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VIDEO ViViCentro – Ivan e Cristiano: “Higuain alla Juve? Conta l’attaccamento a ‘sto’…”

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Una serata tutta da ridere con Made in Sud nella piazza di Madonna della Pace. I comici del noto programma televisivo si sono esibiti sul palco e noi abbiamo raggiunto Ivan e Cristiano. Queste le sue dichiarazioni.

dal nostro inviato a Dimaro, Ciro Novellino

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DIMARO LIVE – Maggio a Valdifiori: che gavettone!

I dettagli da Dimaro

Scene divertenti sul terreno di gioco di Dimaro, mentre la seduta d’allenamento del Napoli sta terminando. Durante gli esercizi di isometria, Christian Maggio ha riempito un secchio d’acqua e lo ha rovesciato in testa a Mirko Valdifiori. Risate per tutti.

dal nostro inviato a Dimaro, Ciro Novellino

Roberto Bolle and Friends: il 18 luglio a Verona

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Lunedì 18 luglio alle ore 22.00 la grande danza torna protagonista sul palcoscenico dell’anfiteatro areniano per l’attesissimo evento Roberto Bolle and Friends, giunto alla terza edizione all’interno del Festival Lirico.

La serata è organizzata dalla Fondazione Arena di Verona in coproduzione con Artedanza s.r.l. e anche per il 2016 si conferma un appuntamento di richiamo internazionale.

Protagonista indiscusso è Roberto Bolle, il ballerino italiano più conosciuto e apprezzato di tutto il mondo; nessuno prima di lui ha dato tanto prestigio e notorietà alla danza classica italiana.

In scena, accanto all’étoile del Teatro alla Scala e dell’American Ballet Theatre, artisti di calibro internazionale provenienti dalle più importanti compagnie europee e americane, per incantare il pubblico in una rassegna di stili e tecniche differenti. Uno degli elementi di maggiore successo di questo evento, infatti, deriva dalla fusione delle composite caratteristiche dei Friends che affiancano Roberto Bolle in un programma che unisce il repertorio classico a quello contemporaneo, con l’apporto di grandi coreografi che hanno scritto la storia del balletto.

Vedremo quindi esibirsi sul palcoscenico veronese l’artista russa Anna Tsygankova del Dutch National Ballet di Amsterdam, Christian Bauch ed Elena Vostrotina del Semperoper Ballett Dresden, Matthew Golding dal Royal Ballet di Londra, Nicoletta Manni, prima ballerina del Teatro alla Scala di Milano, Timofej Andrijashenko, sempre dal Teatro alla Scala di Milano, Osiel Gouneo del Norwegian National Ballet, Sarah Lane dell’American Ballet Theatre e Viktorina Kapitonova, prima ballerina dello Zurich Ballett.

Roberto Bolle and Friends

in coproduzione con Artedanza s.r.l.

18 luglio 2016 (ore 22.00)

Atto I

Prototype

Concept e coreografia: Massimiliano Volpini

Musica originale: Piero Salvatori prodotta da Fausto Dasè

Co-Regia e Visual Effects: Avantgarde Numerique e Xchanges Vfx Design

Artista: Roberto Bolle

Vertigo Maze

Coreografia: Stijn Celis

Musica: Johann Sebastian Bach

Artisti: Elena Vostrotina, Christian Bauch

Il Corsaro

Pas de deux

Coreografia: Marius Petipa

Musica: Riccardo Drigo

Artisti: Nicoletta Manni, Osiel Gouneo

After the rain

Coreografia: Christopher Wheeldon

Musica: Arvo Pärt

Artisti: Anna Tsygankova, Matthew Golding

Suite da L’Arlesienne

Coreografia: Roland Petit

Musica: Georges Bizet

Artisti: Viktorina Kapitonova, Roberto Bolle

Atto II

Don Chisciotte

Atto III – Pas de deux

Coreografia: Marius Petipa

Musica: Ludwig Minkus

Artisti: Anna Tsygankova, Matthew Golding

Pas de deux da Proust, ou les Intermittences du coeur

Coreografia: Roland Petit

Musica: Gabriel Fauré

Artisti: Timofej Andrijashenko, Roberto Bolle

Diana e Atteone

Coreografia: Agrippina Vaganova

Musica: Cesare Pugni; adattamento di Riccardo Drigo

Artisti: Sarah Lane, Osiel Gouneo

Duet from New Suite

Coreografia e luci: William Forsythe

Costumi: William Forsythe, Yumiko Takeshima

Musica: Johann Sebastian Bach: “Allemande” dalla Partita No.1 BWV 1002 in si minore (eseguita da Nathan Milstein)

Artisti: Elena Vostrotina, Christian Bauch

Le Grand Pas de Deux

Coreografia: Christian Spuck

Musica: Gioachino Rossini

Artisti: Viktorina Kapitonova, Roberto Bolle

Repliche: 27 luglio 2016 (ore 21.00) – 12, 19, 25 agosto 2016 (ore 20.45)

COLLEGATE:

Arena di Verona edizione 2016 del Festival lirico

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Unità adieu. In Francia, con il massacro di Nizza, sembra morta anche l’unità

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Unità adieu. Tempi bui e tristi per la Francia ma anche per noi tutti. Il terrorismo spinto e bastardo, senza remore alcuna che può esplodere anche alla porta accanto, sta creando una crepa anche negli occidentali. In me l’ha creata di sicuro (leggi QUI la mia opionone). Fatto sta che in tanti cominciano a chiedersi dov’è che si sta andando e cosa si sta facendo per abbattere questi bastardi che ora appaiono allo sbando, ora ben organizzati, ora … ora …. ed intanto ORA decine di vittime innocenti, tra cui sempre più bambini, vengono immolate – anche dal nostro NI – sull’altare del political correct o del cosiddetto civismo. In Francia, François Hollande, sembra non sapere più che fare o dire. Proprio ieri si è trovato a dire che l’impegno militare contro l’Isis continua e ad annunciare che la portaerei Charles De Gaulle era appena ripartita verso il Medio Oriente. Ma ora, e sempre di più, si muore qui in casa nostra e quel camion impazzito sul lungomare di Nizza ha allargato un cuneo drammatico nella società francese. E ci riguarda tutti.

Questo è quanto Cesare Martinetti esprime nel suo Editoriale di oggi che, a seguire, vi proponiamo. Buona lettura!

E ora la Francia si scopre divisa CESARE MARTINETTI

Il massacro di Nizza, per chi ancora ci credeva, ha tolto ogni alibi alla politica. L’unità nazionale, dilagata spontaneamente per le strade di Parigi e di Francia dopo l’attacco a Charlie Hebdo (7 gennaio 2015), è silenziosamente evaporata. Nei giorni del Bataclan (13 novembre) era prevalso il dolore e lo smarrimento alla retorica nazionale. Ieri l’onda d’urto della Promenade des Anglais si è tradotta in accuse e scaricabarile, a destra e a sinistra. Unità adieu.

François Hollande, indubbiamente il presidente più sventurato della Quinta Repubblica, nella sua pur ammirabile compostezza, non guadagnerà i punti perduti com’era accaduto l’anno scorso. Il folle attacco del guerriero solitario franco-tunisino che viveva in un quartiere popolare di Nizza Est ha mandato in frantumi quel che restava dello spirito unitario. All’Eliseo le parole d’ordine restano quelle del 2015: «unité, cohésion, faire bloc». Tanto più che l’attentato è avvenuto la sera del 14 luglio, grande giorno di festa popolare, dopo la sfilata militare sugli Champs Elysées e la tradizionale intervista televisiva del presidente, nella quale Hollande aveva rilanciato l’allarme terrorismo ma anche sfoggiato la fierezza di un Paese che pur sotto attacco aveva conservato i suoi valori.

Ieri il presidente ha subito annunciato la proroga dello stato di emergenza che doveva cadere il 26 luglio. In questi mesi di contestazioni sociali le misure d’«urgence» hanno prodotto lacerazioni e polemiche infinite: alla sfida di piazza dei casseurs, le forze di polizia hanno risposto con una durezza spesso ingiustificata contro i manifestanti. E adesso ci si chiede se davvero quest’emergenza che si va perennizzando serva a qualcosa.

La mattina del 14 luglio trentamila poliziotti hanno vigilato sulla sicurezza di Parigi; poche ore dopo un folle di nome Mohammed ha facilmente superato il cordone poliziesco di Nizza fingendo di dover consegnare dei gelati ai bar della passeggiata a mare. Persino un ultramoderato come Alain Juppé, sindaco di Bordeaux ed ex primo ministro, l’uomo per ora in testa a tutti i sondaggi per le presidenziali 2017, non ha trattenuto l’attacco al governo: la strage si poteva evitare.

Gli effetti sulla psicologia sociale per l’orrore provocato da una carneficina così feroce sono imprevedibili e a questo punto è persino sproporzionato misurare le polemiche tra destra e sinistra, governo e opposizione di fronte a un evento talmente inaccettabile. È chiaro a tutti che c’è qualcosa di più grande in ballo, un attacco come quello di Nizza mette in gioco la sicurezza di tutti. Nel mirino non ci sono i vignettisti della Rive gauche parigina e nemmeno i frequentatori multietnici dei locali intorno alla Bastiglia come il Bataclan: c’è il popolo del 14 luglio.

François Hollande ha detto ieri che l’impegno militare contro l’Isis continua, la portaerei Charles De Gaulle era appena ripartita verso il Medio Oriente. Ma quel camion impazzito sul lungomare di Nizza ha allargato un cuneo drammatico nella società francese. E ci riguarda tutti.

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VIDEO ViViCentro – Anonimo: “Un bigliettino ad Higuain? Dove hai fatto Pasqua, fai anche Natale!”

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Una serata tutta da ridere con Made in Sud nella piazza di Madonna della Pace. I comici del noto programma televisivo si sono esibiti sul palco e noi abbiamo raggiunto Anonimo. Queste le sue dichiarazioni.

dal nostro inviato a Dimaro, Ciro Novellino

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DIMARO LIVE – Uno striscione di protesta contro De Laurentiis: molto duro…

I dettagli

Questa mattina, durante la seduta di allenamento, al comunale di Carciato, è apparso, alle spalle della consueta palestra, un duro striscione di protesta da parte di alcuni tifosi che è stato prontamente rimosso. Lo steso recitava: “E’ evidente non sarai mai il nostro presidente”.

Higuain verso l’addio, De Laurentiis punta Morata

I dettagli

Il Corriere del Mezzogiorno dedica un ampio approfondimento alla questione Higuain:

Il 25 luglio è il giorno in cui il Pipita dovrebbe arrivare a Dimaro, ma sono in pochi quelli che credono che verrà. Per ora un solo contatto tra i club: una telefonata intercorsa tra i due direttori sportivi. Una comunicazione in cui la Juve ha annunciato l’offerta.

Pagherà cash o proverà a gestire il trasferimento con una cifra fissa di sessanta milioni più contropartite tecniche interessanti per il Napoli? La Juventus può giocare su entrambi i tavoli, essendosi assicurata la volontà del giocatore.

La clausola per intero in due tranche oppure sul piatto può anche mettere il centravanti che piace a Sarri e che sarà il “problema” numero uno del Napoli. Simone Zaza è il profilo che potrebbe interessare il club azzurro. E poi Rugani e anche Sturaro. Su Pereyra c’è un discorso già in essere.

Se De Laurentiis dovesse arrendersi al trasferimento di Higuain alla Juve, Zaza pero potrebbe anche stare “stretto”. Quando andò via Cavani arrivò appunto il Pipita. Dopo tre anni l’avvicendamento dovrebbe essere simile.

Gli orizzonti in questo momento sono ampi e arrivano ad Alvaro Morata del Real Madrid, il cui costo si aggira attorno ai 60 milioni. Ingaggio in linea con i parametri del Napoli (4/5) milioni.

L’acquisto dello spagnolo probabilmente richiederebbe il sacrificio di un altro scontento, Koulibaly. Che nel frattempo sarebbe però già stato rimpiazzato da Rugani. Scenari possibili, per ora ancora indefiniti.

VIDEO ViViCentro – Enzo e Sal: “Higuain? Puoi anche andare, ma non alla Juve altrimenti ‘tien e…'”

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Una serata tutta da ridere con Made in Sud nella piazza di Madonna della Pace. I comici del noto programma televisivo si sono esibiti sul palco e noi abbiamo raggiunto Enzo e Sal. Queste le sue dichiarazioni.

dal nostro inviato a Dimaro, Ciro Novellino

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Napoli, Icardi o Morata per sostituire Higuain

I dettagli

Come riferisce Il Corriere dello Sport, nel prossimo week end anche Gonzalo Higuain dovrebbe arrivare nel ritiro di Dimaro, ma il piano di emergenza del Napoli prevede un piano di alta qualità: Icardi o Morata. Per andare all’assalto di Morata o Icardi sono necessari almeno 60 milioni di euro. Real Madrid e Inter non hanno nessuna intenzione di cederli: con Morata il Real ha trovato l’accordo per il rinnovo fino al 2021. Davanti a una cifra simile, però, i due club potrebbero ripensarci, a maggior ragione se ci fosse il consenso dei diretti interessati. Resta sempre in sospeso l’offerta dell’Arsenal che vorrebbe mettere sul piatto della bilancia il nazionale francese Giroud (29 anni) che valuta almeno 25 milioni di euro.

Gramellini: lettera aperta ai mussulmani

Nel Buongiorno di Gramellini di oggi, 16 luglio 2016, troviamo quella che può definirsi una lettera aperta ai mussulmani, ma a quelli veri, a quelli non integralisti e fanatici, a quelli che ragionano con la testa ed anche il cuore, non con i genitali rivolti alle vergini che li attendono e con il cervello al macero. A quelli che conoscono veramente il Corano e che pertanto ben sanno quanto l’eresia wahabita lo ha deformato trasformando, appunto, il suicidio (con annesso massacro di innocenti) in un atto eroico che riceverà in premio tante vergini che sono lì ad attenderlo per il suo sollazzo come loro interpretano vari passi del Corano che «parlano delle vergini eternamente giovani che aspettano non soltanto i martiri bensì tutti i musulmani degni di entrare in paradiso». O almeno così gli fanno credere quanti a loro fanno il lavaggio di quel poco cervello che hanno. E lo fanno travisando il tutto evitando di far conoscere a loro il vero verbo: «In realtà, infatti, alcuni commenti meno tendenti al fanatismo affermano che le mitiche urì, o huri, non sarebbero affatto fanciulle vergini bensì asessuati angeli». Ma questo, nella loro ignoranza e nel loro fanatismo, non lo sanno ne vogliono saperlo per cui solo quando si saranno fatti saltare (comunque uccisi o fatti uccidere) capiranno di essere stati abilmente manipolati e, ancora e per l’estrema volta, utilizzati ed abusati. Ma ormai sarà tardi e con essi avranno trascinato tanti innocenti ed anche tanti piccoli esseri che proprio colpa, anche volendo, non potrebbero avere.

Con e contro gente così ignorante e fanatica c’è poco da discutere e da provare a far capire. L’unica strada potrebbe essere quella che ho già espresso in mio precedente commento e cioè, seguirli nel loro immaginario e nel loro credere e pertanto smetterla con il civile (e cattolico) pietismo. Smetterla di raccogliere i loro resti con umana pietà e, nel raccogliere anche quelli dei tanti innocenti di cui hanno fatto strage, stringere anche il nostro cuore ed accantonare il pietismo e, anziché inumarli rispettando anche il loro credo (orientamento alla mecca ecc ecc) farne mangime per porci o, quantomeno, sottofondo per porcilaia. Chissà che conoscendo quanto accadrà al loro corpo terreno, e in virtù sempre delle loro credenze, capiscano finalmente che ad attenderli, alla fine del percorso, non ci saranno le urì, o huri, e nemmeno angeli asessuati o meno ma …. solo porci; porci come loro in una porcilaia come quella nella quale, in realtà, hanno vissuto la loro vita con la mente e con il corpo.

Ma leggiamo ora le “lettera aperta” di Gramellini. Buona lettura:

Caro musulmano i tuoi fratelli adesso siamo noi. MASSIMO GRAMELLINI

 Caro musulmano non integralista che vivi in Occidente, esci fuori. Lo so che esisti, ti ho conosciuto. In privato mi hai confidato tante volte il tuo sgomento per l’eresia wahabita che ha deformato il Corano, trasformando il suicidio in un atto eroico, e la tua rabbia verso la corte saudita che si atteggia a nostra alleata e invece finanzia quell’eresia dai tempi di Bin Laden. Il piano degli aspiranti califfi è piuttosto chiaro: utilizzano ragazzotti viziati come gli stragisti del Bataclan e relitti umani come il camionista che ha seminato la morte sulla promenade di Nizza per alimentare la paura e l’odio verso l’Islam, così da portare i razzisti al potere in Occidente e creare le condizioni per innescare una guerra di civiltà. È la trama dei fanatici di ogni epoca, la conosciamo bene. Negli Anni Settanta del secolo scorso il terrorismo di sinistra insanguinò le nostre strade con altri metodi (bersagli simbolici e non indiscriminati) ma identici obiettivi: scatenare la rivoluzione. Fallì quando l’operaio comunista che credeva suo alleato gli fece il vuoto intorno. E l’operaio gli si rivoltò contro perché aveva qualcosa da perdere: una casa, uno stipendio, un pallido benessere. Nessuno, credimi, fa la rivoluzione se ha qualcosa da perdere. Il simbolo di quel cambio di stagione fu il sindacalista Guido Rossa, che pagò con la vita la rottura dell’omertà in fabbrica.

Oggi Guido Rossa sei tu. Ti auguro lunga vita, ma è da te che ci aspettiamo il gesto che può cambiare la trama di questa storia. I farabutti che sgozzano in nome dell’Islam non vengono dal deserto: sono cresciuti in Occidente e quasi sempre ci sono anche nati. Frequentano i tuoi negozi e le tue moschee, parlano la tua lingua, credono (a modo loro) nella tua religione. Hanno figli che vanno a scuola con i tuoi, mogli che chiacchierano con la tua. Per troppo tempo li hai guardati come dei fratelli che sbagliavano, ma che non andavano traditi. Non condividevi i loro comportamenti, ma non te la sentivi di denunciarli: in qualche caso per paura, ma più spesso per una forma perversa di solidarietà religiosa e razziale.

Adesso però il gioco si è fatto troppo duro e non puoi più restare sull’uscio a osservarlo. Adesso anche tu, come l’operaio comunista di quarant’anni fa, hai qualcosa da perdere. Bene o male l’Occidente ti ha accolto, offrendoti la possibilità di una vita più dignitosa di quella che ti era consentita nella terra da cui sei scappato. Ora sei uno di noi. Tuo fratello non è più il camionista di Nizza, ma il bambino che le sue ruote hanno stritolato sul selciato. Non puoi continuare a negare l’evidenza o a girarti dall’altra parte. Hai oltrepassato quel confine sottile che separa il menefreghismo dalla complicità.

Facciamo un patto. Noi cercheremo di tenere i nostri razzisti lontani dal governo e di migliorare il livello della sicurezza, anche se è impossibile proteggere ermeticamente ogni assembramento umano. Tu però devi passare all’azione. Devi prendere le distanze dagli invasati che si sentono invasori e dagli imam che li fomentano. Denunciarli, sbugiardarli, controbattere punto su punto le loro idee distorte. Pretendendo, tanto per cominciare, che nella tua moschea si parli la lingua che a scuola parlano i tuoi figli: francese in Francia, italiano in Italia. Senza di te perderemmo la partita. Ma vorrei ti fosse chiaro che fra gli sconfitti ci saresti anche tu.

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VIDEO ViViCentro – Gino Fastidio: “Higuain è gas, ma io la notte dormo. Juve? Meglio di no”

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Una serata tutta da ridere con Made in Sud nella piazza di Madonna della Pace. I comici del noto programma televisivo si sono esibiti sul palco e noi abbiamo raggiunto Gino Fastidio. Queste le sue dichiarazioni.

dal nostro inviato a Dimaro, Ciro Novellino

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UFFICIALE – Zuniga lascia Napoli e va al Watford

I dettagli
La SSC Napoli comunica di aver ceduto al Watford il calciatore Camilo Zuniga con la formula del prestito con possibilita’ di riscatto fino al 30 giugno 2017. Lo riporta il sito ufficiale del calcio Napoli.

DIMARO LIVE – La situazione degli infortunati e una gradita sorpresa

I dettagli da Dimaro

Via alla seduta di allenamento di questa mattina. Azzurri in gruppo, lavorano su un blando riscaldamento. Ancora a parte Albiol e Tonelli, in palestra, fermo ai box de Guzman per un problema al bicipite femorale, mentre la lieta notizia viene da Reina che lavora in gruppo.

dal nostro inviato a Dimaro, Ciro Novellino

De Laurentiis, nuova offerta per Higuain: si cerca di trattenerlo

I dettagli

Come riferisce Il Corriere dello Sport, la strategia già studiata da tempo da Aurelio De Laurentiis per convincere Gonzalo Higuain a restare per almeno un anno ancora a Napoli prevede un ritocco dell’ingaggio portandolo a 8 milioni di euro, portando la clausola a 40 milioni di euro con la scadenza dell’attuale accordo fissata sempre al 30 giugno 2018.

Napoli, doppia amichevole in Germania ad agosto

I dettagli sull’amichevole

Secondo il Corriere dello Sport, lunedì è in programma qui a Dimaro (ore 18) il primo test stagionale contro i dilettanti dell’Anaune. Le altre due amichevoli si disputeranno sabato 23 a Trento contro la squadra locale mentre il 28 luglio, un giorno prima della fine del raduno, gli azzurri affronteranno, sempre a Trento, l’Entella. Il 1° agosto e il 7 il Napoli esordirà al San Paolo contro il Nizza e il Monaco. Poi in Germania, l’11 con l’Hertha Berlino e il 14 col Friburgo.

A Nizza, con tanti innocenti, è morta la pietà

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Il noto giornalista italiano, Domenico Quirico, reporter per La Stampa, inviato di guerra e caposervizio esteri,  è stato anche corrispondente da Parigi e pertanto oggi, sul quotidiano torinese, non poteva mancare un suo articolo che analizzasse e raccontasse l’ennesima vicenda di sangue che tanto nuovo lutto e dolore ha seminato in Francia.

Nel farlo, Quirico porta il suo pensiero e le sue riflessione sui fanciulli e da questi sviluppa l’articolo che vi proponiamo e che lui titola: I volti dell’innocenza cancellati dal fanatismo, così è morta la pietà.

LEGGIAMOLO:

I volti dell’innocenza cancellati dal fanatismo, così è morta la pietà. DOMENICO QUIRICO

Il volto dei bambini morti a Nizza dobbiamo immaginarlo. Quella serietà estremamente misteriosa, quando la morte cancella dal volto tutto ciò che prima rappresentava la giovinezza: il sorriso, la malizia, la bellezza. Quel che rimane è diverso, indefinibile. Non chiede nulla, non ci chiama, non trasmette alcun messaggio. Come se quella piccola vittima avesse appreso troppo presto qualcosa per cui avrebbe avuto diritto di attendere tutta una vita.

Il terrorista autore della più terribile strage di bambini in Europa degli ultimi anni non ha visto e non vedrà i volti delle sue piccole vittime. Il modo di uccidere che ha scelto, calpestarli con il camion lanciato a tutta velocità, lo ha asserragliato nella corazza della bestialità, della sete di sangue, del fanatismo. In fondo l’attimo in cui la belva salta fuori dal fitto della foresta, la rabbia, l’odio, di più: una indifferenza fosca e spietata che erompe a fiammate a cui forse ci si abbandona senza rimpiangere nulla e senza compatire se stessi.

Solo perché non li ha guardati negli occhi prima di schiacciarli a morte ha avuto la forza di uccidere, perché ha evitato la trappola miracolosa della pietà che permette all’uomo di essere per alcuni istanti qualcosa di diverso da quello che spesso, purtroppo, è? E’ questa la soglia davanti a cui per un attimo la bestia insanguinata si arresta. La pietà che non è amore perché l’amore sa essere implacabile egoismo. La pietà non chiede di essere ricambiata, non giudica, è misericordia per un attimo, senza condizioni.

Questo terrorista franco-tunisino che per troppi, purtroppo, la illegittima qualifica di «martire» spingerà tra gli ingiudicabili profeti, ci impone la domanda terribile: come è possibile decidere di uccidere decine di bambini? Anche questa volta è stato in contatto con le sue vittime, ha guardato la folla che inconsapevole ammirava i fuochi artificiali. Fino all’ultimo ha avuto la facoltà di scegliere.

Eppure quest’uomo è fatto come tutti noi, respira mangia dorme legge sente vede. Ma cosa c’era dentro di lui? Chi era quest’uomo? Come può esser stato quello che è stato, aver fatto quello che ha fatto, come è possibile? E quante altre persone esistono come lui nel mondo e che cosa ha prodotto in loro, sani di mente, tanta disumanità?

È la più terribile arma del fanatismo totalitario: la capacità di eliminare l’obbligatorietà del rimorso tra i suoi combattenti e missionari di morte. Se riesci a convincere un gruppo di uomini, e sono ormai migliaia e migliaia, che le loro azioni sfuggono al giudizio morale, sono al di sopra e al di là di una condotta definita universalmente inumana, hai in mano la macchina perfetta per illimitate e pianificate atrocità. Sgozzi un innocente? Schiacci un bambino? Non temere! Sei lo strumento dell’azione di un dio terribile e immanente nella Storia. Allora l’assassino diventa, e si sente, il sacerdote di un sanguinoso ma sacrosanto sacrificio. Aiutare dio a purificare il mondo: che impresa, altro che appassire nella malinconia di certe sventure mediocri, senza nobiltà di catastrofe!

Allora il rimorso non esiste più, ogni azione diventa legittima e neppure quegli occhi di bimbi ti fermeranno. Un mondo in cui nessuno è innocente, salvo tu: avete ucciso la pietà, adesso sì che i carnefici possono mettersi al lavoro.

VIDEO ViViCentro – L’ex sindaco di Dimaro, Menghini: “Napoli è nel nostro cuore”

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L’ex sindaco di Dimaro, Romedio Menghini, oggi assessore allo sport della stessa ridente cittadina trentina, nella Val di Sole, è stato raggiunto dai nostri microfoni e queste sono le sue dichiarazioni.

dal nostro inviato a Dimaro, Ciro Novellino

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VIDEO ViViCentro – La voce dei tifosi: “Giaccherini un buon colpo, ma Higuain resti”

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La voce dei tifosi azzurri qui a Dimaro. Il Napoli, le sedute di allenamento e il calciomercato con Giaccherini ormai azzurro. Questa le loro paorle.

dal nostro inviato a Dimaro, Ciro Novellino

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Juve, Paratici su Higuain: “Nessuna trattativa di scambio, il Napoli pensa a rimpiazzarlo”

Le sue parole

A margine del Premio Colantuoni, il ds della Juventus, Fabio Paratici, ha parlato a gazzetta.it: “Higuain? Lo seguivamo prima del Napoli, parlandone col Real senza raggiungere però l’accordo economico. In mancanza di quello evitammo di avvicinare il ragazzo. E ora il Napoli deve preoccuparsi? Ma no, non credo. Tutti i grandi club sanno che i loro top player possono ricevere offerte allettanti. Noi abbiamo i Bonucci e i Pogba seguiti e appetiti da tanti club e ci siamo preparati eventualmente a rimpiazzarli. Così starà facendo anche il Napoli, sicuro. Comunque Higuain per noi è una cosa lontana. Sento dire che al Napoli piace più di un nostro giocatore ma garantisco che al momento non ci sono arrivate richieste e quindi non esistono trattative. Questo è un mercato più aggressivo rispetto ai precedenti. Pjaca? Un talento autentico, giovane. E quindi da parte nostra c’è il dovere di seguirlo da vicino, con attenzione. Il croato giocherebbe di fianco a Dybala dietro Higuain? Abbiamo un allenatore assai capace e questi sono compiti suoi, eventualmente. Ma la cosa di Higuain la vedo lontana”.

RILEGGI LIVE – Dimaro, seduta mattutina: si suda sul campo e Reina è in gruppo!

Segui il nostro LIVE da Dimaro

Fine allenamento

11:11 – Un gavettone ‘raffredda’ Valdifiori: colpa di Maggio

11:05 – Tribuna finalmente gremita al campo di Carciato e parte il coro ‘Un giorno all’improvviso’, poi ‘Higuain, Higuain, Higuain’, ‘Chi non salta juventino è…’

10:58 – Si prendono le stuoie, azzurri a terra per gli addominali e gli esercizi di isometria

10:54 – Sarri spiega al meglio i movimenti per la fase offensiva. Corre a parte Tonelli

10:33 – Si cambia, ora sono il centrocampo e l’attacco a lavorare sulla tattica, mentre il pacchetto arrretrato lavora atleticamente

10:22 – Anche Chiriches in gruppo

10:21 – ‘Chi non salta è juventino’, i tifosi incitano gli azzurri che continuano ad allenarsi

10:09 – Anche Albiol prende parte al lavoro difensivo, durante la seduta tattica. Per i portieri duro lavoro fatto di conclusioni ravvicinate

10:06 – Il resto del gruppo svolge lavoro atletico

10:04 – Si alza il drone, comincia il lavoro difensivo sulla linea e l’uscita su palla alta

09:56 – Il lavoro comincia ad intensificarsi

09:50 – Reina in gruppo

09:47 – Anche Tonelli scende in campo e si dirige in palestra. Il gruppo comincia il riscaldamento

09:45 – Azzurri in campo per la seduta di questa mattina

09:14 – Anche Reina si dirige in palestra

09:12 – In campo scende subito Raul Albiol che si dirige in palestra insieme a Rafael

Buongiorno amici di Vivicentro.it e benvenuti alla diretta testuale della seduta di allenamento di questa mattina. Gli azzurri, come sempre, scenderanno in campo agli ordini di Maurizio Sarri e noi vi aggiorneremo in tempo reale.

dal nostro inviato a Dimaro, Ciro Novellino