementi sufficienti per dirlo”.
E a livello di ipotesi?
“Posso immaginare che sia stato un evento troppo rapido per completare le procedure prima del black out. O un atto deliberato di uno dei piloti”.

vivicentro.it/cronaca –  repubblica / Caso EgyptAir, “La scelta di un pilota o un evento imprevisto”: il parere dell’ esperto su quel mayday mancato ETTORE LIVINI

Si tenevano per mano poi la follia in tangenziale, in un video l’ultima notte di Livia Barbato e Nello Mormile

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L’ultima immagine di Livia Barbato e Nello Mormile

Una ricostruzione 3D dell’incidente e filmati delle telecamere lungo il percorso di Livia Barbato e Nello Mormile agli atti  della Procura

Livia Barbato e Nello MormileSi tenevano, poi la follia. In un video di 10 minuti e 21 secondi, l’ultima notte di Aniello Mormile e Livia Barbato. La corsa ad alta tensione contromano in tangenziale dura sei minuti. Poi l’impatto. La notte del 25 luglio, alle quattro e 20, Nello, alla guida della sua Renault Clio nera, fa inspiegabilmente inversione di marcia sulla tangenziale. Alle 4.26, lo scontro fatale contro l’auto guidata da Aniello Miranda 48 anni, che stava andando al lavoro. Agli atti del processo, un nuovo filmato.

Una notte ricostruita grazie alle sequenze riprese dalle telecamere di locali pubblici e della tangenziale, montate assieme alle telefonate di chi, incrociando il veicolo impazzito, chiamò la polizia per chiedere aiuto. La ricostruzione è stata effettuata dalla Stradale su incarico del pm Salvatore Prisco, titolare delle indagini con il procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso. Quella notte muoiono Livia Barbato 22 anni, la fidanzata di Nello Mormile (in auto con lui) e Nello Miranda. Mormile, 29 anni, è imputato per duplice omicidio volontario.

vivicentro.it/sud/cronaca –  Si tenevano per mano poi la follia in tangenziale, in un video l’ultima notte di Nello e Livia DARIO DEL PORTO e CRISTINA ZAGARIA

Marò, pressing Farnesina: “Girone rientri presto in Italia”

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Presentata alla sezione feriale della Corte Suprema indiana la richiesta di attuazione urgente della decisione del Tribunale arbitrale dell’Aja del 29 aprile scorso.

ROMA – La Farnesina rende noto che l’Italia ha presentato oggi alla sezione feriale della Corte Suprema indiana la richiesta di attuazione urgente della decisione del Tribunale arbitrale dell’Aja del 29 aprile scorso, per consentire il rapido rientro in patria del fuciliere di Marina Salvatore Girone, che insieme al collega Massimiliano Latorre (in Italia con un permesso speciale per gravi motivi di salute) è accusato dall’India di aver ucciso due pescatori al largo delle sue coste nel 2012 nel corso di una missione antipirateria.

PDF / LA DECISIONE DELL’ARBITRATO

Secondo il Tribunale arbitrale, infatti, Italia e India sono chiamate a cooperare per definire le condizioni e le modalità del rientro e della permanenza nel nostro Paese del marò italiano, in pendenza della procedura arbitrale che dovrà decidere sulla controversia giurisdizionale nel caso della Enrica Lexie.

La data dell’udienza della Corte Suprema indiana fissata per l’esame della questione è giovedì 26 maggio.

Girone da anni è costretto a vivere in India, a migliaia di chilometri dalla sua famiglia, con due bambini ancora in tenera età, in libertà condizionata e obbligato alla dimora nella dependance dell’ambasciata italiana a New Delhi.

La Farnesina  ha lavorato costantemente al suo rientro e a inizio maggio ha messo a segno un punto a suo favore quando all’Aja, la Corte permanente di Arbitrato, ha stabilito che Girone deve attendere in Italia la conclusione dell’arbitrato presso gli stessi giudici su chi (tra Italia e India) abbia la giurisdizione sull’omicidio dei due pescatori indiani al largo delle coste del Kerala, nel 2012: il fuciliere deve rientrare “per motivi umanitari”, hanno stabilito i giudici, proprio come sosteneva l’Italia.

Nell’ordinanza resa nota il 3 maggio il tribunale arbitrale ha ordinato anche a Italia e India di collaborare per definire le modalità di rimpatrio del fuciliere di Marina: proprio le condizioni di rientro devono adesso essere convalidate dalla Corte Suprema di New Delhi giovedì prossimo.

vivicentro.it/cronaca –  repubblica / Marò, pressing Farnesina: “Girone rientri presto in Italia”

Shopping online, ecco il vademecum antitruffa

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Affidabilità del venditore, trasparenza nelle condizioni di acquisto e qualche dritta tecnica per evitare raggiri e cogliere al volo l’occasione nello Shopping online.

Gli italiani sono sempre più attivi nello shopping online. Secondo l’istituto di ricerca Nielsen, i prodotti più acquistati dai nostri connazionali, su dati aggiornati a gennaio 2016, sono viaggi (49%), libri/musica (48%), moda (43%), informatica (33%), elettronica di consumo (32%), e biglietti per concerti o eventi sportivi (32%). Complice la diffusione massiccia dei dispositivi mobili, i pagamenti semplificati e l’offerta maggiore che offre la rete. La truffa però è sempre in agguato, bisogna fare attenzione e seguire poche semplici regole. Ci viene in aiuto la Polizia di Stato con un piccolo vademecum stilato dalla Polizia Postale, l’organismo che si occupa di sicurezza e reati su Internet.

Da un punto di vista più tecnico, in primo luogo raccomandano di controllare che l’antivirus sia attivo e che il browser sia aggiornato, in modo da difendere i dati sensibili. Per quanto riguarda commercianti e prodotti, le offerte online sono talmente tante, e vantaggiose, che è facile lasciarsi abbagliare dall’affare del secolo. Per evitare di essere ingannati è importante verificare l’attendibilità del negozio online e la credibilità del marchio. Innanzitutto, il sito del venditore deve avere una sede con un indirizzo fisico, un numero di telefono e tutti i dati necessari per identificare l’azienda. Se mancano questi riferimenti meglio lasciar perdere, chi li nasconde probabilmente non vuole essere rintracciato.

Un altro strumento utile sono le recensioni. Se altri utenti prima di noi hanno acquistato un prodotto o un servizio e sono rimasti soddisfatti possiamo fidarci. In linea di massima. Le recensioni false sono comuni, quindi attenzione che ce ne siano abbastanza, che provengano da più persone e che siano verificate. Si può fare anche una ricerca online e controllare cosa si dice in rete, spesso i siti truffaldini vengono infatti smascherati attraverso forum e blog. Al di là dei consigli della Polizia di Stato, aggiungiamo di controllare che il sito riporti in modo chiaro e inequivocabile le condizioni di acquisto, i costi di consegna e le clausole per esercitare il diritto di recesso, oltre ovviamente ad avere un’assistenza clienti dedicata che possibilmente parli la nostra lingua.

Un esempio tutto italiano di negozio online che risponde a queste caratteristiche di trasparenza e credibilità è ByTecno.it, una realtà nata dall’esperienza pluriennale dei fondatori nel commercio tradizionale e che si è proposta online. Il sito ByTecno.it vende prodotti di elettronica ed elettrodomestici e lancia promozioni periodiche su una selezione di articoli, da smartphone e televisori di ultima generazione fino a grandi elettrodomestici. Dotato di transazioni sicure, accetta le principali carte di credito o bonifico bancario, offre la possibilità di finanziamento, ha un numero verde gratuito e un fax, riporta dettagliatamente le condizioni di acquisto, le modalità per il diritto di recesso, i costi e i tempi di consegna.

Grazie ad un magazzino di oltre 10mila metri quadri, ByTecno.it mette in vendita solo i prodotti che realmente si trovano in giacenza, garantendo un acquisto sicuro e una consegna puntuale attraverso corriere espresso. Altra cosa importante è la Garanzia Italia su tutti i prodotti, che permette al cliente, in caso di bisogno di assistenza, di rivolgersi ai centri presenti sul territorio nazionale o, nei casi previsti dal Codice del Consumo, di contattare direttamente ByTecno.it che provvede a sue spese al ritiro, alla riparazione e alla riconsegna dell’articolo. In più, il negozio online è presente con un profilo ufficiale su Facebook, Google+ e YouTube, luoghi virtuali dove l’azienda “ci mette la faccia”. Infine, il sito riporta le recensioni verificate dalla community internazionale di TrustPilot e certificate da NetComm, Consorzio del commercio elettronico italiano. Ultima “chicca”: iscrivendosi alla newsletter si ricevono direttamente nella propria casella email tutte le offerte del momento. Dunque non serve andare oltreoceano e imbarcarsi su siti stranieri per trovare l’occasione. Spesso è dietro l’angolo. Basta tenere gli occhi aperti.

vivicentro.it/SALUTE E SCIENZE  –  REPUBBLICA / Shopping online, ecco il vademecum antitruffa

“Dietro il gioco delle tre campane un’associazione a delinquere finalizzata alla truffa”

Gioco delle tre campane. Sentenza pilota dal tribunale di Torino confermata in Cassazione: 13 condannati

Gioco delle tre campane. “UNO, due, tre: la pallina dov’è?”. Chi si ferma incantato a guardare le abili mosse del “prestigiatore”, di certo prima o poi cascherà nella rete: verrà convinto a puntare 50 euro, intrattenuto da complici che fingono facili vincite, e alla fine se ne andrà a casa con il portafogli vuoto. Il trucco delle tre campanelle, sempre lo stesso, si ripete uguale da decenni e ovunque in Italia. La gente sa che è una truffa, eppure non resiste alla sfida di riuscire a trovare la piccola pallina di gommapiuma nei banchetti improvvisati sotto i portici o alla stazione. Ma a Torino, dove anni fa era stata arrestata una “banda” che riusciva a guadagnare anche 3000 euro al giorno, è stata emessa una sentenza pilota che ora è stata “cristallizzata” dalla Cassazione: quella delle tre campanelle è “un’associazione a delinquere finalizzata alla truffa”.
Dietro al raggiro infatti c’è un gruppo di persone organizzate che agiscono in sinergia per abbindolare i passanti e portar via loro centinaia di euro. L’idea di contestare l’accusa di essere un’organizzazione era nata da un’indagine dei carabinieri coordinata dal pm Alessandro Sutera Sardo che aveva studiato le mosse della banda e arrestato tredici persone. Per tre mesi il gruppo di truffatori era stato filmato e si era scoperto così che ognuno aveva un ruolo preciso. Un’organizzazione tuttavia, la loro, particolare, senza un capo, senza gerarchie: “l’associazione non aveva alcuna struttura piramidale – scrivono i giudici – i diversi ruoli erano assegnati sul posto e sul momento e tutti erano sullo stesso piano». In particolare «c’erano i finti giocatori e i procacciatori di incauti passanti da invogliare al gioco”, “i “tenitori” del gioco a turno con gli altri», «le sentinelle con il compito di intervenire con la forza o con maniere energiche nei confronti di chi si rendeva conto di essere finito in un raggiro”. C’era anche chi faceva il “recupero crediti” accompagnando al bancomat la vittima rimasta senza soldi. Nel motivare le condanne a un anno di reclusione, i giudici della Suprema Corte (seconda sezione) avevano spiegato che gli imputati, difesi dagli avvocati Domenico Peila, Vincenzo Coluccio e Mauro Vergano, “facevano credere ai giocatori di poter ottenere facili guadagni attraverso singole puntate, ma poi distraendo le vittime toglievano la pallina dalla campanella dove era effetti-vamente nascosta e sulla quale erano stati puntati dei soldi, facendola poi riapparire sotto un’altra campanella diversa, ottenendo così un ingiusto profitto derivante dalle somme investite dai giocatori”. Le puntate variavano da 50 a 100 euro, e una donna era riuscita a perdere addirittura 720 euro in un quarto d’ora.

vivicentro.it/nord/cronaca – “Dietro il gioco delle tre campane un’associazione a delinquere finalizzata alla truffa” SARAH MARTINENGH

Memorial ‘Musella’, parlano i protagonisti: “Emozioni uniche!”

Queste le loro parole

Il Memorial ‘Gaetano Musella’ è stato un vero e proprio successo. Tanti ospiti importanti, tra questi la Sig.ra Simona Musella, ma anche Giancarlo Arra e il dott. Alfonso De Nicola, oltre ai figli del campione scomparso Alessandro e Camillo Musella e la dott.ssa Giulia Giordano. L’intento era quello di far divertire i tanti bambini delle tre scuole calcio invitate: ASD San Paolo, che ha organizzato il torneo sul proprio campo sportivo ‘don Luigi Russo’ e l’Atletico Lettere oltre la Ling Mondo. Della stupenda giornata di festa, ne abbiamo parlato, in esclusiva, con Salvatore D’Antuono, amministratore dell’Asd San Paolo, Giovanni Malafronte, direttore generale dell’Asd San Paolo e Antonio Romano, segretario generale dell’Asd San Paolo.

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Gli immigrati di Ballarò contro il racket. In manette i nuovi boss del pizzo

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             Il blitz di stanotte fra i vicoli di Ballarò

Un gruppo di commercianti del Bangladesh ha denunciato col sostegno di Addiopizzo anni di vessazioni Blitz della squadra mobile, la procura contesta l’aggravante della discriminazione razziale

Blitz a BallaròI vicoli di Ballarò dormono ancora quando i poliziotti della squadra mobile entrano nel mercato. Ormai, conoscono tutto di questi luoghi. I soprusi, le vessazioni, le imposizioni del racket. Un mese fa, dieci commercianti hanno parlato, hanno trovato la forza di denunciare. Sono dieci commercianti coraggio. Anche perché arrivano da un paese lontano da Palermo, il Bangladesh. Hanno denunciato le vessazioni dei nuovi boss del pizzo. E questa mattina, poco prima dell’alba, è scattato un blitz della polizia a Ballarò. Dieci arresti fra gli esponenti di un gruppo criminale che fa capo alla famiglia Rubino, un clan di giovanissimi che negli ultimi mesi ha seminato il terrore fra gli immigrati. Il provvedimento di fermo porta la firma del procuratore capo Francesco Lo Voi, dell’aggiunto Leo Agueci e dei sostituti Sergio Demontis ed Ennio Petrigni. Agli ultimi esattori del pizzo di Palermo viene contestata non solo l’aggravante del metodo mafioso, ma anche della discriminazione razziale. Alcuni si sono barricati in casa questa notte, è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco per aprire le porte. Intanto, il mercato era circondato dalla polizia.

Blitz a BallaròI commercianti stranieri hanno raccontato alla squadra mobile di aver subito continue violenze. Qualcuno pagava anche da anni. “Chi provava a ribellarsi era vittima di rapine parecchio violente”, ha raccontato un uomo che vive ormai da molti anni a Palermo. “Andavano in giro sempre armati”, ha spiegato un altro commerciante. Una lunga stagione di paura che un mese fa era culminata in un’aggressione a colpi di pistola: Emanuele Rubino aveva sparato contro un giovane del  Gambia che si era permesso di opporsi alla sua arroganza. “Tu da qui non passi”, aveva detto il giovane boss. E, presto, era arrivato tutto il branco per ribadire ancora una volta la legge del più violento. Ma, alla fine, Rubino venne arrestato nel giro di 24 ore. “Proprio quel caso risolto in così breve tempo ha dato fiducia a quei commercianti – dice il capo della squadra mobile Rodolfo Ruperti – dopo anni di vessazioni di ogni genere hanno trovato la forza di dire basta rivolgendosi alla polizia. Così abbiamo scoperto un fenomeno molto più ampio di vero e proprio racket di estorsioni commesse con metodo mafioso. Le vittime erano le comunità più deboli del centro storico”.

Gli arrestati sono: Giuseppe e Giacomo Rubino, Vincenzo Centineo, Giovanni Castronovo, Emanuele Campo, Alfredo Caruso, Carlo Fortuna, Bruno Siragusa e Alessandro Cutrona.

vivicentro.it/isole/cronaca –  repubblica / Gli immigrati di Ballarò contro il racket. In manette i nuovi boss del pizzo SALVO PALAZZOLO

Da Vienna ultima chiamata per l’Europa

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EUROPA – Il «caso Austria» che ha preso tutti in contropiede nei mesi scorsi, va verso un risultato sconcertante. Dovremo aspettare sino all’ultimo scrutinio per sapere chi sarà il vincitore. Ma lo sarà – con tutta verosimiglianza – di strettissima misura.

Eppure il risultato oggettivo della consultazione è chiaro. Il candidato dell’estrema destra Norbert Hofer, qualunque percentuale ottenga, non ha raggiunto l’obiettivo di avere con sè la grande maggioranza degli elettori nella sua politica di chiusura verso i migranti. Ma il verde Van der Bellen, capo della coalizione «progressista» , ha davanti a sé un compito difficilissimo anche se dovesse uscire vincente. Gli elettori austriaci sono spaccati a metà.

Il campanello d’allarme del grave e ancora irrisolto problema della migrazione di massa in Europa e delle paure che ha creato, continuerà a suonare forte. Il fenomeno della migrazione da problema colpevolmente ignorato e rimosso, è diventato in meno di un anno la questione cruciale per la governabilità interna, nazionale. E per la governabilità della stessa Unione europea. Il «caso Austria», visto nella sua genesi e nelle modalità con cui si sta sviluppando, deve convincere tutti i governi europei a trovare subito un’intesa che eviti la polarizzazione distruttiva e sterile della popolazione.

è inutile riandare ora agli errori commessi dal governo di «grande coalizione» austriaco nei mesi scorsi, pagati poi con una umiliante sconfitta elettorale. Preso alla sprovvista, ha tardivamente e malamente reagito alle preoccupazioni crescenti nella gente per una presunta invasione di migranti prospettando la decisione della chiusura del Brennero. Questa proposta, meditata o imprudentemente minacciata che fosse, ha dato all’intera questione una dimensione simbolica e storica eccezionale. Ha colpito e ferito la prospettiva che sembrava realizzata di una «regione europea» che comprendesse Tirolo austriaco, Alto Adige/Sudtirolo e Trentino. Ha sollevato verso l’Italia accuse di inadempienza dei patti di controllo della migrazione, riattivando vecchi risentimenti storici. Quello che maggiormente ha disturbato e amareggiato è stato (ed è tuttora?) il sospetto reciproco tra Roma e Vienna. Un sentimento a stento nascosto dalla cortesia diplomatica. Tutto questo ora va rimosso. E naturalmente l’Italia, indirettamente coinvolta nel caso austriaco, deve smentire una volta per tutte nei fatti la cattiva fama di essere poco affidabile negli impegni presi.

Ma è soprattutto la Commissione europea che deve riguadagnare la sua autorevolezza per imporre a tutti gli Stati i doveri di accoglienza regolata e controllata, secondo le regole condivise. I governi nazionali devono avere il coraggio di accettare e applicare queste regole, a costo di qualche perdita di popolarità pur di evitare fratture insanabili all’interno della popolazione.

Torniamo all’Austria, alla sua posizione geopolitica e alla prossimità con un altro confine, quello tedesco che non a caso da qualche tempo è rafforzato nei controlli dichiarati di routine. Il governo tedesco nei mesi scorsi, anche davanti alla minacciata «chiusura» del Brennero, non ha avuto sempre un comportamento limpido. Non è mancato il sospetto di una certa tollerante connivenza presso qualche politico influente, che avrebbe portato vantaggi anche alla politica di controllo delle frontiere tedesche. Ci aspettiamo che tutta l’area geopolitica che guarda alla Germania (e che un tempo si fregiava con orgoglio di appartenere alla civiltà della Mitteleuropa) si metta decisamente sulla strada dell’accoglienza della migrazione ordinata ma efficace nel quadro europeo.

vivicentro.it/editoriale –  Da Vienna ultima chiamata per l’Europa GIAN ENRICO RUSCONI

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Razionali e appassionati

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Razionali e appassionati: Elisa propone di ospitare sul giornale la cronaca locale di qualche città estera, per sapere come si vive e cosa si pensa laggiù. A Vittoria piacerebbe che sul sito ci fosse una bacheca riservata alle storie dei lettori. Giorgio chiede una sezione dedicata all’Europa, Ettore un racconto dell’economia a misura d’uomo, Gabriella e Gian Arturo il recupero della memoria, mentre Walter esorta a spargere meno paura e a uscire dalla «dittatura dell’istante» per diventare più meditati e profondi. Rinaldo si accontenterebbe che gli orari di apertura dei musei e dei teatri fossero giusti e non sempre succede. Mauro ricorda come lo sport e la musica siano l’epica dell’uomo moderno. Alessandro suggerisce di ritornare sulle storie di cronaca frettolosamente abbandonate. Ester pensa a una pagina dove sono i figli che raccontano i genitori. Tutti reclamano meno retroscena e più scena, meno chiacchiera politica e più vita.

Sono i nostri lettori, che ieri hanno affollato un’ala della palazzina di caccia di Stupinigi per spiegarci quello che vorrebbero leggere sul loro giornale. Volti noti e sconosciuti, timidi e disinvolti. Qualcuno veniva da Napoli, qualcun altro da Rimini, Bergamo o Trieste e si era alzato all’alba per non perdersi neanche un minuto. Mentre li ascoltavo, non riuscivo a smettere di pensarci: quelle persone avevano deciso di trascorrere una domenica di sole primaverile dentro un laboratorio di giornalismo per il puro piacere di farne parte.

A furia di scrivere sui giornali, uno rischia di dimenticarsi per chi lo fa. Non per i colleghi e tantomeno per le personalità citate nell’articolo, che il giorno dopo lo cercheranno per complimentarsi o più probabilmente per arrabbiarsi. Scrive, dovrebbe scrivere, per i lettori. Che non sono un’entità astratta e indefinita, ma persone reali che nel giornale cercano una guida, un conforto, uno sfogo. Ieri li abbiamo chiamati a raccolta per una piccola iniziativa senza precedenti. Hanno risposto a centinaia dal vivo e a decine di migliaia sul web, dimostrando un affetto e un’attenzione alle nostre sorti che testimoniano il legame particolare che esiste tra La Stampa e la sua comunità. Essere “stampisti” è un modo di leggere la vita con uno sguardo aperto e non ideologico, razionale eppure appassionato.

In sala c’era un’atmosfera speciale. Molto controllata e sabauda, ma profondamente affettuosa. È stato un gigantesco ripasso, che è servito a tutti i presenti per rinnovare le ragioni di una scelta. Quella di scrivere e di leggere questo giornale. Era come scoprirsi iscritti a un club, ma senza enfasi né retorica, anzi cercando di volare bassissimi per capire i punti di debolezza e cogliere quelli di svolta. Personalmente ne sono uscito con la convinzione che in tempi di crisi i lettori non vadano soltanto agitati, ma anche un po’ consolati. Hanno meno voglia di indignarsi e più bisogno di capire, forse di capirsi. E pensano che l’informazione non si esaurisca nelle biografie dei potenti e nel racconto del male.

vivicentro.it/opinioni –  lastampa / Razionali e appassionati MASSIMO GRAMELLINI

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Ascolta l’ oroscopo del giorno di Paolo Fox: lunedì 23 maggio

L’ oroscopo giorno per giorno

Ogni giorno Paolo Fox racconta, con il suo oroscopo in TV (Fatti vostri) e su Lattemiele, cosa le stelle hanno in serbo per noi, come andrà il lavoro, la salute, l’amore…

Eccovi il suo oroscopo per oggi, Lunedì 23 maggio 2016 (ASCOLTA)

Di seguito riportiamo anche l’oroscopo segno per segno tratto da Lattemiele:

ASCOLTA IL TUO OROSCOPO DEL GIORNO

ARIETE
TORO
GEMELLI
CANCRO
LEONE
VERGINE
BILANCIA
SCORPIONE
SAGITTARIO
CAPRICORNO
ACQUARIO
PESCI
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vivicentro.it/l’esperto  /lattemielecalabria/Ascolta l’oroscopo del giorno di Paolo Fox: Lunedì 23 maggio
CHI E’ PAOLO FOX:

Paolo Fox (Roma, 5 febbraio 1961) è un astrologo, pubblicista e personaggio televisivo italiano.

Biografia
Fin dagli anni novanta si occupa di astrologia nei mass media, proponendo il suo oroscopo nelle trasmissioni televisive della RAI e anche in radio, su LatteMiele e Radio Deejay; le sue prime apparizioni televisive sono state nelle trasmissioni di Rai 1 Per tutta la vita, In bocca al lupo! e Domenica In.

E’ iniziato a diventare noto al grande pubblico a partire dal 1997 quando ha iniziato la collaborazione con il network Lattemiele dove conduce uno spazio dedicato all’oroscopo giornaliero alle ore 7.40 e 19.40.

Il lunedì mattina il mago dell’oroscopo è presente anche su Radio Deejay. Per quanto riguarda il mondo della televisione, è apparso per le prime volte nei programmi televisivi Per tutta la vita, In bocca al lupo! e Domenica In.

Ha partecipato come ospite a tantissimi altri programmi tv: Festa di classe, Speciali di fine anno, Tutto Benessere, Furore, Uno Mattina, Speciale Grande Fratello, Piazza Grande, Aspettando cominciamo bene e tanti altri. Dal 2002 è una delle colonne portanti del programma tv di Raidue, I Fatti Vostri, dove legge il suo oroscopo. Negli ultimi anni risulta essere uno dei personaggi maschili più cliccati dell’anno sul web!

Annualmente cura per la RAI la serata dedicata alle previsioni astrologiche per il nuovo anno, trasmessa a fine dicembre.

È attivo anche sulla carta stampata, curando l’oroscopo per diversi settimanali

Nel 2014 ha interpretato sé stesso nel film di Natale Ma tu di che segno 6?.

Per quanto riguarda la sua vita privata non si sa praticamente nulla. E’ sposato? E’ fidanzato? Dove va in vacanza? Lui non ha mai rilasciato dichiarazioni o commenti sulla sua vita sentimentale anche perché grazie agli astri vuole indovinare quella del suo numeroso pubblico che non l’abbandona mai!

Ischia che caos in società, nel giorno della partita dei play-out è successo di tutto

ischia calcio logo

Quello che è successo nella giornata di ieri pomeriggio,allo stadio “Mazzella” tra dentro e fuori dal campo racchiude l’intera stagione calcistica che ha vissuto l’Ischia Calcio. Per quanto riguarda  in campo è arrivata una sconfitta abbastanza pesante,con un Monopoli che ha dilagato e ha meritato di portare a casa la vittoria,anche perchè tra le due squadre c’erano 18 punti di differenza una cosa assurda, ma secondo le normative della lega pro i play-out si dovevano disputare. Contro i pugliesi ci si giocava tanto e serviva la partita della stagione. I gialloblu in campo sono stati autori di una prova opaca,una squadra spenta,senza una quadratura di gioco. Il cambio avvenuto in panchina al posto di Porta con Di Meglio e Buonocore a una settimana da una sfida importante così era preventivato che non si potessero fare dei miracoli. Al di là della sconfitta maturata in campo,con la retrocessione in serie D ad un passo,la colpa è soltanto della società,il quale è stata protagonista di scelte sbagliate,errori assurdi e promesse non mantenute al popolo gialloblu. Per citarne una: il ritorno sull’isola della squadra quando in panchina subentrò Di Costanzo in quella famosa conferenza stampa farlocca al Re Ferdinando. E pure dopo l’ennesimo ribaltone in panchina,dopo l’esonero di Porta la società aveva deciso di affidare la panchina al duo Di Meglio- Buonocore con la speranza di poter salvare la categoria e riportare i tifosi allo stadio con il ritorno della squadra sull’isola. Se andiamo ad analizzare le tematiche, a vincere sono stati i tifosi i quali ancora una volta, hanno risposto positivamente all’appello lanciato durante la settimana, prima da Enrico Buonocore e poi da Gianni Di Meglio. Ma la cosa più assurda e che la società alla vigilia del match dei play-out contro il Monopoli,ha rilasciato delle dichiarazioni sul futuro dell’Ischia Calcio. Da sottolineare che la stessa società ha contattato la stampa locale, per far rilasciare dichiarazioni dal Dott. Senese, dopo un’incontro avvenuto ad Ischia nella serata di venerdì, al quale erano presenti il presidente Rapullino, l’amministratore Di Bello e gli altri soci. Ma non finisce qui…come disse qualcuno in passato all’interno della società il bello deve ancora venire…! Nel pomeriggio di ieri,eravamo al botteghino dello stadio per ritirare l’accredito per la partita. Dopo pochi minuti che eravamo in fila con altri colleghi siamo venuti a conoscenza che Giovanni Sasso non era presente al campo; Giovanni Sasso teniamo a dirlo che oltre ad essere l’addetto stampa dell’Ischia e un collega ma anche un amico, e spesso per tutta la stagione è sempre stato fondamentale per gli organi di stampa e non solo a volte si è ritrovato ad occuparsi di mansioni che non spettavano a lui. Con tanti anni di esperienza nel mondo del giornalismo,passando per la carta stampata, Sasso anche lui ieri prima della partita ha detto basta. Il suo addio? A quanto ci risulta la così detta società gialloblu,avrebbe incontrato una delegazione di tifosi scaricando tutte le colpe sull’addetto stampa per il comunicato emesso sull’esonero di mister Porta.  : La S.S. Ischia Isolaverde comunica che, sussistendo condizioni ostili del territorio nei confronti della guida tecnica della Prima Squadra, solleva dall’incarico l’allenatore Antonio Porta. Una cosa fuori dal normale,accusare per primo un ischitano,poi un tifoso per passare ad un giornalista, che ha sempre fatto sacrifici e dato tanto per questa squadra. Prima e dopo la fine della partita contro il Monopoli l’assenza dell’addetto stampa si è sentita abbastanza. Partendo dagli accrediti che non risultavano essere stati comunicati al botteghino, con le distinte delle formazioni arrivate in netto ritardo per arrivare in sala stampa dove, secondo la nostra opinione si è toccato davvero il fondo,quando il presidente Rapullino, si è fermato a parlare soltanto ai microfoni della tv locale dell’isola,ignorando completamente il resto della stampa che lo attendeva. Una giornata che mette fine ad un intera stagione vissuta tra errori assurdi e scelte sbagliate da parte della società,con una retrocessione in serie D. A pagare tutto questo alla fine chi sono? I tifosi,e l’intera piazza isolana che sotto i propri occhi ha visto retrocedere la propria squadra,dopo aver vinto negli ultimi anni prima il campionato di Serie D , passando per le serie C2 ed arrivare in Lega Pro Unica.

Simone Vicidomini

MILLE MIGLIA 2016: VINCONO ANDREA VESCO E ANDREA GUERINI (VIDEO)

Numeri da record per la trentaquattresima rievocazione: 450 auto storiche, 900 partecipanti, oltre 230 comuni attraversati nei quattro giorni di gara. Sono stati 1800 gli operatori dei media accreditati, 200 in più rispetto all’edizione 2015

Brescia, 22 maggio 2016 – Andrea Vesco e Andrea Guerini con 51.542 punti, alla guida di un’Alfa Romeo 6C 1750 GS Zagato del 1931, sono i vincitori della Mille Miglia 2016, la corsa su strada più celebre di ogni tempo che si è conclusa oggi sul traguardo di viale Venezia a Brescia.

Dopo 1800 km di strada, Vesco e Guerini si sono imposti nella trentaquattresima rievocazione della  Freccia Rossa, precedendo in classifica Luca Patron ed Elena Scaramuzzi, giunti al secondo posto, su  O.M. 665 Superba Sport 2000 CC del 1926, con 50.088 punti, e Giordano Mozzi e Stefania Biacca che si sono aggiudicati il terzo gradino del podio a bordo di una Alfa Romeo 6C 1500 Gran Sport del 1933, con 49.262 punti.

“Dopo il secondo posto della scorsa edizione, hanno dichiarato i vincitori Vesco e Guarini, quest’anno  siamo riusciti a centrare la vittoria. E’ la legge dei grandi numeri e prima o poi doveva arrivare, siamo  stati bravi e fortunati, anche grazie alla macchina che non ci ha mai dato il minimo problema. E’ stata  una gara fenomenale”

La speciale classifica, riservata agli equipaggi interamente femminili, è stato vinta da Silvia Marini e  Saskia Stoeckkelmann su Riley 12/4 Sprite del 1936 che si sono aggiudicate la Coppa delle Dame.

Hanno preceduto gli equipaggi rosa formati da Loes e Annemarie Van De Velve, giunte al secondo  gradino del podio, su Lagonda M 45 Rapide e dalle due pilote professioniste tedesche Susie Wolfe e Ellen Lohr, terze classificate su Mercedes-Benz 300 SL.

“Anche quest’anno il pubblico ha seguito Mille Miglia con affetto e entusiasmo, non solo nelle città sedi  di tappa, ma soprattutto lungo il percorso, dove abbiamo visto tantissime persone di tutte le età  aspettare  il passaggio delle auto”, ha dichiarato Aldo Bonomi, Presidente di 1.000 Miglia S.r.l. Il successo della manifestazione ripaga tutti gli sforzi e il lavoro sostenuto dall’organizzazione, una  macchina complessa che ha coinvolto migliaia di persone”.

“Anche quest’anno la Mille Miglia ha fatto segnare numeri da record, ha dichiarato Andrea Dalledonne, Amministratore Delegato di 1000 Miglia S.r.l. Sono oltre 230, infatti, i Comuni attraversati nel corso della gara, 2.500 le persone coinvolte nell’organizzazione, 900 i partecipanti, provenienti da 38 nazioni, 450 le auto in gara, appartenenti a 71 case automobilistiche, 65 vetture partecipanti al Ferrari Tribute To Mille Miglia e le 60 auto del Mercedes-Benz Challenge To Mille Miglia, 1.800 operatori dei media accreditati, circa 4.000 stanze di hotel prenotate per i giorni della corsa”

La gara partita da Brescia, si è svolta in quattro tappe: la prima giovedì 19 maggio con arrivo a Rimini.

La seconda ha coinvolto Roma nella giornata di venerdì 20 maggio. La giornata di sabato 21 maggio ha visto la Freccia Rossa arrivare a Parma, terza sosta del percorso dell’edizione 2016 della celebre Mille  Miglia. Oggi, domenica 22 maggio, l’arrivo a Brescia quarta e ultima tappa che ha visto finalmente  abbassarsi la bandiera a scacchi per le 450 storiche vetture. Prima dell’arrivo al traguardo la Freccia  Rossa ha disputato alcune prove cronometrate nell’Autodromo di Monza. La vittoria è andata  all’equipaggio formato da Maurizio Colpani e Pietro Giuseppe Grumelli, su Bugatti T37. Secondo posto a Tiberio Cavalleri e Cristina Meini, alla guida di Lancia Lamda terzi classificati Kioto e Junko Takemoto su Bugatti T 40. I vincitori sono stati premiati da Ivan Capelli, Presidente ACI Milano.

L’edizione 2016 della Mille Miglia ha visto per la prima volta disputarsi, tra le vie centrali di Brescia, il  Trofeo Roberto Gaburri, primo Presidente di 1000 Miglia Srl., scomparso a gennaio. Fortemente voluto dall’organizzazione il Trofeo, a ricordo della sua passione per le auto storiche e per l’impegno nel condurre la società che organizza la corsa, ha visto vincitore l’equipaggio formato dall’argentino Juan Tonconogy e dall’italiana Barbara Ruffini su Bugatti T 40 del 1927.

La Freccia Rossa ha decretato anche altri vincitori, partecipanti al Ferrari Tribute to Mille Miglia e  al  Mercedes-Benz Mille Miglia Challenge, riservati a vetture prevalentemente moderne delle due case  automobilistiche: rispettivamente i due trofei sono stati vinti da Enzo e Elio Garelli su Ferrari F12 del  2016 con 19.128 punti e da Walter Perotto e Mauro Ellena alla guida di Mercedes-Benz 300 SL del 1957 con 19.133 punti.

“La generale soddisfazione e i tanti ringraziamenti ricevuti all’arrivo da parte dei partecipanti, è per noi  la conferma del successo ottenuto dal lavoro degli uomini di 1.000 Miglia Srl, ai quali va il nostro  plauso, ha affermato Pier Giorgio Vittorini, Presidente di ACI Brescia”

La premiazione dei vincitori della 34 edizione della Mille Miglia si è svolta presso il Teatro Grande di  Brescia.

Ecco i primi tre equipaggi classificati:

  1. Ad aggiudicarsi la 34esima edizione della Mille Miglia sono i brescianissimi Andrea Vesco e Andrea Guerini, a bordo della Alfa Romeo 6C 1750 GS Zagato del 1931 numero 74.
  2. Secondi classificati Luca Patron ed Elena Scaramuzzi, alla guida di una Om 665 Superba Sport 2000 CC del 1926.
  3. Terza posizione invece per Giordano Mozzi e Stefania Biacca sulla Alfa Romeo 6c Gran Sport 1500 del 1933 numero 85.

Per consultare la classifica totale è possibile consultare il sito web www.1000miglia.it alla voce  “classifiche”.

I vincitori delle tre ultime edizioni sono stati:

2015

1° posto: Juan Tonconogy e Guillermo Berisso, Bugatti T40 del 1927

2° posto: Andrea Vesco e Andrea Guerini, FIAT 514 MM del 1930

3° posto: Ezio Martino Salviato e Caterina Moglia, Bugatti T 40 del 1928

2014

1° posto: Giordano Mozzi e Stefania Biacca, Lancia Lambda tipo 221 Spider Ca.Sa.Ro

2° posto: Alessandro Gamberini e Mirco Magni, Alfa Romeo 6C 1.750 GS Zagato del 1930

3° posto: Giovanni Moceri e Tiberio Cavalleri, Aston Martin Le Mans del 1933

2013

1° posto: Juan Tonconogy e Guillermo Berisso, Bugatti T40 del 1927

2° posto: Giordano Mozzi e Mark Gessler su Alfa Romeo Gran Sport del 1933

3° posto: Giovanni Moceri e Tiberio Cavalleri Aston Martin Le Mans