11 C
Castellammare di Stabia
Home Blog Pagina 6173

Partiti i soccorritori campani: destinazione Arquata del Tronto. Missione: campo per 250 persone

0
                      Arquata del Tronto (lapresse)
E’ partita questa mattina, su richiesta del Comitato Operativo della Protezione Civile Nazionale, la Colonna mobile della Regione Campania verso le zone del sisma dove sarà allestito un campo di accoglienza per ospitare 250 persone.

La destinazione finale è Arquata del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, dove verranno montate 41 tende complete di brandine, materassi, cuscini e coperte nonché una tensostruttura per mensa con riscaldamento, una cucina da campo per 250 pasti/ora, panche, tavoli e un modulo per i servizi igienici. Le operazioni sono seguite da un centinaio di volontari, oltre a funzionari e tecnici della Regione Campania.

vivicentro/sud/cronacavivicentro/centro/cronaca
vivicentro/Partiti i soccorritori campani: destinazione Arquata del Tronto. Missione: campo per 250 persone
repubblica/Terremoto: partita la missione della Protezione Civile della Campania

Lazio, Marche e Umbria: la situazione 4 giorni dal Terremoto

Sono passati 4 giorni dal devastante terremoto che il 24 Agosto ha colpito le Popolazioni di Lazio e Umbria. Le vittime accertate sono 281, molte delle quali devono essere riconosciute: si teme che ve ne possano essere altre sotto le macerie.

I feriti medicati o ricoverati negli Ospedali sono stati 388, oltre 2500 abitanti sono rimasti senza casa, il paese Amatrice e’ stato cancellato dalla toponomastica del territorio, quasi tutti gli edifici sono crollati. In questo piccolo centro si sono avuti tantissimi morti, erano figli e nipoti andati in vacanza dai nonni,  tanti altri si erano recati in questo paese per partecipare al 50esimo anniversario della festa degli spaghetti all’Amatriciana.

L’intensita’ del sisma e’ stata talmente violenta e prolungata da procurare ad Accumuli (paesino del Lazio), un abbassamento del suolo di 20 cm. Questo dato e’ stato fornito dal satellite giapponese “Alos”,(Advanced Land Oberving Satellite), lo ha reso noto l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
Un terremoto anche se di breve durata si parla di pochi secondi, puo’ procurare distruzione e morte, quello di Mercoledi’ 6 grado della scala Richter, e’ durato quasi 2 minuti: un’eternita’.
Nei 4 giorni successivi al sisma si sono contate piu’ di 1000 scosse di assestamento,3 delle quali hanno superato il 3 grado della scala Ricther. La popolazione vive nell’angoscia, in molti preferiscono dormire nelle macchine vicino alle proprie case distrutte, motivo? alcuni sciacalli sono stati sorpresi a rubare fra le macerie.
Ora e’ attivo un servizio di vigilanza notturna operato dalle forze dell’ordine, sembra incredibile che possano esistere alcuni esseri chiamati umani che tentano di depredare persone che hanno gia’ perso tutto.
Oggi ad Ascoli Piceno si celebreranno i funerali di una parte delle vittime,in tutta Italia in segno di lutto sara’ esposta la bandiera a mezzasta. Il Capo dello Stato Mattarella, il Primo Ministro Renzi, i Presidenti di Camera e Senato Grasso e Boldrini saranno presenti alla cerimonia funebre.
Dopo l’omelia, il giorno del dolore, i funerali di Stato, bisognera’ pensare seriamente a coloro che in meno di 2 minuti hanno perso tutto; non occorre mettere in campo nessuna polemica, ai sopravvissuti bisogna dare risposte concrete, la ricostruzione deve iniziare in tempi brevissimi.
In Italia abbiamo avuto in questi ultimi decenni alcuni terremoti devastanti, basti pensare a quello del 1908 a Messina, i morti furono piu’ di 100 mila, del Friuli in cui persero la vita 989 persone, quello dell’Aquila, in cui morirono 309 persone. Quasi tutta l’Italia e’ a rischio sismico, nel meridione abbiamo ancora alcuni vulcani in piena attivita’ come l’Etna che sovrasta la Citta’ di Catania, lo Stromboli nelle Isole Eolie, ve ne sono altri che sono spenti da secoli, speriamo che lo restino per sempre.
L’Italia, pur essendo un territorio ad alto rischio sismico, milioni le case specialmente quelle rurali, sono costruite con mattoni, non possono in alcun modo resistere ai forti terremoti. Purtroppo non si possono buttare a terra e ricostruire milioni di case di un’intera Nazione con criteri antisismici, ne’ tantomeno si possono prevedere i terremoti.
Triste Realta’ : 
In Italia migliaia di persone terremotate, ancor oggi a distanza di decenni continuano a vivere in prefabbricati, le loro case non sono mai state ricostruite, speriamo che il Governo, non ha importanza la discendenza politica, dopo quest’ennesima tragedia metta da parte per tempo le somme da destinare alle popolazioni colpite da calamita’ naturali.

Dopo il terremoto la vita non vuol altro che vivere. Parola di bambino

0
La tragedia del terremoto spiegata ai bambini

«Tra le tende dopo il terremoto i bambini giocano a palla avvelenata».

«Giocano al mondo, ai quattro cantoni, a guardie e ladri, la vita rimbalza elastica, non vuole altro che vivere». Parole appese, sospese, sussurrate. Parole leggere e in movimento, quelle scelte lustri fa da Gianni Rodari, il più profondo interprete e narratore delle emozioni dei piccoli, per raccontare, tra le tende, la forza dei più fragili. Forza vitale, spontanea e inconsapevole su cui fare perno ora, dove nei bambini, oltre al terrore e alla disperazione del momento, si aggiunge il bisogno di comprendere, l’esigenza di sentirsi protetti, la necessità di rinsaldare un patto di amicizia con la vita. Le bambine e i bambini sono tra le vittime più colpite dal terremoto, e non solo in termini di morti: c’è chi ha perso i genitori, i nonni, i parenti o gli amici; chi è rimasto ferito o si è salvato fuggendo e vedendo il mondo crollare attorno a sé; chi alle luci dell’alba ha visto la propria casa, la propria scuola, il proprio paese in briciole. Occhi terrorizzati e smarriti, vuoti e disperati, tristi e interrogativi. Occhi in cerca di un abbraccio. Di un sollievo. Occhi in cerca di un appiglio. E ora?

«La vita rimbalza elastica» dice Rodari, ed è da qui che è utile ripartire. Intanto spiegando ai bambini quello che è successo. Con parole ragionate e vere, calibrate a seconda dell’età, va detto senza lasciar dubbi che la terra non è cattiva o malvagia, non è una matrigna che dà e toglie la vita, non è un’entità che si ribella: va affermato che la terra è semplicemente viva. E le scosse, imprevedibili e irrefrenabili, a volte inconsistenti altre volte devastanti, fanno parte delle caratteristiche del pianeta, come le eruzioni dei vulcani, le erosioni delle montagne, i movimenti dei mari o la nascita dei ghiacciai.

Non colpevolizzare la terra è fondamentale per trasmettere ai più piccoli la possibilità di poter ripensare ad un domani insieme a lei: il futuro sulla terra, su questa terra, non è un tabù. E la colpa allora, di chi è? Rispondere non è facile, ma ancora una volta i nostri cuccioli pretendono verità: non va nascosto che case, scuole e palazzi, se costruiti bene, possono non cadere o possono subire danni limitati. E che per costruirli bene servono competenze, onestà, buon senso e attenzione al bene comune. Messaggi alti e solidi, che richiamano la responsabilità di tutti. E che si portano con sé però una grande speranza: vivere al sicuro si può, non siamo condannati alla vulnerabilità.

E adesso? Un naso rosso, una chitarra, un pallone, un teatro di burattini: l’emergenza ora lascerà spazio anche a queste bombole d’ossigeno, a momenti di svago e divertimento capaci di generare nuovi sorrisi. È la vita che non vuole altro che vivere, ed è responsabilità di noi adulti ora permettere che questo possa accadere. E ancora di più tra poche settimane, quando suonerà la prima campanella del nuovo anno, in scuole provvisorie dove entreranno le angosce e le immagini di queste giornate, in aule sconosciute, con banchi lasciati vuoti da compagni che non ci sono più e quaderni dalle pagine bianche inumidite dalle lacrime.

Quella campanella sarà fondamentale, perché è da lì che si dovrà ricominciare: dalla comunità, dallo stare insieme, dal parlarsi e confrontarsi, dai compiti da fare, gli impegni da prendere, dal casino da fare in classe come in una qualsiasi altra classe. E con gli insegnanti chiamati come non mai a diventare faro di riferimento, porto in cui ripararsi, adulti a cui aggrapparsi. Insegnanti che non vanno lasciati soli: vanno accompagnati e supportati con risorse e personale d’appoggio, nuovi strumenti e consulenze mirate. Perché la ricostruzione (lenta, lunga ed elaborata) di questa generazione ferita passa attraverso di loro. E maestre e maestri lo sanno bene, perché è il cuore della loro missione educativa: la vita non vuol altro che vivere. Parola di bambino.

Licenza Creative Commons
Alcuni diritti riservati

vivicentro.it/editoriale
vivicentro.it/La tragedia del terremoto spiegata ai bambini
lastampa/La tragedia spiegata ai bambini FEDERICO TADDIA

Terremoto centro Italia: il bilancio provvisorio delle vittime sale a 281. La prima Ordinanza

Il tragico bilancio provvisorio delle vittime del terremoto è salito a 281: 221 ad Amatrice, 11 ad Accumuli e 49 ad Arquata del Tronto. Intanto ieri,  26 agosto, il Capo DipartimentoFabrizio Curcio ha firmato la prima ordinanza relativa all’emergenza legata al devastante terremoto che ha colpito il Lazio, le Marche, l’Umbria e l’Abruzzo. Il provvedimento stabilisce i primi interventi urgenti per fronteggiare l’emergenza

Nell’ordinanza sono individuati i soggetti che assicurano gli interventi sotto il coordinamento del Capo Dipartimento della Protezione Civile: i Presidenti delle Regioni, i Prefetti e i Sindaci dei Comuni interessati dall’evento sismico, insieme alle componenti e alle strutture operative del Servizio nazionale della protezione civile. Le attività messe in campo in questa fase sono relative al soccorso, all’assistenza e al ricovero delle popolazioni colpite dal terremoto, alla messa in sicurezza delle aree interessate e agli interventi urgenti volti a evitare situazioni di pericolo o maggiori danni.
Per l’indirizzo di tutte le operazioni il Capo del Dipartimento istituisce la Dicomac, una struttura di coordinamento sul territorio, che è articolata in funzioni di supporto.

Contributo di autonoma sistemazione. L’ordinanza all’art. 3 stabilisce che i Comuni curino l’istruttoria per l’assegnazione del contributo di autonoma sistemazione destinato alle famiglie la cui abitazione sia stata distrutta in tutto o in parte, oppure sia stata sgomberata a seguito del terremoto. Il contributo è di € 200,00 al mese per ogni persona che risiede nell’abitazione e comunque fino ad un massimo di € 600,00 mensili. Se il nucleo familiare è composto da una sola persona, il contributo è di € 300,00. Nel caso in cui siano presenti persone di età superiore ai 65 anni, portatrici di handicap, o disabili con una percentuale di invalidità non inferiore al 67%, è concesso un contributo aggiuntivo di € 200,00 mensili per ognuna della persone indicate, anche oltre il limite massimo di € 600,00 mensili previsti per famiglia.

Occupazioni di urgenza. Per le attività di soccorso, assistenza e ricovero delle popolazioni colpite dagli eventi, i Sindaci possono provvedere all’occupazione d’urgenza e alle eventuali espropriazioni con l’adozione di un decreto di occupazione d’urgenza.

Sospensione dei mutui. I titolari di mutui relativi agli edifici distrutti o resi inagibili anche parzialmente, possono richiedere, secondo quanto previsto dall’art. 7 dell’ordinanza, la sospensione delle rate dei mutui, optando tra la sospensione dell’intera rata e quella della sola quota capitale. L’agevolazione è prevista anche per gli edifici destinati alla gestione di attività di commerciale ed economica.

Contabilità speciali. All’art. 4 l’ordinanza, riprendendo quanto previsto nella delibera del Consiglio dei Ministri del 25 agosto, prevede che per l’utilizzo dei 50 milioni siano istituite contabilità speciali a favore delle Regioni interessate.

Foto di Repertorio

Terremoto centro Italia: il bilancio provvisorio delle vittime. Il Capo Dipartimento firma la prima Ordinanza

Ipocrisia e calabraghismo Occidentale

ipocrisia. E’ successo ancora, ultimamente, per il cosiddetto caso del Burkini. Pro, contro, ipocrisie e bla bla bla a tutto spiano nel solito girotondo attorno al vero “problema” insito nel quanto l’indumento evidenzia: la sottomissione delle donne orientali ai loro padroni maschi perché, checché se ne dica e checché ne dicano anche le nostre femministe fuori di testa, quella NON è in alcun modo catalogabile tra le libere scelte di una donna. Se così fosse, nulla da dire ma …. così non è, o quantomeno così non è, di certo, per la stragrande maggioranza delle donne orientali e musulmane per cui c’è tanto da dire come mette in chiaro Gramellini. Ma c’è tanto da dire sul reale problema che non è, ripeto, l’indumento in se ma sul suo motivo di essere che risiede nell’asservimento della donna ai voleri dell’uomo e tale sarà, è e resterà finché si vedrà poi, lasciata la spiaggia, si vedrà la donna camminare regolarmente due passi dietro al maschio padrone proprio come con noi fa un ANIMALE quando lo si porta, per grazia concessa, a passeggio (o dovrebbe fare … perché qui anche gli animali sono più liberi di esprimere il loro carattere ed essere per cui, spesso, ci affiancano o addirittura, cosa inaudita, ci precedono). Finché si vedrà ciò NON si potrà ne parlare, ne accettare, il burkini (come altre velature di vario tipo) come espressione di LIBERA SCELTA DELLE DONNE e questo sarebbe bene che lo comprendano anche le nostrane femministe con una propria bandana sugli occhi: quello di essere estreme senza ragionare. Concordo con Gramellini anche sul suo pensiero conclusivo: quella è sottomissione configurabile addirittura come sequestro di persona e come tale andrebbe finanche perseguitata. Siamo in Europa, abbiamo le nostre leggi e le nostre, abitudini, usi e costumi che, per altro, non sono dissimili da quelli che erano anche in oriente prima dell’ascesa di questi “signori” dopo lo Scià, per cui LORO che qui vengono, dovrebbero (DEVONO) accettare le nostre leggi ed il nostro modo di vivere ne più ne meno come NOI facciamo quando andiamo nei loro paesi perché è bene non dimenticare che se qualche occidentale va nei loro paesi e si comporta come fa qui da noi – cioè secondo i nostri usi e costumi – finisce male, molto male e se è donna, ancora peggio. Da questo ne consegue quanto nel titolo: siamo ipocriti e calabrache e tali resteremo finché non cominceremo a guardare alle botti e non più ai tappi; e ad agire di conseguenza.

Ma ora leggiamo, nel merito, quanto scrive Gramellini:

Il signor Burkini MASSIMO GRAMELLINI

Ora che il Consiglio di Stato francese ha sospeso il divieto di burkini innescato dalla bizzarra ordinanza di un sindaco della Costa Azzurra, ci si può finalmente concentrare sullo scandalo vero. Che non sono le povere musulmane costrette a vestirsi in casa e a svestirsi in spiaggia, ma i loro padri e mariti. L’ipocrisia di questa storia è consistita fin dall’inizio nel prendersela con le vittime anziché coi carnefici. Ancora più ipocrite sono state certe femministe che hanno spacciato la scelta coprente delle islamiche per una manifestazione di libertà e di riappropriazione del corpo. Come se quelle donne, che ai tempi non democratici ma laici dello Scià e dei regimi militari si vestivano a loro piacimento, avessero deciso di colpo, e di propria iniziativa, di ripiombare nel Medioevo. Qualcuna ci sarà, non ne dubito. Ma molte altre stanno scontando sotto i nostri occhi volutamente distratti una forma di schiavitù.

Chi va a vivere in un posto avrebbe l’obbligo di rispettarne le leggi e i principi fondamentali. Uno dei quali, ancora di incompleta attuazione ma a cui siamo particolarmente affezionati, prevede qui da noi la possibilità per le donne di fare le stesse cose di un uomo senza chiedergli il permesso. Altro che multare le signore che indossano il burkini: ogni volta che vedo sfilare per le strade delle nostre città un maschio padrone e, due passi dietro di lui, delle fantasmine intabarrate negli scafandri di stoffa, mi domando se non esistano gli estremi per accusarlo di sequestro di persona.

Licenza Creative Commons
Alcuni diritti riservati.

vivicentro/opinioni
vivicentro/Ipocrisia e calabrachismo Occidentale STANISLAO BARRETTA
lastampa/Il signor Burkini MASSIMO GRAMELLINI

Ghoulam entra nell’Olimpo dei calciatori del Napoli

Per lui presenze in tripla cifra

Contro il Milan sarà la centesima presenza in maglia partenopea per Faouzi Ghoulam: 21 partite nelle coppe europee, 6 in coppa Italia, una in supercoppa italiana e 72, con quella contro la formazione di Montella, in serie A. Sarà il 138° azzurro ad arrivare in terza cifra.

 

Cavani pensa al PSG: “Voglio dare tutto, è magnifico poter tornare a fare il centravanti!”

Queste le sue parole

A far rumore è la sua presunta presenza a Napoli, all’Hotel Vesuvio, ma Edinson Cavani ha dichiarato al portale ufficiale della Ligue 1: “Finalmente nel mio ruolo, ora che non c’è Ibrahimovic? Poter essere di nuovo centravanti è una bella opportunità, mi permette di fare il gioco che preferisco. Ci spero, e non solo per me: lo dico anche per la squadra, la città e i tifosi. In campo sono un tipo aggressivo, ma non lo sono fuori, nel privato. Il mio modo di giocare mi porta a non mollare mai. Sono un attaccante e, per questo, sono sempre alla ricerca del gol, voglio fare la differenza. Penso che le mie capacità di corsa siano importanti, specie per qualcuno che ha il mio stile di gioco. L’assenza contro il Metz domenica scorsa? Quando inizi la preparazione per una nuova stagione, ti poni sempre degli obiettivi e ti senti motivato, non vedi l’ora di giocare. Spero di poter dare tutto, come ho fatto negli ultimi tre anni. La cosa importante è che remiamo tutti nella stessa direzione”.

Esordio al San Paolo, per il Napoli c’è da sfatare un tabù

I dettagli

Il Napoli esordirà in campionato al San Paolo questa sera nella sfida contro il Milan: nelle 88 prime casalinghe ha ottenuto 49 vittorie e 22 pareggi con 17 sconfitte. Non vince dal 3-0 al Bologna del 2013, poi 0-1 dal Chievo nel 2014 e 2-2 con la Samp nel 2015.

Kalinic-Napoli, le prossime ore saranno decisive

Nuovo colpo in attacco in arrivo?

Le prossime ore saranno decisive per la trattativa che il Napoli sta portando avanti con la Fiorentina Nikola Kalinic: come riporta La Gazzetta dello Sport il patron azzurro Aurelio De Laurentiis avrebbe offerto alla società viola il cartellino di Manolo Gabbiadini ed un conguaglio di circa dieci milioni di euro.  De Laurentiis “è intenzionato a ingaggiare l’attaccante croato per dare maggiore consistenza alla fase offensiva in modo da essere competitivo sia in campionato sia nel girone di Champions”.

Corbo: “I diritti dei più forti contro gli intoccabili. È l’ora della verità, ma quanti errori…”

Scrive Antonio Corbo nel suo editoriale per l’edizione odierna de La Repubblica

Il campionato torna al San Paolo, quasi non lo riconosce. Mai così triste lo stadio di trionfi che sembrano troppo lontani, sono passati solo quattro mesi da quella fantastica notte di primati e bugie, di deliri e inganni. Napoli- Frosinone, 14 maggio: Higuain segna il goal numero 36, abbatte il record di Nordahl, schioda dalla panchina Sarri che corre ad abbracciarlo, cantano i ragazzi della curva B e Higuain vola da loro, cantano e piangono insieme, che scena, gli ingenui ragazzi di fuorigrotta che non sapevano nulla, che non potevano leggere nella mente dell’idolo spergiuro. E lui? Higuain sapeva bene che sarebbe andato via, l’avrebbe poi detto lui, “non reggevo un minuto in più con De Laurentiis”. Da quando era così insofferente? Un addio non vale una farsa, caro Gonzalo; la recita non giustifica le lacrime. È ormai lontano, si è consegnato alla Juventus, lasciando a Napoli tifosi smarriti, con il suo strappo è cominciata l’estate più cupa, la 13° dell’era De Laurentiis. La mancanza di un piano alternativo alla pur prevedibile cessione, i conclamati ritardi operativi, quei contratti zeppi di clausole offerti e respinti: tutto ha svilito la festa del ritorno in Champions, ma non ci si può fermare, ragazzi, ricominciamo. Ci si è messo anche Sarri nell’attesa muta della sua stagione più difficile. Il silenzio ha prodotto altro caos, non si è ancora capito qual è il suo progetto di squadra, se quel 4-3-3 è scolpito nel marmo, se ammette varianti tattiche, quali i giocatori graditi e bocciati, mai svelato finora il vero traguardo suo e del Napoli dopo il secondo posto con record di vittorie e gol, con valore commerciale della squadra elevato di almeno 100 milioni. Si può sapere, caro Sarri, se crede in questo Napoli e dove può davvero portarlo? L’improvvisazione ha spinto il Napoli a comprare un altro mancino, Milik, un doppione del tutto sinistro Gabbiadini. Non solo, se il malinconico bomber stentava ad entrare negli schemi di Sarri l’anno scorso, nelle saltuarie sostituzioni di Higuain, chi ha pensato che potesse davvero subentrargli per l’intero campionato e magari la Champions? Per qualche giorno si è addirittura parlato di Zaza. Erano tutti contro per le sue origini juventine ed il goal al Napoli nello scorso marzo. Nessuno si è accorto che era un affare impossibile sul piano tecnico: Zaza sarebbe stato il terzo attaccante mancino su tre. Pochi presidenti riescono a far bene nel profilo economico come De Laurentiis, ancora meno a dissolvere i propri meriti, per innaturale tendenza alla impopolarità. Viene il dubbio che non ci sia nel cerchio magico uno solo degli assistenti, neanche l’influente Chiavelli, pronto a intervenire per fermare talvolta un uomo geniale che ama vivere purtroppo sul ciglio di un burrone. In equilibrio tra vittorie, fortuna e inimicizie. Dopo l’aumento dei prezzi per gli abbonamenti, mancavano solo le curve a 40 euro, costo eticamente impossibile per settori definiti popolari destinati soprattutto ai giovani. Non si è levata tra le più importanti di questa città una sola voce per sostenere il ripristino di tagliandi economici. Non saranno stati mica tutti i ragazzi di Napoli, quelli che vivono e sognano per il Napoli, ad attaccare gli odiosi striscioni contro il presidente? Lo stadio semivuoto dimostra gli errori di comunicazione, pur avendo il Napoli ottimi funzionari in quel settore: il disamore si sta insinuando nel pubblico, nonostante una serie positiva di costosi acquisti. Sotto i riflettori stasera c’è Maurizio Sarri. A Pescara per rimediare un modesto pareggio ha smantellato mezza squadra ritirando Insigne, Gabbiadini ed Hamsik. Giocherà contro il Milan chi è più in forma? Milik titolare certo, ma Mertens e Zielinski prevarranno sugli inamovibili? Partita complessa ma non difficile con il Milan. Callejon e Mertens possono mettere a disagio Antonelli e Abate, veloci ma non possenti nell’1- contro- 1. Il Milan come il Napoli crea gioco a sinistra, con Antonelli, Bonaventura e Niang. Al centro c’è Bacca, un attaccante di posta e non di movimento per il gioco di Sarri. Giusto non averlo acquistato. Ne ha già sofferto troppo Gabbiadini.

Stasera al San Paolo è atteso Marko Rog

Il calciatore assisterà a Napoli-Milan di questa sera

Dopo aver ufficializzato l’acquisto di Amadou Diawara, il Napoli potrebbe presto rendere noto quello del croato Marko Rog dalla Dinamo Zagabria: un affare da 13 milioni e mezzo di euro, con un rapporto che sembrava rompersi dopo la richiesta dell’entourage di circa trecentomila euro annuali in più rispetto a quanto già pattuito. Secondo Tuttosport stasera è atteso in tribuna al San Paolo per assistere a Napoli-Milan.

De Laurentiis prepara i botti di fine mercato: possibili tre colpi

Gli ultimi colpi di mercato in arrivo?

Mancano soltanto cinque giorni al termine del mercato estivo con un Napoli che ha acquistato Lorenzo Tonelli, Piotr Zielinski, Emanuele Giaccherini, Arkadiusz Milik e Amadou Diawara. Cinque colpi che potrebbero aumentare come riporta Il Corriere dello Sport: Aurelio De Laurentiis sta infatti trattando per ben tre calciatori tutti dell’est Europeo, ovvero il difensore centrale serbo del Torino Nikola Maksimovic, il centrocampista croato della Dinamo Zagabria Marko Rog e l’attaccante croato della Fiorentina Nikola Kalinic.

Una voce su Cavani, gruppo di tifosi all’esterno dell’Hotel Vesuvio

Ecco cosa è accaduto questa notte

Il collega di Canale 21, Umberto Chiariello, ha rilanciato più volte la notizia in merito alla presenza di Edinson Cavani presente all’Hotel Vesuvio. Non ci sono riscontri nè prove video o foto, ma alle 3 della scorsa notte un gruppo di tifosi ha raggiunto la struttura.

 

Barano-Nuova Ischia, termina con un pareggio

0

Barano-

Si è concluso con il più classico degli 1-1 il match amichevole tra Barano e Nuova Ischia, protagonisti al Don Luigi Di Iorio del primo test stagionale. Padroni di casa che devono fare i conti con assenze importanti (da Savio a Sogliuzzo, passando per Accurso), mentre in casa Nuova Ischia c’è da segnalare la presenza in campo di un nutrito gruppo di giocatori in prova. A sbloccare la gara è proprio uno dei volti nuovi degli ischitani: dopo un primo quarto d’ora di sostanziale equilibrio, il gol dello 0-1 lo sigla l’ex Gragnano Domenico Arcobelli, bravo a sfruttare l’assist di Matarese dalla destra con un colpo al volo. Nel primo tempo succede ben poco: da segnalare solo un tiro centrale del solito Arcobelli.
Nella ripresa il Barano schiera potenziali titolari come Palmiero, Ferrari, Farina, Mugione e Sirabella, mentre nella Nuova Ischia spazio per gli isolani Di Massa e Muscariello e per altri giocatori in prova come Lista e Lucarelli Cesarano. In questa fase esce fuori la migliore forma fisica del Barano, ma in contropiede è la Nuova Ischia a sfiorare il raddoppio con Lista, che tutto solo davanti a Palmiero mette a lato. Al 70′ annullato un gol al baranese Oratore. Cinque minuti dopo gli aquilotti raggiungono il pareggio grazie ad una rete spettacolare di Farina: tiro dai 30 metri e sfera che si infila all’incrocio dei pali. Nei minuti finali il Barano sfiora anche il vantaggio con capitan Ferrari.

FORMAZIONI PRIMO TEMPO

BARANO: D’Errico, Pisani, Romano, Prestopino, De Simone, Autiero I, Cuomo, Venditto, Autiero II, Esposito, Arcamone. All: Monti

NUOVA ISCHIA: Mennella, Di Costanzo, Del Deo, Chiariello, Silvitelli, Paradiso, Capuano, Matarese, Marano, Mendil, Arcobelli. All: Di Meglio

Gioia Donnarumma: il giovane portiere stabiese pronto a vestire la maglia della Nazionale

Donnarumma: in arrivo la convocazione in Nazionale

Gianluigi Donnarumma non smette di stupire. Stando alle indiscrezioni di queste ore, il giovanissimo portiere stabiese sarà convocato dal neo C.T. della Nazionale, Giampiero Ventura, per le prossime gare degli Azzurri.

Ventura sceglie quindi di far ripartire la nuova Nazionale anche da “Gigio” Donnarumma, che non potrà che beneficiare degli allenamenti azzurri insieme al mostro sacro Buffon.

Esatto, proprio Buffon, il fenomeno degli ultimi 20 anni a cui, si spera, Donnarumma possa rubare la scena dei prossimi anni.

Giampiero Ventura, da sempre attento e meticoloso nel rapporto coi giovani calciatori, decide di affidarsi oltre che ai vari Romagnoli, Rugani, Belotti ecc, anche all’estremo difensore del Milan.

Gianluigi si vestirà di azzurro a 17 anni e 6 mesi, strappando a Beppe Bergomi, Campione del Mondo 1982, il record di calciatore italiano più giovane a vestire la maglia della Nazionale.

La straordinaria estate di Gigio, iniziata con le super prestazioni contro Real Madrid e Chelsea nella tournée estiva del Milan, e proseguita con il rigore parato al 94esimo a Belotti alla prima di campionato, sta per regalare un altro momento indimenticabile al portiere made in Stabia.

Raffaele Izzo

UFFICIALE – De Guzman al Chievo e Luperto alla Pro Vercelli

Il Napoli ufficializza il prestito di Luperto alla Pro Vercelli. Contestualmente la Società ha ceduto De Guzman al Chievo con la formula del prestito con diritto di opzione. Lo riferisce la Ssc Napoli tramite il proprio sito ufficiale.

Da sscnapoli.it

Diawara-Napoli, arriva il tweet di De Laurentiis

“Benvenuto anche a te Diawara”, questo il tweet di Aurelio De Laurentiis. Il padron azzurro ufficializza così l’ acquisto del centrocampista classe 97’ dal Bologna dopo che il calciatore aveva già svolto le visite mediche nella giornata di lunedì. Diawara, dunque, è ufficialmente un nuovo calciatore del Napoli.

Napoli-Milan, ecco i convocati di Sarri

Seduta pomeridiana per il Napoli a Castel Volturno. Gli azzurri preparano il match con il Milan per l’anticipo della seconda giornata di Serie A di domani, sabato, alle ore 20,45.

La squadra ha svolto attivazione e seduta tecnico tattica. Di seguito partitina a campo ridotto ed esercitazioni su calcio da fermo.

Differenziato per Giaccherini e Tonelli. Terapie per El Kaddouri.

I convocati: Reina, Rafael, Sepe, Albiol, Chiriches, Ghoulam, Hysaj, Koulibaly, Lasicki, Maggio, Strinic, Jorginho, Valdifiori, Allan, Grassi, Hamsik, Zielinski, Callejon, Lorenzo Insigne, Roberto Insigne, Mertens, Gabbiadini, Milik.

 

Da sscnapoli.it

Trofeo Shalom Under 17, Benevento-Juve Stabia 2-1: il tabellino del match

Questo il tabellino del match di Benevento-Juve Stabia

Seconda giornata del Trofeo Shalom per l’Under17 della Juve Stabia di mister Nunzio Di Somma. Gara che si è disputata a Benevento al campo sportivo Meo Martini contro i pari età e padroni di casa del Benevento.

Buona la prestazione stabiese che però perde per 2-1. Subito in vantaggio le Vespette con Del Prete, si fanno prima raggiungere e poi superare perdendo così l’accesso alla finale e giocando, invece, quella per il 3° e 4° posto contro la Salernitana, grazie a due gol subiti negli ultimi diei minuti del match.

Questa la formazione scesa in campo:

BENEVENTO – Bruno, Cuccurullo, Coccia (1’st Iaquinto), Frulio (5’st Pisano), Arcella, De Caro (17’st Cerrato), Rillo, Chiacchio (26’st Pipolo), Andriano, Santarpia (17’st Pagliuca), Bono (9’st Sabatino). A disp. Volzone, Ruocco, Cirillo. All. Landaida

JUVE STABIAMenzione, Maiorini, Ranieri, Ceparano (12’st Stalone), Casella, Diomaiuta (29’st Sannino), Andelora (24’st D’Angolo), Imperato, Del Prete, Fibiano (7’st Cucca), Bozzaotre (7’st Esposito). A disp. Pezzella, Follo, Scalera, Ranieri. All. Di Somma

Marcatori: 4’pt Del Prete, 18’st Sabatino, 24’st Pisano

 

Catania- Juve Stabia, la presentazione del match

Torna finalmente la Lega Pro e torna a giocare in campionato la Juve Stabia. Anticipo della prima giornata della Lega Pro girone C, al Massimino di Catania domani alle ore 16.30, andrà in scena il match tra il Catania e la Juve Stabia. Gli etnei si sono salvati all’ultima giornata la scorsa stagione e hanno rivoluzionato tutto questa estate. C’è stato il ritorno in società di Pietro Lo Monaco e la squadra è stata rivoluzionata. Sono arrivati in Sicilia giocatori importanti come l’ex Stabia Pisseri, Nava, Drausio, Da Silva, Scoppa, Biagianti, Paolucci e Piscitella. Anche quest’anno, il Catania, partirà con l’ha divano di 7 punti in classifica ma la sensazione è che la maggior parte dovrebbe essere restituito. L’allenatore sarà l’ex Akragas Pino Rigoli e, a differenza dell’anno scorso, l’obiettivo sarà la promozione diretta. C’è tanto entusiasmo sotto l’Etna e lo dimostrano gli oltre 5000 abbonati. Il Massimino sarà dunque una bolgia e i rossoazzurri si faranno spingere dal calore del pubblico. Le vespe, allo stesso tempo, hanno rivoluzionato la squadra costruendo un team di primo livello grazie all’arrivo, tra gli altri, di Russo, Amenta, Morero, Capodaglio e Sandomenico. La squadra è stata affidata al tecnico Gaetano Fontana e già in sede di mercato le due società si sono affrontate per Biagianti e Zibert. Il primo è tornato a Catania per la moglie mentre il secondo ha sposato il progetto stabiese. I siciliani sono reduci da due gare in Coppa Italia Lega Pro in cui hanno pareggiato 1-1 a Siracusa e vinto 2-0 con l’Akragas. I gialloblù, invece, hanno vinto 1-3 in Coppa Italia a Livorno e hanno perso 2-1 a Novara. Per i padroni di casa non ci sarà Bucolo, mentre per gli ospiti saranno assenti Liviero, Camigliano, Capodaglio e Kanoute. Nella passata stagione la Juve Stabia di Zavettieri vinse 2-1 al Menti e pareggiò 1-1 in terra siciliana grazie al gol di Diop, ora alla Viterbese. Alcuni ballottaggi in casa etnea con Bergamelli che potrebbe giocare al posto di uno dei due centrali, Fornito che potrebbe giocare al posto di Di Cecco e Da Silva potrebbe rubare il posto a Biagianti. Piscitella-Calil è un altro dubbio per Rigoli. Idee più chiare per Fontana. Ecco le probabili formazioni: CATANIA (4-3-3): Pisseri, Nava, Bastrini, Drausio, Djorjevic, Biagianti, Scoppa, Fornito, Russotto, Paolucci, Calil. JUVE STABIA (4-3-3): Russo, Cancellotti, Amenta, Morero, Liotti, Salvi, Zibert, Mastalli, Sandomenico, Del Sante, Marotta.