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Il ruttodromo parte seconda: i profughi, gli sfollati e i miserabili

Andrea Fabozzi, in un suo commento su Il Manifesto, ripercorre la stessa strada percorsa ieri da me e Gramellini nell’articolo che ho pubblicato con il titolo – Il ruttodromo della Rete sul terremoto : Rutto d’oro a Salvini, Bertolaso e don Cesare. Oggi, con Fabozzi, approfondiamo ed allunghiamo l’elenco dei medagliabili certi che ce ne saranno ancora tanti altri in lizza, e procureremo di non trascurarli. Ma per ora, aggiorniamoci con Fabozzi:

I profughi, gli sfollati e i miserabili (Andrea Fabozzi)

Non c’è bisogno di intossicarsi con le schifezze della Rete per incontrare il lato oscuro della generosità nazionale, in queste ore così celebrata. Non c’è bisogno di leggere Libero, che inventa «sciacalli Rom» sconosciuti alle forze dell’ordine o insiste con la scemenza dei profughi in albergo, stipendiati 35 euro al giorno alla faccia dei terremotati in tenda. Anche Libero – il cui editore non era così attento al denaro pubblico quando intascava per anni decine di milioni di contributi ai quali non aveva diritto – a questo punto dovrebbe aver capito che 35 euro è il costo massimo del sistema di protezione per i richiedenti asilo: soldi che in gran parte vanno ai gestori, italiani, delle strutture (spesso al limite della decenza) e non ai migranti. Per loro circa 2,5 euro al giorno che i richiedenti asilo di Gioiosa Ionica hanno deciso di devolvere ai terremotati. È poco? È più dell’italico «sms solidale».

Si può anche evitare di leggere il Tempo – stesso editore di Libero – o il Giornale, che richiamano in servizio addirittura Bertolaso per fargli stilare, dall’alto delle sue vergogne, una classifica del diritto all’assistenza: «Sarebbe inaccettabile vedere i migranti in albergo e i nostri terremotati in tenda, la priorità va a loro».
Non occorre fare queste fatiche, perché il più brutto episodio di sciacallaggio in queste ore ha un protagonista che non si nasconde dietro l’anonimato della Rete né si aggira furtivo sulle macerie di Amatrice, a rischio di essere scoperto dall’inviato di Libero (e solo da lui). Ha un nome e cognome e fa il presidente della Regione Lombardia. Roberto Maroni vuole destinare il campo base dell’Expo 2015 – quello dove hanno alloggiato gli operai che hanno montato i padiglioni dell’esposizione – ai terremotati del Lazio e delle Marche. Che stanno a seicento chilometri di distanza. Lo vuole, lo dice, perché è meglio darlo a loro che ai profughi. «Mi pare una destinazione idonea invece che farci un campo “profughi”» ha scritto, comprese le virgolette, quando ha lanciato la sua «idea» su facebook. Non conta che sia un’idea irrealizzabile, anche nella successiva versione di «smontiamo le strutture e inviamole sull’Appennino», perché i sopravvissuti al terremoto non hanno alcuna intenzione di essere deportati dalle loro terre e perché quei prefabbricati milanesi sono alti tre piani e allacciati alla rete idrica ed elettrica.

Che si tratti di un’iniziativa del tutto strumentale è evidente da come l’iniziale entusiasmo dell’assessora regionale leghista Bordonali (assessora alla sicurezza, protezione civile e immigrazione, tutto insieme), convinta giovedì che «il primo parere della protezione civile è stato molto positivo», si sia trasformato ieri in un assai più prudente «abbiamo inoltrato la documentazione al Dipartimento di protezione civile per le valutazioni tecniche sia in ordine alla fattibilità che alla reinstallazione delle strutture stesse». Maroni, che pur di evitare i “profughi” è molto attivo, ieri ha sentito i liquidatori di Expo spa, propietari del campo Base, i quali gli hanno detto che non faranno nulla in attesa di istruzioni da parte della protezione civile. Anche se, garantisce il governatore, hanno «un orientamento favorevole».
Un orientamento favorevole a un’operazione assurda, dal momento che il campo Base non è una tenda o un insieme di container, ma una cittadella abitabile lì dove si trova, cioè dall’altra parte della strada rispetto al sito di Expo, ed è sviluppato su oltre 15mila metri quadri, che significa più di due campi da calcio. Maroni però, instancabile – del resto era ministro dell’interno quando regnava Bertolaso – ha chiamato anche il capo del Dipartimento della protezione civile Fabrizio Curcio, il quale avrebbe altro da fare in questo momento. Secondo Maroni, Curcio lo ha «ringraziato per questa iniziativa», il che significa che non c’è traccia di quel «primo parere positivo». Del resto anche quando Maroni ha offerto posti letto per i feriti negli ospedali della Regione gli è stato risposto «grazie tante, ma sono troppo lontani».

La versione della Protezione civile, ieri sera impegnata in un vertice a palazzo Chigi con i rappresentanti delle regioni colpite, è che la telefonata tra Maroni e Curcio c’è stata, ma Curcio si è limitato a «prendere atto» dell’offerta di Maroni. «Come tutte le altre offerte che stiamo fortunatamente ricevendo in queste ore, sarà successivamente valutata e vedremo se sarà tecnicamente fattibile». Per la protezione civile, una cosa può considerarsi certa: «Gli abitanti delle zone colpite non saranno spostati dalle loro aree, perché questo è il loro desiderio». Dunque niente traslochi a Rho. Dovrebbe essere la montagna di Expo, per far contento Maroni, a spostarsi sull’Appennino. O almeno qualche suo pezzo, una cucina, una sala riunioni, tanto da rendere inservibile il campo Base per i richiedenti asilo, nel caso la prefettura di Milano dovesse ripensarci. Funziona così la solidarietà dei miserabili.

(il manifesto)

FINALE Catania vs Juve Stabia 3-1 (19′ Lisi – 37′ Calil – 52′ Paolucci – 95 Di Cecco)

Segui il nostro live di Catania vs Juve Stabia

Buon pomeriggio e benvenuti alla diretta testuale di Catania vs Juve Stabia che si giocherà al Massimino di Catania alle ore 16:30, gara valevole per il la PRIMA giornata del Campionato Lega Pro 2016-2017 – Girone C.

Vivicentro.it vi aggiornerà in tempo reale (la pagina si auto-aggiorna ogni 30 secondi).

La Juve Stabia arriva a questo incontro dopo aver disputato due ottime partite in coppa Italia Tim con Livorno e Novara.

Il Catania, che quest’anno al pari della Juve Stabia ha rivoluzionato la rosa, arriva a questa partita dopo 1 pareggio e 1 vittoria in Coppa Italia Lega Pro.

La curiosità della giornata per la Juve Stabia è rappresentata dalla presenza in tribuna del neo acquisto Adriano Montalto che è voluto essere presente subito al fianco dei propri compagni di squadra.

Queste le probabili formazioni (CLICCA QUI)

CATANIA (4-3-3): Pisseri, Nava, Drausio, Bastrini, Djorjevic, Biagianti, Scoppa, Silva, Russotto, Paolucci, Calil.

A disposizione: Martinez, Matosevic,Parisi, Bergamelli, Mbodj, Sessa, Di Cecco, Fornito, Di Grazia, Piscitella, Anastasi, Barisic.

Allenatore: Pino Rigoli

JUVE STABIA (4-3-3): Russo, Cancellotti, Amenta, Morero, Liotti, Salvi, Zibert, Mastalli, Lisi, Del Sante, Marotta.

A disposizione: Bacci, Mascolo, Petricciuolo, Atanasov,Izzillo, Esposito, Rosafio,Strianese, Ripa, Sandomenico

Allenatore: Gaetano Fontana

Pronti si parte.

Per 15 minuti niente da segnalare con le due squadre che provano ad essere pericolose, non riuscendo a creare occasioni da rete. In questi minuti si nota come la condizione non sia ancora perfetta e le due squadre sono in alcune frangenti “lunghe”.

Al 17′ il lampo che non ti aspetti: il centrocampo della Juve Stabia perde palla in modo clamoroso e il Catania parte in contropiede con Calil che va al tiro, con Russo che si distende e sventa la minaccia

Gooool della Juve Stabia: Cross in mezzo di Marotta con Del Sante che non viene contrastato da Gil e di testa appoggia per Lisi che da due passi insacca alle spalle dell’ex Pisseri.

Al 25 risposta del Catania: Sugli sviluppi di un calcio d’angolo Amenta e Morero permettono a Calil di calciare in spaccata, Russo c’è e l’azione termina.

Al 31 fallaccio Da Silva su Lisi, l’arbitro non ammonisce il calciatore etneo.

Al 32 errore di Morero con Paolucci che se ne va sulla fascia ma Amenta e bravo a piazzarsi al centro area e ribatte il cross con destinazione Calil

Al 37′ errore della difesa della Juve Stabia: Cancellotti sbaglia il fuorigioco e permette a Calil di andare in profondità con Amenta e Morero che lo rincorrono alla disperata senza riuscire a contrastarlo. Tiro sul secondo palo e Russo non può nulla.

L’arbitro non concede nessun minuto di recupero, il primo tempo finisce in parità.

Inizia il secondo tempo con gli stessi uomini della prima frazione.

Al 7 del s.t. altra dormita della difesa della Juve Stabia con Liotti che si addormenta e permette a Russotto di avanzare indisturbato verso l’area avversaria, cross i mezzo su cui Russo è bravo ad evitare l’autorete di Morero, respinta che arriva a Calil altro intervento di Russo, alla fine però non può fare niente su Paolucci che porta la sua squadra in vantaggio.

Al 18 del s.t. la Juve Stabia sostituisce Lisi con Sandomenico

Al 19 del s.t. Liotti interviene in scivolata su Russotto colpendo l’avversario, l’arbitro estrae il primo cartellino della gara

Al 21 del s.t. Sandomenico se ne va sulla fascia e crossa in mezzo, sul pallone nessuno dei compagni riesce ad intervenire.

Al 22 del s.t. ammonito Morero per un brutto fallo da dietro su Calil che stava partendo in contropiede, ammonito Salvi per proteste.

Al 27 del s.t. il Catania sostituisce Paolucci con Fornito

Al 30 del s.t. la Juve Stabia sostituisce Mastalli con Ripa, passando ad uno spregiudicato 4-2-4

Al 36 del s.t. il Catania sostituisce Biagianti con Piscitella

Al 38 del s.t. ultimo cambio per la Juve Stabia: Marotta lascia il campo a Rosafio

Al 40 del s.t. altro ammonito per la Juve Stabia: l’arbitro fischia la punizione a favore delle Vespe ma Amenta non riesce a fermare la propria corsa e si scontra con Russotto, l’arbitro clamorosamente ammonisce il difensore gialloblè.

Al 42 del s.t. espulso Salvi che viene ammonito per la seconda volta per un fallo da dietro su Scoppa che era partito in contropiede.

Al 43 del s.t. il Catania effettua l’ultimo cambio con Russotto che lascia il posto a Di Cecco.

L’arbitro concede 5 minuti di recupero

Al 48′ del s.t. Pisseri viene ammonito per perdita di tempo

Al 50 del s.t. Amenta invece di andare al rinvio lungo cincischia con la palla e regala la palla a Di Cecco che realizza la rete che chiude i conti

La gara finisce qua con la Juve Stabia che deve riflettere su questa sconfitta. Domenica arriva il Melfi ed è già vietato fare ulteriori passi falsi.

ESCLUSIVA- Juve Stabia, Montalto segue le vespe al Massimino

Adriano Montalto assiste in tribuna a Catania vs Juve Stabia

Piacevole sorpresa in tribuna al Massimino di Catania. A seguire le vespe, come dimostra la foto scattata dalla nostra redazione in esclusiva in terra catanese, c’è anche il neo attaccante, arrivato dal Trapani, Adriano Montalto. L’attaccante nativo di Erice ha voluto seguire subito da vicino la sua nuova squadra anziché aspettare lunedì per raggiungere il gruppo di Fontana. Già oggi i gialloblù possono contare su un tifoso in più in vista del difficile match che inizierà tra pochi minuti contro il Catania di Rigoli.

Ricordiamo le caratteristiche di Adriano Montalto classe ’88: L’attaccante, nativo di Erice (TP), lo scorso anno con la maglia del Trapani, in serie B, ha fatto registrare 29 presenze con 3 reti all’attivo. In Lega Pro ha collezionato oltre 120 presenze ( Scafatese, Lecco, Salernitana, Siracusa, Latina, Grosseto e Martina Franca ) con 27 reti all’attivo.

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Terremoto: le vittime salgono a 290. Accesso ai fondi FSUE. SMS solidale (VIDEO)

Terremoto Italia centrale: aggiornamento del numero di vittime, feriti e popolazione assistita

Il bilancio delle vittime del terremoto del centro Italia, comunicato dalle Prefetture di Rieti e Ascoli Piceno, è salito al momento a 290 : 230 ad Amatrice, 11 ad Accumoli e 49 ad Arquata del Tronto. Il numero delle persone assistite nei campi allestiti nelle regioni Lazio, Marche e Umbria è pari a circa 2500. Alle 4.50 di questa mattina è stata avvertita una nuova forte scossa, di magnitudo 4.0.

Nelle prossime settimane dossier per richiesta attivazione Fsue

Il Dipartimento della Protezione civile, nelle prossime settimane, in stretto raccordo con le Regioni coinvolte, coordinerà la predisposizione del dossier per richiedere l’accesso al Fondo di Solidarietà dell’Unione Europea (FSUE).
Tale Fondo, come noto, è stato istituito dal Regolamento CE n. 2012/2002 del Consiglio dell’11 novembre 2002 (GU L 311), Regolamento modificato nel maggio 2014 dal regolamento 661/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio.

Il Fondo è nato per rispondere alle grandi calamità naturali ed esprimere la solidarietà europea alle regioni colpite all’interno dell’Unione.
La domanda di contributo deve essere inviata dal Paese richiedente alla Commissione entro 12 settimane a partire dal giorno dell’evento che ha provocato danni.

Nello specifico, ogni regione dovrà predisporre la documentazione riferita al proprio territorio, documentazione che verrà poi uniformata dal Dipartimento della Protezione civile per essere trasferita alla Rappresentanza Permanente d’Italia a Bruxelles che poi provvederà al successivo inoltro della richiesta alla Direzione Generale dell’Unione competente a valutare il fascicolo.
Per ottenere il contributo del Fondo devono essere rispettati alcuni parametri stabiliti in riferimento alla quota di prodotto interno lordo compromesso.

La Commissione valuta la richiesta e, se questa viene accettata, propone l’ammontare dell’aiuto al Consiglio e al Parlamento europeo che devono darne approvazione prima dell’erogazione. Una volta erogato l’importo, lo Stato interessato è responsabile dell’utilizzo dei fondi e dovrà occuparsi anche della scelta delle operazioni da eseguire e dell’esecuzione delle attività di verifica e controllo. Le misure di emergenza possono essere finanziate retroattivamente a partire dal giorno in cui si è verificata la calamità.

Intanto si apprende che con gli Sms solidali sono stati già raccolti oltre 6,1 milioni di euro

Attraverso il numero solidale 45500 sono stati finora raccolti 6.120.296 euro. I fondi raccolti saranno trasferiti dagli operatori, senza alcun ricarico, al Dipartimento della Protezione Civile che provvederà a destinarle alle regioni colpite dal sisma.

DIRETTA RADIO – Frattese-Juve Stabia Berretti, questa sera dalle 20:15!

I dettagli su Frattese-Juve Stabia

La Frattese Calcio ha comunicato che il giorno 28 agosto dalle ore 18.30 in poi, presso lo Stadio di Frattamaggiore Pasquale Ianniello, si terrà la presentazione ufficiale della Frattese 2016/17. In quella occasione sarà disputata una gara amichevole con la formazione “Berretti” della Juve Stabia di mister Domenico Panico e diretta dal direttore responsabile Alberico Turi (CLICCA QUI per il comunicato). In occasione del match sarà presente anche il presidente del settore giovanile della Juve Stabia, Andrea De Lucia, grande amico del presidente della Frattese Calcio, Antonio Nuzzo. Due figure di spicco del palcoscenico imprenditoriale e tutti e due di origini casertane: una sfida, insomma, tra due amici con un unico punto in comune, vedere il bel calcio giocato dalla proprie squadre.

Potete ascoltare la diretta radiofonica, ma successivamente vedere gli highlights e i gol del match, oltre alle interviste del post partita su Vivicentro.it.

Come sempre potrete ascoltare il match a questo indirizzo, con la voce di Ciro Novellino:

La lettera di David Lopez ai tifosi del Napoli

La lettera di David Lopez ai tifosi del Napoli

Non sarà stato un fuoriclasse, uno di quelli che difficilmente vengono dimenticati ma David Lopez ormai ex centrocampista del Napoli, dopo due stagioni nel club partenopeo è passato all’Espanyol per la cifra di 6,5 milioni di euro. Ed è proprio l’ex mediano azzurro a scrivere su twitter una lettera d’amore al Napoli e ai tifosi. Citando la frase di un famoso film: “un forestiero quando viene a Napoli piange due volte, quando arriva e quando parte”.

Ecco la lettera di David Lopez: “Dopo due anni molto intensi è arrivato il momento di congedarmi. Non dimenticherò mai questa città e le partite al San Paolo che mi hanno fatto crescere sia calcisticamente che come persona. Sono arrivato tra le critiche, ma ora sono felice di vedere tutti i vostri messaggi di addio in cui riconoscete la mia professionalità e l’attaccamento alla maglia. Ringrazio la SSC Napoli e i tifosi per essere stai sempre al nostro fianco. Grazie agli amici che ho conosciuto in questo periodo perché con loro ci siamo sentiti come a casa. Vorrei ringraziare anche tutti i miei compagni, gli allenatori e il loro staff e tutte le persone che ruotano intorno alla squadra perché rendono quotidianamente il nostro lavoro più semplice. Una parte del mio cuore resterà per sempre napoletana e tiferò per il Napoli dovunque sarò.
FORZA NAPOLI SEMPRE”.

G.D.D.

Nazionale, i convocati di Ventura: fuori Insigne e Jorginho dentro Gabbiadini

Questa la lista completa dei convocati di Ventura

La nuova avventura in nazionale di Giampiero Ventura inizia con i due match contro Francia (1/9) e Israele (5/9) e per l’occasione il neo CT ha stilato la lista dei convocati:

Portieri: Buffon, Donnarumma, Marchetti

Difensori: Antonelli, Astori, Barzagli, Bonucci, Chiellini, De Sciglio, Ogbonna, Romagnoli, Rugani

Centrocampisti: Bernardeschi, Bonaventura, Candreva, De Rossi, Florenzi, Montolivo, Parolo, Verratti

Attaccanti: Belotti, Eder, Gabbiadini, Immobile, Pavoletti, Pellè

Il tecnico ex Torino per le due gare internazionali ha deciso di convocare tra i napoletani solo l’azzurro Gabbiadini lasciando fuori Insigne e Jorginho, scelta che va contro ogni pronostico, basti pensare alla differenza di minuti giocati dai due rispetto al numero 23 del club partenopeo nella scorsa stagione.

G.D.D.

Un dato che fa riflettere, gli abbonamenti al San Paolo sono sempre più in calo…

Un dato che fa riflettere, gli abbonamenti al San Paolo sono sempre più in calo…

Il Napoli, la squadra del cuore di un popolo che vive per la maglia azzurra. Una passione senza fine che spesso si scontra con una questione delicata come il costo dei biglietti in alcune gare di cartello e il numero, sempre in calo delle tessere abbonamenti. Nell’ultimo decennio, infatti, il numero degli abbonamenti sottoscritti dai tifosi partenopei è calato di oltre 16mila unità. La stagione 2008/2009, quella più proficua dell’era De Laurentiis, ha registrato 23 mila abbonati, ultima volta che il club napoletano supera le 20 mila unità. Due anni più tardi, nella stagione 2010/2011, il Napoli registra poco più di 11 mila abbonamenti, un forte calo dovuto all’entrata in vigore, nell’estate del 2010 della tessera del tifoso obbligatoria per poter sottoscrivere l’abbonamento. I gruppi organizzati ingaggiano una lunga battaglia con il Viminale che si concluderà con la perdita di oltre 5000 abbonati rispetto alla stagione precedente.

Nei tre campionati successivi il numero degli abbonati al club partenopeo è sempre rimasto tra le 10 e le 12mila unità.
Un’ulteriore calo avviene nella stagione 2014/15 dopo l’eliminazione ai preliminari di Champions contro il Bilbao che fa scendere gli abbonamenti a poco più di 8mila unità. Ulteriore disfatta è stata subita la passata stagione quando si è registrato un numero di abbonati di poco superiore ai 6 mila.

Per quanto riguarda la stagione in corso, nonostante il secondo posto del campionato passato e la qualificazione diretta alla fase a gironi di Champions League, gli abbonamenti fino ad ora sottoscritti sono inferiori ai 5 mila e se non ci sarà il tanto atteso colpo di mercato sul gong di De Laurentiis, questa stagione sarà destinata ad essere quella meno proficua dal punto di vista degli abbonati per il club napoletano.

a cura di Gennaro Di Dio

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FOTO – Il Chievo Verona accoglie de Guzman, subito in campo!

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Jonathan De Guzman è un nuovo giocatore del Chievo. Ieri è arrivata l’ufficialità della cessione del centrocampista azzurro al Chievo, con la fomula del prestito. L’ex giocatore dello Swnasea già ieri era in campo per la prima seduta di allenamento.

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Cagliari-Roma, Spalletti: “Sono dispiaciuto, contro il Porto ho sbagliato. Strootman domani giocherà”

ROMA – Non c’è neanche il tempo di leccarsi le ferite dopo la cocente eliminazione di martedì scorso maturata all’Olimpico contro il Porto, perché è già tempo di scendere in campo: domenica alle 20:45 i giallorossi sfideranno il Cagliari in terra sarda. Ieri, intanto, a Montecarlo si sono tenuti i sorteggi dei gironi di Europa League. La Roma, inserita nella seconda urna, se la giocherà con Viktoria Plzen, Austria Vienna ed Astra Giurgiu. Queste squadre andranno a comporre il gruppo E. Alle 12:30 mister Spalletti ha risposto alle domande dei cronisti nella consueta conferenza stampa della vigilia. Queste le sue dichiarazioni:

“Prima di iniziare, in un momento di tristezza infinita per le immagini che ci giungono vogliamo ricordare che il 3 settembre ci sarà l’amichevole per la Festa della Famiglia con il San Lorenzo il cui ricavato andrà in beneficienza. Inoltre è stata riattivata la piattaforma Football Cares, in cui possono essere inseriti oggetti damettere all’asta per dare una mano a tutti quelli che stanno soffrendo in questo momento.
Passando alle nostre cose, Torosidis non sarà convocato, Totti non sarà convocato per problemi alla caviglia sinistra, c’è da valutare Jesus che ha preso una botta ed è stato portato in ospedale. Del Vescovo mi ha rassicurato, perché ieri l’ho visto veramente male. C’è da valutare se potrà essere della partita domani”.

Come si riparte dopo la sconfitta di martedì?
Nel calcio è importante vincere. Sappiamo benissimo qual è il nostro mondo, quello che possono determinare i risultati delle partite. Questo è un risultato di cui bisogna fare tesoro, ma bisogna passare ai nuovi obiettivi che sono tanti. Ci ha insegnato tante cose ma ci sono altrettante partite importanti”.

Quali i punti di forza del Cagliari?
“Rastelli ha messo su una squadra forte perché la sa far giocare in più modi: l’anno scorso ha vinto il campionato con il rombo a centrocampo, nella scorsa partita è stato con la difesa a 3 e fino al 72’ hanno rischiato di vincere. Hanno Isla, Bruno Laves… tutti giocatori forti. Una squadra che gioca un bel calcio, contro cui vincere proponendo qualcosa di meglio rispetto a quanto fatto vedere”.

Domani difesa a 3? Gioca El Shaarawy?
“Le ipotesi ci sono sempre quando si ha una rosa con diversi buoni calciatori. Non vedo la situazione da dover per forza buttare tutto. Ci abbiamo lavorato sulla difesa a 3, ma non vedo l’urgenza di provarla domani. Nel giochino dei ruoli doppi entrerà Ricci che è un buon calciatore anche se lo abbiamo usato poco. Non mi sembra che Dzeko abbia fatto male in queste partite e gli altri meritano sicuramente attenzioni”.

Ha paura che la partita di martedì possa avere una ripercussione psicologica sul gruppo?
“Basta partecipare, guardare, essere dentro: si vede che i miei calciatori sono in movimento, vogliono andare avanti, continuare ad impegnarsi, non hanno dimenticato il lavoro del periodo precedente e meritano un’altra chance, quella partita lì è figlia di episodi. Vogliamo attraversare questo momento qui ed il comportamento dei calciatori professionisti della Roma ha evidenziato che la sconfitta è già alle spalle, vogliamo andare avanti portandoci dietro delle cose”.

Già in passato alla Roma è capitato di perdersi nei momenti cruciali. Come si può migliorare dal punto di vista della mentalità?
“Mi sembra di non aver detto della mentalità, che è quella cosa che va al di là di vittorie e sconfitte ma si vede attraverso l’impegno, il movimento giornaliero. Non è vincere sempre la personalità, ma impegnarsi sempre e la Roma ha un modo di salutarsi, di stare insieme e di migliorarsi ogni giorno. Sono orgoglioso di quello che i ragazzi hanno fatto fino a questo momento, abbiamo commesso degli errori, io per primo, in un momento fondamentale ma c’era gente che era a digiuno di questa cosa qui, ora deve fare una scorpacciata”.

Per la prima volta da quando sei tornato hai ricevuto delle critiche personali. Tornando indietro rifaresti tutte le scelte?
“Non mi ha mai dato benefici perdere tempo ad analizzare quello che è stato, non è che si possa metterci mano. Ho passato delle ore a pensarci, condivido con tutti quelli che ho vicino i miei pensieri. Mi dispiace e c’è del rammarico ma il risultato rimane e si cercano altri stimoli ed altri obiettivi, non si guarda indietro. La formazione quando si perde la sbaglio sempre, ho una squadra di buoni calciatori, con buoni doppioni in tutti i ruoli. Uno deve prendersi le responsabilità del ruolo che ha, io ho le mie e tu le tue, io in base a come do la formazione e tu per come scrivi, io devo guardare ai punti e tu ai lettori. Alla fine dell’anno si farà la conta dei risultati, delle posizioni e si potrà discutere in maniera più dettagliata”.

Sarebbe la quarta partita da titolare per Strootman qualora lei dovesse schierarlo… e il portiere?
“Su Kevin, non è che ci sia un numero di partite che giocherà. C’è come si sente il giorno dopo, il recupero muscolare monitorato dallo staff medico, che non dà alcun sintomo di doverci mettere mano. Siamo stati sostenuti dai tifosi quando la squadra è rimasta in 9 e lui ha fatto molto bene, lo faremo giocare anche domani. Sul portiere, sono entrambi forti. Inizialmente ho fatto giocare Allison perché Szczesny non era pronto,  poi l’ho fatto giocare perché conosciamo il suo valore, mentre sul brasiliano dobbiamo ancora scoprire qualcosa. Li valuto in base a quello che vedo, ogni giorno so qualcosa di nuovo senza nessun problema  perché si devono abituare ad essere stimolati per dare il medio di giorno in giorno”.

Sono piovute critiche su De Rossi. Come sta? Le 3 espulsioni in 2 partite come si spiegano?
“De Rossi sta bene, ha fatto vedere di essere in buone condizioni. Lui è il primo ad essere dispiaciuto e ad essersi preso delle responsabilità all’interno. Lui sa cosa è successo. Quando ci si tiene tanto ai risultati della Roma, lui è uno che si prende un carico maggiore per tanti motivi, per esempio per quello che è stato è e vuole essere per il futuro della Roma. Una delle valutazioni che deve fare un calciatore è quella di rimanere in 11 però è successo, se ci può essere una scusante è che si gira un po’quando va a mettere questo piede alto, perde un po’ di vista la vicinanza con l’uomo alzandosi. Era dispiaciutissimo per il brutto intervento ma bisogna andare avanti. Quanto accaduto si spiega con il fatto di tenerci troppo a questa partita. Può succedere, ho visto anche di peggio. Ci teniamo De Rossi e andiamo avanti”.

Claudia Demenica

Cavani-Napoli e il suo arrivo: gli aggiornamenti di Vivicentro

Questo quanto raccolto in esclusiva da ViViCentro.it

La voce è partita questa notte, il tam tam mediatico ha portato diversi tifosi all’Hotel Vesuvio: Edinson Cavani è atterrato, è a Napoli e sarà presentato prima del match del Napoli contro il Milan. Notizia bomba, ma secondo quanto raccolto in esclusiva da ViViCentro.it, il Matador non è arrivato questa notte all’aeroporto di Capodichino, in quanto nessun volo privato è stato registrato. Gira una foto, un fake… La speranza è che possa arrivare e firmare presto per il Napoli, sarebbe il colpo per rianimare la piazza, ma al momento le notizie sono queste.

a cura di Ciro Novellino

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Venerato: “Gabbiadini spinge per andare alla Fiorentina: scambio con Kalinic in vista”

Le sue parole

Ciro Venerato, giornalista Rai, ha parlato a Radio Crc durante Si Gonfia la Rete: “Le novità riguardano Gabbiadini e Kalinic. Poche ore fa Pagliari ha salutato i dirigenti del Liverpool con cifre già arrivate al Napoli: 22,5 mln al Napoli con pagamenti a rate. Il Napoli vuole 25 più 5 di bonus, al calciatore 2.8 mln più bonus tra facile e difficili. Il calciatore spinge per andare alla Fiorentina anche se deve rimetterci soldi: il sogno del calciatore è di prendere 2.2 mln. All’Evrton può andare al 40%. Molto più semplice che lunedì ci si posso incontrare per parlare dello scambio con Kalinic. L’attaccante spinge per accettare la proposta azzurra. La Fiorentina vuole monetizzare e questa è un’operazione che può andare bene a tutti e due. Il Napoli vuole offrire 10 mln più Gabbiadini e la Viola ne vuole 15. L’azzurro non vuole rimanere a Napoli perchè non si sente valutato bene tatticamente”.

Partiti i soccorritori campani: destinazione Arquata del Tronto. Missione: campo per 250 persone

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                      Arquata del Tronto (lapresse)
E’ partita questa mattina, su richiesta del Comitato Operativo della Protezione Civile Nazionale, la Colonna mobile della Regione Campania verso le zone del sisma dove sarà allestito un campo di accoglienza per ospitare 250 persone.

La destinazione finale è Arquata del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, dove verranno montate 41 tende complete di brandine, materassi, cuscini e coperte nonché una tensostruttura per mensa con riscaldamento, una cucina da campo per 250 pasti/ora, panche, tavoli e un modulo per i servizi igienici. Le operazioni sono seguite da un centinaio di volontari, oltre a funzionari e tecnici della Regione Campania.

vivicentro/sud/cronacavivicentro/centro/cronaca
vivicentro/Partiti i soccorritori campani: destinazione Arquata del Tronto. Missione: campo per 250 persone
repubblica/Terremoto: partita la missione della Protezione Civile della Campania

Lazio, Marche e Umbria: la situazione 4 giorni dal Terremoto

Sono passati 4 giorni dal devastante terremoto che il 24 Agosto ha colpito le Popolazioni di Lazio e Umbria. Le vittime accertate sono 281, molte delle quali devono essere riconosciute: si teme che ve ne possano essere altre sotto le macerie.

I feriti medicati o ricoverati negli Ospedali sono stati 388, oltre 2500 abitanti sono rimasti senza casa, il paese Amatrice e’ stato cancellato dalla toponomastica del territorio, quasi tutti gli edifici sono crollati. In questo piccolo centro si sono avuti tantissimi morti, erano figli e nipoti andati in vacanza dai nonni,  tanti altri si erano recati in questo paese per partecipare al 50esimo anniversario della festa degli spaghetti all’Amatriciana.

L’intensita’ del sisma e’ stata talmente violenta e prolungata da procurare ad Accumuli (paesino del Lazio), un abbassamento del suolo di 20 cm. Questo dato e’ stato fornito dal satellite giapponese “Alos”,(Advanced Land Oberving Satellite), lo ha reso noto l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
Un terremoto anche se di breve durata si parla di pochi secondi, puo’ procurare distruzione e morte, quello di Mercoledi’ 6 grado della scala Richter, e’ durato quasi 2 minuti: un’eternita’.
Nei 4 giorni successivi al sisma si sono contate piu’ di 1000 scosse di assestamento,3 delle quali hanno superato il 3 grado della scala Ricther. La popolazione vive nell’angoscia, in molti preferiscono dormire nelle macchine vicino alle proprie case distrutte, motivo? alcuni sciacalli sono stati sorpresi a rubare fra le macerie.
Ora e’ attivo un servizio di vigilanza notturna operato dalle forze dell’ordine, sembra incredibile che possano esistere alcuni esseri chiamati umani che tentano di depredare persone che hanno gia’ perso tutto.
Oggi ad Ascoli Piceno si celebreranno i funerali di una parte delle vittime,in tutta Italia in segno di lutto sara’ esposta la bandiera a mezzasta. Il Capo dello Stato Mattarella, il Primo Ministro Renzi, i Presidenti di Camera e Senato Grasso e Boldrini saranno presenti alla cerimonia funebre.
Dopo l’omelia, il giorno del dolore, i funerali di Stato, bisognera’ pensare seriamente a coloro che in meno di 2 minuti hanno perso tutto; non occorre mettere in campo nessuna polemica, ai sopravvissuti bisogna dare risposte concrete, la ricostruzione deve iniziare in tempi brevissimi.
In Italia abbiamo avuto in questi ultimi decenni alcuni terremoti devastanti, basti pensare a quello del 1908 a Messina, i morti furono piu’ di 100 mila, del Friuli in cui persero la vita 989 persone, quello dell’Aquila, in cui morirono 309 persone. Quasi tutta l’Italia e’ a rischio sismico, nel meridione abbiamo ancora alcuni vulcani in piena attivita’ come l’Etna che sovrasta la Citta’ di Catania, lo Stromboli nelle Isole Eolie, ve ne sono altri che sono spenti da secoli, speriamo che lo restino per sempre.
L’Italia, pur essendo un territorio ad alto rischio sismico, milioni le case specialmente quelle rurali, sono costruite con mattoni, non possono in alcun modo resistere ai forti terremoti. Purtroppo non si possono buttare a terra e ricostruire milioni di case di un’intera Nazione con criteri antisismici, ne’ tantomeno si possono prevedere i terremoti.
Triste Realta’ : 
In Italia migliaia di persone terremotate, ancor oggi a distanza di decenni continuano a vivere in prefabbricati, le loro case non sono mai state ricostruite, speriamo che il Governo, non ha importanza la discendenza politica, dopo quest’ennesima tragedia metta da parte per tempo le somme da destinare alle popolazioni colpite da calamita’ naturali.

Dopo il terremoto la vita non vuol altro che vivere. Parola di bambino

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La tragedia del terremoto spiegata ai bambini

«Tra le tende dopo il terremoto i bambini giocano a palla avvelenata».

«Giocano al mondo, ai quattro cantoni, a guardie e ladri, la vita rimbalza elastica, non vuole altro che vivere». Parole appese, sospese, sussurrate. Parole leggere e in movimento, quelle scelte lustri fa da Gianni Rodari, il più profondo interprete e narratore delle emozioni dei piccoli, per raccontare, tra le tende, la forza dei più fragili. Forza vitale, spontanea e inconsapevole su cui fare perno ora, dove nei bambini, oltre al terrore e alla disperazione del momento, si aggiunge il bisogno di comprendere, l’esigenza di sentirsi protetti, la necessità di rinsaldare un patto di amicizia con la vita. Le bambine e i bambini sono tra le vittime più colpite dal terremoto, e non solo in termini di morti: c’è chi ha perso i genitori, i nonni, i parenti o gli amici; chi è rimasto ferito o si è salvato fuggendo e vedendo il mondo crollare attorno a sé; chi alle luci dell’alba ha visto la propria casa, la propria scuola, il proprio paese in briciole. Occhi terrorizzati e smarriti, vuoti e disperati, tristi e interrogativi. Occhi in cerca di un abbraccio. Di un sollievo. Occhi in cerca di un appiglio. E ora?

«La vita rimbalza elastica» dice Rodari, ed è da qui che è utile ripartire. Intanto spiegando ai bambini quello che è successo. Con parole ragionate e vere, calibrate a seconda dell’età, va detto senza lasciar dubbi che la terra non è cattiva o malvagia, non è una matrigna che dà e toglie la vita, non è un’entità che si ribella: va affermato che la terra è semplicemente viva. E le scosse, imprevedibili e irrefrenabili, a volte inconsistenti altre volte devastanti, fanno parte delle caratteristiche del pianeta, come le eruzioni dei vulcani, le erosioni delle montagne, i movimenti dei mari o la nascita dei ghiacciai.

Non colpevolizzare la terra è fondamentale per trasmettere ai più piccoli la possibilità di poter ripensare ad un domani insieme a lei: il futuro sulla terra, su questa terra, non è un tabù. E la colpa allora, di chi è? Rispondere non è facile, ma ancora una volta i nostri cuccioli pretendono verità: non va nascosto che case, scuole e palazzi, se costruiti bene, possono non cadere o possono subire danni limitati. E che per costruirli bene servono competenze, onestà, buon senso e attenzione al bene comune. Messaggi alti e solidi, che richiamano la responsabilità di tutti. E che si portano con sé però una grande speranza: vivere al sicuro si può, non siamo condannati alla vulnerabilità.

E adesso? Un naso rosso, una chitarra, un pallone, un teatro di burattini: l’emergenza ora lascerà spazio anche a queste bombole d’ossigeno, a momenti di svago e divertimento capaci di generare nuovi sorrisi. È la vita che non vuole altro che vivere, ed è responsabilità di noi adulti ora permettere che questo possa accadere. E ancora di più tra poche settimane, quando suonerà la prima campanella del nuovo anno, in scuole provvisorie dove entreranno le angosce e le immagini di queste giornate, in aule sconosciute, con banchi lasciati vuoti da compagni che non ci sono più e quaderni dalle pagine bianche inumidite dalle lacrime.

Quella campanella sarà fondamentale, perché è da lì che si dovrà ricominciare: dalla comunità, dallo stare insieme, dal parlarsi e confrontarsi, dai compiti da fare, gli impegni da prendere, dal casino da fare in classe come in una qualsiasi altra classe. E con gli insegnanti chiamati come non mai a diventare faro di riferimento, porto in cui ripararsi, adulti a cui aggrapparsi. Insegnanti che non vanno lasciati soli: vanno accompagnati e supportati con risorse e personale d’appoggio, nuovi strumenti e consulenze mirate. Perché la ricostruzione (lenta, lunga ed elaborata) di questa generazione ferita passa attraverso di loro. E maestre e maestri lo sanno bene, perché è il cuore della loro missione educativa: la vita non vuol altro che vivere. Parola di bambino.

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Terremoto centro Italia: il bilancio provvisorio delle vittime sale a 281. La prima Ordinanza

Il tragico bilancio provvisorio delle vittime del terremoto è salito a 281: 221 ad Amatrice, 11 ad Accumuli e 49 ad Arquata del Tronto. Intanto ieri,  26 agosto, il Capo DipartimentoFabrizio Curcio ha firmato la prima ordinanza relativa all’emergenza legata al devastante terremoto che ha colpito il Lazio, le Marche, l’Umbria e l’Abruzzo. Il provvedimento stabilisce i primi interventi urgenti per fronteggiare l’emergenza

Nell’ordinanza sono individuati i soggetti che assicurano gli interventi sotto il coordinamento del Capo Dipartimento della Protezione Civile: i Presidenti delle Regioni, i Prefetti e i Sindaci dei Comuni interessati dall’evento sismico, insieme alle componenti e alle strutture operative del Servizio nazionale della protezione civile. Le attività messe in campo in questa fase sono relative al soccorso, all’assistenza e al ricovero delle popolazioni colpite dal terremoto, alla messa in sicurezza delle aree interessate e agli interventi urgenti volti a evitare situazioni di pericolo o maggiori danni.
Per l’indirizzo di tutte le operazioni il Capo del Dipartimento istituisce la Dicomac, una struttura di coordinamento sul territorio, che è articolata in funzioni di supporto.

Contributo di autonoma sistemazione. L’ordinanza all’art. 3 stabilisce che i Comuni curino l’istruttoria per l’assegnazione del contributo di autonoma sistemazione destinato alle famiglie la cui abitazione sia stata distrutta in tutto o in parte, oppure sia stata sgomberata a seguito del terremoto. Il contributo è di € 200,00 al mese per ogni persona che risiede nell’abitazione e comunque fino ad un massimo di € 600,00 mensili. Se il nucleo familiare è composto da una sola persona, il contributo è di € 300,00. Nel caso in cui siano presenti persone di età superiore ai 65 anni, portatrici di handicap, o disabili con una percentuale di invalidità non inferiore al 67%, è concesso un contributo aggiuntivo di € 200,00 mensili per ognuna della persone indicate, anche oltre il limite massimo di € 600,00 mensili previsti per famiglia.

Occupazioni di urgenza. Per le attività di soccorso, assistenza e ricovero delle popolazioni colpite dagli eventi, i Sindaci possono provvedere all’occupazione d’urgenza e alle eventuali espropriazioni con l’adozione di un decreto di occupazione d’urgenza.

Sospensione dei mutui. I titolari di mutui relativi agli edifici distrutti o resi inagibili anche parzialmente, possono richiedere, secondo quanto previsto dall’art. 7 dell’ordinanza, la sospensione delle rate dei mutui, optando tra la sospensione dell’intera rata e quella della sola quota capitale. L’agevolazione è prevista anche per gli edifici destinati alla gestione di attività di commerciale ed economica.

Contabilità speciali. All’art. 4 l’ordinanza, riprendendo quanto previsto nella delibera del Consiglio dei Ministri del 25 agosto, prevede che per l’utilizzo dei 50 milioni siano istituite contabilità speciali a favore delle Regioni interessate.

Foto di Repertorio

Terremoto centro Italia: il bilancio provvisorio delle vittime. Il Capo Dipartimento firma la prima Ordinanza

Ipocrisia e calabraghismo Occidentale

ipocrisia. E’ successo ancora, ultimamente, per il cosiddetto caso del Burkini. Pro, contro, ipocrisie e bla bla bla a tutto spiano nel solito girotondo attorno al vero “problema” insito nel quanto l’indumento evidenzia: la sottomissione delle donne orientali ai loro padroni maschi perché, checché se ne dica e checché ne dicano anche le nostre femministe fuori di testa, quella NON è in alcun modo catalogabile tra le libere scelte di una donna. Se così fosse, nulla da dire ma …. così non è, o quantomeno così non è, di certo, per la stragrande maggioranza delle donne orientali e musulmane per cui c’è tanto da dire come mette in chiaro Gramellini. Ma c’è tanto da dire sul reale problema che non è, ripeto, l’indumento in se ma sul suo motivo di essere che risiede nell’asservimento della donna ai voleri dell’uomo e tale sarà, è e resterà finché si vedrà poi, lasciata la spiaggia, si vedrà la donna camminare regolarmente due passi dietro al maschio padrone proprio come con noi fa un ANIMALE quando lo si porta, per grazia concessa, a passeggio (o dovrebbe fare … perché qui anche gli animali sono più liberi di esprimere il loro carattere ed essere per cui, spesso, ci affiancano o addirittura, cosa inaudita, ci precedono). Finché si vedrà ciò NON si potrà ne parlare, ne accettare, il burkini (come altre velature di vario tipo) come espressione di LIBERA SCELTA DELLE DONNE e questo sarebbe bene che lo comprendano anche le nostrane femministe con una propria bandana sugli occhi: quello di essere estreme senza ragionare. Concordo con Gramellini anche sul suo pensiero conclusivo: quella è sottomissione configurabile addirittura come sequestro di persona e come tale andrebbe finanche perseguitata. Siamo in Europa, abbiamo le nostre leggi e le nostre, abitudini, usi e costumi che, per altro, non sono dissimili da quelli che erano anche in oriente prima dell’ascesa di questi “signori” dopo lo Scià, per cui LORO che qui vengono, dovrebbero (DEVONO) accettare le nostre leggi ed il nostro modo di vivere ne più ne meno come NOI facciamo quando andiamo nei loro paesi perché è bene non dimenticare che se qualche occidentale va nei loro paesi e si comporta come fa qui da noi – cioè secondo i nostri usi e costumi – finisce male, molto male e se è donna, ancora peggio. Da questo ne consegue quanto nel titolo: siamo ipocriti e calabrache e tali resteremo finché non cominceremo a guardare alle botti e non più ai tappi; e ad agire di conseguenza.

Ma ora leggiamo, nel merito, quanto scrive Gramellini:

Il signor Burkini MASSIMO GRAMELLINI

Ora che il Consiglio di Stato francese ha sospeso il divieto di burkini innescato dalla bizzarra ordinanza di un sindaco della Costa Azzurra, ci si può finalmente concentrare sullo scandalo vero. Che non sono le povere musulmane costrette a vestirsi in casa e a svestirsi in spiaggia, ma i loro padri e mariti. L’ipocrisia di questa storia è consistita fin dall’inizio nel prendersela con le vittime anziché coi carnefici. Ancora più ipocrite sono state certe femministe che hanno spacciato la scelta coprente delle islamiche per una manifestazione di libertà e di riappropriazione del corpo. Come se quelle donne, che ai tempi non democratici ma laici dello Scià e dei regimi militari si vestivano a loro piacimento, avessero deciso di colpo, e di propria iniziativa, di ripiombare nel Medioevo. Qualcuna ci sarà, non ne dubito. Ma molte altre stanno scontando sotto i nostri occhi volutamente distratti una forma di schiavitù.

Chi va a vivere in un posto avrebbe l’obbligo di rispettarne le leggi e i principi fondamentali. Uno dei quali, ancora di incompleta attuazione ma a cui siamo particolarmente affezionati, prevede qui da noi la possibilità per le donne di fare le stesse cose di un uomo senza chiedergli il permesso. Altro che multare le signore che indossano il burkini: ogni volta che vedo sfilare per le strade delle nostre città un maschio padrone e, due passi dietro di lui, delle fantasmine intabarrate negli scafandri di stoffa, mi domando se non esistano gli estremi per accusarlo di sequestro di persona.

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Ghoulam entra nell’Olimpo dei calciatori del Napoli

Per lui presenze in tripla cifra

Contro il Milan sarà la centesima presenza in maglia partenopea per Faouzi Ghoulam: 21 partite nelle coppe europee, 6 in coppa Italia, una in supercoppa italiana e 72, con quella contro la formazione di Montella, in serie A. Sarà il 138° azzurro ad arrivare in terza cifra.

 

Cavani pensa al PSG: “Voglio dare tutto, è magnifico poter tornare a fare il centravanti!”

Queste le sue parole

A far rumore è la sua presunta presenza a Napoli, all’Hotel Vesuvio, ma Edinson Cavani ha dichiarato al portale ufficiale della Ligue 1: “Finalmente nel mio ruolo, ora che non c’è Ibrahimovic? Poter essere di nuovo centravanti è una bella opportunità, mi permette di fare il gioco che preferisco. Ci spero, e non solo per me: lo dico anche per la squadra, la città e i tifosi. In campo sono un tipo aggressivo, ma non lo sono fuori, nel privato. Il mio modo di giocare mi porta a non mollare mai. Sono un attaccante e, per questo, sono sempre alla ricerca del gol, voglio fare la differenza. Penso che le mie capacità di corsa siano importanti, specie per qualcuno che ha il mio stile di gioco. L’assenza contro il Metz domenica scorsa? Quando inizi la preparazione per una nuova stagione, ti poni sempre degli obiettivi e ti senti motivato, non vedi l’ora di giocare. Spero di poter dare tutto, come ho fatto negli ultimi tre anni. La cosa importante è che remiamo tutti nella stessa direzione”.

Esordio al San Paolo, per il Napoli c’è da sfatare un tabù

I dettagli

Il Napoli esordirà in campionato al San Paolo questa sera nella sfida contro il Milan: nelle 88 prime casalinghe ha ottenuto 49 vittorie e 22 pareggi con 17 sconfitte. Non vince dal 3-0 al Bologna del 2013, poi 0-1 dal Chievo nel 2014 e 2-2 con la Samp nel 2015.