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Malattie Autoimmuni Reumatiche (Mauro Lo Piano)

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La Patologia Clinica, nell’ambito degli esami utilizzabili per la diagnosi delle malattie reumatiche, (dal greco reuma dolore che migra o che sia affetto da connettivopatie), come il Lupus e la sclerodermia, in questi ultimi anni, ha compiuto notevoli progressi.
Oggi, il medico di famiglia, trovandosi di fronte un paziente con problemi di reumatismi, sia per non pesare sulle gia’ precarie nostre risorse sanitarie, che per seguire le direttive della politica del non spreco, e’ in grado di prescrivere una prima serie di indagini di laboratorio, chiamiamole di 1 livello.

Glicemia, colesterolo, acido urico, creatinina, emocromo, ves, pcr, protidogramma, got, gpt, fosfatasi alcalina, ggt, Cpk, Ldh, ricerca del sangue occulto nelle feci, ed esame delle urine.

Eritema malare in pz con lupus

Nelle malattie reumatiche, già il solo esame dell’emocromo, può indirizzare il medico verso un problema infiammatorio, un’anemia ipocromica, microcitica emolitica, una leucopenia, una piastrinopenia, soprattutto su base autoimmunitaria.
Se questi esami non fossero ancora sufficienti per una corretta diagnosi, se ne possono fare degli altri piu’ mirati ad aiutare il medico nella diagnosi di una malattia reumatica.
Anticorpi anti-Citrullina
Autoanticorpi anti Nucleo (ANA)
Autoanticorpi anti DNA nativo
Autoanticorpi ANCA
Autoanticorpi anti ENA
Anticorpi anti Fosfolipidi (aPL)
Esame liquido sinoviale
Crioglobuline

Componenti del complemento: C3 e C4
Il sistema del complemento e’ composto da un gruppo di proteine circolanti nel sangue, deputate ad aiutare il sistema immunitario a eliminare gli agenti patogeni ( Virus, Batteri e altri Germi dannosi che possono essere presenti nel nostro corpo.
Le principali proteine del complemento sono 9, di solito si richiedono la C3 e la C4, svolgono un ruolo importante contro alcune infezioni come il Lupus, e l’artrite reumatoide.
E’ riscontrabile un aumento nelle malattie autoimmuni e nelle infiammazioni ed infezioni croniche,  diminuisce nelle epatopatie (epatiti acute e croniche), nefropatie (insufficienza renale), coliti, ustioni, collagenopatie, anemia emolitica.
Purtroppo non tutti gli esami sono prescrivibili, alcuni fra questi ultimi elencati, hanno un alto costo, incidono sicuramente sulle risorse economiche dei Cittadini.

Renzi apra occhi e mente e faccia ripartire l’Italia ispirandosi a De Gasperi, Moro e Berlinguer.

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Chi è Renzi? E’ solo il distruttore che tutto rottama o può essere anche un costruttore come i saggi De Gasperi, Moro e Berlinguer? Che fa? Cresce o resta solo furbetto? Questo è il problema! Telle est la question! That is the question! Das ist die Frage!

Renzi, scrive Scalfari a conclusione del suo editoriale odierno, “deve combattere per uno sblocco economico e fiscale. Se gioca bene queste carte la rabbia sociale diminuirà. Deve togliersi gli abiti da rottamatore e indossare quelli del nuovo costruttore. Deve studiare la storia politica di Alcide De Gasperi, di Aldo Moro, di Enrico Berlinguer.” Deve insomma crescere e smettere con il suo fare piacione con il piede ovunque e ovunque sfarfallante che tanto somiglia a quello del bulletto edonista di quartiere e al più anziano Silvio nazionale. Deve dismettere il piccone e prendere secchio e cazzuola senza curarsi di apparire bello ma di esserlo costruendo. Magari anche infangandosi e sporcandosi ma di calce, di polvere di mattoni, non di polvere di “case” fatte crollare. Questo il mio pensiero che è in linea con quanto espresso da Scalfari ma ora leggiamo il suo editoriale

Vorremmo l’Italia e l’Europa con l’elmo di Scipio

Tutti noi auspichiamo l’avverarsi del sogno di Altiero Spinelli e dei suoi compagni di Ventotenedi

A Bratislava si sono incontrati i ministri delle Finanze dell’Ue per fare il punto sulla situazione economica dell’Unione di 27 Paesi. Ma ai margini di quella riunione il ministro tedesco Wolfgang Schäuble ha lanciato un violento attacco contro la Grecia e contro la riunione che il premier greco Tsipras ha avuto con Renzi e Hollande. La rabbia di Schäuble era di tale intensità da mettere in ombra il dibattito sull’economia europea perché rappresentava una politica di rigore e di austerità della Germania in una fase in cui l’Unione europea dovrebbe adottare una politica di crescita la più accentuata possibile.

La Germania ha dunque cambiato la linea accettata dalla cancelliera Merkel appena tre settimane fa nell’incontro con Renzi e Hollande a Ventotene e poi a Maranello? Lì sembrò che la Merkel accettasse non solo un rilancio degli investimenti ma anche della domanda dei consumatori, dei lavoratori e delle imprese ed accettasse anche un patto delle potenze mediterranee per governare al meglio le politiche delle immigrazioni: una sorta di cintura mediterranea che avrebbe fatto anche gli interessi della Germania contenendo le correnti migratorie provenienti dal mare e in particolare dalla Libia.

Insomma a Bratislava Schäuble ha ignorato e anzi addirittura capovolto le posizioni della Merkel e la cancelliera da Berlino ha taciuto. Forse è la sconfitta inattesa alle elezioni amministrative di Meclemburgo-Pomerania che suggerisce alla Merkel un radicale cambiamento di linea?

A Bratislava era presente anche Draghi perché l’Ecofin riguarda direttamente anche la Banca centrale europea. Il suo intervento è stato molto sintetico ma ha toccato un tasto di grande importanza: la Germania attraversa un periodo in cui le sue esportazioni hanno raggiunto un livello mai toccato prima. “Sarebbe ora – ha detto Draghi – che accrescessero molto nella propria economia gli investimenti e il livello dei salari, come del resto le regole dell’Ue prescrivono”. Non è certo una battuta spiritosa il rimprovero del presidente della Bce al governo tedesco.

***

Visto che Draghi è entrato nel nostro racconto di quanto sta accadendo in Europa, penso sia opportuno esaminare la politica della Banca centrale in questi mesi estivi, dove tutti vanno in vacanza almeno per qualche giorno salvo lui che lavora senza soste e dorme non più di due notti di seguito nello stesso letto. È in moto continuo, soprattutto in Europa ma anche in Usa, in Asia, in Australia, in Canada, in Egitto, insomma dovunque. Le monete si muovono e lui come le monete di cui ne governa una che ha rapporti di cambio e di scambio con tutte le altre.

Personalmente sono buon amico di Mario; conobbi anche suo padre Carlo quando lavorai nella Banca nazionale del lavoro della quale suo padre fu anche presidente.

Tra noi però, per tacita convenzione, non parliamo mai del suo lavoro che io seguo da giornalista con le usuali fonti di informazione.

So, come tutti sanno, che Draghi ha sostenuto e sostiene in tutti i modi che lo statuto della banca gli consente la moneta comune dei 19 Paesi europei che compongono quella che si chiama Eurozona. L’euro. È lo strumento che usa con un intento che non è soltanto economico ma anche di politica economica.

In Italia i nostri governatori furono tutti di questa taglia: Luigi Einaudi, Donato Menichella, Paolo Baffi, Guido Carli, Carlo Azeglio Ciampi. Draghi è della stessa specie, mentre in altri Paesi europei quasi sempre i governatori della banca centrale sono soltanto efficienti esecutori della politica economica stabilita dal governo. Quando ci saranno (se mai ci saranno) gli Stati Uniti d’Europa, anche la posizione del capo della Banca centrale cambierà; ma Draghi auspica gli Stati Uniti d’Europa. Anzi – posso dirlo perché lo conosco molto bene – è interessato al bene pubblico dell’Europa e non al proprio.

Tutto ciò premesso, il nostro banchiere centrale è per la crescita delle economie dell’Europa. Sta immettendo da mesi liquidità nel sistema, acquista obbligazioni emesse da aziende private con una mole di acquisti che ormai hanno una mole di miliardi di euro. Finanzia le banche europee che ne hanno bisogno ma mette tassi negativi sui loro depositi presso la Bce per incoraggiare i flussi di credito dei nostri banchieri verso i loro clienti privati che meritano credito per investire.

L’economia italiana sta attraversando da tempo una fase di immobilismo. Il Pil degli altri Paesi è in aumento, ma quello italiano no, è fermo da almeno un anno ed oggi questa mancata crescita è uno dei motivi di rabbia psicologica d’una massa di italiani che trasformano le loro difficoltà economiche in rabbia politica.

Draghi non privilegia l’Italia, tratta tutti i Paesi di Eurolandia così come le loro economie richiedono. Ma non credo sia molto soddisfatto della politica economica del nostro governo. Ha apprezzato la convergenza di Renzi sulla proposta che fece lui alcuni mesi prima di un ministro delle Finanze unico dell’Eurozona. Ha apprezzato alcuni interventi di Padoan, ma constata l’immobilità del Pil e quel che ne consegue economicamente e socialmente.

Io non so cosa pensi in concreto che l’Italia debba fare. Ma poiché a questi problemi penso anch’io, la mia proposta a Renzi ed a Padoan è questa: un taglio se non totale almeno della metà del cosiddetto cuneo fiscale.

Il cuneo fiscale è il nome che si dà all’ammontare dei contributi che imprenditori e dipendenti versano all’Inps. Pesa molto su tutte e due queste categorie e produce una notevole differenza tra salari e profitti lordi e salari e profitti netti. Il taglio di almeno la metà di tale contribuzione produrrebbe un aumento dei salari e dei profitti. Un aumento tale da stimolare la domanda dei lavoratori e di profitti degli imprenditori. Nel complesso, secondo me, è questo il vero strumento per rimettere in moto il sistema. Romano Prodi fece qualche cosa di simile con il suo primo governo, ma il taglio fu del 3 per cento, eppure qualche beneficio lo produsse. Qui parliamo non del 3 ma del 50 del cuneo fiscale: secondo me una rivoluzione.

Naturalmente a carico dell’Inps che ha alcune risorse proprie ma certamente insufficienti a sostenere un taglio dei contributi di queste dimensioni, fermi restando i servizi di vario tipo che l’Inps deve continuare a fornire anche di fronte al taglio dei contributi.

A questo punto l’Inps chiederà l’appoggio del governo il quale a sua volta dovrà aiutare l’Inps finanziandosi su tutti i contribuenti, fiscalizzando cioè il taglio dei contributi e addebitandolo a tutti i contribuenti in ragione del loro reddito. Una vera e propria fiscalizzazione degli oneri sociali.

Questa è la proposta. Ignoro che cosa ne pensi Draghi ma per quel che lo conosco forse approverebbe. Se mi sbaglio mi dispiace ma la proposta che faccio a Renzi e a Padoan per quel che vale (e credo che valga molto) è questa.

***

Torniamo a Renzi e al suo accordo con Francia e Grecia che sarà esteso a Malta, Spagna, Portogallo.

È un accordo che punta su una politica europea di crescita, sul rafforzamento delle strutture europee, su una politica di contenimento dell’immigrazione, un contenimento attivo che trattenga i migranti nei Paesi d’origine negoziando con quei governi e puntando su una riaccoglienza dignitosa e alla creazione di nuovi posti di lavoro da parte di investitori esteri privati e pubblici.

Questa è la politica estera ed economica come la vedono i Paesi dell’alleanza mediterranea. E la Germania si opporrebbe? È impensabile che questo accada, anche perché una politica del genere comporta costi non indifferenti che spetta all’Ue di finanziare.

Tutti noi che auspichiamo l’avverarsi del sogno di Altiero Spinelli e dei suoi compagni di Ventotene, e Renzi, ma anche la Merkel, dovrebbero essere d’accordo su questa politica. Renzi lo è, anzi la promuove, ma l’Eurolandia al completo dovrebbe appoggiarla. Così come dovrebbe appoggiare una politica di sostegno del governo libico nella lotta contro il Califfato in Libia, in Iraq, in Siria, col pieno accordo degli Usa. Speriamo che Hillary Clinton, se vincerà, sia sulla stessa linea del suo predecessore.

La politica militare, comunque, è ormai diventata un’incombenza che l’Ue non può più ignorare. Renzi e il nostro ministro degli Esteri Gentiloni con la sua collega della Difesa, l’hanno già proposto: difesa e politica estera sono ormai un compito dell’Ue che va al più presto realizzato. Sarebbe un passo decisivo verso il traguardo di Spinelli.

La Germania non è soltanto il Paese economicamente più forte d’Europa, ma dovrebbe porsi il problema ormai centrale: guidare l’Europa verso l’unità federale oppure restare in questo stato d’incertezza neutralista?

Capisco che la Merkel abbia il peso delle elezioni tra pochi mesi, ma non sarebbe una carta per lei vincente presentarsi con la bandiera di Ventotene in mano?

***

Il ruolo europeo che Renzi ha conquistato è, come abbiamo visto, di grande peso e importanza. Ma poi c’è l’Italia e i problemi politici che comporta e qui la faccenda è particolarmente ingarbugliata. Ne abbiamo scritto più volte ma merita un aggiornamento.

Grillo: una catastrofe. Non per il Paese ma per il suo movimento. Che non ha mai attirato chi ha consapevolezza del bene comune. Promette un futuro luminoso ma non ha mai detto che luce avrà e quale panorama illuminerà. Ha detto però che per volere quella luce e il panorama illuminato bisogna prima distruggere tutto. E purtroppo per molti italiani questo programma distruttivo corrisponde alla loro rabbia.

È un fenomeno cominciato dalle elezioni europee che furono il trionfo di Renzi ma l’inizio di un astensionismo di massa mai visto prima. Nel seme di quell’astensionismo nacque il grillismo: un modo di astenersi votando. Poi: un modo di distruggere tutto, tutto vuotando.

Questo è il grillismo, riflette la rabbia di molti italiani. Giovani senza futuro, lavoratori precari, insegnanti frustrati, immigrati detestati, Europa obliata, moneta comune che non ci regala niente e che quindi non vale la pena di difendere. Questo è il grillismo.

Ora s’è visto che quanto meno è come gli altri se non peggio. La crisi c’è ed è tutt’altro che terminata, i sondaggi la riflettono con la diminuzione dei voti, ma non di molto. La situazione politicamente tripolare c’è ancora con tutti i guai e con tutti i pericoli che comporta.

Renzi comunque sembra aver capito che un “no” vittorioso al referendum lo renderebbe debolissimo in Parlamento. Ha capito che deve cambiare profondamente la legge elettorale. Ha capito che il ballottaggio è un pericolo tuttora grave, anche con un Grillo più debole.

Il “sì” referendario lo rinforzerebbe ma non è un obiettivo facile. Deve trasformare la legge elettorale. Deve accettare le sue caratteristiche di sinistra democratica e allearsi con formazioni di centro liberale. Deve combattere per uno sblocco economico e fiscale.

Se gioca bene queste carte la rabbia sociale diminuirà. Deve togliersi gli abiti da rottamatore e indossare quelli del nuovo costruttore. Deve studiare la storia politica di Alcide De Gasperi, di Aldo Moro, di Enrico Berlinguer.

Se capirà bene quello che legge e che alcuni di noi hanno vissuto potrà raggiungere una popolarità responsabile del popolo che è sovrano quando pensa e quando sa.

Abbiamo ieri pubblicato un’intervista a Giorgio Napolitano del direttore del nostro giornale. Napolitano ha fatto un’ampia indagine dell’Italia moderna, dei suoi guai e anche delle sue virtù. È per il “sì” referendario ma è anche per un necessario mutamento della legge elettorale. Lui fa parte dei personaggi che ho prima ricordato. Ci conosciamo bene Giorgio ed io. Lui era liberal-comunista ed io liberal-socialista. Adesso siamo tutt’e due liberal-democratici e vorremmo un governo che lo fosse.

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repubblica/Vorremmo l’Italia e l’Europa con l’elmo di Scipio EUGENIO SCALFARI

Paralimpiadi Rio 2016: le speranze di medaglia dell’Italia di domenica 11 settembre

Dopo due giornate ricche di medaglie, l’Italia proverà a rimpinguare il proprio bottino con le gare di domenica 11 settembre, andando alla ricerca del suo primo oro di questi Giochi Paralimpici di Rio 2016.

ATLETICA

Federica MASPERO; Giuseppina VERSACE – 400 m T44

Giusy Versace ha conquistato proprio quest’anno la medaglia di bronzo europea, ma la concorrenza che sarà presente a Rio sarà di livello ben superiore rispetto a quella della rassegna continentale. In grande ascesa, l’azzurra punterà ad un buon piazzamento nella finale di domani, visto che le batterie, inizialmente previste per oggi, sono state annullate.

Possibilità di medaglia: 25%

TIRO CON L’ARCO

Squadre miste MIJNO / AIROLDI o ERARIO

Dopo l’ottima prestazione delle qualificazioni, dove l’Italia ha ottenuto il quarto punteggio, la squadra azzurra punta in maniera decisa alla medaglia. La compagine favorita sarà l’Iran di Zahra Nemati, che l’Italia potrebbe incrociare in semifinale.

Possibilità di medaglia: 60%

NUOTO

Marco Maria DOLFIN – 100 rana SB5

Per il chirurgo torinese si tratta della distanza di predilezione, che lo ha visto ottenere il bronzo ai Campionati Europei di Funchal. Il contesto sarà però ben più difficile rispetto a quello della rassegna continentale.

Possibilità di medaglia: 30%

Emanuela ROMANO – 100 rana SB5

Nuova gara per l’instancabile nuotatrice napoletana, anche se questa non dovrebbe rappresentare la sua distanza di predilezione. L’obiettivo sarà soprattutto l’ingresso in finale.

Possibilità di medaglia: 20%

Federico MORLACCHI – 200 misti SM9

Campione del mondo e due volte campione europeo della distanza, Morlacchi sarà il favorito della gara. L’azzurro vorrà migliorare il bronzo vinto quattro anni fa a Londra, e soprattutto arricchire il proprio bottino delle Paralimpiadi brasiliane dopo l’argento dei 400 metri stile libero. Il favorito per regalare all’Italia il primo oro di questi Giochi sembra essere proprio lui.

Possibilità di medaglia: 80%

Giulia GHIRETTI – 100 rana SB4

Due argenti europei e l’argento mondiale vinto nel 2015 a Glasgow dovrebbero rappresentare un buon biglietto da visita per l’ex ginnasta, che proprio nella rana ha ottenuto i migliori risultati della sua carriera da nuotatrice paralimpica.

Possibilità di medaglia: 50%

TENNISTAVOLO

Amine Mohamed KALEM e Giada ROSSI

I due azzurri hanno già raggiunto lo stadio delle semifinali, e sono dunque vicinissimi alla conquista della medaglia. L’italo-tunisino, che ha ottenuto da poco la cittadinanza, ha particolarmente impressionato ottenendo due vittorie nei confronti dei rappresentanti cinesi.

Possibilità di medaglia: 75%


In Italia è la Rai che detiene i diritti in esclusiva per la trasmissione delle gare olimpiche: in particolare da Rai 2 (già rete olimpica) e da Rai Sport 1, che ad agosto scorso hanno trasmesso in diretta le gare delle Olimpiadi. In totale, oltre 400 ore di programmazione, delle quali 280 in diretta.

Raisport1 sarà il canale tematico completamente votato ai Giochi Paralimpici, con 12 ore al giorno di programmazione in diretta, dalle 14.00 alle 4.00, e 12 ore di differita, dalle 4.00 alle 14.00. Il canale tematico sarà visibile anche in Hd.

Su Rai2 ogni giorno prevista la diretta dall’1.30 alle 4.00 di notte. In mattina, dalle 9.00 alle 9.45, la sintesidelle gare più importanti della notte.

vivicentro.it/sport/Olimpiadi Rio 2016 

giulio.chinappi@oasport.it

11 settembre, 15 anni dopo

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Quella giornata dell’ 11 settembre ha cambiato le nostre vite, non siamo ancora riusciti a vederne il tramonto

CHE NOSTALGIA di quel tempo in cui ci permettevamo di sperare, in cui era lecito coltivare illusioni e pensare che il mondo potesse progredire. Un mondo più facile, in cui le tecnologie promettevano inclusione e non nuove e ulteriori differenze, in cui la globalizzazione combatteva povertà storiche e apriva alle contaminazioni, in cui si viaggiava in modo facile e sempre meno costoso. Un mondo che oggi è un ricordo sbiadito, che quasi abbiamo pudore a riportare alla mente.

Affermare che tutto è finito in una mattina di tarda estate può sembrare eccessivo, ma non è falso. Molti fenomeni sarebbero emersi ugualmente, ma probabilmente con una velocità diversa e con meno cattiveria. Ogni cosa invece è stata contagiata da ansie, paure e dalla fine delle certezze. Ci sono momenti di rottura che improvvisamente illuminano la scena e ci richiamano a vedere con freddezza la realtà. Il nostro mondo stava già rallentando, l’uscita dalla povertà di intere regioni del pianeta significava meno benessere per noi, l’irrompere sulla scena di nuove potenze indicava un nostro declino e i terrorismi, già presenti e sperimentati, avrebbero conquistato la prima pagina delle nostre agende quotidiane.

Ognuno di noi, a patto che oggi abbia compiuto i 25 anni, sa dov’era quel giorno, ma per me più importante è la sensazione che conservo del momento in cui arrivai a New York, tre giorni dopo gli attentati. Riuscii ad atterrare appena riaprirono lo spazio aereo e nel momento in cui tutti quelli che non avevano necessità di restare in città scapparono. Ricordo la Quinta strada deserta, senza un turista, l’albergo in cui io e altri due colleghi eravamo gli unici ospiti, l’aria densa che puzzava di bruciato e le cornamuse che per settimane suonarono nella cattedrale di San Patrizio ai funerali dei vigili del fuoco e dei poliziotti irlandesi.

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Quella sensazione ha incrinato per sempre il senso di invincibilità che aveva per me l’isola di Manhattan, si è sovrapposta all’emozione della prima volta che vidi il suo skyline al tramonto e pensai che allora esisteva davvero lo sfondo di tutti quei film che avevo amato.

Poi vennero le difficoltà e le umiliazioni a cui siamo ancora oggi costretti, le file agli aeroporti, le montagne di accendini e di bottigliette d’acqua, il sospetto con cui si guarda al vicino e al mondo.

Quella giornata ha cambiato le nostre vite, ma non siamo ancora riusciti a vederne il tramonto, per dire finalmente addio a questo eterno 11 settembre.

repubblica/11 settembre, 15 anni dopo MARIO CALABRESI

Paralimpiadi Rio 2016: tutti i risultati e i podi di sabato 10 settembre

TUTTI I PODI DELLA TERZA GIORNATA DELLE PARALIMPIADI RIO 2016

ATLETICA

Lancio del disco F56 maschile

1 Claudiney Batista Dos Santos (Bra)

2 Alireza Ghaleh Nasseri (Iri)

3 Leonardo Diaz (Cub)

Lancio del peso donne F54

1 Yang Liwan (Chn)

2 Hania Aidi (Tur)

3 Nafati Fadhila (Tur)

Lancio del peso F20 femminile

1 Ewa Durska (Pol)

2 Anastasiia Mysnyk (Ukr)

3 Sabrina Fortuna (Gbr)

100 metri T52 maschili

1 Gianfranco Iannotta (Usa)

2 Raymond Martin (Usa)

3 Salvador Hernandez Mondragon (Mex)

Salto in lungo T12 maschile

1 Hilton Langenhoven (Rsa)

2 Kamil Aliyev (Aze)

3 Doniyor Saliev (Uzb)

400 metri T52 femminile

1 Michelle Stilwell (Can)

2 Marieke Vervoort (Bel)

3 Kerry Morgan (Usa)

1.500 metri T13 femminili

1 Somaya Bousaid (Tun)

2 Najah Chouaya (Tun)

3 Izaskun Oses Ayucar (Esp)

100 metri T36 maschili

1 MAS MOHAMAD PUZI Mohamad Ridzuan 12.07
2 CHN YANG Yifei 12.20
3 BRA PARREIRA DA SILVA Rodrigo 12.54

100 metri T33/34 femminili

1 GBR COCKROFT Hannah 17.42
2 GBR ADENEGAN Kare 18.29
3 USA HALKO Alexa 18.81

100 metri T33 maschili

1 KUW ALMUTAIRI Ahmad 16.61
2 GBR GOLD Toby 17.84
3 GBR SMALL Andrew 17.96

Getto del peso F20 maschile

1 MAS ZOLKEFLI Muhammad Ziyad 16.84 (6)
2 GRE SENIKIDIS Dimitrios 16.17 (6)
3 AUS HODGETTS Todd 15.82 (6)

Getto del peso F33 maschile

1 GER SCHEIL Daniel 11.03 (6)
2 ALG KARDJENA Kamel 10.94 (6)
3 KSA ALNAKHLI Hani 8.99 (6)

1.500 metri T38 maschili

1 TUN SAIDI Abbes 4:13.81 (1500)
2 AUS KENZIE Deon 4:14.95 (1500)
3 FRA RADIUS Louis 4:17.19 (1500)

Salto in lungo T42 femminile

1 GER LOW Vanessa 4.93 (6) -0.4
2 ITA CAIRONI Martina 4.66 (6) +0.2
3 CUB PEREZ ISER Malu 3.92 (6) 0.0

Tiro del giavellotto F37 femminile

1 BRA COELHO Shirlene 37.57
2 CHN MI Na 30.18
3 CHN JIA Qianqian 29.47

Tiro del giavellotto F55/56 femminile

1 LAT DADZITE Diana 23.26 (6) F55
2 GER WILLING Martina 22.22 (6) F56
3 ALG MEDJMEDJ Nadia 20.24 (6) F56

CICLISMO SU PISTA

500 metri C1-2-3 femminili

1 Alyda Norbruis (Ned)

2 Amanda Reid (Aus)

3 Zheling Lin (Chn)

1.000 metri C1-2-3 maschili

1 CHN LI Zhangyu 1:06.678 (1000m)
2 NED NIJHUIS Arnoud 1:07.999 (1000m)
3 CAN CHERNOVE Tristen 1:09.583 (1000m)

500 metri C4-5 femminili

1GBR COX Kadeena 34.598 (500m)
2 CHN ZHOU Jufang 36.004 (500m)
3 CHN RUAN Jianping 36.557 (500m)

Inseguimento individuale C4 maschile

1 SVK METELKA Jozef
2 AUS BRIDGWOOD Kyle
3 COL DUENAS GOMEZ Diego German

Inseguimento individuale C5 maschile

1  DEMENTYEV Yehor UKR
2 DONOHOE Alistair AUS
3 MATIZ RUIZ Edwin Fabian COL

JUDO

70 kg femminile

1 MEX RUVALCABA ALVAREZ Lenia Fabiola
2 BRA MARTINS MALDONADO Alana
3 VEN SOAZO Naomi
3 UZB RAHIMOVA Gulruh

90 kg maschile

1 GEO GOGOTCHURI Zviad
2 UKR NAZARENKO Oleksandr
3 USA CROCKETT Dartanyon
4 UZB BOBOEV Shukhrat

+70 kg femminile

1 CHN YUAN Yanping
2 UZB ALIMOVA Khayitjon
3 USA GARCIA Christella
3 TUR TASBAG Mesme

100 kg maschile

1 KOR CHOI Gwanggeun
2 BRA TENORIO Antonio
3 CUB FERNANDEZ SASTRE Yordani
3 UZB SHARIPOV Shirin

+100 kg maschile

1 UZB TULEDIBAEV Adiljan
2 BRA SILVA DE ARAUJO Wilians
3 JPN MASAKI Kento
3 CUB JIMENEZ Yangaliny

NUOTO

100 m rana SB7 maschili

1 COL SERRANO ZARATE Carlos 1:12.50 +0.00
2 AUS COCHRANE Blake 1:18.66 +6.16
3 CHN YANG Hong 1:20.21 +7.71

100 m rana SB7 femminli

1 USA MARKS Elizabeth 1:28.13 +0.00
2 USA LONG Jessica 1:32.94 +4.81
3 NED DEN BRABER Lisa 1:34.66 +6.53

50 metri stile libero S6 maschili

1 CHN XU Qing 28.81 +0.00
2 COL CRISPIN CORZO Nelson 29.27 +0.46
3 CHN JIA Hongguang 29.87 +1.06

50 metri stile libero S6 femminili

1 UKR MERESHKO Yelyzaveta 33.43 +0.00
2 UKR SAVTSOVA Viktoriia 33.68 +0.25
3 AUS THOMAS KANE Tiffany 34.41 +0.98

50 metri farfalla S5 maschili

1 USA PERKINS Roy 35.04 +0.00
2 CHN HE Shiwei 35.25 +0.21
3 BRA DIAS Daniel 35.62 +0.58

50 metri farfalla S5 femminili

1 CHN XU Xihan 43.62 +0.00
2 NOR RUNG Sarah Louise 45.67 +2.05
3 ITA GHIRETTI Giulia 45.74 +2.12

50 metri dorso S3 maschili

1 UKR VYNOHRADETS’ Dmytro 44.94 +0.00
2 CHN HUANG Wenpan 46.11 +1.17
3 ITA BONI Vincenzo 46.67 +1.73

50 metri dorso S3 femminli

1 CHN PENG Qiuping 48.49 +0.00
2 CHN MENG Guofen 51.42 +2.93
3 NED TEUNISSEN Lisette 53.44 +4.95

200 metri misti SM13 maschili

1 BLR BOKI Ihar 2:04.02 +0.00
2 UKR DENYSENKO Iaroslav 2:08.76 +4.74
3 UKR CHUFAROV Danylo 2:11.12 +7.10

200 metri misti SM13 femminili

1 USA MEYERS Rebecca 2:24.66 +0.00
2 UZB AMILOVA Fotimakhon 2:25.23 +0.57
3 UZB TOSHPULATOVA Shokhsanamkhon 2:27.31 +2.65

100 metri dorso S10 maschili

1 UKR KRYPAK Maksym 57.24 +0.00
2 NED VAN DE VOORT Olivier 58.10 +0.86
3 UKR DUBROV Denys 59.37 +2.13

100 metri dorso S10 femminili

NZL PASCOE Sophie 1:07.04 +0.00
HUN PAP Bianka 1:07.95 +0.91
GBR TAI Alice 1:09.39 +2.35

400 metri stile libero S11 maschili

1 USA SNYDER Bradley 4:28.78 +0.00
2 USA DRAKE Tharon 4:40.96 +12.18
3 BRA SOUZA Matheus 4:41.05 +12.27

400 metri stile libero S11 femminili

1 NED BRUINSMA Liesette 5:15.08 +0.00
2 ITA CAMELLINI Cecilia 5:16.36 +1.28
3 CHN XIE Qing 5:25.14 +10.06

POWERLIFTING

Donne -50 kg

1 Lidia Soloviova (Ucr)

2 Rehab Ahmed (Egi)

3 Dang Thi Linh Phuong

Donne -55 kg

1 Amalia Perez (Mex)

2 Ester Oyema (Ngr)

3 Xiao Cuijuan (Cin)

Uomini -65 kg

1 Paul Kehinde (Ngr)

2 Hu Peng (Chn)

3 Shaaban Ibrahim (Egy)

TIRO A SEGNO

Carabina 10 metri a terra mixed

1 Veronika Vadovicova (Svk)

2 Natasha Hiltrop (Ger)

3 Lee Jangho (Kor)

Carabina 10 m in piedi mixed

1 Veselka Pevec (Slo)

2 Gorazd Francek Tirsek (Slo)

3 Kim Geun-Soo (Kor)

TRIATHLON

Uomini – PT4

1 Martin Schultz (Ger)

2 Stefan Daniel (Can)

3 Jairo Ruiz Lopez (Spa)

Uomini – PT2

1 Andrew Lewis (Gbr)

2 Michele Ferrarin (Ita)

3 Mohamed Lahna (Mar)

Uomini PT1

1 Jetze Plat (Ola)

2 Geert Schipper (Ola)

3 Giovanni Achenza (Ita)



In Italia è la Rai che detiene i diritti in esclusiva per la trasmissione delle gare olimpiche: in particolare da Rai 2 (già rete olimpica) e da Rai Sport 1, che ad agosto scorso hanno trasmesso in diretta le gare delle Olimpiadi. In totale, oltre 400 ore di programmazione, delle quali 280 in diretta.

Raisport1 sarà il canale tematico completamente votato ai Giochi Paralimpici, con 12 ore al giorno di programmazione in diretta, dalle 14.00 alle 4.00, e 12 ore di differita, dalle 4.00 alle 14.00. Il canale tematico sarà visibile anche in Hd.

Su Rai2 ogni giorno prevista la diretta dall’1.30 alle 4.00 di notte. In mattina, dalle 9.00 alle 9.45, la sintesidelle gare più importanti della notte.

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Immagine: Press Office Filmmaster

Paralimpiadi Rio 2016: il medagliere aggiornato alla terza giornata

MEDAGLIERE PARALIMPIADI RIO 2016 aggiornato alla terza giornata. Cina al comando, Italia 42esima con 5 argento e 2 bronzo

Sarri a Sky: “Noi come la Juve del post Zidane? Un paragone improponibile”

“Dopo la cessione di Higuain il Napoli può fare lo stesso percorso della Juventus del post Zidane?”, Maurizio Sarri ha risposto così ai microfoni di Sky Sport nel post partita di Palermo-Napoli:
“Un paragone improponibile: la Juventus prese giocatori già affermati, noi abbiamo preso calciatori forti ma molto giovani che possono affermarsi sicuramente in futuro. Le mie dichiarazioni sono state un po’ strumentalizzate, intendevo dire soltanto che è difficile far lavorare al meglio questi giovani con così tanti impegni”.

Napoli, i numeri sono dalla tua: 5 i punti più rispetto alla scorsa stagione

I numeri sorridono agli azzurri

Con 5 punti in più rispetto alla scorsa stagione, il Napoli può ritenersi soddisfatto del suo inizio di campionato. A sette punti in classifica, gli azzurri si ritrovano al secondo posto, con una partita in più, dietro solo alla Juventus, che esce vittoriosa dal match contro il Sassuolo, grazie ad una doppietta di Gonzalo Higuain, che ha trascinato i bianconeri insieme all’ex giallorosso Pjanic. Dopo una falsa partenza, quindi, con il pareggio a Pescara per 2-2, il Napoli ritorna a correre ed a fare ciò che gli riesce meglio: giocare a calcio.

Callejon: “Partita complicata, dobbiamo continuare a lavorare”

Callejon a Premium

Ai microfoni di Mediaset Premium, è intervenuto il man of the match della serata, José Maria Callejon, autore di una doppietta, la seconda consecutiva: “Era una partita difficile, dopo la sosta, con tanti nazionali stanchi. Noi abbiamo giocato con la personalità che ci ha chiesto il mister. I gol? Non è cambiato nulla rispetto l’anno scorso, dobbiamo continuare a lavorare. Sono arrivati giocatori giovani, che devono comunque imparare il gioco di Sarri”.

Adani su Zielinski: “Per me un titolare: giocatore di enorme qualità e forza fisica”

Daniele Adani, ex difensore ed attuale opinionista Sky, ha commentato così la prestazione di Piotr Zielinski contro il Palermo:
“Oggi ha dimostrato di essere un titolare di questa squadra, è un centrocampista completo: tecnica, forza fisica e tanta qualità dimostrate anche nell’ azione che ha portato al terzo gol di Callejon. Contro il Milan aveva spaccato la partita con la sua percussione, stasera ha fatto la stessa cosa: palla attaccata al piede e scarico sul compagno al momento giusto”.

Palermo, mister Possanzini: “Stasera è mancato il coraggio”

Palermo, Possanzini a Premium

Ai microfoni di Premium, è intervenuto l’allenatore in seconda del Palermo, Davide Possanzini, che ha dichiarato: “La squadra si è applicata, ma contro il Napoli è difficile, perché appena ti disunisci evidenzia tutti i limiti che hai. E’ mancato coraggio, nella ripartenza, nel proporsi, nel difendere palla con cattiveria. La qualità del Napoli alla fine è venuta fuori, abbiamo fatto solo il compitino. Ci vorrà un po’ per vedere il Palermo che vuole Roberto. Stasera si è visto qualcosina, ma è mancato il coraggio. Bisogna mettere l’intensità e la mentalità giusta. Zamparini? Ha fatto un in bocca al lupo a tutti”.

Ssc Napoli, il sito ufficiale: “La notte di Palermo è tutta una celebrazione da Barbera e Champagne”

Il Napoli vince al Barbera, Hamsik supera Maradona nella classifica dei bomber azzurri in Serie A, Callejon segna il suo quarto gol in 3 partite, gli azzurri infilano ben 9 reti in 3 gare di campionato. La notte di Palermo è tutta una celebrazione da “Barbera e Champagne” per i grandi numeri che scrivono un altro capitolo della nostra storia. E’ una sfida che il Napoli vince con autorevolezza, dedizione, pazienza, organizzazione e tecnica superiore. Apre la porta Marek che a rimorchio mette la sua girata sotto la traversa in una azione classica del suo repertorio. Poi il “buitre di Motril” imprime il marchio regale sul Regno delle due Sicilie ed infila una doppietta da vero rapace. Napoli deluxe per tutti i gusti. E adesso si va nel salotto d’Europa, per il primo atto della Champions. In Ucraina sotto le stelle dei Campioni per un martedì da leoni…

Da sscnapoli.it

Sarri: “Siamo stati padroni del match. Soddisfatto di Insigne, Callejon, Maggio e Zielinski”

Sarri ai microfoni di Mediaset Premium

Ai microfoni di Mediaset Premium, è intervenuto, al fischio finale del match, il tecnico azzurro Maurizio Sarri, che ha dichiarato: “Siamo sempre stati padroni della partita, non concedendo neanche nel primo tempo una ripartenza agli avversari. Il lavoro grosso l’abbiamo fatto nel primo tempo. In questa fase non mi è piaciuto che quando andavamo al cross c’era solo Milik in area, mentre nella ripresa la cosa è cambiata. Il polacco era troppo solo. Ho fatto giocare chi ritenevo più adatto alla partita, chi ho visto meglio dal punto di vista fisico. Qualcuno è tornato stanco dalle Nazionali. Sono stato contento di mettere Maggio dal primo minuto, è un mese che mi dimostra di stare bene. Callejon è un altro tipo di giocatore. Per noi è fondamentale dal punto di vista tattico. Ogni tanto tira fuori questi periodi, ma non che gli si può chiedere di fare un gol a partita come faceva Higuain. Ha sempre avuto dei periodi realizzativi, attacca bene l’area. Può segnare diversi gol in più dell’anno scorso, ma non è l’attaccante da area di rigore. Insigne? ell’ultima settimana ho visto un cambiamento radicale da parte del ragazzo, dal punto di vista fisico e soprattutto mentale. L’ho visto di nuovo determinato. Stasera ho rivisto l’Insigne dell’anno scorso, che tornava in difesa. Nelle prime due giornate non era così, ma ci sta che un giocatore non sia in condizione per qualche partita. Zielinski? La maglia da titolare addosso la mettono diversi giocatori tra i nostri. Oggi ho preferito lui perché mi serviva un giocatore bravo tra le linee, magari alla prossima partita faremo altre valutazioni. L’ho messo io per la prima volta in questo ruolo, non devo scoprirlo. E’ un giocatore giovane, con ottime caratteristiche fisiche e ampi margini di miglioramento. Sensazioni pre Champions? Sento che devo scappare altrimenti perdiamo l’aereo (ride, ndr). Da domattina penseremo alla Champions, quando avremo l’allenamento”.

Gol numero 4 per Callejon, agganciato Belotti in cima alla classifica marcatori

Dopo la doppietta siglata contro il Milan lo scorso turno, arrivano altre due reti per José Callejon. Lo spagnolo aggancia Belotti in cima alla classifica dei cannonieri a quota 4. Alla quarta stagione con la maglia azzurra diventano 49 le reti in Serie A, superato Ezequiel Lavezzi fermo a 48.

Palermo-Napoli 0-3, il tabellino del match

Vittoria in scioltezza per gli uomini di Sarri contro i rosanero

Seconda vittoria in campionato per il Napoli che supera il Palermo del nuovo arrivato De Zerbi per 3-0. Sarri fa turnover in vista del turno di Champions League e mette in campo Maggio, Zielinski, Insigne e Milik. In panchina, invece, Hysaj, Allan, Mertens e Gabbiadini. La partita si sblocca nel secondo tempo grazie alle reti del capitano Hamsik e di José Maria Callejon, che mette a segno una doppietta.

IL TABELLINO

PALERMO: 1 Posavec; 3 Rispoli, 6 Goldaniga, 5 Rajkovic, 19 Aleesami; 10 Hiljemark, 14 Gazzi, 28 Jajalo (56′ B. Henrique ); 11 Embalo (46′ Nestorovsk), 23 Diamanti, 20 Sallai (84′ Bentivegna). All.: De Zerbi.

A disposizione: 68 Fulignati, 2 Vitiello, 4 Andelkovic, 12 Gonzalez, 15 Cionek, 18 Chochev, 22 Balogh, 24 Bouy, 25 B. Henrique, 27 Bentivegna, 30 Nestorovski, 97 Pezzella.

NAPOLI: 25 Reina; 11 Maggio, 33 Albiol, 26 Koulibaly, 31 Ghoulam; 20 Zielinski (73′ Allan), 8 Jorginho, 17 Hamsik; 7 Callejon (70′ Mertens), 99 Milik (67′ Gabbiadini), 24 Insigne. All.: Sarri.

A disposizione: 1 Rafael, 22 Sepe, 2 Hysaj, 3 Strinic, 4 Giaccherini, 5 Allan, 14 Mertens, 19 Maksimovic, 23 Gabbiadini, 30 Rog, 42 Diawara, 62 Tonelli.

Arbitro: Massa di Imperia.
Marcatori: 47′ Hamšík, 51′, 65′ Callejón.
NoteAmmoniti: nessuno.

Hamsik nella storia: supera Maradona per gol in campionato

Marek Hamsik apre le danze contro il Palermo siglando il gol del vantaggio, il primo per lui in questo campionato. Un gol sicuramente non banale: si tratta del centro numero 82 in campionato, superato nella speciale classifica Diego Armando Maradona. Al primo posto Antonio Vojak con 102.

Hamsik: “Siamo una macchina da gol, pronti per la Champions”

Hamsik a Mediaset Premium

Ai microfoni di Premium, Marek Hamsik, autore del primo gol che ha sbloccato il match del Barbera, ha dichiarato: “Siamo una macchina da gol, siamo contenti di aver segnato e di non aver dubito gol. Felici di aver vinto, dopo un primo tempo difficile. Ragioniamo come squadra, siamo creati per fare tanti gol. Siamo all’inizio, ma siamo pronti per la Champions. In segno contro al Palermo? E’ la mia squadra preferita( ride, ndr). Sono contento di aver superato il record di Maradona, felice di aver segnato tanto.” 

Condanna dell’Onu per il 5° test nucleare nella Corea del Nord

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(di Virginia Murru)

A creare allarme e a farci riflettere sul clima d’instabilità nel quale viviamo, ci ha pensato la Corea del Nord, che alcuni giorni fa, attraverso l’ennesimo test nucleare nell’Asia orientale, ha portato un po’ di brividi  ai paesi confinanti, i quali si sono indignati e hanno protestato, ma inutilmente. Il test si è svolto intorno alle 9 del mattino (ora locale), nei dintorni del centro atomico di Punggye-ri, dove avevano avuto luogo anche i  precedenti 4 test degli anni scorsi.

Quest’ultimo, avvenuto il 9 settembre, ha scatenato un terremoto anomalo, di magnitudo 5,3 della Scala Richter. Sono stati i sismografi degli Stati Uniti a rilevarne la densità, anche se, per ovvie ragioni, si è trattato di un terremoto atipico, superficiale, conseguenza diretta del test.

La Corea del Sud, politicamente sotto l’influenza degli USA, ha fortemente protestato, sostenendo che la potenza sprigionata dal test, è stata pari a quella di Hiroscima. Secondo l’Agenzia metereologica sudcoreana, la potenza è stata di poco inferiore, quella di Hiroshima era di 15 kilotoni, mentre il test nella Corea del Nord di 10.

Per ragioni di schieramento politico, la Corea del Nord e quella del Sud, fanno scorrere il dialogo sulla ruggine delle pregresse ostilità, in fondo mai del tutto sopite. A Pyongyang (capitale nordcoreana), tuttavia esultano, come fossero arrivati primi ai 100 m. stile libero dell’ultima Olimpide. Addirittura, nella capitale nord coreana è stato sistemato un maxi schermo per seguire in diretta ‘gli effetti speciali’ della sperimentazione, mentre nei paesi vicini lo sdegno era totale.

In fin dei conti, comunque, questo assurdo entusiasmo, parla di concezioni distorte su un certo tipo di armi, quali sono quelle di tipo nucleare, le quali non sono propriamente un giocattolo nelle mani dei governi, né un mezzo per procurarsi emozioni, come fosse una sniffata di cocaina. Sono strumenti che già in fase di test fanno ben capire di cosa sono capaci, qualora ce ne fosse ancora bisogno.

Chi sta giocando sporco con queste sperimentazioni, è peraltro un paese che  non può neppure permetterselo sul piano economico; non quanto la Corea del Sud, che è la quarte potenza dell’Asia, e ha un’economia piuttosto solida, dispone di un’altissima tecnologia informatica, e non teme confronti a livello mondiale nel settore.

In questa circostanza, il leader del paese, Park Geun-hye, primo presidente donna, eletta nel 2013,  ha telefonato con urgenza al Presidente Obama, per informarlo di ciò che era accaduto. Nel corso della lunga telefonata, si è dichiarata fortemente contrariata dall’arbitrio del dittatore della Corea del Nord, Kim Jong-Un, che ha definito affetto ‘da manie incontrollabili’, pericoloso, alla guida di un paese che per di più crede in lui e lo sostiene. Ma non manca di sottolineare che questi atteggiamenti sconsiderati, senza un minimo di ponderazione, stanno portando il paese verso l’autodistruzione.

 La Corea del Nord è già molto penalizzata dalle sanzioni, per questo il dittatore Kim Jong-Un ha il dente avvelenato nei confronti degli Usa, e per tutti è palese che l’ultimo test effettuato, sia un’arma di ricatto proprio contro l’ostilità del governo americano. Una dimostrazione di forza, per chiarire che può permettersi di gestire armi fortemente offensive e destabilizzanti sul piano geopolitico. Nonostante la Cina sia uno storico alleato della Corea del Nord, questa volta Pechino ha espresso contrarietà e avversione verso la leggerezza con cui Pyongyang sta portando avanti i test nucleari.

La condanna decisa del presidente americano non si è fatta attendere ; ‘le conseguenze saranno gravi’, ha tuonato. E anche dal Palazzo di Vetro la risposta è stata chiara e inequivocabile: l’ONU  prenderà molto presto provvedimenti, si porteranno al voto nuove risoluzioni, più rigorose in materia di test sul nucleare.

I più allarmati sono la Corea del Sud e il Giappone, quest’ultimo ha convocato il Consiglio Nazionale per la sicurezza, il quale sta provvedendo, in collaborazione con esperti del governo americano e sudcoreano, ad analizzare le immagini trasmesse dai satelliti nell’area interessata al test.

Ed è forse l’effetto che intendeva provocare il leader Jong-Un, ritenuto inaffidabile e un po’ invasato, disposto a tutto pur di attirare l’attenzione verso il suo paese. E’ probabile, tuttavia, che non abbia messo esattamente in conto le reazioni a livello internazionale, e non valutato con la necessaria prudenza, nemmeno le conseguenze alle quali sta per andare incontro. Ha attirato prima di tutto su di sé uno sciame di polemiche e, in qualità di leader, non ha certo contribuito a portare in alto la stima e la credibilità. Il buon senso non lo sfiora neppure di striscio, si potrebbe dire.

Pare che a gennaio scorso, per il suo compleanno, avesse promesso ‘il suono emozionante della nostra prima bomba all’idrogeno’. A dicembre dello scorso anno, invece, il leader nordcoreano, aveva dichiarato che il suo paese possedeva una bomba all’idrogeno (H), e per difendere la dignità e l’indipendenza del suo paese, era pronto ad usarla. Non tutti ne sono convinti, ma nel dubbio..

Intanto, il 9 settembre, ha violato ancora una volta la risoluzione dell’ONU, contro la proliferazione nucleare, che deve essere tenuta sotto il massimo controllo e sorveglianza. La Nato ha definito il test ‘una provocazione molto inquietante’.

Fu Bill Clinton nel 1996, nel Palazzo di Vetro, a firmare un’importante risoluzione, il noto “Comprehensive Test Ban Treaty”, col quale si vietavano sistematicamente gli esperimenti atomici. Per l’occasione usò la stessa penna di John Kennedy, che siglò il primo trattato nucleare nel 1963. Insieme a Clinton, sottoscrissero l’accordo anche altri paesi, come Francia, Russia, Cina e Italia.

Jong-UN è purtroppo spregiudicato e privo di equilibrio, dato che continua a ripetere, facendo rimbalzare le sue dichiarazioni tramite i notiziari della TV di Stato, che “il suo paese è in grado di montare testate atomiche su missili balistici..” Non si rende conto che queste parole suonano come una provocazione intollerabile per il resto del mondo. E comunque sarà necessario prenderlo sul serio, non è uno spaventapasseri, e le conseguenze dell’ultimo test lo hanno dimostrato.

Secondo le notizie diffuse dalla TV nordcoreana, si è trattato di un perfetto successo, ad impatto ambientale ‘zero’. Per la Corea del Nord, sarà l’ennesima frattura nelle relazioni internazionali, e le conseguenze saranno piuttosto pesanti anche sul piano economico. Purtroppo il popolo nordcoreano non è consapevole, l’oppio della bomba ‘H’, lo ha suggestionato, fino a non fargli percepire le insidie dietro la porta di casa.

Paralimpiadi Rio 2016, Triathlon: Achenza conquista il bronzo

Non finisce davvero mai questa giornata per il triathlon italiano a queste Paralimpiadi di Rio 2016.

Dopo l’argento firmato da Michele Ferrarin nella categoria PT2, è arrivato un inaspettato bronzo firmato da Giovanni Achenza che ha regalato un’altra storica medaglia all’Italia nella categoria PT1.

Una gara d’attacco quella dell’azzurro che dopo aver concluso la prova di nuoto in quinta posizione, si è esaltato nel ciclismo mettendo in mostra un’ottima condizione e concludendo in terza piazza col tempo di 48″46. Nell’ultima frazione (run), Achenza ha saputo mantenere un ritmo costante non potendo fare molto contro la coppia orange, costituita da Jetze Plat e Geert Schipper, arrivando al traguardo e fregiandosi di un titolo paralimpico davvero incredibile.


In Italia è la Rai che detiene i diritti in esclusiva per la trasmissione delle gare olimpiche: in particolare da Rai 2 (già rete olimpica) e da Rai Sport 1, che ad agosto scorso hanno trasmesso in diretta le gare delle Olimpiadi. In totale, oltre 400 ore di programmazione, delle quali 280 in diretta.

Raisport1 sarà il canale tematico completamente votato ai Giochi Paralimpici, con 12 ore al giorno di programmazione in diretta, dalle 14.00 alle 4.00, e 12 ore di differita, dalle 4.00 alle 14.00. Il canale tematico sarà visibile anche in Hd.

Su Rai2 ogni giorno prevista la diretta dall’1.30 alle 4.00 di notte. In mattina, dalle 9.00 alle 9.45, la sintesidelle gare più importanti della notte.

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Roma-Sampdoria, Spalletti: “Dobbiamo essere più corti e compatti, Florenzi sa far tutto”

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AS ROMA – Alle 14:15 si è tenuta la conferenza stampa di mister Spalletti. Come di consueto il tecnico ha incontrato i cronisti nella conferenza stampa della vigilia di Roma-Sampdoria, match valevole per il terzo turno di Serie A. La gara si disputerà domani alle ore 15 allo Stadio Olimpico. Queste le dichiarazioni dell’allenatore:

“Partirei dalla situazione degli ultimi giorni. Ringrazio tutti dei messaggi che mi avete mandato e anche dei pensieri che ho ricevuto. Quello che è successo mi spinge ad avere più attenzione a coloro che sono malati di cancro. Rüdiger, Nura e Mario Rui sono indisponibili, Vermaelen va testato oggi mentre De Rossi e Perotti sono a posto”.

Come ha trovato la squadra dopo la sosta?
“Non ci sono stato, non li ho ancora visti, non ci ho rilavorato. I miei collaboratori li hanno trovati bene. È chiaro che tra viaggi e partite qualche fatica l’hanno fatta. Gli allenamenti dopo le trasferte delle nazionali servono a questo. Sarà importante il messaggio che si lascia oggi, la valutazione sarà sul precedente lavoro svolto individualmente. Erano dispiaciuti per l’ultimo risultato ma sanno benissimo quello che è il resistere che bisogna avere per arrivare a delle vittorie. Le vittorie arrivano con l’opposizione a momenti in cui le cose non vanno bene e non ho dubbi per la conoscenza che ho di questi calciatori”.

Lo scorso anno ha seguito l’Empoli. Il suo rapporto con Giampaolo?
“Con Giampaolo è facile avere rapporto, perché è persona di grandi valori umani e calcistici. Riesce a plasmare la squadra dandole il suo modo di vedere il calcio che è un modo moderno, che passa attraverso delle misure da dare alla squadra. Basta vederli giocare e si vede che c’è la sua mano. Si vede che ci ha già messo qualcosa di suo, in più. Io e lui siamo amici”.

La partita è attraente sotto il profilo delle caratteristiche di gioco. È riproponibile la presenza di due terzini che spingono tanto?
“Secondo me è abbastanza facile il discorso. Cerco di fare una sintesi. Se Florenzi può rifare il terzino? Si tratta sempre di quello che ho detto prima parlando di Giampaolo. Noi abbiamo perso un po’ la nostra distanza di squadra. Se riesci ad essere compatto e corto c’è un modo di ragionare diverso. Florenzi può fare benissimo il terzino ma è chiaro che quando fai una scelta del genere la squadra deve comandare il gioco. Noi dobbiamo giocare in attacco e tenere la palla il più possibile nell’altra metà campo. Le distanze di squadra sono un altro tema fondamentale. Mentre per larghezza non lo puoi stringere perché il campo rimane sempre di 60 metri, per lunghezza tu da 110 lo puoi portare a 55, soprattutto ad inizio azione puoi reggere la squadra corta. Le misure della squadra sono fondamentali”.

Baldissoni sulla vicenda stadio ha detto che si sta valutando la possibilità di lasciare l’Olimpico…
La penso esattamente come lui. Questa è una questione che riguarda soprattutto la società. Un Olimpico vuoto è dannoso per la squadra: ti rafforza meno e ti toglie più. I meno e i più sono quei segnetti che nelle azioni si mettono per segnalare se hai fatto bene o se hai fatto male. È un dato di fatto, per la società è un tema caldo e se verrò interpellato dirò la mia ma la penso come Baldissoni”.

Comincia un ciclo di partite molto intenso. Su Pjanic è stato detto che deve smaltire i carichi di lavoro della Juve…
“Non so come si allenano, io so come lavoriamo qui. Ora si metteranno le telecamere anche a Trigoria? Ti colleghi su Roma Tv e si vede 24 ore su 24 quello che si fa. Non so cosa fa Allegri, conosciamo il nostro lavoro che facciamo con coerenza e professionalità. Non lo so come lavora la Roma nei loro confronti. Si fa un po’ di forza, resistenza, corsa, pallone, calci da fermo, attacchi sull’inizio dell’azione, difesa bassa, palla sopra quando gli altri si chiudono, rimesse laterali. C’è libertà di parola”.

L’essere eccessivamente eclettico può limitare la crescita di Florenzi?
“Si può dire anche che è bravo da tutte le parti, sa far tutto. Va valutato anche nei confronti del resto della squadra proprio perché ha questa duttilità: deve fare tutto bene. In previsione della struttura di squadra, ora che Rüdiger sta facendo grandi passi in avanti, devo tenerne conto. Dobbiamo riprendere subito le nostre distanze. Florenzi sa creare problemi ai difensori avversari”.

Cosa si aspetta dalla squadra e che valore ha la gara con la Samp?
“Qualsiasi situazione che riguarda la squadra ha valore ai fini del risultato (il modo di guardarsi, di impegnarsi, di fare l’allenamento…). Quello che è importante è essere una squadra più compatta, più corta, più continua nell’esercitare le ricerche che vogliamo proporre. L’anno scorso ci siamo riusciti a far questo ed era visibile. Quando una squadra si allunga così è più difficile perché per riuscire ad aiutare il compagno o ad essere in superiorità devi fare tanti metri, muovere la palla è difficile perché bisogna fare i lanci e non gli spostamenti. Questo sarà il tema di oggi: l’analisi della storia di quest’anno in confronto con quello che invece sviluppavamo l’anno scorso. Ci son o già delle partite da cui questo è evidente, non si può buttare la palla e basta, bisogna manovrare perché la nostra qualità ci impone questo. Se vogliono pressarti ti pressano perché ci mettono forza per riempire la partita, tu invece metti molta qualità (al 60% ma poi devi aggiungere altre cose). Se ci pressano è un vantaggio perché ci rimane più spazio dietro la loro linea difensiva, dobbiamo uscire ed andare ad occupare quello spazio là e non l’abbiamo fatto. Se non lo facciamo non siamo giocatori da Roma. L’ultimo pezzo della partita ha evidenziato questo: lo scorso anno giocavamo la palla, si iniziava la manovra da dietro, ora si è rifatto come quando sono arrivato, non si inizia l’azione o si perde la palla in questo tentativo. Quello che mi dà più fastidio è che spesso abbiamo rinunciato e non mi garba”.

Probabile formazione (4-3-3): Szczesny; Florenzi, Manolas, Juan Jesus, Bruno Peres; Nainggolan, De Rossi, Strootman; Salah, Dzeko, Perotti.
Ballottaggi: De Rossi-Paredes, Dzeko-El Shaarawy
In dubbio: De Rossi.
Indisponibili: Rüdiger, Mario Rui, Vermaelen.
Squalificati: nessuno
Diffidati: nessuno

Claudia Demenica