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F1, GP Singapore 2016: programma, orari, tv della gara asiatica

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Nel prossimo fine settimana il circus della Formula 1 lascia l’Europa e si appresta a vivere le fasi finali del Mondiale 2016 lontano dal vecchio continente approdando al GP Singapore 2016, gara che si disputerà interamente in notturna nella stupenda cornice di Marina Bay. La sfida tra Lewis Hamilton, Nico Rosberg, Ferrari e Red Bull, sarà dunque illuminata da 1600 riflettori.

Per questa occasione l’evento verrà trasmesso in diretta sia dalla piattaforma satellitare pay Sky TV (Sky Sport F1 HD), che in chiaro dalla TV di stato Rai.

PROGRAMMA ED ORARI ITALIANI

Venerdì 16 settembre 

Ore 12:00 – Prove libere 1, diretta Sky Sport F1 HD e RaiSport2

Ore 15:30 – Prove libere 2, diretta Sky Sport F1 HD e RaiSport2

Sabato 17 settembre

Ore 12:00 – Prove libere 3, diretta Sky Sport F1 HD e RaiSport2

Ore 15:00 – Qualifiche, diretta Sky Sport F1 HD e Rai2

Domenica 18 settembre

Ore 14:00 – Gara, diretta Sky Sport F1 HD e Rai1

FOTOCATTAGNI

ciro.salvini@oasport.it

Il Pungiglione Stabiese – Sfatato il tabù Monopoli

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Il Pungiglione Stabiese programma sportivo in onda su ViViradioWEB

Questa sera c’è il consueto appuntamento con ” Il Pungiglione Stabiese “, programma sportivo che parla di Juve Stabia a 360° gradi. Come sempre alla conduzione ci sarà Mario Vollono,  collegatevi oggi 12 settembre 2016 dalle ore 19:15 per avere notizie in esclusiva sul mondo gialloblè. Avrete due modi per seguire la puntata:

DIRETTA

DIFFERITA (dopo 2 ore dalla diretta)

In questa puntata in studio ci saranno Mario di Capua (Radio Sant’Anna), Gianluca Apicella (Magazine Pragma), Mario Miccio (ViViCentro) e Francesco Maresca.

Parleremo della vittoria di Monopoli, con la Juve Stabia che riesce ad avere la meglio sui pugliesi, sfatando il tabù vittoria al Veneziani, ma soprattutto inanellando la seconda vittoria consecutiva in stagione.

Questa sera avremo come ospite telefonico l’Ex Capitano Roberto Amodio con cui parleremo di questo avvio di campionato e delle sue aspettative per le prossime gare.

Parleremo del prossimo incontro con il Messina di Mister Sasa Marra con il collega Fabrizio Bertè di Radio Messina Sud.

Parleremo della partita di domenica sera con il Siracusa, seconda consecutiva in casa, con il collega Gabriele Midolo.

Ci collegheremo telefonicamente con Nunzio Di Somma allenatore della formazione U17 della Juve Stabia, con il quale parleremo della stagione appena iniziata e della vittoria con il Melfi.

Avvisiamo i radioascoltatori che è possibile intervenire in diretta telefonica chiamando il numero 081.048.73.45 oppure inviando un messaggio Whatsapp al 338.94.05.888.

Gli ascoltatori possono inoltre scrivere, nel corso del programma, sul profilo facebook “Pungiglione Stabiese” per lasciare i loro messaggi e le loro domande.

“Il pungiglione stabiese” è la vostra casa. Intervenite in tanti!

Vi ringraziamo per l’affetto e la stima che ci avete mostrato nel precedente campionato e speriamo di offrirvi una trasmissione sempre più bella e ricca di notizie.

Dinamo Kiev-Napoli, i convocati di Sarri: assenti Giaccherini e Strinic

Seduta mattutina oggi per il Napoli a Castel Volturno. Gli azzurri preparano il match contro la Dinamo Kiev di domani sera (20,45) in Ucraina per la prima giornata di Champions League.

La squadra dopo l’attivazione iniziale ha disputato una partitina a campo ridotto. Chiusura con lavoro tecnico tattico. Non figurano nell’ elenco dei convocati Giaccherini e Strinic per problemi fisici. Albiol partirà alla volta dell’ Ucraina dopo che in mattinata c’ era stata un pò di apprensione per problemi burocratici legati al suo passaporto.

I convocati: Reina, Rafael, Sepe, Albiol, Maksimovic, Ghoulam, Hysaj, Koulibaly, Maggio, Allan, Diawara, Rog, Jorginho, Zielinski, Hamsik, Callejon, Lorenzo Insigne, Mertens, Gabbiadini, Milik.

 

Da sscnapoli.it

EDITORIALE – Juve Stabia, lo strano caso del Dottor Jekyll e di Mister Hyde

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La Juve Stabia di questo inizio di stagione è una squadra completamente diversa da quella dello scorso campionato. Paradossalmente, nonostante un gioco rapido, propositivo ed efficace, la maggiore differenza tra le Vespe di Zavettieri e quelle di Fontana riguarda l’aspetto mentale.

Il nuovo tecnico della Juve Stabia ha infatti dato, fin dal suo arrivo, una grande consapevolezza dei propri mezzi ai suoi ragazzi. Fontana ha azzerato tutte le insicurezze frutto di una anno in cui la salvezza è arrivata solo a due giornate dal termine ed ha preteso che il cambio di marcia, la sua squadra, lo facesse prima ancora fuori dal campo che nel rettangolo di gioco.

Fontana ha dato alle sue Vespe una mentalità autoritaria, spensieratamente matura, che permette alla Juve Stabia di scendere in campo senza paura, imponendo il proprio gioco su ogni campo e contro qualsiasi avversario.
La conferma è data sostanzialmente da tutte le partite di questo scorcio di stagione. A ben vedere, la Juve Stabia è sempre passata in vantaggio, sia fuori casa che al Menti, impattando in modo eccellente tutti i match. Ricordiamo inoltre che le Vespe non hanno certo affrontato compagini poco competitive, anzi: Livorno, Novara, Catania sono tra le squadre più forti dei rispettivi campionati e Melfi e Monopoli hanno dimostrato di essere avversari coriacei e per nulla facili da superare.

In Coppa Italia l’inizio, sia a Livorno che a Novara, è stato con il piede puntato sull’acceleratore, con le reti di Liotti al Picchi e di Del Sante al Piola. Stesse considerazioni per il campionato, dove Lisi ha messo sotto il Catania, dove il Melfi è stato travolto al Menti e dove Del Sante ha colpito a freddo il Monopoli. La Juve Stabia scende quindi in campo con gli occhi di tigre, con il chiaro obiettivo di colpire subito gli avversari sfruttando le proprie qualità. Non contano lo stadio, l’avversario, il pubblico, ostile o casalingo, il modulo e le condizioni metereologiche..le Vespe di Fontana pungono senza timore e con tanto entusiasmo.

A questa mentalità da grande squadra, comincia però a fare da contrappeso un calo costante che la Juve Stabia ha mostrato nei secondi tempi. Nella ripresa, e soprattutto nell’ultima mezz’ora, le Vespe perdono la bussola, permettendo il ritorno in partita degli avversari.
Sia a Catania che a Monopoli, aggiungendo Novara in Tim Cup, i gialloblù nella ripresa si sono “sbiaditi”, abbassandosi troppo e quasi invitando i propri antagonisti a spingere ed a chiuderli nella propria area di rigore.

Probabilmente il calo che colpisce le Vespe è frutto, prima di ogni altro fattore, di fatica fisica in virtù di una preparazione atletica improntata giustamente sulla lunga distanza e che si fa sentire, in questi primi mesi, nelle gambe dei gialloblù. Il “braccino” della Juve Stabia è però causato anche da fattori mentali, vuoi la carenza di attenzione, vuoi la pressione che si sente quando si è a un passo dal portare a casa un risultato importante. Correndo rischi del genere non sempre può andare bene come a Monopoli, e le vittorie di Catania e Novara sfuggite dalle mani lo dimostrano.

La metamorfosi che tra primo e secondo tempo colpisce le Vespe ricorda quasi quella del Dottor Jekyll in Mister Hyde, “anime” racchiuse nella stessa persona, e protagoniste del romanzo di Robert Louis Stevenson.

Sarà fondamentale lavorare quindi sull’aspetto mentale, come sottolineato da Fontana nel post gara di Monopoli, così che la Juve Stabia possa essere una grande squadra per tutti i 90 minuti. Importante in questa crescita sarà l’apporto dei più calciatori più esperti: Amenta, Morero, Salvi, Russo, Capodaglio, Del Sante e Cancellotti, che pur essendo giovane, è al terzo anno di militanza in gialloblù e che deve trasmettere la sua esperienza “stabiese” a tutti i nuovi.

Raffaele Izzo

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Il presidente Pallotta allo studio Tonucci per il Cda della Roma FOTO,VIDEO

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L’agenda è fitta di impegni per Pallotta, il numero 1 giallorosso. Oggi lo attendono una serie di impegni istituzionali.

pallotta-allo-studio-tonucci-combi

Domani mattina ci sarà alla Pisana l’incontro con il presidente della Regione Zingaretti per dirimere la questione nuovo stadio.

Nel pomeriggio, poi, alle ore 14 nel nuovo AS Roma Store di Via del Corso ci sarà l’ufficializzazione della partnership con la piattaforma di trading Ez Trader (che vanta già una collaborazione con il Tottenham). A seguire, alle 16  nella stessa location sarà presentata la terza maglia per la stagione 2016/2017 svelata oggi dalla Nike. Sarà presente Kevin Strootman.

Mercoledì alle 11 ci sarà, invece, l’incontro con il sindaco Raggi in Campidoglio. Sul tavolo, una discussione sul progetto di Tor di Valle, con i cinque stelle che sono contrari all’impianto ed hanno inoltrato alla Regione nuova documentazione. In virtù di ciò, non è ancora partita la conferenza di servizi.

L’Associazione Sportiva Roma SpA, nota anche come AS Roma o, più semplicemente, Roma, è una società calcistica italiana con sede a Roma, fondata nel 1927, che per la stagione 2016-17 milita nella massima divisione del campionato italiano di calcio. È una delle tre società di calcio italiane (assieme a Lazio e Juventus) a essere quotate in borsa.

Includendo la stagione in corso, la Roma ha partecipato a 88 campionati nazionali (seconda squadra per numero di partecipazioni alla Serie A dal 1929-30, dopo l’Inter, al pari della Juventus), di cui uno soltanto in Serie B (1951-52). I giallorossi hanno vinto 3 scudetti, 9 Coppe Italia e 2 Supercoppe italiane.[3] In ambito europeo i migliori risultati ottenuti sono la vittoria, nel 1961, della Coppa delle Fiere e della Coppa Anglo-Italiana nel 1972, oltre a una finale di Coppa dei Campioni, nel 1984, e una di Coppa UEFA, nel 1991.

Nella classifica mondiale dei club (“Club World Ranking”), stilata dall’IFFHS e aggiornata al 2015, la Roma occupa il 38º posto. Nel 1991 i giallorossi terminano in testa alla classifica mondiale di rendimento dei club, stilata sempre dall’IFFHS. Il club è anche uno dei membri dell’European Club Association (ECA), organizzazione internazionale che ha preso il posto del soppresso G-14, composta dai principali club calcistici europei, riuniti in consorzio al fine di ottenere una tutela comune dei diritti sportivi, legali e televisivi di fronte alla FIFA.

note da wikipedia

I problemi della scuola

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Le classi si riaprono oggi per milioni di studenti: la scuola italiana che fotografiamo mostra alcuni handicap. Migliaia di vincitori del concorsone sono senza cattedra, i presidi fanno una corsa contro il tempo per trovare i supplenti e nei territori colpiti dal terremoto tre istituti su dieci sono ancora inagibili.

Primo giorno in classe per gli studenti di Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Molise, Piemonte, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto e provincia di Trento: ma i problemi restano sul banco.

Mancano i prof. Un terzo delle cattedre coperto dai supplenti  

Nonostante gli annunci di un anno fa quando fu approvata la Buona Scuola, anche questo settembre l’anno scolastico si avvierà con una truppa nutrita di supplenti. Un posto su tre messo a concorso docenti non verrà mai assegnato. Il numero di vincitori è inferiore a quello dei posti messi a bando, come emerge dai dati forniti dal sito Tuttoscuola che sta pubblicando, giorno per giorno, le cifre messe a disposizione dagli Uffici scolastici regionali. Più della metà (il 55%) dei partecipanti al concorso non è stato promosso. A causa di questa selezione, per molte materie da insegnare nelle classi il numero dei vincitori sarà inferiore ai posti disponibili.

Il contatore di Tuttoscuola registrava nel fine settimana il 32% di posti vacanti (3655) su 522 graduatorie pronte. Quel 32%, proiettato sul totale dei posti a concorso, comporterebbe alla fine 20.404 posti vacanti sui 63.712 messi a concorso, spiegano gli esperti del sito. Poiché mancano ancora gli esiti dei concorsi di infanzia e primaria, quella percentuale è destinata a salire, e non di poco. È verosimile, quindi, che alla fine almeno un terzo dei 63.712 non sarà coperto e che dovranno intervenire i supplenti.

Secondo Lena Gissi, a capo della Cisl Scuola, «non è neppure detto che gli alunni troveranno tutti i docenti in classe per l’avvio delle lezioni» perché «contrariamente agli anni passati, le operazioni sul personale dovranno concludersi entro il 15 e non entro il 1° settembre. La nomina dei supplenti arriverà soltanto dopo». L’unico dato positivo è che i supplenti sono in calo. Erano 118.176 nell’anno scolastico 2014-2015, sono scesi a 105.395 in quello 2015-16, per quest’anno si prevede un numero variabile tra i 60 e gli 80mila.

Sisma, ancora inagibile il 30% degli istituti

Si torna in classe questa settimana ma buona parte dell’Italia centrale lo fa con grande paura e in alcuni casi anche con ritardo rispetto alle date previste. Dopo il terremoto che il 24 agosto ha provocato persino il crollo di un istituto che, secondo tutti, aveva anche una patente di antisismicità, in questa settimana sono stati completati i controlli della Protezione Civile nelle regioni colpite dal sisma hanno fatto capire che 390 istituti, pari al 70% del totale, sono stati ritenuti agibili, il 30% inagibile perché danneggiato mentre tre, pur non essendo danneggiati, risultano comunque inagibili perché vicini a edifici pericolanti.

Diverse scuole della provincia di Macerata sono state dichiarate parzialmente inagibili e in questi giorni ci si sta affrettando a effettuare lavori di «somma urgenza» perché possano riaprire al più presto, anche se non il 15 settembre, giorno di inizio dell’anno. Posticipo dell’avvio delle lezioni di qualche giorno anche in alcune zone della provincia di Teramo e in Molise.

Eppure il governo ha investito molto nell’edilizia scolastica, quasi 6 miliardi per mettere in sicurezza, ristrutturare e perfino abbellire gli edifici scolastici italiani. Fu Renzi a insistere in prima persona su questo tema e a istituire la Struttura di missione per l’edilizia scolastica presso la Presidenza del consiglio per sottolineare un accentramento della materia. Ma non bisogna dimenticare che su 41.666 edifici, sono in 18.817 a ricadere in zone sismiche di prima e seconda categoria: quelle dov’è possibile che si verifichi un terremoto violento o potenzialmente distruttivo come quello che ha frantumato la scuola di Amatrice.

Il Concorsone: migliaia di vincitori senza un posto

Sono migliaia, hanno vinto il concorso superando le ostilità di commissioni spesso troppo severe, e prove che hanno decimato la metà dei partecipanti, ma non insegneranno perché per loro non c’è posto. È l’ultima beffa dell’avvio dell’anno scolastico su cui si è scatenata una violenta protesta in questi giorni. Come spiega Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief: «Mancano i posti liberi. Il Miur, infatti, non li ha accantonati e sono stati probabilmente utilizzati per tamponare il caos estivo sulla nuova mobilità su ambiti territoriali. Se la stessa situazione si ripeterà nel prossimo biennio, i vincitori del concorso perderanno l’immissione in ruolo». Cioè fra tre anni per insegnare dovrebbero partecipare di nuovo al concorso. «È una truffa» conclude Pacifico, e annuncia ricorsi.

La ministra dell’Istruzione Stefania Giannini ha provato sabato a rassicurare i vincitori: «Sento parlare di concorso truffa, di vincitori che non saranno mai assunti, ma voglio rassicurare gli insegnanti che non sarà così». L’assunzione, precisa la ministra, avverrà nell’arco dei tre anni di validità delle graduatorie di merito e avverrà regolarmente come previsto dalla Buona Scuola.

In attesa di capire che cosa accadrà il prossimo anno, per questa stagione in alcuni casi le cifre sono davvero drammatiche e non riguardano solo il Sud ma tutta l’Italia. Un esempio è l’insegnamento di Filosofia e Scienze Umane e quello di Filosofia e Storia che in molte regioni non ha nemmeno un posto. È l’effetto dei trasferimenti da Nord a Sud ma anche dei passaggi di ruolo o dei trasferimenti dai posti di sostegno a disciplina.

Chiamate dirette: la lotta contro il tempo dei presidi delle scuole

Ad agosto presidi e aspiranti professori sono rimasti impegnati per buona parte del mese tra bandi, email, curriculum da leggere e colloqui da organizzare per la chiamata diretta. Ma non è finita. In una circolare del 7 settembre il Miur ha definito le tappe forzate delle ulteriori operazioni da completare entro martedì: sei giorni di tempo, weekend compreso. Entro sabato 10 settembre andavano assegnati anche i vincitori del concorso ai rispettivi ambiti territoriali. In due giorni i presidi hanno pubblicato nell’albo online del sito web della scuola un avviso di disponibilità dei posti rimasti vacanti dopo le operazioni di agosto. L’avviso comprende anche data e ora entro cui i docenti devono inviare una mail di autocandidatura insieme con il curriculum. La mail deve essere stata per forza inviata ieri perché solo sabato i vincitori del concorso hanno saputo a quale ambito territoriale sono stati assegnati.

Fatto questo, entro oggi i dirigenti dovranno avere perfettamente chiaro il quadro delle autocandidature ricevute e della corrispondenza dei curriculum degli aspiranti professori alle figure mancanti nel loro organico. A questo punto dovranno rispondere con una mail di convocazione a colloquio o di proposta diretta dell’incarico triennale. Entro domani dovranno aver svolto gli eventuali colloqui. «Si sconsigliano colloqui notturni», sottolinea con ironia l’Associazione Nazionale Presidi in una nota. Dovranno quindi effettuare la scelta, ottenere l’accettazione dei docenti e registrare il tutto sul Sidi, il portale del Miur.

Ce la faranno?

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Paola Torrente è (finalmente) la rivincita della bellezza formosa

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È arrivata seconda a Miss Italia ma Paola Torrente conquista i titoli più della vincitrice. Segnando la rivincita della sua bellezza formosa da un metro e 80 centimetri, taglia 46.

PAOLA TORRENTE (a sx) e Silvia Lavarini
PAOLA TORRENTE (a sx) e Silvia Lavarini

Chiamatela curvy se volete, ma Paola Torrente è in realtà soltanto bella, «tanto» bella. Un metro e ottanta, taglia 46, quinta misura di seno, fianchi che ricordano quelli delle dive Anni 40. Arrivata seconda a miss Italia, vincitrice morale, per lei e per quell’esercito di ragazzine che fino ad oggi sono state ossessionate dalla moda, dalle sue taglie anoressiche, da canoni impossibili se si vuole non saltare un pasto. È così dal concorso di bellezza nazional popolare arriva una certezza: i canoni della bellezza stanno cambiando. Non è una assoluta novità, ma un lungo percorso che ha portato a un rigetto delle taglie anoressiche, donne le cui cosce misurano come un avambraccio. Un cambiamento fotografato anche da Peter Lindbergh, il grande fotografo considerato il padre delle super top model, che dal prossimo calendario Pirelli lancia un messaggio: bellezza naturale, senza canoni imposti dalle esigenze commerciali.

Dal palco di miss Italia la mamma della miss magra scalzata dalla curvy protesta: ci vuole una categoria apposta per le curvy. Come quando in Sudafrica i bianchi non si arrendevano alla condivisione degli autobus, o delle scuole. Perché fino ad oggi ha imperato la supremazia dei magri. E delle magre, soprattutto. A iniziare dalla scuola, passando per le boutique dove odiose commesse ti squadravano con occhio perfido per dirti: qui non c’è niente per lei. Qualche casa di moda aveva iniziato anche a non fare più le taglie 46.

E diciamolo senza ipocrisia: non era neanche tanto facile fare amicizia se non avevi le misure giuste come racconta nel saggio «La giungla di Park Avenue» l’antropologa Wesnesday Martin. La gerarchia tribale dell’Upper East Side di New York dove le donne si confrontano sull’estetica e le mamme vanno addirittura in estasi per la magrezza di un bambino e lo esaltano se ha le gambe lunghe. Il peso come conferma del proprio ruolo, di appartenenza a una certa classe.

Anche gli uomini si erano convinti che le donne dovevano essere eteree, capaci di entrare in una taglia 38-40. Mentre di notte sognavano Marilyn e le altre, donne vere, con tutte le forme giuste. Perché l’assurdo dei diktat che hanno imperato fino ad oggi è che non solo dovevi essere magrissima, ma dovevi anche avere le curve. Un controsenso a cui può porre rimedio solo il chirurgo plastico. Una ricerca dell’Università di Westminster conferma che per gli uomini, soprattutto quello stressati dalla carriera, le donne floride sono un antidoto allo stress.

Così piano piano è iniziata la resistenza, una rivoluzione silenziosa, complice la rete dove i ragazzi si confrontano e acquisiscono modelli, più che nella vita reale. E nel web da tempo si erano affermati esempi diversi dalle ragazzine «giunco». A iniziare dalle sorelle Kardashian, trash, sicuramente, ma anche portatrici sane di grasso. La cantante Adele. La stessa Laura Pausini. Quando Karl Lagerfeld disse che Adele aveva una voce divina «ma era un po’ troppo grassa» il web insorse. E la diretta interessata rispose: «Non ho mai voluto essere come le modelle che ci sono sulle riviste. Rappresento la maggioranza delle donne e ne sono molto orgogliosa».

Ecco la maggioranza delle donne. È questo il punto. Dalla oligarchia di poche si sta tornando a una sana democrazia. Sono tante le donne, stufe di dover essere madri, mogli, amanti, figlie, in carriera e anche filiformi. Non solo costrette a fare il triplo delle fatica di un uomo, ma anche a farlo con poche calorie in corpo. E adesso a liberarle dalle catene estetiche è arrivata anche miss Italia Paola Torrente, orgogliosa della sua taglia 46.

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Il rischio del ‘voto per dispetto’

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Nell’intreccio tra referendum costituzionale e legge elettorale si ripresenta “una tendenza ormai alla moda”, scrive l’editorialista Luigi La Spina, quella del “ voto per dispetto ”. Intanto, il premier Matteo Renzi apre la nuova stagione politica con l’impegno a discutere la sorte dell’Italicum, la legge elettorale criticata da parte del suo partito, pur senza rinunciare ad attaccare Massimo D’Alema sul referendum.

La riforma non diventi una roulette

L’intreccio tra referendum sulla riforma costituzionale e legge elettorale costituisce un’altra formidabile occasione per confermare una tendenza ormai alla moda, quella del «voto a dispetto». Una tentazione alla quale sembra sempre più difficile resistere, anche perché dilaga in tutto il mondo, infrangendo quelli che erano una volta gli insuperabili muri fra la destra e la sinistra e innalzandone altri. Quelli che separano l’elettorato in una divisione ben più significativa e attuale, quella tra populisti e governativi, dove i primi sembrano gioiosamente arrembanti e i secondi difensori tremebondi di palazzi del potere in disfacimento.

La mancanza di leadership autorevoli e l’inconsistenza ideologica e politica dei partiti hanno liberato gli elettori da qualunque fedeltà a un programma, come si diceva una volta, e persino a un singolo progetto, facilitando così la disponibilità dei cittadini alle scelte più improvvisate, meno consapevoli delle conseguenze di un voto, magari in totale contraddizione con le loro intenzioni.

La mobilità elettorale di questi ultimi tempi, accompagnata dalla sempre più difficile capacità degli istituti di sondaggi di azzeccare i risultati di una consultazione, sono chiari segnali di questa tendenza.

Ecco perché la confusione tra il giudizio su una riforma costituzionale destinata a un importante cambiamento delle regole di un sistema che governa l’Italia da circa 70 anni e quello su una legge elettorale che, in 70 anni, è mutata secondo le più variabili convenienze dei partiti, offre l’opportunità, ma anche l’alibi, per giustificare qualsiasi motivazione per la scelta che gli italiani dovranno fare in autunno.

Renzi si è accorto tardi del rischio, non solo per l’approvazione della sua riforma costituzionale, ma anche per la sopravvivenza del suo governo e del suo stesso destino politico, di questa confusione e la sua disponibilità a un mutamento del cosiddetto Italicum testimonia la volontà di rimediare a un errore tattico, impensabile per un maestro di tattica quale si ritiene, forse non a torto.

Il ravvedimento del presidente del Consiglio conviene certamente a lui, ma, in fondo, conviene anche ai suoi concittadini, perché saranno aiutati a diradare, almeno un po’, quella nube di ipocrisie, vantaggi personali o di corrente politica, furbizie e veri e propri inganni che rendono davvero difficile a un elettore che voglia dare un voto consapevole decidere se approvare o no la riforma costituzionale. Le leggi elettorali, tra l’esigenza di assicurare la governabilità e il dovere di consentire una adeguata rappresentatività dei voleri del popolo, non sono mai perfette, come tutti i compromessi. Inquinare un giudizio su un importante cambiamento della nostra carta costituzionale come, tra gli altri, l’abolizione del cosiddetto bicameralismo perfetto con considerazioni, più o meno opinabili, su regole elettorali contingenti autorizzerebbe davvero a trasformare un voto importante in una roulette dove persino il banco non è favorito.

Le regole, sia quelle elettorali, sia e soprattutto quelle costituzionali, sono fondamentali per una democrazia ed è giusta, quindi, la grande attenzione di politici e dell’opinione pubblica alle loro riforme. Peccato che non ci sia altrettanta attenzione per quei cambiamenti che avvengono in silenzio, con quel mancato rispetto dei rapporti tra istituzioni e cittadini che contraddistingue l’esistenza di una vera democrazia. Come, ad esempio, avviene in questi giorni sul «caso Roma», dove le scelte, buone o cattive che siano, di una sindaca eletta dalla maggioranza dei votanti vengono subordinate al giudizio di un fantomatico «direttorio», a composizione variabile e imperscrutabile, e sottoposte al verdetto finale di un tutt’altro che fantomatico Grillo. I romani hanno votato Virginia Raggi, magari qualcuno se n’è pentito, ma non si può considerare accettabile, del tutto rispondente alle regole della democrazia, quella reale e non quella formale, che il nome scritto sulla scheda elettorale fosse uno pseudonimo.

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Votare per dispetto o non votare è farsi male da soli
Votare per dispetto o non votare è farsi male da soli

Intervista a Luigi Ambrosetti, lo Street Artist romano autore di “Lui con Carello”

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Lo Street Artist Luigi Ambrosetti si racconta in esclusiva a ViVicentro. La storia di “Lui con carello”, il personaggio che spopola per i quartieri di Roma.

Roma- Luigi Ambrosetti, in arte LAC68, è un artista romano molto noto negli ambienti della Street Art.

Nato a Roma nel 1968, a San Lorenzo, il suo destino è stato fin da subito segnato dall’arte: la zona del Municipio Roma II dove venne alla luce, tra il pastificio Cerere e la vetreria Sciarra, è diventato il polo internazionale dell’arte romana, quell’arte che è diventata la sua passione e che lo ha da sempre accompagnato, anche dopo il diploma di ragioneria quando iniziò a lavorare nell’azienda di trasporti del padre.

Si definisce un “fumettaro” ed è un appassionato di film di animazione. “Il mio sogno era diventare un disegnatore della MARVEL”, ci rivela Luigi Ambrosetti durante l’intervista. È invece diventato uno Street Artist e scultore affermato.

Come nasce la sua arte?

Con mio padre avevamo una società di trasporti presso lo scalo merci di San Lorenzo, a Roma. All’entrata c’era la polizia ferroviaria che aveva un gran da fare: la mattina c’era un gran viavai di gente, barboni che dormivano dentro i vagoni in sosta e dei tipi strani, con felpa, cappuccio e berretto tutti sporchi di colore, che disegnavano STREET ART sui vagoni. Ero solo un bambino ma da lì ho capito che era bello disegnare ovunque, su qualsiasi supporto: muri, macchine, vespe…”.

E così l’artista Ambrosetti ha iniziato a dipingere ovunque senza più fermarsi. Ha realizzato centinaia di quadri, grandi e piccoli, commissionati e venduti in giro per l’Italia, mentre all’incirca un altro centinaio fa parte della sua collezione privata; ha dipinto chilometri di muri delle borgate romane restituendo decoro e colore a quelle degradate e spesso dimenticate; ha vivacizzato le vetrine dei negozi di ogni parte di Roma (e dintorni) con uno stile particolare ed estremamente personale, tale da essere molto richiesto negli eventi dedicati a questo genere artistico contemporaneo. “La mia è una pittura espressionista, mi è sempre piaciuto dipingere donne con mani lunghe e affusolate, sensuali”, precisa l’artista.

Le sue opere, apparentemente semplici, sono in realtà complesse: un innocuo scorcio di vita quotidiana viene costantemente “contaminato” da qualche elemento fantastico, e l’ignaro ammiratore, dinanzi a quelle “semplici opere”, viene rapito dall’apparente quotidianità e catapultato nel mondo della fantasia di Lac68.

 L’ultima mostra alla quale Luigi Ambrosetti ha partecipato con successo è stata presentata lo scorso 9 giugno (“Diversità- Travelling Arts Project, di Miriam Castelnuovo), presso Officine Farneto Roma, una mostra di artisti contemporanei in cui appare il distintivo Street Art  “LUI COL CARELLO” di Luigi Ambrosetti.

Luigi Ambrosetti insieme a "Lui con carello"
Luigi Ambrosetti insieme a “Lui con carello”

Chi è Lui con Carello?

È un’entità che si materializza nel centro commerciale, generato dalle emozioni di chi lo frequenta. ‘Lui’ gira sempre con un carrello della spesa vuoto dal quale non si separa mai, quel carrello è come l’orsacchiotto per un bambino”.

“Il centro commerciale – ci spiega l’artista– nasce per speculare sul consumatore ma allo stesso tempo accoglie persone e da’ servizi senza pagare, quindi per antonomasia rappresenta il centro sociale più grande e diffuso nel mondo. Lui, dunque, nasce e cresce nel centro commerciale, pur rimanendo sempre uguale, sempre lo stesso. Non conosce il mondo esterno, decide perciò di uscire per conoscerlo tramite la STREET ART e attraverso ogni mezzo possibile. Succede così che incontra nuovi amici e scopre un mondo tutto nuovo”. I suoi personaggi, attraverso l’arte, raccontano storie e come in un fumetto si rivolgono all’interlocutore rappresentando uno spaccato di sé.

Una delle ultime “creature” partorite dalla vena artistica di Lac68, è GattoMuro, un personaggio che “esce” dalla pittura per diventare una scultura, in legno o in cemento, di dimensioni più o meno grandi a secondo del luogo che andrà ad occupare. L’ultimo gatto plasmato dalle abili mani di Luigi Ambrosetti è stato realizzato appena una settimana fa in via Renato Guttuso, a La Rustica; un altro ha partecipato la scorsa settimana al “Festival Street Art Gian Maria Volontè”, a Primavalle. Un’analoga scultura raffigurante un gatto in ferro e cemento, alta circa 3 metri, si trova al MAAM Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz (in via Prenestina 913, ex stabilimento Fiorucci).

supereroi-suicide_squadLui incontra nuovi amici (Ceprano) mostra-officine-farneto-foto-dal-web

Molte opere di Luigi Ambrosetti sono esposte alla galleria Toselli Milano ma l’attività dell’artista continua ed è alla costante ricerca di nuovi spazi da “firmare”. Nel frattempo, la sua Street Art si può anche ammirare in via Pineta Sacchetti (un percorso di 56 opere di Street art realizzate con il progetto “Pinacci nostri”, patrocinato dal Municipio XIV, al quale hanno partecipato anche altri artisti a titolo gratuito), alla Stazione FS Nomentana, in Via Val Padana, a Labaro (in Via delle Galline Bianche), al Trullo (XI Municipio, dove il quartiere si colora con magnifici murales), alla Takeawaygallery di Stefano Esposito (in Via della Reginella, nel cuore del vecchio Ghetto), a Lunghezzina di Castelverde, a Ceprano…

Alcune opere sono anche pubblicate dal gruppo Facebook “Arte In Stazione E Città a Colori”.

Maria D’Auria

 

L’apertura di Renzi: impegno a discutere sorte dell’ Italicum

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Il premier Matteo Renzi apre la nuova stagione politica con l’impegno a discutere la sorte dell’ Italicum , la legge elettorale criticata da parte del suo partito, pur senza rinunciare ad attaccare Massimo D’Alema sul referendum. Intanto, nell’intreccio tra referendum costituzionale e legge elettorale si ripresenta “una tendenza ormai alla moda”, come scrive l’editorialista Luigi La Spina, quella del “voto per dispetto”.

D’Alema, nemico perfetto: ecco la nuova strategia di Renzi per il Sì

Legge elettorale, così il premier punta a stanare gli oppositori

ROMA – Il premier non ha in tasca una proposta alternativa all’Italicum. Nè crede che un altro progetto possa ottenere in Parlamento una maggioranza più ampia di quella strappata a fatica (con la fiducia) un anno e mezzo fa. Fosse per lui magari punterebbe sul sistema del provincellum, caldeggiato dal fedelissimo Dario Parrini, che sostituisce le preferenze con 600 collegi uninominali. Ma non lo brandisce, se non altro perché è molto probabile che non riscuoterebbe grande successo in Parlamento tra chi vorrebbe magari un ritorno al proporzionale senza ballottaggio. E che invece è disposto a incassare quella modifica gradita a tutti tranne ai grillini del premio alla coalizione e non alla lista.

Il cerino in mano agli altri

Dunque, sondando gli strateghi del Pd si capisce che il vero intento dell’uscita di ieri «gli altri facciano le loro proposte, noi faremo le nostre», è rimettere il cosiddetto cerino nelle mani dei dissidenti. Un’uscita che svela l’intenzione di «verificare prima le proposte degli altri, dei più zelanti sul tema», confermano i suoi uomini. E si vedrà, attraverso una modalità ancora da definire (capigruppo Pd con missioni diplomatiche o altro) se i vari sistemi, come il Mattarellum 2.0 caldeggiato dai compagni, possano ottenere numeri in grado di varcare il Rubicone. Cosa allo stato assai ardua.

Dividere i nemici interni  

Ma se Renzi ha voluto rivendicare le cose di sinistra del governo, come le unioni civili o la sintonia con Tzipras anti-austerity è anche per blandire la parte dei militanti bersaniani, tentando di dividere la fronda interna tra buoni e cattivi. Perché è convinto che in una contesa referendaria che allo stato vede le due parti fifty-fifty, se riuscirà a scalfire il fronte a lui ostile anche di un pezzo, potrà portare a casa la partita. In ogni caso avverte quelli che lo osteggiano, che pure se perde il referendum non uscirà di scena: si ricandiderà da leader del Pd: «Vi aspetto», dice a tutti. E chi pensa di riprendersi facilmente il partito al congresso di fine 2017 deve fare bene i suoi calcoli.

«Matteo annusa profumo di vittoria, il clima è cambiato, i sondaggi vanno meglio, la gente comincia a capire che la riforma è giusta», racconta chi è vicino al leader dopo il comizio-affondo. E sarà proprio per questo sentiment positivo, che Renzi trasforma una liturgia come la chiusura della Festa dell’Unità da parte del segretario, in un processo di rovesciamento della narrazione fin qui andata in onda sul referendum: cavalcando lui la personalizzazione, mettendo all’indice i nemici della riforma. E scegliendosi un avversario con un volto preciso, una figura da fissare bene nell’immaginario collettivo dei militanti, quella di Massimo D’Alema. Anzi, due figure per essere più esatti, quella di D’Alema e dell’altro ex premier di una stagione che fu, Silvio Berlusconi.

I due vecchi leader  

Per provare a vincere il referendum con la modalità che gli consentì due anni fa di prendere il potere, la rottamazione dei vecchi «leader del passato», come dice con tono sprezzante. «Matteo ha voluto mettere in luce che chi oggi contrasta la nostra riforma che è nel solco delle stagioni dell’Ulivo si pone da solo in contraddizione», dice il sottosegretario Davide Faraone lì a Catania con Renzi. «Il suo tentativo è presentare D’Alema insieme a Berlusconi come i due leader del passato che cercano di frenare il futuro, due leader che sono insieme agli occhi della nostra base il simbolo di una politica inconcludente». E come altre volte si è lanciato nell’imitazione del Berlusca con qualche «mi consenta» buttato lì in milanese, a Catania si lancia nell’imitazione di “baffino” calcando le parole alla romana, per demolirne col sarcasmo l’autorevolezza, facendo sganasciare la platea ma facendo infuriare i compagni come Speranza, arrivato in Sicilia per ascoltare qualche apertura sull’Italicum più dettagliata delle ultime. E ripartito col fumo che gli esce dal naso e il grido di battaglia, «se le cose stanno così voterò no al referendum».

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lastampa/D’Alema, nemico perfetto: ecco la nuova strategia di Renzi per il Sì CARLO BERTINI

Hillary vs Trump: negli Stati tradizionalmente liberal il vantaggio su Trump si riduce

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Il malore che ha obbligato Hillary Clinton a lasciare la cerimonia per le vittime dell’11 settembre è ora al centro del dibattito e non è l’unica preoccupazione tra i democratici: nell’ultimo sondaggio nazionale il vantaggio su Donald J. Trump si riduce in Stati tradizionalmente liberal.

E la battaglia per la Casa Bianca si spinge anche negli Stati “sicuri”

Testa a testa Hillary-Trump. Si riaprono i giochi nei feudi dei leader

Hillary Clinton, malessere a cerimonia 11 settembre
Hillary Clinton, malessere a cerimonia 11 settembre

Oltre alla salute, Hillary Clinton comincia ad avere problemi seri anche con i sondaggi. Non solo perché nell’ultimo mese il suo vantaggio su Donald Trump a livello nazionale si è molto ridotto, ma anche perché i due rivali ora sono testa a testa in parecchi Stati contesi, i cosiddetti «battleground states», che in teoria non dovevano essere così incerti. Questo discorso vale per Hillary in Nevada e New Hampshire, ma è vero anche per Donald in Georgia e Arizona, rendendo ancora più imprevedibile l’esito della sfida.

Ad agosto, subito dopo le due Convention, Clinton aveva preso il largo, arrivando a distaccare Trump di circa 8 punti nei rilevamenti nazionali. La Casa Bianca però si conquista vincendo nei singoli Stati, che assegnano i 270 voti elettorali necessari ad ottenere la presidenza, e soprattutto qui Hillary aveva una forte posizione di vantaggio, dalla Pennsylvania alla Florida, passando anche per l’Ohio e il Wisconsin.

Nel mese di agosto, però, Clinton ha lasciato quasi interamente il campo al suo avversario. Lei si è dedicata soprattutto alla raccolta dei fondi elettorali, tenendo pochissimi comizi ed eventi pubblici. La campagna di Trump ha insinuato che questo avveniva per problemi di salute, ma comunque ne ha approfittato, occupando le prime pagine dei giornali e le dirette televisive, ad esempio con iniziative tipo il viaggio in Messico. Il risultato è stata una rimonta, che a questo punto a livello nazionale ha portato Donald a circa 3 punti da Hillary, secondo la media dei vari sondaggi stilata da Real Clear Politics. Solo il «Washington Post» ieri dava Clinton avanti ancora di 5 punti, sottolineando però che il livello di entusiasmo tra gli elettori democratici è pericolosamente basso.

Ora un rilevamento fatto dal «Wall Street Journal» e da Marist indica una tendenza particolare anche al livello dei singoli Stati, dove le distanze si stanno accorciando pure in regioni che sembravano fuori dalla competizione. Nel New Hampshire e nel Nevada, ad esempio, Hillary è avanti a Donald di un solo punto, rispettivamente 42 a 41%, e 45 a 44%. Questi erano stati che Obama aveva vinto facilmente nelle ultime elezioni, e i democratici davano per scontato di ritrovarli dalla loro parte. Invece il testa a testa, oltre ad essere in generale preoccupante, allarga la mappa delle regioni dove bisogna combattere, costringendo ad investire tempo della candidata e soldi della campagna, in comizi, spot televisivi ed altro.

Il discorso vale anche per Trump, che in Arizona è avanti di un punto, 42 a 41%, e in Georgia di tre, 46 a 43%. Questi sono Stati che i repubblicani avevano vinto nettamente nel 2012, nonostante la sconfitta generale subita poi da Romney. Donald è anche più debole di quanto non lo fosse Mitt in Texas, ma è molto difficile che questo Stato entri davvero in gioco. Anche in Florida, Iowa e North Carolina i due candidati sono separati da meno di un punto.

A meno di sessanta giorni dal voto questa situazione è molto incerta, ma sembra più preoccupante per Hillary, perché solo un mese fa lei era in netto vantaggio, però non è riuscita a chiudere la partita. La rimonta di Trump ora sta allargando la mappa degli Stati contesi, e questo complica la strategia della Clinton. La candidata democratica, infatti, non può più permettersi il lusso di concentrare le proprie energie e le proprie risorse economiche su pochi Stati decisivi, come la Pennsylvania, l’Ohio e la Florida. Deve difendersi anche nelle regioni che sembravano sicure, come il Nevada o il New Hampshire, e contrattaccare in quelle repubblicane in bilico, tipo la Georgia e l’Arizona, per mettere in difficoltà Trump e complicare la sua offensiva nel proprio territorio. Tutto questo rende più faticosa e dispendiosa la sua campagna, proprio mentre sembra essere più debole fisicamente, e apre la porta a sorprese in vista del voto di novembre.

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vivicentro/Hillary vs Trump: negli Stati tradizionalmente liberal il vantaggio su Trump si riduce
lastampa/E la battaglia per la Casa Bianca si spinge anche negli Stati “sicuri” PAOLO MASTROLILLI – INVIATO A NEW YORK

Dzeko in mixed zone: grande intesa in campo con Totti (VIDEO)

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Dichiarazioni di Dzeko nel post partita Roma Sampdoria

Roma- Abbiamo ascoltato Edin Dzeko in mixed zone al termine di Roma Sampdoria, la gara vinta dalla Roma in rimonta nella ripresa dopo l’ingresso in campo di Dzeko e Totti. I due hanno strabiliato l’Olimpico dando un volto completamente nuovo alla partita, proprio mentre i giallorossi subivano un pesante 1-2 in casa.

Edin Dzeko, nel post partita ha dichiarato: “L’intesa con Totti è stata molto buona, abbiamo creato 7-8 occasioni da gol, so come muovermi, dove aspettare la palla… e così è stato per il gol”.

Maria D’Auria

La malattia di Hillary irrompe nelle elezioni Usa

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Un malore obbliga Hillary Clinton a lasciare la cerimonia per le vittime dell’11 settembre. Molte ore dopo l’episodio il medico di Clinton afferma che la candidata ha la polmonite e ora cancella la tappa elettorale in California.

Hillary Clinton, malessere a cerimonia 11 settembre
Hillary Clinton, malessere a cerimonia 11 settembre

Le immagini della giornata a New York sono due e potrebbero condizionare il voto di milioni di elettori. Nella prima si vede Clinton di spalle: in evidente difficoltà a salire sul Suv che la porterà a casa della figlia Chelsea. Nella seconda, scattata poche ore dopo, appare sorridente a passeggio per Manhattan. Fra le due immagini sono trascorsi 90 minuti durante i quali Hillary si è rinchiusa a casa della figlia a Manhattan, senza andare in ospedale.

La salute di Clinton è ora al centro del dibattito e non è l’unica preoccupazione tra i democratici: nell’ultimo sondaggio nazionale il vantaggio su Donald J. Trump si riduce in Stati tradizionalmente liberal.

Malore per Hillary Clinton. Il suo medico: “Ha la polmonite, le avevo consigliato di riposare”

Il portavoce della campagna della candidata conferma: «È a casa della figlia Chelsea»

Hillary Clinton ha la polmonite. E’ la diagnosi rivelata dal suo medico personale, dopo che ieri è stata costretta ad abbandonare la cerimonia di commemorazione degli attentati dell’11 settembre a New York, quasi svenendo mentre saliva sulla sua auto. Secondo la dottoressa Lisa Bardack, si è sentita male per il caldo e la disidratazione. La polmonite è curabile ma l’episodio è stato drammatico, e Trump lo userà per sostenere che non è nelle condizioni di salute per fare il presidente.

Ieri mattina alle otto Hillary è andata a Ground Zero per partecipare al ricordo delle vittime degli attentati di al Qaeda, insieme al candidato repubblicano Donald Trump. Verso le nove e mezza, però, si è allontanata. La prima a dirlo è stata la tv di notizie conservatrice Fox, riportando le dichiarazioni di alcuni membri delle forze dell’ordine che avevano testimoniato il suo malore. Per circa un’ora e mezza la campagna della Clinton non ha detto nulla, ma poi il portavoce Nick Merrill ha ammesso il problema: «Durante la cerimonia si è sentita sovraccaldata, e quindi è andata a casa della figlia. Ora sta molto meglio». Chelsea infatti abita a Madison Square, vicino Ground Zero. Verso le undici e quaranta Hillary è uscita dall’appartamento della figlia indossando gli occhiali da sole e camminando senza aiuto. Ha salutato la folla, scattato una foto con una bambina, e ha detto: «Mi sento alla grande. E’ una bella giornata a New York». Quindi è partita per tornare nella sua villa di Chappaqua, a nord di New York, dove è arrivata intorno all’una del pomeriggio.

Poco dopo l’incidente, però, è stato pubblicato un video del momento in cui Clinton ha lasciato la cerimonia, testimonianza molto drammatica. Hillary è sostenuta da due persone, sembra di non essere in grado di camminare da sola, e inciampa mentre sale sopra il van. Oggi doveva partire per un viaggio elettorale in California e Nevada, che però è stato cancellato.

La questione della salute della candidata democratica gira dal dicembre del 2012, quando era segretario di Stato. Allora ebbe una forte influenza intestinale, e poi cadde mentre era al bagno, subendo una concussione alla testa. I medici fecero le analisi, e scoprirono un trombo vicino al cervello che aveva richiesto l’intervento chirurgico per rimuoverlo. Dopo l’operazione lei era tornata al lavoro, indossando però gli occhiali speciali “fresnel prism” che avevano attirato l’attenzione dei media, perché si usano in genere quando una persona vede doppio.

Gli Stati Uniti ricordano il 15esimo anniversario del’11 settembre. A New York il rintocco di una campana ha dato l’inizio a sei minuti di silenzio per ricordare le vittime a Ground Zero. La cerimonia è iniziata alle 8.46, ora locale, il momento in cui il primo aereo ha colpito la Torre Nord del World Trade Center. Poi è iniziata la lettura dei nomi di tutte le 2.977 vittime. Alla cerimonia a New York hanno partecipato anche i due candidati alle elezioni presidenziali, la democratica Hillary Clinton e il repubblicano Donald Trump. A Washington il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha osservato un minuto di silenzio alla Casa Bianca alle 8.46. Poi si è spostato al Pentagono per ricordare le 184 vittime dello schianto del volo 77 dell’Aa contro la sede del ministero della Difesa a Washington.

La campagna di Donald Trump, che ha 70 anni, ha molto insistito nelle ultime settimane sul tema della salute di Hillary, in particolare sottolineando alcune occasioni in cui la tosse l’ha costretta ad interrompere i suoi comizi. L’ultima volta è successo durante il Labor day all’inizio di settembre. L’ex sindaco di New York Giuliani era stato particolarmente duro, invitando tutti ad andare su internet per vedere i video che dimostrerebbero i problemi di salute della Clinton. Il giornale scandalistico National Enquirer ha pubblicato nell’ultima edizione una copertina in cui sostiene che lei è gravemente malata, e anche il marito Bill sarebbe in fin di vita per i problemi di cuore, dove era stato operato. Si specula persino sulla capacità di Hillary di arrivare al voto, e la necessità di sostituirla in corsa col vice Kaine, o con personaggi tipo Joe Biden e John Kerry. Nel caso in cui si ritirasse, le regole del Partito prevedono che la direzione nazionale si riunisca per eleggere un nuovo candidato, che necessariamente non potrebbe passare attraverso il processo delle primarie. Se si realizzasse una situazione del genere, il voto di novembre potrebbe anche essere rimandato di qualche settimana, per consentire al nuovo candidato di fare la sua campagna.

I portavoce della Clinton avevano liquidato gli attacchi sulla salute, dicendo che lei soffriva di allergia, in particolare a Trump. La campagna del candidato repubblicano però aveva risposto chiedendo che rilasciasse più informazioni sulla sua salute, nonostante Donald abbia pubblicato solo un breve e vago certificato medico.

SPECIALE – Come siamo cambiati dopo l’11 settembre

Hillary ha 68 anni e nel luglio scorso il suo medico, Bardack, aveva scritto che «è in una condizione fisica eccellente e adatta a servire come presidente». Il certificato di due pagine diceva che la Clinton soffre di ipotiroidismo e allergie stagionali al polline, quindi prende l’Armour Thyroid per il primo problema, gli antistaminici per il secondo, e l’anticoagulante Coumadin per evitare altri trombi, oltre alla vitamina B12. Alcune di queste medicine, sommate al forte caldo di ieri a New York e alla disidratazione, possono provocare svenimenti. Dopo lo svenimento, però, quelle che sembravano solo speculazioni politiche sono diventate preoccupazioni reali, e la campagna ha sentito la necessità di rispondere subito. Il dottor Bardack ha visitato Hillary a Chappaqua, e poi ha rivelato che aveva diagnosticato la polmonite già venerdì scorso, prescrivendo antibioti e consigliando riposo. La campagna è andata avanti, ma lei non ha retto, e la crisi di ieri l’ha costretta a rivelare la verità.

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lastampa/Malore per Hillary Clinton. Il suo medico: “Ha la polmonite, le avevo consigliato di riposare” PAOLO MASTROLILLI – INVIATO A NEW YORK

Paralimpiadi Rio 2016: medagliere aggiornato alla 4rta giornata

PARALIMPIADI RIO 2016 Medagliere aggiornato alla quarta giornata. Cina al comando, Italia 27esima con 13 medaglie: 1 oro,  6 argento e 6 bronzo

MEDAGLIERE PARALIMPIADI RIO 2016


In Italia è la Rai che detiene i diritti in esclusiva per la trasmissione delle gare olimpiche: in particolare da Rai 2 (già rete olimpica) e da Rai Sport 1, che ad agosto scorso hanno trasmesso in diretta le gare delle Olimpiadi. In totale, oltre 400 ore di programmazione, delle quali 280 in diretta.

Raisport1 sarà il canale tematico completamente votato ai Giochi Paralimpici, con 12 ore al giorno di programmazione in diretta, dalle 14.00 alle 4.00, e 12 ore di differita, dalle 4.00 alle 14.00. Il canale tematico sarà visibile anche in Hd.

Su Rai2 ogni giorno prevista la diretta dall’1.30 alle 4.00 di notte. In mattina, dalle 9.00 alle 9.45, la sintesidelle gare più importanti della notte.

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Paralimpiadi Rio 2016: gli azzurri in gara lunedì 12 settembre

Ecco l’elenco degli atleti paralimpici azzurri in gara lunedì 12 settembre. Da tenere in grande considerazione, come sempre, la vasca dell’Olympic Aquatics Stadium con Cecilia Camellini e Federico Morlacchi in acqua a caccia di altre medaglie. Degne di attenzione, poi, anche le prestazione nell’atletica di Alvide De Vidi nei 100 metri categoria T51 e di Oney Tapia nel lancio del disco (categoria F1).

14.00     SCHERMA – Sciabola, prova individuale (maschile) – ALESSIO SARRI

14.00     TIRO CON L’ARCO – Prova a squadre compound, turni eliminatori e finali (misto) – ALBERTO SIMONELLI/ELEONORA SARTI

14.44     NUOTO – 400m stile libero, batterie (S13 femminile) – ALESSIA BERRA

14.59     NUOTO – 150m IM, batterie (SM4 maschile) – EFREM MORELLI

15.11     NUOTO – 150m IM, batterie (SM4 femminile) – ARJOLA TRIMI

15:30     SCHERMA – Sciabola, prova individuale (maschile) – ANDREA PELLEGRINI

15.33     NUOTO – 50m stile libero, batterie (S11 femminile) – CECILIA CAMELLINI, MARTINA RABBOLINI

15.44     NUOTO – 100m farfalla, batterie (S10 maschile) – RICCARDO MENCIOTTI

15.58    NUOTO – 100m stile libero, batterie (S9 maschile) – FEDERICO MORLACCHI

16.00    TENNIS – Singolare, terzo turno (maschile) – FABIAN MAZZEI

16.08     NUOTO – 100m stile libero, batterie (S9 femminile) – FRANCESCA SECCI

16.18     NUOTO – 200m IM, batterie (SM6 maschile) – MARCO MARIA DOLFIN

16.42     NUOTO – 50m farfalla, batterie (S7 maschile) – VALERIO TARAS

16.54     NUOTO – 50m stile libero, batterie (S5 maschile) – GIOVANNI SCIACCALUGA

17.40     ATLETICA – 100 metri  batterie (T51) –  ALVISE DE VIDI

18.00     VELA – SKUD18 (2 regate) – GUALANDRIS, ZANETTI

18:10     VELA – 2.4mR (2 regate) – SQUIZZATO

18:30     VELA – Sonar (2 regate) –  RAGGI, SOLAZZO, PIRA

19.00     SPORT EQUESTRI – Team test, Grade Ia – LUIGI ACERBI, SARA MORGANTI

22:48     ATLETICA  – Lancio del disco (F1 maschile) finale – ONEY TAPIA

23.05     ATLETICA  – 400 metri T44 finale – GIUSEPPINA VERSACE

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

Immagine: Finp

Paralimpiadi Rio 2016: programma, orari e tv di lunedì 12 settembre

Quinta giornata a Rio per le Paralimpiadi Rio 2016: l’Italia è ancora indietro nel medagliere e punta a vincere ancora per scalare la graduatoria.

Tutto il programma odierno:

LUNEDÌ 12 SETTEMBRE:

14.00     SCHERMA – Sciabola, prova individuale (maschile)

14.00     TIRO CON L’ARCO – Prova a squadre compound, turni eliminatori e finali (misto)

14.00     GOALBALL – Turno preliminare (2 partite, maschile e femminile)

14.00     BASKET – Turno preliminare (2 partite, maschile e femminile)

14.30     TIRO A SEGNO – Carabina 50 metri 3 posizioni, qualificazione e finale (R7 maschile)

14.30     NUOTO – 400m stile libero, batterie (S13 maschile)

14.30     NUOTO – 400m stile libero, batterie (S13 femminile)

14.30     NUOTO – 150m IM, batterie (SM4 maschile)

14.30     NUOTO – 150m IM, batterie (SM4 femminile)

14.30     NUOTO – 50m stile libero, batterie (S11 maschile)

14.30     NUOTO – 50m stile libero, batterie (S11 femminile)

14.30     NUOTO – 100m farfalla, batterie (S10 maschile)

14.30     NUOTO – 100m farfalla, batterie (S10 femminile)

14.30     NUOTO – 100m stile libero, batterie (S9 maschile)

14.30     NUOTO – 100m stile libero, batterie (S9 femminile)

14.30     NUOTO – 200m IM, batterie (SM6 maschile)

14.30     NUOTO – 200m IM, batterie (SM6 femminile)

14.30     NUOTO – 50m farfalla, batterie (S7 maschile)

14.30     NUOTO – 50m farfalla, batterie (S7 femminile)

14.30     NUOTO – 50m stile libero, batterie (S5 maschile)

14.30     NUOTO – 50m stile libero, batterie (S5 femminile)

14.30     BASKET – Turno preliminare (2 partite, maschile e femminile)

15.00     ATLETICA – 400m, batterie (T52 maschile)

15.00     ATLETICA – Getto del peso, finale (F53 femminile)

15.00     ATLETICA – 400m, finale (T54 maschile)

15.00     ATLETICA – 400m, batterie (T37 femminile)

15.00     ATLETICA – Salto in lungo, finale (F36 maschile)

15.00     ATLETICA – 200m, finale (T35 maschile)

15.00     ATLETICA – 200m, finale (T12 femminile)

15.00     ATLETICA – Getto del peso, finale (F42 maschile)

15.00     ATLETICA – 200m, batterie (T36 femminile)

15.00     ATLETICA – 200m, batterie (T11 femminile)

15.00     ATLETICA – 1500m, batterie (T54 maschile)

15.00     TENNISTAVOLO – Singolare, finali per le medaglie (SM5 maschile)

15.00     TENNISTAVOLO – Singolare, finali per le medaglie (SF4 femminile)

15.00     TENNISTAVOLO – Singolare, finali per le medaglie (SM7 maschile)

15.00     TENNISTAVOLO – Singolare, finali per le medaglie (SF8 femminile)

15.00     SITTING VOLLEY – Turno preliminare (1 partita, femminile)

15.00     POWERLIFTING – 73kg (femminile)

15.00     SPORT EQUESTRI – Team test, Grade IV

15.00     SPORT EQUESTRI – Team test, Grade Ia

15.00     CALCIO A 7 – Turno preliminare (1 partita)

16.00     BOCCIA – Coppie, Finale per il bronzo (BC4, BC3 misto)

16.00     BOCCIA – Prova a squadre, finale per il bronzo (BC1/BC2 misto)

16.00     BOCCIA – Coppie, Finale per l’oro (BC4 misto)

16.00     TENNIS – Singolare, terzo turno (maschile)

16.00     TENNIS – Singolare, quarti di finale (femminile)

16.00     TENNIS – Doppio, quarti di finale (maschile)

17.00     TENNIS – Doppio, semifinali (femminile)

17.00     TENNIS – Individuale quad, semifinali

18.00     POWERLIFTING – 79kg (femminile)

18.00     VELA – SKUD18 (2 regate)

18.00     VELA – 2.4mR (2 regate)

18.00     VELA – Sonar (2 regate)

19.00     SITTING VOLLEY – Turno preliminare (2 partite, maschile)

19.00     CALCIO A 7 – Turno preliminare (2 partite)

19.15     GOALBALL – Turno preliminare (2 partite, maschile e femminile)

21.00     TENNISTAGVOLO – Individuale, finali per le medaglie (SF3, SF5, SF11 femminile)

21.00     TENNISTAVOLO – Individuale, finali per le medaglie (SM10 maschile)

21.00     POWERLIFTING – 80kg (maschile)

22.15     BASKET – Turno preliminare (3 partite, maschile)

22.30     ATLETICA – 1500m, batterie (T54 femminile)

22.30     ATLETICA – Tiro del giavellotto, finale (F57 maschile)

22.30     ATLETICA – 400m, batterie (T20 femminile)

22.30     ATLETICA – Lancio del disco, finale (F11 maschile)

22.30     ATLETICA – Getto del peso, finale (F35 maschile)

22.30     ATLETICA – 400m, finale (T44 femminile)

22.30     ATLETICA – 4x100m, batterie (T11-13 maschile)

22.30     ATLETICA – Salto in alto, finale (F44 maschile)

22.30     ATLETICA – 4x100m, finale (T42-47 maschile)

22.30     ATLETICA – 100m, finale (T34 maschile)

22.30     ATLETICA – 100m, batterie (T51 maschile)

22.30     ATLETICA – 100m, batterie (T38 maschile)

22.30     ATLETICA – 200m, finale (T44 maschile)

22.30     ATLETICA – 200m, semifinali (T11 femminile)

22.30     NUOTO – 400m stile libero, finale (S13 maschile)

22.30     NUOTO – 400m stile libero, finale (S13 femminile)

22.30     NUOTO – 150m IM, finale (SM4 maschile)

22.30     NUOTO – 150m IM, finale (SM4 femminile)

22.30     NUOTO – 50m stile libero, finale (S11 maschile)

22.30     NUOTO – 50m stile libero, finale (S11 femminile)

22.30     NUOTO – 100m farfalla, finale (S10 maschile)

22.30     NUOTO – 100m farfalla, finale (S10 femminile)

22.30     NUOTO – 100m stile libero, finale (S9 maschile)

22.30     NUOTO – 100m stile libero, finale (S9 femminile)

22.30     NUOTO – 200m IM, finale (SM6 maschile)

22.30     NUOTO – 200m IM, finale (SM6 femminile)

22.30     NUOTO – 50m farfalla, finale (S7 maschile)

22.30     NUOTO – 50m farfalla, finale (S7 femminile)

22.30     NUOTO – 50m stile libero, finale (S5 maschile)

22.30     NUOTO – 50m stile libero, finale (S5 femminile)

22.40     BOCCIA – Coppie, finale per l’oro (BC3 misto)

22.40     BOCCIA – Prova a squadre, finale per l’oro (BC1/BC2 misto)

23.15     GOALBALL – Turno preliminare (3 partite, maschile e femminile)

23.30     SITTING VOLLEY – Turno preliminare (2 partite, maschile e femminile)

23.30     TENNIS – Individuale, terzo turno (maschile)

23.30     TENNIS – Individuale, quarti di finale (femminile)

23.30     TENNIS – Doppio, quarti di finale (maschile)

23.30     TENNIS – Individuale, semifinali (quad)

MARTEDÌ 13 SETTEMBRE:

00.00     CALCIO A 7 – Turno preliminare (1 partita)


In Italia è la Rai che detiene i diritti in esclusiva per la trasmissione delle gare olimpiche: in particolare da Rai 2 (già rete olimpica) e da Rai Sport 1, che ad agosto scorso hanno trasmesso in diretta le gare delle Olimpiadi. In totale, oltre 400 ore di programmazione, delle quali 280 in diretta.

Raisport1 sarà il canale tematico completamente votato ai Giochi Paralimpici, con 12 ore al giorno di programmazione in diretta, dalle 14.00 alle 4.00, e 12 ore di differita, dalle 4.00 alle 14.00. Il canale tematico sarà visibile anche in Hd.

Su Rai2 ogni giorno prevista la diretta dall’1.30 alle 4.00 di notte. In mattina, dalle 9.00 alle 9.45, la sintesidelle gare più importanti della notte.

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Twitter: @Giandomatrix

Immagine pagina FB Oney Tapia

Monopoli- Juve Stabia, le pagelle

Prima vittoria esterna per la Juve Stabia in questo campionato. Le vespe espugnano Monopoli per la prima volta nella loro storia grazie allo 0-1 firmato da Del Sante al nono del primo tempo. Russo nel finale salva il risultato. Ecco le pagelle delle vespe:

RUSSO 7: A dir la verità è un po’ impreciso nel primo tempo ma al 94′ compie un MIRACOLO che regala la vittoria ai suoi.

CANCELLOTTI 6: Tiene bene gli attacchi di Pinto e Nicolini.

MORERO 6: Salva un gol sulla linea nel primo tempo ma è quello che fa più errori della catena difensiva.

AMENTA 6.5: Leader. Da una mano a tutti.

LIOTTI 6: Stesso discorso fatto per Cancellotti, buona prova.

SALVI 6: Prova senza lode ne infamia per lui.

ESPOSITO 6.5: Da continuità alla prova di domenica scorsa.

IZZILLO 6.5: Pimpante. Aiuta in entrambe le fasi.

MAROTTA 6: Prova qualche guizzo interessante, sufficiente la sua gara.

KANOUTE 7: Imprendibile. Troppo veloce per tutti. Sulla sua fascia fa quel che vuole nonostante una condizione fisica precaria.

DEL SANTE 6.5: Fa gol dopo nove minuti e poi aiuta la squadra a salire.

LISI 6: Entra al posto di Marotta e prova qualche ripartenza interessante.

SANDOMENICO 5.5: Perde qualche pallone ingenuamente e spreca un grandissimo contropiede. Da rivedere.

MONTALTO 6: La condizione è quella che è. Gioca poco e sicuramente avrà tempo per far vedere le sue qualità.

Paralimpiadi Rio 2016, nuoto 200 misti: Morlacchi primo oro per l’Italia

Dopo l’argento nei 400 sl, il varesino Morlacchi sale sul gradino più alto del podio: è la sua quinta medaglia olimpica. Gli azzurri dell’arco conquistano il bronzo battendo 5-1 la Mongolia nella finale per il 3° posto

RIO DE JANEIRO – Il nuoto regala finalmente il primo oro di queste Paralimpiadi alla spedizione azzurra in quel di Rio de Janeiro. Merito di Federico Morlacchi, che dopo l’argento nei 400 sl S9 sale sul gradino piu’ alto del podio nei 200 misti SM9: 2’16″72 il tempo che gli permette di battere l’ungherese Tamas Sors e l’australiano Timothy Disken. Per il varesino si tratta della quinta medaglia olimpica della carriera considerando anche i tre bronzi di Londra. In finale altri cinque azzurri ma Marco Dolfin sfiora solo il podio (quarto nei 100 rana SB5) mentre Emanuela Romano e’ settima (100 rana SB5).

AZZURRI DI BRONZO NELL’ARCO – Ma non c’e’ solo il nuoto a regalare sorrisi. Grazie al successo per 5-1 sulla Mongolia, la squadra italiana di arco ricurvo ottiene la medaglia di bronzo. Dopo le vittorie agli ottavi sulla Lettonia (6-0) e ai quarti sul Brasile (6-2), gli azzurri erano stati sconfitti dall’Iran per 6-0ma hanno trovato il riscatto nella finale per il terzo posto.

EQUITAZIONE, MORGANTI COSTRETTA AL FORFAIT – Infine da segnalare che a causa di un’anomalia nel trotto di Royal Delight, la cavalla di Sara Morganti, campionessa del mondo di paradressage, l’atleta dovra’ rinuciare a gareggiare. La squalifica della cavalla e’ arrivata da parte della commissione dei giudici Fei, per non aver superato il fit test, risultando non idonea alla competizione.

Il Podio Gialloblù di Monopoli – Juve Stabia 0 – 1

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Seconda vittoria consecutiva della Juve Stabia. Le Vespe vincono di misura a Monopoli grazie alla rete di Del Sante e ad una super parata di Russo.

Il Podio Gialloblù

Medaglia d’oro: a Stefano Del Sante, che timbra il cartellino anche a Monopoli. E’ da prima che iniziasse la stagione che l’attaccante ripete: “Sono rimasto per fare vedere ai tifosi il vero Del Sante; quello dello sorso campionato non sono io.” Detto – Fatto. Quinto gol stagionale in cinque partite per il bomber, che solo a Catania non è andato in rete. Partita non appariscente quella di Del Sante che però fa quello che viene chiesto ad un attaccante: fare gol. L’ariete gialloblù mette in discesa il match della Juve Stabia dopo 9 minuti replicando alla perfezione la seconda rete di Izzillo contro il Melfi. Del Sante è bravo a fiondarsi sulla palla rimessa in mezzo dalla testa di Liotti e ad insaccare in rete da distanza praticamente nulla. Non certo un gol spettacolare ma di capitale importanza per la classifica della Juve Stabia. Se al termine delle gare ci sarà modo di esultare, ben vengano i gol facili..vedere gol belli ma inutili non interessa a nessuno.

Medaglia d’argento: a Danilo Russo, che a due minuti dal termine regala la vittoria alle Vespe. Il portiere della Juve Stabia non è del tutto pulito nei suoi interventi, dimostrando qualche difficoltà in fase di uscita alta. Russo preferisce spesso evitare la parata, andando a respingere il pallone in modo non sempre perfetto. A tempo quasi scaduto Russo però si rende protagonista di un intervento prodigioso che nega la rete a Genchi. La conclusione dal centro dell’area di rigore del calciatore del Monopoli è forte e ravvicinata, ma Russo va giù con una velocità impressionante, respingendo il pallone con la mano destra. L’intervento di Russo gela l’urlo dei tifosi del Monopoli, e fa esplodere invece quelli della Juve Stabia. Parata eccezionale del portiere stabiese che porta una vittoria importantissima alla Juve Stabia.

Medaglia di bronzo: a Tommaso Cancellotti, moto perpetuo sull’out destro. Partita di una quantità immensa quella di Cancellotti, che sembra avere il doppio della benzina degli avversari. Il terzino è perfetto in fase di copertura, sia per tempismo che per efficacia e dalle sue parti il Monopoli trova sempre la porta blindata. In fase di proiezione offensiva il numero 2 salta spesso l’avversario di turno, dimostrando una notevole crescita anche dal punto di vista tecnico. Cancellotti non si lascia abbattere, fisicamente e non, dai falli avversari di cui è bersaglio ed è anzi bravo a spendere bene un’ammonizione fermando una pericolosa ripartenza pugliese. Punto di riferimento delle Vespe.

CONTROPODIO

Medaglia d’oro: al calo dell’ultima mezz’ora. La Juve Stabia nell’ultima parte della ripresa è stata colpita dal “braccino”, facendosi prendere dalla paura di vincere. Il Monopoli, che ha fatto ben poco per impensierire le Vespe, ha sfiorato più volte il pari che, probabilmente, sarebbe stato meritato. Gli ultimi minuti delle Vespe sono stati da horror ed hanno visto la squadra di Fontana quasi incapace di uscire dalla propria metà campo. Probabilmente il calo è stato fisico prima ancora che mentale,in virtù di un campo pesante ed in pessime condizioni, ma occorre lavorare sui difetti manifestatisi nella ripresa. La vittoria di oggi ha rischiato davvero di sfuggire dalle mani gialloblù ed una squadra che punta alle posizioni di vertice non può permettersi queste amnesie.

Medaglia d’argento: dispiace ma a Salvatore Sandomenico. Le qualità dell’esterno sono sotto gli occhi di tutti ma il numero 11 sembra l’unico a non essere ancora entrato nello spirito della nuova Juve Stabia. Fontana ha sempre detto di volere una squadra, prima ancora che giocatori forti, ma evidentemente il messaggio non è stato ancora recepito da Sandomenico. Come avvenuto anche la scorsa settimana, Sandomenico una volta entrato ha giocato da solo, prendendo palla e tentando di fare tutto da solo ed a testa bassa. La ripartenza sprecata dall’ex Aquila, che è andato alla tortuosa conclusione anziché premiare il movimento di Montalto, che si sarebbe trovato solo avanti alla porta, è l’emblema del Sandomenico delle prime giornate. L’errore di valutazione del calciatore stabiese per poco non è costato la vittoria alla Juve Stabia. Serve più spirito di squadra per ritagliarsi un posto in questa Juve Stabia.

Medaglia di bronzo: ai cartellini accumulati dalle Vespe in questo inizio di stagione, che cominciano ad essere tanti. Questa sera, salvo per il giallo rimediato da Cancellotti, tutte le altre ammonizioni sono state regale dai gialloblù in situazioni non pericolose. Così Morero dopo pochi minuti e Montalto, quasi allo scadere, sono incappati in ammonizioni ingenue ed evitabili. A proposito di ammonizioni ingenue, impossibile non sottolineare quelle di Russo, per perdita di tempo, e di Amenta, che ha allontanato il pallone a gioco fermo. Le ammonizioni, per quanto possibile, sarebbe meglio usarle in situazione di emergenza.

Raffaele Izzo

Juve Stabia, Russo: Partita da guerrieri! Felice della parata decisiva (VIDEO)

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Russo: Felice per la parata nel finale ma soprattutto per la vittoria

Al termine della gara vinta dalla Juve Stabia contro il Monopoli si è presentato ai microfoni di ViViCentro e di Juve Stabia Live, uniche testate presenti in Puglia, il portiere delle Vespe, Danilo Russo.

Ecco le parole dell’estremo difensore stabiese.

Sono contento di essere stato importante con la mia parata. Fa piacere soprattutto per il risultato della squadra più che per la mia prestazione. La pressione del Monopoli ci ha fatto soffrire ma siamo stati dei guerrieri ed abbiamo portato a casa tre punti importanti.

Sapevamo che oggi sarebbe stata dura, contro una squadra agguerrita e che mette sempre tanta grinta in campo. Ci sta di soffrire un po’ ma Monopoli è un campo veramente difficile e credo che poche squadre faranno punti qui senza sudare.

Festeggiare con i nostri tifosi è sempre bello, forse fuori casa ancora di più. Giocare con un seguito di tifosi così ci dà una marcia in più. Speriamo che questa buona prova possa portare più tifosi al Menti giù dalla prossima gara casalinga. Noi daremo sempre il massimo ma ovviamente giocare con più tifosi ci rende tutto più facile.

Preferisco non parlare di classifica, mi sembra prematuro farlo dopo tre partite. Io sono un tipo che non la guarda nemmeno a metà stagione quindi preferisco continuare a lavorare per raggiungere risultati come quello di stasera. La classifica la guarderemo alla fine

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