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Renzi-Merkel: summit a Maranello

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Nel summit in casa Ferrari il premier Matteo Renzi incassa la solidarietà del cancelliere tedesco Angela Merkel: in questa fotografia, scattata a Maranello, le presenta il cane Leo, intervenuto nelle operazioni di soccorso dopo il sisma.

Un vertice bilaterale italo-tedesco con molti temi sul tavolo, ma in cui la solidarietà per il terremoto del Centro Italia ha preso il sopravvento: Matteo Renzi ha accolto Angela Merkel a Maranello e i due hanno visitato gli stabilimenti della Ferrari assieme al presidente di Fca John Elkann. Il presidente del Consiglio ha annunciato che il Cavallino rampante metterà all’asta una delle sue macchine più prestigiose, base d’asta più di un milione d’euro, da devolvere all’emergenza terremoto. Dalla cancelliera tedesca è arrivata invece una promessa di aiuto specifica, il finanziamento della ricostruzione di una scuola.

Renzi e Merkel hanno poi voluto salutare una delegazione dei soccorritori composta da Vigili del fuoco, Croce Rossa, Soccorso Alpino, Esercito, Aeronautica, Polizia, Carabinieri, Forestale, Protezione civile e Misericordia. I due leader di Italia e Germania hanno anche stretto la zampa di Leo, il cane labrador che ha salvato la vita della piccola Giorgia di otto anni rimasta sotto le macerie per 17 ore a Pescara del Tronto.

Le spese per “la ricostruzione e l’emergenza sono già fuori dai vincoli” europei, ha sottolineato il premier, mentre per il progetto Casa Italia sulla prevenzione “l’Europa presenta degli strumenti che non devono essere valutati tra gli Stati ma con le istituzioni, già previsti dalle normative”. Sull’agenda del vertice anche le riforme, con Merkel che ha augurato a Renzi “tanto successo per l’implementazione dell’agenda di riforma” perché “fa bene all’Italia e all’Europa”.

L’ombra della corruzione sul sisma

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Gli investigatori che si occupano dei crolli di Amatrice e Accumoli sospettano episodi di corruzione dietro ad alcuni appalti che avrebbero dovuto garantire la ristrutturazione degli edifici pubblici.

Crolli di caserme e scuole, ora si indaga per corruzione

Il vicesindaco di Amatrice ha gestito, come geometra, un cantiere ad Accumoli

ROMA – Ipotesi di corruzione. È questo il nuovo approdo degli investigatori che si stanno occupando dei crolli di Amatrice e Accumoli, un fronte investigativo che comprende ben tre diverse inchieste. Una condotta dal Nucleo Speciale Anticorruzione della Gdf che fa capo all’Autorità Nazionale guidata da Raffaele Cantone, un’altra coordinata dalla Procura di Rieti e una infine dalla Procura di Ascoli Piceno.

Non ci sono ancora indagati ufficialmente e, nel caso di Ascoli, siamo ancora ai preliminari del cosiddetto “modello 45”, un fascicolo cioè esplorativo. Ma che alcuni personaggi interessati negli anni agli appalti dell’Alto Lazio scaturiti dal post terremoto del ’97 siano entrati nel mirino degli inquirenti, è un dato di fatto.

Gli investigatori avrebbero già fatto passi avanti individuando presunte corruzioni e scambi di favori nella distribuzione di appalti non sempre limpidi. Particolare attenzione è riservata ad esempio alla ristrutturazione della caserma dei Carabinieri di Accumoli, lavoro gestito dal vicesindaco di Amatrice, il geometra Gianluca Carloni, e da suo fratello Ivo, ingegnere, in un intreccio di controllori e controllati non semplicissimo da districare.

D’accordo con i magistrati di Rieti e di Ascoli e con l’Autorità Anticorruzione, la Guardia di Finanza ha dunque allargato il raggio di azione. Sono partiti dalla scuola della vergogna di Amatrice, quella di cui il Comune vantava, con i suoi cartelli esplicativi la «massiccia opera di ristrutturazione dell’intero edificio, consistente soprattutto nell’adeguamento della vulnerabilità sismica» e che poi è miseramente crollata.

Il Nucleo Speciale Anticorruzione, comandato dal generale Gaetano Scazzeri, in un rapporto per l’Anac evidenzia alcune anomalie: il Comune di Amatrice, ente attuatore per «lavori di ristrutturazione» e «miglioramento sismico», ha effettuato una gara nel 2011 per 511mila euro. «L’esame del bando di gara – scrive la Gdf – non ha evidenziato il richiamo a lavori di miglioramento/adeguamento sismico».

Vince l’appalto la ditta Consorzio Stabile Valori, riconducibile agli imprenditori siciliani Francesco e Filippa Mollica, che però fa effettuare i lavori alla ditta Edilqualità di Gianfranco e Marco Truffarelli. La stessa ditta viene poi incaricata con procedura negoziata di un secondo appalto, questo finalmente per «miglioramento sismico», per altri 157mila euro (e la Gdf annota: «Desta perplessità la procedura», essendo la procedura negoziata ammessa per appalti fino a 100mila euro). Il secondo contratto di appalto è datato 25 settembre 2012. La scuola, però, era stata inaugurata da dodici giorni, il 13 settembre. «Non è chiaro se anche dopo l’inaugurazione della scuola siano stati riavviati i lavori».

Ci sono ora molti edifici sotto indagine. Di Accumoli, oltre la stazione dei carabinieri di cui si è detto, s’indaga anche sul municipio, sulla Torre Civica e il Palazzo del Guasto, su due chiese e due scuole. Ad Arquata, il municipio, la stazione dei carabinieri, tre chiese, due scuole, più la Rocca medievale. Ad Amatrice, oltre il municipio e la stazione dell’Arma, il museo civico, l’ufficio postale, due chiese, tre scuole, la Torre civica e Porta Carbonara. Gli accertamenti si estendono anche a Montereale (Aquila), dove sono inagibili il Comune, la stazione dei carabinieri, tre chiese, la scuola.

Nell’estendere il perimetro delle verifiche, si allarga anche lo spettro dell’analisi: sulla regolarità delle procedure di appalto, sulla congruità dei capitolati, e sui collaudi.

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lastampa/Crolli di caserme e scuole, ora si indaga per corruzione PAOLO COLONNELLO, FRANCESCO GRIGNETTI

Disoccupazione: la crisi di una generazione

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La disoccupazione giovanile risale al 37,3%, un numero che descrive le difficoltà di una generazione. Raccontiamo la storia di Giulia, architetto: per dieci anni ha vissuto un’odissea di precarietà ma da domani sarà assunta.

In Italia frena l’occupazione, ma i dati restano positivi rispetto al 2015

A luglio gli occupati tornano a calare dello 0,3% rispetto al mese di giugno (-63 mila), interrompendo la tendenza positiva registrata nei 4 mesi precedenti. Lo rileva l’Istat sottolineando che, rispetto allo stesso mese del 2015, ci sono 266 mila occupati in più (+1,2%). In questa video scheda abbiamo riassunto cosa va bene e che cosa no nell’ambito del lavoro.

Giulia e i dieci anni da precaria: “Ma domani avrò il posto”

È un architetto: “In quello studio mi davano 400 euro, ma da domani sono a tempo indeterminato”

TORINO «L’ultima umiliazione di architetta precaria da dieci anni mi è capitata prima delle vacanze. Rischiavo di non partire per l’India. Il consolato vuole sapere che lavoro fai, solo così ti concede il visto. Mio padre ha dovuto garantire per me, che ho 33 anni».

L’ultima, perché domani, dopo dieci anni di viaggio nel girone dell’instabilità professionale (tra lavori in nero e finte partite Iva), l’odissea di Giulia Alessio giunge finalmente al termine. «Incrocio le dita, ma stavolta è vero, avrò un contratto a tempo indeterminato, quello che inseguo dal 2007». Giulia è torinese, classe 1982, si è laureata con 110 e lode in Architettura, Restauro e Conservazione dei Beni Culturali. Per la tesi, «avevo anche vinto un premio», racconta. Quando ha messo il naso fuori dall’università, voleva occuparsi di restauro di edifici storici. Oggi, è finita a fare tutt’altro, e mai se lo sarebbe immaginato. Nel mezzo, ha girato per sei realtà, fra aziende private e studi professionali, ha inviato un centinaio di mail con il curriculum, prima di approdare a quel paradiso quasi proibito chiamato «posto fisso».

 

Da qualche parte bisogna pur cominciare. Giulia, figlia di una maestra elementare e di un informatico, ha fatto il battesimo della carriera con due architetti di Chivasso, «marito e moglie, lei è rimasta incinta, io sono capitata al momento giusto». Già, ma quando si è trattato di pagare, i due professionisti di dieci anni più vecchi «le hanno allungato una busta a mano, con 400 euro, giusto il rimborso delle spese di viaggio da Torino». Non se ne sarebbe andata dopo un anno e mezzo, se lo studio non fosse finito in causa con il proprietario di un terreno. Da un giorno all’altro, il titolare le ha mandato una mail, chiedendole scusa e intimandole di riconsegnare al più presto le chiavi dell’ufficio. Ma da cosa nasce cosa. Arriva un contatto con uno studio di Vanchiglia, un quartiere di Torino, che propone alla 27enne il part time. Sempre in nero, 6 euro l’ora. Per rendersi indipendente dalla famiglia, accetta e inizia la trafila di lavori e lavoretti paralleli, tra cui «promoter e modella per capelli, perché tutto fa brodo».

In Italia frena l’occupazione, ma i dati restano positivi rispetto al 2015

All’epoca, andava bene così. Nel 2009 decide di frequentare una scuola di specializzazione post laurea di due anni. Intanto, stufa di stare senza contratto, sbarca in un importante studio di architettura di Leinì, che la prende per tre mesi e «mi promette meraviglie». Lei, come gli altri stagisti, verranno lasciati a casa dopo il periodo di prova. È la volta del consorzio di progettazione di pompe di benzina, che ha l’appalto dall’Eni e la obbliga ad aprire la partita Iva. Siamo nel 2010. Tempo due anni, il gruppo andrà in crisi.

Che fare? «Mia sorella mi è corsa incontro. Lavora in un’agenzia interinale. Troviamo una giovane azienda torinese che si occupa di fotovoltaico, mi assumono come architetto per le certificazioni energetiche». Arrivano il primo contratto a tempo determinato e le prime vacanze («con il diritto di essere pagati anche mentre ti riposi»). Un idillio di tre anni, fino a settembre 2015, quando «tutto l’ufficio tecnico viene licenziato». L’incubo a cui Giulia non voleva credere: «Ho pianto per due settimane – ammette -, poi mi sono decisa a dare una svolta».

Si è iscritta a un corso regionale di progettazione meccanica e ha accettato di tornare «stagista, un’umiliazione a 32 anni, in mezzo a tanti ragazzini». Con il sussidio di disoccupazione, ha scommesso su se stessa. È piaciuta. Domani andrà a firmare il contratto con la multinazionale dello stage, che lavora per l’AgustaWestland. Andrà a progettare pezzi meccanici per i velivoli a Samarate, Varese. Dopo 10 anni, il posto fisso non è proprio piovuto dal cielo.

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lastampa/Giulia e i dieci anni da precaria: “Ma domani avrò il posto” LETIZIA TORTELLO

Più difficile ottenere lo status di rifugiato

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I numeri del ministero dell’Interno raccontano che è sempre più difficile ottenere lo status di rifugiato: viene accolta solo una richiesta su venti e questo proprio quando gli sbarchi di migranti in Italia riprendono con forza: in pochi giorni si è verificato il 10% degli arrivi del 2016 e sono stati salvati mille minori arrivati da soli.

Record di richieste d’asilo respinte: diventa rifugiato solo uno su venti

Sempre più difficile ottenere lo status. Oltre sei su dieci non ricevono alcuna protezione

Uno su venti. In Italia solo il 5% dei richiedenti asilo ottiene lo status di rifugiato. Il 13% riceve il permesso di soggiorno per protezione sussidiaria, che dura 5 anni e viene rilasciato a chi rischia di subire un danno grave nel caso di rientro nel proprio Paese. Mentre il 19% consegue la protezione per motivi umanitari (24 mesi, prorogabili). Ma negli ultimi anni, a fronte dell’aumento dei flussi, il Viminale ha imposto una stretta rendendo i criteri più stringenti. Il risultato è che la quota di domande respinte si è impennata: 22% nel 2012, 39% nel biennio successivo, 59% nel 2015, fino a toccare il 63% nei primi otto mesi del 2016.

La caccia al foglio di carta  

Il migrante che vuole richiedere asilo in Italia presenta una domanda di protezione internazionale alla questura o alla polizia di frontiera. La richiesta viene esaminata da una delle 40 commissioni territoriali del dipartimento delle libertà civili e immigrazione del ministero dell’Interno, che decidono in base a interviste individuali. Nel 2012 tre richiedenti asilo su quattro ottenevano il permesso di rimanere in Italia. Ma negli anni la fetta di coloro che hanno diritto a una qualche forma di protezione è precipitata: 61% nel 2013 e nel 2014, 41% nel 2015, 37% nel 2016.

Boom di domande  

Le richieste di asilo, invece, sono in aumento: 70 mila da inizio anno. Nel 2012 furono 17 mila, 26 mila nel 2013. Il 2014 è stato l’anno del boom con 63 mila domande, poi cresciute a 83 mila nel 2015. Quest’anno – se la tendenza registrata finora si manterrà costante – supereranno le 100 mila. Comunque molte meno rispetto ad altri Paesi europei. In Germania, dopo il milione di domande pervenute nel 2015, si aspettano 300 mila richieste entro fine anno. Quel che è certo è che dei quasi 58mila migranti che da inizio 2016 hanno ricevuto risposta alla domanda di asilo in Italia, la maggioranza non può restare: oltre 34 mila stranieri hanno ricevuto un foglio di via con l’obbligo di lasciare il territorio nazionale entro dieci giorni. Cosa che quasi mai accade: il documento, spesso, è il preludio a una vita da fantasma nel mondo della clandestinità.

 

Ricorsi e riforme  

Per i migranti che si vedono respinta la richiesta d’asilo resta la possibilità di presentare ricorso in un tribunale ordinario, le cui sentenze possono essere a loro volta impugnate davanti alla corte di appello e, in ultima istanza, in Cassazione. Nei primi cinque mesi dell’anno i migranti ad aver presentato ricorso sono stati 3500 al mese, circa la metà di coloro che si erano visti rigettare la domanda d’asilo. Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha proposto di creare tribunali specializzati con giudici dedicati e di sopprimere l’appello.

Pochi siriani

Ma qual è l’identikit dei richiedenti asilo in Italia? Nove su dieci sono maschi, l’88% ha meno di 35 anni, quasi il 60% arriva dall’Africa. La Nigeria guida la classifica dei Paesi di provenienza (11 mila domande), seguita da Pakistan (7100), Gambia (6000), Mali (4700), Senegal (4300), Bangladesh (4100) e Afghanistan (2500). I siriani che nel 2016 hanno cercato protezione in Italia sono meno di 800, nonostante le richieste siano state quasi tutte accettate.

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lastampa/Record di richieste d’asilo respinte: diventa rifugiato solo uno su venti GABRIELE MARTINI

Sbarchi record di migranti

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Gli sbarchi di migranti in Italia riprendono con forza: in pochi giorni si è verificato il 10% degli arrivi del 2016 e sono stati salvati mille minori arrivati da soli. Ma i numeri del ministero dell’Interno raccontano che è sempre più difficile ottenere lo status di rifugiato: viene accolta solo una richiesta su venti.

Sbarchi, l’assalto di fine estate: salvati anche mille minori soli

In pochi giorni il 10% degli arrivi del 2016. I centri della Sicilia al collasso

È alta stagione per i trafficanti di uomini. Anche l’anno scorso era successo proprio adesso. Alle fine di agosto e prima dell’inizio dell’autunno, durante l’ultimo mese di bel tempo con le condizioni del mare favorevoli. «È incominciato il grande assalto di settembre», dice un esperto del Viminale. «Temiamo un record di sbarchi».

Il record c’è già stato, a dire il vero. Ed è quello registrato fra la mattina di lunedì 29 e la notte di martedì 30 agosto. Quando nel giro di quarantott’ore sono stati soccorsi 13.500 migranti fra le coste siciliane e la Libia. Cioè in due giorni sono sbarcati più del 10 per cento di tutti i migranti arrivati in Italia nel 2016. Erano 105.628 al 28 agosto, sono diventati 119.128 adesso. Così, per la prima volta, ed è un altro record, l’andamento complessivo di quest’anno supera quello dell’anno scorso. Alla fine di agosto del 2015, infatti, i migranti sbarcati in Italia erano stati in tutto 116.141.

C’è un fatto nuovo che potrebbe spiegare bene questo sorpasso. La prima ad essersene accorta è stata il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini: «L’altra notte sull’isola sono sbarcate più di mille persone, portate a terra da diverse motovedette della capitaneria di porto, molte donne e bambini. Una di queste motovedette era piena di migranti in arrivo dal Bangladesh». Non era mai successo o quasi. In Italia, in genere, sbarcano nigeriani e eritrei, arrivano persone provenienti dal Gambia, dal Sudan e dalla Costa d’Avorio. I migranti bengalesi avevano sempre cercato di raggiungere l’Europa attraverso la Turchia, passando per la Grecia e poi risalendo la cosiddetta rotta balcanica. Ma l’accordo firmato a marzo fra l’Unione Europea e il presidente turco Erdogan ha di fatto, sul lungo periodo, cambiato le grandi direttrici migratorie. Teoricamente chiusa la rotta balcanica, anche se non praticamente, visto che sono comunque passati oltre 24 mila migranti dal momento della firma dell’accordo, i trafficanti di uomini si sono già riorganizzati. In alta stagione si fanno affari d’oro. Ora le partenze di massa passano dalla Libia o dall’Egitto. L’unica via possibile, la lunga attraversata del Mediterraneo. Molto pericolosa.

Ed ecco, infatti, un altro record del 2016: quello dei morti affogati, oppure morti per le esalazioni dei motori e dispersi. Sulla rotta del Mediterraneo centrale si registra l’85 per cento di tutti i decessi in mare. Sono 3167 solo i morti di quest’anno. «Un aumento di oltre un terzo» spiega Frank Laczko dell’Oim, l’organizzazione mondiale per le migrazioni. «Nel 2016 è morto un migrante ogni 85, rispetto a un migrante ogni 276 nel 2015».

Record di arrivi, record di morti. Record anche di minorenni non accompagnati che oggi si trovano in Italia. Più di mille arrivati solo con l’ultima ondata, 11.797 al 15 luglio scorso. Cinquemila si trovano in Sicilia.

Le strutture per l’accoglienza, soprattutto quelle del Sud Italia, sono vicine al collasso. A Lampedusa il centro di registrazione e identificazione può ospitare 400 migranti. Ieri sera erano accampati in più di 1600. «È la prima vera emergenza dall’inizio dell’anno», dice il sindaco Nicolini. Martedì notte il rimorchiatore Asso 25, che in genere si occupa di rifornimento alle basi petrolifere, aveva a bordo 1100 migranti. Secondo le indicazioni, avrebbero dovuto sbarcare a Palermo. Ma poi alcuni momenti di tensione a bordo hanno costretto il comandante a chiedere l’attracco nella più vicina Lampedusa. Ecco il motivo del sovraffollamento. «Mi hanno detto che le navi impegnate nei soccorsi in questo momento sono tutte impegnate, fra Sicilia, Campania e Sardegna», dice ancora il sindaco Nicolini. Sono nati bambini a bordo, c’è stato un battesimo. Stanno per sbarcare anche due salme. Lampedusa è abituata all’emergenze, passerà anche questa. Ma è sempre più chiaro che l’Europa sia divisa in due. Grecia e Italia a Sud, tutto il resto a Nord, dietro frontiere blindate. È quello che si vede a Ventimiglia, oppure al confine con la Svizzera. Tentativi di passare e andare oltre. Due giorni fa ad Atene c’è stata una manifestazione dei profughi bloccati in Grecia. Sono 65 mila e chiedono di poter proseguire il viaggio o almeno condizioni di vita più dignitose.

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lastampa/Sbarchi, l’assalto di fine estate: salvati anche mille minori soli NICCOLÒ ZANCAN

UFFICIALE – Juve Stabia, questi gli ultimi movimenti del settore giovanile

Alcune Vespette vengono cedute in prestito

Nell’ultimo giorno di calciomercato, la Juve Stabia, settore giovanile, gestito dal presidente Andrea De Lucia e dal direttore responsabile Alberico Turi, ha ceduto in prestito 3 suoi calciatori, più il portiere Mascolo che lo scorso anno era in prima squadra come terzo portiere. Luca Natale (’98), Vincenzo Polito (’99) e Carlo Mascolo (’98) sono andati alla Frattese calcio, per il club del campionato nazionale dilettanti si tratta di 3 under. Altro tassello di prestigio, sul quale c’è grande attenzione per le qualità mostrate fino a questo momento, ragazzo di importanti prospettive, è Giampaolo Montella, classe 1998, che va in prestito all’Agropoli in serie D. Montella ha mostrato grandi qualità anche nella passata stagione con mister Nicola Liguori nella Berretti e si ricorda, per attaccamento e voglia di arrivare, un episodio in particolare, quando con spalla infortunata, che lo costrinse a stare fermo per diversi mesi, parò un calcio di rigore.

a cura di Ciro Novellino

 

Migrazioni Bibliche (VIDEO)

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Negli ultimi cinque giorni, 13 mila migranti hanno ricevuto soccorso e accoglienza nel nostro meridione. Guardia Costiera, Marina Militare, Navi Logistiche d’appoggio hanno coordinato decine di operazioni di salvataggio naufraghi nel Mediterraneo.
Migliaia di migranti sono stati fatti sbarcare in vari porti della Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna, dopo il riconoscimento, le cure mediche ove ve ne fosse la necessita’, nei prossimi giorni saranno smistati nei vari centri d’accoglienza sparsi in tutt’Italia.
Dall’inizio dell’anno, 150 mila profughi hanno trovato ospitalita’ nel nostro Paese e in quelli della Comunita’ Europea, alcuni Stati continuano a chiudere le proprie frontiere mettendo a loro difesa decine di Km di filo spinato. La Svizzera non e’ uno Stato comunitario, alle domande d’asilo non concede alcun visto d’ingresso. In questi giorni 600 erano state le richieste per poter entrare in territorio elvetico, tutte sono state respinte, questo braccio di ferro ormai dura da mesi.
Ogni Comune d’Italia, sempre nei limiti delle proprie disponibilita’ e’ “obbligato” a dare ospitalita’ ad un cero numero di profughi, questa non e’ una soluzione duratura visto che il numero dei migranti di giorno in giorno aumenta a dismisura. Ma il Viminale e’ stato molto chiaro in tal senso ha mandato una circolare ai Prefetti perche’ si mettano in moto attraverso i Sindaci a reperire  migliaia di alloggi per i profughi, se cio’ non fosse possibile si potrebbe giungere alla determinazione di requisire ai privati le 2 case, o che vengano occupate le case sfitte.
E’ necessario che tutta la Comunita’ Europea intervenga in tal senso, alcune volte solo i soldi non bastano a risolvere questo problema.
Decine di migliaia di persone compiono giornalmente viaggi di migliaia di km, affrontando pericoli di ogni genere, la speranza di e’ di rifarsi una nuova vita lontana dagli orrori della guerra.
Non sono solo viaggi della speranza ma della sopravvivenza, fra i profughi ve ne sono tanti che sono scampati alle stragi, agli stermini di massa, che hanno visto morire i propri cari senza un perche’.
Da anni il Medio Oriente e’ in fiamme, gli scenari di guerra cambiano giornalmente, alcune Citta’ rimangono senza viveri per mesi, le popolazioni sono in fuga, le fazioni rivali si contentono territori ormai distrutti, molto spesso si cambia bandiera dall’oggi al domani, in questo terribile quadro politico e’ iniziato  il fenomeno migratorio di massa.
Non tutti riescono a sopravvivere a settimane e mesi di stenti, molti trovano la morte nell’attraversare un deserto, per i piu’ fortunati arrivare a ridosso di una spiaggia e’ come aver trovato la salvezza, ma non e’ cosi’,  ancora li attende una traversata dal finale imprevedibile.
Il mar Mediterraneo ormai da anni e’ costellato di morti, non a caso e’ stato chiamato “Mare Mortum”, solo in questi ultimi periodi molte delle persone sarebbero andate incontro a sicura morte senza il provvidenziale intervento delle motovedette della nostra Marina e di quelle messe a disposizione da altri Paesi Comunitari.
L’Italia non e’ un Paese ricco, i problemi che attanagliano la nostra Nazione sono molteplici, non riusciremo mai a farci carico di un numero cosi’ enorme di migranti, gli sbarchi andranno sempre piu’ aumentando fra qualche anno si potranno avere piu’ di un milione di profughi, una volta occupati tutti gli spazi disponibili cosa si fara?
A questo dramma se ne potrebbe aggiungere un’altro, quello della presenza di terroristi sui barconi dei profughi. Questa opportunita’  per gli jhiadisti di venire in Italia attraveso le carrette del mare, organizzarsi in gruppi per compiere sanguinosi attentati, come quelli che hanno gettato nello sconforto in questi ultimi mesi intere Nazioni, non e’ da sottovalutare.
Le nostre forze di Polizia, d’Intelligence, stanno facendo il massimo sforzo per impedire che questo possa avvenire, di certo noi siamo in guerra con lo Stato Islamico anche se non dichiarata. Se forniamo le nostre basi militari per missioni di guerra, e’ evidente che il fatiscente Stato dell’ Isis fara’ di tutto per farcela pagare.
In questi giorni anche il Papa e’ stato piu’ volte minacciato di morte, un motivo in piu’ per non abbassare mai la guardia.

vivicentro.it/blogger/lopiano-saintred / Migrazioni Bibliche. Lo Piano SaintRed

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Juve Stabia, la Tribuna Varano diventerà “Fidelity Stadium Area” “

Vi avevamo parlato nelle scorse settimane del nuovo programma della Juve Stabia finalizzato a potenziare e rafforzare il brand della squadra gialloblù. Potete trovare tutti i dettagli circa l’iniziativa “Juve Stabia Branding” CLICCANDO QUI

Tra le principali novità del programma c’è l’utilizzo della Tribuna Varano, ex distinti, come settore di riferimento per tutti gli studenti degli Istituti scolastici del circondario stabiese, per le Associazioni sportive e non e per le scuole calcio.

Riportiamo la spiegazione della Juve Stabia in tal senso:

S.S Juve Stabia rende noto, che nel quadro del progetto “Juve Stabia Branding”, a partire dalla seconda gara casalinga, in programma con il Messina il giorno 14 settembre, la Tribuna Varano diventerà la prima “fidelity stadium area” d’Italia, totalmente a disposizione di Istituti Scolastici, Associazioni, Scuole Calcio del territorio. L’obiettivo sarà la crescita del brand aziendale attraverso un progetto innovativo, che vedrà in tutto un intero settore dello Stadio, un grosso momento di aggregazione sociale e sportivo, ed anche di tifo coreografico, oltreché un biglietto da visita mediatico ottimale anche per quegli sponsors disponibili ad investire. Per aderire all’iniziativa sarà possibile scaricare il regolamento e il modulo di adesione presenti sul sito web https://ssjuvestabia.it/piu-forti-insieme/ ed inviarli a marketing@ssjuvestabia.it prendendo contatti con il Direttore Marketing Enzo Longobardi e con l’Area Commerciale, Giovanni Somma (Tel.: +39 081.872.78.87 )
S.S Juve Stabia

Ex Juve Stabia, Nicastro lascia subito il Pescara

Sfuma la possibilità di vedere l’ex fantasista della Juve Stabia, Francesco Nicastro, in Serie A.

Il calciatore siciliano, dopo aver lasciato le Vespe a parametro zero pochi mesi fa, si era infatti accasato al Pescara.

La squadra di Massimo Oddo sembrava puntare molto sull’ex Juve Stabia, tanto da far pensare ad un ruolo da protagonista per Nicastro.

L’ottimo precampionato di Nicastro con la maglia dei delfini aveva lasciato buone sensazioni circa la stagione dell’ex Juve Stabia. Il calciomercato però con le sue dinamiche frenetiche ha cambiato le cose.

Nicastro infatti al fotofinish di questa sessione di mercato è passato al Perugia guidato in panchina da Bucchi. Il neo allenatore umbro ha espressamente chiesto Nicastro alla propria società, che è riuscita ad accontentarlo.

Il Pescara, dal canto suo, ha preferito dirottare Nicastro in Serie B così da far fare al calciatore un’esperienza importante in cadetteria prima del salto in massima serie. La formula del trasferimento del calciatore è quella del prestito con diritto di riscatto per il Perugia con controriscatto a favore del Pescara.

Per Nicastro, autore nelle due stagioni alla Juve Stabia di 16 reti decisive prima per il piazzamento play off della prima stagione e successivamente per la salvezza dell’ultimo campionato, comincia quindi una nuova avventura.

Non è la prima volta che si intrecciano gli scenari tra Juve Stabia e Perugia. Dopo il passaggio di Di Carmine alla squadra umbra nella scorsa stagione, anche Nicastro fa il percorso Castellammare – Perugia, passando però da Pescara.

Raffaele Izzo

Incidente stradale al Ponte Persica a Stabia: pirata in fuga

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Una delle auto coinvolte nell’incidente al Ponte Persica

Grave incidente a Castellammare di Stabia nella zona di Ponte Persica all’altezza della Pizzeria Trammiere, in Via Ripuaria a Pompei, proprio al confine quindi tra Castellammare e Pompei.
L’altra auto coinvolta nell’incidente si è data alla fuga lasciando sul posto dei feriti che sono stati soccorsi dal 118 e trasferiti all’ospedale San Leonardo.
Sul posto i vigili e le forze dell’ordine per i rilievi del caso. Intanto è già partita la caccia al pirata in fuga.
Antonio Gargiulo
 vivicentro.it/sud/cronaca/ Incidente stradale al Ponte Persica a Stabia: pirata in fuga

Malore per Mirante: preoccupazione per il portiere stabiese

Antonio Mirante fermato da un malore è ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma

Fulmine a ciel sereno in casa Bologna. L’estremo difensore stabiese, Antonio Mirante, ha accusato nella giornata di oggi un malore di cui ancora si ignorano le cause.

Il portiere è stato immediatamente ricoverato presso l’Ospedale Policlinico Gemelli di Roma, dove verranno effettuati esami approfonditi per appurare l’origine del problema accusato dall’estremo difensore del Bologna.

Ricordiamo che Antonio Mirante, stabiese doc e grande tifoso della Juve Stabia, è da anni tra i portieri più costanti nel rendimento ed efficaci del campionato di Serie A.

Quasi sempre, nelle pause di campionato, Mirante è solito tornare a Castellammare per assistere alle gare della sua Juve Stabia.

Gli esami clinici dei prossimi giorni saranno fondamentali per capire le cause del malore ed i tempi di recupero del portiere.

Riportiamo il comunicato del Bologna:

Antonio Mirante è stato sottoposto presso il Policlinico Gemelli di Roma a una serie di accertamenti medici, che proseguiranno fino ai primi giorni della prossima settimana. L’esito degli esami consentirà di determinare i tempi necessari alla ripresa dell’attività agonistica a pieno regime.

Ad Antonio va il nostro più sincero augurio per una prontissima e rapida guarigione.

Raffaele Izzo

 

Terremoto a Casamicciola – Ischia

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Scosse di terremoto a Casamicciola, Ischia.

Ore 20:13, ben due scosse di terremoto, ma di lieve intensità, sono avvenute a Ischia a pochi secondi l’una dall’altra. La popolazione dell’isola, dopo aver avvertito i movimenti tellurici, è scesa in strada per paura e per cercare di capire cosa stesse accadendo, forse anche perché spaventata dal terremoto nel Centro Italia, dello scorso 24 agosto, che tante vittime ha causato.

Al momento le informazioni sono ancora poco chiare. Si sa solo che i due eventi sismici, di breve durata, sono stati avvertiti anche in alcune aree dei comuni di Barano, Lacco Ameno e Forio. Al momento non è segnalato nessun danno (ma il ricordo va sempre al terremoto del 1883, quando il comune ischitano fu completamente distrutto)

Preoccupazione suscita anche il fatto che queste scosse seguono le scosse che sono state avvertite nel pomeriggio del 29 agosto nella zona alta di Pozzuoli vicino al vulcano Solfatara quando, uno sciame sismico, durato circa due ore, tra le 16,30 e le 18,30, allarmò i cittadini del posto.

vivicentro.it/sud/cronaca/Terremoto a Casamicciola, Ischia

Emanuele De Rosa è un nuovo calciatore del Benevento U15

Il Benevento si aggiudica le prestazioni di Emanuele De Rosa

Il Benevento dopo aver esordito in serie B, con la vittoria sulla Spal, oggi mette a segno un ottimo colpo in prospettiva futura, un ex Napoli Emanuele De Rosa classe 2002, ha firmato oggi per i Sanniti ed andrà a rinforzare il settore giovanile giallorosso. Il ragazzo è un centrocampista centrale che è ben visto negli ambienti dei settori giovanili. Secondo gli addetti ai lavori il Napoli avrebbe perso un buon giocatore in ottica futura. Complimenti al Benevento che ha investito capitali in ottica futura, ne sentiremo parlare di questo ragazzo.

Sky – Annullate le visite mediche per Maksimovic, si recherà direttamente alla FilmAuro

Continua la telenovela Maksimovic-Napoli. Il difensore serbo era atteso a Villa Stuart per sottoporsi ai consueti test fisici ed atletici ma, secondo quanto riferisce Sky Sport, si recherà direttamente negli studi della FilmAuro per firmare il contratto che lo legherà al Napoli per i prossimi 5 anni. La società partenopea si baserà esclusivamente sui dati delle visite mediche svolte con il Torino ad inizio giugno non essendoci i tempi tecnici per controlli più approfonditi.

‘Sogni e bisogni’

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Sogni e bisogni Da qualche anno gira in rete un’emblematica foto di migranti che si accingono ad attraversare il proprio calvario. Assiepati su di un camion, che a stento riesce a muovere le ruote, intraprendono il cammino della speranza, senza conoscere il loro incerto futuro, ma consapevoli di dare le spalle a un triste passato. Errori e orrori di guerre dimenticate nel cuore dell’Africa. I sogni di generazioni,  frantumati da genocidi, si accavallano alla necessità immediata di sopravvivenza. La ricerca di una via di fuga dal fratello che brandisce il kalashnikov, catturata in questo clic che viaggia nell’etere, ci rimanda a una frase celebre: “ Non chiedere cosa fa il Mondo per te, chiediti cosa fai per il Mondo”.

L’Associazione Giochi di Natale, pur se il nome sembra piuttosto atipico, si occupa in realtà anche della comunicazione di messaggi che questo tipo di foto diffondono. Lo fa editando da quindici anni concorsi di poesia e, più recentemente con mostre di pittura collettive a tema. Nel 2013, alcuni mesi prima che il bravissimo Vincenzo Salemme titolasse una delle sue commedie appunto “Sogni e bisogni”, alla collettiva in esposizione al Torrione di Forio parteciparono una ventina di artisti e il tema era“ Sogno e realtà”. Non poteva mancare quella foto che l’Associazione prese a prestito da internet per sensibilizzare i visitatori verso un tema così scottante e delicato titolandola “Sogni e bisogni”.

Rifacendosi a una nota trasmissione televisiva che inizia con la domanda: la vita è un sogno e sogni aiutano a vivere? Come sarebbe la vita senza sogni? l’Associazione volle indurre lo spettatore a chiedersi se possa esistere una compatibilità tra la realtà e il sogno. Chi ha trattato più ampiamente questa ipotesi è Schopenhauer, nel libro Il mondo come volontà e rappresentazione. In proposito il Presidente Prof Mario Miragliuolo rilevò che il geniale Arthur, osservando che la “realtà” si rivela come rappresentazione soggettiva, diventa molto difficile distinguerla dal sogno. Non c’è un criterio certificato per distinguere sogno e realtà, fantasmi e oggetti reali. Addurre la minor vivacità e chiarezza dell’immagine sognata rispetto a quella reale, non merita alcuna considerazione, perché nessuno ancora ha avuto presenti contemporaneamente l’uno e l’altro per confrontarli, ma si può evidenziare soltanto il ricordo del sogno con la realtà presente.

Prendendo spunto dal tema, chiedemmo al Presidente delucidazioni sulle iniziative del gruppo.

D. Presidente Lei sogna? Ci spiega il tema della mostra collettiva e quali energie spende per condividere un programma così ricco?

R. Come dice il conduttore della trasmissione televisiva accennata, la vita è un sogno e i sogni aiutano a vivere. Ma al di là del sogno c’è la realtà di tutti i giorni con cui bisogna confrontarsi e spesso i sogni restano tali. Per favorire al meglio la creatività dei partecipanti alle nostre iniziative, e di chiunque voglia affrontare, come del resto l’hanno già fatto affermati personaggi come Freud o, lo stesso Schopenauer, questo delicato ambiente tra il surreale e la cruda realtà, abbiamo già dedicato l’anno scorso il X concorso nazionale di Poesia, conseguendo un notevole successo.

Quest’anno (2013 ndr) ripetiamo il tema per la pittura e fotografia di cui mi sembra rappresentativa una immagine fuori concorso dal titolo “ Sogni e Bisogni”, ove non è chiaro il confine tra le aspettative e le necessità. Anche quelle più immediate. Per quanto riguarda le energie, sono ben lieto di metterle a disposizione, specialmente per i giovani cui tantissimo ci rivolgiamo. Nei vari concorsi di Poesia abbiamo trattato marginalmente il tema della fanciullezza. Adesso, con il tema “

L’Infanzia” l’alba della vita, ove sboccia il nostro futuro, cerchiamo di portare alla luce gli aspetti che in tanti hanno già affrontato mediante esperienze educative. Voglio ricordare, senza far torto a un’altra miriade di educatori, solo alcuni nomi come la Montessori, Rosa Agazzi, Gianni Rodari e Madre Teresa.

D. Professore, ci illumina sulla Mostra d’Arte e Fotografia?

R . Voglio ringraziarla per la domanda che mi permette di centrare un altro obiettivo che ci siamo proposti come Associazione: quello di unire le sinergie con le attività scolastiche e in ciò abbiamo trovato nell’Istituto d’Istruzione Superiore Cristoforo Mennella una valida partnership. Infatti, al Torrione di Forio dal 28 aprile al 12 maggio (2013) una collettiva di artisti emergenti, forse in controtendenza, forse un po’ disomogenea, esporrà per il piacere di farlo, e a titolo gratuito, i propri lavori. Pittura, Scultura e Foto, tre passioni con un comune denominatore: l’Arte

D Presidente un’ultima domanda e la lascio ai suoi allievi. Le sue vacanze?

R Una rinomata struttura alberghiera isolana ci ospita per il quinto Festival Internazionale di Scacchi a luglio. Prevedo un notevole afflusso di atleti e turisti per l’evento, che dopo le ottime performance degli scorsi anni, ove sono state registrate le presenze, tra gli altri di russi, lituani, peruviani, indiani, irlandesi e perfino cinesi, potrebbe rivelarsi, per gli isolani verso questo sport, un trampolino. Per la verità, essi ci hanno un po’ snobbato nelle precedenti edizioni. E’ inoltre un’occasione per diversificare il turismo che si affaccia all’isola d’Ischia, facilitando l’avvicinamento a questo particolare Sport e all’Arte, alla Creatività in generale.

Presidente la ringrazio e le auguro i migliori successi.

Ringrazio Lei e i cortesi Lettori.

Luigi Castaldi

Giovanni Maltese : un illustre ischitano di Foria

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«Maltese? Ma chi era costui?» Anche se per molti suoi concittadini l’illustre artista foriano è un Carneade di manzoniana memoria, si può affermare, che avendo la sua fama travalicato i confini dell’angusto scoglio isolano e raggiunto, attraverso le sue Opere artistiche, il cuore dell’Europa trovando accoglienza addirittura al Museo del Louvre, egli sia stato un figlio prediletto di quella Forio che, nel corso dei secoli, ha dato i natali a Uomini di alta levatura morale e culturale.

Giovanni nacque a Forio da famiglia di contadini nel 1852. Presto rimase orfano di madre, e quando il padre convolò a nuove nozze, fu affidato ad alcuni zii, i quali lo avviarono alla vita dei campi.

Secondo il poeta Giovanni Verde, è in questo periodo che il giovane Maltese consolidò il suo humus artistico. All’età di sedici anni costruiva sculture in legno, cosa che non passò inosservata al sindaco dell’epoca Orazio Patalano, che, attraverso la conoscenza di un dirigente della prefettura, Giacomo Genovino, ottenne per lui una borsa di studio di trenta lire mensili, e questo permise al talentuoso Giovanni di iscriversi all’Accademia delle Belle Arti di Napoli. Conseguito il diploma, lo scultore andò a bottega, presso un atelier di Roma, diretto da Giulio Monteverde, già noto al grande pubblico per le numerose opere monumentali come il Bellini a Catania, il Colombo giovinetto, a Genova, l’Angelo della Resurrezione a Staglieno, e, infine, Edoardo Jenner inocula il vaccino del vaiolo al figlio. Da questi fu inviato a decorare il celebre castello di Chenonceau in Francia. Per il Maltese non fu una felice esperienza. Screzi con il direttore dei lavori convinsero lo scultore a trasferirsi a Parigi, ove visse per circa un anno, sostenendosi con i suoi lavori a carboncino, che eseguiva come artista di strada. Con il terremoto del 28 luglio 1883, che devastò Casamicciola Terme, ma anche una rilevante zona di Forio, il Maltese perse tutto quello che aveva, (fratello, nipote e casa) riuscendo per sua opera a salvare la cognata, tirandola fuori dalle macerie dopo cinque giorni. Il trauma fu così forte che decise di non inseguire più la fama nel mondo artistico.

Il Torrione, la maggiore delle torri di Forio, divenne, per oltre un trentennio, la sua dimora. E’ qui che conobbe la pittrice inglese Fanny Jane Fayrer, che in seguito divenne sua moglie.

Per Giovanni fu come se il sole sorgesse dal mare, da quell’occidente che, in passato, era stata la via di accesso dei pirati, le cui incursioni avevano reso necessaria l’insediamento della sua attuale dimora. Nel Torrione il Maltese produsse le sue opere più importanti di cui sono ancora ivi conservati i calchi in gesso. Iniziò inoltre, a scrivere alcune opere in dialetto foriano.

I rapporti tra l’artista e alcuni notabili foriani si erano inaspriti a causa del mancato finanziamento, da parte dell’amministrazione, della scuola di disegno “Giotto”. L’eclettico verista visse in malo modo l’accaduto e per vendetta pubblicò un famoso libello anonimo dal titolo “Cerrenne” ovvero “Vagliando”. Questo libro ebbe un notevole successo, e si dice che alcuni versi sarcastici e spregiativi verso i politici corrotti, fossero recitati a memoria dal popolo, offuscando il prestigio degli amministratori dell’epoca. Il poeta Luigi Patalano, amico ed erede del patrimonio culturale del Maltese, rivelò a Giovanni Verde, uno degli allievi prediletti dello scultore, divenuto poi il primo Direttore del Museo Civico Giovanni Maltese, che il misterioso autore di “Cerrenne” fosse stato appunto il Maestro. Tra le sue opere esposte al Museo, ricordiamo, per il disegno a carboncino, quello di Benedetto Croce, che ebbe modo di conoscere frequentando lo jet set napoletano; due suoi autoritratti; due raffiguranti la moglie Fanny; quello del precursore dell’omeopatia moderna, il medico foriano Tommaso Cigliano e alcuni particolari del gruppo del Laocoonte. E’ possibile deliziare la mente osservando espressive sculture, come l’autobiografa statua del Naufrago, l’uomo salvato dalle acque, lacero nel vestito, il volto contratto in una smorfia di dolore e di terrore, l’unica che arreca la sua firma, sia scritta, sia trasmettente il suo status inconscio della doppia sventura per la tragica dipartita della sua famiglia. Tra le altre opere il plastico gruppo del “Naufragio di Agrippina” dove sul volto dei protagonisti è riprodotta con forte espressività la tragedia incombente, molto vicina nell’ispirazione ai classici del Canova. Euridice e Orfeo, Amore e Psiche hanno sicuramente influito a dettare la linea di pensiero per la realizzazione di questo gruppo “pompeiano”. Sono molto apprezzati gli occhi stupiti del contadino in gesso e in bronzo, la leggiadria delle forme e lo sguardo che si perde lontano, espressi nella “Graziella” la giovane procidana che muore di mal d’amore nell’attesa del suo innamorato, ispirata all’omonimo romanzo  autobiografico di Alphonse Lamartine.

Oltre al gruppo di poesie satiriche”Cerrenne”che il “Pasquino” foriano, fustigatore dei costumi e del malgoverno locale, diede alle stampe nel 1892, un altro lavoro poetico del poliedrico artista fu la composizione dei sonetti di “Ncrocchie” i capannelli di persone di cui captava gli umori, traducendoli in rima. Di questo volume fa parte la seguente poesia dedicata a Fanny.

Quanne sto nnènt’a ste capìgghie d’ore
– e ngè lu ventarié che ghie sceléie -,
cu lu nése pe ghièri’, ève cuppéie
nun sòcce mènghe dì che bèll’andòre!
E quanne ghiuócchie tuóie nda lu miéie
– còmm’a n’ape nfezzata nda nu fióre –
lu curunié se zuca de stu còre,
ncalametéte, allór, ‘un pepetéie.
Pu, si stu muss’a’ pemmene de ròse,
alliér’ o mmenenét’o ndefferènte,
se vota mère me pe dì qua còse,
Tanne me sènghe mmócche le fragniénte
e – si nun fusse tènte pavuróse –
te mullarrì le vés’a ciént’a ciénte.
Quando sto innanzi ai tuoi capelli d’oro
– e c’è un soffio di vento che li spettina -,
col naso in aria vado raccogliendo
non so neanche dir che bell’odore!
E quando gli occhi tuoi fissi nei miei,
– come ape che in un fiore si configge -,
mi suggono il più tenero del cuore
ammaliato allor non apro bocca.
Se poi le labbra tue, foglie di rosa
allegre o invelenite o indifferenti,
per dire qualche cosa, mi protendi
Allora sento in bocca un tale eccitamento
– che se non fossi tanto timorosa –
ti lancerei i baci a cento a cento.

Luigi Castaldi

Sky – Maksimovic-Napoli, contratti già pronti: il calciatore è atteso a Villa Stuart intorno alle 20:30

Francesco Modugno ha fatto il punto sulla situazione legata all’ arrivo di Maksimovic ai microfoni di Sky Sport 24. Ecco quanto evidenziato:
“Il calciatore atterrerà tra qualche ora a Roma Ciampino e per 20:00-20:30 dovrebbe essere a Villa Stuart per le visite mediche. Manca solo il parere del prof. Mariani e del dottor De Nicola visto l’ infortunio della scorsa stagione, per il resto tutto è già stato definito: i contratti sono già pronti per stringere i tempi”.

Roditori Sociali : una ‘popolazione’ aumentata a dismisura

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Va sfatato il detto che il pesce puzza solo dalla testa, alcune volte il lezzo fuoriesce da tutto il loro corpo, stessa cosa dicasi per i roditori sociali, in grado di ammorbare l’aria di interi Paesi e Citta’.
La popolazione di roditori sociali in questi ultimi decenni e’ aumentata a dismisura, le varie Procure non sono state in grado di frenare e combattere questo fenomeno riproduttivo, un’infinita’ di roditori  sono riusciti ad ambientarsi in ogni angolo del nostro Paese, sono stati sempre ghiotti di banconote, di sabbia, ma poco di cemento, visto che potrebbe essere indigesto.
Sono passati solo pochi giorni dal sisma che ha sconvolto il Centro dell’Italia, causando quasi 300 vittime, intere famiglie passate in pochi attimi dal sonno alla morte, bambini senza piu’ genitori, genitori senza figli, nipoti senza nonni, ragazzi che hanno perso la propria meta’, una tragedia inaspettata certamente, ma in un  certo senso annunciata, visto che il nostro territorio e’ stato piu’ volte messo a dura prova da terremoti devastanti.
Se si fossero adottate le giuste misure per la messa in sicurezza del territorio, molto probabilmente il numero dei morti sarebbe stato di gran lunga inferiore.
Tanti soldi erano stati stanziati dallo Stato, ma i soliti roditori ne hanno fatto manbassa, ogni roditore avra’ avuto la sua lauta ricompensa, si sono divorati tutto e ancora di piu’, hanno rosicchiato pure le fondamenta degli edifici. Coloro che hanno approfittato della loro posizione sociale, hanno sulla coscienza decine di vittime, sempre che i roditori ne abbiano una.
Sciacalli, roditori sociali, vermi politici, progettisti, collaudatori, sindaci, gnomi, sanguisughe appartengono tutti alla stessa specie, qualora venisse provata la loro colpevolezza, dovrebbero soggiornare per anni nelle patrie galere. Al tempo stesso dovrebbero essere privati dei loro averi, accumulati in anni di continue ruberie, il ricavato che venga messo a disposizione di chi ha perso tutto.
Nei Comuni colpiti dal sisma ora dopo ora si stanno scoprendo notizie sempre piu’ sconvolgenti.
Iniziamo con le gare d’appalto, sono state vinte sempre dalle stesse Ditte, si e’ appurato che tecnici e collaudatori erano sempre gli stessi, finivano un lavoro e ne iniziavano un’altro, girano a rotazione come il movimento terrestre. Ci si domanda con quale criteri venivano nominati, lavori per decine di milioni sono stati sempre affidati ai soliti TOPI.
I Magistrati inquirenti, hanno aperto diversi fascicoli d’inchiesta, ascolteranno nei prossimi giorni i responsabili regionali, della Provincia, e della Curia di Rieti, che in piu’ di una circostanza si e’ occupata personalmente di gestire gli appalti pubblici.
Massima attenzione sara’ dedicata alle imprese: della Torre Civica di Accumuli si era interessata la Giuseppe Franceschini, mentre gli interventi sulla Caserma di Carabinieri dello stesso paese erano stati eseguiti dalla Impretekna.
Spiegazioni plausibili dovra’ fornirle pure la Marinelli Costruzioni che ha vinto l’appalto per il compresso Parrocchiale S.Maria del Popolo di Preta, una Frazione di Amatrice.
Avrebbe incassato piu’ di 150mila euro, ma alla fine dei lavori la stessa ditta al momento del collaudo aveva effettuato solo il 20% delle opere stabilite.
Inutile dire che di tutti gli edifici ‘ristrutturati ‘ alcuni sono collassati altri hanno subito la completa distruzione.
Questo e’ solo l’inizio di un lungo cammino giudiziario, tanti sono i morti che chiedono giustizia, tutti speriamo che arrivi in tempi brevi.
Le massime cariche dello Stato hanno solennemente promesso davanti ai familiari dei defunti, una rapida ricostruzione di case e paesi, noi dobbiamo crederci, se non fosse cosi’ si perderebbe ogni fiducia nella nostra Democrazia.

Roditori Sociali. Lo Piano – Saintred

Vergogne Sismiche..

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Le vergogne sismiche vengono alla luce a distanza di anni, la ricostruzione ha da sempre rappresentato una grossa fonte di guadagno per tutti gli “addetti ai lavori”..

L’Italia e’ una terra dove i terremoti sono all’ordine del giorno, di scosse di lievi entita’ non avvertite dalla popolazione in 1 anno se ne contano a migliaia, quelli di forte magnetudo hanno sempre portato distruzione e morte.
Nel nostro Paese abbiamo avuto alcuni terremoti devastanti, basti pensare al Belice, Friuli, Irpinia, per non parlare di quello di Messina (1908),in cui perirono piu’ di 100 mila persone.

Negli ultimi 20anni la terra ha continuato a tremare, i terremoti dell’Umbria (1997), e dell’Aquila (2009), hanno causato migliaia di vittime, alla completa distruzione di decine di paesini, e di grossi centi urbani.
Dopo questi ultimi 2 eventi sismici, erano stati stanziati inizialmente 84 milioni di euro, a cui se ne sono aggiunti tanti altri; “sarebbero” dovuti servire a mettere in sicurezza sia gli edifici che avevano resistito al sisma, che per la ricostruzione di quelli rasi al suolo.
Dopo quest’ennesimo devastante terremoto del 24 Agosto scorso, 292 le vittime, da notizie trapelate dalle varie Procure, si sta appurando che la maggior parte di quel denaro pubblico stanziato anni e anni fa, ancora non e’ stato utilizzato nel centro Italia.
Possibile che nessuno degli addetti ai lavori per la messa in sicurezza del territorio parlo di Sindaci, Architetti, Genio Civile, si siano resi conto che quei soldi erano stati stanziati non per effettuare lavori di secondaria importanza, o che rimanessero per anni sepolti in qualche caveau di Banca, o peggio ancora che venissero dirottati per altri scopi?
Tanti personaggi ambigui continuano e purtroppo continueranno a occupare posti che non gli competono. I posti di comando sono da sempre “affidati” a persone di basso livello morale, culturale e intellettivo; burattini di partito, gente ignorante, incompetente, inconcludente, ma tanto arrogante e furba.
Questa loro nefasta presenza e’ la causa principale dell’immobilismo che vi e’ in Italia, qualsiasi lavoro viene effettuato dopo la spartizione delle relative “competenze”. I signorotti del terremoto sono in grado di conservare nelle loro scrivanie decine di progetti che verranno portati alla luce solo dopo che ogni mattone sara’ stato posizionato nella maniera piu’ conveniente.
Quante vite si sarebbero potute salvare solo se i progetti per la sicurezza fossero stati eseguiti? La Magistratura in questi giorni ha aperto piu’ di un’inchiesta, sicuramente cadranno delle teste, ma il problema andrebbe risolto alla radice, non con qualche anno di carcere tenero per coloro che continueranno imperterriti ad arricchirsi sulle disgrazie altrui.
Quando si sente dire ad un politico……mi gioco la faccia, viene spontaneo chiedersi quale?

vivicentro.it/ /Vergogne Sismiche.. Lo Piano – Redsaint

Sky – Maksimovic-Napoli, telenovela infinita: calciatore ancora bloccato in aeroporto

Si allungano i tempi per Maksimovic. Il Napoli attende il suo arrivo a Roma per le visite mediche, ma il difensore è ancora bloccato all’aeroporto di Francoforte per un allarme bomba. Così il giocatore del Torino sta organizzando un volo privato per raggiungere Roma, dove dovrebbe arrivare in serata. Intanto il medico degli azzurri si è già recato a Villa Stuart, luogo delle visite mediche, dove tornerà verso le 19:30-20. Napoli-Maksimovic, tempi stretti per il sì. Lo riferisce Gianluca Di Marzio tramite il proprio portale ufficiale.

 

Da gianlucadimarzio.com