Secondo quanto riporta la Bild, il Bayern Monaco sarebbe fortissimo su Kalidou Koulibaly. Ancelotti, infatti, avrebbe espressamente richiesto alla società un difensore, nonostante l’arrivo di Hummels dal Dortmund, per 35 milioni di euro. Per i colleghi tedeschi, il franco-senegalese sarebbe attratto dalla possibilità di trasferirsi in Germania, anche per cogliere l’opportunità di giocare da terzino e non solo da centrale, dato il ritiro di Lahm nel 2018. I bavaresi valutano Koulibaly 20 milioni di euro; troppo pochi per Aurelio De Laurentiis, che avrebbe rifiutato già i 30 provenienti da Londra, sponda Chelsea.
Il nuovo Yaya Touré viene dall’Atalanta, piace al Napoli
Secondo quanto riportato dall’edizione napoletana della Repubblica, il Napoli sarebbe forte sul nuovo Yaya Touré. Si tratta di Franck Kessié, centrocampista classe 96 di proprietà dell’Atalanta, ma in prestito al Cesena, con cui ha disputato in serie B 34 presenze, siglando 4 gol. Nasce da difensore, ma può giocare a centrocampo: Giuntoli lo starebbe valutando già da un po’.
5 acquisti per un Napoli top: Herrera, Fabinho e non solo
Si faranno 5 acquisti: due a centrocampo, un terzino, un vice-Callejon e una prima punta. Ma senza fretta. Secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport, Herrara resterebbe il primo obiettivo per il Napoli, tanto da arrivare a spendere, per accaparrarselo, una cifra vicina ai 25 milioni di euro. Si prova ancora per Zielinksi: c’è l’accordo con l’Udinese, anche se il centrocampista non sarebbe convinto di un trasferimento in Campania. Il Polacco aspetta il Liverpool, che, intanto, ha venduto Teixeira al Porto. Piace Tolisso del Lione, ma costa tanto; piace Fabinho del Monaco, valutato dal Napoli 12-13 milioni di euro. In alternativa, ci sarebbe Kums, 28enne centrocampista del Genk.
Ladapula, una settimana per decidere se accettare Napoli o trasferirsi altrove
Una settimana di riflessione per Lapadula: accettare il Napoli o virare altrove? Secondo quanto riporta la Repubblica, l’attaccante non vorrebbe fare panchina, ma giocare quanti più minuti possibili in serie A. Il Napoli aspetta, ma spera di chiudere al più presto possibile: non è ancora un out out, ma l’italo-peruviano dovrà decidere in meno di sette giorni. Sarri gli avrebbe dato garanzie tecniche sufficienti: l’anno prossimo si lavorerà anche con il 4-3-2-1, che favorirebbe Lapaudula, attratto dalla possibilità di giocare in coppia con Higuain.
EURO 2016 CLASSIFICA AGGIORNATA al termine del primo turno
EURO 2016 CLASSIFICA AGGIORNATA al 14 giugno dopo il termine della prima serie di partite
GIRONE A
| POS | LOGO &SQUADRA | PG | PTI |
|---|---|---|---|
| 1 | 1 | 3 | |
| 2 | 1 | 3 | |
| 3 | 1 | 0 | |
| 4 | 1 | 0 |
GIRONE B
| POS | LOGO &SQUADRA | PG | PTI |
|---|---|---|---|
| 1 | 1 | 3 | |
| 2 | 1 | 1 | |
| 3 | 1 | 1 | |
| 4 | 1 | 0 |
GIRONE C
| POS | LOGO &SQUADRA | PG | PTI |
|---|---|---|---|
| 1 | 1 | 3 | |
| 2 | 1 | 3 | |
| 3 | 1 | 0 | |
| 4 | 1 | 0 |
GIRONE D
| POS | LOGO &SQUADRA | PG | PTI |
|---|---|---|---|
| 1 | 1 | 3 | |
| 2 | 1 | 3 | |
| 3 | 1 | 0 | |
| 4 | 1 | 0 |
GIRONE E
| POS | LOGO &SQUADRA | PG | PTI |
|---|---|---|---|
| 1 | 1 | 3 | |
| 2 | 1 | 1 | |
| 3 | 1 | 1 | |
| 4 | 1 | 0 |
GIRONE F
| POS | LOGO &SQUADRA | PG | PTI |
|---|---|---|---|
| 1 | 1 | 3 | |
| 2 | 1 | 1 | |
| 3 | 1 | 1 | |
| 4 | 1 | 0 |
Euro 2016, Portogallo Islanda 1-1|Delusione lusitana, storica impresa per gli islandesi
Portogallo Islanda 1-1. La favorita delude le aspettative.
Il tabellino del match
Il Portogallo di Ronaldo delude le aspettative di quanti lo davano per favorito e non va oltre il pareggio contro la Cenerentola del Girone F.
Nel primo tempo, i lusitani partono con un buon possesso palla ma la prima occasione è per l’Islanda al 3′ con Sigurdsson che prova la conclusione dopo un paio di dribbling. Poi la squadra di Lagerbäck non risulta più pervenuta. Al 21′ un colpo di testa di Nani fa tremare la difesa islandese, un miracolo del portiere riesce ad allontanare il pericolo. Spicca Ronaldo nei minuti successivi con due azioni pericolose che però non trovano la conclusione desiderata. Al 31′ il Portogallo sblocca il risultato con un gol di Nani che raccoglie un cross di Gomes dalla destra con cui batte il portiere.
Nella ripresa, al 50′, Bjarnason riporta il risultato in parità con un tiro al volo di destro, gol storico per la Nazionale islandese alla sua prima partecipazione alla fase finale di un Europeo. Al 71′ Nani sfiora la doppietta ma l’Islanda non abbassa la guardia. Il Portogallo perde via via di brillantezza, Ronaldo all’84’ con uno stacco di testa ha l’occasione d’oro per riconquistare il vantaggio, ma Kristinsson respinge in 2 tempi e gli islandesi tengono testa alla favorita fino alla fine. La gara si conclude con un meritato quanto insperato pareggio per i tenaci islandesi.
Il Portogallo si trova a sorpresa al secondo posto insieme all’Islanda, conduce l’Ungheria, inaspettatamente 1° nel Girone F.
PORTOGALLO (4-3-1-2): Rui Patricio; Vierinha, R. Carvalho, Pepe, Guerreiro; Joao Mario (75’ Quaresma), Danilo Pereira, André Gomes (84’ Èder); Moutinho (71’ Renato Sanches); Nani, Cristiano Ronaldo.
A disp.: Lopes, Eduardo, Bruno Alves, José Fonte, Eder, W. Carvalho, Renato Sanches, Rafa Silva, Eliseu, Quaresma, Cedric, Adrien Silva.
C.t. Fernando Santos
ISLANDA (4-4-2): Halldorsson; Saevarsson, R. Sigurdsson, Arnason, Skulason; Gudmundsson, Gunnarsson, G. Sigurdsson, B. Bjarnason; Sigthorsson (80’ Finnbogason), Bodvarsson.
A disp.: Kristinsson, Jonsson, Hauksson, Hermannsson, Ingason, Finnbogason, Sigurjonsson, E. Bjarnason, Magnusson, Hallfredsson, Traustason, Gudjohnsen.
C.t. Lagerbäck.
MARCATORI: Nani 31’ (P), Bjarnason 50’ (I)
ARBITRO: Cakir, Cuneyt (TURCHIA)
NOTE: Ammoniti Bjarnason (I), Finnbogason (I)
COLLEGATA: https://www.vivicentro.it/sport/cronaca-sportiva/euro-2016-girone-f-portogallo-islanda-formazioni/
di Maria D’Auria
Euro 2016: Girone F- Portogallo Islanda. Formazioni Ufficiali
Portogallo Islanda, ultima sfida del Girone F.
Il Portogallo e l’Islanda scendono in campo al Geoffroy Guichard di St. Etienne per giocare l’ultima sfida del girone.
Cristiano Ronaldo è in campo dal primo minuto mentre Quaresma partirà dalla panchina.
Confermato il 4-4-2 per l’Islanda, con la vecchia conoscenza “italiana” Bjarnason titolare a centrocampo.
Queste le FORMAZIONI UFFICIALI:
PORTOGALLO: Rui Patricio, Pepe, Guerreiro, Carvalho, Ronaldo, Moutinho, Joao Mario, Vieirinha, Danilo, Andre Gomes, Nani.
ISLANDA: Halldorsson; Saevarsson, Arnason, R. Sigurdsson, Skulason; Gudmundsson, G. Sigurdsson, Gunnarsson, Bjarnason; Bodvarsson, Sightorsson
Pensioni, uscita anticipata senza penalizzazioni
Pensioni, Governo presenta piano ai sindacati che prevede prestito di 20 anni mantenendo legge Fornero
Nessuna penalizzazione per le pensione anticipate, ma un prestito con un piano di ammortamento di venti anni, una copertura assicurativa e una detrazione fiscale sulla parte del capitale anticipato per alcuni soggetti più deboli e meritevoli di tutela: è questa la proposta che il governo ha avanzato ai sindacati in un incontro a Palazzo Chigi in cui è stata ribadita la volontà dell’esecutivo di non toccare la riforma Fornero. All’incontro hanno partecipato i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo che hanno fatto sapere di voler conoscere come saranno calcolati gli interessi sul prestito. La proposta sarà all’esame dei sindacati in vista del prossimo incontro, il 23 giugno.
Il piano prevede che una banca anticipi l’importo finanziario della pensione netta per gli anni che mancano alla pensione di vecchiaia, somma che poi verrebbe restituita nel tempo. Non ci sarebbe quindi una penalizzazione sull’assegno ma una trattenuta per pagare la rata di ammortamento del prestito di 20 anni con la copertura assicurativa ed una detrazione fiscale sulla parte del capitale anticipato per “soggetti più deboli e meritevoli di tutela”. Il costo sarebbe diverso per chi perde il lavoro prima di raggiungere i requisiti per l’accesso alla pensione e per chi decide di lasciare spontaneamente l’impiego.
Nannincini ha spiegato che l’Inps sarà il ‘front office’ dell’anticipo pensionistico, creando il rapporto con gli enti finanziari che erogheranno l’anticipo netto della pensione ai lavoratori che certificheranno la richiesta di pensionamento anticipato. Il “coinvolgimento degli istituti finanziari, delle banche e delle assicurazioni”, ha spiegato il sottosegretario, servirebbe a rispettare i vincoli di bilancio perchè la flessibilità in uscita dal mercato del lavoro costerebbe dieci miliardi di euro l’anno.
vivicentro.it/economia – (AGI) / Pensioni, uscita anticipata senza penalizzazioni
Berlusconi 4 ore a cuore aperto, ” operazione riuscita ”
E’ durata quattro ore l’operazione a cuore aperto alla quale si e’ sottoposto Silvio Berlusconi per sostituire la valvola aortica. L’intervento “e’ andato come previsto, molto bene, senza complicazioni ed e’ finito nei tempi previsti”, ha certificato il professor Ottavio Alfieri, il primario dell’Unita’ operativa di cardiochirurgia dell’Irccs del San Raffaele che ha guidato l’equipe che ha operato l’ex presidente del Consiglio.
Il leader di Forza Italia e’ stato poi trasferito in terapia intensiva dove vi rimarra’ per 48 ore: “e’ sotto monitoraggio, come tutti i pazienti, ci vuole cautela, attesa, pazienza. Siamo fiduciosi”, ha spiegato il suo medico personale, Alberto Zangrillo, che oltre ad aver partecipato al delicato intervento, al San Raffaele e’ primario dell’Uo di Anestesia e Rianimazione Generale e di Anestesia e Rianimazione Cardio-toraco-vascolare.
“Eravamo sereni prima e siamo ancora piu’ sereni adesso”, ha detto tirando un sospiro di sollievo il fratello Paolo che, lasciando l’ospedale, ha ringraziato i chirurghi per aver “fatto il loro dovere nel modo piu’ professionale possibile”, ma adesso “spetta a mio fratello completare l’opera, pero’ il suo cuore e’ molto forte e molto buono”. “Tutto bene ragazzi, ora posso parlare in modo piu’ sereno”: con queste parole, pronunciate poco dopo le 12, e’ stato Gianni Letta a dare per primo delle informazioni sull’esito dell’operazione. In precedenza, invece, era stato l’amico di una vita, Fedele Confalonieri, a rassenerare tutti: “ragazzi, il Cavaliere e’ forte e superera’ anche questa”, aveva affermato il presidente di Mediaset uscendo dall’ospedale quando era ancora in corso l’operazione.
Un intervento al quale Berlusconi aveva detto di avvicinarsi, oltre che con la “naturale preoccupazione”, con il “conforto” dato “dalle tantissime dimostrazioni di stima, di sostegno e affetto che mi sono pervenute da ogni parte, anche dai cosiddetti avversari politici”. Francesca Pascale ha aspettato le lunghe ore dell’intervento nella suite al sesto piano del Padiglione D dove Berlusconi e’ stato ricoverato lo scorso 7 giugno: da li’ si e’ affacciata al balcone alle 8, subito dopo che il compagno era stato portato nella sala operatorio, con i fotografi che sono riusciti a immortalarla con un fazzoletto in mano nel gesto di asciugarsi delle lacrime cariche di preoccupazione e tensione.
vivicentro.it/cronaca – (AGI) / Berlusconi 4 ore a cuore aperto, ” operazione riuscita ”
Battaglia a Parigi, ‘ Casseurs ‘ in azione, 40 feriti a corteo anti-Jobs Act
Manifestazione dei sindacati contro la riforma del lavoro, “siamo un milione”. ‘Casseurs’ in azione, 58 i fermati
Parigi Scontri e violenze dei ‘ Casseurs ‘ al corteo contro il Jobs Act francese: è di 29 agenti e 11 manifestanti feriti e di 58 fermati il bilancio della battaglia divampata a Parigi durante il corteo contro la riforma del mercato del lavoro. I manifestanti, un milione e 300mila secondo la Cgt, meno di 80.000 per la prefettura, sono partiti da Place d’Italiediretti verso Les Invalides. Gli scontri più gravi si sono registrati vicino alla stazione della metro di Duroc, dove 15 agenti sono stati feriti e la polizia ha fatto uso di idranti per respingere i ‘casseurs’, molti dei quali avevano i volti coperti con caschi e passamontagna.
Manifestazioni si sono svolte anche in numerose altre citta’ francesi. A Tolosa sono scese in piazza 6.000 persone secondo la prefettura e 30.000 secondo i sindacati. A Marsiglia, si sono presentati al Porto Vecchio in 5.000 secondo la polizia e 140.000 secondo le organizzazioni dei lavori. A Rennes i numeri vanno da 1.900 a 5.000 persone, mentre a Lione variano tra 3.800 e 10.000.
vivicentro.it/cronaca – (AGI) / Battaglia a Parigi, 40 feriti a corteo anti-Jobs Act
Uccisi due poliziotti a Parigi, il killer si dichiara jihadista e rivendica: “Io dell’Isis”
Un agente di Polizia e la sua compagna (e collega) sono stati uccisi a Parigi da un jihadista , nel sobborgo di Magnanville.
Il duplice omicidio e’ stato compiuto da un sedicente jihadista militante dello Stato islamico che poi si e’ asserragliato nell’abitazione delle vittime.
Intorno a mezzanotte, dopo il definitivo fallimento delle trattative, le forze speciali hanno lanciato il blitz uccidendo il killer e ritrovando il corpo senza vita della donna, anche lei poliziotta.
Il figlio della coppia invece, un bambino di tre anni, e’ stato tratto in salvo. L’agenzia Amaq, legata all’Is, ha rivendicato la responsabilita’ dell’azione. “Un combattente dello Stato islamico ha assassinato all’arma bianca un uomo del commissariato di polizia di Mureaux e sua moglie vicino a Parigi”, ha scritto Amaq secondo Site, il centro di monitoraggio dei siti jihadisti. L’inchiesta e’ stata affidata all’antiterrorismo. Il ministro dell’Interno, Bernard Cazeneuve, ha successivamente posto all’incertezza sulle motivazioni che hanno spinto l’assassino. “e’ stato uno spaventoso atto di terrorismo”, ha spiegato dopo una riunione di emergenza del governo. E secondo una fonte giudiziaria citata da Le Monde, l’inchiesta e’ stata affidata all’antiterrorismo per tre motivi fondamentali: l’”obiettivo” (la polizia), il “modus operandi” dell’assalitore e le “parole da lui pronunciate” durante il negoziato con le teste di cuoio.
vivicentro,.t/cronaca (dire) / Uccisi due poliziotti a Parigi, il killer si dichiara jihadista e rivendica: “Io dell’Isis”
Caro estinto ecofriendly, arriva l’urna biodegradabile
Tante le aziende alla ricerca di accessori sempre più originali e innovativi da proporre sul ‘mercato’ del ”Caro estinto ecofriendly”, un settore che conta su un giro d’affari complessivo di 2.500 milioni di euro l’anno
NAPOLI – Un’urna ecologica biodegradabile al 100 percento. Il caro defunto avrà impatto zero sull’ambiente anche in Campania dove un’impresa di onoranze e trasporti funebri mette a disposizione anche urne che possono essere piantate per farne crescere un albero. La proposta di Gennaro Tammaro è proporre “una sorta di luogo di memoria e simbolo della continuità tra morte e vita“.
Le urne ecologiche sono importate dalla Francia: ne esistono di diverse tipologie e colori. Le soluzioni studiate oltralpe sono in legno o in bambù. Non hanno costo sull’ambiente e si smaltiscono facilmente.“Siamo fieri di essere i primi in Campania, e tra i primi in Italia, a importare questi prodotti”. Così i vertici dell’impresa funebre, che aggiungono: “Ci riteniamo precursori di una necessità incombente: quella della tutela dell’ambiente che deve riguardare tutti in ogni ambito della vita di tutti i giorni. Anche il comparto funebre, oneroso da questo punto di vista, non è esente da questo impegno”. Qualche mese fa, dopo alcuni fatti di cronaca che interessarono il nord Italia, la stessa impresa di onoranze funebri brevettò un sistema per “certificare le cremazioni”. Un’idea semplice ed efficace: dotare la cassa sigillata e destinata al forno di un pezzo di puzzle di un cuore che combaci perfettamente e abbia la stessa matrice del pezzo combaciante, lasciato ai parenti del defunto prima della cremazione.
vivicentro.it/sud/cronaca – (dire) / Caro estinto ecofriendly, arriva l’urna biodegradabile
Unimpresa: sofferenze bancarie lorde a 198 mld (+3%), nette a 84 mld (+2%)
Tornano a salire le sofferenze bancarie ad aprile: in un anno le rate non pagate dei finanziamenti sono cresciute di 6,7 miliardi di euro arrivando a 198 miliardi (+2%): a pesare è soprattutto il peso delle sofferenze delle imprese, salite di 4 miliardi a 140,7 miliardi (+3%), mentre quelle relative alle famiglie ammontano a 37 miliardi e sono cresciute di quasi 2 miliardi. Le sofferenze lorde valgono 198 miliardi, mentre quelle nette sono cresciute di 1,6 miliardi (+2 miliardi) a quasi 84 miliardi. Questi i dati principali del rapporto mensile sul credito realizzato dal Centro studi di Unimpresa, secondo il quale i prestiti al settore privato sono complessivamente saliti di quasi 5 miliardi (+0,34%), dai 1.405 miliardi di aprile 2015 ai 1.409 miliardi di aprile 2016: a spingere la ripresina dei finanziamenti bancari è il credito al consumo, cresciuto di quasi 22 miliardi (+35%), e il ramo mutui casa, aumentato di oltre 4 miliardi (+1%); per le imprese, invece, si è registrata una diminuzione delle erogazioni di quasi 16 miliardi (-2%), da 806 miliardi a 790 miliardi, causata dalla discesa dei prestiti a breve di 16 miliardi e di quelli di lungo periodo di 15 miliardi, mentre i finanziamenti di medio periodo sono saliti di 15 miliardi.
Secondo lo studio dell’associazione, basato su dati della Banca d’Italia, complessivamente lo stock dei finanziamenti al settore privato è lievemente cresciuto da aprile 2015 ad aprile 2016 di 4,8 miliardi (+0,34%): il totale dei prestiti è salito da 1.405,08 miliardi a 1.409,8 miliardi. Un risultato legato all’aumento delle erogazioni alle famiglie sostenute da una dinamica in forte accelerazione del credito al consumo, comparto salito di 21,8 miliardi in un anno da 60,9 miliardi a 82,7 miliardi (+35,91%): si tratta dei prestiti erogati per una finalità specifica, in particolare per l’acquisto di automobili, elettrodomestici, televisori, tablet, smartphone, computer, arredamento per la casa e viaggi. Lieve crescita anche per i mutui di 4,5 miliardi da 357,9 miliardi a 362,5 miliardi (+1,28%), mentre si registra un calo di 5,6 miliardi per i prestiti personali scesi da 179,5 miliardi a 173,9 miliardi (-3,15%). Complessivamente i finanziamenti alle famiglie sono saliti di 20,8 miliardi da 598,4 miliardi a 619,2 miliardi (+3,48%). Resta in generale negativo il quadro per le imprese che hanno visto calare i finanziamenti di 15,9 miliardi da 806,6 miliardi a 790,6 miliardi (-1,98%). Le aziende nell’ultimo anno hanno assistito alla riduzione dei finanziamenti di quasi tutti i tipi di durata. Sono calati i prestiti a breve termine (fino a 1 anno) per 16,06 miliardi (-5,43%) da 296,03 miliardi a 279,9 miliardi e quelli di lungo periodo (oltre 5 anni) di 15,5 miliardi (-4,13%) da 376,05 miliardi a 360,5 miliardi, mentre quelli di medio periodo (fino a 5 anni), in controtendenza, sono cresciuti di 15,6 miliardi (+11,61%) da 134,5 miliardi a 150,2 miliardi.
Parallelamente c’è la questione delle rate dei finanziamenti non rimborsati: in totale le sofferenze sono passate dai 191,6 miliardi di aprile 2015 ai 198,3 miliardi di aprile 2016 (+3,52%) in aumento di 6,7 miliardi; a gennaio scorso le sofferenze ammontavano a 202,05 miliardi. Nel dettaglio, la quota di crediti deteriorati che fa capo alle imprese è salita da 136,3 miliardi a 140,7 (+3,21%) in aumento di 4,3 miliardi. La fetta relativa alle famiglie è cresciuta da 35,5 miliardi a 37,4 miliardi (+5,16%) in salita di 1,8 miliardi. Per le imprese familiari c’è stato un aumento di 416 milioni da 15,5 miliardi a 15,9 miliardi (+2,67%). Le “altre” sofferenze (Pa, onlus, assicurazioni, fondi pensione) sono passate invece da 4,07 a 4,1 miliardi (+2,95%) con 120 milioni in più. Le sofferenze nette sono passate da 82,2 miliardi di aprile 2015 a 83,9 miliardi di aprile 2016 in aumento di 1,6 miliardi (+2,04%). Ad aprile 2015 le sofferenze corrispondevano al 13,64% dei prestiti bancari (1.405,8 miliardi), percentuale salita al 14,07% ad aprile scorso, quando i finanziamenti degli istituti erano passati a 1.409,8 miliardi. Rispetto alla fine del 2010 le sofferenze sono più che raddoppiate: in poco più di cinque anni, da dicembre 2010 ad aprile 2016, sono salite da 77,8 miliardi a 198,3 miliardi in salita di quasi 120 miliardi. A fine 2011 erano a 107,1 miliardi; alla fine del 2012 a 124,9 miliardi.
vivicentro.it/economia – Unimpresa: sofferenze bancarie lorde a 198 mld (+3%), nette a 84 mld (+2%)
Mediaset – Sorpasso della Juventus sul Napoli per Lapadula
Niccolò Ceccarini, giornalista di Premium Sport ed esperto di calciomercato, ha riportato importanti aggiornamenti su Gianluca Lapadula nel corso della trasmissione Sport Mediaset:
“Ci risulta che la Juventus ha sorpassato il Napoli per l’ acquisto di Lapadula. Il Napoli aveva presentato un’ offerta importante di 12 milioni ed era pronto anche ad acquistare Caprari. La Juventus, in questo momento, garantirebbe la possibilità di lasciare l’ attaccante in prestito al Pescara o al Sassuolo, in più lascerebbe in prestito al Pescara sia Caprari che Mandragora. Sarebbe più vantaggioso sia per la società abruzzese sia per lo stesso Lapadula che avrebbe più possibilità di giocare. Nulla però è definitivo e il Napoli resta sempre alla finestra”.
De Canio: “Zielinski? Vuole il Liverpool ma fossi i lui ci ripenserei a rifiutare il Napoli”
Gigi De Canio, ex allenatore dell’ Udinese, è intervenuto ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli. Ecco quanto evidenziato:
“E’ chiaro che la pista Liverpool affascina maggiormente Zielinski soprattutto se si considera la storia del club inglese. Se devo esprimere il mio parere posso dire che commette un errore a rifiutare una squadra in crescita come il Napoli.
Herrera? E’ il nome giusto per il centrocampo, dotato di grande esperienza a livello internazionale. Sarebbe un’ alternativa importante, e proprio di questo ha bisogno il Napoli: sostituti sullo stesso livello dei titolari”.
Di Marzio: “Insigne? Scelte azzeccate di Conte, giusto non metterlo”
Ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli, nel corso della trasmissione “Radio Gol” è intervenuto Gianni Di Marzio, ex allenatore e dirigente sportivo:
“Buna prova dell’ Italia? Conte ha adottato il metodo di gioco consono ai giocatori che aveva a disposizione e ha fatto la scelta giusta. È un sistema di gioco che Sarri non adotterebbe mai, a più riprese ha ribadito che si tratta di un tipo di calcio poco produttivo.
Insigne? A mio avviso il ct ha fatto le scelte giuste anche nelle sostituzioni, Lorenzo però sarebbe potuto subentrare ad Eder”.
GRAGNANO, Patrizio Mascolo : ”L’impegno per le periferie tra le mie priorità”
“Madonna delle Grazie e Parco Imperiale nel cuore del mio progetto”, cosi Patrizio Mascolo candidato a sindaco per Gragnano, sul tema delle periferie
“Non esistono quartieri di serie A e serie B” dichiara Patrizio Mascolo, e continua: “l’impegno della mia amministrazione sarà improntato a rendere le periferie un luogo migliore, collegati col centro e funzionanti dal punto di vista amministrativo e dei servizi”.
“ Madonna delle Grazie e Parco Imperiale avranno finalmente un collegamento costante, puntuale e regolamentato col centro città tramite l’utilizzo di navette, inizialmente, e poi col il recupero della tratta ferroviaria. L’ufficio comunale verrà potenziato, in barba a chi sostiene che io voglia chiuderlo e la villetta arredata con giochi e tavoli per concedere uno spazio verde degno di tale nome ai nostri bambini.
“Per Madonna delle Grazie – conclude Patrizio Mascolo – l’impegno primario è quello di risolvere il problema degli incidenti stradali. In via Ponte Carmiano verranno installati dissuasori di velocità e tutta la cartellonistica stradale delle zona sarà rinnovata e potenziata. Risponderemo alla richiesta crescente di sicurezza dai parti dei cittadini con il potenziamento della presenza delle forze dell’ordine e l’istituzione del vigile di quartiere, senza dimenticare un’opera immediata di recupero del decoro urbano e della pulizia ed il ripristino dei marciapiedi”.
“Per troppi anni le periferie sono state viste con distacco rispetto alla vita amministrativa della città, è il momento di invertire la rotta. Andrò con la mia giunta ed i miei consiglieri nei quartieri periferici a cadenze programmate per recepire i messaggi dei cittadini, mettiamo fine ad brutto costume che vuole le periferie sempre messe all’angolo”.
Cimmino: banco alimentare per aiutare famiglie in difficoltà
Gragnano, il candidato sindaco Cimmino: «Agevolazioni anche per strisce blu»
Cimmino: «Uno degli imperativi della mia Amministrazione sarà la tutela delle fasce deboli e il potenziamento dei servizi sociali in un’ottica di reciproca collaborazione con tutti gli attori della filiera sociale che passa per le associazioni caritative e arriva fino alle parrocchie. In questa direzione, uno dei primi provvedimenti che vareremo punterà a incentivare il banco alimentare».
Paolo Cimmino, candidato sindaco sostenuto da sette liste civiche spiega:
«È una iniziativa che rientra nel regolamento quadro sulla “cittadinanza attiva” già approvato dalla mia precedente Amministrazione con voto unanime in Consiglio Comunale e che, attraverso il “baratto amministrativo”, offre alle persone di buona volontà la possibilità di contribuire fattivamente al miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini più svantaggiati di Gragnano. Risparmiando per di più sulle tasse».
«Il meccanismo – continua Cimmino – è semplice e regola, in una luce nuova, i rapporti tra Amministrazione e cittadinanza garantendo riduzioni e agevolazioni sui tributi comunali in cambio di servizi resi alla comunità. E tra questi “servizi” può tranquillamente rientrare anche il contributo offerto a chi si prodiga per garantire un pasto a chi è più sfortunato. Peraltro, a garanzia della trasparenza e sicurezza faremo riferimento al “Manuale per corrette prassi operative per le organizzazioni caritative”, emanato dalla Caritas italiana e dalla Fondazione Banco alimentare onlus, di recente validato dal ministero della Salute in conformità ai regolamenti comunitari».
«Vogliamo rendere la città più vivibile e, al contempo, renderne accessibili i servizi a tutti – conclude Cimmino –. Per questo stiamo ragionando sulla possibilità, di negoziare con la concessionaria abbonamenti a tariffa agevolata per i residenti ed ulteriori agevolazioni per chi ha specifici requisiti di reddito».
vivicentro.it/sud/politica – comunicato / Cimmino: banco alimentare per aiutare famiglie in difficoltà
Tanti sbagli nella difesa del risparmio
RISPARMIO – Qualcuno doveva avvisare i piccoli risparmiatori che le obbligazioni subordinate sono un investimento rischioso, e che quelle di certe banche lo erano in modo particolare. Nel sistema italiano, la tutela del risparmio è divisa tra la Banca d’Italia, che vigila sulla stabilità delle banche, e la Consob, che sorveglia la correttezza delle offerte ai risparmiatori.
Dunque doveva agire la Consob. Strano che un ministro ci rifletta solo quando un programma televisivo spiega dagli schermi cose da tempo scritte sui quotidiani: ovvero che l’attuale presidente di questa autorità di vigilanza sui mercati finanziari ha addirittura compiuto, quanto a strumenti tecnici di tutela, un passo indietro rispetto ai suoi predecessori.
Meno male che si comincia a discutere di responsabilità precise. Per mesi, attorno ai nostri scandali bancari è cresciuto un polverone da cui molti uscivano macchiati di indifferenziate ingiurie ma nessuno punito. Talvolta ad aizzare i piccoli risparmiatori truffati si impegnavano personaggi fino al giorno prima amici dei sospetti truffatori.
Forse la legge non era chiara al massimo, ma di fronte a quanto è accaduto è vano difendersi con una interpretazione formalistica, il solito «non mi compete» dei burocrati.
Anche prima della nuova normativa europea del 2013, la legge fallimentare italiana stabiliva che le obbligazioni subordinate hanno minori diritti al rimborso in caso di crac.
I dati dimostrano che di questo strumento, e di altri non semplici da capire, le banche italiane hanno fatto un uso eccessivo, anomalo, negli ultimi anni. I più alti rendimenti dovrebbero essere un’opzione offerta agli investitori esperti, consci che ad essi si accompagna un maggior rischio. Le dimensioni del fenomeno dovevano indurre la Consob a usare poteri che ha.
Certo ci sono responsabilità più ampie. Le banche italiane preferivano emettere obbligazioni più che azioni, oppure collocare azioni presso risparmiatori piccoli, per non diluire la presa dei gruppi di controllo. A copertura di questa inamovibilità, i politici di ogni colore concordavano sullo slogan che la tal banca doveva restare italiana, oppure legata al tal territorio.
Nessuno ha provveduto ad avvertire che il mondo del dopo-crisi è diverso da quello di ieri, in cui le banche non fallivano quasi mai. Il vertice della Consob si è adeguato, con il criterio di certi benpensanti di un tempo, secondo cui il rispetto delle leggi è funzione della tutela dei poteri costituiti. La protezione dei risparmiatori è calata in subordine.
Le responsabilità della Banca d’Italia sono diverse. Si può discutere se i suoi interventi per fermare la cattiva gestione, specie nelle due banche venete, potessero essere più tempestivi. Con il senno di poi sono bravi tutti; è opportuno ricordare che molti politici locali, compresi due presidenti di Regione, compresi alcuni del M5S, quegli interventi cercarono invece di frenarli.
Per evitare che accada di nuovo, potrebbe essere utile riscrivere le leggi in modo meno equivoco. Due bravi economisti, Luigi Guiso e Luigi Zingales, propongono una nuova istituzione a specifica tutela dei risparmiatori: vale l’esempio del Cfpb americano (Consumer Financial Protection Bureau), odiatissimo dai banchieri, che tentano di ostacolarne il funzionamento in tutti i modi.
Forse basta soltanto adeguare la Consob, creata in altri tempi, quando si trattava soprattutto di impedire speculazioni di Borsa e proteggere i piccoli azionisti dai soprusi dei grandi. Ora che il mercato finanziario è divenuto di massa, questo organo tecnico deve far sentire la sua presenza a un gran numero di cittadini, facendosi capire da loro.
vivicentro.it/editoriale – lastampa / Tanti sbagli nella difesa del risparmio STEFANO LEPRI
TERRORISMO ISLAMICO : L’ultimo bacio
Delle tre piaghe infiammate dalla strage di Orlando – terrorismo islamico, possesso indiscriminato di armi e omofobia – non tutte sembrano sconvolgere tutti alla stessa maniera.
Sul terrorismo si registra l’unanimità, almeno in Occidente. Sulle armi il consenso si restringe all’Europa e alle frange americane più illuminate (Trump direbbe «sfigate»). Invece l’omofobia continua a dividere gli animi, specie a destra, dove sono combattuti tra due disgusti: quello per l’Isis e quello per i gay. Il risultato è che si parla molto del giustiziere, ma pochissimo delle vittime. E chi ne parla combina sfracelli come Carlo Taormina, avvocato che ebbe il suo quarto d’ora di celebrità. Alludendo alla dichiarazione del padre dello stragista, secondo cui a innescare la molla omicida nel figlio sarebbe stata la visione di un bacio omosessuale, Taormina ha scritto: «Se si fossero baciati due etero non sarebbe successo niente». Che è come dire: se al Bataclan avessero suonato musica da camera invece che rock duro, non sarebbe successo niente; se le Due Torri avessero ospitato delle bocciofile invece che delle banche, non sarebbe successo niente; se Charlie Hebdo fosse stata una rivista di cucina etnica invece che di satira estrema, non sarebbe successo niente (questo lo hanno detto davvero).
Il pregiudizio riecheggia certi discorsi che si sentono fare quando una donna è vittima di violenza: se non avesse indossato la minigonna… Quindi mi permetto di completare la profonda riflessione di Taormina. «Se si fossero baciati due etero non sarebbe successo niente, a meno che lei indossasse la minigonna».
vivicentro.it/opinione – lastampa/L’ultimo bacio MASSIMO GRAMELLINI



