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Olimpiadi Rio 2016, Tuffi: Tania Cagnotto in finale da 3 metri, ma non brilla

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Non una gara memorabile per Tania Cagnotto che, dopo 73.50 punti nel doppio e mezzo indietro carpiato d’apertura, commette più di una sbavatura nelle successive rotazioni e accede alla finale da 3 metri in programma domani alle 21 con 324.40 punti, settima. La bolzanina può però migliorarsi tantissimo nel momento decisivo e rimane in piena corsa per la medaglia di bronzo insieme alla canadese Jennifer Abel, che a differenza di ieri parte in sordina ma chiude comunque terza a quota 343.45 (373 in eliminatoria). Davanti, seppur imperfette, le cinesi Shi Tingmao (385) ed He Zi (364.05) sembrano irraggiungibili.

La gara non è particolarmente testa e sono in tante a commettere errori, dapprima la russa Kristina Ilinykh che con una penalità macchia la sua prova e ovviamente saluta l’obiettivo top 12. La bolzanina è leggermente abbondante nell’avvitamento avanti da 67.50, poi salta storta nel triplo e mezzo avanti carpiato (58.90) e non riesce a mettere le marce alte neanche con doppio e mezzo ritornato carpiato (64.50) e doppio e mezzo rovesciato carpiato, incredibilmente abbondante in ingresso (60).

Poco male comunque, perché l’obiettivo odierno era la qualificazione e non il punteggio. Domani infatti si ripartirà tutte da zero e sarà sicuramente un’altra storia. E comunque nessuna rivale Abel esclusa è sembrata in grandissima forma: quarta l’australiana Maddison Keeney in rimonta (326.35), quinta la statunitense Abigail Johnston (324.75) e sesta la malese Ng Yan Yee (324.75).


In Italia è la Rai che detiene i diritti in esclusiva per la trasmissione delle gare olimpiche: tre i canali che garantiranno una copertura completa degli eventi. 

Rai 2 come canale olimpico di riferimento, dedicato in particolare agli atleti azzurri.
Su Raisport 1 la diretta delle discipline individuali, come atletica, nuoto, tuffi, scherma, pugilato e ginnastica.
Raisport 2, invece, si concentrerà sugli sport di squadra come basket, volley, beach volley, calcio, pallanuoto e rugby.

La copertura quotidiana comincerà alle 14 ora italiana e terminerà intorno alle 5.30 del mattino successivo

vivicentro.it/sport/Olimpiadi Rio 2016   –  Stanislao Barretta/redazione sportiva – francesco.caligaris@oasport.it

Twitter: @FCaligaris

Foto da: LaPresse/ufficio stampa Arena Italia

Pescara – Frosinone 2 – 0: ci pensa Verre

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Pescara – Frosinone 2 – 0, con doppietta di Verre

Con una doppietta di Valerio Verre, il Pescara liquida la pratica Frosinone, e vola al quarto turno di Tim cup, dove ad attendere il Pescara ci sarà l’Atalanta.

Pescara – Frosinone è il match valido per il terzo turno della Tim cup. I ciociari hanno battuto al secondo turno il Como, mentre per il Delfino si tratta dell’esordio stagionale nella manifestazione. Gara unica. Infatti, se al termine dei 90′ regolamentari il match terminerà in parità, saranno disputati i tempi supplementari. Perdurando il risultato di pareggio, la squadra che affronterà nel turno successivo la vincente di Atalanta – Cremonese, uscirà dalla «lotteria» dei rigori.

4 – 3 – 2 – 1 il modulo adottato dal Pescara, con la coppia Benali – Verre sulla trequarti a supporto dell’unico terminale offensivo, Caprari. 4 – 2 – 3 – 1, invece, il modulo adottato dall’ex tecnico del Pescara, Pasquale Marino, ora sulla panchina dei laziali: all’ex Daniel Ciofani il compito di pungere la difesa abruzzese. In una serata afosa, arbitra Damato di Barletta.

la prima manovra è di marca ospite, con Brighenti che crossa dalla destra, si avvita Ciofani, ma il suo colpo di testa termina sul fondo. La replica del Pescara non si fa attendere: al 4′ ottimo spunto di Brugman dalla sinistra, cross per la testa di Caprari che mette in apprensione la difesa ciociara.

Al 10′ Dionisi si libera molto bene, e lascia partire un tiro che impegna Bizzarri. Sul rovesciamento di fronte, è il Pescara, con un gran tiro di Verre dai 25 metri ad impegnare severamente Bardi, che con la mano di richiamo si salva in corner.

Al 20′ bella azione orchestrata da Memushaj, e conclusa da Valerio Verre, che con un piatto chirurgico in area di rigore, batte Bardi per l’1-0 del Pescara. Il Frosinone prova a scuotersi, ma la formazione di Marino si espone ai micidiali contropiedi delle squadra di Oddo, e rischia in almeno un paio di occasioni la rete del raddoppio.

Al 29′ Biraghi impegna Bardi con un tiro dal limite dell’area. La prima frazione termina con il punteggio di Pescara – Frosinone 1 – 0.

L’inizio di ripresa vede subito al 48′ i ciociari sfiorare il pari con un tiro di Dionisi deviato in corner. Al 50′ percussione in solitaria di Benali, con il calciatore libico che si lascia respingere il titolo in angolo. Al 51′ prezioso assist di Caprari per Verre, che sigla la sua doppietta. Pescara – Frosinone 2 – 0.

Il Pescara cerca di amministrare il vantaggio, senza correre pericoli, mentre il Frosinone non riesce ad impensierire la difesa abruzzese. Al 68′ Caprari per poco non approfitta di una disattenzione difensiva del laziali per calare il tris.

All’85’ Soddimo ci prova su punizione, ma la palla si infrange sulla barriera, sulla respinta Dionisi impegna Bizzarri che si salva in corner.

PESCARA 4 – 3 – 2 – 1 Bizzarri, Zampano, Coda (dal 66′ Gyomber), Zuparic, Biraghi, Memushaj /dall’83’ Del Sole), Brugman, Cristante, Benali, Verre (dall’83’ Mitrita), Caprari. All. M. Oddo.

FROSINONE 4 – 2 – 3 – 1 Bardi, Brighenti, Pryyma, Russo, Crivello, Gori (dal 54′ Gucher) , Sammarco, Paganini (dal 68′ Churco), Dionisi, Frara (dal 79′ Soddimo), Ciofani. All. P. Marino.

ARBITRO: Damato di Barletta

AMMONITI: Dionisi, Coda, Zampano,

RETI:  20 ‘Verre, 51’ Verre

CHRISTIAN BARISANI

 

 

Olimpiadi Rio 2016, Tiro a volo: Rossetti è infallibile, e l’oro è suo!

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Meglio di papà Bruno bronzo a Barcellona 1992. Ad appena 21 anni Gabriele Rossetti è campione olimpico. Risuona ancora l’Inno di Mameli all’Olympic Shooting Centre con il figlio d’arte che regala allo skeet azzurro (Tiro a volo) la terza medaglia in appena 24 ore.

Un trionfo targato Andrea Benelli, bravo a lanciare subito tra i senior questo prodigio che sino a un anno e mezzo fa gareggiava ancora tra gli junior. Piattelli su piattelli sbriciolati che l’hanno portato subito al bronzo iridato a Lonato e al trionfo nelle finali di Coppa del mondo davanti a un certo Vincent Hancock (oggi in ombra).

LA GARA Praticamente fuori al termine delle prime tre serie di qualificazione con ben quattro errori, Rossetti era consapevole di non dover più sbagliare per sperare nella qualificazione. E non ha sbagliato. Il 50/50 ha permesso all’atleta del Tiro a Volo di Pieve a Nievole-Montecatini di arrivare a uno shoot-off a cinque per due posti. Rossetti è perfetto, i francesi Anthony Terras ed Eric Delaunay e l’indiano Mairaj Ahmad Khan devono dire addio ai sogni di gloria.

A partire dalle ore 20.00 lo show del poliziotto pontigiano continua: 32/32 tra semifinale e gold final, lo svedese Marcus Svensson, già oro nella preolimpica di aprile, è altrettanto preciso sino agli ultimi quattro piattelli quando la mancata nuvoletta rosa regala all’Italia un altro oro dodici anni dopo il successo di Andrea Benelli ad Atene. Sul podio anche il kuwaitiano che gareggia con la bandiera del Cio Abdullah Alrashidi, plurititolato della della specialità che conquista il primo podio olimpico battendo 16-14 l’ucraino oro a Sydney 2000 Mikola Milchev.  


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La copertura quotidiana comincerà alle 14 ora italiana e terminerà intorno alle 5.30 del mattino successivo

vivicentro.it/sport/Olimpiadi Rio 2016   –  Stanislao Barretta/redazione sportiva – francesco.drago@oasport.it

Stabia Allarme per intervento Vigili del fuoco in via Tavernola

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Allarme a Castellammare di Stabia per caduta calcinacci da Palazzo in via Tavernola.

Stabia – I pompieri sono accorsi in via Tavernola, al civico 41, un edificio di 6 piani, dove stanno continuando a scrostare intonaco dai balconi e quindi lasciando cadere calcinacci all’altezza dell’autoscuola S. Catello.

Il fatto ha destato allarme e preoccupazione nei cittadini della zona tanto più perché l’edificio non può considerarsi vecchio e, in apparenza, non appariva in cattive condizioni.

I Vigili del fuoco hanno recintato la zona tutta intorno all’autoscuola S. Catello e sono all’opera per mettere in sicurezza la zona.

(notizia in aggiornamento)

 

vivicentro.it/sud/cronaca

Distributori taroccati: il Codacons chiede controlli maggiori e nomi

L’associazione chiede alla Guardia di Finanza più controlli e l’elenco dei distributori risultati irregolari per poter chiedere i rimborsi

Come se non bastasse l’aumento vertiginoso del prezzo della benzina negli ultimi mesi, la Guardia di Finanza ha scoperto, nella zona di Padova, distributori taroccati che erogavano meno carburante di quanto indicato dalla colonnina il che ha portato al sequestro di più di 112mila litri di carburante, alla contestazione di 271 violazioni e alla denuncia, alle procure della Repubblica competenti, di 39 persone proprio per frode sulla quantità di carburante effettivamente erogata.

Il Codacons ha chiesto, a tal proposito, che i controlli della Gdf siano intensificati,  e che sia reso noto “l’elenco dei distributori di carburanti risultati irregolari con la loro esatta ubicazione” in modo che “chi ha effettuato rifornimenti presso tali impianti e sia in condizione di dimostrare gli acquisti tramite ricevute, bancomat o carte di credito sia posto in condizione di poter chiedere, e ottenere, il rimborso per le maggiori somme ingiustamente pagate”.

Le truffe ai danni degli automobilisti da parte dei distributori di benzina sono più diffuse di quanto si possa pensare, sostiene il Codacons, tant’è che, ogni qualvolta le Fiamme Gialle eseguono controlli sulle pompe di benzina “emergono truffe sulle quantità di carburante realmente erogate”. Ciò significa – prosegue il presidente di Codacons Carlo Rienzi “che frodi di questo tipo sono incredibilmente diffuse in Italia, con danni per gli automobilisti pari a centinaia di milioni di euro ogni anno”.

 

Hertha Berlino-Napoli, i voti di Vivicentro: che perla di Hamsik!

Questi i voti di Vivicentro.it

Il Napoli batte anche l’Hertha Berlino e chiude così con tutte vittorie le gare di pre campionato. Risultato finale di 1-4. Questi i voti di Vivicentro.it:

Reina 6; Hysaj 6, Koulibaly 6, Albiol 6, Ghoulam 5.5; Allan 5.5, Valdifiori 7, Hamsik 7; Callejon 7, Gabbiadini 5, Insigne L. 5.5 A disp. Rafael, Sepe 6, Strinic 6, Jorginho 6.5, Maggio 6, Mertens 6, Zielinski 6.5, Chiriches 6, Insigne R. 6, El Kaddouri 6, Luperto 6, Milik 7. All. Sarri 6.5

a cura di Ciro Novellino

Il calendario delle prossime amichevoli della ‘Berretti’ della Juve Stabia

Questo il calendario delle amichevoli della Juve Stabia

Il lavoro della Berretti della Juve Stabia continua agli ordini di mister Domenico Panico. Questo il calendario delle prossime gare amichevoli:

14 agosto – San Giuseppe Vesuviano, Juve Stabia Berretti-Juve Stabia Allievi

25 agosto – Campo comunale di Brusciano, ore 16.30, Mariglianese – Juve Stabia Berretti

28 agosto – ore 20:30, Frattamaggiore, Frattese Calcio-Juve Stabia Berretti (diretta live su Vivi Radio Web, CLICCA QUI per i dettagli)

a cura di Ciro Novellino

RILEGGI LIVE – Hertha-Napoli 1-4 (24′ Ibisevic; 36′ Hamsik; 54′ Callejon, 71′ Milik, 83′ Mertens)

Segui il nostro LIVE

90′ Fine partita

84′ Dentro Luperto e R. Insigne per Koulibaly e Hamsik

83′ GOOOOOOOOOOOOOOOOOL del Napoli. Hamsik per Mertens, palla a Milik e ancora per Mertens che con un tocco sotto fa 1-4!

82′ Haraguchi servito da Kurt in area calcia al volo a lato

79′ Ci prova Allan per l’Hertha, para Sepe in due tempi

77′ Dentro anche Strinic per Ghoulam

76′ Zielinski pesca Mertens in profondità: palla al centro per Milik anticipato

74′ Dentro Chiriches e fuori Albiol per gli azzurri

73′ Giallo per Ronny per fallo su El Kaddouri

72′ Dentro Maggio per Hysaj

71′ GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOL del Napoli. Mertens serve Milik che fa 1-3 e realizza il primo gol in azzurro

69′ Dentro Ronny e fuori Plattenhardt per l’Hertha. Dentro anche El Kaddouri e fuori Callejon per il Napoli

64′ Mertens ruba palla in area e calcia a giro verso la porta: para a terra Jarstein

62′ Cambi anche per i padroni di casa: dentro Allagui, Schieber, Kurt

57′ Dentro Jorginho al posto di Valdifiori e Mertens al posto di Insigne

54′ GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOL del Napoli. Lancio al bacio di Valdifiori per Callejon che controlla in area e batte il portiere di casa: 1-2!

50′ – Palla illuminante di Hamsik per Callejon che non riesce a calciare a rete

46′ Ci prova Haraguchi, Sepe controlla la palla che si spegne sul fondo

45′ Partiti, palla al Napoli. Cambi per gli azzurri: dentro Sepe per Reina, Zielinski per Allan e Milik per Gabbiadini

SECONDO TEMPO

 

45′ Fine primo tempo

41′ Bruttissimo fallo su Hamsik a centrocampo

38′ Giallo per Hamsik per fallo a centrocampo

36′ GOOOOOOOOOOOOOL del Napoli. Hamsik di tacco su schema da calcio d’angolo basso:1-1!

31′ Bella combinazione sulla destra tra Callejon e Allan che va al cross in area ma nessun azzurro riesce a battere a rete

24′ Ingenuità di Ghoulam difensiva e Ibisevic batte Reina, portando in vantaggio l’Hertha: 1-0!

21′ Conclusione dalla distanza di Hamsik che termina di poco a lato

18′ Errore di Jarstein che serve Valdifiori, palla ad Allan e infine a Gabbiadini che calcia male verso la porta

12′ Sugli sviluppi del corner ci prova Brooks di testa, ma Reina salva. Ancora Hertha che insiste con Pekarik: la sua conclusione si spegne sul fondo

11′ Cross dalla destra di Pekarik, Reina ci arriva ma riesce solo a mettere in corner

4′ Inizio complicato per gli azzurri sorpresi dallo sprint dei padroni di casa

3′ Allan perde palla, Ibisevic si trova a tu per tu con Reina che salva il risultato

1′ Partiti, palla all’Hertha Berlino!

PRIMO TEMPO

 

18:00 – Squadre in campo

17:50 – Napoli in campo per il riscaldamento

Le formazioni ufficiali:

HERTHA BERLINO (4-5-1) – Jarstein, Plattenhardt, Brooks, Langkamp, Pekarik, Skjelbred, Stark, Stocker, Darida, Haraguchi, Ibisevic. A disp. Kraft, Allagui, Ronny, Hegeler, Schieber, Kurt, Allan. All. Dardai

NAPOLI (4-3-3) – Reina; Hysaj, Koulibaly, Albiol, Ghoulam; Allan, Valdifiori, Hamsik; Callejon, Gabbiadini, Insigne L. A disp. Rafael, Sepe, Strinic, Jorginho, Maggio, Mertens, Zielinski, Chiriches, Insigne R. El Kaddouri, Luperto, Milik. All. Sarri

Buon pomeriggio e benvenuti alla diretta testuale della gara amichevole che il Napoli giocherà al Sportpark Ludwig Jahn contro l’Hertha Berlino. Vivicentro.it vi aggiornerà in tempo reale.

a cura di Ciro Novellino

Olimpiadi Rio 2016, Atletica, 400m: Libania Grenot vola in semifinale; fuori Chigbolu!

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Con estrema disinvoltura Libania Grenot si è qualificata alle semifinali dei 400m alle Olimpiadi di Rio 2016. La Campionessa d’Europa non ha riscontrato particolari problemi nella sua batteria del giro della morte. Partita sciolta, con estrema compostezza e rilassatezza tecnica, ha mantenuto un ritmo costante, imboccando la dirittura d’arrivo in prima posizione. Ha poi stretto i denti a metà del rettilineo non accorgendosi però che alla sua destra Salwa Eid Naser la stava sorpassando.

Libania Grenot chiude così al secondo posto in 51.17 contro il 51.06 della rappresentante del Bahrain. Questo comporterà una corsia peggiore per la semifinale che l’azzurra di origini cubane correrà domani, alla caccia della sua prima Finale ai Giochi Olimpici. La sua analisi sulla gara rilasciata ai microfoni della Rai è stata estremamente chiara: “La giudico bene. L’obiettivo era passare i turni. Domani è un giorno nuovo, domani cominciamo le Olimpiadi. Fisicamente sto bene e bisogna correre, non c’è altro. Basta correre con i fatti e parlare di meno. La corsia della semifinale è relativa. L’importante è avere la testa e le gambe”.

Libania accede alla semifinale con il quinto tempo di giornata, primo posto temporaneo per Phyllis Francis (50.58). La stella Allyson Felix, super favorita per l’oro, si è amministrata in 51.24. Le giamaicane Stephenie McPherson (51.36) e Christine Day (51.54) hanno controllato al pari della statunitense Natasha Hastings (51.21). Quarta invece la bahamense Shaunae Miller (51.16)

L’altra azzurra Maria Benedicta Chigbolu ha corso una batteria di spessore, conquistando un bel terzo posto (52.06, a cinque centesimi dal personale) dietro a due stelle del calibro di Natasha Hastings (51.31) e Christine Ohuruogu (51.40 per la Campionessa Olimpica di Pechino 2008). L’azzurra, fidanzata di Matteo Galvan, deve però dire addio al sogno di semifinale per soli quattro centesimi, quelli che la separano dall’ultimo tempo di ripescaggio preso dalla polacca Patrycja Wyciszkiewicz (52.02). Non ha nulla da recriminarsi, perché ha davvero dato tutto quello che aveva. Conclude con il 26esimo posto, passavano il turno solo 24 atlete.


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vivicentro.it/sport/Olimpiadi Rio 2016   –  Stanislao Barretta/redazione sportiva – stefano.villa@oasport

Femminicidio, altro che emergenza. Ormai è una endemia sociale!

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Femminicidio. Governo, regioni e comuni dovrebbero ammettere che si tratta di una endemia sociale e dotarsi di una strategia politica capace di estirpare il male alla radice

I numeri delle donne uccise nel 2016 dai loro mariti, fidanzati, amici, conoscenti o altri sono davvero drammatici. Nei primi otto mesi si contano circa 80 vittime. E nella prima settimana di agosto, le donne trucidate sono state tre, Vania a Lucca, Rosaria a Caserta e Barbara a Bologna. Barbara era una donna che si riteneva libera, così libera da decidere di vendere il suo corpo. A solo 47 anni ha trovato un cliente aguzzino e spietato. Un uomo che ha comprato il suo corpo e ha ritenuto di poterne disporre a suo piacimento, come già aveva fatto altre volte, sfigurandolo e colpendolo mortalmente con 30 coltellate. Barbara non era una donna né di alta né di bassa quota, le prostitute non sono donne in quota, e come tali non sono tutelate come avrebbero diritto.
Nella civile Emilia Romagna in questo anno si sono avuti 5 femminicidi (parola orribile) e 4 tentati omicidi. Se il fenomeno viene allargato ai tanti episodi di minaccia e di violenza contro le donne, registrati come denunce alla polizia e come medicazioni al Pronto soccorso degli ospedali, si ha un quadro che porta a parlare di emergenza sociale. Di fronte a questa inarrestabile tragedia, chi governa si limita a esprimere la propria indignazione e a convocare l’ennesima commissione ministeriale o regionale. Come se si trattasse di uno dei tanti problemi che occasionalmente esplode e che bisogna tamponare.
Governo, regioni e comuni dovrebbero, invece, prendere atto della evidenza dei fatti, cioè dovrebbero riconoscere che la violenza, la persecuzione, la tortura e l’omicidio contro le donne sono un fenomeno persistente nella società italiana e diffuso sull’intero territorio nazionale. Sarebbe corretto se ammettessero che si tratta di una endemia sociale e se di dotassero di una strategia politica capace di estirpare il male alla radice.

I Centri anti violenza, giustamente, denunciano la loro impotenza per l’assenza di azioni da parte delle istituzioni pubbliche, che con la riduzione del già esiguo finanziamento stanno condannando alla chiusura gli stessi Centri, unici presidi a livello territoriale d’intervento, di aiuto e di sostegno alle donne violentate.
Questi Centri dovrebbero estendere il loro intervento agli uomini violentatori, con un percorso di rieducazione e riabilitazione, attivando gruppi di auto aiuto. Intanto sarebbe apprezzabile se il governo assumesse prioritariamente l’impegno a finanziare con più risorse i progetti dei Centri anti violenza, e se le regioni e i comuni mettessero in atto programmi di prevenzione e di lotta alla persecuzione di genere. E’ chiaro che i fondi, le leggi, i processi, le condanne e il carcere contro gli uomini la cui prepotenza non ha limiti, sono importanti ma non sufficienti.
Il problema vero è quello di dare vita a una sana cultura della relazione uomo-donna, una qualità che dovrebbe coinvolgere la famiglia, scuola, coppia e comunità. E’ a questi diversi livelli che il rapporto fin dalla prima età prende forma e si sviluppa o come dominio del più forte o come incontro di reciproca valorizzazione. Il percorso di una formazione culturale di riconoscimento e rispetto delle diversità di genere dovrebbe permettere all’uomo e alla donna di vivere una comune esperienza di libertà e di uguaglianza.
Purtroppo siamo costretti a fare i conti con un mondo globale fatto a livello locale di spietate diseguaglianze, quelle di genere sono persistenti, e di un generale analfabetismo emotivo, quello relazionale è preoccupante. Nonostante le leggi sulla parità di genere, alla uguaglianza formale si contrappone quella reale. In Italia nel 2016 a parità di contratto e di lavoro le donne continuano a guadagnare in meno circa l’11% rispetto ai loro colleghi maschi.

Nel paese che vorrebbe esportare la sua civiltà e democrazia nel mondo, il più premiato attore-regista Clint Eastwood parla dei giovani americani di oggi con l’epiteto di “fighette”, precisando «parlo delle fighette, non delle fighe, queste sono un’altra cosa».
Le diseguaglianze di genere e la cultura maschilista della violenza, ci fanno capire che il percorso formativo che permetta all’uomo e alla donna di ritrovarsi soggetti con pari dignità e diritti in un incontro dialogante, è ancora lungo e difficile. Ma è sicuramente possibile.

Femminicidio, altro che emergenza di Giovanni De Plato – il manifesto 12 agosto 2016

Castellammare, lavori in Villa Comunale: una settimana di riposo per gli operai

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I dettagli sui lavori della Villa Comunale di Castellammare

Lo ha disposto l’Assessore con delega all’Urbanistica Giuseppe Rubino in vista della settimana di Ferragosto: una settimana di ferie per gli operai della ditta. Si fermano così i lavori di rifacimento della Villa Comunale della città stabiese. Ci sarà anche una nuova perimetrazione delle recinzioni, in particolare nel tratto finale di Corso Garibaldi che si snoda nei pressi della Cassa Armonica.

Nina Moric sposerà Luigi Favoloso a…Castellammare di Stabia!

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I dettagli

Il fallimento del matrimonio con Fabrizio Corona scotta ancora per Nina Moric o forse no visto che sarebbe pronta a convolare a nozze con il suo attuale compagno, Luigi Mario Favoloso. La rivista “Oggi” ha annunciato che la coppia si sposerà il prossimo novembre a Castellammare di Stabia, città natale di lui. Via ai preparativi…

La gioia della quotidianità semplice

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Vi sono terre che sembrano vivere di contraddizioni; alcune delle quali saltano subito agli occhi, mentre altre richiedono conoscenze specifiche e occhi particolarmente allenati per essere colte.

È l’esperienza che ho fatto nei giorni scorsi tornando in Calabria per un confronto tra storia, cronaca, impegno sociale e fede, alimentato dal romanzo «La tomba di Erodoto» (Falco editore) del giornalista Domenico Marino. La Calabria, spesso terra di confine geografico e forse pure “periferia economica”, ma che non è affatto periferica dal punto di vista culturale. Soprattutto non lo è quella che in Calabria fu la piana di Sybaris, la polis magnogreca che ha lasciato tracce nella storia oltre che in scritti di altra natura. Lo attestano le sentenze riguardanti la Sybaritica mensa, registrate fra le sentenze medievali (Walther 30945b) e attestate, ad esempio in Libanio (Ep 1175,1 [11,15s. FӦrster]); ma lo attestano anche i Sybaritici libelli presenti in Marziale (12,95,2). Tra i profumi magnogreci dello Jonio calabrese e l’area di casa del Tavoliere delle Puglie ho trascorso i pochi giorni successivi alla Gmg di Cracovia prima di tornare a Roma per gli impegni e il servizio quotidiani. Un po’ di “riposo” tra gli affetti familiari e un abbraccio a vecchie amicizie per riassaporare il gusto di ritmi lenti e appuntamenti non rigidamente scanditi dall’agenda, seppure non meno importanti né interessanti. Sono stati giorni affidati alla normalità giornaliera che non è un risultato scontato né un obiettivo semplice. Mi è tornato lietamente alla memoria il decalogo della quotidianità di papa Giovanni XXIII e ho pensato di aggiungere un’undicesima frase che però non fosse un impegno ma una semplice speranza, un augurio: vivere una quotidianità semplice. Magari pure santa come tanti cristiani animati dalla speranza in Gesù. Sentiamo spesso il bisogno d’un bagno di semplicità assieme ad esempi di testimonianza coerente come ho già scritto su queste colonne nelle scorse settimane ricordando la “preferenza” di Paolo VI per i testimoni rispetto ai maestri e citando il circolo virtuoso della Locride dove è stata inaugurata un’opera segno dell’anno giubilare che il Santo Padre ha voluto dedicato alla misericordia. Sì, anche la neonata struttura calabrese è esempio e testimonianza, ennesimo meraviglioso volto dell’ordinarietà, racconto della normalità positiva che abbonda nelle nostre città come nei paesi più piccoli. La quale, però, spesso resta malinconicamente sullo sfondo, impaginato con due colonne di piede volendo usare un linguaggio giornalistico.

Esempi di coerenza e portatori sani di correttezza sono i tre laici protagonisti del romanzo storico socialmente impegnato scritto da un giovane intellettuale calabrese, che ho letto e del quale ho discusso nei giorni calabresi e magnogreci. Il libro di Domenico Marino, prendendo spunto da due fonti di epoca bizantina oltre che da Aristotele, coinvolge il lettore in un piccolo giallo che per poco meno di duecento pagine lo accompagna alla ricerca del sepolcro del padre della storiografia tra fango e ruderi dell’area archeologica che conserva i ruderi della polis magnogreca Sybaris oltre che della romana Copia e della colonia panellenica Thurii dove Erodoto visse, scrisse le sue Storie e secondo Marino fu pure sepolto. A colpirmi particolarmente è stata la normalità dei quattro personaggi centrali: uomini e donne come tanti altri, solo apparentemente senza qualità, che coinvolgono costringendo a diventare tifosi. Loro malgrado si trovano protagonisti d’una ricerca caparbia e determinata che seppur povera di tempo e risorse economiche ma alimentata dalla passione, spinta dalla voglia di fare che è figlia dell’affetto nei confronti della propria terra, dall’amicizia, dalla determinazione e dall’esigenza di non restare «seduti sul divano» ad aspettare chissà cosa, raggiungono risultati cui nessuno prima di loro aveva nemmeno sperato d’arrivare. Anche se, magari, erano in possesso di strumenti e possibilità ben maggiori. Le quali, però, pur importanti, non servono o comunque non bastano né fanno la differenza se alla base non v’è dell’altro; se non ci sono le motivazioni che, a esempio, sostengono Paola, Luciana, Rocco e infine pure don Ettore. Quattro esempi credibili e testimoni coerenti. Eroi quotidiani come infiniti altri nostri colleghi di lavoro, compagni di strada, confratelli nel sacerdozio, di cui i personaggi di Marino diventano simbolo anche se non ne avevano nessuna intenzione. Sono una borsista universitaria, la direttrice del Museo nazionale archeologico della Sibaritide, un lavoratore socialmente utile e un prete. Cittadini e impiegati della porta accanto tra l’altro impegnati nella missione impossibile di smentire qualche luogo comune di troppo, bocciare stereotipi abusati e cancellare forzature più o meno giustificate sul Sud, il lavoro pubblico, la vita di coppia, i rapporti d’amicizia e pure la fede che trova spazio nelle pagine del romanzo. Una fede vissuta e praticata ancora nella vita di tutti i giorni, in piccoli e grandi gesti che però non la schiacciano né indeboliscono, non la affievoliscono né impoveriscono. Perché anch’essa non ha bisogno di eroi.

Lo ha ricordato più volte papa Francesco. Ricordo, a esempio, l’omelia durante una celebrazione eucaristica a Santa Marta, quando sottolineò che «il regno di Dio è nascosto nella santità della vita quotidiana». È proprio il buon lavoro quotidiano dell’intera catena produttiva, dai raccoglitori delle radici nei fertili terreni sibariti (non a caso i Romani chiamarono Copia il municipium che crearono qui) ai venditori al dettaglio, che da secoli permette alla fabbrica Amarelli d’esportare in tutto il mondo i suoi numerosi e tutti ottimi prodotti a base di liquirizia. Una straordinaria realtà produttiva diventata storia di un’impresa di successo grazie all’attenzione alla qualità da parte di ogni ingranaggio (che come i personaggi di Marino fanno semplicemente il loro dovere anche se e quando nessuno li controlla) oltre che alla capacità industriale e al rispetto del fondamentale patto con i clienti. A prescindere da giuramenti e controlli, ispezioni e verifiche. Terre di confine ma anche pezzi di Storia ed episodi di positività per non dire eccellenza. Umana prima che imprenditoriale e letteraria. Racconti di uomini e donne, di ieri e di oggi, che non hanno seppellito o nascosto i propri talenti ma li hanno fatti fruttare, non si sono lasciati rubare la speranza, non hanno permesso fosse loro anestetizzata l’anima, sono stati protagonisti della propria vita non concedendo spazio allo scoraggiamento e magari non hanno neanche avuto paura di dire sì al Signore. Soprattutto, non hanno temuto la «folla mormorante» che avrebbe potuto giudicarli dei sognatori. Negli spazi della Amarelli mi sono ritrovato a godere della ricchezza culturale e della capacità d’impresa di una parte del nostro Sud che non spreca le proprie energie in sterili rivendicazioni e che non sopporta nemmeno le puntuali quanto inaccettabili giustificazioni di chi ha contribuito a sfregiare questa parte del nostro Paese.

vivicentro.it/cultura /  ilsole24ore/La gioia di una quotidianità semplice (Nunzio Galantino) * – Il sole 24 Ore 13 agosto 2016

Diawara aspetta il Napoli, ma inizia a pensare all’Aston Villa

Lo riferisce Gianluca Di Marzio sul proprio sito

Presente a Bologna da separato in casa e futuro ancora tutto da stabilire, tra tante proposte ancora non concretizzatesi definitivamente che potrebbero portare il giocatore lontano dal club rossoblù. Amadou Diawara, contestato ieri dai propri tifosi, aspetta sempre l’accelerata del Napoli per trasferirsi alla corte di Maurizio Sarri, iniziando tuttavia a considerare anche un possibile trasferimento all’Aston Villa, già forte di un accordo (a 17 milioni) con il Bologna.

La società del presidente De Laurentiis sta pensando di chiudere l’acquisto del giocatore a prescindere dall’uscita o meno di Valdifiori, nonostante non abbia ancora contattato il Bologna per chiudere ufficialmente l’affare: ma in caso Napoli o Roma (al momento intenzionata a trattenere Paredes, e quindi ferma) non accelerino, potrebbero aumentare le chance per Diawara di tentare seriamente l’esperienza inglese, con l’Aston Villa che spera ancora di portare il centrocampista classe ’97 in Championship. Difficile, invece, la pista Juventus: dopo un incontro avvenuto oggi a Modena tra il Bologna e il club bianconero, in cui si è parlato di varie possibilità di mercato, il nome di Diawara non ha suscitato particolare interesse nella dirigenza juventina, al momento concentrata su altre priorità per il proprio centrocampo. Con Diawara che resta, dunque, in bilico tra una nuova tappa italiana e la prima avventura estera in Inghilterra. Attendendo il Napoli e valutando, sempre più, l’Aston Villa…

Logiudice chiude la pista Perez, ma resta in piedi un’altra ipotesi per l’attacco della Juve Stabia

Questi i dettagli

Più di 2000 ostaggi liberati a Manbji

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Una ragazza cammina con le donne che sono state evacuate dai vigili del Forze democratiche siriane dalla città Iside-controllato di Manbij, Siria. – Reuters
A girl walks with women who were evacuated by Syrian Democratic Forces fighters from the Isis-controlled city of Manbij, Syria. Photograph: Rodi Said/Reuters

Un portavoce delle Forze Democratiche siriane (SDF) sostenute dagli Stati Uniti ha dichiarato che la città di Manbji è stata ripresa dopo la fuga, venerdì, degli ultimi militanti di Iside. Secondo la SDF e l’Osservatorio siriano per i diritti umani, gli ostaggi liberati erano stati usati come “scudi umani”.

Londra – Sono stati liberati i 2.000 ostaggi nelle mani dell’Isis in ritirata da Manbji, città siriana al confine con la Turchia. Ne dà notizia il Guardian* (leggi sotto: (More than 2,000 Isis hostages freed from Syrian city of Manbij) citando come fonti la Coalizione arabo-curda sostenuta dagli Stati Uniti e l’Osservatorio siriano dei diritti umani. Intanto, sui social scorrono le immagini della gioia della popolazione di Manbji, sotto il giogo del Califfato fino al giorno dell liberazione: le donne fumano liberamente, vengono improvvisati roghi di burqa e gli uomini si fanno fotografare mentre si fanno tagliare la barba, imposta dalla ideologia dello Stato Islamico.

I miliziani dell’Isis, ha riferito l’Osservatorio siriano per i diritti umani, hanno abbandonato la città a bordo di 500 auto, dirette verso nord-est, a Jarablus, ancora sotto il controllo del Califfato. Ieri le ‘Forze democratiche siriane’ (Sdf nell’acronimo) avevano annunciato di aver lanciato la fase finale dell’offensiva per liberare Manbijn, concentrandosi in modo particolare nel quartiere settentrionale di al Sarb, dove si erano rifugiati i miliziani dell’Is. Oggi la città appare nel pieno controllo della coalizione.I combattenti dell’Is avevano utilizzato come scudi umani i civili per scappare. “Dall’inizio della campagna (militare) lo Stato islamico ha usato i civili come scudi umani per nascondersi. Abbiamo preso tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza del nostro popolo. Lo consideriamo una priorita’ e abbiamo preso tutte le precauzioni necessarie per proteggere i civili da qualsiasi attacco”, si legge in una nota del Consiglio militare di Manbij, organismo creato per la supervisione delle operazioni.

Finora le Sdf, milizie curdo-arabe in cui la parte curda delle Ypg (Unita’ di protezione del popolo) è preponderante, hanno salvato oltre 170 mila civili a Manbij secondo il comunicato. Le Sdf avevano gia’ lanciato tre ultimatum ai miliziani dello Stato islamico per liberare gli ostaggi in cambio dell’apertura di un corridoio per consentire loro di lasciare la citta’. Lo Stato islamico però ha rifiutato le offerte. “Per questo non abbiamo avuto scelta che portare avanti un’operazione militare per riprendere gli ostaggi e sconfiggere l’Is. Questa sarà l’ultima cruciale operazione per la liberazione di Manbij”, concludeva il comunicato diffuso ieri, 12 agosto.
La liberazione di Manbji costituisce un duro colpo anche per il sistema basato sui foreign fighters: “I membri dell’Isis”, ha spiegato alla Bbc il capo curdo-siriano Salih Muslim, “bnon saranno piu ”n grado di viaggiare per e dall’Europa”.


Dal Guardian
* More than 2,000 Isis hostages freed from Syrian city of Manbij (Guardian)

Allied Arab and Kurdish fighters retake Syrian city from retreating jihadis, where men, women and children had been held as human shields

The Islamic State stronghold of Manbij, in northern Syria, has fallen to allied Arab and Kurdish fighters, who freed more than 2,000 hostages held there by the terrorist group.

A spokesman for the US-backed Syrian Democratic Forces said they had taken over the city after the last Isis militants fled on Friday. According to the SDF and the Syrian Observatory for Human Rights, the freed hostages had been used as “human shields”.

Sharfan Darwish of the SDF-allied Manbij military council told Reuters: “The city is now fully under our control but we are undertaking sweeping operations.”

Pentagon deputy press secretary Gordon Trowbridge said: “Although fighting in Manbij continues, Isil is clearly on the ropes. It has lost the centre of Manbij, it has lost control of Manbij.”

The Arab-Kurdish alliance had expelled most of the Isis fighters from Manbij by last week but dozens continued to put up a tough resistance until Friday.

The abductions took place as Russian and Syrian jets pounded rebel positions in and around Aleppo, killing at least 20 people, a spokesman for the Syrian Observatory for Human Rights said.

syria manbij isis
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Civilians react after they were evacuated by the Syria Democratic Forces fighters from Manbij, Syria.                                                                                    Photograph: Rodi Said/Reuters

Prior to their withdrawal from Manbij, the Isis fighters abandoned a northern neighbourhood, taking the captives with them. They headed for the town of Jarabulus, along the border with Turkey, which their forces hold.

“While withdrawing from a district of Manbij, Daesh [Isis] jihadis abducted around 2,000 civilians from Al-Sirb neighbourhood,” said Darwish. “They used these civilians as human shields as they withdrew to Jarabulus, thus preventing us from targeting them,” he said, adding that women and children were among those taken.

The Britain-based Syrian Observatory for Human Rights, which relies on sources inside Syria to cover the war, gave a similar report, saying Isis forced about 2,000 civilians into cars it confiscated and headed for Jarabulus.

The jihadis, who have suffered a string of recent losses in Syria and Iraq, have often staged mass kidnappings in the two countries when they come under pressure to relinquish territory.

In January Isis abducted more than 400 civilians, including women and children, as it overran parts of Deir Ezzor province in eastern Syria. It later released about 270 of them.

Isis has used civilians as human shields, booby-trapped cars and carried out suicide bombings to slow advances by their opponents and avoid coming under attack. Thousands of civilians were held captive by the group in Fallujah, which Iraqi forces recaptured in June after a four-week offensive.

Woman embracing fighter
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                                  A woman embraces an SDF fighter. Photograph: Rodi Said/Reuters

On Friday the Site intelligence group said Isis had killed five men in Iraq for smuggling people out of territory it controls.

With air support from the US-led coalition, the SDF began its assault on Manbij on 31 May, surging into the town three weeks later. The offensive was slowed by a big jihadi fightback, before a major push last week saw the alliance seize 90% of the town.

Tens of thousands of people lived in Manbij before the assault started. The United Nations has said that more than 78,000 people have been displaced since then.

Manbij was strategically significant because it was on Isis’s supply route from the Turkish border to Raqqa, the de facto capital of its self-styled Islamic “caliphate”.

The Observatory said the battle for Manbij claimed the lives of at least 437 civilians – including 105 children – and killed 299 SDF fighters and 1,019 jihadis.

The observatory said women and children were among at least 20 people killed on Friday in Syrian and Russian air raids on rebel positions in Aleppo and rebel positions further north and west of the city. Twelve were killed in Hayyan, a small town 15km (10 miles) north of Aleppo, it said.

An AFP correspondent in the rebel-held east of the city said several neighbourhoods were hit, adding that people had been out on the streets to stock up on supplies after weeks of shortages caused by a punishing government siege.

Syria’s state news agency, Sana, quoting a military source, said the warplanes destroyed several rebel positions and vehicles and killed “dozens of terrorists”. The Observatory said clashes raged between rebels and pro-regime forces south of Aleppo.

Friday’s raids took place despite a pledge by Russia to observe a three-hour daily ceasefire in Aleppo to allow for humanitarian aid deliveries. An estimated 1.5 million people live in the city, including about 250,000 in rebel-held districts.

Syria’s conflict erupted in March 2011. Since then more than 290,000 people have been killed and and world powers have been drawn in on all sides of the war.

vivicentro.it/cronaca – Stanislao Barretta, da agenzia Agi e da Guardian

de Guzman al Chievo: queste le cifre dell’affare

I dettagli

Jonathan de Guzman è virtualmente un giocatore del Chievo Verona. L’incontro di oggi tra i clivensi ed il Napoli ha portato alla fumata bianca: come appreso in esclusiva da Calciomercato.it, il mediano olandese – che ha un contratto in scadenza nel 2018 – si trasferirà alla corte di Maran in prestito con diritto di riscatto. L’ingaggio verrà pagato in compartecipazione tra i due club: 600mila euro saranno corrisposti dal Chievo, i restanti 650 dal Napoli. Martedì il giocatore sosterrà le visite mediche di rito e poi firmerà il contratto che lo legherà alla formazione gialloblu.

Sousa punta tutto su Kalinic: respinto l’affondo del Napoli

I dettagli

La Gazzetta dello Sport scrive su Kalinic e la Fiorentina: “Per questo Sousa dovrebbe puntare sulla miglior formazione possibile. Compreso Kalinic, il centravanti intoccabile sia sul mercato (ad ora sempre respinti gli attacchi del Napoli) che in campo. A prescindere dal modulo. In Austria il croato è stato l’unico ad andare in rete. Lo ha fatto contro il Bayer, sfruttando un dolcissimo assist di Pepito Rossi, e si è ripetuto contro lo Schalke: approfittando di un clamoroso errore difensivo. A dispetto dell’altezza, Kalinic ha grande facilità ad entrare subito in condizione. Fisico asciutto e moto perpetuo”.

Roma, Vermaelen si presenta: “Impressionato dalla qualità della squadra. Sulla Champions c’è pressione, ma niente scuse”. E Baldissoni: “il riscatto di Thomas è libero”

Dopo la conferenza di Federico Fazio avvenuta ieri, oggi la sala conferenze di Trigoria ospita di nuovo i giornalisti per la presentazione di Thomas Vermaelen, difensore centrale arrivato dal Barcellona in prestito gratuito con diritto di riscatto fissato a 10 milioni.

Prende la parola il dg Baldissoni:
Buongiorno e grazie di essere venuti anche oggi. È facile oggi ripetere quello che ho detto ieri per Fazio: nei nostri intendimenti porterà qualità esperienza e personalità. Qualità, non vi devo spiegare la ragione. L’esperienza è dovuta alle oltre 320 partite giocate in massima divisione oltre che alle 58 presenze con la nazionale belga. La personalità è dovuta al fatto che sia nell’Ajax che nella nazionale belga ha indossato la fascia di capitano. Aggiungiamo anche mentalità vincente che si misura dal numero di trofei, Thomas vanta 14 trofei vinti in carriera. Diamo il benvenuto a Thomas Vermaelen”.

Tu che sei stato in spogliatoi importanti, come ti trovi con i nuovi compagni e che atmosfera hai trovato?
“Si respira una bella atmosfera, sono stato accolto con molto calore, mi aiuta il fatto di conoscere già qualche compagno. È importante per me mettere minuti nelle gambe, sono rimasto impressionato dalla qualità della squadra, sono contento della partita già giocata. Direi che per il momento tutto procede per il meglio”.

Spalletti ti ha chiesto qualcosa in particolare sull’impostazione dell’azione?
“Ho già avuto modo di parlare con lui, è importante per me conoscere i suoi intendimenti. Al mister piace costruire la manovra da dietro con palla atterra ma sono già abituato. Spero con il passare dei mesi di entrare sempre di più nella mentalità”.

Qual è il tuo giudizio sulla Premier di quest’anno?
È un campionato difficilissimo, molto fisico. Basta vedere quanti soldi spendono i club per capire quanto sia importante. Si caratterizza per la difficoltà di ogni partita, si deve lottare su ogni singolo punto, quello di quest’anno  è sicuramente il più difficile di sempre”.

In Italia la Juventus ha vinto gli ultimi 5 campionati, in Italia può esserci un Leicester?
Sì, può succedere, è successo in passato in altri campionati. Se guardo la rosa della Roma, è una rosa molto forte, in grado di poter vincere, perciò dobbiamo crederci, giocare con la massima fiducia”.

Sei destinato con la qualità del tuo palleggio ad essere il regista difensivo per la Roma. Ti trovi meglio quando  giochi a 4 o a 3?

“È una decisione che non spetta a me, in passato ho giocato nella linea a 4, ma nel Barcellona il centrocampista arretra creando una difesa a 3. È importante allenare tutte le situazioni perché si deve saper passare da 3 a 4, dà soluzioni e vantaggi. Non ho preferenze, bisogna lavorare e lo faremo”.

Per BaldissonI, il riscatto di Vermaelen è libero o condizionato ad alcuni eventi?
L’opzione di acquisto è libera”.

Negli ultimi 2 anni hai giocato poco per via della condizione fisica. Sei pronto per dare da subito il 100%? E che tipo di affidabilità puoi dare nel lungo periodo?
“In questo momento sto bene, ho iniziato la preparazione solo da 2 settimane e sto lavorando duro. Agli Europei ho giocato 4 partite su 5, mi auguro di poter giocare più partite possibili qui, è l’unico modo per entrare in forma, è importante per me”.

Il nome di un giovane con cui vorresti giocare quest’anno, che ti ha impressionato?
“Sono arrivato solo da pochi giorni, posso giudicare solo quello che vedo in allenamento. C’è tanta qualità, ma devo conoscere meglio i miei compagni per poter giudicare se alcuni tra i giovani potranno farcela in breve ad entrare in prima squadra”.

Differenze tra Spalletti e Luis Enrique?
E’ una domanda complicata, sono appena arrivato e non conosco bene mister Spalletti anche se le sedute di allenamento sono simili ed anche l’idea di calcio non ha grosse differenze: entrambi vogliono partire dal basso con il pallone. Caratterialmente devo conoscerlo nelle prossime settimane”.

Come state vivendo questo preliminare di Champions?
“C’è molta pressione, è una partita molto importante per calciatori e club, è il motivo per cui sono qui. Un calciatore professionista sa di dover gestire la pressione quindi non ci sono scuse: dobbiamo cercare di fare il massimo e vincere contro il Porto”.

Luis Enrique ti ha parlato della città e dell’ambiente?
“No, è successo tutto molto in fretta, non ho avuto occasione di chiedergli e lui di parlarmi della città e del club”.

Claudia Demenica

Napoli-Icardi: c’è stallo totale, ma in difesa spunta Schär

I dettagli dalla Gazzetta dello Sport
L’ultimo contatto, che risale a un paio di giorni fa, tra Giuntoli e gli emissari che hanno il mandato dell’Inter per parlare di Icardi non ha prodotto novità. Le cifra offerta dal Napoli viene ritenuta insufficiente dal club nerazzurro che non intende privarsi del suo centravanti a pochi giorni dall’inizio del campionato di Serie A. Inoltre, il continuo parlare da parte del Napoli con gli agenti del calciatore ha infastidito non poco Ausilio e la dirigenza nerazzurra che, di contro, ha replicato manifestando il proprio interesse per Insigne. Anzi, lo ha reso pubblico visto che in privato le parti ne avevano già discusso. In occasione di Inter-Napoli a San Siro c’è stato un abboccamento ma De Laurentiis ha spento sul nascere ogni velleità di Ausilio, che adesso è tornato alla carica e non ha intenzione di mollare l’osso almeno fin quando Insigne non rinnoverà con il Napoli.
la difesa Restando in argomento, Roberto Insigne (il giovane e talentuoso fratello di Lorenzo) prolungherà il suo rapporto con il club prima di andare in prestito in una squadra di B da scegliere tra Carpi, Latina, Perugia e Vicenza. Il suo arrivederci è imminente, l’addio di Albiol dovrebbe arrivare con la scadenza del contratto a giugno 2017. L’offerta per lui del Valencia è allettante ma al Napoli manca un centrale: De Laurentiis da tempo corteggia il Torino per Maksimovic ricevendo in cambio continui rifiuti. Anche se ieri (ne parliamo a pagina 38) il giocatore potrebbe aver rotto con i granata. Un difensore arriverà: più facilmente un marcatore (ieri è sbucato il nome di Schär dell’Hoffenheim), in subordine un terzino (De Sciglio preferirebbe la Juve mentre D’Ambrosio può essere una alternativa last minute).
altri affari Resta un rebus di facile risoluzione il centrocampo: se esce Lopez, in direzione Espanyol, entra Rog, a patto che la Dinamo Zagabria lo lasci andare in fretta come da accordi per 13 milioni (bonus compresi). Poi ci si dedicherà a Diawara del Bologna e alle uscite (Grassi verso l’Atalanta e De Guzman direzione Chievo). Sepe dovrebbe restare e comporre il terzetto dei portieri con Reina e Rafael. Da decidere il destino di El Kaddouri, il cui contratto con il Napoli scadrà nel 2017.