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Sondaggio per Ionita, calda la pista Diawara

L’edizione odierna della Gazzetta dello Sport apre facendo il punto sul mercato azzurro:  “Ieri in Lega si è parlato col Verona per Ionita (piace anche al Cagliari, può essere parcheggiato all’Empoli o all’Atalanta) mentre resta calda la pista Diawara col Bologna (lui o Kums l’alternativa a Jorginho). Non decolla la pista Soriano”.

Lapadula, sono ore decisive: dentro o fuori, nell’affare anche Grassi

Lapadula, ci siamo: a breve l’attaccante prenderà la sua decisione. La Gazzetta dello Sport spiega che il Napoli è tranquillo, perché conscio di aver fatto tutto il possibile per convincere l’italo-peruviano ad accettare l’offerta. Nell’affare, oltre all’acquisizione di Lapadula che guadagnerà uno stipendio importante e che giocherà al pari di Higuain, come promesso dalla società, entrerebbero anche Caprari e Zampano, che però rimarrebbero un altro anno alla corte di Oddio. Giuntoli avrebbe provato, tra l’altro, a convincere Grassi a trasferirsi in Abruzzo, almeno per un anno.

Euro 2016 22 giugno: oggi 4 gare con L’italia che chiude le Eliminatorie a Gironi

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Euro 2016 22 giugno. Archiviate le partite di ieri 21/06/2016 Ucraina – Polonia 0-1 e Irlanda del Nord – Germania 0-1 per il Girone C; Croazia – Spagna 2-1 e Repubblica Ceca – Turchia 0-2  per il Girone D si chiude oggi la fase di ELIMINATORIE a GIRONI di Euro 2016 che si conclude oggi, mercoledì 22 giugno, con altri due doppi incontri che si svolgeranno in contemporanea alle ore 18 e alle ore 21 dopo di che saranno ufficiali le qualificate e quindi gli accoppiamenti per gli ottavi.

Le uniche due sfide certe sono Svizzera-Polonia e purtroppo Italia-Spagna. Nessuno avrebbe mai immaginato un ottavo di finale così duro specialmente dopo essersi qualificati primi, ma per arrivare in fondo alla competizione  bisogna vincere con tutti e chissà potrebbe essere proprio questa partita a dare la svolta decisiva.

Queste le partite di oggi rientrano nei Gruppi E ed F dei Gironi ad Eliminatorie per l’accesso agli ottavi di finale.

  • Girone E
    22/06/2016 21:00 Italia – Irlanda – Rai 1 e SkySport
    22/06/2016 21:00 Svezia – Belgio – SkySport   
  • Girone F
    22/06/2016 18:00 Ungheria – Portogallo – SkySport
    22/06/2016 18:00 Islanda – Austria – SkySport

Alle 21, quindi, scende in campo l’Italia, già qualificata e matematicamente prima, per l’ultimo match del girone contro l’Irlanda, e in contemporanea Svezia-Belgio. Alle 18, Islanda-Austria e Ungheria-Portogallo. L’Italia sarà visibile su Sky e Rai, con la possibilità di scegliere il commento della Gialappa’s Band su Rai4. Le altre tre partite saranno visibili in esclusiva su Sky (che per i match che si giocano in contemporanea fornisce anche la diretta gol).

Ma ora ecco, nei dettagli, i quattro ultimi incontri delle Eliminatorie in programma per oggi:

GIRONE F (ore18)

  • a Saint Denis Islanda-Austria (SkySport)

Euro 2016 ISLANDA VS AUSTRIAUna partita davvero incerta. Nessuno avrebbe scommesso un euro sull’Islanda eppure con una vittoria sarebbe qualificata matematicamente. Stesso discorso sull’Austria, se vince si qualifica nonostante abbia un solo punto in classifica (vedi sotto la situazione ad ora)

  • a Lyon Ungheria-Portogallo (SkySport)

Euro 2016 UNGHERIA vs PORTOGALLOFinora il Portogallo è stato forse una delle delusioni più grandi; probabilmente se Cristiano Ronaldo avesse segnato il rigore decisivo contro l’Austria staremmo parlando di tutt’altra situazione ed invece, questa è la situazione, ad oggi, del Girone F:

  • ore 18:00 Ungheria – Portogallo – SkySport
    ore 18:00 Islanda – Austria – SkySport

Alla luce di quanto sopra, è chiaro che i portoghesi sono obbligati a vincere per ottenere una qualificazione che alla vigilia dell’Europeo tutti davano per scontata. L’Ungheria con 4 punti comanda, incredibilmente, il girone F e un pareggio, con tutta probabilità, garantirebbe il primo posto nel raggruppamento. Siamo certi però che il campione del Real Madrid saprà riscattarsi alla grande.


E passiamo ora alle gare che chiuderanno questa fase di Euro 2016 ed al termine della quale si avrà il quadro definitivo delle squadre che avranno conquistato l’accesso agli ottavi di finale e la composizione dei nuovi gironi.

Restando per ora alle partite di questa sera vediamo, nei dettagli, gli ultimi due incontri del GIRONE E e delle Eliminatorie a Gironi.

Gli incontri inizieranno alle 21 su entrambi i campi (Lille e Nizza) e vedranno in campo:

  • a Lille – Italia-Irlanda (SkySport e Rai).

Euro 2016 ITALIA vs IRLANDA del NORDGli azzurri sono già qualificati e giocheranno conoscendo anche l’avversaria degli ottavi. Peggio non poteva capitare purtroppo e pertanto, ora anche per questo, saranno tante le assenze contro l’Irlanda. Assenze da noi già previste dopo l’ultimo incontro)  mancheranno certamente i diffidati. Nonostante questo difficilmente Conte vorrà perdere la partita quindi vogliamo escludere una sconfitta e non prevediamo nemmeno tantissimi gol

  • a Nizza – Svezia-Belgio (SkySport e Rai).

Euro 2016 SVEZIA vs BELGIOCon una vittoria Zlatan Ibrahimovic e compagni potrebbero sperare ancora nella qualificazione mentre con i 3 punti il Belgio passerebbe aritmeticamente il turno come seconda classificata. I belgi hanno sicuramente qualcosa in più e vogliono confermare che la battuta d’arresto nel match inaugurale contro l’Italia sia stata solo un episodio.

Questo è il tabellino di marcia (VADEMECUM EURO 2016) del Girone E:

  • 21:00 Italia – Irlanda – Rai 1 e SkySport
    21:00 Svezia – Belgio – SkySport

PROBABILI FORMAZIONI ITALIA-IRLANDA | EUROPEI 2016

Italia (3-5-2): Sirigu; Ogbonna, Barzagli, Darmian; De Sciglio, Florenzi, Thiago Motta, Sturaro, El Shaarawy; Zaza, Immobile.

  • A disposizione: Buffon, Marchetti, Chiellini, Bernardeschi, Giaccherini, Candreva, De Rossi, Parolo, Insigne, Eder, Pellè.
  • Allenatore: Conte.

Irlanda (4-4-1-1): Randolph; Coleman, O’Shea, Duffy, Brady; Hendrick, Whelan, McCarthy, McClean; Hoolahan, Long.

  • A disposizione: Westwood, Given, Clark, Keogh, Christie, Murphy, Ward, McGeady, Quinn, Meyler, Keane, Walters.
  • Allenatore: O’Neill.

Arbitro: Ovidiu Hategan (Romania)

COLLEGATA:

Eppur si muove per Fabinho, incontro con Mendes: in alternativa, ecco Meunier

Fabinho-Napoli, si muove qualcosa. La Gazzetta dello Sport, oggi in edicola, prova a fare il punto di mercato relativo alla difesa azzurra: “Nel weekend è andato in scena un incontro importantissimo tra il potente agente del brasiliano, Jorge Mendes, ed il club del Principato: oggetto di discussione la cessione di Fabinho che sembra essere imminente. Il Napoli da tempo ha formulato la sua offerta di 12-13 milioni più Zuniga ma è disposto anche ad aumentare il cash senza inserire il colombiano nella trattativa (c’è sempre il Watford interessato a Camilo). De Laurentiis è pronto a chiudere, Giuntoli ovviamente si cautela e tiene in caldo Meunier del Brugge quale alternativa low cost (la clausola rescissoria si aggira sui sei milioni di euro), ma ovviamente tra il belga e Fabinho non c’è paragone per valore tecnico”.

Tra Herrera e Witsel la spunta Tolisso: ecco perché ADL preferisce il francese

Herrera, Tolisso e Witsel: uno solo ne arriverà. Secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport, il favorito a trasferirsi al Napoli sarebbe Tolisso, francese 94 di proprietà del Lione che tanto piace ad Aurelio De Laurentiis, sia per la giovane età sia per il fatto di non essere legato ad importanti accordi pubblicitari, che invece limitano Herrera e Witsel.  Gli azzurri avrebbero presentato ai francesi un’offerta da 15 milioni di euro; ancora troppo pochi per il presidente Aulas che ne chiede 23. Difficile è, infatti, trattare con il patron del Lione(Caso Gonalons un’esempio). “Rimarrà al Lione”, rivela Aulas, che poi fa un passio indietro e spiega come il futuro sia nelle mani del centrocampista.

Oroscopo di mercoledì 22 giugno a cura di Paolo Fox

L’ oroscopo di mercoledì 22 giugno, ogni giorno Paolo Fox racconta, in TV (Fatti vostri) e su Lattemiele, cosa le stelle hanno in serbo per noi,  come andrà il lavoro, la salute, l’amore…

Questo il suo oroscopo per oggi, tratto da Lattemiele:

ARIETE
TORO
GEMELLI
CANCRO
LEONE
VERGINE
BILANCIA
SCORPIONE
SAGITTARIO
CAPRICORNO
ACQUARIO
PESCI

 

CHI E’ PAOLO FOX:

Paolo Fox (Roma, 5 febbraio 1961) è un astrologo, pubblicista e personaggio televisivo italiano.

Biografia
Fin dagli anni novanta si occupa di astrologia nei mass media, proponendo il suo oroscopo nelle trasmissioni televisive della RAI e anche in radio, su LatteMiele e Radio Deejay; le sue prime apparizioni televisive sono state nelle trasmissioni di Rai 1 Per tutta la vita, In bocca al lupo! e Domenica In.

E’ iniziato a diventare noto al grande pubblico a partire dal 1997 quando ha iniziato la collaborazione con il network Lattemiele dove conduce uno spazio dedicato all’oroscopo giornaliero alle ore 7.40 e 19.40.

Il lunedì mattina il mago dell’oroscopo è presente anche su Radio Deejay. Per quanto riguarda il mondo della televisione, è apparso per le prime volte nei programmi televisivi Per tutta la vita, In bocca al lupo! e Domenica In.

Ha partecipato come ospite a tantissimi altri programmi tv: Festa di classe, Speciali di fine anno, Tutto Benessere, Furore, Uno Mattina, Speciale Grande Fratello, Piazza Grande, Aspettando cominciamo bene e tanti altri. Dal 2002 è una delle colonne portanti del programma tv di Raidue, I Fatti Vostri, dove legge il suo oroscopo. Negli ultimi anni risulta essere uno dei personaggi maschili più cliccati dell’anno sul web!

Annualmente cura per la RAI la serata dedicata alle previsioni astrologiche per il nuovo anno, trasmessa a fine dicembre.

È attivo anche sulla carta stampata, curando l’oroscopo per diversi settimanali

Nel 2014 ha interpretato sé stesso nel film di Natale Ma tu di che segno 6?.

Per quanto riguarda la sua vita privata non si sa praticamente nulla. E’ sposato? E’ fidanzato? Dove va in vacanza? Lui non ha mai rilasciato dichiarazioni o commenti sulla sua vita sentimentale anche perché grazie agli astri vuole indovinare quella del suo numeroso pubblico che non l’abbandona mai!

 

Euro 2016 – Gruppo D: Repubblica Ceca vs Turchia 0-2

A Lens va in scena il match tra Repubblica Ceca e Turchia, valevole per la terza ed ultima giornata del girone D. Partita decisiva soprattutto per i cechi, che devono assolutamente vincere per sperare di passare il turno come migliore terza; per la squadra di Vrba c’è però anche la possibilità di accedere agli ottavi di finale come seconda se la Spagna dovesse battere la Croazia con due o più gol di scarto, dando ovviamente per scontata la vittoria contro i turchi.

Dopo 10 minuti soporiferi la partita si sblocca. Grande percussione turca sulla fascia destra e cross perfetto per Burak Ylmaz; il destro volante della punta è perfetto e fulmina Cech per il vantaggio turco.
Dopo la rete del centravanti del Galatasaray la Turchia non legittima il vantaggio, lasciando anzi campo alla reazione della Repubblica Ceca.
Cech e compagni sanno che la vittoria è vitale e la sconfitta li farebbe scivolare addirittura all’ultimo posto del girone. Arrivano due occasioni nitide per Necid che per due volte sfiora i legni della porta turca.
Al 37simo altra occasione per la Repubblica Ceca con Plasil, il cui gran sinistro trova la respinta dell’estremo difensore di Therim.

La ripresa si apre con il terribile scontro che vede protagonista il difensore turco Ghokan Gonul, il quale, ferito alla testa perde vistosamente sangue.
Il secondo tempo è un monologo dei cechi che sfiorano più volte il pareggio con Darida e Dockal ; la Turchia dal canto suo pensa esclusivamente a coprirsi per poi ripartire in contropiede.
Regola non scritta del calcio è “gol sbagliato, gol subito”, è proprio quello che succede ai cechi che, dopo aver sfiorato più volte il pareggio, subiscono l’inaspettato 2-0 ad turco opera di Tufan. Fatali per la Repubblica Ceca sono gli spazi lasciati alla Turchia nel tentativo di arrivare al pareggio.
Dopo il raddoppio della squadra di Therim, la Repubblica Ceca quasi scompare, tanto che i turchi vanno più volte vicini alla terza rete.
Finisce così dopo 5 minuti di recupero. La Turchia ottiene il terzo posto alle spalle di Croazia, prima nel girone, e Spagna, avversaria dell’Italia agli ottavi. La squadra di Therim mantiene vive le speranze di accedere agli ottavi di finale tra le migliori terze superando in questa particolare classifica l’Albania di De Biasi; dipenderà tutto dalla differenza reti rispetto alle altre terze.

Repubblica Ceca (4-2-3-1): Čech; Kadeřábek, Hubník, Sivok, Pudil; Pavelka, Plašil, Krejčí, Darida, Dočkal; Necid. All.: Pavel Vrba

Turchia (4-2-3-1): Volkan Babacan, İsmail, Hakan Balta, Mehmet Topal, Gökhan, Selçuk, Ozan, Arda, Volkan Şen, Emre Mor, Burak Yılmaz. All.: Fatih Terim

Ammoniti: Plasil, Pavelka, Sural, Balta, Koybasi

Raffaele Izzo

Euro 2016, harakiri Spagna, vince la Croazia

Harakiri Spagna. Scoppiettante partita tra Croazia e Spagna nel girone D. Alla fine della contesa ad avere la meglio è la Croazia, la quale condanna gli iberici al secondo posto e alla sfida contro l’Italia di Conte. Quello delle “furie rosse” è un vero e proprio harakiri in quanto, nonostante due risultati su tre a disposizione per consolidare il primo posto, hanno perso, per giunta dopo essere passati in vantaggio. La partita inizia subito in discesa per Ramos e compagni che passano in vantaggio dopo 7 minuti grazie a Morata, abile a spedire in rete un pallone ben servito da Fabregas dopo una magia di David Silva, uno dei migliori in campo. Il vantaggio gasa ancora di più gli spagnoli che sbagliano almeno 3 occasioni importanti per raddoppiare. Al 42′ Morata non aggancia il pallone a tu per tu con Subasic. Pochi minuti dopo, sul finire del primo tempo, un fenomenale colpo di tacco di Kalinic fa esplodere i supporters croati. La prima frazione si chiude dunque sull’1-1. Nel secondo tempo la Croazia viene fuori e cerca di impensierire De Gea con Perisic, Kalinic e Kovacic. La Spagna, però, può contare su un David Silva ispiratissimo che sfiora il gol del vantaggio in due occasioni. Al 71′ la Spagna ha una ghiotta occasione per passare in vantaggio: Vrsaljko atterra Morata in area di rigore, sul dischetto si presenta Sergio Ramos ma Subasic respinge. Nel finale, quando ormai sembra scontato l’1-1, un lampo inaspettato di Perisic regala la vittoria alla Croazia, la quale si salva grazie a Corluka nel finale, con il difensore che salva sulla linea un tentativo di Silva. Primo posto in classifica per gli uomini di Cacic, sfida contro l’Italia per quelli di Del Bosque. Ecco il tabellino: Croazia (4-2-3-1): Subasic; Srna, Corluka, Jedvaj, Vrsaljko; Rog (37′ st Kovacic), Badelj; Perisic (49′ st Kramaric), Rakitic, Pjaca (47′ st Cop); N. Kalinic. A disp.: Vargic, I. Kalinic, Strinic, Modric, Schildenfeld, Brozovic, Mandzukic, Coric, Vida. Ct.: Cacic.
Spagna (4-3-3): De Gea; Juanfran, Piqué, Sergio Ramos, Jordi Alba; Fabregas (39′ st Thiago), Busquets, Iniesta; David Silva, Morata (22′ st Aduriz), Nolito (15′ st Soriano). A disp.: Casillas, Rico, Azpilicueta, Bartra, Koke, Vazquez, Pedro, Bellerin, San Jose. Ct.: Del Bosque.
Arbitro: Kuipers
Marcatori: 7′ Morata (S), 45′ Kalinic (C), 43′ st Perisic (C)
Ammoniti: Rog, Vrsaljko, Srna (C)

Mussolinismo e Fascismo al Museo di Salò. Recensione di Paolo Corsini

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Mussolinismo e Fascismo. Recensione del Senatore Paolo Corsini  sulla mostra “Il culto del Duce” al museo di Salò

Brescia – Al Mu.Sa di  Salò, il 28 maggio, è stata inaugurata la  mostra “Il culto del Duce”, un viaggio nel ventennio Fascista attraverso l’esposizione di busti, raffigurazioni (disegni, stampe, dipinti, manifesti) e documenti dell’era mussoliniana. L’apertura dell’evento è stata preceduta da un momento musicale in cui le note di un violino della Shoah (della Collezione Le Stanze), suonato da Daniele Richiedei, hanno onorato le memorie dei caduti di Piazza della Loggia. Il Senatore Paolo Corsini, visitata la mostra, solleva alcuni interrogativi sul senso e il significato dell’esposizione offrendoci spunti interessanti, per un obiettivo giudizio dopo un’oculata recensione sul Mussolinismo e Fascismo al Musa.

Recensione di Paolo Corsini.

A proposito della mostra “Il culto del Duce”. 1922-1945 sino ad ora l’attenzione si è prevalentemente rivolta a vicende quali lo spostamento del giorno d’inaugurazione inopinatamente fissato al 28 maggio: una gaffe pacchiana, una vistosa lacuna storica cui ha fatto seguito la pubblica ammissione di un complesso di colpa attraverso la proposta, in chiave autoassolutoria per gli organizzatori, di far risuonare le note del violino della Shoah in memoria dei caduti di piazza della Loggia. E così pure sono stati sollevati interrogativi sul significato dell’iniziativa e sul messaggio, aperto o subliminale, che può trasmettere. Sdoganamento del Fascismo, richiamo per i nostalgici, una rilettura del Ventennio in chiave revisionistica, sino alla caduta sul terreno scivoloso dell’apologia o del cerchiobottismo, nel quadro di una monumentalizzazione di Salò e dei luoghi della Rsi come santuario della Nuova Destra? Il dibattito politico-ideologico resta aperto e non valgono certamente a tacitarlo le rassicuranti esternazioni del curatore. Ora, a mostra inaugurata, gli elementi per un giudizio sono tutti lì davanti a noi, e ci consentono una valutazione di merito.

Anzitutto il luogo dell’esposizione che annovera la sezione dedicata ai disegni, alle stampe, ai dipinti, ai manifesti, collocata negli spazi del Musa riservati alla Rsi. In realtà spazi sprecati vista la scarsissima consistenza dei materiali, la pochezza della documentazione proposta al pubblico, l’ambiguità stucchevole, a dir poco, dei filmati e dei racconti affidati a voci narranti attivabili self-service, rispettivamente di parte fascista e di parte “ribelle”. Una sorta di storia prêt-à-porter, che si accompagna all’esaltazione di una equidistanza, di una presunta possibilità di neutralizzare la vicenda repubblichina e i suoi orrori, sino alla sottrazione, per lo storico, di assumersi la responsabilità di spiegare, come se la storia possa nello stesso tempo assolvere e condannare. Il ricorso alle fonti provenienti dalle parti in lotta è indispensabile proprio nella misura in cui la storia tira le fila e offre una sua ricostruzione. Così quanto alla Rsi, così, per citare un esempio classico, come per le crociate: fonti arabe, fonti cristiane e infine, la storia degli storici.

Ne deriva per le opere esposte al Musa un effetto “collezione”, privo di una linea di lettura, una specie di “quadreria” del tutto allineata alle atmosfere ovattate e distorcenti di uno spazio in cui non si riconosce la tragedia consumata tra il ’43 e il ’45, né si distinguono le ragioni e i torti delle vite vissute e cadute. A maggior ragione, considerando l’insufficienza delle didascalie, dei testi esplicativi, che per lo più non segnalano il tempo di produzione, né riconducono alle varie correnti artistiche, né riportano l’evoluzione dell’immagine del Duce alle varie fasi di nascita, affermazione, crollo del regime. Decontestualizzazione e destoricizzazione contrassegnano, per altro, la sezione della mostra dedicata ai busti. Qui stupisce l’assenza, francamente inspiegabile, di una delle opere più rilevanti e significative: il busto di Adolfo Wildt del 1923 conservato presso i Civici musei d’arte e storia di Brescia e quindi di facile reperibilità. Una domanda sorge per altro spontanea. La figura del Duce – ribelle, uomo d’ordine, eroe sconfitto, interpetre insieme dei miti della tradizione e della modernità, dell’autorità e della gerarchia, della giovinezza, della velocità, dell’Italiano nuovo, prima condottiero virile in pose marziali e solenni poi in posa riflessiva da uomo di pensiero, interprete dell’intero immaginario nazionale configurato nel culto del “mussolinismo” come fede religiosa – la figura del Duce, dicevo, come può non essere rapportata alla realtà storica del Fascismo? Vale a dire ad una fabbrica del consenso che si avvale e ricorre ad una vasta gamma di strumenti, dalla violenza e dalla coercizione alla irreggimentazione corporativa delle rappresentanze d’interesse, dalla mobilitazione emozionale alla progressiva sostituzione del partito allo Stato, dall’allineamento degli intellettuali alla nazionalizzazione delle masse, secondo un disegno “organicistico” di modernizzazione dall’alto capace di spegnere una dialettica sociale sempre più depoliticizzata. Come se il “mussolinismo” possa essere considerato separabile dal Fascismo. Alla fine, dunque, un messaggio fuorviante che, mentre dice, non dice. Per concludere, un’occasione mancata e insieme l’auspicio che l’annunciata continuazione dei quaderni del museo possa trovare espressioni più convincenti e, soprattutto, veritiere.

Paolo Corsini

Doping: Cio conferma, Russia dell’atletica fuori da Rio

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Il comitato esecutivo del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha confermato l’esclusione della Russia dal programma di atletica leggera alle Olimpiadi di Rio. La decisone è stata presa oggi a Losanna. Nessun atleta della federazione russa Araf prenderà parte ai Giochi. Quasi certo il ricorso al Tribunale Arbitrale Sportivo di Losanna.

Il Cio, infatti, ha fatto sapere di sostenere “la posizione rigida della Iaaf contro il doping, in linea con la nostra politica di tolleranza zero”.

L’organismo presieduto da Coe spiega anche di rispettare “pienamente la decisione della Iaaf” di mantenere la sospensione della federazione russa, senza escludere la possibilita’ che gli atleti russi che dimostrino di essere ‘puliti’ possano partecipare alle Olimpiadi del prossimo agosto. “L’ammissibilità degli atleti per tutte le competizioni internazionali, tra cui i Giochi Olimpici, è responsabilità delle federazioni internazionali interessate”, ribadisce in materia il Cio.

Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) nel confermare la sospensione della federazione russa di atletica leggera (Araf) presa già nel novembre 2015 e recentemente confermata dal consiglio della Iaaf a seguito della nota inchiesta sul doping, avrebbe deciso che atleti russi puliti, ovvero mai coinvolti in casi doping, previa valutazione dei singoli casi, potrebbero prendere parte alle Olimpiadi di Rio de Janeiro. La sospensione riguarda solo l’atletica leggera e non le altre federazioni sportive russe. Apertura , solo per gli atleti mai trovati positivi, anche nei confronti del Kenia.

“Appoggiamo Thomas Bac, appoggiamo totalmente il Cio”. Così il ministro dello Sport russo Vitaly Mutko ha commentato la decisione del Comitato olimpico internazionale che, riunitosi oggi a Losanna, ha confermato la sospensione della federazione russa di atletica leggera – decisa venerdì dalla Iaaf – pur ammettendo la partecipazione degli atleti russi che dimostreranno di essere puliti. “La Russia è stata e sarà un partner del movimento olimpico internazionale – ha aggiunto Mutko, citato dal portale R-Sport – Siamo a favore dello sport pulito, a favore del fatto che vengano tutelati gli atleti puliti, che hanno ottenuto risultati con lavoro coscienzioso”.

“Sono molto contento che il Cio veda che vi sono problemi non solo in un qualche determinato paese”, ha poi concluso Mutko ribadendo il sostegno al presidente del Cio Bach “in tutto”.

vivicentro.it/sport/cronaca-sportiva (AGI) Doping: Cio conferma, Russia dell’atletica fuori da Rio

Renzi sotto attacco. Bersani “è poco di sinistra, si corregga”

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Roma – A due giorni dai risultati politici dei ballottaggi e la vittoria del Movimento cinque stelle in città importanti come Roma e Torino, Il Pd è alla resa dei conti e si concentra sulla direzione del prossimo 24 giugno.

All’interno del partito non vengono risparmiate dure critiche a Matteo Renzi, esortato a “riflettere” da Pierluigi Bersani e a “fare più attenzione a chi fatica” da Piero Fassino.

“Renzi deve avere l’umilta’ di riflettere”. Cosi’ Pier Luigi Bersani ad ‘Agorà commentando gli esiti dei ballottaggi. “Abbiamo perso contatto con la realtà”, spiega, “la destra esiste, non è vero che è scomparsa, molti dei nostri sono andati via. Il Pd è di sinistra? Bella domanda… Lo e’ poco. Non vedo altra possibilita’ che un Pd che si corregge”. Poi conclude ironicamente: “Mi dimetto io un’altra volta da segretario…”.

“Se parliamo del Pd c’e’ bisogno di uno che ne abbia cura, di un partito che sia autonomo dal governo. Faccio notare che fu Renzi a certificare che il candidato premier poteva essere diverso dal segretario”, aggiunge. “Non chiedo le dimissioni di Renzi”.

“E’ mal supportato in giro legare una vicenda di governo, di leadership ad un tema sulle regole e sulla Costituzione”. Pier Luigi Bersani ribadisce che e’ sbagliato personalizzare il referendum, occorre cambiare strategia, “altrimenti non mi vedranno ai banchetti, non dubitino sulla mia coerenza e sul mio voto. Votero’ si’ ma non faro’ propaganda”. Ed ancora: “Non si demonizzi il no, si ragioni. Non sono d’accordo che se Renzi perde si deve dimettere. Renzi non metta in discussione se stesso sulla Costituzione”, conclude. “Non c’e’ mai stato bisogno di Verdini, noi abbiamo votato tutte le fiducie. Non credo certo che ci abbiamo guadagnato”.

vivicentro.it/politica (AGI) Renzi sotto attacco. Bersani “è poco di sinistra, si corregga”

Fassino, Renzi ascolti di più chi fatica

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Piero Fassino : “Come sto vivendo questa sconfitta? Come una grande ingiustizia. Non mi preoccupo per me, ma per la citta’. Cinquestelle ha vinto con una sequenza di no. Ma che progetto ha per Torino? Non lo vedo. E la citta’ rischia di tornare indietro”.

Lo afferma in un’intervista al quotidiano ‘la Repubblica’ l’ex sindaco di Torino Piero Fassino. “Avevo capito sin dal primo turno – prosegue – che il ballottaggio sarebbe stato difficile. Perche’ essendoci 27 elettori su 100, quasi tutti di centro-destra, che avevano per le mani un voto libero, per loro era un’occasione molto ghiotta per estromettere il centrosinistra che ha governato la citta’ dal 1993. Ho fatto il possibile per evitarlo. Al primo turno abbiamo ottenuto la percentuale piu’ alta di una grande citta’. Poi, certo, se il 95 per cento degli elettori di destra al ballottaggio vota per Cinquestelle, l’esito e’ scontato”. Pensa di essere stato travolto da un vento anti-renziano? “Da un vento anti-politica sicuramente – risponde -. E questo vento, in tutta Europa, penalizza chi sta al governo, locale o nazionale”.

Dopo il risultato, con Renzi “ci siamo sentiti piu’ volte. Abbiamo fatto una riflessione sul cambiamento del sistema da bipolare a tripolare che innesca dinamiche nuove. Perche’ se nel ballottaggio il secondo e il terzo si coalizzano, anche senza dichiararlo, il primo soccombe”. Quale consiglio darebbe oggi a Renzi? “Non gli consiglierei certo di ridurre la forte tensione all’innovazione che lo spinge – sostiene Fassino -, perche’ l’Italia ha bisogno di un grande cambiamento. Pero’ ci vuole anche una maggiore attenzione a quella sofferenza sociale che nella societa’ c’e’.

Quando tu hai un pensionato che ha 400 euro al mese, un reddito con cui gia’ non si puo’ vivere, e deve mantenere pure un figlio disoccupato di quaranta o cinquant’anni, devi dargli una risposta. Altrimenti quello va da Grillo”. Nel Pd c’e’ chi chiede a Renzi di lasciare ad altri la segreteria. Lei e’ d’accordo? “In Europa – dice Fassino – la guida del governo coincide quasi sempre con quella del partito. Poi, se uno guarda al modello piu’ sperimentato, quello tedesco, vede che c’e’ un leader – il cancelliere – e poi c’e’ una figura forte, il numero due del partito a cui e’ affidata la gestione. Mi sembra un modello ragionevole, e’ quello dell’Spd. Detto questo, non e’ il modello organizzativo che risolve i problemi”.

vivicentro.it/politica  (AGI) Fassino, Renzi ascolti di più chi fatica

Lapadula, l’ agente: “Troppe chiacchiere sul mio assistito, sta valutando la scelta migliore”

Tutti pazzi per Lapadula. Il capocannoniere dell’ultima Serie B piace, e non poco, a molti club. D’altronde è impossibile restare indifferenti dopo i 30 gol segnati dal classe ’90 in questa stagione, culminata con la promozione in Serie A del Pescara. Lo cerca con insistenza il Napoli, a caccia del vice Higuain. De Laurentiis vedrebbe bene il bomber romantico (nessuno ha dimenticato quando a Teramo chiese alla sua fidanzata di sposarlo davanti a tutti) accanto all’argentino. L’attaccante però non ha fretta, vuole decidere con calma il proprio futuro per fare la scelta giusta e continuare a crescere. Sempre a suon di gol. Il suo agente, Gianluca Libertazzi, ne parla ai microfoni di Gianlucadimarzio.com.
Ci tenevo a fare solo un po’ di chiarezza sul futuro del mio assistito, Gianluca Lapadula. Stiamo leggendo e ascoltando di tutto su questa sua decisione, persino che lui sta tirando troppo la corda. Nessuno che ha però pensato se in realtà fossimo noi ad aspettare risposte dai club interessati. Com’è giusto che sia nel calciomercato, peraltro appena iniziato, ci sono delle trattative e le trattative sono bilaterali. Chiediamo quindi se possibile rispetto per la decisione di un giocatore che sta valutando cos’è meglio per il suo futuro. Quando Gianluca riceverà tutte le informazioni necessarie per scegliere, allora si esprimerà definitivamente. Ovviamente insieme al Pescara che detiene il suo cartellino”.

Da Gianlucadimarzio.com

Cassazione, nessun dubbio su colpevolezza Stasi

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Roma Indizi come “tessere di un mosaico” che “hanno contribuito a creare un quadro d’insieme convergente verso la colpevolezza di Alberto Stasi, oltre ogni ragionevole dubbio”. Lo scrive la Quinta sezione penale della Cassazione, nelle motivazioni della sentenza con cui, lo scorso dicembre, rese definitiva la condanna a 16 anni di carcere per Stasi in relazione all’omicidio della sua ex fidanzata Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco nel 2007. “Molteplici elementi, considerati senza illogicita’, di sicura valenza indiziaria” sono stati “valutati globalmente”, si legge nella sentenza, lunga 115 pagine, deposita oggi – dalla Corte territoriale, con motivazione immune da vizi, convergenti verso la responsabilita’ dell’imputato per l’omicidio della fidanzata”: secondo la Suprema Corte “ciascun indizio risulta integrarsi perfettamente con gli altri come tessere di un mosaico”. Un quadro del genere “non lascia alcuno spazio a versioni alternative dotate di razionalita’ e plausibilita’ pratica”: non sono sostenibili, osservano i giudici di piazza Cavour, in base ai dati acquisiti al processo “quelle pure ipotizzate dalla difesa dell’imputato o di fatto, comunque, scandagliate, analizzando la vita di Chiara, le sue frequentazioni, il suo ambito familiare”.

Chiara e’ dunque stata uccisa “da una persona conosciuta, arrivata da sola in bicicletta, che ella stessa ha fatto entrare in casa. Chi ha fatto ingresso nell’abitazione la conosceva bene – osservano i supremi giudici – come desumibile anche dal percorso effettuato all’interno delle stanze al piano terra”. Quanto all’alibi di Alberto Stasi, la Corte sottolinea che quello fornito “non lo elimina dalla scena del crimine nella ‘finestra temporale’ compatibile con la commissione dell’omicidio”. I giudici di ‘palazzaccio’ rilevano quindi che “del tutto correttamente” i giudici d’appello-bis “hanno ribadito che la ricostruzione che intende attribuire l’omicidio di Chiara Poggi ad un ignoto ladro si presenta appunto distante dal senso comune delle cose”.

Inoltre Alberto Stasi “ha reso un racconto incongruo, illogico e falso, quanto al ritrovamento del corpo senza vita della fidanzata sostenendo di aver attraversato di corsa i diversi locali della villetta per cercare Chiara; sulle sue scarpe, tuttavia, non e’ stata rinvenuta traccia di residui ematici, ne’ le macchie di sangue sul pavimento sono risultate modificate dal suo passaggio”, si legge ancora nelle motivazioni della sentenza. “Neppure sui tappetini dell’auto – osservano i giudici – sulla quale egli stesso ha sostenuto di essere risalito immediatamente dopo la scoperta di Chiara, sono state rinvenute tracce di sangue per trasferimento dalle scarpe, il racconto dell’imputato, anche con il riferimento all’indicazione delle modalita’ di rinvenimento del corpo di Chiara (con la parte visibile del volto bianca, invece che completamente ricoperta di sangue) e’ assimilabile – si sottolinea in sentenza – a quello dell’aggressore, non dello scopritore.

Secondo la Cassazione, l’andamento delle indagini è stato”senz’altro non limpido, caratterizzato anche da errori e superficialita’”; “anomala” la “scelta di non sequestrare nell’immediatezza la ‘bicicletta nera da donna’ della famiglia Stasi, o quantomeno di fotografarla, e di sequestrare invece a distanza, per altro, di una settimana dai fatti, due biciclette, di cui almeno completamente diversa da quella descritta dalle due testimoni e sulla quale si sono poi incentrati tutti gli accertamenti compiuti nel corso dei giudizi fino a quello di rinvio”. Tale scelta, osserva la Cassazione, “e’ stata correttamente individuata come un evento che ha avuto indubbie ripercussioni negative sull’andamento delle indagini”: la mancata acquisizione ‘tutte’ le biciclette nella disponibilita’ della famiglia Stasi a distanza di poche ore dai fatti “puo’ senz’altro dirsi – si legge nella sentenza depositata oggi – un anello mancante nell’attivita’ di indagine compiuta in merito all’omicidio di Chiara Poggi”.

Infine i giudici motivano il ‘no’ all’aggravante della crudelta’ per Alberto Stasi poiche’ “ne’ la dinamica omicidiaria in generale, culminata con il lancio del corpo di Chiara Poggi lungo la scala d’accesso al cantinato, ne’ le specifiche modalita’ esecutive del delitto ed i tempi di inflizione dei colpi alla testa della vittima, ne’ il mezzo utilizzato in se’, denotano la volonta’ di Alberto Stasi di infliggere alla fidanzata sofferenze trascendenti il normale processo di causazione della morte, tale da costituire un elemento aggiuntivo”, un “quid pluris” rispetto all’attivita’ necessaria ai fini della consumazione del reato”.

“La condotta ascritta all’imputato e’ stata commessa con dolo d’impeto”: alimentano la considerazione “di un’azione lesiva commessa con estrema rapidita’ – si spiega nella sentenza – le modalita’ del fatto connotato da un rapido susseguirsi di colpi di martello al capo della vittima, sferrati all’ingresso dell’abitazione, con rabbia ed emotivita’, espressione ‘di un rapporto di intimita’ scatenante una emotivita””. Nel caso di specie “le modalita’ dell’omicidio lasciano insinuare il ragionevole dubbio in merito alla volonta’ dell’imputato di infliggere sofferenze gratuite a Chiara, atteso che – conclude la Cassazione – la ricostruzione del pg, a fronte di quella ritenuta plausibile dalla corte territoriale (circa il mero intento di Alberto Stasi di disfarsi di Chiara), non appare supportata da elementi altrettanto convincenti, come quelli considerati dai giudici del rinvio”.

vivicentro.it/cronaca (AGI) Cassazione, nessun dubbio su colpevolezza Stasi

Ucraina-Polonia 0-1: gialloblu spreconi e biancorossi secondi del girone C

Si disputa al Vèlodrome di Marsiglia l’ultima gara del gruppo C, che vedrà la squadra di Fomenko (ormai fuori dai giochi) contrapporsi ad una delle rivelazioni di questo Euro 2016. La Polonia, infatti, dopo aver raggiunto per la prima volta nella sua storia la fase ad eliminazione diretta in un campionato europeo, sogna addirittura di scavalcare la Germania e qualificarsi come prima forza del raggruppamento. Lewandowski  per il momento delude, ma ci sta pensando Milik a caricarsi sulle spalle il peso dell’attacco biancorosso. La difesa è una delle più impenetrabili con il duo Glik-Pazdan, ma forse la vera forza di questa Polonia è il buon gioco sulle fasce, presidiate da Blaszczykowski e Piszczek (oggi entrambi a riposo). La gara sarà diretta dal norvegese Svein Oddvar Moen, che ha già diretto Galles-Slovacchia, terminata con il risultato di 2-1 Intanto, nel centro storico della città francese si registrano nuovi scontri, con due uomini arrestati per aver lanciato bottiglie.

PRIMO TEMPO:

La Polonia, schierata con il solito 4-4-2 parte subito forte ed al 3’ arriva già una prima grande occasione per Milik: il centravanti dell’Ajax si invola verso la porta avversaria e spara addosso a Pyatov. Passa un solo minuto e Lewandowski si divora un gol  quando è ormai solo davanti al portiere avversario: calcia di prima intenzione ma la palla va sul fondo. Al 5’ il portiere biancorosso sta per combinarla grossa! Non trattiene il pallone davanti alla porta ma  Zozulya è troppo lontano per approfittarsene. Al 10’ primo sussulto ucraino: Yarmolenko ci prova con l’esterno sinistro ma Fabianski si oppone. All’11’ colpo di testa di Zozulya, ma il tiro è debole. Ora l’Ucraina gioca bene. Al 16’ episodio sospetto nell’area polacca con Yarmolenko che cade, l’arbitro lascia correre. Al 17’ lo stesso Yarmolenko fallisce una buonissima opportunità per portare in vantaggio i suoi: l’attaccante va via da solo ma poi spara sul fondo davanti a Fabianski! Al 20’ c’è un calcio di punizione da posizione interessante per la Polonia, Glik colpisce di testa ma la palla va sul fondo. Al 23’ altro episodio da moviola: Pazdan tocca Zozulya in area di rigore, ma per Moen è tutto regolare. Al 25’ giallo per il capitano ucraino Rotan, che ferma fallosamente una ripartenza di Kaputska. Al 29’ bel tiro di Konoplyanka che fa la barba al palo. Al 30’ nuova occasione per lui, autore di un tiro che sfiora il palo. Intanto la Germania è passata in vantaggio contro l’Irlanda del Nord. Al 38’ cartellino giallo per Kucher che entra duro su Lewandowski. Al 39’ Konoplyanka si fa sfuggire una nuova occasione: serve Butko che poi cerca di restituirgli il pallone ma al momento di tirare a rete, l’attaccante non riesce ad impattare il pallone. Al 44’ conclusione improvvisa e potente di Jodłowiec, ma il tiro è troppo centrale. Il primo tempo finisce con il risultato di 0-0, con più occasioni ucraine che polacche. Gli uomini di Fomenko, però, sono poco lucidi sotto porta.

SECONDO TEMPO:

Al 46’ prima sostituzione del match ed è tra le fila ucraine: esce Zielinski, entra Blaszczykowski. Al 48’ occasione per l’Ucraina: cross dalla sinistra e colpo di testa alto di Zinchenko. Al 54’ GOL per la Polonia: il neoentrato Blaszczykowski segna la rete dell’1-0! L’esterno, ricevuta palla da Milik, si beve la difesa ucraina con un dribbling in area per poi tirare sul secondo palo dove Pyatov non può arrivare. Al 56’ i biancorossi mandano in fumo la possibilità di raddoppiare: ripartenza bruciante di Kapustka che poi spara sull’esterno della rete anziché servire Lewandowski in mezzo. Al 60’ Ammonito Kapustkaper un fallo da dietro su Yarmolenko. L’Ucraina continua ad attaccare, è un vero e proprio assedio nell’area di Fabianski ma manca concretezza: Zozulya tenta una mezza rovesciata da fuori area ma è facile per il portiere avversario neutralizzare il tentativo. Al 71’ sostituzione per la Polonia: esce Kaputska, entra Grosicki. Al 73’ sostituzione tra le fila ucraine, Kovalenko prende il posto di Zichenko. Al 74’ Milik di testa su cross di Grosicki, non riesce ad angolarla bene e la sua spizzata finisce sul fondo. Al 78’ contropiede dei polacchi alimentato da Lewandowski che prova a servire Grosicki, ma Khacheridi recupera il pallone con l’arbitro che vede una posizione di offside e ferma il gioco. All’80’ nuova occasione per l’Ucraina: Zozulya stacca di testa e sfiora il palo alla destra di Fabianski! All’83’ ancora gialloblu in avanti: conclusione di Rotan dalla distanza, Fabianski si distende respingendo la sfera ed in uscita viene travolto da Fedetskiy. E’ l’Ucraina la squadra più pericolosa: all’86’ Butko rimette il pallone al centro dell’area di rigore, e tocca a Krychowiak salvare il risultato. L’arbitro assegna 3 minuti di recupero. Al 92’ secondo cambio per l’ucraina: esce Zozulya, entra Tymoshchuk. Al 93’ fuori Milik, dentro Starzynski. Il direttore prolunga il tempo di recupero a causa dei due cambi effettuati. Al 94’ arriva il triplice fischio: Polonia batte Ucraina con il risultato di 1-0 e si qualifica agli ottavi di finale come seconda del gruppo C. Nella prossima gara, se la vedrà con la Svizzera.

FORMAZIONI UFFICIALI:

UCRAINA (4-2-3-1): Pyatov; Fedetskiy, Kucher, Khacheridi, Butko; Stepanenko, Rotan; Yarmolenko, Zichenko, Konoplyanka; Zozulya. All. Fomenko
POLONIA (4-4-1-1): Fabianski; Cionek, Pazdan, Glik, Jedrzejczyk; Kaputska, Zielniski, Jodlowiec, Grosicki; Milik; Lewandowski. All. Nawalkaù

                                                                                                                     Claudia Demenica

Euro 2016, Irlanda del Nord vs Germania 0 – 1: decide Mario Gomez

Si conclude anche la terza giornata del Girone C di Euro 2016 con la Germania che non tradisce le aspettative e batte per 1 a 0 l’ Irlanda del Nord accedendo agli ottavi di finale da prima classificata grazie ad una differenza reti migliore rispetto alla Polonia.
Assedio tedesco nel primo tempo: Mc Govern salva due volte su Gotze e Muller, poi un palo e una traversa colpiti dall’ attaccante del Bayer Monaco. Mario Gomez sblocca la partita al 29° minuto. La Germania è padrona del campo, troppo statico l’ undici di Martin O’ Neill. Partenza sprint dei tedeschi anche nel secondo tempo che sprecano il gol del raddoppio con Gotze e Khedira complice gli ottimi interventi del portiere nord-irlandese. Ancora occasioni per Mario Gomez ed Ozil ma la partita resta inchiodata sull’ 1 a 0.
Irlanda del Nord vs Germania 0 – 1 , stadio “Parco Dei Principi”, Parigi. Arbitro: C. Turpin
FORMAZIONI UFFICIALI
IRLANDA DEL NORD (4-5-1): Mc Govern; Hughes, Mc Auley, Cathcart, J. Evans; Ward (Magennis), C. Evans (Mc Ginn), S. Davis, Norwood, Dallas; Washington (Lafferty).   All. O’Neill
GERMANIA (4-2-3-1): Neuer; Kimmich, Boateng (Howedes), Hummels, Hector; Khedira (Schweinsteiger), Kroos; Ozil, Muller, Gotze (Schurrle), Gomez.   All. Low
MARCATORI: Gomez (G)
AMMONITI: –
ESPULSI: –
POSSESSO PALLA: Irlanda del Nord 30% – Germania 70%
TIRI FUORI: Irlanda del Nord 0 – Germania 12
TIRI IN PORTA: Irlanda del Nord 1 – Germania 9
FALLI COMMESSI: Irlanda del Nord 10 – Germania 8
ANGOLI: Irlanda del Nord 3 – Germania 6
CLASSIFICA GIRONE C
Germania 7
Polonia 7
Irlanda del Nord 3
Ucraina 0

Maria Ungureanu violentata e affogata

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Maria Ungureanu, 9 anni, è stata trovata nella piscina di un agriturismo nel Beneventano. Indagato un ragazzo romeno che la conosceva

Benevento  E’ stata violentata Maria Ungureanu, la bimba di 9 anni trovata morta nella piscina di un agriturismo a San Salvatore Telesino. Lo hanno accertato i medici legali Monica Fonzo e Claudio Buccelli, che hanno condotto l’autopsia e consegneranno una relazione entro 90 giorni per consentire anche lo svolgimento di esami tossicologici. La presenza di acqua nei polmoni ha confermato anche che la bimba è morta annegata: gettata quindi in acqua ancora viva e lasciata li’ a morire.

Un operaio romeno di 20 anni è indagato per omicidio e violenza sessuale su minori: è stato interrogato a lungo ieri sera dai carabinieri del comando provinciale di Benevento e poi rilasciato dopo aver fornito una dettagliata descrizione dei suoi movimenti nella serata di domenica, quando è stato ritrovato il corpo di Maria. L’avviso di garanzia gli è stato notificato in mattinata dalla procura della Repubblica di Benevento, che ha disposto anche il sequestro della sua abitazione, a poca distanza dalla chiesa di Maria Assunta, dove la bimba, figlia di una coppia di romeni, era stata vista l’ultima volta viva.

Sequestrata anche l’auto del giovane, che ha ammesso di aver fatto compagnia alla bimba che conosceva bene, ma di averla lasciata dopo un giro in macchina verso Telese Terme, nei pressi della chiesa di San Salvatore. L’iscrizione nel registro degli indagati è un atto dovuto, precisano fonti investigative, per consentire al giovane di nominare un perito di parte che potesse assistere all’autopsia.

Le dichiarazioni rilasciate dal ventenne durante l’interrogatorio avrebbero permesso di stabilire alcuni punti fermi sulle ultime ore di vita della piccola. Maria ha incontrato il giovane appena uscita dalla chiesta dell’Assunta, che si trova a poca distanza dall’abitazione dell’operaio; i due si conoscevano bene e sarebbe stata proprio Maria a chiedergli di farle compagnia. L’operaio aveva però in mente di raggiungere un’amica a Telese Terme e la bimba lo avrebbe accompagnato. I due non avrebbero raggiunto la cittadina termale, perché il tragitto era impegnato per una gara podistica. Insieme sarebbero quindi rientrati a San Salvatore Telesino, dove il giovane ha detto di aver lasciato Maria nei pressi della chiesa assieme ad altre bambine, che ha indicato agli investigatori. Poi il romeno avrebbe trascorso la serata a Castelvenere con il fratello e sarebbe rincasato intorno alle 2 del mattino di lunedì.

In serata la procura di Benevento potrebbe riconsegnare la salma, ora all’ospedale “Rummo” di Benevento, ai genitori. La bimba e’ stata ritrovata nella piscina di un agriturismo, chiuso per riposo settimanale, nella notte tra domenica e lunedi’, nuda. I suoi vestiti erano piegati vicino al bordo della vasca e accanto vi erano le scarpe.

I carabinieri del Racis di Roma oggi hanno compiuto altri rilievi nell’agriturismo. Anche da questi potrebbero emergere elementi utili alle indagini: l’agriturismo era chiuso per riposo settimanale, ma la piscina non era ancora attiva, benché la vasca fosse piena. Nonostante l’area sia recintata, esistono diversi punti di accesso e gli investigatori stanno cercando tracce del passaggio della bimba e di eventuali altre persone.

vivicentro.it/sud/cronaca (AGI) Maria violentata e affogata

Elezioni: Longobardi su emergenza economica

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Paolo Longobardi di Unimpresa

Dopo la chiusura della fase elettorale che ha visto coinvolti milioni di elettori e tante Città importanti, il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi ci tiene a dire la sua e dichiara:

“Ora che è stata archiviata la fase elettorale con l’elezione di molti nuovi sindaci, ai quali auguriamo buon lavoro nell’interesse di tutti, chiediamo al governo di Matteo Renzi, forse distratto a lungo e troppo proprio dal voto amministrativo, di impegnarsi e concentrarsi esclusivamente sulla crisi e sulla emergenza economica.

Quanto fatto finora dall’esecutivo, nonostante alcune misure apprezzabili, è stato insufficiente a rimettere il Paese nelle condizioni di correre e di agganciare una ripresa economica sicura. Lo dicono chiaramente i numeri ufficiali, che tracciano un quadro pieno di ombre e luci, con segnali positivi a intermittenza, dall’andamento del prodotto interno lordo alla produzione industriale, dall’occupazione ai consumi.

Servono ancora interventi importanti per le imprese, per il lavoro e per le famiglie.

Basta, dunque, con le campagne elettorali: speriamo che non se ne avvii subito un’altra, oltremodo impegnativa e divisiva, per il referendum costituzionale di ottobre”.

Sky – L’ Inter anticipa il Napoli: incontro con gli agenti di Candreva

Antonio Candreva è uno dei nomi forti di questa sessione di mercato. Sono diversi i club che hanno chiesto informazioni sull’ esterno della Lazio, fra questi anche Napoli e Inter. In questo momento pare che la società nerazzurra abbia fatto un passo avanti nella trattativa: infatti, stando a quanto riferito da Sky Sport 24, sarebbe in corso un incontro a Milano tra l’ Inter e l’ agente del calciatore. Già a gennaio l’ Inter aveva sondato la pista Candreva che Lotito valuta 25 milioni, attualmente la proposta nerazzurra è ferma a 18 milioni più bonus.

Mediaset – Tolisso al Napoli è pura utopia. Nuovo piano per l’ acquisto di Lapadula

Nel corso della trasmissione Sport Mediaset il giornalista Paolo Bargiggia si è soffermato sul mercato del Napoli:
“Nei giorni scorsi il ds Giuntoli è stato a Lione per informarsi sulla situazione di Corentin Tolisso, centrocampista classe 1994. È stata una missione esplorativa che a mio avviso avrà poche possibilità di realizzarsi perché il club francese chiede almeno 23 milioni e ci risulta che per adesso il calciatore non è intenzionato a valutare la possibilità di trasferirsi.
Importanti passi avanti sono stai fatti nella trattativa per Kums del Gent, operazione da 10 milioni. Il Napoli cerca però due centrocampisti.
Come esterno destro si valuta Thomas Meunier del Club Brugge. Il belga ha una clausola rescissoria di 6 milioni e il club partenopeo lo sta seguendo da più di un anno.
Tra stasera e domani dovrebbe definirsi anche l’ affare Lapadula: ho saputo che il Napoli per convincerlo gli avrebbe promesso il 5% del suo cartellino a suo favore in caso di cessione ad un’ altra squadra, le prossime ore saranno decisive”.