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Maggio e Zuniga al Watford, è il preludio del trasferimento di Zielinski al Napoli

I dettagli sugli affari

Secondo quanto riferisce Il Messaggero Veneto: “Da registrare, infine, che è sempre più vicino il trasferimento al Watford per i due esterni del Napoli Maggio e Zuniga. Che sia il preludio del trasferimento di Zielinski al Napoli? Possibile. In quel caso entrerebbero nelle casse dell’Udinese 14 milioni”.

Venerato: “Candreva-Napoli, c’è il solito problema con i diritti d’immagine”

Le sue parole

Ciro Venerato ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio CRC: “L’agente di Candreva vede Giuntoli oggi pomeriggio: l’accordo con la Lazio e Napoli è di 20mln pagabili in 4 anni più una serie di bonus. L’offerta per l’ingaggio non piace al giocatore ed è 1.8 mln per 4 anni più 200mila euro di bonus legati all’undicesima-dodicesima presenza. Oggi Giuntoli farà una nuova offerta. L’altro problema sono i diritti d’immagine che Candreva non vuole cedere al Napoli”.

Callejon: “Scudetto? Sempre la solita domanda del c**o”

Le dichiarazioni

Ai margini della presentazione ufficiale della prima divisa ufficiale della stagione 2016/2017, uno dei modelli per eccezione, insieme ad Allan e Reina, Callejon ha dichiarato: “Lo scudetto? Sempre la stessa domanda del c***o. L’anno scorso ci siamo stati vicini, quest’anno vogliamo riprovarci. In questi giorni abbiamo fatto i test atletici e parlato delle vacanze, abbiamo scherzato, nulla di più. Rinnovo? Sono contentissimo di aver firmato fino al 2020, è quello che voglio. Ora cominciamo a lavorare per la prossima stagione. L’ho fatto per me, quello che volevo era rimanere. Un messaggio a chi deve venire in azzurro? Se può essere un messaggio ancora meglio, voglio che restino tutti. Se rimane questo gruppo, possiamo fare bene quest’anno.” 

SSC Napoli, svelata la nuova maglia per la stagione 2016/17

I dettagli e le parole

Alla presentazione della nuova maglia per la stagione 2016-2017 c’era anche Edoardo De Laurentiis, ma a prendere la parola è l’Head of Operations del Napoli, Alessandro Formisano: “Questa maglia è una nuova Kombat, una Kombat Skin – modelli d’eccezione sono Allan, Callejon e Reina -. Il nome skin racconta da solo la caratteristica peculiare, si tratta di una seconda pelle ed è un’esclusiva per il Napoli. Si tratta di una maglia tubolare senza cuciture, sarà assolutamente una seconda pelle come già ribadito. Lunedì alle ore 12.00 sarà presentata a Castelvolturno la campagna abbonamenti per la nuova stagione con tante novità”.

 

 

 

UFFICIALE – Pasta Garofalo resta main sponsor del Napoli

I dettagli dell’accordo
La Società Sportiva Calcio Napoli e il Pastificio Garofalo annunciano oggi il proseguimento dell’accordo di sponsorizzazione per altre due stagioni sportive: 2016-2017 e 2017-2018. Anche per i prossimi due anni, quindi, il brand Garofalo scenderà in campo sulla maglia della squadra azzurra e continuerà a lavorare con impegno e originalità per valorizzare al massimo la collaborazione e diffondere la cultura di un tifo sano e appassionato. Alla novità del rinnovato accordo si aggiunge anche la rivisitazione dell’inserimento del logo del Pastificio sulla maglia che da quest’anno comparirà con la classica firma all’interno di un rettangolo. La Campania, la città di Napoli e i suoi abitanti sono sempre stati protagonisti in questo percorso di comunicazione del pastificio Garofalo, e in questo approccio non poteva certo mancare il capitolo sportivo con il più celebre degli attori: il Calcio Napoli. Oltre al sostegno al Calcio Napoli come Second Main Sponsor, Garofalo ha concluso da poco la seconda stagione del progetto “Quasi Amici”, il format web e tv, con Sky Sport media partner, che allo stesso modo racconta in modo fresco, originale e autentico il tifo, la rivalità sportiva e gli aneddoti più divertenti del mondo del calcio, diffondendone i valori più belli. Anche per la prossima stagione Pasta Garofalo sta lavorando ad un progetto che prosegua la stesso modo di raccontare il calcio in maniera innovativa.
Sono felice della rinnovata intesa con Pasta Garofalo” ha commentato il Presidente Aurelio De Laurentiis, “un’eccellenza della nostra regione, che esporta nel mondo uno dei prodotti più amati ed invidiati del nostro territorio”. Massimo Menna, Amministratore Delegato Pasta Garofalo: “Siamo felici e orgogliosi di poter confermare anche quest’anno la sponsorizzazione del Calcio Napoli. In questi anni abbiamo vissuto con la squadra grandi emozioni e speriamo di averne regalate altrettante a nostra volta al pubblico che ci segue con i nostri progetti collaterali alla sponsorizzazione. Abbiamo molte nuove idee che, pensiamo, entusiasmeranno anche i tifosi“.
sscnapoli.it

Auriemma: “Per Herrera domani incontro decisivo a Los Angeles”

Le sue parole

A Radio Crc nel corso di “Si gonfia la rete” Raffaele Auriemma ha rilasciato delle dichiarazioni: “In attesa di trovare l’accordo con il Porto, il Napoli sta provvedendo ad acquisire l’altro 20% del cartellino di Herrera, di proprietà del Pachuca, club messicano da cui il Porto lo prelevò nel 2013. E’ importante chiarire che quel 20% non è soltanto un diritto economico sulla futura cessione, ma un diritto federale di proprietà sul cartellino. Insomma, il 20% di Herrera appartiene ancora al Pachuca. La scorsa settimana, Andrès Fassi, vice presidente del Pachuca e anche uomo-mercato del club, è stato in Italia per incontrare il Napoli e avviare la trattativa. In questo momento Fassi è rientrato a Buenos Aires perché è anche presidente dell’Atletico Talleres in Argentina, ma sabato ripartirà alla volta di Los Angeles, dove come tutti sappiamo c’è anche il presidente De Laurentiis. I due si incontreranno nel fine settimana per provare chiudere la trattativa. A quel punto il Napoli avrebbe, oltre al si del calciatore, anche il 20% del suo cartellino e avrebbe così ancora maggior forza nella trattativa con il Porto. Herrera è stato in visita al Pachuca proprio ieri, magari per un semplice saluto, ma ci è stato. Ciò che è certo è che dal Messico filtra grande ottimismo per vedere Herrera finalmente con la maglia del Napoli. Nel weekend ne sapremo di più.

Abbiamo parlato in privato con la famiglia di Antonio Candreva e a domanda esplicita, ci hanno risposto: “Napoli? Come si potrebbe mai rifiutare una piazza del genere? Ma chi dice certe cose! Sarebbe bellissimo giocare in una città come Napoli, anche per poter vincere qualcosa di importante. È solo una cosa della quale devono discutere i presidenti, se si mettono d’accordo loro…”. Abbiamo anche chiesto se ci fossero altre squadre sul calciatore: “Se Conte fosse stato alla Juventus quando Antonio era lì, difficilmente sarebbe durata poco la sua esperienza alla Juventus”.

Fonti interne alla Dinamo Zagabria ci hanno delineato il quadro. Il Napoli, finora, non ha fatto un’offerta ufficiale, ma ha trovato un’intesa di massima con la Dinamo. Nelle scorse ore sono continuati i colloqui con Cristiano Giuntoli e dalla Dinamo sono in attesa di ricevere una mail ufficiale dal Napoli. Anche con Rog è stata raggiunta un’intesa ed il calciatore, a differenza di Pjaca, ha subito mostrato interesse per la destinazione partenopea.

Sul fronte uscite, abbiamo parlato con l’entourage di Zuniga circa la possibilità di finire al Watford in questa sessione di mercato. “Il Watford è una possibilità concreta, stiamo lavorando sui numeri, speriamo si possa chiudere nelle prossime ore”. Abbiamo chiesto se si trattasse di un affare legato all’arrivo di Zielinski al Napoli: “Potrebbe, ma si può anche fare slegato da Zielinski”.

DA ROMA – Candreva lascerà la Lazio, Napoli in vantaggio

I dettagli

La Repubblica di Roma parla di Antonio Candreva e del suo addio doloroso. Il Napoli è in vantaggio, con l’offerta da 28 milioni che ha superato la concorrenza del Chelsea e dell’Inter. Società e giocatore sceglieranno insieme la destinazione migliore. Con i soldi incassati dalla sua cessione e da quella di Onazi, la Lazio accontenterà le richieste di Bielsa.

Dieci azzurri hanno già la valigia pronta: Gabbiadini e Valdifiori vicino all’addio

Lo riporta Il Roma

Tra volti noti, sicuri riconfermati e calciatori in attesa di conoscere il proprio futuro. La stagione del Napoli è iniziata con tante incognite, anche perché Sarri aspetta la definizione della rosa con i nuovi innesti e la cessione dei giocatori in esubero. Il gruppo che si è ritrovato per il raduno nella giornata di mercoledì e che domani partirà per il ritiro di Dimaro è quindi soltanto provvisorio, nelle prossime settimane soprattutto ci sarà un via vai di calciatori. A Castel Volturno, infatti, sono presenti tanti giocatori che in questo momento stanno lavorando con un occhio al campo e l’altro al mercato, in attesa di conoscere la propria destinazione. In primis Manolo Gabbiadini, uno tra gli scontenti dell’ultima stagione. L’ex attaccante della Sampdoria ha avuto l’unico demerito di stare alle spalle di un mostro come Gonzalo Higuaìn, ora reclama quello spazio che forse neanche per il prossimo campionato Sarri potrebbe garantirgli. Ecco perché la sua situazione è ancora in evoluzione, si attende l’arrivo di un sostituto per poi valutare l’eventuale cessione. Le offerte non mancano, soprattutto dall’estero: West Ham, Stoke City e Wolfsburg si sono fatte avanti, il Napoli chiede 25 milioni di euro. Discorso simile per Christian Maggio, otto stagioni in azzurro e ora la possibilità di cambiare aria. La società sta facendo altre scelte per la fascia destra, lui è alla ricerca di un progetto serio per ritrovare quello spazio che Sarri non gli ha dato l’anno scorso. L’esterno aspetta una chiamata di Mazzarri al Watford ma ha anche l’ipotesi Verona, in Serie B, con Pecchia. E che dire di Valdifiori, che a Napoli è arrivato per fare il titolare ritrovandosi poi alle spalle di uno straordinario e sorprendente Jorginho. Anche per lui, in questa fase, potrebbero aprirsi le porte del mercato. Così come per David Lopez, prima riserva per il centrocampo nell’ultima stagione e ora possibile partente. D’altronde i movimenti per quel reparto nel mercato in entrata, al momento, sono tante e per lo spagnolo potrebbe non esserci più spazio. Un sicuro partente è Rafael, relegato al ruolo di terzo alle spalle di Reina e Gabriel nell’ultimo campionato e ora destinato a lasciare il Napoli. Con lui anche Jonathan De Guzman e Dumitru, rientrati dai prestiti al Carpi e al Latina ed ora in attesa di conoscere il loro futuro. L’olandese, attraverso il suo manager, ha fatto sapere di voler convincere Sarri per restare in maglia azzurra. E poi ci sono i giovani, che il Napoli potrebbe cedere in prestito: da Dezi a Tutino, passando per Roberto Insigne e Luperto. Per Sarri ancora un cantiere aperto, tra calciatori destinati a partire ed altri che invece dovranno necessariamente arrivare per rinforzare la squadra. Nel frattempo, tra Castel Volturno e Dimaro da domani, si inizia a lavorare con una rosa ricca di giocatori con le valigie pronte.

Ajax, Bosz: “Vogliamo tenerci Milik, ora è in vacanza”

Le sue parole

Peter Bosz, allenatore dell’Ajax, ha parlato di Milik: “Ha bisogno di ricaricarsi Milik, viene da una stagione lunga e impegnativa. Il nostro obiettivo è tenercelo. Crediamo in lui e si aggregherà a pochi giorni dal preliminare di Champions”.

Il bene più importante nei mercati è la fiducia: Brexit non aiuta. FRANCESCO GUERRERA

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Dopo il commento di Massimo Gramellini all’azione di 229 italioti autoproclamatisi Cittadini del Libero Territorio di Trieste titolato TRIEXIT vediamo, nell’editoriale di oggi a cura di Francesco Guerrea, quali sono i pericoli di una vera e seria exit, quella britannica.

I pericoli del domino di Brexit FRANCESCO GUERRERA

L’Europa è in crisi e i mercati e i governi lo sanno. Dal momento in cui i britannici hanno preso la decisione scellerata di staccarsi dall’ Unione Europea, i capitali e le capitali sono in uno stato di febbrile fermento.

C’è chi ne approfitta, come gli hedge funds che scommettono sul calo della sterlina, o il governo italiano che prova a convincere le agguerrite signorenò di Berlino e Bruxelles, Angela Merkel e Margrethe Vestager, ad approvare la ricapitalizzazione delle banche nostrane.

E chi ne soffre, come gli investitori nei fondi immobiliari inglesi che stanno colando a picco, o gli azionisti di società finanziarie di tutta Europa.

I drammi creati dal voto-choc nel referendum britannico sono molti ma il filo conduttore è quello di un braccio di ferro tra autorità centrali e chi le vuole mettere alla prova. Renzi sta spingendo il salvataggio di stato delle banche perché sa che l’Ue è debole, nonostante le parole forti della Merkel. Che Berlino non si può permettere un’esplosione finanziaria nel mezzo di una crisi geopolitica. Che, alla fine, Bruxelles una soluzione di compromesso la trova quasi sempre.

E gli investitori, che spingono giù le valute, i fondi inglesi e i titoli bancari, stanno prendendo di mira le banche centrali. Più i mercati scendono, più la Banca Centrale Europea e la Banca d’Inghilterra allargano i cordoni della borsa, distribuendo soldi destinati all’economia ma che vanno anche a finire nelle tasche degli speculatori.

Le autorità europee non hanno molte alternative perché la posta in palio è altissima. Se qualcuno fa una mossa sbagliata, qua ci scappa un’altra crisi finanziaria o, peggio, la dis-integrazione dell’ Europa.

Ma non è il momento di farsi prendere dal panico. I problemi dei fondi immobiliari inglesi per ora sono circoscritti a quei tipi d’investimento.

Il problema non è, come hanno scritto in molti, la bolla immobiliare britannica, che esiste ma non si manifesta in questi fondi. Il peccato originale di questi veicoli è che promettono liquidità ma investono in beni illiquidi. Gli investitori hanno l’illusione di poterne uscire quando vogliono ma in realtà i loro soldi sono intrappolati in edifici, parcheggi e supermarket che non si possono vendere in un secondo.

Ma le banche centrali hanno il dito sul grilletto e sembrano pronte ad intervenire al primo segno di contagio. «E’ il mestiere del banchiere centrale moderno», mi ha detto un ex banchiere centrale. «La cosa più importante è evitare una crisi finanziaria. La crescita economica, l’inflazione, tutta quella roba, conta molto meno».

Persino le schermaglie di Renzi e della Merkel sono risolvibili a porte chiuse. Le mie fonti dicono che Bruxelles, con il beneplacito di Berlino, sta già lavorando su un compromesso che permetterà di salvare il Monte dei Paschi di Siena e di ridurre la valanga di prestiti marci che sta seppellendo le altre banche italiane.  Non siamo (ancora) sull’orlo di una crisi stile-2008 ma dobbiamo imparare dalla crisi del 2008. All’epoca, un’implosione bancaria (Bear Stearns, Lehman Brothers e Citigroup, ma anche le europee ABN Amro, Northern Rock e Royal Bank of Scotland) paralizzò prima i mercati e poi le economie, trasformandosi in recessione globale.

Oggi il casus belli – Brexit – e il meccanismo di trasmissione – la politica europea – sono completamente diversi. Gli attori principali, però, rimangono quelli del 2008, governi e banche centrali, con le stesse armi: tassi d’interesse, stimolo monetario e allentamenti di regole. La vera lezione del terremoto del 2008 è che problemi risolvibili si possono rapidamente trasformare in una crisi rovinosa se mercati, governi e settore finanziario non si fidano più l’uno dell’altro.

Il bene più importante nei mercati è la fiducia. Speriamo che se lo ricordino gli amanti dei bracci di ferro europei.

Francesco Guerrera è condirettore e caporedattore finanziario di Politico Europe. fguerrera@politico.eu e su Twitter: @guerreraf72

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La Triexit (dalle tasse) dei Cittadini del Libero Territorio di Trieste. GRAMELLINI

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Nel mattinale di oggi titolato Triexit, MASSIMO GRAMELLINI esprime il suo parere sulla protesta (da perfetti italioti) attuata da 229 elementi autoproclamatisi Cittadini del Libero Territorio di Trieste e, come sempre, è una opinione condivisibilissima.

Triexit. MASSIMO GRAMELLINI

Duecentoventinove triestini si rifiutano di pagare le tasse. Che città integerrima, in qualunque altra gli evasori sono molti di più. Però questi duecentoventinove non evadono di nascosto, con la miscela di imbarazzo e noncuranza che caratterizza i professionisti del «total black». Evadono con orgoglio, in quanto cittadini dell’autoproclamato Libero Territorio di Trieste, restituendo al mittente ogni bollettino fiscale che le autorità occupanti abbiano l’ardire di spedirgli. Persino le multe per sosta vietata. La motivazione è che ritengono un sopruso versare le imposte a uno Stato estero. È una mini-Brexit, con Equitalia al posto di Bruxelles e senza neanche più un sopravvissuto della Prima guerra mondiale che rinfacci ai secessionisti quel mezzo milione di italiani morti sulle pietraie del Carso per consentire un giorno anche a loro di pagare le tasse al governo di Roma.

Chissà quante altre scocciature si evitano, i cittadini del Libero Territorio di Trieste, oltre a quelle di andare dal commercialista e di avere Alfano ministro. Immagino un paradiso dell’anima dove tutto ciò che è proibito è permesso, compreso ruotare i partner a seconda dell’umore e mangiare i dolci come antipasto. C’è però un aspetto che mi lascia dubbioso: quando un libero cittadino del Libero Territorio viene ricoverato in un ospedale del confinante Stato italiano, chi paga per la sua degenza? E per la manutenzione delle strade su cui il libero cittadino sgomma liberamente? E per le scuole frequentate dai suoi liberi figli? Temo che la risposta sia sempre la stessa: gli altri cittadini. Quelli a cui è concessa la sola libertà di pagare per tutti.

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Candreva parla con Insigne e non esclude Napoli, ma c’è un dubbio

Retroscena Candreva

Il Corriere dello Sport apre l’edizione odierna dando alcuni dettagli in più sull’affare Candreva-Napoli, che tanto sta facendo parlare in questa mattina di calciomercato.  Secondo quanto riporta il quotidiano, il ragazzo, nonostante la preferenza per l’Inter di Mancini, non avrebbe nessuna preclusione verso i colori azzurri. Candreva, anzi, ne avrebbe già parlato con il suo compagno di nazionale, Lorenzo Insigne. L’unico dubbio del ragazzo è di natura tattica: con Callejon, che per altro ha rinnovato il contratto ieri, riuscirà a trovare spazio, dopo una stagione di alti e bassi in cui ha visto poco il campo da gioco? Per il Napoli non ci sarebbero problemi: gli azzurri sono convinti di poter far conciliare lo spagnolo e il biancoceleste.

Widmer soluzione in difesa, ma Sarri non dà il suo ok

Le ultime

Si muove il mercato del Napoli. Due sono i reparti da rinforzare maggiormente: il centrocampo e la difesa. Per quanto riguarda il primo, il Napoli sarebbe ritornato forte su Soriano, molto vicino agli azzurri la scorsa sessione di mercato. Per gli esterni, c’è Widmer: il ragazzo tuttavia non convincerebbe in pieno Sarri a livello tattico. Nei prossimi giorni, inoltre, arriveranno le risposte definitive di Milik e Herrera.

Koulibaly al Chelsea, Rugani l’alternativa?

Ritorna di moda Rugani

Koulibaly pare sempre più lontano da Napoli. Il Chelsea fa la sua offerta e il difensore vacilla. ADL prova a trattenerlo, ma è conscio di non poterlo costringere. Si valuta, per questo motivo, qualche alternativa al senegalese. Il primo sulla lista di Giuntoli sarebbe Daniele Rugani, pupillo di Sarri già ai tempi dell’Empoli. Il giovane difensore, quest’anno, rischierebbe di giocar ancor di meno alla Juventus; Napoli l’occasione perfetta. A riportarlo, la Gazzetta dello Sport.

Koulibaly rifiuta il rinnovo, il Chelsea offre una cifra monster

Koulibaly-Chelsea, volano cifre altissime

Il pressing di Chelsea per Koulibaly è di quelli asfissianti: i blues-secondo quanto riporta il Corriere dello Sport- sarebbero disposti ad offrire al Napoli 36 milioni di euro più bonus, proponendo al difensore un ingaggio vicino ai 3 milioni di euro all’anno. ADL al momento, però, non vacilla: Koulibaly, il cui contratto scadrà nel 2019, non si muoverà da Napoli. Il presidente starebbe provando a fargli rinnovare il contratto, ma l’agente del ragazzo avrebbe già rimandato al mittente due proposte, dagli ingaggi più alti di quel che percepisce attualmente.

Candreva, pronto un ricco quadriennale: oggi l’incontro decisivo

Le cifre

L’accordo con la Lazio c’è: 20 milioni di euro più bonus, si arriverebbe vicino ai 24, sono più che sufficienti per il presidente Lotito affinché Candreva possa lasciare Roma. Il Napoli ha superato, e di molto, la proposta dell’Inter sulla base di 18 milioni di euro. Adesso, tutto dipende dal ragazzo e dal su agente, Federico Pastorello. Ieri a Marsiglia, oggi a Milano: Pastorello incontrerà di persona Giuntoli per discutere del contratto. Gli azzurri proporranno al centrocampista un quadriennale da 2 milioni di euro. La decisione definitiva sarà presa massimo entro Domenica; il Napoli è più avanti di tutti, ma attenzione alle offensive in extremis di Antonio Conte e del Chelsea. A riportalo, il Mattino.

Herrera: “Non penso al Napoli, il Porto è un grande club”

Le sue parole

Ai microfoni di O Jogo, Herrera, messicano di proprietà del Porto, che tanto piace al Napoli, ha dichiarato: “E’ stato un duro colpo, non passerà in fretta. Nè per noi nè per i tifosi. E’ stata dura. Napoli? E’ bello sentire queste voci, significa che ho fatto le cose per bene. Sono in un grande club come il Porto, sono molto felice e penso a continuare a lavorare. In questo momento non penso molto al Napoli”

 

Inter bruciata, Candreva accetta Napoli con un’offerta giusta

I dettagli

Candreva-Napoli, più di una semplice idea mercato. Il Napoli pare aver superato la concorrenza dell’Inter. Il calciatore preferirebbe la maglia nerazzurra, ma non disdegnerebbe un approdo in azzurro. La Gazzetta dello Sport scrive in merito: “Accordo fatto, dunque, e Inter bruciata perché ferma, per il momento, a 18 milioni. Serve ora trovare un punto di incontro tra il Napoli e Candreva. Il ragazzo non ha preclusioni di sorta, anzi. Tuttavia, preferisce l’Inter e comunque intende riflettere ancora sul da farsi. Non andrà allo scontro con la Lazio pur di vestire nerazzurro nonostante i contatti frequenti con Mancini. Se da Milano non rilanceranno, e sembra non vogliano farlo, Candreva percorrerà con piacere l’autostrada per Napoli a patto che De Laurentiis gli garantisca uno stipendio simile a quello di Callejon (3 milioni, magari bonus compresi, per 4 anni)”.

Proteste tra rabbia e sete di vendetta a Dallas: uccisi 5 agenti, 7 feriti!

DALLAS – Tira la corda oggi, tirala domani ed ecco che alla fine si spezza e scattano le proteste, spesso con una “giusta ragione” a far da miccia ma poi, quando il fuoco divampa, ci si accorge che è difficile controllarlo e che esso va anche oltre e diventa sommossa e fertile terreno per vendette trasversali che sempre, alla fine, colpiscono altri innocenti mietendo altre vittime che ne alimenteranno la fiamma.

E’ quanto, ancora una volta, è accaduto. Questa volta è toccata a Dallas, dove era in atto una delle tante manifestazioni organizzate in varie città del Paese dopo la morte di due afroamericani, uccisi da poliziotti, in Louisiana e Minnesota dove il tutto è degenerato in una sommossa che ha visto in azione dei cosiddetti “multiple snipers”, tiratori scelti ben appostati che hanno aperto il fuoco mirando agli agenti 5 dei quali sono subito rimasti a terra, uccisi, mentre altri 7 – tra cui anche un civile – sono stati gravemente feriti

Un bagno di sangue, dunque, figlio di una lunga scia di sangue che ha fatto crescere e sempre più alimentato la tensione tra gli afroamericani e la polizia fino all’ultimo increscioso caso culminato con l’uccisione, nei giorni scorsi, di Philando Castile in Minnesota e, poche ore dopo, di Alton Sterling, in Louisiana, che ha fatto esplodere la rabbia portando la tensione alle stelle considerando che, con questi ultimi due, sono saliti a dieci il numero degli afroamericani uccisi dalla polizia negli Stati Uniti negli ultimi due anni in circostanze poco chiare e mai chiarite. Una lunga scia di sangue con nomi e volti ben chiari e ben impressi nella memoria di tutti.

Proviamo a farne memoria storica e cronologica:

Iniziamo con il 2014

  1. 17 luglio – Staten Island, New York, un agente bianco prende per il collo e provoca il soffocamento dell’afroamericano Eric Garner: era disarmato.
  2. 9 agosto – a Ferguson, sobborgo di St. Louis in Missouri, l’agente bianco Darren Wilson, 28 anni, uccide il 18enne afroamericano Michael Brown: era disarmato. NOTA: Il 25 novembre scoppiano violente proteste dopo che il Gran Jury si rifiuta di incriminare Wilson. Interviene anche il presidente Barack Obama:”La sfida piu’ grande e’ la profonda diffidenza tra la polizia e le comunita’ di colore, eredita’ della discriminazione razziale”.
  3. 21 agosto – Kajieme Powell, 25 anni, nero viene ucciso dagli agenti a St. Louis in Missouri, non lontano da Ferguson. Powell, mentalmente disturbato, aveva rubato due energy drink e un pacco di ciambelle ed aveva con se’ un coltello.
  4. 13 novembre – il caso piu’ triste: a Cleveland in Ohio, due agenti di polizia bianchi sparano ad un afroamericano di soli 12 anni che stava giocando in un parco con una pistola ad aria compressa.
  5. 20 novembre – a Brooklyn, muore Akai Gurley, un giovane nero di 28 anni: era disarmato. Fu colpito al petto dai colpi di pistola sparati da un poliziotto di origini asiatiche che stava effettuando una perlustrazione in uno stabile. La vittima, con la fidanzata, stava aspettando l’ascensore.

e la scia di sangue prosegue anche nel 2015 con altre 3 “vittime”:

  1. 4 aprile – un agente di polizia bianco di North Charleston (South Carolina), Michael T. Slager, uccide Walter L. Scott, 50 anni, nero e disarmato, durante un diverbio per una violazione stradale. Un video mostra che il poliziotto ha sparato all’uomo in fuga
  2. 8 agosto – a Austin, in Texas un 19enne afroamericano disarmato, sospettato di aver tentato un furto, perde la vita per mano di un agente in una colluttazione.
  3. 14 dicembre – il ventottenne Nicholas Robertson, viene ucciso a Lynwood, nella contea di Los Angeles.

ed eccoci all’attuale, all’anno in corso: il 2016

  1. 5 luglio –  Baton Rouge, in Louisiana, a morire sotto i colpi di un tutore dell’ordine è stato il 37enne Alton Sterling, disarmato, affrontato da due agenti che lo trascinano a terra e lo bloccano finché, uno dei poliziotti, non estrae la pistola e gli spara
  2. 6 luglio – Minnesota, Philando Castile, 32 anni, non aveva nessun precedente penale, era stato fermato per un normale controllo stradale perchè aveva un fanalino posteriore rotto e da quindici anni lavorava come responsabile della mensa di una scuola Montessori. Freddato in auto da colpi di pistola mentre era ancora con la cintura di sicurezza allacciata

QUESTI gli antecedenti e, con l’uccisione di Castle ed il video di ieri (girato dalla compagna di Castle, Lavish Reynolds) che ha documentato, in diretta su Facebook Live, la dinamica degli eventi subito dopo gli spari che lo hanno ucciso, si è giunti alla classica goccia che fa traboccare il vaso. Ed il vaso è traboccato, anzi è esploso, a Dallas (dove, nel centro, erano stati dispiegati quasi un centinaio di agenti) lasciando sul terreno altri 5 morti e 7 feriti.

E l’America è anche questo.

Il capo della polizia, David Brown, ha detto che due tiratori hanno sparato contro “la polizia da posizioni elevate durante la protesta/manifestazione” ed ha aggiunto “volevano ferire o uccidere il maggior numero possibile di agenti”. Tra i feriti alcuni sono in condizioni “critiche” e altri sono stati sottoposti a interventi chirurgici.

Le forze di sicurezza hanno divulgato su Internet la fotografia di “una persona di interesse”, un giovane, nero, e corpulento che indossa una camicetta con la stampa militare e porta quello che sembra un fucile; e hanno chiesto aiuto alla cittadinanza.

Al momento risultano fermate tre persone una delle quali e’ un cittadino di cui le autorita’ avevano divulgato una fotografia in precedenza e che si e’ consegnato spontaneamente.

L’altro e’ stato circondato in un garage dove ha cercato di prendere una donna in ostaggio minacciando di voler uccidere altri poliziotti e di far detonare bombe. C’e’ stato un negoziato, spari con un agente e alla fine la polizia lo ha neutralizzato facendo poi subito disattivare, da un equipe di artificieri, un pacco sospetto collocato nelle vicinanze.

Le autorita’ dell’aviazione civile hanno limitato i voli su Dallas, in Texas

vivicentro,it/cronaca – redazione/S.B  / web e agenzie / Proteste tra rabbia e sete di vendetta a Dallas: uccisi 5 agenti, 7 feriti!

EURO 2016: Semifinale Germania Francia 0-2| Fuori i campioni del mondo, Francia in finale

Euro 2016: Germania Francia 0-2. I transalpini mettono ko i campioni del mondo

Al Velodrome di Marsiglia è andata in scena la sfida tra Germania e Francia, quella che tutti consideravano una finale anticipata dove le protagoniste sono due indiscusse squadre blasonate. Questa seconda semifinale è valevole per la finalissima di domenica che si disputerà a Parigi contro il Portogallo (che ieri a Lione ha piegato la resistenza del Galles nella 1^ semifinale) per il titolo continentale 2016. A spuntarla sono i francesi: i padroni di casa battono i campioni del mondo e li “accompagnano” all’uscita. 

FORMAZIONI E TABELLINO

GERMANIA (4-2-3-1): Neuer; Kimmich, Boateng (60’ Mustafi), Höwedes, Hector; Kroos, Schweinsteiger (79’ Sanè); Draxler, Can (67’ Götze), Özil,; Müller.

In panchina: Leno, ter Stegen, Tah, Mustafi, Götze Weigl, Draxler, Podolski, Sané, Schürrle.

Allenatore: Loew.

Squalificati: Hummels.

FRANCIA (4-2-3-1): Lloris; Sagna, Umtiti, Koscielny, Evra; Pogba, Matuidi; Sissoko, Griezmann (91’ Cabaye), Payet (70’ Kantè); Giroud (77’ Gignac).

In panchina: Mandanda, Costil, Jallet, Mangala, Digne, Rami, Cabaye, Kantè, Schneiderlin, Gignac, Martial, Coman.

Allenatore: Deschamps

ARBITRO: Nicola Rizzoli (Italia).

  • Guardalinee: Elenito Di Liberatore e Mauro Tonolini (Italia).
  • Arbitri di porta: Daniele Orsato e Antonio Damato (Italia).
  • Quarto uomo: Damir Skomina (Slovenia).

AMMONITI: Can (G); Evra (F), Schweinsteiger (G); Ozil (G); Draxler (G); Kantè (F)

MARCATORI: Al 47’ e al  72’ Griezmann

CRONACA

 Primo tempo

In avvio di gara la Francia conduce a ritmi elevati primi 10 minuti dove si rende pericolosa, al 6’ minuto, con Griezmann che arriva al tiro con un piazzato rasoterra, ma trova Neuer pronto nella repinta.

Inizia poi il pressing dei tedeschi che annullano le azioni dei transalpini e dominano la gara fino alla fine dell’half time con azioni concrete e pericolose dando prova dell’indiscussa potenza che caratterizza i campioni del mondo.

La prima azione pericolosa dei tedeschi arriva al 13’ con una gran giocata di Müller che per poco non centra la porta in spaccata. Insistono i campioni del mondo con Emre Can che sfiora il vantaggio con un tiro a giro,  gran parata di Lloren che si allunga e riesce a respingere la sfera.

Continua il pressing asfissiante della Germania, la Francia appare in evidente difficoltà.

Ancora un’azione spettacolare innescata da Müller al 26’: la palla arriva dalle parti di  Ozil che prova la conclusione ma il tiro viene ribattuto. La palla viene allora intercettata da Schweinsteiger che prova la conclusione con un destro a giro dal limite dell’area: Lloris si impegna in una super parata deviando in angolo. La Germania continua ad attaccare difendendosi magistralmente.

Al 42’ Giroud prova a dare una sterzata alla squadra involandosi tutto solo in area avversaria, ma viene fermato a pochi metri dalla porta. Brivido per la difesa tedesca.

Colpo di scena allo scadere del tempo regolamentare: ammonito Schweinsteiger per fallo di mano nel tentativo di contrastare Evra, in area di rigore, mentre stava colpendo di testa. Inevitabile il calcio di rigore trasformato dal dischetto da Griezmann che con il vantaggio chiude il primo tempo.

Secondo tempo

Nella ripresa la Francia riparte in attacco come ad inizio gara. Le squadre si fronteggiano alla pari senza abbassare la guardia.

Al 60’ Boateng costretto a lasciare il campo per infortunio muscolare, dentro Mustafi per il quale si presenta subito un’occasione d’oro: Ozil sul secondo palo, gli serve una palla preziosa, l’ex Samp colpisce di testa ma era in fuorigioco. Francia più pericolosa dei tedeschi in questa fase di gioco.

Al 72’ arriva il raddoppio dei francesi che mettono ko i campioni del mondo: Pogba sulla sinistra mette in mezzo per Giroud che stacca di testa, ma Griezmann in agguato piazza in rete il gol del 2 a 0 realizzando la sua personale doppietta.

Arriva la reazione dei tedeschi con un’azione incisiva che prova a riaprire la gara: Kimmich al 74’ fa partire un gran sinistro a girare nello specchio della porta, ma il suo tiro si infrange contro il palo esterno. Ci riprova Draxler al 77’ , palla fuori di poco alla sinistra del portiere.

La Francia non arretra di un millimetro, continua a spingere in attacco. L’ultimo tentativo tedesco sul gong è a firma di  Kimmich che su cross dalla destra di Kroos tenta l’incornata, ma niente da fare, Lloris salva l’impossibile! Non c’è più tempo per la Germania, i francesi conquistano la finale contro il Portogallo.

Maria D’Auria