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Moto3, Brno – GP Repubblica Ceca: Binder detta legge, seguono Migno e Bastianini

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Sul circuito di Brno è tempo di qualifiche Nella categoria Moto3, scatterà dalla pole del GP di Repubblica Ceca il sudafricano Brad Binder (KTM-Red Bull Ajo). Il leader incontrastato del Motomondiale ha siglato l’ottimo crono di 2’07”785, finalizzando al meglio le buone prestazioni delle prove libere.

Seconda piazza per l’azzurro Andrea Migno, che riporta il sorriso nei box dello Sky Racing Team VR46 dopo il caso Fenati. Terzo, a due decimi e mezzo, Enea Bastianini (Honda-Team Gresini), dinanzi allo spagnolo Jorge Martin (Mahindra-Pull & Bear).

Buona la prova complessiva degli italiani. Quinto posto per Fabio Di Giannantonio (Honda-Team Gresini), poi Nicolò Bulega (KTM-Sky Racing Team VR46), e Niccolò Antonelli (Honda-Ongetta Rivacold). Gli azzurri cercheranno in gara di provare a reggere il ritmo di Binder, ma l’impresa è francamente ardua, visto lo stato di forma del sudafricano, che nelle ultime gare ha dato dimostrazione di essere l’autentico dominatore di categoria.

QUALIFICHE MOTO3 – TOP TEN

POS # RIDER GAP
1
41
B. BINDER
2:07.785
2
16
A. MIGNO
+0.158
3
33
E. BASTIANINI
+0.257
4
88
J. MARTIN
+0.353
5
4
F. DI GIANNANTONIO
+0.472
6
8
N. BULEGA
+0.548
7
23
N. ANTONELLI
+0.552
8
65
P. OETTL
+0.667
9
44
A. CANET
+0.710
10
84
J. KORNFEIL
+0.711

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vivicentro.it/sport/motori – ciro.salvini@oasport.it

Foto: Marco Fattori

Nuovo comunicato Ussi in risposta al Napoli e a Lombardo

Comunicato Ussi

Le “Considerazioni sugli inviti all’incontro di Sarri con i giornalisti” del Responsabile della Comunicazione del Napoli, il collega Nicola Lombardo impongono alcune precisioni:

– Lombardo lamenta la circostanza di non essere stato chiamato “per chiedermi conto di quanto loro trovavano così intollerabile” dalle associazioni di categoria dei giornalisti dopo la pubblicazione sul sito del Calcio Napoli delle “regole per gli incontri con Maurizio Sarri”. L’Ussi ritiene che la questione vada ribaltata: il collega Lombardo, prima di assumere una simile decisione, avrebbe dovuto lui contattare l’organismo rappresentativo della stampa sportiva, al fine di condividere e concordare l’iniziativa, così come stabilito dal “Regolamento che disciplina il rapporto tra le società calcistiche e gli organi di informazione, ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca, in occasione delle gare organizzate dalla Lega Nazionale Professionisti Serie A”. Tale regolamento, come è ben noto, è in vigore da 23 anni e all’art. 7 (“Rapporti con L’Ussi”) definisce ambiti e criteri attraverso i quali è obbligatorio per le società di calcio confrontarsi con l’Ussi su quanto attiene anche al tema degli accrediti stampa.

– Lombardo insiste molto sul fatto che Castel Volturno è la casa del Napoli e che la società in casa sua può invitare chi vuole. E’ necessario allora ricordare che il Calcio Napoli, pur essendo un soggetto giuridico di natura privata, esiste soltanto perché è iscritto alla Federazione Italiana Gioco Calcio, che a sua volta è affiliata al Coni, notoriamente ente pubblico non economico che gestisce per legge lo sport in Italia in tutte le sue forme e manifestazioni. Dunque il Calcio Napoli non può esimersi dal considerare che, pur essendo un soggetto privato, ha evidenti obblighi di natura pubblicistica ai quali non si può sottrarre. Tutto questo senza voler addirittura scomodare la Costituzione della Repubblica che all’art. 21 precisa: ” Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”.

Peraltro se ci si ferma ad una mera ed elementare considerazione di carattere giornalistico, è di tutta evidenza che ciò che promana dal Napoli, che si svolga a Castel Volturno o altrove, interessando grandi masse di persone, riveste inevitabilmente un carattere di “pubblico interesse” con il quale è indispensabile doversi confrontare quotidianamente, non fosse altro che per rispetto dei milioni di tifosi sulla cui passione, peraltro, si fondano le fortune economiche della società;

– Meraviglia che Lombardo, iscritto da molti anni all’Ordine dei Giornalisti dopo una lunga trafila e sudate conquiste sul campo, cominciate a Napoli ed esercitate poi in Italia ed all’estero, sostenga che “chiunque si può proclamare giornalista per autocertificazione”. Lui, che tanti anni fa ci è passato, non può non sapere che in Italia giornalisti lo si è solo dopo che un Ordine regionale ha esaminato ed approvato la richiesta di iscrizione all’Albo. Se invece il suo riferimento è ai criteri con i quali in tempi recenti viene gestito l’accesso alla professione, questo è tema diverso e certamente non sono né il Calcio Napoli né l’Ussi, al di là dei giudizi e delle valutazioni a titolo personale, a potere o dovere affrontare simili problematiche;

– Lombardo parla dei tempi tecnici delle conferenze stampa di Sarri e del fatto che, proprio per l’indispensabile contingentamento dei tempi, è opportuno dare la possibilità di fare le domande all’allenatore a giornalisti esperti, dalla conclamata professionalità e rappresentanti di testate ritenute più importanti e prestigiose. E’ un aspetto sul quale l’Ussi si è sempre dimostrata ragionevolmente d’accordo, come dimostra il fatto, ben noto a chi anche una sola volta abbia assistito a tale evento, che chi sia autorizzato a porre le domande lo stabilisce prima dell’inizio l’ufficio stampa della società e che tale ordine viene sempre rigorosamente rispettato. Non c’era dunque alcun bisogno di nuove regole. L’Ussi condivide ovviamente il principio che i giornalisti debbano essere messi nelle condizioni di poter lavorare meglio e si augura che ciò avvenga anche nel corso della stagione, a differenza di quanto è accaduto nel ritiro precampionato;

– Lombardo sostiene:” Gli incontri ad invito non sono una mia invenzione. Li fanno a Palazzo Chigi, alla Casa Bianca, all’Ocse, nelle grandi aziende. Nessuno si sente offeso o discriminato se non è nella lista”. Con tutto il rispetto per il Calcio Napoli e per il sig. Sarri, l’Ussi ritiene che gli organismi citati ed i protagonisti delle loro conferenze stampa abbiano qualche esigenza in più e di ben diversa natura che possa eventualmente giustificare gli ‘inviti’, rispetto a quanto non debba accadere a Castel Volturno;

– Lombardo ricorda che “Il calcio, dal 1996 con l’introduzione della Legge Veltroni che ammette anche in Italia il fine di lucro per le società sportive, è cambiato. Le società di calcio sono aziende che devono cercare un profitto che, reinvestito, faccia crescere economicamente l’azienda per farla competere ai massimi livelli”. All’Ussi non compete la valutazione sulla bontà o meno del dettato della legge del ’96, ma i giornalisti sportivi ritengono che non vi sia alcun tipo di correlazione sulla possibilità che il legislatore ha dato ad una società di calcio moderna di poter lucrare e l’organizzazione di una conferenza stampa;

– Siamo convinti che il Calcio Napoli saprà sgombrare il campo da ogni ombra ed illazione sullo spirito di questa nuova iniziativa, confermando l’invito alle 25 testate prescelte per la prima conferenza stampa di Sarri, fino alla fine della stagione, senza modifiche dell’elenco se non in aumento e, dunque, indipendentemente da ciò che da questi organi di informazione verrà riportato. Sarà questo il modo migliore per tacitare tutti coloro ai quali – Ussi compresa – è venuto il dubbio che potesse trattarsi di una manovra tesa e limitare e condizionare la libertà di stampa;

– L’Ussi della Campania conferma la propria totale ed incondizionata disponibilità a collaborare, così come ha sempre fatto e così come è peraltro previsto nel Regolamento della Lega Calcio, con l’ufficio stampa del Calcio Napoli, allo scopo di organizzare nel modo migliore il lavoro dei giornalisti impegnati a seguire l’ attività della squadra, in particolare a Castel Volturno ed allo stadio San Paolo (dove condivide con l’ufficio stampa la gestione di tribuna stampa e sala stampa). Come è noto – e come Lombardo ben sa – l’Ussi ha sempre svolto questo ruolo con concretezza e realismo, mai arroccandosi su posizioni di intransigente e di aprioristica difesa ideologica dei colleghi. Questa è la strada che riteniamo sia connaturata al nostro ruolo e continueremo a percorrerla senza tentennamenti, nonostante le periodiche ed anche aspre contrapposizioni che siamo costretti a subire e a fronteggiare, mentre auspicheremmo che i rapporti della stampa con il Napoli fossero sempre sereni ed improntati ad un clima di reciproca collaborazione. Auspicio, quest’ultimo, rappresentato direttamente anche al presidente De Laurentiis, come Lombardo ben sa.

Mario Zaccaria – Presidente Ussi Campania – Gruppo ‘Felice Scandone’

De Laurentiis ha rifiutato subito 25mln per Gabbiadini: pronto un nuovo contratto

Lo riferisce GazzaMercato

Il Napoli ha ricevuto una proposta da 20 milioni di euro più altri 5 di bonus dell’Everton per l’attaccante Manolo Gabbiadini, da tempo nel mirino della Premier League (c’era anche il West Ham sul giocatore).

Come raccontano i colleghi di GazzaMercato, tuttavia, il presidente azzurro Aurelio De Laurentiis è deciso a trattenere il suo bomber, a maggior ragione dopo l’addio di Gonzalo Higuain e aver fallito l’assalto all’interista Mauro Icardi, ed ha subito rispedito al mittente l’offerta.

Inoltre sarebbe già partita la trattativa per il rinnovo del contratto, in scadenza 2019: per Gabbiadini, che guadagna 1,6 milioni a stagione, sarebbe pronto un nuovo accordo per 5 anni a 2,5 milioni di euro l’anno, ma la richiesta dell’entourage del giocatore ammonterebbe a 3,5 milioni: insomma, ci sarà da trattare.

Affare Maksimovic, è bufera con il Torino

I dettagli

Tuttosport lascia poco all’immaginazione sull’affare Nikola Maksimovic Napoli: “Maksimovic che bufera: il Napoli offre 25 milioni più bonus, il Toro alza la posta. Scontro tra le società, in ballo anche il destino di Valdifiori. La società granata non accetta di finire vittima di un ricatto, battezza nuove strade e strategie, intanto apre la via di un contenzioso legale in capo al difensore, con tanto di blocco degli stipendi e di richiesta danni”. I rapporti tra i due presidenti Cairo e De Laurentiis sono sempre più “arroventati” ma la società azzurra è pronta ad un nuovo assalto sebbene il patron granata abbia “dato mandato affinché il futuro di Maksimovic sia il più possibile lontano da Napoli”.

Merkel: si piega ma non si spezza e resta sul suo «ce la faremo!»

Nessuno meglio di Merkel, scrive Rusconi, conosce i meccanismi istituzionali dell’Ue e gli uomini che li governano. Nessuna personalità tedesca può vantare questa esperienza e capacità di influenza. A questo punto perché Angela Merkel non potrebbe «farcela»?  Questa è la domanda finale che si pone nel suo editoriale odierno pubblicato su la Stampa. Leggiamolo:

Merkel, anno nero ma può farcela GIAN ENRICO RUSCONI

Un anno fa Angela Merkel ha pronunciato per la prima volta la famosa frase «ce la faremo!». Con essa intendeva tranquillizzare i tedeschi circa la capacità di integrare in breve tempo il milione e più di rifugiati, profughi, richiedenti asilo che stavano arrivando alle frontiere. Quella frase l’ha ripetuta nei mesi successivi ostinatamente, dimostrativamente accompagnando gli alti e i bassi delle difficoltà e delle conseguenze della sua scelta. Nel frattempo c’è stata la rivolta dei Paesi est-europei alla politica di accoglienza della Cancelliera, l’ambiguità dell’accordo (condiviso dall’Ue) con la Turchia, le sconfitte elettorali in alcune regioni, l’inatteso peggioramento della congiuntura politica dopo il Brexit. Insomma, per la Merkel è stato un “annus horribilis”.

Ma il peggio potrebbe ancora venire per alcuni motivi: le crescenti insofferenze nella maggioranza di governo.

E poi le rumorose pressioni del partito della destra estrema («Alternativa per la Germania») e per la palpabile ansia dell’opinione pubblica dopo gli atti di terrorismo, polarizzata in questi giorni attorno alla questione della proibizione del burqa.

Eppure nei suoi interventi la Cancelliera sente la necessità di ribadire la bontà delle scelte compiute, senza alcun ripensamento, pur riconoscendo che c’è molta strada da fare per quella che imperterrita chiama «integrazione» dei rifugiati. Continua a credere in questa possibilità, anche adottando forme più severe di controllo dei comportamenti, dall’obbligo di frequentare corsi di lingua ed educazione civica fino alle restrizioni sull’abbigliamento delle donne.

In questa ottica vale ancora il «ce la faremo» e la sua giustificazione retrospettiva a dispetto delle dichiarazioni di molti politici (anche del partito della Cancelliera ) e alle affermazioni degli analisti del linguaggio, che vi scorgono la prova della impotenza politica di Angela Merkel e del suo deficit comunicativo.

In effetti sembra molto lontano il clima creatosi in occasione del congresso della Cdu a metà dicembre del 2015, quando la Cancelliera ha saputo risvegliare nei delegati, preoccupati e incerti, il senso di una forte identità nazionale, proiettata verso il futuro, nella consapevolezza che la Germania sa fare «le cose più grandi». Tra 25 anni la Germania dovrà essere un paese «aperto, curioso, tollerante e appassionante» aveva esclamato Merkel. Era stata una sorpresa per tutti (avversari compresi) che una tale visione provenisse da una donna che non si è mai abbandonata a slanci utopici, ma ha sempre coltivato il rigore, la disciplina, il calcolo razionale. Anche nella politica della immigrazione.

Per questa donna si sta avvicinando una nuova prova ancora più dura. I risultati elettorali di settembre in alcuni Laender saranno segni importanti, ma non necessariamente risolutivi anche se segnassero un calo ulteriore del partito della Cancelliera. A favore di Angela Merkel, che sarà in carica sino alle elezioni generali del 2017, ci sono alcuni dati politici positivi. Nella politica della accoglienza-e-integrazione di oggi ci sono spazi di azione che possono contenere efficacemente uno sviluppo sproporzionato dell’estremismo anti-immigrati e anti-europeo della AfD.

Soprattutto, Angela Merkel possiede immutato prestigio e autorevolezza nell’Unione europea, in un momento estremamente delicato (Brexit e previsione dell’attenuazione della politica di solo rigore nell’Ue), nel quale la Germania dovrà mantenere con discrezione ma determinazione il suo potere condizionante, per salvaguardare il suo peso economico che la gestione di Merkel ha egregiamente garantito. Lo sanno benissimo anche gli elettori scontenti. Nessuno meglio di Merkel conosce i meccanismi istituzionali dell’Ue e gli uomini che li governano. Nessuna personalità tedesca può vantare questa esperienza e capacità di influenza. A questo punto perché Angela Merkel non potrebbe «farcela»?

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Turchia, spina nel fianco dell’Europa : essere o non essere? Parenti serpenti?

Thorbjørn Jagland, Segretario Generale del Consiglio d’Europa

Per un verso o per altro, la Turchia continua ad essere, da anni, tema di dibattito (ed anche di scontro) in seno all’Europa. Ultimamente poi, dopo il fallito colpo di stato e la successiva reazione di Erdogan, il dibattito attorno alla vicenda si è acceso ancor più rinfocolando le antiche motivazioni sostenute dai pro e dai contro.

Innegabile è che la Turchia sia, formalmente, un paese laico, come sostengono i pro, ma ancor più innegabile è che, con l’ascesa di Erdogan, l’asse si è di fatto spostato su uno stato religioso erodendo quella laicità di base che le venne data dal fondatore dell’attuale repubblica turca, Kemal Ataturk.

Con Erdogan, rappresentante di un partito di ispirazione islamica “moderata” (dice), il paese sta cercando, di fatto, di reintrodurre progressivamente i principi religiosi come principi di vita sociale ed inoltre, negli ultimi anni, il problema del rispetto dei diritti umani è notevolmente decaduto, situazione acuitasi dopo il fallito golpe.

Basterebbero già questi elementi per spingere a ben valutare l’accettazione della Turchia come parte integrante dell’Europa. Se poi ci aggiungiamo le valutazioni di tipo economico avanzate da chi, con la fede nel portafoglio, ne vede benefici derivanti da un mercato allargato ad oltre 75 milioni di abitanti, e vediamo lo stesso dato per quello che è in realtà e valutandolo anche sotto l’aspetto “umano e sociale”, al di là quindi del solito, barbaro, “pecunia no olet”, non si potrà non annotare anche che, proprio il fatto che la Turchia abbia cosi tanti abitanti, ne farebbe il secondo paese dell’Unione Europea, dopo la Germania. Bene si potrà pensare ma?

Esiste, ed è innegabile, anche il grande ma costituito dal fatto che il 99% di questi 75 milioni sia di religione islamica, il che – traslato in sede di governo europeo con le sue regole elettive – darebbe alla Turchia un elevato numero di parlamentari, e di conseguenza il rischio concreto di doversi trovare, un domani, a fare i conti nel prendere decisioni e legiferare, con politici ispirati da ideali islamici con tutti i rischi (e conflitti) che questo comporterebbe anche perché sarebbero storicamente estranei alla cultura Europea,

Alla luce di tutto ciò la domanda è e resta sempre: cui prodest la Turchia in Europa?

La risposta, ad ora, sembra essere solo una: probabilmente agli USA in quanto, come alleato militare dell’Europa, la Turchia lo sarebbe anche loro e, in questo, sarebbero molto più utile a loro di quanto lo sarebbe per l’Europa. Europa che, anche in questo, dovrebbe ben valutarne la tendenza golpista. Tendenza che, indubitabilmente, verrebbe portata, a quel punto, direttamente all’interno dell’Europa come Stato con tutti i problemi ed i rischi che ne conseguirebbero. Ma questo è altro ancora. Oggi ci soffermiamo unicamente sulle valutazioni della situazione attuale post golpe così come la vede e ce la descrive il Segretario Generale del Consiglio d’Europa,Thorbjorn Jagland, nell’articolo pubblicato oggi su la Stampa nel quale esprime anche il suo parere favorevole ad una Turchia in Europa ma …… Leggiamolo:

La Turchia rimanga nella famiglia europea THORBJØRN JAGLAND *
Thorbjørn Jagland, Segretario Generale del Consiglio d’Europa
Thorbjørn Jagland, Segretario Generale del Consiglio d’Europa

Si è scritto e detto molto sul recente tentativo di colpo di Stato in Turchia e sulle sue conseguenze. Eppure è difficile capire, finché non si vede direttamente, l’impatto profondo che questi eventi violenti, che hanno causato la morte di 290 persone, hanno avuto sul popolo turco. Durante la mia recente visita ad Ankara, ho potuto costatare i danni ingenti provocati al Parlamento turco dai raid dei caccia in mano ai golpisti. Si percepiva ancora paura e shock tra le persone che ho incontrato.

Una simile violenza non può essere tollerata sul territorio europeo. Si possono avere pareri divergenti sull’attuale governo, ma non si può non essere d’accordo sul fatto che ogni tentativo di rovesciare con la forza un governo legittimo ed eletto democraticamente è inaccettabile. Nell’Europa di oggi un simile attacco alle istituzioni democratiche è un affronto a noi tutti.

La Turchia prova evidentemente frustrazione nei confronti dei leader europei che, a suo giudizio, non hanno colto la gravità dell’impatto del tentato colpo di Stato sulla società turca. Vi è ampio consenso sul fatto che il golpe sia stato pianificato ed eseguito da una rete segreta infiltrata nell’esercito, nella polizia e nella magistratura. Questo mi è stato anche comunicato dai dirigenti dei tre partiti di opposizione rappresentati in Parlamento, nonché dal Presidente Erdoğan e dai suoi ministri. Se intendiamo esercitare un’influenza positiva sulla Turchia, dobbiamo mostrare solidarietà e capire lo stato attuale in cui versa il paese. Sono inoltre convinto che l’Europa debba ora impegnarsi di più, e non di meno, al fianco della Turchia.

Le informazioni sulle misure repressive eccessive e indiscriminate nei confronti di coloro si pensa siano implicati nel fallito golpe sono preoccupanti. La Turchia ha esercitato il suo diritto di deroga alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo ai sensi dell’articolo 15. La Convenzione continua tuttavia ad applicarsi sotto la supervisione della Corte europea dei Diritti dell’Uomo. Le misure prese devono quindi essere strettamente necessarie e proporzionate alla natura della minaccia cui sono confrontate le autorità.

L’identificazione delle persone che hanno perpetrato il colpo di Stato dovrebbe essere fatta con estrema prudenza. Devono essere presentate prove concrete contro gli imputati. È necessario operare una distinzione tra chi ha partecipato attivamente alle violenze e i semplici simpatizzanti. Questi ultimi non hanno violato nessuna legge.

Dare prova di moderazione e discernimento è nell’interesse stesso della Turchia. Uno sviluppo positivo nelle ultime settimane riguarda la dimostrazione di unità dei partiti politici del paese, un fatto piuttosto raro. Un’epurazione su vasta scala nei confronti di funzionari, giornalisti, docenti e universitari, che punisce innocenti, alimenterà soltanto le divisioni e la sfiducia nella società. Indebolirà le istituzioni statali e paralizzerà i media, la cui libertà di espressione è stata, già prima del tentato colpo di Stato, indebitamente limitata.

Bisogna smettere anche di ipotizzare un’eventuale reintroduzione della pena di morte. Una tale misura escluderebbe la Turchia dal Consiglio d’Europa e porrebbe fine alla prospettiva di aderire all’Unione europea. Sarebbe un passo indietro, non etico, che condurrebbe all’isolamento del paese. Da parte sua il Consiglio d’Europa sfrutterà ogni opportunità per instaurare un clima di fiducia e fornire supporto e competenze alle autorità turche.

Dopo la mia visita, le autorità hanno accettato di lavorare con gli esperti del Consiglio d’Europa per portare i recenti decreti legge, promulgati sotto lo stato di emergenza, in linea con gli obblighi della Turchia derivanti dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo. In caso contrario, la Turchia rischia un’ondata di ricorsi dinanzi alla Corte europea dei diritti dell’uomo.

È essenziale, per evitare l’abuso di potere, che la Turchia agisca per garantire i diritti procedurali delle persone in stato di arresto o in custodia cautelare (durata dello stato di arresto, accesso a un avvocato, accesso a un medico, visite dei familiari, possibilità di un riesame giudiziario), per garantire loro il diritto a un processo equo, a partire dalla presunzione di innocenza. La Turchia deve accertarsi che siano stabilite tutele efficaci per i giornalisti, gli insegnanti e gli universitari.

La Commissione di Venezia, il gruppo di esperti costituzionali del Consiglio d’Europa, continuerà a valutare la situazione dei giudici e dei pubblici ministeri in Turchia, nonché qualsiasi emendamento alla Costituzione turca. Il Consiglio d’Europa e il suo Comitato per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti prendono molto seriamente le accuse di tortura e di maltrattamenti riportate da Amnesty International e da altri osservatori. Per convenzione, i dettagli delle visite ad hoc effettuate nel paese dal Comitato per la prevenzione della tortura non sono annunciate pubblicamente; è sufficiente dire che avremo presto ulteriori chiarimenti su tali accuse.

Inoltre, intensificheremo la nostra cooperazione con la Turchia in materia di libertà di espressione. Anche questo è un elemento importante nel contesto della legislazione antiterrorismo turca, che ha rappresentato un ostacolo alla liberalizzazione dei visti con l’UE. Le leggi antiterrorismo non possono portare alla detenzione di giornalisti solo perché hanno affrontato argomenti legati al terrorismo o a organizzazioni terroristiche. Nelle prossime settimane si riprenderanno i dibattiti tra gli esperti del Consiglio d’Europa e le autorità turche per uscire dall’impasse attuale.

Infine, il Consiglio d’Europa è un’organizzazione intergovernativa in seno alla quale 47 Stati membri condividono la responsabilità collettiva di attuare la Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Gli Stati membri hanno un ruolo essenziale nel controllare l’esecuzione delle sentenze contro la Turchia pronunciate dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, di cui un numero elevato riguarda la libertà di espressione e la libertà di riunione, e nel ricordare ad Ankara i suoi obblighi rispetto alla Convenzione.

La Turchia sta attraversando un periodo di tensioni e di incertezze. Occorre adottare un approccio unito e volto a ripristinare la fiducia e la comprensione reciproche. Il nostro obiettivo comune è far rimanere la Turchia nella famiglia europea e riconoscere l’importanza della democrazia, dei diritti umani e dello Stato di diritto, anche in circostanze difficili come quelle che affronta il paese in questo momento.

*Segretario Generale del Consiglio d’Europa

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Il San Paolo a breve avrà 10mila posti in meno

Lo riferisce Il Mattino

Ora è ufficiale, il restyling da 25 milioni del San Paolo promosso dal Comune attraverso un mutuo con il Credito sportivo, vedrà la diminuzione di almeno 10mila posti all’interno dell’impianto sportivo di Fuorigrotta. Si passerà quindi da 62mila e 200 posti disponibili a 52mila. Certo non per accontentare  Aurelio De Laurentiis, che secondo i colleghi de Il Mattino è sempre più defilato dalla questione stadio.

Higuain: “Inizia l’avventura alla Juve, voglio salutare i tifosi napoletani”

Le sue parole

“Inizia per me ufficialmente una nuova avventura, con una nuova squadra e nuovi tifosi che sono stato molto affettuosi con me . Visto che da domani lotteremo per lo stesso obiettivo ma su fronti diversi voglio ancora lasciare un saluto e un ringraziamento ai tifosi napoletani con i quali ho gioito nei miei tre anni a Napoli e che mi hanno sostenuto con molto affetto, non vi dimenticherò , grazie di tutto!”. Queste le dichiarazioni tramite il suo profilo Instagram di Gonzalo Higuain.

Offerta dell’Everton per Gabbiadini, Zaza può arrivare

Lo riporta Alfredo Pedullà sul suo sito

Simone Zaza e il Napoli, si possono aprire spiragli soltanto a una condizione. Questa: la cessione di Manolo Gabbiadini (per il momento non preventivata) alla luce di una possibile proposta di circa 25 milioni che l’Everton è intenzionato a presentare nei prossimi giorni. Gabbiadini è stato grande protagonista nel pre-campionato, dovrebbe partire titolare a Pescara, c’è un discorso rinnovo aperto e non ancora concretizzato. La vicenda merita la giusta attenzione. Ci sembra complicato pensare che Zaza possa arrivare in presenza di Manolo e Milik, sarebbe un sovraffollamento offensivo abbastanza complicato da gestire. A parte il piccolo scrupolo che il Napoli avrebbe nel restituire proprio alla Juve oltre il 25% dei soldi incassati dalla vendita di Higuain. Ma siccome il mercato è fatto di situazioni imprevedibili, vedremo come il Napoli si regolerà dinanzi a un’offensivaEverton per il suo attaccante. Ecco perché uno spiraglio Zaza va lasciato aperto.

Da valutare Tonelli, potrebbe non essere nella lista per la Serie A

I dettagli

Con l’avvio del campionato, ogni società di Serie A dovrà presentare una lista di venticinque giocatori di cui quattro cresciuti nel vivaio del club, La Gazzetta dello Sport racconta del possibile acquisto di Nikola Maksimovic dal Torino che avrebbe soltanto Omar El Kaddouri fuori dalla lista: tuttavia sono “da valutare le condizioni di Tonelli che potrebbe non essere inserito nei 25”. Per far entrare invece il terzino dell’Hoffenheim Toljan, oppure il brasiliano del Santos Guedes, dipenderà tutto da Christian Maggio ed Ivan Strinic.

VIDEO – A Gragnano (Na), lo spettacolo notturno della pirotecnica F.lli Di Candia

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Il giorno 18 agosto, a Borgo Castello, Gragnano, in provincia di Napoli, la pirotecnica F.lli Di Candia da Sassano (Sa) ha deliziato con uno spettacolo pirotecnico notturno in onore della Madonna dell’Assunta. Luci, colori e suoni…

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dal nostro inviato, Gennaro Novellino

VIDEO – A Gragnano (Na), lo spettacolo notturno della pirotecnica F.lli Romano

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Il giorno 18 agosto, a Borgo Castello, Gragnano, in provincia di Napoli, la pirotecnica F.lli Romano da Angri (Sa) ha deliziato con uno spettacolo pirotecnico notturno in onore della Madonna dell’Assunta. Luci, colori e suoni…

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dal nostro inviato, Gennaro Novellino

VIDEO – A Gragnano (Na), lo spettacolo notturno della pirotecnica Carmine Ruocco

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Il giorno 18 agosto, a Borgo Castello, Gragnano, in provincia di Napoli, la pirotecnica Carmine Ruocco da Gragnano (Na) ha deliziato con uno spettacolo pirotecnico notturno in onore della Madonna dell’Assunta. Luci, colori e suoni…

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dal nostro inviato, Gennaro Novellino

VIDEO – A Siano (Sa), il piromusicale di Giuseppe Salvati

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Il giorno 19 agosto, a Siano, in provincia di Salerno, abbiamo assistito al gran finale della festa di San Rocco, anche se la vera conclusione della settimana di festa è questa sera con la seconda e ultima giornata della sagra della porchetta. A deliziare i tanti presenti è stato Giuseppe Salvati e la sua ditta con uno spettacolare piromusicale.

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dal nostro inviato, Gennaro Novellino

 

Olimpiadi Rio 2016 – Taekwondo 80 kg (M), oro alla Costa D’Avorio

I dettagli

Questo il tabellone degli ottavi di finale dei 80 kg – (M) Taekwondo, con i risultati e i rispettivi qualificati ai quarti di finale:

LOPEZ Steven (USA) b. GAUN Albert (RUS)
MUHAMMAD Lutalo (GBR) b. SHKARA Hayder (AUS)
BEIGI HARCHEGANI Milad (AZE) b. COULIBALY Ismael (MLI)
KHODABAKHSHI Mahdi (IRI) b. FERRERA Miguel (HON)
LIU Wei-Ting (TPE) b. COOK Aaron (MDA)
OUESLATI Oussama (TUN) b. RAFALOVICH Nikita (UZB)
GUELEC Tahir (GER) b. HERNANDEZ ENCARNACION Moises Daniel (DOM)
CISSE Cheick Sallah Junior (CIV) b. PAZINSKI Piotr (POL)

Questi gli accoppiamenti dei quarti di finale:

MUHAMMAD Lutalo (GBR) b. LOPEZ Steven (USA)
BEIGI HARCHEGANI Milad (AZE) b. KHODABAKHSHI Mahdi (IRI)
OUESLATI Oussama (TUN) b. LIU Wei-Ting (TPE)
CISSE Cheick Sallah Junior (CIV) b. GUELEC Tahir (GER)

Questi gli accoppiamenti delle semifinali:

MUHAMMAD Lutalo (GBR) b. BEIGI HARCHEGANI Milad (AZE)
CISSE Cheick Sallah Junior (CIV) b. OUESLATI Oussama (TUN)

 

Oro – Cisse Cheick Sallah Junior Costa d’Avorio
Argento – Muhammad Lutalo Gran Bretagna
Bronzo – Oueslati Oussama Tunisia
Bronzo – Beigi Harchegani Milad Azerbaijan

Olimpiadi Rio 2016 – Taekwondo 67 kg (F), oro alla Corea del Sud

I dettagli

Questo il tabellone degli ottavi di finale dei 67 kg – (F) Taekwondo, con i risultati e i rispettivi qualificati ai quarti di finale:

TATAR Nur (TUR) b. MARTON Carmen (AUS)
GUELEC Rabia (GER) b. BARYSHNIKOVA Anastasiia (RUS)
GBAGBI Ruth Marie Christelle (CIV) b. ELSAWALHY Seham (EGY)
NIARE Haby (FRA) b. LOUISSAINT Aniya Necol (HAI)
TURSUNKULOVA Nigora (UZB) b. JOHANSSON Elin (SWE)
AZIZOVA Farida (AZE) b. MC PHERSON Paige (USA)
OH Hyeri (KOR) b. PAGNOTTA Melissa (CAN)
CHUANG Chia-Chia (TPE) b. DENIZ Cansel (KAZ)

Questi gli accoppiamenti dei quarti di finale:
TATAR Nur (TUR) b. GUELEC Rabia (GER)
NIARE Haby (FRA) b. GBAGBI Ruth Marie Christelle (CIV)
AZIZOVA Farida (AZE) b. TURSUNKULOVA Nigora (UZB)
OH Hyeri (KOR) b. CHUANG Chia-Chia (TPE)
Questi gli accoppiamenti delle semifinali:
NIARE Haby (FRA) b. TATAR Nur (TUR)
OH Hyeri (KOR) b. AZIZOVA Farida (AZE)
Oro – Oh Hyeri Corea del Sud
Argento – Niare Haby Francia
Bronzo – Gbagbi Ruth Marie Christelle Costa d’Avorio
Bronzo – Tatar Nur Turchia

VIDEO ViViCentro – Scuola Calcio ASD San Paolo, il via alla nuova stagione

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Comincia la nuova stagione dell’Asd San Paolo e lo fa con un po’ di preparazione fisica per i ragazzi. Terzo giorno di lavoro, infatti, a Quisisana, dove tutti i ragazzi 2002\2003\2004\2005\2006 si stanno allenando con una novità: fino al 5 settembre lo possono fare gratis per poi decidere se aggregarsi e completare l’iscrizione in ogni sua parte. Questo grazie al duro lavoro dello staff composto da Salvatore D’antuono, Antonio Romano, Edgardo Esposito e Giovanni Malafronte. Impegno, costanza e divertimento per tutti è assicurato…

La scuola calcio e in particolare Giovanni Malafronte ci hanno fatto pervenire un video nel quale il capitano della squadra e leader del gruppo fa sentire cosa vuol dire vestire questa maglia e dà il via al rito, al coro di mille battaglie.

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Olimpiadi Rio 2016, Pallanuoto : Italia-Montenegro vale il bronzo, il Settebello ci crede

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Rio de Janeiro 12-08-2016 Maria Lenka Aquatics Center – Waterpolo CROATIA CRO – ITALY ITA Foto Andrea Staccioli-Deepbluemedia-Insidefoto

La sfida tra le deluse, ma con una posta in palio altissima: il bronzo. Si disputa oggi la finale per la medaglia di bronzo per quanto riguarda il torneo di pallanuoto maschile alle Olimpiadi di Rio: a sfidarsi saranno le due compagini sconfitte in semifinale, l’Italia e il Montenegro. Se per Mondiali ed Europei una terza piazza può valere poco, ai Giochi Olimpici i piazzamenti sul podio sono fondamentali, dunque si darà il tutto per tutto in questo ultimo atto. Il Settebello vuole proseguire la striscia di podi a Cinque Cerchi dopo l’argento di Londra 2012. Appuntamento alle 18 alla Maria Lenk (e in diretta su Rai 2).

Da fare assolutamente attenzione ai montenegrini, che non vorranno ripetere l’esito delle ultime due edizioni olimpiche: sia a Pechino che a Londra uscirono sconfitti nella finalina per il bronzo, dovendosi accontentare di due quarti posti. La compagine guidata da Vladimir Gojković ha fatto partita pari con la Croazia campionessa in carica in semifinale, ma ha pagato qualche errore di troppo in fase di realizzazione. La stella è sicuramente Aleksandar Ivovic, universale della Pro Recco, che dunque tanti dei giocatori del Settebello conoscono alla perfezione. Da seguire ovviamente i cugini Drasko e Darko Brguljan, due bocche da fuoco di prima categoria.

Il Settebello di Campagna non parte sfavorito, anzi, visto il risultato ottenuto nel girone preliminare con la squadra slava (vittoria per 6-5) potrebbe addirittura essere un gradino avanti. Da dimenticare assolutamente la partenza nella semifinale con la Serbia: gli azzurri, forse impauriti dallo strapotere fisico e tecnico dei campioni del mondo, sono entrati in acqua mentalmente troppo tardi, ormai a risultato andato. C’è stato un giorno di riposo, soprattutto psicologico: il ct siciliano avrà sicuramente aiutato Tempesti e compagni a digerire la sconfitta e a lanciarsi verso il prossimo obiettivo. Bisognerà però ritrovare tutte le situazioni tattiche mancate nell’ultimo match: i tiri dal perimetro, le realizzazioni con l’uomo in più e, soprattutto, la difesa messa in acqua contro la Grecia nei quarti. Fondamentale anche avere le stelle di questa rosa al top: Figlioli, Di Fulvio ed Aicardi sono chiamati all’ultima grande fatica di questi Giochi.


In Italia è la Rai che detiene i diritti in esclusiva per la trasmissione delle gare olimpiche: tre i canali che garantiranno una copertura completa degli eventi. 

Rai 2 come canale olimpico di riferimento, dedicato in particolare agli atleti azzurri.
Su Raisport 1 la diretta delle discipline individuali, come atletica, nuoto, tuffi, scherma, pugilato e ginnastica.
Raisport 2, invece, si concentrerà sugli sport di squadra come basket, volley, beach volley, calcio, pallanuoto e rugby.

La copertura quotidiana comincerà alle 14 ora italiana e terminerà intorno alle 5.30 del mattino successivo

vivicentro.it/sport/Olimpiadi Rio 2016   –  Stanislao Barretta/redazione sportiva

gianluca.bruno@oasport.it

Olimpiadi Rio 2016 – Gli azzurri in gara oggi, sabato 20 agosto

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Quindicesima giornata di gare a Rio de Janeiro dove si stanno svolgendo le Olimpiadi 2016. Questo è il grande giorno del Settebello che va a caccia della medaglia di bronzo contro il Montenegro. Attenzione a diverse carte da possibile medaglie: sono tutti outsider ma Rizza (canoa), Lechner (mountain bike) e De Luca (pentathlon) possono piazzare il colpaccio. Sembra difficile che Desiree Rossit e Alessia Trost possano salire sul podio del salto in alto ma la loro finale è da osservare con attenzione. Debuttano le Farfalle della ritmica ma solo per il turno di qualificazione: loro si giocheranno una medaglia nella giornata conclusiva.

Di seguito tutti gli azzurri in gara nella giornata di sabato 20 agosto e nella notte che ci introduce a domenica 21 agosto.

SABATO 20 AGOSTO

12.00     GOLF (femminile) – Giulia Molinaro, Giulia Sergas

14.07     CANOA, K1 200m (finale, maschile) – Manfredi Rizza

15.00     GINNASTICA RITMICA, prova a squadre (turno di qualificazione) – Italia (Martina Centofanti, Sofia Lodi, Alessia Maurelli, Marta Pagnini, Camilla Patriarca)

15.04     CANOA, K4 1000m (finale B, maschile) – Mauro Crenna, Giulio Dressino, Alberto Ricchetti, Nicola Ripamonti

16.00     TRIATHLON (femminile) – Charlotte Bonin, Annamaria Mazzetti

17.00     PENTATHLON (maschile) – Riccardo De Luca, Pier Paolo Petroni

17.30     MOUNTAIN BIKE (femminile) – Eva Lechner

18.00     PALLANUOTO, finale per il bronzo (maschile) – Italia vs Montenegro (Matteo Aicardi, Michael Alexandre Bodegas, Marco Del Lungo, Francesco Di Fulvio, Pietro Figlioli, Andrea Fondelli, Valentino Gallo, Niccolò Gitto, Alessandro Nora, Christian Presciutti, Nicholas Presciutti, Stefano Tempesti, Alessandro Velotto)

DOMENICA 21 AGOSTO

01.30     ATLETICA LEGGERA, salto in alto (finale, femminile) – Desiree Rossit, Alessia Trost

03.00     ATLETICA LEGGERA, 4x400m (finale, femminile) – Italia (Maria Benedicta Chigbolu, Maria Enrica Spacca, Ayomide Folorunso, Libania Grenot)


In Italia è la Rai che detiene i diritti in esclusiva per la trasmissione delle gare olimpiche: tre i canali che garantiranno una copertura completa degli eventi. 

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Raisport 2, invece, si concentrerà sugli sport di squadra come basket, volley, beach volley, calcio, pallanuoto e rugby.

La copertura quotidiana comincerà alle 14 ora italiana e terminerà intorno alle 5.30 del mattino successivo

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Olimpiadi Rio 2016, 15ma giornata: le speranze di medaglie azzurre per sabato 20 agosto

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Gli italiani in gara oggi, sabato 20 agosto, sono tanti in diverse specialità – Canoa velocità, Mountine Bike, Pentatlon moderno e Pallanuoto – ed è in quest’ultima che, con l’atteso bronzo, che sono concentrate tutte le speranze di medaglie azzurre.

CANOA VELOCITA’ 

Ore 14.07, finale K1 200 metri uomini

Manfredi Rizza non parte tra i favoriti per una medaglia, tuttavia si tratta della classica mina vagante. Nel corso della stagione ha compiuto un pregevole salto di qualità, conquistando piazzamenti di rilievo in Coppa del Mondo (su tutti la vittoria a Duisburg ed il quarto posto a Racice). Sarà una delle gare più imprevedibili dei Giochi, poco più di 30 secondi da vivere in apnea, dove tutto potrà succedere. Fondamentale sarà un’ottima partenza in un contesto che non consente margini di recupero.

Manfredi Rizza (25%)

MOUNTAIN BIKE

Ore 17.30, prova femminile

Eva Lechner ha vissuto una delle peggiori stagioni della carriera, sempre lontana dalle posizioni che contano. Il percorso, però, le piace molto: proprio a Rio trionfò nella preolimpica dello scorso anno. Non ha nulla da perdere e, con un po’ di fortuna, potrebbe provare ad inserirsi nel gioco per le medaglie.

Eva Lechner (10%)

PALLANUOTO 

Ore 18.00, finale per il terzo posto uomini

Il Settebello va a caccia di un bronzo importantissimo, che confermerebbe il podio di Londra 2012 (allora fu argento). Gli azzurri si sono svegliati tardi contro la Serbia in semifinale e non dovranno commettere lo stesso errore al cospetto di una compagine esperta e zeppa di fuoriclasse, seppur nella seconda fase della carriera. Giocatori come Brgulian, Janovic, Ivocic, Radovic e Petrovic possono fare la differenza in qualsiasi momento. Fisicamente i balcanici sono superiori e l’Italia dovrà essere brava ad impostare la partita su dinamismo e velocità, cercando di piazzare delle controfughe. Nel girone preliminare gli azzurri si imposero per 6-5, ma agli ultimi Europei di gennaio i montenegrini dominarono e vinsero 10-7. Il punto debole dei nostri avversari è una panchina che non garantisce ricambi all’altezza dei titolari. Per questo sarà importante mantenersi a contatto sin dalle battute iniziali.

Settebello (49%)

PENTATHLON MODERNO

Ore 23, combined-event maschile

Riccardo De Luca ha chiuso al decimo posto il ranking round di scherma. Bene, ma non benissimo. L’azzurro, presumibilmente, precipiterà in classifica dopo la prova di nuoto, suo tallone d’Achille. A quel punto dovrà dare il tutto per tutto nell’equitazione e, soprattutto, nell’amato combined-event (frazione che unisce tiro a segno e podismo), nel quale dovrà tentare una delle rimonte che gli hanno spesso consentito di salire sul podio tra Europei e Coppa del Mondo. La medaglia è difficilissima, ma resta un lumicino di speranza.

Riccardo De Luca (10%)


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Su Raisport 1 la diretta delle discipline individuali, come atletica, nuoto, tuffi, scherma, pugilato e ginnastica.
Raisport 2, invece, si concentrerà sugli sport di squadra come basket, volley, beach volley, calcio, pallanuoto e rugby.

La copertura quotidiana comincerà alle 14 ora italiana e terminerà intorno alle 5.30 del mattino successivo

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Foto: Renzo Brico