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La speranza dell’Ischia per il ripescaggio in Lega Pro resta in stand-by

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Ci sono ancora piccole speranze per le società,come l’Ischia che sono state escluse dalla prime selezioni per il ripescaggio a causa di illeciti amministrativi. Al momento sono sei i posti a disposizione per il reintegro in terza seria,con il criterio dell’alternanza: 3 per società retrocesse dalla Lega Pro e 3 per le società protagoniste della fase finale dei play-off in serie D. I posti in realtà,potrebbero essere anche più di sei,alla luce della difficili situazioni di molte società tra serie B e Lega Pro. Potenzialmente tanti i posti,ma tra le retrocesse al momento non sembrano esserci tre società che hanno sicuramente le carte in regola per richiedere il ripescaggio. Per tutte queste ragioni l’Ischia è obbligata a organizzarsi e sperare,perchè da quanto trapela dalla Lega,potrebbero esserci sconti per le società protagoniste di illeciti amministrativi nelle stagioni scorse. Di seguito di riportiamo la situazione attuale,tra società che possono puntare al ripescaggio con altre pronte a crederci ancora.

Per Illecito sportivo: Aquila,Savona e Pro Patria.

Illecito Amministrativo: Melfi (Aprile 2014,Iva e Irap), Ischia ( maggio-giugno 2015,Irpef e Inps e documentazione non veridica)

Società che possono richiedere il ripescaggio Lega Pro: Lupa Roma ( Stadio?) Lupa Castelli Romani (Stadio?) Albinoleffe ( società in difficoltà), Cuneo (rinuncia).

Serie D 1 fase : Caronnese,Lecco,Campodarsego,Correggese,Gavorrano (rinuncia), Fano,Cavese ( stipendi e vertenze),Fondi Olbia.

Serie D 2 fase : Lavagnese, Seregno,Belluno,Forlì,Montecatini,Campobasso, Frattese ( inchiesta Dirty Soccer), Francavilla, Torres ( Dirty Soccer).

Il Punto 17 giugno

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Il Punto 17 giugno: Analisi, approfondimento e commento di Cronaca, Poitica ed Economia della settimana a cura degli esperti de lavoce.info

Alla vigilia della seconda votazione che eleggerà 120 sindaci (altri 22 sono passati al primo turno) nei comuni sopra 15 mila abitanti  rimane in parte aperta la questione su come stanno funzionando le coalizioni “a geometria variabile”, modello Milano e modello Roma.
Nelle settimane precedenti il terribile assassinio della deputata laburista Jo Cox, ha continuato a crescere nei sondaggi il supporto per la Brexit, l’uscita del Regno Unito dalla Ue. Che, in ogni caso, sarebbe tutt’altro che immediata. Tre i possibili scenari, tutti accidentati: adesione britannica a trattati esistenti, accordo ad hoc con l’Europa, riforma complessiva dell’Unione. Nel frattempo, anche a causa del referendum inglese, si consuma il fallimento di Janet Yellen, presidente della Fed, nel rialzare l’inflazione Usa verso il 2 per cento, e con esso anche il suo impegno di far salire i tassi d’interesse nel 2016.
Sempre modesta l’entità del risparmio degli italiani investito in previdenza complementare che rappresenta solo il 3,4 per cento delle attività finanziarie delle famiglie ed è raccolta da una pletora di fondi la metà dei quali ha meno di mille iscritti. Lo dice la Covip, l’autorità che vigila sul settore. La Consob, invece, da ente vigilante è sempre più vigilata. Non solo per gli errori del suo presidente Vegas ma anche perché da luglio dovrà vedersela con le nuove norme di Bruxelles che vietano il doppio binario tra authority e giustizia penale nella punizione degli abusi di mercato.
Lascia il tempo che trova la soddisfazione per la crescita dell’occupazione in Italia. Svanisce, infatti, appena si guarda a uno studio Ocse che confronta i dati pre-crisi (2007) con gli attuali e attesi nei diversi paesi. In breve: noi recuperiamo più lentamente degli altri.
È arrivato il tempo dell’auto tutta elettrica di massa? Dal crogiolo supertecnologico di Palo Alto, Tesla ci scommette. Con il suo nuovo modello di berlina premium a prezzo molto concorrenziale punta ai grandi numeri. Una sfida ad alto rischio ai costruttori tradizionali e di vetture ibride.

Alberto Donzelli e altri studiosi commentano (1 – 2) l’articolo “Epatite C: se il farmaco costa troppo per essere usato” di Cinzia Di Novi e Vincenzo Carrieri. Con la risposta degli autori.

Spargete lavoce: 5 per mille a lavoce.info
Destinate e fate destinare il 5 per mille dell’Irpef a questo sito in quanto “associazione di promozione sociale”: Associazione La Voce, Via Bellezza 15 – 20136 Milano, codice fiscale 97320670157. Grazie!

  • Il tripolarismo non elegge sindaci
    17.06.16
    Vincenzo Baldassarre e Paolo BalduzziNon sono molti i sindaci eletti al primo turno nei comuni sopra i 15mila abitanti. Effetto del passaggio dal bipolarismo al tripolarismo? Non sembra. Perché centrosinistra e centrodestra sono ancora le principali forze politiche a livello locale. M5S forte solo in pochi casi, seppur eclatanti.
  • Brexit: tre scenari per il day after
    16.06.16
    Pietro Manzini
    Quali sono gli scenari politico-diplomatici che si aprono in caso di Brexit? Il primo vede un’adesione del Regno Unito a trattati già esistenti. Il secondo un accordo ad hoc con l’Unione europea. Il terzo una riforma complessiva della Ue. Il termine di due anni di trattativa previsto dai Trattati.
  • Quanto è difficile far tornare l’inflazione
    17.06.16
    Tommaso MonacelliDopo aver concluso a dicembre 2015 l’era dei tassi zero, la Fed appare oggi paralizzata. Intanto da metà 2014, i mercati hanno smesso di credere che l’obiettivo di inflazione del 2 per cento sia raggiungibile per i prossimi anni. L’importanza della credibilità di chi conduce la politica monetaria.
  • Previdenza complementare tra opportunità e rischi
    17.06.16
    Tullio JappelliAumentano gli iscritti alla previdenza complementare. Ma il suo sviluppo deve superare anche molte insidie. È cruciale un’informazione corretta, specie sui piani individuali. Servono strumenti standardizzati, con opzioni di investimento semplici e facilità di confronto tra costi e rendimenti.
  • Se gli abusi di mercato si puniscono due volte
    17.06.16
    Simone LonatiLe regole europee impongono una revisione del sistema sanzionatorio in fatto di abusi di mercato, per evitare il cumulo di sanzioni amministrative e penali. La bozza di decreto legislativo risolve questo problema, ma non esclude la possibilità di un duplice procedimento. Le soluzioni alternative.
  • Mercato del lavoro: problemi che vengono da lontano
    17.06.16
    Andrea Garnero e Stefano ScarpettaIl mercato del lavoro italiano ha imboccato la direzione giusta, ma la strada per la creazione sostenuta di posti di lavoro di qualità è ancora lontana. Perché restano alcuni problemi strutturali. Come la produttività che non cresce da quindici anni. Importanti passi avanti con il Jobs act.
  • Un’auto elettrica per tutti
    17.06.16
    Mauro Alberti e Antonio SileoForte del carisma del suo fondatore, Tesla Motors viene considerata l’alfiere dell’auto elettrica. La casa ha avuto un buon successo di vendite, anche se non ha mai generato utili. Ora punta al mercato di massa con una vettura dal prezzo accessibile. Riuscirà a crescere tanto in così poco tempo?

ESCLUSIVA, VIDEO – Di Luca: “Pantani era antipatico perchè vinceva troppo e su Armstrong…”

                                                                              Danilo Di Luca si confessa ai microfoni di vivicentro.it

Danilo Di Luca, soprannominato il “Killer di Spoltore” per le sue molteplici vittorie in una carriera da ciclista che lo ha visto trionfare in 54 gare tra i professionisti, dove è riuscito ad imporsi nelle più grandi classiche di sempre come l’Amstel Gold Race, la Freccia Vallone, la Liegi – Bastogne – Liegi e il Giro di Lombardia, oltre che al Giro d’Italia nell’edizione del 2007 (fu il ciclista più meridionale di sempre a portare a casa la maglia rosa ndc), si è gentilmente concesso ai nostri microfoni. Lo abbiamo incontrato nei giorni scorsi a Pescara, dove ci ha rilasciato alcuni dichiarazioni sul suo libro “Bestie da Vittoria”, in cima alle classifiche di vendita. Ci ha voluto spiegare il perché ha deciso di scrivere un libro così “diretto”, e ne ha approfittato per raccontarci alcuni aneddoti sulla sua carriera, anche in vista della presentazione ufficiale del libro nella sua città, prevista per il prossimo 24 giugno alle ore 18:00 presso il Mediamuseum, che si è conclusa nel 2013 a seguito della decisione da parte Tribunale Nazionale Antidoping  di radiarlo dal ciclismo per uso di doping. Una decisione che non era mai stata presa in precedenza per nessun ciclista in Italia.

Di seguito riportiamo alcuni passi salienti della nostra intervista, che potete seguire integralmente nel video presente in fondo a questo articolo.

 Danilo, ti sei messo a scrivere…

Più che scrivere, mi sono messo a raccontare. Il libro ( “Bestie da Vittoria” ndc) lo ha scritto Alessandra Carati per me. Abbiamo fatto un bel libro che sta facendo molto parlare e che racconta le mie verità. Il titolo “Bestie da Vittoria”, è un libro – denuncia contro il sistema del ciclismo che non funziona a discapito dei ciclisti, i quali non hanno potere in tutte le decisioni che vengono prese, e di conseguenza i corridori sono trattati come delle bestie. C’è qualcuno, come me, che in tutto questo contesto riesce a vincere. Da qui è nato il titolo che ho dato al libro.”

Si tratta di un libro – scandalo, di un libro – rivelazione, o nessuno dei due?

Libro scandalo assolutamente no. Non c’è niente di nuovo. Io ho parlato solo della mia vita e non di quella degli altri. Ho raccontato il mio doping, le mie gioie ed i mie dolori. Io ho narrato la mia verità, non quella degli altri.”

Il libro si apre con una dedica. A Carlo…

Sì. Il libro è dedicato a Carlo Santuccione, Medico dello sport, che mi segue dall’età di 8 anni. Per me lui è stato un secondo padre ed io per lui il quarto figlio. Mi ha sostenuto anche dal punto di vista umano e psicologico. Le mie vittorie le ho sempre condivise con lui, così come i miei dolori. Lui è una persona speciale che mi ha insegnato molto cose sulla vita e che ringrazierò sempre. Tra di noi c’è sempre stato un rapporto che andava aldilà della bicicletta. Carlo nel suo mestiere è un campione: ha delle doti umani e professionali come pochi. Toccandomi le gambe riusciva a dirmi, indovinandoci, se avessi vinto o meno la gara del giorno dopo. Un vero Mago.”

Danilo, che ricordo hai di Armstrong e Pantani e cosa pensi delle loro vicende?

Sono due persone completamente diverse: Pantani aveva un carattere debole, ma era un grandissimo campione. Lo ritengo il più grande scalatore di tutti i tempi. Nella storia del ciclismo nessuno andava forte come lui nelle salite. Sono convinto che se non si fosse lasciato coinvolgere emotivamente da tutte le vicende che lo hanno visto protagonista, avrebbe vinto ancora tanto. E sarebbe ancora qui con noi…”

Armstrong, invece, aveva una personalità molto forte. Era l’esatto contrario di Pantani. L’americano era un despota: aveva in mano tutto. Alla fine ha ammesso di fare uso di doping e gli sono stati revocati tutti i 7 Tour de France che aveva vinto (insieme a tutti i titoli conquistati a partire dal primo agosto del 1998 ndc), ritengo giustamente. Non penso, tuttavia, che questo sia importante. Ad Armstrong, secondo me, poco importa se nell’albo d’oro del Tour non compare più il suo nome nelle 7 edizioni che si è aggiudicato. Quelle edizioni, comunque, le ha vinte. Si è creato un suo sistema senza il quale avrebbe vinto, credo, 3 o 4 Tour de France. Riconosco che è stato, a prescindere, un grandissimo campione.”

Prossimamente presenterai il tuo libro anche nella tua città?

“Sì. La presentazione ufficiale c’è stata 2 mesi fa a Milano, ma il prossimo 24 giugno, alle ore 18:00, presenteremo il libro anche a Pescara presso il Mediamuseum. Mi aspetto una grande partecipazione da parte di tutta la cittadinanza, visto e considerato l’affetto che mi lega alla mia città ed il grande successo che il libro sta avendo.”

Ringraziamo Danilo Di Luca per la gentilezza, la pazienza e la professionalità che ci ha dimostrato prima, durante e dopo questa intervista. Un ringraziamento ed un saluto particolare vanno anche al Dottor Carlo Santuccione, stimatissimo professionista, medico dello sport, senza il quale questa intervista non sarebbe stata possibile.

a cura di Christian Barisani

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ESCLUSIVA – Juve Stabia, Osei-Torino la situazione è chiara

Tutti i dettagli

Il futuro di Evans Osei resta ancora in bilico tra Torino e Juve Stabia. Il centrocampista ghanese classe 1997, perno dell’ultima Primavera del Torino di Moreno Longo con 31 presenze ufficiali nell’ultima stagione, potrebbe non restare in granata. Il cartellino del giovane mediano non è di proprietà del Toro, ma della Juve Stabia, e la formula del passaggio nella scorsa estate è del prestito con diritto di riscatto. Secondo quanto raccolto in esclusiva, dalla redazione di Vivicentro.it, anche se il Torino cerca margini per ridiscutere la cessione del calciatore, c’è già un accordo di massima concordato nella scorsa sessione di mercato e non possono esserci margini di trattativa. Osei resterà a Torino se entro il 22-25 giugno eserciterà il diritto di riscatto alle cifre stabilite, altrimenti farà ritorno alla Juve Stabia e si deciderà il suo futuro.

a cura di Ciro Novellino

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Cosa manca per dare Internet a tutti

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L’uso delle nuove tecnologie, e di internet, dominerà sempre più la vita quotidiana delle persone. 

E chi non le saprà usare sarà a rischio di esclusione sociale. E’ una sfida che il nostro Paese deve saper cogliere in fretta quella di connettere tutti alla Rete, siamo in ritardo rispetto al resto d’Europa. E’ una sfida che si vince sul piano infrastrutturale sì, ma anche sul terreno culturale e sociale. Dobbiamo annullare il «digital divide» nell’utilizzo di Internet, come l’abbiamo quasi azzerato nell’uso del cellulare. Il governo ha capito la centralità di questo aspetto e sta puntando sullo sviluppo della banda larga, e sulla formazione nelle scuole per creare i presupposti di un balzo in avanti in tempi serrati. Abbiamo bisogno di recuperare il tempo perduto. Ma per farlo, dobbiamo identificare adeguatamente gli ostacoli che abbiamo davanti.

Non esiste solo un problema di basso accesso ed utilizzo di Internet, ma anche di scarse competenze di chi utilizza le nuove tecnologie, emergono differenze generazionali e sociali. Le famiglie di soli anziani che hanno accesso a Internet sono meno del 20% , quelle con almeno un minore il 90%. Gli operai che usano Internet sono solo il 69,4%, mentre i dirigenti, imprenditori e liberi professionisti il 91%. Le distanze tra i figli dei primi e dei secondi sono molto più basse. La scarsa competenza è un problema generale e neanche i laureati ne sono esenti. Non possiamo meravigliarci di ciò: l’alfabetizzazione all’uso di Internet è avvenuta da autodidatti e per questo è stata inevitabilmente squilibrata. Il divario di genere è assente tra le giovani, cresce con l’età, ed è massimo proprio tra gli anziani, perché, fra loro, le donne presentano un titolo di studio più basso degli uomini. Le nuove tecnologie aiutano ad essere più resilienti, cioè più capaci di reagire alle maggiori criticità e di sfruttare nuove opportunità per una vita migliore.

Ma ciò deve essere compreso da chi ne è attualmente escluso. Va sfatato il mito della difficoltà di utilizzo di Internet, va abbattuto il muro del blocco psicologico nei confronti del pc, particolarmente evidente tra gli anziani, evidenziando la semplicità dell’ uso di Internet tramite cellulare o tv. D’altronde le differenze sociali sono diminuite proprio grazie alla maggiore crescita dell’uso di Internet da parte degli operai tramite il cellulare. C’è bisogno di una estesa campagna di comunicazione sulle grandi opportunità che offre Internet per tutti e su quanto sia facile utilizzarlo. C’è bisogno di una forte offensiva formativa di alfabetizzazione ed elevamento delle competenze dei diversi segmenti di popolazione. Ricordate la trasmissione tv degli Anni 60 «Non è mai troppo tardi» del mitico maestro Alberto Manzi, quanto fu efficace per la lotta contro l’analfabetismo? Ebbene, abbiamo bisogno di un «Non è mai troppo tardi 2.0» sui nostri canali Rai.

La Rai sta elaborando una strategia per ridurre il «digital divide». Rendere semplice ciò che appare difficile avvicinerà giovani e anziani, ricchi e poveri, istruiti e meno istruiti. Internet consente a tutti di conoscere e di ottenere informazioni, in tempi rapidi, è un antidoto formidabile all’ignoranza, un veicolo di acculturamento, che può restringere quel gap prima incolmabile. Riccardo Luna, presentando il suo bel documentario «Log in», ha detto: «30 anni fa eravamo quarti per connessioni ad Internet ed ora quart’ultimi. Possiamo ribaltare la situazione». Facciamo presto! E’ la sfida democratica del nuovo secolo, il modo per far sì che nessuno resti indietro, e che nessuno si senta escluso.

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vivicentro.it/tecnologia –  lastampa / Cosa manca per dare Internet a tutti LINDA LAURA SABBADINI

Herrera-Napoli, arrivo dopo la Coppa America

I dettagli

La trattativa per Hector Herrera è sempre viva con lo stesso calciatore che si era detto disponibile sin dal primo momento. In queste ore il Napoli attende la risposta definitiva del Porto, con il quale c’è ancora una distanza economica di cinque milioni. Pierpaolo Marino, ex ds del Napoli, ha rivelato ai microfoni di Radio Kiss Kiss: «So che Herrera dovrebbe arrivare a Napoli appena dopo la Coppa America».

Ionita-Napoli, la Juve prova a soffiare il colpo

I dettagli

L’ultima idea della Juventus è Artur Ionita. Il moldavo è un obiettivo del Napoli ma l’inserimento juventino ha fatto lievitare la valutazione a 7 milioni. Ieri i dirigenti bianconeri hanno incontrato il Verona: nell’ambito della cessione in prestito di Ganz ai gialloblù si è parlato anche di Ionita. Lo riferisce La Gazzetta dello Sport.

Insigne jr: “Sarri mi entusiasma, sogno lo scudetto con Lorenzo”

Le sue parole

Roberto Insigne, attaccante del Napoli che è stato in prestito all’Avellino, ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport:

“Mica facile giocare a Napoli, al San Paolo, con le aspettative. Lui è un fuoriclasse, a me piacerebbe esserlo. Lui è in Nazionale, io non ho ancora cominciato. E già stare qui a parlare mi suona strano. L’aspirazione più grossa? Giocare nel Napoli, io e Lorenzo insieme, ed arrivare allo scudetto. Pensi che festa. Di Francesco? Gran bella persona, non solo per il modo in cui mi ha accolto. E’ stata una bella serata, anche per il premio ricevuto. Ma l’autostima, dopo aver sentito Di Francesco, è salita. Ma non posso negare che Zeman e Sarri mi entusiasmino”.

Euro 2016 17 giugno : Italia-Svezia, Repubblica Ceca-Croazia, Spagna-Tuchia

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Euro 2016 17 giugno. Dopo la giornata di ieri che ha fatto registrare il turno della deludente Germania (0-0 contro la Polonia) ed il salvataggio in extremis dell’Inghilterra (2-1 al 92′ contro il Galles) per cui, alla fin fine a brillare è stata soltanto l’Irlanda del Nord che ha sorpreso tutti con la bellissima vittoria (2-0) sull’Ucraina, eccoci all’ottava giornata di Euro 2016 che si apre alle 15 con il secondo impegno nel Gruppo E nel quale l’Italia di Antonio Conte torna in campo, a Tolosa, contro la Svezia (reduce dal pareggio con l’Irlanda del Nord)    ed andrà a caccia di un bis del successo sul Belgio che equivarrebbe a un lasciapassare per gli ottavi di finale di Euro 2016.

Le previsioni sulle formazioni suggeriscono:

Euro 2016 Italia vs SveziaITALIA (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Candreva, Parolo, De Rossi, Giaccherini, Florenzi; Eder, Pellè. All. Conte.
SVEZIA (4-4-2): Isaksson; Lindelof, E. Johansson, Granqvist, M. Olsson; S. Larsson, Kallstrom, Ekdal, Forsberg; Guidetti, Ibrahimovic. All. Hamren.
Italia-Svezia, avrà inizio alle ore 15 (Stadium de Toulouse), e sarà trasmessa da Sky Sport 1 e Rai 1.
Il match sarà disponibile anche in streaming tramite l’applicazione SkyGo e sul sito Rai.tv e su Radio Rai 1.

La giornata si completa con i due match della seconda giornata del gruppo D.

Alle 18 a Saint-Étienne si affrontano Repubblica Ceca e Croazia che potrebbero scendere in campo con i seguenti schieramenti:

Euro 2016 Repubblica Ceca vs CroaziaREPUBBLICA CECA (4-2-3-1): Cech; Limbersky, Hubník, Sivok, Kaderábek; Plasil, Darida; Gebre Selassie, Rosicky, Krejcí; Necid.
CROAZIA (4-2-3-1): Subasic; Srna, Corluka, Vida, Strinic; Modric, Badelj; Brozovic, Rakitic, Perisic; Mandžukic.
La REPUBBLICA CECA è reduce dalla sconfitta con la Spagna mentre la CROAZIA è reduce dalla vittoria con la Turchia
Repubblica Ceca-Croazia, avrà inizio alle ore 18 (Stade Geoffroy Guichard, Saint-etienne), e sarà trasmessa SOLO da Sky Sport 1. Il match sarà disponibile anche in streaming tramite l’applicazione SkyGo e su Radio Rai 1.

Chiude alle 21  (Stade de Nice) Spagna-Turchia, incontro nel quale i campioni in carica della Spagna – reduci dalla vittoria contro la Svezia – ricevono, a Nizza, la Turchia di Fatih Terim reduce dalla sconfitta con la Croazia.

Le previsioni danno per possibili le seguenti formazioni: 

Euro 2016 Spagna vs TurchiaSPAGNA (4-3-3): De Gea, Juanfran, Piquè, Ramos, Alba; Fabregas, Busquets, Iniesta; D.Silva, Morata, Pedro
TURCHIA (4-2-3-1): Babacan, Gonul, Topal, Balta, Erkin; Tufan, Inan; Calhanoglu, Ozyakup, Turan; Yilmaz.

Riassumendo, queste le partite di oggi:    

ore 15 a Tolosa: Italia-Svezia (RaiUno, SkySport 1 e SkyCalcio 1)
ore 18 a Saint-Étienne: Repubblica Ceca-Croazia  (SkySport 1 e SkyCalcio 1)
ore 21 a Nizza: Spagna-Turchia (RaiUno, SkySport 1, SkyCalcio 1 e SkySport Mix)

 

 

Hamsik: “Il mio futuro è al Napoli! Trovo tifosi azzurri dappertutto”

Lo riporta la Gazzetta dello Sport

Le parole di Marek Hamsik: “Se mi sono ispirato a Bonucci per il lancio che ha permesso a Weiss di segnare? Magari, perché quello che ha fatto Leo per Giaccherini contro il Belgio era molto più difficile. Dovrò studiarlo bene per capire il suo segreto. Via da Napoli? No, nessun mal di pancia. Ho altri due anni di contratto e quindi il mio futuro è ancora con il Napoli: c’è la Champions da giocare e tutti vogliamo fare bene. La società sta facendo i passi giusti, vuole puntare sempre più in alto. Poi come sapete bene non dipende solo da me, ma io non ho fatto strani pensieri. E credo che non li abbia neppure la società. Napoletani? Li trovo dappertutto, anche qui in Francia. Anzi, voglio ringraziarli pubblicamente perché non posso rispondere a tutti. Continuano a mandarmi messaggi d’affetto e d’incoraggiamento. E allora facciamo così: il gol segnato contro la Russia lo dedico pure a loro”

 

Saponara nuovamente obiettivo azzurro? Sembra proprio di no…

I dettagli riferiti dal Corriere dello Sport

Quando una chiacchierata amicale diventa argomento, anzi materia di approfondimento di mercato. Ieri pomeriggio a pranzo si sono visti il direttore sportivo del Napoli Cristiano Giuntoli ed il suo omologo all’Empoli Marcello Carli. Nel calcio “due più due fa anche tre”: rispunta l’idea che porta al pupillo di Maurizio Sarri, ovvero Riccardo Saponara? Pare proprio di no, tutto smentito.

Higuain resta o va via? Lo rivela la locandina di Dimaro…

I dettagli

Non c’è dubbio che il calciomercato può far cambiare gli scenari da un momento all’altro. La permanenza di Gonzalo Higuain oggi appare sempre più probabile con segnali distensivi che arrivano dall’Argentina. Una novità poi sul Pipita arriva da Dimaro, sede del ritiro estivo. C’è una novità. Il Napoli sta ultimando le locandine per il ritiro di Dimaro dove compare anche il volto del Pipita. Un segnale non di poco conto.

Martedì sarà il giorno di Lapadula, ma non solo…

I dettagli sull’attaccante

Gianluca Lapadula, alla fine sarà Napoli. Nella giornata di ieri Daniele Sebastiani, presidente del Pescara, ha spiegato: “Abbiamo un accordo con tutte le società interessate, ma penso che alla fine finirà al Napoli”. Secondo indiscrezioni, martedì dovrebbe essere il giorno della firma a Roma alla presenza del presidente Aurelio De Laurentiis: operazione da 12 milioni, che comprende anche l’acquisto di Gianluca Caprari, che resterebbe in Abruzzo in prestito.

Il Napoli ci prova per Witsel!

I dettagli sul possibile colpo di mercato

Il Napoli lavora sul mercato in maniera costante e cerca profili anche di primo piano in vista della Champions League. Secondo Sky Sport infatti, nelle ultime ore c’è stato un forte interesse per Axel Witsel, centrocampista del Belgio e dello Zenit di San Pietroburgo. E’ questa però un’operazione che al momento sembra difficile visti i costi quasi proibitivi della trattativa. Il giocatore, in più, percepisce un ingaggio di 4,2 milioni di euro annui, una cifra che supera i parametri del Napoli.

Un gol di Edmundo in Fiorentina-Napoli 1-2 del 2001

Il giorno 17 giugno il Napoli ha giocato quattro partite, due in serie A, una in serie B ed una nella coppa Italia, ottenendo due vittorie, con due sconfitte (senza pareggi).

Ricordiamo il 2-1 alla Fiorentina nell’ultima giornata della serie A-2000/01

Questa è la formazione schierata da Emiliano Mondonico:

Mancini, Baldini, Quiroga (86′ Moriero), Bocchetti, Pineda (46′ Jankulovski), Husain, Magoni, Pecchia, Baccin, Amoruso (83′ Amauri), Edmundo

I gol: 48′ Amoruso, 83′ Nuno Gomes, 92′ Edmundo

Il Napoli concluse quel torneo al penultimo posto in classifica: retrocessione in serie B con Reggina, Vicenza e Bari.

Il gol dell’inutile vittoria a Firenze porta la firma di Edmundo che vanta 4 gol nelle sue 17 presenze in maglia azzurra.

sscnapoli.it

Leicester, arriva il libro “Impossibile fermare i sognatori”

Tutti i dettagli

Una favola diventata realtà quella del Leicester, vincere la Premier non è stata una passeggiata, ma una vera e propria cavalcata targata Ranieri, con un pizzico d’Italia quindi… Gianluca Apicella e Mattia Longobardi hanno voluto celebrare la favola del Leicester campione d’Inghilterra 2016 con un libro: “Impossibile Fermare i Sognatori”.

All’interno del testo, è possibile trovare le storie dei protagonisti di questa favola e le storie recenti e passate che hanno accompagnato e scritto questa leggenda.

Il libro è disponibile anche in formato on-line, al link seguente: CLICCA QUI!

L’ europeista uccisa cresciuta con Brown in prima linea su migranti e Siria

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L’ europeista uccisa era una pacifista convinta, nel partito si occupava del network delle donne

MARIA CORBIDopo Cambridge Westminster sarebbe stata una passeggiata, aveva detto appena eletta. Ma Jo Cox, classe 1974, non era abituata a prendersela comoda e in questo suo anno da parlamentare, ha corso. «La stella nascente dei labour», la definiscono oggi. Il candidato che avrebbe potuto riportare una donna e il partito a Downing Street. Si era fatta conoscere e amare. Grintosa, tenace, ma anche gentile. Oggi che non c’è più, uccisa dalla mano di un folle, amici e nemici politici le rendono omaggio.
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Tra pochi giorni, proprio alla vigilia del referendum, avrebbe compiuto 42 anni da festeggiare insieme al marito, Brendan Cox, ex consulente dell’ex premier laburista, Gordon Brown, impegnato come dirigente in «Save The Children», e alle due bambine nella loro casa speciale, un barcone attraccato a una sponda del Tamigi, a Wapping, vicino alla torre di Londra. Quella che ha postato in foto su Twitter Brendan Cox, senza parole. Un’immagine che mostra una donna sorridente, che ha sempre vissuto impegnandosi per i più deboli.

Per anni ha lavorato per Oxfam, l’organizzazione non governativa e umanitaria. È stata anche consulente della moglie dell’ex premier Gordon Brown, Sarah, per stimolare una presa di coscienza internazionale affinché le donne in stato di gravidanza e i loro bambini non muoiano più. Ha collaborato con la Fondazione di Bill e Melinda Gates e per la campagna contro la schiavitù del Freedom Fund, prima di conquistare l’anno scorso un posto in Parlamento, per il saggio di Batley e Spen.

Lei, Helene Joanne Cox, è nata proprio a Batley, West Yorkshire, cresciuta a Heckmondwike per poi arrivare a Cambridge, prima della sua famiglia, dove si è laureata nel 1995. In una recente intervista a un giornale locale ha raccontato di non essere cresciuta con idee politiche precise, per poi a Cambridge realizzare «che importa da dove vieni, come parli, chi conosci». «Non parlavo bene ne conoscevo le persone giuste – ha confidato -. Spendevo le mie estati confezionando dentifricio in una fabbrica dove lavorava mio padre. Tutti gli altri avevano preso un gap year…». Un’esperienza che ha definito «frastornante». Anni che hanno rafforzato il suo grande senso della giustizia, dell’impegno, della compassione, delle pari opportunità. Una formazione che aveva iniziato a spendere per il paese e per il mondo.

Pacifista a fianco delle vittime della guerra civile siriana, presidente dell’associazione parlamentare «Amici della Siria». Per questo, nello scorso autunno si astenne dalla votazione a Westminster sui raid aerei britannici contro lo Stato islamico in Siria, insistendo sulla necessità di una soluzione di più ampio respiro al conflitto. Nel 2009 era stata nominata Global Leader al Forum Economico Mondiale di Davos, in Svizzera. Nel 2012 aveva ricevuto il Devex Award per il suo contributo allo sviluppo internazionale. Nel Labour, Jo Cox rivestiva la carica di presidente del Women’s Network, impegnata nel lancio di Uk Women, un nuovo istituto di ricerca dedicato a migliorare la comprensione della prospettiva e delle necessità delle donne del Regno Unito.

In Parlamento si impegnava in temi internazionali, ma anche interni come quello dell’infanzia, dell’isolamento sociale. Era capace di cambiare idea e di seguire sempre e solo il cuore e gli ideali. È stata una dei 36 labour che hanno appoggiato la nomina di Jeremy Corbyn come leader del partito, l’anno scorso, ma adesso appoggiava Liz Kendall, dal tratto e dalle idee più moderate e concrete. Anche nella campagna referendaria a Jo non è piaciuto l’iniziale distacco del leader Labour, e ha usato una intervista a «The Independent», lo scorso mese, per spingere Corbyn a fare di più nel mobilizzare il partito a supporto del fronte del Remain. D’altronde lei era una europeista convinta, da sempre. Appena finita l’Università si è offerta al servizio della deputata Joan Walley, impegnandosi nel lancio di «Britain in Europe», per la campagna europeista nel Regno Unito, trascorrendo due anni a Bruxelles con la baronessa Glenys Kinnock. Nel suo ultimo tweet diceva: «L’immigrazione è una preoccupazione legittima, ma non è una buona ragione per lasciare l’Europa».

vivicentro.it/opinione –  lastampa / L’europeista uccisa cresciuta con Brown in prima linea su migranti e Siria. MARIA CORBI, INVIATA A LONDRA

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Quelle bugie che fomentano l’ odio

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Lotteremo contro l’ odio che ha ucciso Jo, perché credeva in un mondo migliore. Dobbiamo unirci tutti e batterci insieme contro l’ odio, che non ha credo, razza, religione: è solo un veleno»: con queste parole, nobili, pacate, con classico coraggio britannico, Brendan Cox ha ricordato la moglie Jo, 41 anni, mamma di due bambini, deputata laburista, ex dirigente dell’associazione umanitaria Oxfam, leader europeista al referendum Brexit e campionessa dei diritti umani, uccisa ieri a coltellate e colpi di pistola. Brendan Cox coglie con lucidità la posta in gioco, in Gran Bretagna, Europa, America. L’odio brucia, spinto da politici demagoghi, media irresponsabili e avidi, sottobosco web astuto e violento, dominando la conversazione d’Occidente.

Il sangue che scorre in queste ore – Orlando, Parigi, Leeds – ne è conseguenza diretta.

Le prime voci dicono che l’assassino avrebbe urlato «Britain First», slogan di battaglia di un gruppo estremista che odia Europa ed emigranti, ma, come nella strage alla discoteca gay di Orlando e per il poliziotto e la moglie uccisi a Parigi, le indagini daranno un caleidoscopio di contraddittori moventi che ciascuno leggerà a vantaggio della propria tesi preconcetta. La sostanza non muta: la zizzania dell’odio, caricaturare gli avversari tutti da corrotti nemici della democrazia, il non dialogare mai o considerare ogni accordo e negoziato tradimenti da punire, tenta gli estremisti alla violenza. Tanti parleranno di «follia», ma c’è metodo in questa pazzia, il metodo feroce del risentimento populista.

La crisi economica del 2008, i posti di lavoro cancellati da automazione e mercato globale, le ondate migratorie, i vorticosi mutamenti, sociali e tecnologici, scatenano nostalgia per il passato, ovunque. I musulmani rimpiangono la comunità perduta, gli americani la grandezza del Paese dopo la II guerra mondiale, gli inglesi la Britannia che governava il pianeta, i russi la potenza atomica della Guerra Fredda, i francesi lo stato sociale generoso, quando si passava il pomeriggio al caffè con gli amici, i tedeschi il marco über alles. Ognuno di questi rimpianti è illusione, malinconia per un’era che mai ritornerà, nel secolo di Cina, India, America Latina, presto Africa e tecnologia dirompente. La maggioranza dei lavori del 2050 non esistono neppure nel 2016, un’innovazione turbolenta amata dai pionieri digitali a Silicon Valley ma che spaventa le periferie dei disoccupati.

La paura di cristiani e musulmani, occidentali e immigrati, anziani e giovani, donne e uomini, viene raffinata in droga letale da politici che bruciano, senza costruire. Insinuare che Obama sia un filo terrorista, Trump il nuovo Hitler, la legge sul lavoro francese un colpo di stato, l’Europa matrigna per l’Inghilterra, i musulmani tutti Isis, i cristiani tutti crociati, sono slogan efficaci nei talk show e nella battaglia per le curve di Google Trends, ma in milioni di esseri umani, angosciati per il futuro, creano rabbia irriducibile, in qualcuno il richiamo alla violenza.

La campagna elettorale britannica su Sì e No all’Europa è stata sospesa dopo l’assassinio di Jo Cox, sussulto unitario che le prossime ore dissolveranno. Il decano degli analisti inglesi, Martin Wolf del Financial Times definisce la campagna Brexit «Progetto Bugie», calcolando l’esoso biglietto economico da pagare per la «libertà». Ma il suo stesso giornale conferma, in un sondaggio, che la maggioranza dei cittadini diffida di esperti, accademici, intellettuali, detestando l’intero establishment. La raziocinante disamina macroeconomica di Wolf scompare però davanti all’urlo di Neanderthal online Brexit! Tanti preferiscono l’identità alla ragione. Questa «crisi» non è passeggera, come ci si illude ancora in qualche obsoleto «Centro Studi», sarà, a lungo, la realtà per padri e figli. Chi, per un meschino vantaggio elettorale, avvelena le comunità sia consapevole che le violenze isolate diverranno di massa. Ogni leader responsabile, destra, centro, sinistra, dovrebbe prenderne atto. Purtroppo, anche nelle ultime ore della campagna elettorale italiana, il vantaggio sembra andare all’odio, facendo apparire l’animo di Jo e Brendan Cox malinconica riserva di una coraggiosa minoranza, costretta a battersi alle corde.

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vivicentro.it/editoriale –  lastampa / Quelle bugie che fomentano l’odio GIANNI RIOTTA

Orfini ai Giardinetti (VIDEO)

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Circola un video molto istruttivo e molto distruttivo che immortala la gogna subita dal presidente del partito democratico Orfini mentre tentava di distribuire volantini in un mercato della periferia romana al quartiere Giardinetti. Troverà posto nel documentario storico sull’epoca in cui la plebe si rivoltò. Il campionario degli insulti va dall’essenziale «Buffoni!» al più articolato «In galera dovete anna’ brutti zozzi», strillato da un bancarellaro con le treccine. «Ancora se presentano pe’ fà pubblicità al Pd, ahò! Ma ringraziate che non ve tajamo la capoccia».

Orfini affronta la calata agli inferi con una dose di coraggio o di incoscienza che gli va riconosciuta. «Avete rubbato fino adesso» – «Io ho rubato?»; «Tu ci camperesti in due con 900 euro?» – «Faticosamente»; «Non sei er braccio destro de Renzi?» – «Chi, io?» (e il gallo cantò tre volte). La sua chiosa è pura comicità surreale: «Nelle periferie in generale non va benissimo. È un dato abbastanza storico».

Storico un par de palle, argomenterebbe il bancarellaro di cui sopra. Ancora dieci anni fa sarebbe stato impensabile che un dirigente del principale partito della sinistra venisse apostrofato per strada senza alcuna forma di soggezione, anzi con autentico disprezzo. Orfini sarà anche privo di carisma, però oggi nemmeno Berlinguer riuscirebbe a placare questo popolo offeso e inferocito che va alla ricerca di capri espiatori e accusa i politici di prendere i voti della gente comune per metterli al servizio dei grandi interessi finanziari. In altri tempi avrei sorriso della figuraccia rimediata da Orfini. Adesso la sua gogna fa quasi paura.

vivicentro.it/opinioni –  lastampa / Orfini ai Giardinetti. MASSIMO GRAMELLINI

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Super-caldo al Sud, forti Temporali al Nord!

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Oggi nuova raffica di temporali al Nord con SUMMER STORM. Caldo intenso al Sud con SCIPIO, oltre 40°! L’Estate non decolla! 19-20-21 Giugno: il ciclone GIUNONE, da domenica, porta nuovo maltempo sull’Italia!

Situazione ed evoluzione generale
Prossimi tre giorni con l’Italia spaccata in 2. Temporali al Nord, e gran caldo al Sud con l’arrivo dell’anticiclone africano Scipio. Venerdì, temporali isolati sull’arco alpino, più soleggiata la Pianura Padana, sole anche al Centro-Sud con temperature in diminuzione di circa 10/12° rispetto a Giovedì, ma pur sempre calde. Sabato, giornata in prevalenza soleggiata su gran parte delle regioni, ma i temporali interesseranno ancora l’arco alpino e anche il Piemonte

Venerdì 17 Giugno 2016
SCIPIO agisce al Centro-Sud con sole e caldo estivo. Qualche temporale sulle Alpi e Prealpi e in Liguria. Bel tempo altrove.

NORD
Temporali sull’arco Alpino, locale instabilità con possibili piogge sulle Prealpi nel corso della giornata; temporale in Liguria.
Temperature
Stazionarie.

CENTRO e SARDEGNA
Ampio soleggiamento. Isolati piovaschi in Sardegna.
Temperature
In calo.

SUD e SICILIA
Sole e caldo ovunque.

Temperature
In calo.

Sabato 18 Giugno 2016
Temporali sull’arco alpino e in Piemonte. Qualche temporale anche sull’Olbiense.

NORD
Dapprima tempo soleggiato, dal pomeriggio temporali sull’arco alpino e in Piemonte.
Temperature
Stazionarie.

CENTRO e SARDEGNA
Soleggiamento prevalente, con isolate precipitazioni pomeridiane in Appennino. Temporale su Olbia-Tempio.
Temperature
In aumento.

SUD e SICILIA

Sole e caldo su gran parte delle regioni.

Temperature
In aumento.

Domenica 19 Giugno 2016
Arriva il ciclone GIUNONE sull’Italia. Dal pomeriggio tempo in peggioramento con temporali sparsi, ma diffusi su gran parte delle regioni. In nottata nubifragi violenti sull’Emilia Romagna.

Lunedì 20 Giugno 2016
Solstizio d’estate con i temporali del ciclone GIUNONE al Centro-Nord e Sardegna.

Martedì 21 Giugno 2016

Il ciclone GIUNONE porta ancora temporali su Piemonte, Lombardia, Liguria, poi prealpi del Triveneto, Toscana e coste tirreniche della Sardegna. Più soleggiato altrove.

Mercoledì 22 Giugno 2016
Instabilità a tratti al Nordovest, al Centro e regioni adriatiche.

APPROFONDIMENTO anche per singole Regioni e Città su:

Nord

Valle d’Aosta

Piemonte

Liguria

Lombardia

Trentino Alto Adige

Veneto

Friuli Venezia Giulia

Emilia Romagna

Centro

Toscana

Marche

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Sud e isole

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