Al termine della serata di gala con le tante premiazioni del Football Leader 2016, che si è tenuto ad Amalfi, abbiamo raggiunto Gian Piero Gasperini, ormai ex allenatore del Genoa. Con lui abbiamo parlato di Vazquez e della stagione del Napoli. Queste le sue dichiarazioni.
dai nostri inviati ad Amalfi, Ciro Novellino e Mario Vollono
Walter Mazzarri, neo allenatore del Watford, ha parlato alla Gazzetta dello Sport: “Ritengo che alla fine sia stata positiva. Certo, le cose all’Inter non sono andate come tutti ci auguravamo, ma credo che per la mia carriera rappresenti comunque una tappa formativa che mi ha fortificato. Sono felice di ripartire da una società che ha un progetto in linea con le mie idee calcistiche. Tante squadre anche in Italia si erano interessate a me, però sarà fantastico misurarsi in quello che ritengo il campionato più bello del mondo. Mi emoziono sempre quando vengo qui”.
Davide Cecoro era un piccolo industriale del Cremasco cresciuto con forti valori familiari, di rispetto per gli altri. Era dedito al suo lavoro e aveva una forte passione per lo sport in generale e per il calcio in particolare.
Davide Cecoro, dopo mesi di grande sofferenza fisica, è venuto a mancare nel gennaio 2013.
Era persona molto conosciuta soprattutto nel mondo del calcio per l’impegno profuso sia a livello arbitrale, in Federazione e al Centro Sportivo Italiano, sia come stimato dirigente di alcune squadre dilettantistiche cremasche, dove si è distinto per la professionalità, la competenza e le rare qualità umane con le quali ha svolto il proprio incarico.
Le sponsorizzazioni verso le società sportive erano per lui un modo per gratificare chi faceva attività sportiva ed un modo per far crescere le Associazioni sportive che non hanno sostegno da parte di nessuno.
Anche quest’anno, dopo i due precedenti tornei, il fratello Francesco, appassionato di pugilato e tecnico di tale sport, ha inteso far mantenere l’appuntamento dando il via alla terza della serie che si terrà venerdì 10 giugno 2016, ore 20, presso “Spiaggia ’91”, via Papa Paolo VI 21, Rezzato (BS) .
L’ingresso, per quest’anno, non è stato possibile mantenerlo totalmente gratuito per cui si è fissato un “biglietto simbolico” di solo 5 euro quale piccolo contributo alle spese che sono intrinseche per un evento del genere.
L’evento, ancora una volta, è stato possibile grazie anche alla collaborazione di tutti gli allievi del tecnico Francesco Cecoro che, spinti da solidarietà e grande rispetto per la memoria di Davide, hanno accolto al volo – come sempre – l’invito a combattere in suo ricordo.
Terzo giorno di allenamento per l’Ischia Isolaverde,che continua a lavorare in vista della partita di ritorno dei play-out contro il Monopoli. I due tecnici Di Meglio e Buonocore,ancora una volta hanno lavorato sul manto erboso del Mazzella, in un clima davvero surreale. I gialloblu quando sono ad un passo dalla retrocessione in serie D, si apprestano a disputare gli ultimi 90′ di questo campionato. Armeno e compagni,dopo lo 0-3 dell’andata, sabato in terra pugliese,dovranno almeno cercare di evitare la decima sconfitta consecutiva in questa stagione. Un record mai raggiunto in casa Ischia. La seduta del mercoledì pomeriggio si è aperta con un classico torello, per poi passare a svolgere esercizi atletici, prima della consueta partitella nella metà campo. Oltre a Savi e Moracci fermi a box, si aggiunge anche l’attaccante Alberto Gomes. Il portoghese ieri non è sceso proprio in campo insieme ai compagni,ma ha lasciato l’impianto di fondo bosso con largo anticipo. Sabato quasi certamente non farà parte degli undici che scenderanno in campo,a causa di uno stiramento muscolare. Alla seduta erano presenti anche Armeno,Filosa e Di Vicino che hanno lavorato regolarmente con il gruppo. Gli unici due che hanno lavorato a parte erano: l’ex terzino della Casertana: Bruno che ha svolto soltanto un paio di giri di campo. Il difensore è alle prese con il problema alla spalla,dopo lo scontro in allenamento nella settima scorsa con Gomes. Stesso discorso anche per l’ex Melfi,Mattia Spezzani: il centrocampista ha svolto degli esercizi atletici a bordo campo,dove è rimasto poi a guardare i propri compagni allenarsi. Questi ultimi due dovrebbero recuperare regolarmente. In attacco visto il forfait di Gomes, scalpita per una maglia da titolare l’attaccante isolano Gerardo Rubino che dovrebbe agire al fianco di Kanoute. Per il resto non si esclude un possibile cambio di modulo,rispetto al 3-5-2 visto sabato al Mazzella,nella gara di andata,con l’ingresso di alcuni giocatori in campo dal primo minuto come Acampora che potrebbe prendere il posto di Palma a centrocampo.
Hernan Crespo, ex attaccante oggi allenatore, è intervenuto ad Amalfi durante il Football Leader 2016: “Quello che ha fatto Higuain è magistrale, sono sinceramente molto contento perché ha fatto la storia, perché è un ragazzo bravissimo, straordinario, che ha probabilmente trovato quella tranquillità che gli ha permesso di fare questo ulteriore salto di qualità grazie a Sarri. Lui i gol li aveva sempre fatti, ma quest’anno ha davvero esagerato. Non è giusto fare paragoni con Batistuta che è il passato dell’Argentina mentre ora Higuain è il presente. Batistuta ha scritto la storia del calcio argentino e del campionato italiano e ora Higuain la sto scrivendo e sperò che continuerà a farlo”. Napoli? “Purtroppo non sono mai stato vicino al Napoli perché ci trovavamo in due situazioni diverse”, poi aggiunge a Vivicentro: “Sarei andato volentieri a Napoli perché per gli argentini è qualcosa di speciale dato che qualunque argentino che si affaccia al mondo del calcio, ha sempre visto le immagini di Maradona con la maglia del Napoli. Non nego che quando sono arrivato in Italia nel ’96 e per la prima volta ho giocato al “San Paolo” mi è scappata una lacrimuccia, pensando che in quei gradini sono saliti giocatori come Maradona e Careca”.
dai nostri inviati ad Amalfi, Ciro Novellino e Mario Vollono
TuttoSport scrive: “A Napoli è forte la paura di dover rinunciare a Gonzalo Higuain. «La mia testa è alla Coppa America, arrivo qui nel mio miglior momento e voglio vincere il titolo. Soltanto dopo parlerò del mio futuro nel Napoli», ha ribadito il Pipita dal ritiro della Nazionale argentina. Parole che arrivano nel momento in cui De Laurentiis ha chiamato Sarri per comunicargli di aver esercitato l’opzione per il prossimo anno e di aver inviato una doppia raccomandata, in Lega ed a casa del tecnico toscano. Un’azione legittima da parte di De Laurentiis, che ha sorvolato su una richiesta avanzata dal coach: incontrarsi prima di ogni azione, per ragionare anche sull’aspetto economico. Sarri, comunque, verrà gratificato per l’ottima stagione: tecnico e patron si vedranno per migliorare l’attuale ingaggio da 700mila euro. Nello scorso week end il presidente si è visto con Nicolas Higuain per fare il punto della situazione, evidenziando che offerte pari alla clausola da 94,3 milioni non ne sono arrivate e che il suo colloquio con Letang, il ds del Psg, è stato solo conoscitivo. Il fratello-agente del bomber ha confermato la sua disponibilità a restare nel Napoli, però con una squadra che possa puntare allo scudetto. Il contratto di Higuain sarà da rivedere, con un aumento dell’ingaggio ed il prolungamento di un anno”.
Al termine della serata di gala con le tante premiazioni del Football Leader 2016, che si è tenuto ad Amalfi, abbiamo raggiunto, in esclusiva, Gianni Di Marzio, oggi consulente di Maurizio Zamparini al Palermo. Con lui abbiamo parlato di Vazquez e della stagione del Napoli. Queste le sue dichiarazioni.
dai nostri inviati ad Amalfi, Ciro Novellino e Mario Vollono
La crisi non è completamente alle spalle e i dati sull’ industria di oggi sono solo l’ennesima conferma di una situazione, per l’economia italiana, di sostanziale incertezza a cui assistiamo da oltre un anno. E’ una situazione, infatti, che non si scopre oggi, ma che viene da una fase nella quale, seppur la fase peggiore della bufera internazionale e della recessione è alle spalle, l’onda lunga della crisi fa ancora sentire i suoi effetti, specie nel nostro Paese. Del resto, anche se si è chiuso con il prodotto interno lordo in terreno positivo dopo diversi anni, il 2015 è stato un anno caratterizzato da una costante alternanza di statistiche, dall’occupazione alla produzione industriale, dai prezzi ai consumi: a un mese col segno “più” ne è spesso seguito uno col segno “meno”. E anche il 2016 sembra avviato in un sentiero analogo. Così il Centro studi di Unimpresa, commenta i dati diffusi oggi dall’Istat secondo cui il fatturato dell’industria segna a marzo il peggiore calo tendenziale a partire da agosto 2013, con una riduzione del 3,6% rispetto all’anno precedente nei dati corretti per gli effetti di calendario (-3,7% i dati grezzi).
vivicentro.it/sud/economia – Istat: Unimpresa, calo industria dimostra che crisi non è alle spalle
La Gazzetta dello Sport scrive: Flussi anomali di giocate. Anche su partite di serie A. In particolare su cinque gare del Frosinone. Ieri un’indiscrezione di «Repubblica» ha rilanciato il fronte aperto dall’inchiesta della procura federale su Napoli-Frosinone, integrandolo però con altre circostanze evidenziate dalla raccolta dati di alcuni bookmakers. Il club ciociaro, sentitosi chiamato in causa, ha reagito con un comunicato ufficiale in cui si scrive che «il Frosinone e i suoi tesserati sono estranei a qualsiasi ipotesi di illecito sportivo o effettuazione di scommesse » promettendo la massima collaborazione agli inquirenti. Intanto il procuratore federale Stefano Palazzi ha già cominciato da tempo il lavoro su Napoli-Frosinone, la partita per la quale si era registrato un flusso di scommesse sull’espulsione di un giocatore ciociaro nei primi minuti, espulsione – quella di Gori – che effettivamente si verificò al 13’ grazie a un pallone contro Lorenzo Insigne, una circostanza che aveva provocato il cartellino rosso. Anche la procura della repubblica di Frosinone avrebbe cominciato un approfondimento sul caso che potrebbe portare all’apertura di un fascicolo.
Il Corriere del Mezzogiorno scrive: “Il presidente De Laurentiis ha esercitato l’opzione per il rinnovo contrattuale di Maurizio Sarri. E nei prossimi giorni depositerà il contratto in Lega. Di per sé questa che potrebbe sembrare una non notizia, é invece la certezza che Sarri resta al comando della squadra azzurra e che soprattutto il contratto per altri quattro anni conserverà l’opzione unilaterale di rinnovo annuale a favore del club. Nessun incontro tra i due ma passo significativo in avanti anche sostanziale oltre che formale. Il presidente del Napoli ha ribadito la volontà di proseguire con l’allenatore che ha portato la squadra in Champions League dopo quattro anni. Sa, il patron azzurro, che ci sarà da discutere e in qualche modo da riconoscere qualcosa per il percorso fatto finora. E l’esercizio dell’opzione rappresenta in qualche modo un avvio della trattativa, un riconoscimento implicito e questa volta formale al lavoro svolto in questa stagione. Il prossimo passo sarà quello di incontrare lo staff di Sarri, che lo scorso anno aveva firmato un contratto comunque non adeguato al lavoro fatto durante il primo anno a Napoli. Ingaggio, bonus e opzioni. De Laurentiis ha già pronta la sua proposta, che è stata redatta partendo dalla considerazione di offrire agli uomini chiave della filosofia di calcio di Sarri un adeguato riconoscimento. Solo dopo ci sarà l’appuntamento con l’allenatore che ha anteposto ai suoi interessi quelli del suo staff. Sarri dovrà arrendersi all’opzione e provare ad avere un riconoscimento economico significativo”.
Ciro Venerato, giornalista Rai, ha parlato a ‘Si gonfia la rete’ su radio Crc: “Il Sassuolo ha accettato l’offerta del Napoli per Vrsaljko: offerta di 12 mln di base e 3 mln bonus per il Sassuolo, più il prestito con diritto di riscatto di Zapata. Il Napoli verserà una penale all’Udinese per la risoluzione del prestito di Zapata che si avvicina molto al milione di euro. Ora si dovranno sedersi al tavolo e parlare con Riso, l’agente di Vrsaljko: 5 anni di contratto a 1.2 milioni all’anno, più bonus legati”.
“Napoli? E’ una sciocchezza’, titola il quotidiano olandese Telegraaf. Davy Klaassen ha dichiarato: “Napoli è una sciocchezza. La mia intenzione è quella di continuare all’Ajax, a meno che non arrivi il club e mi comunichi qualcosa di diverso. Ma non c’è dubbio”.
Il cantiere navale di Castellammare di Stabia, già Regio Arsenale, è la più antica fabbrica di navi intesa in senso moderno.
Per l’aumentata mole delle navi da guerra, diventati inadatti gli scali dell’Arsenale di Napoli alle grandi costruzioni, venne fondato nel 1783 questo cantiere da Giovanni Edoardo Acton, primo ministro del re Ferdinando IV.
Acton si proponeva di costruirvi dodici vascelli, altrettante fregate e cento legni minori.
Dalla Francia fu chiamato l’ingegnere Antonio Imbert a dirigere le costruzioni.
La prima costruzione fu il vascello Partenope varato nel 1786.
Per quanto si lavorasse nel cantiere era impossibile fabbricare contemporaneamente più di un vascello e di una fregata, per cui dopo il 1808 il cantiere venne ingrandito, per ordine di Gioacchino Murat.
Il primo varo nel cantiere così ingrandito, fu quello del vascello Capri nel 1810, segui il Gioacchino nel 1812, dopo il quale bisogna aspettare al 1824 per trovare un altro varo, quello del vascello Vesuvio.
Un’attività speciale ebbe il cantiere quando vennero in uso le navi a vapore. Dal 1841 al 1846 il cantiere costruì quattro pirocorvette: Archimede, Carlo III, Ercole e Sannita.
Quando alla dinastia borbonica successe il governo di Garibaldi erano in costruzione la pirofregata Farnese in seguito ridenominata Italia, La pirocorvetta Etna e in allestimento la pirofregata Borbona in seguito Giuseppe Garibaldi varata il 18 gennaio 1860.
Il nuovo secolo portò un progresso tecnologico che si concretizzò in migliori infrastrutture di collegamento dell’area dei cantieri con il centro cittadino: fra il 1906 e il 1946 gli stessi furono serviti della tranvia Castellammare di Stabia-Sorrento.
Senza dubbio la nave maggiormente rappresentativa di questo cantiere è l’Amerigo Vespucci varato nel 1931.
Nel 1939 venne fondata la società Navalmeccanica con sede a Napoli che incorporava le società Officine & Cantieri Partenopei, il Cantiere di Vigliena, le Officine Meccaniche e Fonderie (ex Hawthorn e Guppy), ed il Cantiere navale di Castellammare di Stabia.
Nel corso della seconda guerra mondiale nel cantiere vennero eseguite per la Regia Marina, come alcune corvette Classe Gabbiano e l’incrociatore leggero Giulio Germanico.
Nel 1943 le attrezzature erano quasi completamente distrutte e nel dopoguerra venne iniziata l’opera di ricostruzione dei cantieri.
La prima importante realizzazione del dopoguerra per la Marina Militare fu il recupero dell’incrociatore Giulio Germanico che sorpreso dall’armistizio mentre stava completando le fasi di allestimento venne catturato dai tedeschi che l’autoaffondarono insieme alle corvette che erano in allestimento, quando furono costretti ad abbandonare la città. Dopo essere stato recuperato il Giulio Germanico venne ricostruito come cacciatorpediniere e ribattezzato San Marco entrò in servizio nel 1956.
Nel 1955 la società Bacini & Scali Napoletani venne assorbita della Società Esercizio Bacini Napoletani che era stata fondata nel 1954, uscendo così da Navalmeccanica.
A partire dalla seconda metà degli anni cinquanta la società ricevette varie commesse militari e negli stabilimenti di Castellammare di Stabia vennero realizzate tre delle quattro corvette della Classe Alcione, prime unità di scorta costruite in Italia nel dopoguerra e tre delle quattro fregate elicotteristiche della Classe Bergamini, mentre negli anni sessanta sono avvenute le realizzazioni degli incrociatori lanciamissili portaelicotteri Caio Duilio e Vittorio Veneto.
Nel 1966 con il riordino del settore cantieristico, il 22 ottobre venne fondata la società Italcantieri facente parte del gruppo IRI con sede a Trieste. La nuova società integrava le attività cantieristiche già facenti capo all’Ansaldo di Genova, ai Cantieri Riuniti dell’Adriatico di Trieste e alla Navalmeccanica di Napoli. L’ultima realizzazione per la Marina Militare fu il cacciatorpediniere Ardito varato nel 1972 che fu anche l’ultima unità militare italiana a vapore.
L’Italcantieri, nel 1984, venne totalmente inglobata nel gruppo Fincantieri che da holding finanziaria, delle partecipazioni statali assumeva direttamente in proprio l’attività operativa delle società che prima controllava.
Dopo un periodo di crisi durante gli anni ottanta, questi cantieri hanno continuato la costruzione di navi, soprattutto navi traghetto. Malgrado negli ultimi anni siano stati svolti grossi lavori di ammodernamento i cantieri di Castellammare rientrano nel piano industriale che prevede la chiusura di due siti e il licenziamento di 2.500 esuberi.
Navi varate
Nel solo periodo dell’antico Regno, cioè dal 1734 al 1860, furono costruite 136 unità fra vascelli, fregate, corvette, sciabecchi, nonché pirofregate, avvisi a ruote e ad elica. Inoltre 300 unità minori (cannoniere, bombardiere, speronare).
L’elenco che segue è limitato agli esemplari di maggior rilievo, dalle origini del Cantiere ad oggi:
L’impegno con l’UNICEF è il punto di partenza. Il 27 maggio sarà sempre la giornata dell’infanzia a cominciare da venerdì, con l’appuntamento al Giardino della Bellezza, a Via Vittorio Veneto, Gragnano.
Gragnano dovrà essere una città che darà spazio ai ragazzi in tutti i sensi – sono le parole del candidato a sindaco Patrizio Mascolo, che continua – rimetteremo in sesto le aree verdi, i parchi, le giostrine per restituire ai nostri bambini la possibilità di vivere la loro età.
“Unitamente metteremo in essere politiche di sostegno economico e non solo, per le famiglie del territorio. Il futuro della nostra città è legato a quello dei nostri figli ed abbiamo il dovere, prima da genitori e poi da amministratori, di creare le condizioni sociali affinché i nostri ragazzi abbiano la possibilità di crescere in un ambiente sano e ricco di opportunità”.
Da Sindaco mi impegnerò subito a realizzare cinque punti dedicati ai ragazzi:
– L’istituzione del consiglio comunale dei ragazzi
– L’istituzione del garante dell’infanzia
– Riaprire e riconsegnare ai ragazzi e alle loro famiglie le aree verdi ed i parchi chiusi
– Una serie di politiche dirette al benessere dei ragazzi diversamente abili
– Una consulta comunale per le politiche dedicate ai ragazzi disabili
Ma è solo l’inizio. In questo ambito metteremo tutto il nostro impegno e la nostra dedizione – ha concluso Mascolo – perché dai nostri bambini dipende il nostro futuro.
vivicentro.it/sud/politica – Patrizio Mascolo “ Dobbiamo sforzarci per costruire un città vivibile intorno ai nostri bambini. Venerdi un pomeriggio dedicato solo a loro.”
Il Mattino rivela di un contatto diretto tra De Laurentiis e il fratello manager di Higuain: “Una prima chiacchierata per tracciare le basi future e cioè la possibilità del rinnovo per un altro anno (o anche due) a cifre ovviamente più alte, tra i 7 e gli otto milioni. La volontà del Pipita è di giocare in un Napoli sempre più forte, questo il fratello-manager ha fatto sapere a De Laurentiis e questa è la volontà del club azzurro. Sulla clausola rescissoria di 94 milioni se ne parlerà, potrebbe essere modificata”.
Secondo il Corriere dello Sport, la Lazio ha il gradimento totale di Gianluca Lapadula che piace anche al Napoli. L’attaccante ha dato il suo benestare e preferirebbe la Lazio al Napoli perchè dal punto divista tecnico avrebbe maggiori possibilità di crescita al suo primo campionato di A visto che nel Napoli c’è un certo Gonzalo Higuain.
Pepe Reina è finito nel mirino del Barcellona di Luis Enrique. Il classe 82 è alla sua seconda stagione al Napoli, in due periodi differenti, ed ha messo insieme 87 gettoni con la maglia azzurra. L’ex estremo difensore del Liverpool è uno dei pilastri della squadra di Maurizio Sarri, è un leader, ed è un idolo per i tifosi partenopei. Aurelio De Laurentiis, però, dovrà stare attento perché dalla Spagna arriva la notizia che i blaugrana hanno messo gli occhi su Reina e difficilmente molleranno la presa. L’ex Bayern ha il contratto in scadenza il 30 giugno del 2018 e compirà 34 anni il prossimo 31 agosto. Secondo quanto riporta El Mundo Deportivo, Luis Enrique vede Reina come valida alternativa nel caso in cui uno tra, il cileno Claudio Bravo, titolare in campionato, e il tedesco Marc Andrè ter Stegen, titolare in Champions e in Coppa del Re, lasci il Barcellona in estate. Soprattutto ter Stegen è finito nel mirino del Manchester City, con Guardiola disposto a fare follie per portare l’estremo difensore tedesco in Premier League. Reina è lusingato dall’interesse del Barcellona ma è dubbioso se accettare o meno per due motivi. Il primo: sta bene a Napoli dove è idolo indiscusso, è titolare inamovibile, ha conquistato la Champions League da protagonista e vuole provare nuovamente l’assalto allo Scudetto nella prossima stagione. Il secondo: Reina non vuole più ripetere la stagione 2014-2015 quando lasciò il Napoli per approdare al Bayern Monaco dove non giocò mai chiuso da Manuel Neuer. Il club azzurro, dunque, in estate dovrà difenseri dall’attacco dei Campioni di Spagna che hanno tutte le intenzioni di portargli via il loro numero uno.
Ieri alla CGIL di Castellammare, erano presenti i lavoratori del consorzio COSEA.
Ventuno posti di lavoro sono attualmente in pericolo.
Abbiamo chiesto al nostro Sergio Puglia cittadino portavoce al Senato :
ecco la sua richiesta di inserire la clausola sociale per le grandi aziende come Fincantieri.
Grazie Sergio.
Un Sindaco del Movimento 5 Stelle è un Sindaco che può contare su una comunità di attivisti ed eletti nelle istituzioni, ad ogni livello.
Senza scendere a compromessi, senza scambi di favori, senza preoccuparsi di essere nella “corrente” giusta o sbagliata.
NOTA sul Cantiere navale di Castellammare (con video varo AMERICO VESPUCCI):
Il cantiere navale di Castellammare di Stabia, già Regio Arsenale, è la più antica fabbrica di navi intesa in senso moderno.
Per l’aumentata mole delle navi da guerra, diventati inadatti gli scali dell’Arsenale di Napoli alle grandi costruzioni, venne fondato nel 1783 questo cantiere da Giovanni Edoardo Acton, primo ministro del re Ferdinando IV.
Acton si proponeva di costruirvi dodici vascelli, altrettante fregate e cento legni minori.
Dalla Francia fu chiamato l’ingegnere Antonio Imbert a dirigere le costruzioni.
La prima costruzione fu il vascello Partenope varato nel 1786.
Senza dubbio la nave maggiormente rappresentativa di questo cantiere è l’Amerigo Vespucci varato nel 1931.
Su iniziativa del coordinatore della Commissione e Sviluppo Settori Giovanili, è stato indetta, nella giornata di ieri, una riunione nella sede della Lega Pro di Firenze per toccare tematiche importanti che riguardano il calcio giovanile e i settori relativi alle squadre che disputano il campionato di Lega Pro. In particolare si sono evidenziate tematiche di formazione e sviluppo del calcio giovanile, al fine di migliorare la formazione dei campionati dalla prossima stagione. Diversi i club presenti, ma dalla Campania, la sola Juve Stabia era lì nelle figure del direttore responsabile del settore giovanile, Alberico Turi e il responsabile tecnico e delle società affiliate dell’attività di Base, Saby Mainolfi. Una riunione nella quale le Vespette hanno avuto modo di far sentire la propria voce, a conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, del rispetto degli impegni presi dall’intero settore giovanile gialloblè, programmando, nel bene della Juve Stabia, nonostante il mandato sia in scadenza. Di quanto accaduto a Firenze, la redazione di Vivicentro.it ha deciso di parlarne con Saby Mainolfi, che è stato, al fianco come detto del direttore Alberico Turi, promotori dello sblocco di alcune tematiche scottanti e queste sono le sue dichiarazioni: “Secondo quanto emerso dalla riunione, noi come Juve Stabia, abbiamo già iscritto le nostre squadre ai prossimi campionati nel rispetto delle nuove disposizioni. All’interno del dibattito abbiamo fatto presente come i settori giovanili al sud, soprattutto in Campania sono dato a conto di terzi. Tutte le società presenti sono intervenute e si è arrivati alla conclusione che da giugno verranno rafforzati i rapporti tra le società di Lega Pro e settore giovanile e probabilmente verranno aumentati anche i contributi da parte dei club per il settore giovanile stesso, ma solo per società che lavorano per meritocrazie. Dopo le dichiarazioni di Radice del Siena e Canepa del Savona, ho preso anche io la parola e si è stabilito che dal 1° luglio questi contributi verranno erogati dopo controlli approfonditi nei vari club. Verranno realizzati dei gruppi di lavoro tra nord, centro e sud. Il direttore Turi e io siamo stati per conto del nostro club. E’ giusto che la Lega Pro riceva contributi per il settore giovanile così come accade per i club di A e B. In più, su nostra insistenza, abbiamo stabilito anche la presenza, dalla prossima stagione, del ripristino della ‘categoria di mezzo’. Su 60, circa 38 club faranno anche la fascia B. Con i nostri interventi, abbiamo ricevuto anche la disponibilità a fare in modo che in un’unica trasferta si possano giocare gare di diverse categorie, per abbattere i costi”.
L’ad Carfì, Publiacqua, prova a difendersi: “Non si sa se il tubo rotto è causa o effetto dello smottamento”. Ma il sindaco lo gela: “Un errore umano”
Che sarebbe successo se, anziché alle 6.15 del mattino, fosse crollato a mezzogiorno? “Non ci voglio neppure pensare, per fortuna non ci sono stati danni a persone”, dice un sindaco Dario Nardella dal volto terreo. È un pezzo di lungarno Torrigiani quello collassato su se stesso, portandosi giù per almeno 5 metri venti auto in sosta. Una voragine lunga 200 metri e larga 7 a pochi passi dal Ponte Vecchio, in faccia agli Uffizi. E fin dalle prime ore del giorno esplode il conflitto tra Palazzo Vecchio e Publiacqua, la Spa controllata al 60% dai Comuni. Un conflitto che culmina nel pomeriggio nella sentenza dello stesso Nardella: “Errore umano”. E nella richiesta di dimissioni dell’amministratore delegato di Publiacqua.
Avvertito dai vigili, alle 7 Nardella si fionda sul lungarno e sbianca. È una scena da esplosione quella che gli si apre davanti, anche se il gas non c’entra niente. La voragine è un lago d’acqua, spallette e argini spanciano per un paio di metri verso l’Arno. Il sindaco si guarda intorno, vede i vigili del fuoco, la polizia municipale, ma nessuno di Publiacqua: dove sono i vertici? Dove i dirigenti? Nardella urla, si attacca al telefono: i vigili già ci avevano provato senza successo. Poco dopo si evacuano due palazzi, perché si teme per il tubo del gas. Si mobilita l’idrovora. Ma il conflitto non si spegne. Anzi, esplode a fine mattinata, al termine dell’unità di crisi. Perché è da lì che si diramano due diverse ricostruzioni dell’accaduto. Il primo allarme scatta a mezzanotte e mezzo: “Il sistema telemetrico di Publiacqua registra un calo di pressione”, racconta Nardella con accanto i vertici della Spa. Si individua la perdita in un tubo del lungarno Torrigiani. Anche perché i residenti chiamano il 113: la strada si sta allagando.
Non è ancora il tubo fatale di 70 centimetri: è un tubo più piccolo. Publiacqua invia subito una squadra della ditta Grazzini. La polizia municipale chiude il tratto dal Ponte alle Grazie al Ponte Vecchio: “Alle 3.20 l’intervento è terminato”. Il tubo rotto viene chiuso: “E da quel momento niente più cambi di pressione”. I vigili restano fino alle 5 per spostare 12 auto. Poi alle 6.15 il secondo allarme: nuovo calo di pressione. Stavolta è il tubone: una condotta in ghisa degli anni Cinquanta. Il lungarno è già crollato. Colpa del tubo che ha scavato sotto il lungarno fino a svuotarlo?
È qui che interviene l’ad di Publiacqua Alessandro Carfì, espressione del 40% privato, cioè di Acea. Rivoltando come una frittata l’ipotesi: “Non sappiamo ancora se la rottura è una causa o la conseguenza dello smottamento”. Come sarebbe? E se il tubone non è la causa qual è allora? “Potrebbero esserci stati altri canali interessati “, aggiunge Carfì. Evocando il canale ottocentesco che dalla pescaia di San Niccolò corre fino a Ponte Vecchio lungo il fiume. Il canale si è forse ostruito? È venuto giù? L’ad non aggiunge di più: “Non lo sappiamo”.
Tubazioni vecchie e sprechi: il 30% dell’acqua va perdutaNardella si trattiene. Non ribatte. Ma s’infuria per la ‘prudenza’ di chi sa che il tubone addosserebbe responsabilità e oneri milionari alla Spa. Nardella torna alla voragine e dice: “È stata la rottura del tubo certo, a provocare tutto questo”. Il contrario cioè. E nel pomeriggio Nardella affonda di colpo: “Errore umano”. Dove starebbe l’errore? Il sindaco non lo esplicita. Ma l’ipotesi è che se si chiude un tubo (un altro vicino sarebbe stato chiuso giorni prima), si aumenta la pressione in quello che resta. Col rischio del ‘colpo d’ariete’, cioè del botto per troppa pressione. Forse il “boato” sentito dal portiere di via de’ Bardi. Che sia andata proprio così?
Dovrà accertarlo la procura. Per ora ha aperto un fascicolo senza ipotesi di reato nè indagati, spiega il procuratore Giuseppe Creazzo. La polizia giudiziaria ha già acquisito documentazione nella sede di Publiacqua. Per ora non è previsto nessun provvedimento di sequestro. Procede il magistrato che era di turno la notte scorsa, Gianni Tei. Nel frattempo Nardella però non aspetta. E già a fine pomeriggio chiede la ‘testa’ dell’ad Carfì. “I vigili del fuoco non hanno riscontrato danno o cedimento nel ‘canale’ e la causa altamente probabile è legata a rete idrica e sistema tubature. Mi convinco che ci sia un errore umano e chi ha sbagliato dovrà pagare “. Il presidente di Publiacqua Filippo Vannoni? “No, lui non ha compiti operativi”, dice il sindaco. Appunto, Carfì.
vivicentro.it/centro/cronaca – repubblica/Firenze, il collasso di Lungarno Torrigiani. È subito guerra tra il Comune e Publiacqua MASSIMO VANNI