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Nuova giunta al Municipio VI. Comunicato M5S

Primo Consiglio al Municipio VI delle Torri.

Il Presidente Roberto Romanella del M5S presenta la nuova Giunta

Roma- Ieri, 5 luglio, si è insediata la nuova giunta del Municipio VI di Roma presso l’aula consiliare delle Due Torri in via Duilio Cambellotti. Il “mini sindaco” a Cinque Stelle, Roberto Romanella, a capo di uno dei municipi più grandi e complessi di Roma, ha presentato i componenti eletti, si è poi proceduto alla votazione a relativa nomina del presidente e dei vicepresidenti del Consiglio. Presentati anche i nuovi 4 Assessori in carica, tra questi l’architetto Andrea De Carolis è stato nominato vicepresidente del Municipio VI.

La nuova maggioranza a 5 Stelle è composta dai consiglieri Davide Lanza, Fabrizio Tassi, Alberto Ilaria, Silvia Foriglio, Valentina Fabri Zuccarelli, Laura Arnetoli, Ruggero Romanelli, Cristina Cerbara, Giuseppe Agnini, Gemma Smeragliuolo, Giancarlo Colella, Valentina Battistelli, Celestina D’Ariano, Antonio Muzzone, Alessandro Stabellini; all’opposizione: Nicola Franco, Antonio Villino, Massimo Fonti e Pamela Strippoli per Fratelli d’Italia,  Dario Nanni, Fabrizio Compagnone e Gianfranco Gasparutto del Pd; Valter Mastrangeli e Anna Maria Breccia della lista Marchini.

Roberto Romanella, nuovo Presidente del Municipio VI
Roberto Romanella, nuovo Presidente del Municipio VI

Contestati con toni coloriti, a fine Consiglio, i consiglieri dell’opposizione Nicola Franco (capogruppo FdI) e Valter Mastrangeli (Lista Marchini) che chiedevano con toni polemici, al Presidente Romanella, la presentazione del programma della maggioranza. Molti piddini presenti non hanno perdonato il “passaggio” di alcuni consiglieri storici del partito verso altri “colori politici”. È stato necessario l’intervento dei Vigili Urbani del Municipio per sedare gli animi e riportare la tranquillità nel primo Consiglio tenuto dal nuovo presidente.

Comunicato Stampa M5S

La nuova maggioranza del Municipio VI di Roma si è presentata ai cittadini che, numerosi, hanno partecipato questo pomeriggio al primo Consiglio Municipale nell’Aula di Tor Bella Monaca. Il nuovo presidente del Movimento 5 Stelle, Roberto Romanella, ha ringraziato la gente e invitato l’opposizione ad una “proficua collaborazione” per “un miglioramento della qualità della vita nel Municipio VI – ha dichiarato il “minisindaco” – Mi auguro che da oggi in poi lavoreremo tutti insieme per il bene del territorio”.

Nel corso della riunione sono stati, poi, designati il nuovo presidente del Consiglio municipale,  il consigliere del M5S Alberto Ilaria, e i vicepresidenti, Valentina Battistelli (M5S) e  Massimo Fonti (Fdi).

Infine, si sono presentati all’Aula anche i nuovi assessori già in carica del Municipio VI: Francesca Filipponi, Politiche Sociali; Andrea De Carolis, Politiche Abitative; Katia Ziantoni, Ambiente e Mobilità; Aristodemo D’Orrico, Bilancio, Risorse Economiche, Patrimonio e Commercio. Le altre deleghe, invece, sono ancora in via di assegnazione e saranno rese note nel prossimo Consiglio Municipale.

Ischia, depositata la documentazione per lo stadio Mazzella

Stadio_Mazzella_Distinti

Questa mattina l’Avv. Emanuele Di Meglio, per conto dell’Ischia Isolaverde, si è recato al municipio di Ischia per presentare l’istanza di utilizzo dello stadio Mazzella per la prossima stagione sportiva. Questo è un documento indispensabile per la partecipazione a qualsiasi campionato.

Pertanto tale richiesta non deve trarre in inganno: al momento l’Ischia calcio ha diritto alla serie D e per il ripescaggio in Lega Pro va seguito il protocollo stabilito dalla FIGC. In tanti si chiedono quale sarà il futuro della squadra gialloblù: è bene precisare che se non ci sarà nessuno pronto a rilevare le quote il futuro è abbastanza drammatico. Nelle prossime ore sapremo se la cordata napoletana, l’unica al momento con intenzioni concrete, sarà disponibile a subentrare all’attuale società. Marco Manna si sta muovendo nonostante il pesante il monte debiti. Nel frattempo i tifosi stasera si incontreranno al Polifunzionale per stabilire le strategie per aiutare l’Ischia Isolaverde.

Juve Stabia, è vicina la firma di un altro centrocampista

Ecco di chi si tratta

Dopo aver messo nero su bianco, con l’ingresso di Andre De Lucia, per ora nel settore giovanile ma con tanta voglia di investire anche nella prima squadra, la Juve Stabia continua a lavorare sul mercato per cercare rinforzi soprattutto a centrocampo, come richiesto da Gaetano Fontana. Secondo alcune indiscrezioni, il centrocampista Paolo Capodaglio, seguito da tempo e nell’ultima stagione in Lega Pro con la maglia della Casertana, sarebbe vicino alla firma. Si attende la fumata bianca…

C’è un solo giocatore per il quale Sarri sarebbe disposto a fare di tutto

I dettagli

C’è un solo giocatore per il quale Maurizio Sarri sarebbe disposto a fare di tutto per averlo ed è Piotr Zielinski. Il Corriere del Mezzogiorno scrive: “il suo agente è in costante contatto con l’entourage azzurro. La definizione della trattativa potrebbe risolversi molto prima del previsto. Negli ultimi giorni qualcosa è cambiato. Sarri potrebbe già avergli parlato convincendolo della bontà del progetto Napoli. Il centrocampista è sensibile al suo ex allenatore ed è probabile che sia proprio lui a dire finalmente «sì» al Napoli dopo tanti tentennamenti”.

Da Higuain ad Hamsik, le date dei rientri a Dimaro

I dettagli

Sabato la partenza per Dimaro, comincerà il ritiro per la stagione prossima, ma la Repubblica evidenzia i giocatori che mancheranno all’appello torneranno di volta in volta: il 13 luglio toccherà a Chiriches rientrare con il gruppo, poi sarà la volta di Hysaj. Mentre Hamsik e Strinic saranno in Trentino il 18, il rientro di Gonzalo Higuain è previsto massimo per il 20. Lorenzo Insigne e Dries Mertens rientreranno per ultimi.

Maradona, l’agente: “Diego vuole una collaborazione con gli azzurri”

Le sue parole

Stefano Ceci, agente di Diego Armando Maradona, ha parlato a Marte Sport Live: “Con il Napoli bisogna capire dove si vuole arrivare. La differenza con il Napoli di Maradona è proprio quel salto di qualità che ancora deve fare. Non sono stato chiamato ancora, ma Diego mi ha confidato che a lui farebbe piacere una sua collaborazione con il club azzurro. Maradona ha bisogno di Napoli e dei napoletani. Il suo amore non è cambiato. 

Come i ‘vecchi’ tempi, Sarri ripropone gli stessi allenamenti

I dettagli

Prima il pranzo alle ore 12 e poi test fisici. Maurizio Sarri incontrerà la squadra e darà il via alla nuova stagione. Il Mattino riferisce che il preparatore atletico Sinatti non cambierà di molto il programma di allenamento, sia per questo avvio che epr la durata della permanenza a Dimaro. Oggi, intanto, si darà un occhio anche alla bilancia per capire chi si sarà comportato male durante le vacanze.

DALLA SPAGNA – Problemi per Milik, il Napoli vuole chiudere subito per Immobile

I dettagli

Marca riporta di un forte interessamento del Napoli per l’attaccante di Torre Annunziata Ciro Immobile, oggi ancora al Siviglia ed è diventato l’alternativa al polacco Milik. Nelle ultime ore ci sarebbe stata una brusca frenata con la dirigenza dell’Ajax in quanto il club olandese non vorrebbe vendere il calciatore prima del preliminare di Champions League. Il Siviglia lo valuta 11 milioni, il Napoli non andrebbe oltre i 7.

Widmer e Zielinski sempre più vicini al Napoli

I dettagli

Napoli e Udinese, l’asse di mercato è sempre vivo: due calciatori friulani come il difensore destro svizzero Silvan Widmer ed il centrocampista polacco Piotr Zielinski sono infatti tra gli obiettivi del Napoli. Il Messaggero Veneto scrive al rigurado: “Zielinski è più vicino al Napoli che al Liverpool e al club partenopeo dovrebbe finire anche Silvan Widmer: le due operazioni dovrebbero portare nelle casse bianconere 22 milioni”.

Tonelli non è al raduno: ha chiesto due giorni di permesso

Le sue parole

Il collega di Repubblica ed inviato per Radio Marte Pasquale Tina ha dichiarato a Marte Sport Live: “Squadra in albergo, adesso ci sarà il pranzo. Non ci saranno Massimiliano Bongiorni e Corrado Saccone, collaboratori di Maurizio Sarri. Il neo acquisto Lorenzo Tonelli ha chiesto due giorni di permesso alla società, nulla di grave, ma ha concordato con il club che avrebbe posticipato il suo esordio azzurro”.

E’ iniziata ufficialmente la stagione azzurra 2016/2017

Il via alla nuova stagione

E’ cominciata ufficialmente la stagione azzurra 2016/2017. Il Napoli si è ritrovato stamattina a Castelvolturno per il primo giorno di raduno.

I calciatori sono giunti al Centro Tecnico intorno a mezzogiorno. Lì hanno trovato già Maurizio Sarri che ha accolto i calciatori uno ad uno.

Ad aprire l’arrivo della comitiva è stato Roberto Insigne, seguito da Valdifiori, Gabbiadini, De Guzman, Sepe e via via dal resto del gruppo.

Volti sorridenti ed abbronzati, i protagonisti azzurri si sono salutati tra abbracci e battute prima di recarsi insieme a pranzo.

Nel pomeriggio i giocatori svolgeranno test medici, fisici ed atletici.

Il Napoli si allenerà a Castelvolturno fino a venerdì e poi sabato mattina la comitiva partirà per il ritiro di Dimaro Folgarida in Val di Sole.

sscnapoli.it

Il tandem americano: uomo-donna; primo Presidente nero e prima donna (VIDEO)

L’America che continua a cambiare e a fare da battistrada con un inedito tandem eppur restando sempre se stessa. Nel 2008 Obama e Hillary Clinton sono stati uno contro l’altro per la corsa alla Casa Bianca. La spuntò lo stesso Obama che oggi afferma di vaerla sì battuta, ma che fu favorito dall’essere «nuovo» a scapito di una persona di lunga carriera e affidabilità come la Clinton che, come capita anche ad altre con lo stesso curricula, vengono a volte ingiustamente «date per scontate».

Obama e Clinton. il primo Presidente nero degli Stati uniti e la prima possibile futura Presidente donna, entrambi a bordo dell’Air Force One, l’aereo presidenziale, sono giunti ieri,  Martedì 5 luglio, a Charlotte in North Carolina dove, per la prima volta, si è potuto vedere il presidente in carica degli Stati Uniti, Barack Obama, partecipare a un evento elettorale a sostegno della candidata dei Democratici alle elezioni dell’8 novembre, la Hillary Clinton, ed il connubio (uomo donna, nero bianca) è stato rimarcato da diversi giornali che lo hanno messo in evidenza sottolineandolo come un momento esemplare nel cambiamento del paese.

Dal palco Obama ha detto di essere «pronto a passare il testimone» e che sarà la Clinton a raccoglierlo e a far bene mentre, per contro, pur senza nominarlo direttamente, ha più volte rimproverato al candidato dei Repubblicani, Donald Trump, dicendogli di non essere adatto al lavoro: «Questo non è un reality show, questa è la realtà. Quando arriva una crisi, non si può semplicemente uscire dal set. Non si può licenziare lo sceneggiatore», ha scherzato Obama. Ma poi non ha resistito fino in fondo a non nominarlo direttamente e si è tolto una sassolino dalle scarpe dicendo: «Donald, se stai twittando, Obama è delle Hawaii» con chiaro riferimento alla polemica a suo tempo sollevata dallo stesso sul fatto che Obama non sarebbe nato negli Stati Uniti.

IL TEMA ed il TANDEM, Obama-Clinton, è stato oggetto, ieri ed oggi, di tantissimi articoli e commenti sia sulla stampa Nazionale che Estera (USA in testa: President Obama still wields the same charm and vitality he used to defeat Hillary Clinton in 2008. ed ancora, Obama: I know Hillary Clinton can do the job). Noi, tra i tanti altri altrettanto degni di nota, abbiamo pensato di riproporvi l’editoriale di oggi, su La Stampa, a firma di Gianni Riotta.

BUONA LETTURA

Obama & Hillary costretti a volersi bene. GIANNI RIOTTA

Non appartengo a nessun partito organizzato. Io sono un Democratico», rideva il comico americano Will Rogers ma la fama di scapigliata banda politica è costata cara.

Dopo le quattro elezioni presidenziali vinte da F.D. Roosevelt, 1932-1944, e la quinta di Truman 1948, i democratici non hanno più vinto per tre volte la Casa Bianca, fermandosi sempre dopo otto anni, Kennedy-Johnson 1960-1968, Clinton 1992-2000. I repubblicani hanno ottenuto la presidenza dal 1968 con Nixon fino a Bush padre 1992, con la solitaria interruzione di Carter nel 1976, dominando Corte Suprema, Congresso, economia, cultura, diplomazia.

Per spezzare il trend ed avere erede Hillary Clinton, il presidente Barack Obama si getta nella mischia, volando a Charlotte, nel vecchio Sud della North Carolina, per un comizio in uno Stato che, dal 1976 a oggi, i democratici hanno vinto solo due volte e che intendono sottrarre finalmente al repubblicano Donald Trump. Obama e la Clinton sono politici veterani, professionisti: la campagna in cui il presidente sconfisse l’ex First Lady, nel 2008, non ha lasciato calore umano, ma prima, con glaciale calcolo, Obama nomina la rivale Segretario di Stato, poi si impegna per la tripletta «democrats», dopo 68 anni. Hillary e Obama sono diversi, lei concreta figlia di una famiglia repubblicana di Chicago, lui utopista e cerebrale, cresciuto tra Hawaii e Indonesia. La Clinton era per colpire Assad in Siria e far la voce grossa con Putin, Obama non crede che gli americani debbano avere un ruolo egemone, preferisce la guerra asettica dei droni.

Tutto dimenticato. Da qui a novembre Barack&Hillary saranno coppia affiatatissima, pur di battere il magnate Donald Trump. Obama sa che se Trump, ripetendo l’exploit nomination, vincesse a novembre, cancellerebbe il suo brand, dalla riforma sanitaria alle leggi per gli omosessuali, la politica estera cauta. Trump è «l’Anti-Obama», il suo manifesto è disfare quel che il primo presidente afroamericano ha provato a costruire. Obama non si batte solo per il triplete del partito, e neppure per la sua ex ministro (allora alquanto malmostosa), si impegna in difesa della propria eredità storica.

I sondaggi sono favorevoli. Il consigliere David Plouffe, stratega della sconfitta di Hillary nel 2008 e ora dei taxi Uber, stima che i democratici potrebbero conquistare fino a 350 punti elettorali, lasciandone a Trump meno di 200, una sconfitta bruciante. Hillary Clinton spera che, disgustati dalle uscite di Trump, ultima usare la Stella di Davide degli ebrei per insultarla («è la stella dello sceriffo!» s’è difeso, goffo, Trump) repubblicani moderati e indipendenti si astengano o cambino campo, dandole l’agognato controllo del Congresso. Con un giudice progressista della Corte Suprema da nominare, spezzando la maggioranza conservatrice che regna dal 1971, la Clinton avrebbe almeno quattro anni per lavorare all’agenda liberal cara a Obama, dai diritti civili al salario minimo a 15 dollari l’ora proposto dal socialista Sanders.

Ieri l’Fbi, pur criticandola come «imprudente», ha scagionato la candidata democratica dall’incriminazione sul caso delle email gestite da un server privato, non da quello ufficiale del Dipartimento di Stato. Il ministro della Giustizia Loretta Lynch ha a lungo, di soppiatto, conferito con l’ex presidente Bill Clinton e Trump ha tuonato contro «la gaglioffa Hillary», ma il rischio di un’inchiesta giudiziaria sembra eluso.

Tutto facile dunque? A prima vista si, il presidente è popolare, Trump detestato da donne e ispanici, tanti leader repubblicani non lo applaudiranno alla Convention di Cleveland. Ma le elezioni 2016 sono dirompenti come il Brexit inglese. Perfino Nate Silver, sondaggista che non sbagliava una previsione, ha sottovalutato Trump dandogli solo il 2% per la nomination. Donald Trump accusa Barack&Hillary di favorire Wall Street e i commerci, e propone una ricetta populista di protezionismo, dazi e Made in Usa. Anatema per i neoliberal, ma ricetta amata da sindacati, operai e impiegati senza lavoro. Se i giovani sanderisti restano a casa delusi da Clinton «moderata» e i loro padri la trovano «noiosa» e si lasciano conquistare dal richiamo della foresta «America N. 1!» la sorpresa è plausibile. Per evitarla, da Charlotte in luglio a Washington in novembre, vedrete ovunque l’Hillary&Obama Show lasciare in ombra il povero Bill Clinton.

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Sportitalia – Pjaca si allontana ma il Napoli può definire l’ operazione Rog nelle prossime ore

Ore calde per definire il futuro di Marco Pjaca. Alfredo Pedullà, giornalista di Sportitailia, sul proprio sito ufficiale ha confermato l’ incontro tra Adriano Galliani e i dirigenti della Dinamo Zagabria. Pista Pjaca che sembra ormai tramontata per il Napoli che però resta alla finestra e potrebbe decidere di definire l’ affare Rog già nelle prossime ore:
Questa storia ha fatto impennare la valutazione, adesso ci vogliono almeno 25 milioni (se non di più) e il Milan potrebbe decidere di metterli sul piatto, cercando di capire quale sarà la reazione della Dinamo Zagabria. Il cambio di strategia è importante perché il club croato non aveva gradito molto il fatto che il Milan avesse parlato soltanto con l’agente.
Il Napoli? Ne aveva offerti 35 per Pjaca e Rog, oggi potrebbe decidere di definire soltanto l’operazione Rog, con Coric sullo sfondo…” .

 

Da alfredopedullà.com

Sky – Importanti aggiornamenti su Pjaca: il Milan prova a superare il Napoli e non solo

Gianluca di Marzio, giornalista di Sky Sport ed esperto di calciomercato, ha riportato importanti aggiornamenti riguardo Marko Pjaca sul proprio sito ufficiale. Sembrerebbe che il Milan abbia fatto notevoli passi  avanti per acquistare il talento croato superando la concorrenza delle pretendenti tra le quali il Napoli che aveva già trovato un accordo con la Dinamo Zagabria:
“Un blitz per tentare di assicurarsi uno dei migliori talenti in circolazione, superando la concorrenza di Juventus e Borussia Dortmund per provare a regalare un nuovo colpo di mercato a Montella. L’ad del Milan, Adriano Galliani, si trova infatti attualmente a Zagabria, con un arrivo in Croazia confermato e già avvenuto nella giornata di ieri, nel tentativo di portare in rossonero Marko Pjaca: previsto oggi un incontro con la Dinamo e con il presidente Mamic per il talento classe ’95, brillantemente messosi in mostra anche all’Europeo.
In giornata tornerà nella capitale croata anche l’agente del giocatore, dopo aver visto in mattinata il Borussia Dortmund. E la Juventus? Proposte al giocatore già formulate ed occhi vigili, a distanza, sul blitz rossonero, alla ricerca di una chiusura che possa portare Marko Pjaca a diventare un nuovo giocatore del Milan”.

 

Da gianlucadimarzio.com

Pjaca e Rog, le parole del ds della Dinamo: “Ora attendiamo un’ offerta ufficiale del Napoli”

Tomislav Svetina, ds della Dinamo Zagabria ha rilasciato alcune dichiarazioni al portale croato Sportske Novosti riguardo un possibile approdo di Marko Rog e Marko Pjaca al Napoli:
“Un colloquio c’ è stato, ora attendiamo un’ offerta ufficiale da parte del Napoli. Non c’ è alcun bisogno di accelerare anche perché ci farebbe piacere se giocassero con noi i preliminari di Champions League”.
Sul fatto che Pjaca non gradirebbe particolarmente la destinazione Napoli, il ds ha aggiunto:
“Naturalmente rispetteremo la volontà del giocatore”.

Il Napoli vuole Milik, pronta un’ offerta di 20 milioni ma l’ Ajax…

L’ obbiettivo concreto del Napoli in questi ultimi giorni di mercato è Arkadiusz Milik. L’ attaccante polacco, attualmente in vacanza a Capri, ha sentito la dirigenza partenopea dando la propria disponibilità a trattare.Il Napoli è pronto ad offrire un quadriennale da 1,8 milioni di euro a stagione al calciatore e 20 milioni all’Ajax per il cartellino.
Secondo quanto riporta l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, ci sarebbe la volontà dell’ Ajax di cederlo ma solo dopo il preliminare di Champions League. Si attendono sviluppi anche perché diversi club stanno seguendo Milik tra i quali la Juventus .

Napoli, l’ elenco dei convocati per il ritiro di Dimaro: assenti Zuniga e Uvini

L’ edizione odierna del Corriere dello Sport anticipa la lista dei 27 convocati che prenderanno parte nei prossimi giorni al ritiro del Napoli che si terrà anche quest’ anno a Dimaro. Esclusi Uvini e Zuniga,  Sarri ha deciso di optare anche per otto giovani tra i quali figurano Tutino e Roberto Insigne.
ECCO L’ ELENCO:
PORTIERI: Reina, Sepe, Rafael, Contini.
DIFENSORI: Albiol, Koulibaly, Ghoulam, Tonelli, Maggio, Luperto, Granata, Lasicki, Celiento.
CENTROCAMPISTI: Allan, Jorginho, David Lopez, Grassi, El Kaddouri, Valdifiori, De Guzman, Dezi.
ATTACCANTI: Callejon, Gabbiadini, Negro, Roberto Insigne, Tutino, Dumitru.

Cerignola. Un Sindaco, un ragazzo ”somaro” ed i saccènti e quaquaraquà di turno (VIDEO)

È diventato virale il video trovatosi ad andare in rete sulla pagina FB  del Sindaco di Cerignola, Franco Metta. Pagina dove, c’è da annotare e non dimenticare o far finta di non capire,  andava – in DIRETTA – la cerimonia di inaugurazione che Metta intendeva trasmettere e documentare il che, pertanto, è cosa ben diversa da quella che alcuni (troppi) hanno provato a far passare e cioè: il lancio del video in se e per se, tanto per ….. e in modo avulso PER CUI ha suscitato tanti ma tanti commenti fuori luogo, fuori contesto e COMUNQUE inappropriati sulla scia di quello che ormai si ama definire “correttezza” mentre in realtà è solo buonismo lanoso e, alla fin fine, menefreghismo dato che è anche la via più semplice e facile da seguire. Secondo “queste persone” e per non indignarle, il Sindaco magari avrebbe dovuto premiare il ragazzo o, quantomeno coccolarlo e consolarlo per la bocciatura e questo anche se, evidentemente ed inconfutabilmente, il bambino di ciò proprio non poteva fregargliene di più.

Persino a livello chiaramente politico ci sono stati commenti, questi sì fuori buon senso e ragionamento serio e corretto, per niente SERI e, tra questi ad esempio, quello dei GIOVANI DEMOCRATICI (de che? ma quando mai? ma come? ecc ecc verrebbe da chiedersi, ed io me lo chiedo) che qui riporto in rigido copia/incolla dell’illuminato pensiero con, a seguire, il video della presunta colpa:

Il video del volgarissimo rimprovero del Sindaco di Cerignola nei confronti di un bambino appena bocciato. Il problema non sta nel rimprovero in sè per sè quanto nel volgarissimo linguaggio utilizzato dal primo cittadino, nel contesto in cui opera tal rimprovero e nel fatto che il video di questo accadimento è stato trasmesso in diretta streaming sulla pagina facebook di Franco Metta, dove è tutt’ora disponibile, senza alcuna tutela per quel minore. Vergogna!
PER QUESTI MOTIVI CI CHIEDIAMO… SE QUESTO E’ UN SINDACO!?

E questo è!

Il sindaco finito nel tritacarne mediatico dei Quaquaraquà del moderno (e facile) pensare  si è difeso sul social network scrivendo:

“Polemiche sul mio rimprovero al ragazzino, ieri sera? Si era vantato di essere stato bocciato. L’ho rimproverato, duramente e lo rifarei cento volte. Dopo l’ho tenuto abbracciato per tutto il tempo e gli altri ragazzini mi passavano di fianco e mi sussurravano di essere stati promossi. Io sono la vostra ossessione!

Che dire. Bene, bravo! E’ ora di finirla con questo lassismo che tutto perdona e su tutto sorvola in nome di un comodo e “peloso” senso civile che – in realtà –  è menefreghismo assoluto che porta a tanti sfaceli a partire dalla scuola, tanto per restare in argomento, dove, da quando per un malinteso senso di modernità si è abolito – ad esempio – il LEI tra Maestro o Prof ed alunno o studente e si è passato ad un VOLGARE (questo si lo è) TU che demolisce ogni ponte di quella distanza e di diverso livello che deve essere alla base di un rapporto tra persone di diversa età e, soprattutto, di diversa funzione si è giunti allo sfacelo attuale in cui versa la cosiddetta scuola moderna. Inutile girarci attorno, il TU porta alla “confidenza” e da questa all’abuso della stessa e, comunque, alla mancanza di rispetto, il passo è breve anzi … non c’è alcun passo da fare: si è già oltre.

BASTA. Altro di mio non aggiungo e mi permetto di far chiudere l’argomento all’ottimo GRAMELLINI che, nel suo Buongiorno odierno su La Stampa, così – nel merito – si esprime. Buona lettura e …. smettiamola di scegliere la strada breve e comoda del facile buonismo e ricordiamoci un vecchio detto: il medico pietoso fa la piaga cancrenosa. Ecco una santa verità ed è su questa scia che, secondo me – ed anche Gramellini – si è inserito il Sindaco confidando che, dopo la ramanzina, chissà, può darsi, forse, magari …. il ragazzino si ravvederà e, se non lui …. almeno molti dei tanti altri che lo hanno sentito; è questo sì che vale!

STANISLAO BARRETTA

Lo stupido che sei. MASSIMO GRAMELLINI

Circola in Rete un video dove il sindaco di Cerignola apostrofa in modo colorito un bimbo che con un certo orgoglio gli ha appena detto di essere stato bocciato a scuola. Se chiudi gli occhi, sembra di ascoltare Checco Zalone. Se li apri, ti appare un forsennato con la fascia tricolore che inveisce contro una creatura colpevole di esibire la bocciatura come una medaglia. «Lo stupido che sei!» è la frase preferita del checco-sindaco, che al piccolo strafottente impartisce una paternale del secolo scorso, rispetto alla quale ci si sente strattonati da sentimenti opposti: indignazione e nostalgia. Forse a un bambino certe cose andrebbero dette in altro modo. Ma è fuori discussione che qualcuno deve dirgliele, in quest’epoca di genitori fin troppo montessoriani, a costo di ferire la sua sensibilità. Altrimenti si rischia di fargli fare la fine di quel tale che all’esame di maturità si vantò dei suoi bassi voti in matematica e fisica sostenendo che si trattava di materie da ragionieri, senza sapere che il presidente della commissione era un ragioniere. Il membro interno gli sferrò un calcio poco montessoriano da sotto il tavolo, ma era troppo tardi. Lo studente presuntuoso si vide abbattere il giudizio finale di cinque punti. Una botta da cui non si è mai più ripreso, tanto che oggi scrive corsivi in fondo alla prima pagina della Stampa.

Il bambino mortificato dal sindaco è rimasto abbracciato al suo aguzzino per un buon quarto d’ora. Segno che la lezione l’ha imparata e forse persino gradita. Qualcosa mi dice che il prossimo anno sarà promosso a pieni voti.

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Juve Stabia, Manniello-De Lucia: la ricostruzione della fumata bianca

La ricostruzione dei fatti: dall’inizio alla fumata bianca…

Il presidente della Juve Stabia, Franco Manniello è stato lasciato solo per 3 lunghi anni, da quando Giglio, per problemi personali, si è dedicato ad altro. La voglia di portare nuovamente in alto le Vespe, quella però non è mai passata e, da primo tifoso, ha sempre cercato di fare il meglio per i propri colori, quelli che si sente cucito addosso. La Juve Stabia prima di ogni altra cosa. Un’amicizia, però, è sempre qualcosa di importante e nel calcio può assumere contorni fondamentali, per lo sviluppo di trattative che nascono, crescono, si fermano, ripartono e si concludono…positivamente! Alberico Turi ci ha creduto sin dall’inizio, amico da decenni dell’attuale patron stabiese, ma da qualche anno anche di un imprenditore casertano, colui che poi ha intrapreso l’avventura con il settore giovanile stabiese. Era qualche anno che l’amore cresceva sempre più, forte anche di una spinta economica alle spalle che consentiva determinate gestioni: Andrea De Lucia entra ufficialmente nella Juve Stabia, ma siamo al 4 luglio 2016.

E prima cosa è accaduto? Il tutto va e deve essere ricostruito per far si che i nostri lettori, che sempre hanno creduto a questa pista, della quale eravamo a conoscenza ma che, se non con certezze abbiamo voluto rendere pubblica, nel rispetto di tutte e tre le parti in gioco e nella consapevolezza che una piccola quisquiglia poteva far saltare il tutto, cosa che mai avremmo voluto per il bene della città di Castellammare di Stabia e della Juve Stabia: il presidente Franco Manniello, colui che ama le Vespe, la figura prestigiosa dell’imprenditore Andrea De Lucia e l’ottima mediazione e importanza nel settore del direttore responsabile Alberico Turi.

Andrea De Lucia, titolare della DL Group di San Felice a Cancello, azienda internazionale leader nel cablaggio elettrico delle autovetture, ha cominciato ad intensificare i propri rapporti con il presidente Manniello sin da poco prima dell’ultima gara del campionato scorso contro il Foggia, nella quale, come tutti hanno potuto vedere, era seduto in tribuna Vip e dalla quale presenza è scaturita una chiacchierata interlocutoria (CLICCA QUI per i dettagli). Era il 7 maggio 2016…

Le voci si susseguono, arrivano smentite da altre parti, il presidente Franco Manniello ricorda come “nessuno si sia fatto avanti in maniera concreta per l’ingresso in società”, forse la trattativa era finita in un vicolo cieco, aveva bisogno di una scossa e fu così che, sempre in esclusiva, alla redazione di Vivicentro.it, Andrea De Lucia, il 1 giugno 2016 dichiarava: “Non confermo e non smentisco nessun tipo di incontro con il presidente Manniello. Le dico questo in quanto lo stimo troppo e lo considero un amico: lui ama la sua città e la sua squadra. Io mi sono innamorato della Juve Stabia grazie ad amici che amano il calcio e la città di Castellammare di Stabia. Sono innamorato della Juve Stabia, poteva essere un matrimonio non un divorzio”. Sembravano parole di addio, una trattativa che invece di portare alla classica fumata bianca, era ormai arrivata alla chiusura totale (CLICCA QUI per i dettagli).

Periodo di stanca, riflessione, contatti in gran segreto fino alla luce fuori dal tunnel, l’incontro si farà: era il 26 giugno e da lì a qualche giorno ci si sarebbe visti definitivamente per mettere nero su bianco in quanto, ad interessare ad Andrea De Lucia non è soltanto il settore giovanile, ma anche la prima squadra. Un appuntamento nuovamente saltato, non perchè ci si guardava intorno e alla Casertana, come mai abbiamo noi evidenziato in quanto legati alla nostra linea editoriale e alle nostre notizie, ma per problemi personali di De Lucia che da sempre ha mostrato attaccamento e voglia decisa di legarsi a questi colori. Dichiarazioni o presunte tali, è lo stesso imprenditore che ai nostri microfoni dichiara: “Ci (con Manniello, ndr) siamo anche chiariti sulle dichiarazioni circolate nei giorni scorsi” per mettere a tacere certe voci, ma andiamo avanti…

L’incontro De Lucia-Mannielo si farà, ci sarà, altro che Casertana e fumata nera. A conferma di ciò abbiamo raggiunto colui che ha fatto da tramite nella conoscenza tra i due protagonisti della trattativa, il direttore Alberico Turi ci dichiarò: “L’incontro si farà la prossima settimana, c’è stata soltanto un’indisponibilità da parte di De Lucia. L’inizio della prossima settimana sarà la volta buona” (CLICCA QUI per i dettagli).

L’inizio di questa settimana, martedì 5 luglio, arriva la fumata bianca ed è lo stesso Andrea De Lucia ad annunciarlo ai nostri microfoni, in esclusiva: “Confermo che oggi mi sono incontrato con il Presidente Manniello ed è stato trovato un accordo che prevede la gestione totale dell’intero settore giovanile per cinque anni. Per l’ingresso anche in prima squadra, non voglio parlare di percentuali, perché Manniello non è un uomo da percentuali, ne discuteremo in futuro(CLICCA QUI per tutte le dichiarazioni).

Ha trionfato la scelta giusta, il bene della Juve Stabia: i tre moschettieri, l’arma in più delle Vespe. Franco Manniello, il presidente, Andrea De Lucia, l’arma in più e Alberico Turi, il jolly, l’anima della trattativa.

a cura di Ciro Novellino

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Euro 2016, Portogallo vs Galles: la favola Cenerentola 2.0 – Probabili formazioni e statistiche

Si parte Oggi, Mercoledì 6 luglio, l’incontro Portogallo vs Galles – Stade de Lumieres (Lione) – apre i confronti della Semi-Finale di Euro 2016. Una semifinale che nessuno si aspettava e che rivedrà in campo, a Parigi, una sorpresa di questo Europeo: il Galles.

Sarà la sfida di Bale contro Ronaldo, un confronto che potrebbe incredibilmente riproporsi anche per il Pallone d’oro visto che entrambi hanno alle spalle il successo nella Champions League ottenuto con la maglia del Real Madrid.

Il Galles non era mai andato così avanti in un torneo internazionale. Ronaldo ha segnato solo due gol nella fase a eliminazione diretta di Mondiali o Europei (semifinale 2004 e quarti di finale 2012). Il portoghese ha tentato 41 tiri su punizione diretta finora, senza segnare nemmeno un gol tra Mondiali ed Europei, al contrario Bale ha segnato 2 gol su punizione diretta su 5 tentativi.

OGGI la verità la dirà il campo. Lì non ci sono suggestioni che tengano e noi potremo seguire il match in:

DIRETTA DALLE ORE 21 SU RAI1, RAI4, SKY SPORT 1 E SKY CALCIO 1

Le probabili formazioni (quelle reali saranno comunicate solo verso le ore 20.30)

Portogallo (4-1-3-2): Rui Patrício; Cédric Soares, Ricardo Carvalho, Fonte, Eliseu; Danilo Pereira; Renato Sanches, João Moutinho, João Mário; Nanin, Cristiano Ronaldo

All. Santos.

  • Squalificati: William Carvalho
  • In dubbio: Pepe, Cristiano Ronaldo, Guerreiro, André Gomes
  • Infortunati: nessuno

Galles (5-3-2): Hennessey; Gunter, Chester, A.Williams, Collins, N.Taylor; Allen, King, Ledley; Bale, Robson-Kanu

All. Coleman.

  • Squalificati: Ramsey, Davies
  • In dubbio: nessuno
  • Infortunati: nessuno

Arbitro: Eriksson (Svezia).

Questo per i “puristi” del calcio che potranno trovare ulteriori punti consultando anche il nostro articolo:

Euro 2016: il tabellone delle semifinali. Abbinamenti, date e orari

Ma ora, ed anche per tutti gli altri, mi piace riportare anche un ragionamento d’Opinione che, a firma di Paolo Brusorio, è stato pubblicato su La Stampa di questa mattina.

E’ una analisi condivisibilissima del momento, dell’Europeo in genere e dell’incontro nel particolare.

Buona lettura:

Squadre-Cenerentola, un fascino irresistibile. PAOLO BRUSORIO

Prima che la carrozza torni a essere zucca e che magari Cristiano Ronaldo decida di fare la strega cattiva e di sbarazzarsi del Galles, è meglio mettere nero su bianco sulla tanto vituperata formula Platini.

Il maxi Europeo a 24 squadre non avrà prodotto partite memorabili ma ha almeno avuto il pregio di consegnare alla nostra memoria un paio di storie indimenticabili. Forse anche più di un paio.

Ci siamo appassionati all’Albania e l’abbiamo fatto anche perché su quella panchina c’era un italiano, ma in quei minuti finali contro la Francia (forse perché era la Francia) davanti alla porta delle Aquile avremmo parcheggiato persino la nostra auto pur di impedire una rete dei Bleus. E invece è andata male.

Abbiamo esaltato il tifo degli irlandesi, una macchia verde senza fissa dimora se non il cuore dei parigini che hanno finito per affezionarsi ai pacifici invasori. Ci hanno battuto e ne siamo stati anche contenti (probabilmente perché non contava) e far bella figura ci è costato nulla.

Siamo diventati tutti islandesi, ma proprio tutti. Persino quelli che dopo due giorni di isolamento nell’isola del ghiaccio scapperebbero dalla disperazione in cerca di rumore. Ci saremmo fatti tutti crescere la barba pur di veder vincere quei ragazzoni contro la Francia (forse perché era ancora la Francia). Saremmo stati disposti a un Torino-Reggio Calabria con un solo cd in auto, quello con la «Geyser dance»: impossibile non volergli bene, nemmeno se fai il telecronista e al terzo Sigurdsson di fila ti si incarta la lingua.

Ora ci resta il Galles cui affidiamo l’ultima pagina della favola sperando in cuor nostro che ce ne sia un’altra. E magari un’altra ancora (forse perché troverebbero in finale la Francia o la Germania). Già, il Galles. Corrono, ci mettono il cuore, qualche volta i piedi e soprattutto fanno sembrare Bale un giocatore normale. Umano. Tranne quando pensi al suo conto in banca.

Non è tutto sentimento, però, quello che luccica. È anche ragione e applicazione. E congiuntura. Fateci caso, i fuoriclasse in Europa si contano su un mano, la Germania, che è la Germania, ne ha uno in squadra e fa il portiere. Lo stesso abbiamo detto per l’Italia. Neuer, Buffon, Ronaldo, Iniesta (seppur al tramonto). Poi un filo sotto Pogba, Griezmann, Bale. La lista finisce qui. E fuori dall’Europa il Cile batte l’Argentina di Messi e Higuain. Morale: le nazionali non dipendono più dai campioni, ma dalla loro organizzazione. E organizzare una squadra non è un’operazione impossibile: servono studio, applicazione, intensità e disponibilità dei giocatori. Ingredienti trovabili ad ogni latitudine. Certo, avere ottimi giocatori aiuta. Non averne, però, non fa più tutta quella differenza. Soprattutto in un torneo breve ma intenso come un europeo o un mondiale, un concentrato di pallone: del resto che cosa è stata l’Italia di Conte se non una macchina molto ben oliata? Ecco, l’Islanda e il Galles sono (probabilmente) inferiori a noi, ma dispongono di ogni mezzo per pareggiare il gap. E vincere le partite.

La Cenerentola 2.0 si chiama Leicester. Un’epifania che pensavamo irripetibile e invece è bastato un Europeo poco più che normale per i puristi, ma esaltante per i cacciatori di storie, a farci capire come il pallone di oggi non rotoli sempre dalla parte dei più forti. E quando succede, perché poi alla fine succede, ci siamo divertiti abbastanza per farcene una ragione. È a quel punto, allora, che può vincere la Germania.

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