Napoli, Valente (PD): “A Napoli non sono sicuri 9 edifici su 10 e il comune fa scaricabarile. Sempre stesso copione” “Palazzo San Giacomo ha già effettuato verifiche di vulnerabilità indispensabili a valutare dove e come intervenire?”
“A Napoli nove edifici su dieci sono a rischio, e dall’amministrazione comunale nessuna assunzione di responsabilità ma, come sempre, il tentativo di scaricare su altri. E su chi? Ovviamente sempre su regione e governo. Il copione è sempre lo stesso”. Aspra la posizione della parlamentare e consigliere comunale Pd, Valeria Valente, lanciando un post critico nei confronti di Palazzo San Giacomo.
“Dal 2010 ad oggi – ha sottolineato – il Dipartimento della Protezione Civile Nazionale ha destinato alla Regione Campania oltre 74 milioni di Euro per studi di microzonazione sismica ed interventi di messa in sicurezza di edifici pubblici e privati; la Regione dunque deve, al più presto, sbloccare la parte di questi fondi non ancora erogati. Ma mi domando: il Comune di Napoli ha mai partecipato ai bandi già partiti? Mi riferisco ad esempio alle risorse rese disponibili nel 2013 per la messa in sicurezza degli edifici privati, esiste un piano di intervento che individui le priorità sul territorio?”. Ed infine: “ Sono state effettuate verifiche di vulnerabilità sugli edifici pubblici, obbligatorie dal 2003 ed indispensabili a valutare dove e come intervenire?”.
Alle 17.55, Arquata del Tronto e Montegallo più vicine a epicentro
Una nuova forte scossa di terremoto nelle zone colpite dal sisma del 24 agosto: un tremore di magnitudo 4.4 è stato registrato dalla sala sismica dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia nella provincia di Ascoli Piceno alle 17.55. La scossa è stata registrata ad una profondità di 9 km. I centri più vicini all’epicentro di quest’ultimo fenomeno sismico sono Arquata del Tronto, a 7 chilometri, e Montegallo, a chilometri. I moti tellurici si susseguono insomma incessanti. In precedenza, un’altra forte scossa di magnitudo 3.7 si era verificata alle 15.07. Stamani l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia aveva parlato di 1.820 repliche dal 24 agosto.
I soccorritori, dal canto loro, continuano a lavorare sotto ciò che rimane dello storico Hotel Roma, dove da tre giorni sono stati individuati tre corpi che però sono difficili da raggiungere. Il bilancio aggiornato delle vittime è di 290. Lo ha comunicato la Protezione civile, spiegando che la Prefettura di Rieti ha rettificato il numero precedentemente fornito ed ha fissato il bilancio ufficiale delle vittime nel Reatino a 240, di cui 229 ad Amatrice e 11 ad Accumoli. Resta invece di 50 vittime il bilancio nelle Marche.
Per quanto riguarda i dispersi si fa particolare affidamento alle indicazioni del sindaco che “ha contezza di persone che non tornano all’appello e quindi si dà seguito alle indicazioni di una persona esperta che conosce i propri cittadini”, ha il capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio.
Alla luce di queste indicazioni mancherebbero all’appello ancora dieci persone. Sono impiegate le squadre dei vigili del fuoco Usar, Urban search and rescue, che scavano per raggiungere i tre corpi, scavano cunicoli e poi li mettono in sicurezza; se incontrano pezzi di cemento, li devono tagliare, e ancora altri cunicoli che devono essere puntellati per permettere ai soccorritori di entrare sotto le macerie in sicurezza. Un lavoro rischioso e difficile che portano avanti gli esperti delle squadre Usar, che, dandosi il cambio, lavorano senza sosta. “Un lavoro complesso e altamente specializzato che deve seguire determinati criteri e procedure”, ha spiegato il portavoce dei vigili del fuoco Luca Cari. Ma in tutta Amatrice, sotto quel che resta delle case, sono a lavoro squadre dei vigili del fuoco con i loro cani addestrati a operare proprio tra le macerie, e continuano a cercare chi ancora manca all’appello. Non si fermano, nonostante le scosse che continuano. La più forte di oggi magnitudo 3.7, registrata dall’Ingv alle 15.07 a dieci chilometri di profondità, epicentro distante da Amatrice solo quattro chilometri. Una scossa che ha tirato giù qualche calcinaccio negli edifici del centro storico già danneggiati e nella scuola Capranica. Solo il tempo di capire che si poteva andare avanti e i vigili del fuoco hanno continuato il loro lavoro.
vivicentro.it/cronaca – vivicentro/centro/cronaca
vivicentro.it/Terremoto, continuano le scosse : scossa di magnitudo 4.4 in provincia Ascoli Piceno
askanews/Gtu/Cam/Mos/Terremoto, scossa di magnitudo 4.4 in provincia Ascoli Piceno
Purtroppo è sempre e solo dopo un forte terremoto che ci ricordiamo di vivere su un territorio sismico!
L’Italia trema. Dopo gli sciami sismici de l’Aquila del 2009 con i suoi tragici avvenimenti, i successivi e altrettanto drammatici in Emilia del 2012 e quelli meno noti avvenuti sempre in Appennino negli ultimi tre anni, negli ultimi giorni l’attenzione è tutta rivolta in centro Italia dove le scosse hanno provocato molte vittime e danni ingenti.
È come se il fenomeno sismico, in Italia, sia sempre una “novità’’ e ancora una volta, l’ennesima, si sentono ripetere le solite frasi: «il 70% delle scuole italiane è in zona sismica»… «poche scuole sono costruite in maniera antisismica».
Mai che nessuno parli di prevenzione e di messa in sicurezza in periodi di “pace sismica”, che parli di eseguire una mappatura, con verifiche sismiche, che obblighino a stretto giro, anche il drastico abbattimento, se necessario, di scuole che non rispecchino le attuali e Vigenti normative antisismiche. A proposito, il fascicolo del fabbricato? (Legislatura 16ª – Disegno di legge N. 3032 Art. 1) ? Qualcuno sà che fine ha fatto?
In primo luogo, e lo ripeteremo fino alla noia, il territorio italiano è tutto a rischio sismico (vedi carta della pericolosità sismica figura 1) e gli sciami sismici, che si ripetono di frequente nel nostro territorio, è purtroppo crudele e atroce dirlo, se non provocano disastri, dopo una settimana dal loro arresto vengono dimenticati da tutti.
Fig.1: carta della pericolosità sismica
Ma cerchiamo almeno di capire alcuni termini che spesso non ci vengono spiegati, nozioni più tecniche e scientifiche come il significato di ‘’effetto di Sito’’ e ‘’Microzonazione sismica’’. Perché è solo conoscendo il fenomeno sismico, anzi geofisico, che possiamo, forse, capire l’importanza della prevenzione e della mitigazione del rischio.
Quindi cos’è l’effetto di sito? In sismologia indica quell’insieme di caratteristiche geologiche che rende un luogo più o meno soggetto a danni conseguenti da una scossa sismica. Da ciò si capisce che la conoscenza degli effetti di sito è uno degli aspetti più importanti dal punto di vista della mitigazione dell’azione sismica di un terremoto.
In particolare la sollecitazione di un terremoto sulle costruzioni può essere di tipo diretto, quando dipende solo dal moto vibratorio del suolo, o di tipo indiretto, quando un sisma attiva fenomeni come frane e liquefazioni dei terreni.
Quindi la conoscenza di tale effetto è molto importante per la scelta di soluzioni progettuali idonee alla mitigazione del moto sismico. In particolare, le situazioni che determinano gli effetti di sito di amplificazione locale (cioè l’aumento della forza energetica di un terremoto) delle onde sismiche, dipendono dalle condizioni stratigrafiche dei terreni (sciolti e molli come sabbie o argille) posti sopra strati più compatti (come le rocce), ma anche da particolari situazioni morfologiche come le zone di cresta dei rilievi, le zone di versanti acclivi o le zone di vallata.
In molti casi l’amplificazione è dovuta a fenomeni di riflessione e rifrazione (cioè il rimbalzo) delle onde sismiche al contatto tra due tipi di terreno che portano all’intrappolamento delle onde sismiche nello strato superficiale e quindi alla successiva ‘’amplificazione’’.
L’individuazione delle aree potenzialmente interessate da fenomeni di frane prodotte da terremoti, o da fenomeni di liquefazione possono essere svolte mediante rilevamenti diretti sul terreno, rilievi eseguiti da esperti geologi, di alcuni elementi indiziari caratteristici della presenza di frane, nonché, da documentazioni storiche e testimonianze riguardanti gli avvenimenti accaduti in passato nella zona.
Invece l’individuazione di eventuali terreni di recente deposizione permette di circoscrivere aree potenzialmente interessate da fenomeni di liquefazione o di densificazione del suolo.
Gli effetti di sito, e con essi le necessarie misure di protezione antisismiche, possono essere individuati anche tramite attente analisi e studi di microzonazione sismica.
Per microzonazione sismica si intende la valutazione della pericolosità sismica, a livello comunale, attraverso l’individuazione di zone del territorio caratterizzate da comportamento sismico omogeneo.
Scopo della microzonazione sismica è individuare e caratterizzare zone stabili, zone stabili soggette ad amplificazione locale del moto sismico e zone suscettibili di instabilità.
Il prodotto finale di sintesi della microzonazione sismica è quindi costituito da mappe del territorio (vedi figura 2) in cui sono indicate, appunto, le zone stabili, nelle quali non si ipotizzano effetti locali di rilievo di alcuna natura, zone stabili suscettibili di amplificazioni locali, nelle quali sono attese amplificazioni del moto sismico, come effetto dell’assetto litostratigrafico e morfologico locale, e zone suscettibili di instabilità, nelle quali gli effetti sismici attesi e predominanti sono riconducibili a deformazioni permanenti del territorio.
Fig.2: Una carta di microzonazione sismica
Grazie alle Ordinanze del Consiglio dei Ministri del Dipartimento della PROTEZIONE CIVILE, dal 2010 vengono erogati contributi ai comuni per gli interventi di prevenzione del rischio sismico che prevedono la realizzazione di studi di microzonazione sismica, da eseguirsi con le finalità definite da specifici Indirizzi e criteri per la microzonazione sismica della Protezione Civile. Purtroppo solo in alcune Regioni si sta andando avanti con una certa costanza nei finanziamenti. Alcune Regioni sono ferme anche da quattro anni, per il ”famoso Patto di Stabilità”.
Riusciremo un giorno, con questi studi, a pianificare il nostro territorio, finalmente, in modo antisismico e in zone stabili? ai posteri l’ardua sentenza!!!
F1 Gp Belgio – Sul circuito di SPA primo Rosberg, al secondo posto arriva Ricciardo con la Red Bull seguito da Hamilton che ha realizzato una rimonta da record partendo dall’ultima posizione. Le Ferrari a causa di un contatto hanno compromesso la propria gara ottenendo la sesta e nona posizione. In gara un incidente spaventoso per Magnussen, che esce ad oltre 300 orari fa esporre la bandiera rossa.
Rosberg dopo aver conquistato la pole position è partito al via procedendo per tutta la gara indisturbato, al comando dall’inizio alla fine. Nelle retrovie invece, di tutto e di più…
Una pessima partenza di Verstappen consente alle Ferrari di sopravanzare fino a quando il pilota della Red Bull tenta un sorpasso impensabile innestando il contatto tra le due rosse di Maranello. Risultato, gara compromessa con Vettel e Raikkonen che a stento conquistano la sesta e nona posizione. I piloti della Ferrari non salgono sul podio da quattro gare e, cosa fondamentale, la Red Bull sorpassa nel mondiale costruttori.
La gara bellissima è stata messa a segno da Hamilton che partendo dall’ultima posizione causa la sostituzione della Power Unit, ha conquistato la terza posizione dietro Ricciardo. Ovviamente è stato agevolato dalla bandiera rossa che sospeso la gara in seguito allo spaventoso incidente di Magnussen della Renault.
Al quarto e quinto posto le due Force India di Hulkenberg e Sergio Perez. Sesto posto per Sebastian Vettel, settimo Alonso. Ottava la Williams di Bottas seguito da Raikkonen nono e decimo Massa.
Hamilton è quello che ha ottenuto un grande risultato, con la sua rimonta di oggi infatti ha limitato i danni rimanendo al comando nella classifica piloti con 232 punti. Rosberg ha 9 punti di distacco anche se le gare sono ancora tante!
PROSSIMA GARA IL 4 SETTEMBRE PER IL GP D’ITALIA A MONZA
Ordine d’arrivo
Nico Rosberg (GER/Mercedes) in 1h44:51.058
Daniel Ricciardo (AUS/Red Bull-TAG Heuer) a 14.113
Lewis Hamilton (GBR/Mercedes) a 27.634
Nico Hülkenberg (GER/Force India-Mercedes) a 35.907
Sergio Pérez (MEX/Force India-Mercedes) a 40.660
Sebastian Vettel (GER/Ferrari) a 45.394
Fernando Alonso (ESP/McLaren-Honda) a 59.445
Valtteri Bottas (FIN/Williams-Mercedes) a 1:00.151
Kimi Räikkönen (FIN/Ferrari) a 1:01.109
Felipe Massa (BRA/Williams-Mercedes) a 1:05.873
Max Verstappen (NED/Red Bull-TAG Heuer) a 1:11.138
Le ordinanze “anti-graffiti” dei comuni e l’orientamento della Cassazione che “salva” invece gli “street artist”
Pugno duro contro i graffitari ma anche nei confronti dei proprietari dei muri imbrattati che oltre al danno potrebbero subire anche la beffa: una multa se non ripuliscono. A prevederlo è la città di Udine, con il nuovo regolamento della polizia municipale che promette di potenziare la videosorveglianza, soprattutto nelle zone più colpite, così da identificare gli autori dei vandalismi, che spesso sfuggono alle forze dell’ordine rimanendo “illesi” da ogni sanzione. E che soprattutto invita i cittadini a ripulire i muri resi indecorosi dai vandali, altrimenti saranno loro a pagare il conto per lavori di pulizia effettuati dall’amministrazione.
Come Udine sono tanti comuni italiani che hanno ingaggiato una lotta ai writers.
E alle multe, oltre ai costi per il ripristino, si aggiunge quanto stabilito dal codice penale che, all’art. 639 c.c., prevede il reato di “Deturpamento e imbrattamento di cose altrui“, punendo, a querela della persona offesa, “Chiunque, fuori dei casi preveduti dall’articolo 635, deturpa o imbratta cose mobili o immobili altrui“.
Se il fatto è commesso su beni immobili o su mezzi di trasporto pubblici o privati si applica la pena della reclusione da uno a sei mesi o della multa da 300 a 1.000 euro. Se il fatto è commesso su cose di interesse storico o artistico, si applica la pena della reclusione da tre mesi a un anno e della multa da 1.000 a 3.000 euro. In tal caso si procede d’ufficio e, nei casi di recidiva, si applica la pena della reclusione da tre mesi a due anni e della multa fino a 10.000 euro.
A discapito delle norme di legge e dei regolamenti territoriali, l’opinione pubblica, tuttavia, è divisa tra considerare “writers” e “graffitari” non come vandali, ma come veri e propri artisti, soprattutto alla luce degli interventi di riqualificazione che hanno interessato diverse città italiane.
Di recente, ad avvalorare tale opinione, è intervenuta la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 16371/2016 (qui sotto allegata) che ha confermato l’assoluzione del writer “Manu Invisibile”.
L’uomo era stato imputato del delitto di cui all’art. 639, comma 2, c.p.. per avere imbrattato un muro posto sulla pubblica via con diverse bombolette di colore spray. Tuttavia, per il Tribunale di Milano tale fatto non costituiva reato: la parte in questione, infatti, era già completamente imbrattata e deturpata da ignoti, sicchè l’imputato aveva agito con l’intento di abbellire la facciata e di effettuare un intervento riparatore, realizzando un’opera di oggettivo valore artistico. Le doti artistiche del writer, si legge in sentenza, erano state pubblicamente riconosciute dallo stesso Comune di Milano, giacché l’imputato era risultato vincitore di un bando inteso rivalutare una zona della città mediante l’intervento di uno “street artist”. In sede d’Appello, interveniva l’assoluzione dell’imputato perché non punibile ai sensi dell’art. 131-bis c.p. Nonostante il ricorso del Procuratore Generale, la Cassazione conferma la ricostruzione del giudice a quo, precisando che il giudizio di particolare tenuità dell’offerta, ai sensi dell’art. 131-bis cod. pen., deve essere effettuato prendendo in considerazione le modalità della condotta, l’esiguità dei danno e la non abitualità dei comportamento. Si tratta, spiegano i giudici, di una valutazione di merito, insindacabile in sede di legittimità, se sorretto da adeguata motivazione.
Di certo, la decisione rappresenta un importante precedente a favore degli “artisti di strada”, ma va ben precisato che non dà assolutamente il via libera a ogni tipo di “imbrattamento”, soprattutto quando ad essere oggetto dei sedicenti “street artist” siano spazi e beni pubblici e privati non in stato di degrado o, addirittura, beni di valore storico e artistico, per cui la lettera del codice penale resta valida anche per quanto riguarda la pesante sanzione irrogata.
Cass., II sez. pen., sent. n. 16371/2016
vivicentro.it/l’esperto
vivicentro.it/Udine: multati graffitari e proprietari dei muri, se non puliscono subito
StudioCataldi/Graffitari: multa anche per i proprietari dei muri (Lucia Izzo)
Il Napoli supera il Milan in casa, allo stadio San Paolo, davanti ai propri tifosi per 4-2. Un match giocato bene, tranne 5 minuti di sbandamento ad inizio ripresa che potevano compromettere. Questo il racconto in foto dal nostro Giovanni Somma.
Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, scrive così sul sito ufficiale del Napoli riguardo un eventuale ritorno di Edinson Cavani: “Io sono un grande estimatore di Edinson Cavani. Con lui ci siamo divertiti molto durante il suo soggiorno napoletano. Ha fatto tanti bellissimi gol, ben 104! Ma è difficile riportare nel Napoli un calciatore utilizzato nel passato. Non tanto perché sembrerebbe una minestra riscaldata, ma perché il Napoli evolve di torneo in torneo assumendo diverse e differenti teorie di gioco.
Ecco perché dico sempre che abbiamo bisogno di giovani e già i nuovi arrivati quest’anno contribuiranno fortemente ai successi del Napoli. E per parlare delle punte, giocatori importanti come Milik e Gabbiadini hanno grandi possibilità, nel Napoli, di trovare la loro consacrazione. Noi siamo responsabili del futuro della squadra e non dobbiamo fare operazioni a effetto. Non abbiamo bisogno di incantare nessuno. Si è tifosi per fede e non per la scelta dei calciatori”.
Ancora incerto il futuro di Manolo Gabbiadini. Come si può apprendere dal portale di Gianluca Di Marzio, la situazione riguardo alla cessione del numero 23 partenopeo è in stand-by, tutto dipende dall’eventuale arrivo di un attaccante nelle fila del Napoli.
Il club partenopeo è interessato da alcuni giorni all’attaccante della Fiorentina Kalinic, ma il prezzo imposto dai Della Valle è ancora troppo alto, 15 milioni. Sono stati offerti 23 milioni dall’Everton per Gabbiadini, ma il club partenopeo è restio a concludere la trattativa per non privarsi di un attaccante, tutto dipende dagli ultimi movimenti di mercato della società azzurra.
Nella prima da titolare ieri al San Paolo, Arkadiusz Milik non ha conquistato solo i tifosi segnando una doppietta che ha permesso al Napoli di entrare negli spogliatoi in vantaggio, ma anche i suoi nuovi compagni di squadra in particolar modo Dries Mertens, con il quale si è instaurato un forte feeling non solo in campo ma anche fuori, questo ha permesso alla coppia d’attacco del Napoli di conquistare l’appellativo di M&M’s, dal nome degli snack: ed ecco che l’attaccante polacco ha pubblicato una foto sul suo profilo twitter scherzando proprio su questo nomignolo.
Un’espulsione forse un po’ troppo esagerata, coma anche, forse, la reazione del tecnico Maurizio Sarri al fallo in mediana che ha scaturito l’espulsione durante Napoli-Milan. Tant’è, però, e il tecnico è stato costretto a lasciare il terreno di gioco. Questi gli scatti del suo arrivo in tribuna.
Nella prima al San Paolo del Napoli di questa stagione le attese erano tante visti i forti cambiamenti apportati dal mercato estivo, il calciatore più atteso era sicuramente Arkadiusz Milik, che ha senza ombra di dubbio soddisfatto le aspettative dei tifosi con una doppietta: il primo gol è stato un rimpallo fortuito sul palo dopo un tiro a giro di Mertens (18’ pt), mentre il secondo gol era degno di un centravanti con un calcio d’angolo calciato dalla sinistra e stacco dell’attaccante in mezzo all’aria (33’ pt).
Nel primo quarto d’ora il polacco era sottotono, così come il resto della squadra, ma dopo il primo gol, il numero 99 si è sbloccato riuscendo a marcare il tabellino una seconda volta. L’inizio del secondo tempo è stato devastante per il Napoli con il pareggio da parte del Milan in soli 5 minuti e le poche occasioni per il polacco, ma evienziando soliti buoni movimenti e una prima prestazione sopra ogni pretesa.
E’ lo stesso calciatore ad avvicinarsi ai tifosi: “I tifosi? sento che si è creato già un grande feeling con loro, they are really creazy! Higuain? Non sento nessuna pressione, lui è un grande giocatore ma io penso a me stesso e a fare bene con questa maglia”.
L’ambasciatore rumeno Bologan nelle zone del sisma: messaggio ai cittadini rumeni (Stimați cetățeni, În cadrul Ambasadei României în Italia este operativă Celula de Criză ….. vedi in fondo)
L’Ambasciata di Romania in Italia annuncia che in questo momento il numero dei cittadini romeni che hanno perso la vita a seguito dei tragici terremoti dell’Italia Centrale ammonta a dieci.
L’ambasciatore di Romania in Italia, George Gabriel Bologan, ha visitato le zone terremotate, ha incontrato le famiglie dei dispersi e le autorità italiane, esprimendo la sua vicinanza e affetto a quanti sono stati colpiti, come si legge nella nota dell’Ambasciata.
Il presidente romeno Klaus Iohannis, assieme al primo ministro Dacian Ciolos e a ministro degli Esteri Lazar Comanescu hanno trasmesso il loro cordoglio alle famiglie dei deceduti e hanno espresso la loro solidarietà e compassione alla Reppublica Italiana.
Il numero delle segnalazioni relative ai cittadini romeni dispersi all’attenzione del Ministero degli Esteri romeno è di 16. Sia le vittime che i dispersi fanno parte della numerosa comunità romena di Amatrice.
Questo il messaggio dell’Ambasciata rumena sulla sua pagina FB:
Stimați cetățeni, În cadrul Ambasadei României în Italia este operativă Celula de Criză pentru managementul situației create de cutremurul care a cauzat un număr semnificativ de victime în regiunile Marche, Umbria și Lazio. Ambasada a dispus deplasarea de urgență în regiunile afectate a două echipe, a Consulatului General al României la Bologna pentru localitățile din regiunea Marche și a Ambasadei României în Italia pentru localitățile din regiunile Umbria si Lazio.
Nu ezitați să contactați numerele de telefon de urgență ale misiunilor diplomatice pentru semnalarea oricăror persoane care s-ar putea afla în dificultate.
Consulatul General al României la Bologna +39 349 1178220 (Marche) Ambasadei României la Roma +39 345 1473935 (Lazio, Umbria) Protecția Civilă (Protezione Civile) 800 840 840 sau 803 555 sau +39 06 828 888 50 (pentru apeluri din afara Italiei)
Ecco alcuni scatti della partita disputata ieri sera al San Paolo tra Napoli e Milan. Grande vittoria del Napoli per 4 a 2, nonostante l’espulsione di Sarri.
Volti noti in tribuna d’onore, da Galliani a Luis Vinicio mentre tra i calciatori il neo acquisto Marko Rog e l’infortunato Omar El Kaddouri.
Nuove scosse, individuati 3 corpi sotto l’Hotel Roma
Si era parlato di 291 morti a causa del decesso di un uomo ricoverato presso l’ospedale di Perugia, proveniente da Arquata del Tronto ma poi la Prefettura di Rieti ha rettificato il numero precedentemente fornito e ha fissato il bilancio ufficiale delle vittime a 290: nel Reatino 240, di cui 229 ad Amatrice e 11 ad Accumoli e 50 nelle Marche, ma il bilancio resta, comunque, ancora provvisorio. Di fatto, si apprende già che i corpi privi di vita di tre persone sarebbero stati individuati tra le macerie dell’Albergo Roma, ad Amatrice, mentre nella notte si sono registrate una ventina di scosse di assestamento, la più forte di magnitudo 2.7 alle 4,40 nell’ascolano, a una profondità di 11 chilmetri.
A individuarle i tre cadaveri ad Amatrice sono stati i cani molecolari, in grado di ‘sentire’ la presenza di corpi anche privi di vita. Ma sono in una zona che e’ ancora inaccessibile ai vigili del fuoco, i quali stanno procedendo con estrema cautela. E’ necessario infatti rimuovere altre macerie che ostruiscono la via di accesso a quella parte del noto albergo crollato e dove poi bisognera’ comunque muoversi tra forti difficolta’ e pericoli prima di riuscire ad arrivare ai tre corpi di cui si parla.
Il nuovo bilancio delle vittime del terremoto del centro Italia è di 290. La Prefettura di Rieti ha infatti rettificato il numero precedentemente fornito e ha fissato il bilancio ufficiale delle vittime nel Reatino a 240, di cui 229 ad Amatrice e 11 ad Accumoli. Resta invece di 50 vittime il bilancio nelle Marche.
Intanto, da oggi il coordinamento è stato spostato a Rieti dove il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, presiederà oggi, domenica 28 agosto alle ore 12, la riunione d’insediamento della Direzione Comando e Controllo (Di.coma.c) a Rieti, in Largo Graziosi.
Con l’istituzione della Di.coma.c a Rieti e la contestuale chiusura del Comitato Operativo – riunito in seduta permanente, a Roma, dalla notte del 24 agosto, subito dopo la scossa -, si trasferisce in prossimità dell’area più colpita il coordinamento delle attività di assistenza alla popolazione e gestione della prima emergenza da parte del Servizio Nazionale della Protezione Civile. La Dicomac promuove l’attuazione degli indirizzi e delle indicazioni operative del Capo del Dipartimento della Protezione Civile ed opera in raccordo con i centri operativi e di coordinamento attivati sul territorio per far fronte al terremoto che, da mercoledì, ha fatto registrare quasi 1500 scosse: 113 i terremoti di magnitudo compresa tra 3.0 e 4.0, 11 di magnitudo tra 4.0 e 5.0, uno di magnitudo maggiore di 5.0
Popolazione assistita
Sono 2688 le persone assistite a seguito del violento terremoto che ha colpito il centro Italia, ospitate nei 58 campi e strutture allestite allo scopo. 16 sono le aree e le strutture allestite nel Lazio e altrettante quelle messe a disposizione nelle Marche, che danno alloggio rispettivamente a 995 e 938 persone; in 755 trovano infine alloggio nelle 26 tra aree e strutture predisposte in Umbria.
La disponibilità complessiva è di oltre 4600 posti già attrezzati, a cui si aggiunge la possibilità di allestire ulteriori moduli secondo necessità; sono già in allestimento 5 campi nella Regione Abruzzo con una capienza complessiva di oltre 350 persone.
In conclusione, si è appreso anche che, dopo quella di Rieti, che indaga per disastro colposo, anche la Procura di Ascoli Piceno ha aperto un fascicolo d’indagine sul terremoto che ha colpito le Marche distruggendo, vari abitati nella zona di Arquata del Tronto e causando 50 vittime accertate. A quanto si apprende si tratta di un fascicolo “conoscitivo” senza, al momento, ipotesi di reato. L’indagine è affidata al sostituto procuratore Umberto Monti, che ha delegato i carabinieri del Comando provinciale di Ascoli Piceno. Nei prossimi giorni saranno attivate ulteriori attività investigative e partiranno i primi sopralluoghi. Intanto il procurato capo di Rieti, Giuseppe Saieva, ha chiarito che al momento non ci sono dati investigativi certi.”Acquisiremo tutti gli spunti investigativi che ci verranno dati sia dalla polizia giudiziaria che anche dai media, perché è tutto utilizzabile” ha spiegato a Radio 24. Saieva ha poi smentito le sue dichiarazioni riportate da alcuni giornali: “È una frase estrapolata da una considerazione che facevamo in modo assolutamente generale con riferimento alle possibilità che parte di un edificio possa crollare e parte no. Dico ‘mah, può dipendere un po’ da tutto, dal fatto che magari in quel caso la malta sia più carica di sabbia che di cemento'”, quindi “era semplicemente una considerazione assolutamente, non dico salottiera, ma giù di lì”. E infine Saieva ha concluso: “Non abbiamo nessun dato investigativo certo e addirittura ci basiamo al momento sui media. Le nostre forze di polizia giudiziaria sono tutte impegnate nelle attività oppure in attività di coordinamento, non possiamo neppure distoglierla per acquisizioni che si possono fare in un secondo momento”.
vivicentro.it/cronaca
(articolo con news da Protezione Civile e agenzie di stampa/ agi/ askanews)
E’ clamorosa l’apertura del Corriere dello Sport: “De Laurentiis vuole riprendere Cavani!”, il Napoli vuole riportare in azzurro il Matador e quest’ultimo vuole abbracciare di nuovo la città che l’ha fatto volare. Un affare tuttavia difficile, ma non impossibile con l’attaccante che ha trascorso la vigilia della sua partita di campionato guardando in tivvù il Napoli vincere con il Milan, raccontano proprio questo: Aurelio De Laurentiis sta provando in tutti i modi per regalare un colpo fantastico al popolo azzurro. E’ corsa contro il tempo, perché mancano quattro giorni al gong conclusivo per il calciomercato estivo, ma l’uruguaiano vuole tornare in città per due motivi: riabbracciare i figli Bautista e Lucas e superare il record di Maradona distante 11 reti. L’accordo con il Matador c’è!
Ieri giornata di Lutto Nazionale, in un solidale abbraccio ai tanti parenti delle vittime, si e’ stretta tutta l’Italia. Non sono mancate alle esequie delle 35 bare disposte sul sagrato del Duomo di Ascoli Piceno, le massime cariche dello Stato,
Con la loro presenza hanno voluto testimoniare la vicinanza di un’intera Nazione verso coloro che oltre ai propri cari e averi, hanno perso almeno momentaneamente, la speranza di una possibile quanto veloce ricostruzione dei loro paesi.
Si ricorda che la maggior parte delle case, degli edifici pubblici, compreso un Ospedale, sono state distrutte da un terremoto del 6° grado della Scala Richter. Ancora si scava, altre persone mancano all’appello, si teme che il bilancio di questa tragica calamita’ naturale possa essere superiore alle 300 vittime.
Lo Stato ha promesso che le popolazioni colpite dal sisma non verranno abbandonate al loro destino, Mattarella, Renzi, Grasso e Boldrini, sono stati espliciti nei loro discorsi: metteranno in campo il loro peso politico perche’ la ricostruzione avvenga in tempi brevissimi, che si vigilera’ sui lavori, che nulla sara’ lasciato al caso, all’incompetenza, agli affaristi di mestiere.
La triste esperienza dell”Aquila, deve aver lasciato un solco profondo in coloro che ancora credono in una parola chiamata “Onesta”‘. Si e’ appurato a distanza di 7 anni, che i lavori della ricostruzione della Citta’ irpina, erano stati affidati a canaglie travestite da sciacalli. Tanti “imprenditori” hanno avuto la tavola apparecchiata, piena di ogni ben di Dioo, sono stati pronti a sbranarsi il lauto pasto di contributi offerti da uno Stato assente. Ancora la vecchia politica basata sul malaffare, sul servilismo politico ha dato negli anni passati la peggiore immagine di se.
Cantone e Grasso in due diverse conferenze stampa, sono stati molto espliciti nel dichiarare che sui lavori di ricostruzione vigileranno persone istituzionali di provata onesta’, visto che anche questa ricostruzione potrebbe rappresentare per i disonesti un ghiotto bottino.
Queste parole rappresentano un segno tangibile che in quest’Italia delle truffe, del malaffare, dei facili guadagni, ancora vi siano delle persone oneste pronte ad aiutare il prossimo. A proposito di aiuti, lo Stato ha gia’ stanziato 50 milioni di euro, altri 6 sono stati donati dagli Italiani con i loro sms, la gara di solidarieta’ ha investito tutti, anche coloro che arrivano a stento a fine mese, persino gli immigrati, i richiedenti asilo di Gioiosa Ionica hanno deciso di donare tutto il loro pocket money (ovvero 2.5€ a testa, come qui detto) in favore dei paesi colpiti dal terremoto.
In questa estate di disastri, terrorismo e migrazioni l’ Italia è stata messa alla prova, dimostrando di avere abitanti con una tempra non comune.
Compostezza e vigore con cui la gente dell’Appennino laziale-umbro-abruzzese-marchigiano ha reagito al sisma-killer descrivono un amore per la propria terra che si esprime nella determinazione a non cedere alla violenza della Natura, rimboccandosi da subito le maniche per ricostruire. Senza farsi piegare da un’ecatombe di oltre 290 morti. E’ una prova di carattere che arriva a poche settimane di distanza dagli attentati jihadisti di Dacca e Nizza nei quali 15 connazionali sono stati uccisi – nove dei quali sgozzati – dai miliziani dello Stato Islamico. Anche in questo caso la reazione è arrivata nel segno della concretezza: un numero consistente di jihadisti è stato identificato dalle forze dell’ordine ed espulso dallo Stivale; il governo ha autorizzato per la prima volta l’invio di truppe speciali in Libia per contribuire alla sconfitta di Isis; lungo le coste è iniziata una vasta operazione di sicurezza per prevenire l’arrivo di terroristi in fuga da Sirte. E da un podio dei Giochi di Rio l’atleta Elisa De Francisca ha sventolato il drappo europeo parlando a nome di tutti quei connazionali convinti che «i terroristi nonpossono vincere, l’Europa esiste ed è più unita dopo gli attacchi terroristici».
Ma non è tutto perché questa è anche l’estate in cui l’Italia si è trovata a ospitare decine di migliaia di migranti impossibilitati ad andare altrove – a seguito della chiusura de facto delle frontiere da parte dei Paesi confinanti – e ciò sta avvenendo grazie alla generosità di una miriade di Comuni convinti che si tratti di un’opportunità e non di un pericolo.
La tempra dei sopravvissuti di Amatrice, il coraggio dei militari che ci proteggono dai jihadisti, i valori di cittadini come De Francisca e la lungimiranza di chi accoglie i migranti descrivono le qualità di una nazione che dimostra di saper affrontare un’emergenza articolata in molteplici sfide.
Da qui le responsabilità che incombono su governo e Parlamento in merito ad ognuno di questi fronti aperti. La ricostruzione dei paesi travolti dal sisma nell’Italia Centrale non può essere affidata solo alla generosità dei singoli ma deve essere accompagnata da investimenti sulle nuove tecnologie esistenti per arrivare a proteggere dai terremoti ogni singolo edificio del Paese, a prescindere dalla sua data di costruzione. La difesa dai jihadisti deve includere ricerca, cattura e processo nei confronti di chiunque abbia partecipato all’omicidio di connazionali: braccare mandanti e complici degli attacchi terroristici significa accrescere la nostra capacità di deterrenza. L’ospitalità per i migranti da parte di sindaci e strutture locali ha bisogno di contare sulla moltiplicazione delle risorse pubbliche per integrarli ed anche di maggiore rigore nel pretendere dai nuovi arrivati il più rigido rispetto delle leggi nazionali.
E’ come se l’Italia si trovasse in mezzo al guado: assediata da sfide aggressive, vecchie e nuove, dispone del carattere per farvi fronte. Ciò che le serve sono gli strumenti per riuscirvi.
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Questo quanto raccolto in esclusiva su Vivicentro.it
Mancano pochi giorni alla fine del mercato, mercoledì 31 agosto, alle ore 23, si chiuderanno i battenti. Il Napoli è a caccia di botti finali: Maksimovic, Caceres, Criscito, Kalinic, ma soprattutto Edinson Cavani. Noi ve ne abbiamo parlato ad inizio agosto (CLICCA QUI) per poi aggiornarvi nel corso del mese, ma ora si è arrivati al momento cruciale. Secondo quanto raccolto in esclusiva dalla redazione di Vivicentro.it, ci sarebbe nella giornata di lunedì un volo privato bloccato dalla SSC Napoli in partenza dall’aeroporto di Capodichino. Questo vuol dire tutto ma anche niente, la possibilità di vedere il sogno diventare realtà, con Cavani che ritorna in azzurro dopo la gara di oggi con il suo Psg, ma anche la possibilità di vedere l’attaccante viola o magari, perchè no, la fumata bianca per Maksimovic o lo stesso ds Giuntoli pronto a volare per Milano per gli ultimi giorni di calciomercato. Tante ipotesi ma i dettagli fanno pensare ad un solo nome: Cavani! Certo è, ripetiamo, il volo è bloccato (Nyon ore 21:05, arrivo a Capodichino alle ore 22:15). Tutto può accadere anche perchè lo stesso Psg deve trovare prima un valido sostituto per lasciar partire in direzione Napoli…aspettiamoci novità!
Questo il mio pensiero sulla partita vinta contro il Milan
Ciao a tutti questa partita è stata giocata ad alti ritmi dal Napoli nel primo tempo, diventando padrone del campo con Mertens e Milik sugli scudi, con una grande prestazione. Il belga ha fatto di tutto per trovare il gol, ma Donnarumma gli ha tolto la gioia del goal, mentre l’ex Ajax ne ha messi a segno 2, splendidi, per la prima al San Paolo in campionato. Gliene auguro altri 100 con questa maglia. E’ stata una bella partita, forse da rivedere qualche meccanismo difensivo ma a mio avviso i giocatori hanno terminato da poco la preparazione e piano piano cresceranno in condizione fisica. De Laurentiis ha fatto ottimi acquisti come gli ultimi Rog e Diawara: adesso tutti ci aspettiamo un altro attaccante per completare la rosa e dare fiato a Milik, senza nulla togliere a Gabbiadini, grandissimo calciatore, ma in questo modulo come prima punta non riesce a brillare. Forza Napoli da Samuelmania.
Scrive Antonio Corbo nel suo editoriale per La Repubblica
La partita della svolta segnala tre nomi. Mertens e il suo irresistibile trotto, la rapacità del vigile Milik, la prontezza di Sarri nel correggere gli errori di Pescara. Promuove proprio i due attaccanti che aveva sacrificato a gerarchie infondate. Napoli nella notte delle beffe sogna Cavani, poi tocca la realtà: scopre Milik, l’acquisto a lungo invocato proprio dal tecnico che aveva rimodellato Higuain. Forse è nato un altro amore per i tifosi, arrivati in soli 30 mila assonnati e turbati dal grottesco mistero dell’altra notte. Il web è un oceano di modernità, ma vi navigano anche mitomani e burloni. La suggestione dell’acquisto di Cavani e certe sue frecciate contro Higuain, cuore ingrato, hanno reso credibile anche l’inverosimile ritorno. Nessuno ha osato controllare l’informazione affidandosi proprio a internet: bastava poco, l’altro bomber fuggito da Napoli ma pentito era ben lontano dagli alberghi del Lungomare, su un’altra promenade, a Monaco con il Paris St. Germain per la partita di stasera. Il delirio nella più lunga e tormentata alba di Napoli, con rincorrersi di voci fino al mattino, offre intanto un messaggio al Napoli: ha l’attivo più alto del mercato, oltre 36 milioni, ma un pubblico ancora inappagato, nella febbrile attesa del “grande colpo”, annunciato da De Laurentiis persino ai pescatori juventini delle Eolie. Un giorno il creativo presidente rivelerà di aver pensato proprio a Milik, il composto gigante che con eleganza schioda la partita all’inizio favorevole al Milan, finito poi prigioniero della sua presunzione. Proprio la stessa chiave tattica delude il Milan e porta in Napoli in vantaggio. Montella costruisce sulla destra un mulinello. Suso, che come un bengala si accende e spegne subito, converge verso Bacca, lasciando la corsia libera ad Abate. Montella completa il dispositivo bloccando le fonti di gioco del Napoli. Niang punta su Jorginho, Bacca copre Koulibaly. La reazione del Napoli comincia quindi da Albiol, con il Napoli che a sua volta aziona un congegno simile a quello milanista: Mertens con vertiginosi girotondi distrae Abate lasciando campo a Goulam, che affonda con le sue interessanti proposte. Il Milan, ora paga la sua illusione: maldestro si schiera in difesa subendo gran tiro e palo di Mertens, con tocco finale di Milik, che replica di testa saltando al settimo cielo. Un volo che ricorda i grandi cannonieri europei. Che il Napoli non sia completo lo dimostrano i due gol subiti. Il primo rilancia un allarme finora mai raccolto: ancora una volta lascia le sue impronte Reina, che subisce il diagonale di Niang addirittura sul suo primo palo. Si sdraia prima che gli arrivi il tiro. Sulle squadre ormai stanche incide lo choc dell’errore di un portiere considerato un tempo invincibile per carisma ed elasticità. In controtendenza si ricarica il Milan, Montella si accorge che tutta la mediana non protegge più la difesa, è tardivo l’inserimento di Zielinski, ecco il terzo che non può attendere quanto gli si deve. Proprio Pescara dimostrò che lui è il migliore centrocampista del momento essendo Hamsik svagato, Jorginho impreciso, Allan ancora imbolsito. Un grande serata di Mertens è un invito a sconvolgere la più oziosa burocrazia.