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Juve Stabia, stabiliti quasi tutti i campi per gli allenamenti del settore

Juve Stabia, stabiliti quasi tutti i campi per gli allenamenti del settore

La stagione è ormai prossima al via ufficiale in tutte le categorie del settore giovanile della Juve Stabia. Intanto vengono definite le sedi per gli allenamenti settimanali. Il settore giovanile si allenerà a Cancello Scalo il martedì e giovedì al campo Maurizio Costanzo. Il venerdì a Succivo dove si sarà ospiti della scuola calcio affiliata al club stabiese Real Atellana. Altre categorie, poi avranno modo di allenarsi al campo sportivo di Via Napoli a Maddoloni, ospiti della scuola calcio Calatia di Maddaloni, altra scuola calcio affiliata.

a cura di Ciro Novellino

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Venerato: “Un azzurro ha già rinnovato, per Koulibaly siamo agli sgoccioli”

I dettagli sui rinnovi

E’ tempo di rinnovi in casa Napoli, sono molto vicini alla riconferma due azzurri, infatti come riporta Ciro Venerato in una intervista a Radio Crc, Raul Albiol ha rinnovato con il Napoli ottenendo un contratto di 4 anni a 2 milioni bonus compresi. Mentre per l’altro azzurro, Koulibaly l’ufficialità del rinnovo non c’è ancora ma sembra molto vicina si parla di uno stipendio non da 1.8 mln, come vociferato nelle scorse settimane, ma da 2 mln netti a scalare per cinque anni senza clausola rescissoria.

G.D.D.

Le foto di Juve Stabia vs Messina (2-1)

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Juve Stabia vs Messina foto di Raffaele Verdoliva e Giovanni Somma

Guarda le foto di Juve Stabia vs Messina realizzate dai fotografi Raffaele Verdoliva e Giovanni Somma, che ci raccontano così la vittoria delle Vespe con i siciliani di Mister Salvatore Marra allo stadio “Romeo Menti” di Castellammare di Stabia.

Oltre alle azioni del match abbiamo fotografato il pubblico sugli spalti, cerca la tua foto e richiedici l’originale per e-mail:redazione.sportiva@vivicentro.it

Clicca qui per rivedere tutte le foto

La Juve Stabia si ripresenta davanti al proprio pubblico forte della vittoria con il Monopoli. Quella di stasera è la prima dei due impegni casalinghi consecutivi in casa. Di fronte c’è il Messina dell’ex Marra e Mileto che viene dal pareggio in extremis in casa con la Virtus Francavilla. Le vespe nei minuti iniziali spingono sull’acceleratore per mettere subito in difficoltà la squadra siciliana, tante occasioni create ma per l’imprecisione dell’attacco nessuna viene tramutata in gol. Nel momento migliore dei gialloblù, siamo al 25 del primo tempo, il Messina colpisce con Pozzebon finalizzatore di un ottimo schema da calcio di punizione su cui la difesa gialloblù si lascia sorprendere. La direzione arbitrale è scandalosa e la partita si innervosisce, il culmine arriva nei minuti finali del primo tempo quando il direttore di gara non concede la regola del vantaggio e blocca Del Sante che si involava verso la porta. Scattano le proteste dei tesserati gialloblù e a farne le spese e Mister Fontana che al termine del primo tempo viene espulso. Inizia la ripresa con l’ingresso di Kanoutè al posto di Lisi e Montalto al posto di Del Sante, il nigeriano della Juve Stabia cambia la partita,le sue scorribande sulla fascia fanno ammattire i difensori del Messina. Al 7 della ripresa arriva il pareggio delle vespe: Marotta direttamente da punizione manda la palla sotto la traversa tra la gioia del pubblico di casa. Altro episodio chiave della gara è l’espulsione di Musacci (Messina) per proteste veementi con l’arbitro. La Juve Stabia ci crede e preme sull’acceleratore e al 31 viene premiata: su un calcio d’angolo per le Vespe Morero appoggia di testa al centro dove c’è Atanasov che realizza la rete del sorpasso. Trovato il vantaggio le vespe cercano la rete per chiudere definitivamente senza riuscirci. La partita termina con la terza vittoria consecutiva per la squadra allenata da Fontana, che ora aspetta il Siracusa per iniziare davvero a sognare.

Questo il tabellino della gara:

Juve Stabia: 22 Russo, 2 Cancellotti, 5 Atanasov, 8 Zibert, 9 Del Sante (6’ st 30 Montalto), 10 Marotta (30’ st 11 Sandomenico), 14 Liotti, 17 Salvi, 18 Morero, 21 Esposito, 23 Lisi (1’ st 7 Kanoute). A disposizione: 1 Bacci, 3 Liviero, 6 Amenta, 13 Camigliano, 19 Izzillo, 20 Petricciuolo, 24 Mastalli, 27 Rosafio, 29 Ripa. Allenatore: Gaetano Fontana

Messina: 1 Berardi, 2 Mileto, 3 De Vito, 6 Maccarrone, 7 Ferri (14’ st 11 Madonia), 8 Musacci, 9 Pozzebon, 17 Foresta, 20 Filip, 23 Akrapovic (26’ st 33 Mancini), 24 Lazar (34’ st 31 Gaetano). A disposizione: 12 Russo, 4 Bramati, 15 Bruno, 18 Crudo, 26 Capua, 27 Rafati, 28 Marseglia, 32 Fusca. Allenatore: Salvatore Marra

Arbitro: Riccardo Panarese di Lecce

Assistenti: Gianluigi Di Stefano di Brindisi e Salvatore Marco Dibenedetto di Barletta

Marcatori: 25’ pt Pozzebon (M); 6’ st Marotta, 32’ st Atanasov (JS)

Ammoniti: Akrapovic, Filip, Foresta, Lazar, Musacci (M); Esposito, Lisi, Salvi (JS)

Espulso: 19’ st Musacci (M) per rosso diretto

Angoli: 10-1

Recuperi: 1’ pt, 5’ st

Note: spettatori totali 1.454 (paganti 682, per un incasso di € 9.270,00 + abbonati 772, per una quota di € 5.174,00). Al termine del primo tempo mister Fontana è stato allontanato dal terreno di gioco per proteste.

 

Giorni di festa, alla Madonna delle Grazie ci saranno Ivan e Cristiano!

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Giorni di festa, alla Madonna delle Grazie ci saranno Ivan e Cristiano!

E’ partita ufficialmente la festa patronale della frazione di Gragnano, Madonna delle Grazie. Come ogni anno gli abitanti rivivono questo momento in allegria oltre che in maniera religiosa. Il via alle serate spettacolo ci sarà domani con un gruppo folkloristico di 50 componenti, fino alla presenza di Enzo Barone con la sua band e poi, direttamente dalla Rai e da Made in Sud, Ivan e Cristiano che si esibiranno domenica alle ore 22:30 presso il campo sportivo di Madonna delle Grazie. Siete tutti invitati!

Avvio stentato, Insigne che ti succede?

Avvio stentato, Insigne che ti succede?

Nuovo look per lui e capelli biondo platino, anche Lorenzo Insigne segue la nuova tendenza in voga nel mondo del calcio sulle orme dei vari Messi e Neymar. Ma questo c’entra poco con il momento no del numero 24 che sembra partito con il freno a mano tirato, un avvio stentato che sia i tifosi partenopei che lo stesso Maurizio Sarri non si aspettavano. Le premesse c’erano tutte visto che la scorsa stagione era stata quella della consacrazione in maglia azzurra: titolare inamovibile nel tridente d’attacco con 13 reti messe a segno tra campionato ed Europa League e doppia cifra anche nel numero di assist, grande intesa con Gonzalo Higuain e tanto sacrificio per i compagni in tutto il campo. Quest’anno, anche se siamo solo all’inizio, le cose sembrano andare diversamente in quanto Lorenzo appare poco brillante sia a livello fisico che mentale tanto da essere scavalcato nelle gerarchie da un Dries Mertens apparso in grande condizione.

Cosa sta succedendo? Tante le voci riguardo un rinnovo contrattuale che stenta ad arrivare. L’entourage del calciatore chiede un ingaggio da top player, proposta ritenuta incompatibile con i parametri finanziari del club e spedita al mittente dal presidente Aurelio De Laurentiis. Ma la volontà di Lorenzo è chiara ed è quella di prolungare con i partenopei: nelle ultime ore si vocifera di un allarme rientrato con le parti pronte ad accordarsi per mettere nero su bianco. Rinnovo che gli permetterebbe di ritrovare la giusta tranquillità e serenità in una stagione dove, visti gli innumerevoli impegni tra campionato e coppe, il suo apporto dovrà essere imprescindibile. Segnali positivi avevamo avuto modo di intravederli già nella trasferta di Palermo ma l’occasione per il riscatto è dietro l’angolo: sabato sera, al San Paolo, arriva il Bologna e il talento di Frattammaggiore dovrebbe partire titolare. Può essere la svolta? Se lo augurano in molti, Sarri in primis.

a cura di Pasquale Ammora

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Gabriele Midolo: “Sarà un Siracusa che venderà cara la pelle”

Gabriele Midolo corrispondete da Siracusa di MagazinePragma ci parla della squadra siciliana

Nel corso della trasmissione radiofonica di ViviRadioWeb, “Il Pungiglione Stabiese”, abbiamo avuto in collegamento Gabriele Midolo collega di Magazine Pragma; con lui si è parlato del match di domenica sera tra Juve Stabia e Siracusa.

La Juve Stabia dopo la vittoria nel turno infrasettimanale contro il Messina, attende dopo sei anni il Siracusa, partita sentita tra le due tifoserie visto il rapporto di fratellanza che vige nel segno di Nicola De Simone: Sicuramente. Domenica sera al Menti sarà una grande festa, probabilmente gli ultras aretusei non entreranno all’interno dello stadio visto che non si sono tesserati. Ci sarà un esodo massiccio, i nostri tifosi già sono in fermento desiderosi di riabbracciare la tifoseria stabiese e ritrovarci tutti insieme. A mio avviso verrà un Siracusa agguerrito che proverà a far risultato e a risollevarsi dalle sabbie mobili della classifica. La squadra è in crescita, e di conseguenza ci auguriamo di fare punti.

L’anno scorso lei ha avuto l’onore di lavorare con la società Siracusa in qualità di fotografo ufficiale, dopo la cavalcata trionfale in Lega Pro, adesso ha deciso di collaborare con la redazione di Magazine Pragma, le sue emozioni in merito: Un’emozione indescrivibile, da semplice tifoso ho lavorato per il Siracusa Calcio, ringrazio il sodalizio per l’esperienza concessa, un ruolo che mi ha permesso di poter interagire attivamente con i calciatori. A bordo campo bisogna contenersi, è difficile per qualsiasi tifoso, ma avendo già fatto esperienza lo scorso anno, adesso con Magazine Pragma non riscontro difficoltà a mantenere l’esultanza e cerco di svolgere il mio lavoro al meglio.

Il migliore acquisto del Siracusa: Senza ombra di dubbio Cassini, un giovane talentuoso proveniente dalla primavera del Palermo, un sudamericano di nazionalità argentina. Parlandone con i colleghi di Palermo, loro lo paragonavano come un possibile erede di Dybala. Si è ben messo in mostra nelle ultime uscite, ha tanta grinta e voglia di fare, e contro il Foggia si è divorato il gol del pareggio allo scadere. Peccato, ma sicuramente avrà modo per riscattarsi.

Il Siracusa ha ambizioni play-off?: L’obiettivo resta una tranquilla salvezza, spero che la squadra possa raggiungere quanto prima l’obiettivo e conquistare punti preziosi al “De Simone” sperando che possa ritornare ad essere un fortino inespugnabile.

Quale modulo sta utilizzando il Siracusa, in particolare è una squadra che cerca di imporre il proprio gioco o si copre per poi ripartire in contropiede?: La squadra contro il Taranto ha impostato il proprio gioco creando numerose occasioni da gol, ma ha problemi la davanti, le punte non riescono a segnare con continuità e sicuramente Sottil proverà nuove soluzioni. Risolti invece i meccanismi in difesa, il tecnico ha ridisegnato il reparto, dopo che la retroguardia è stata messa a dura prova, e spesso ha evitato brutte figure solo per meriti dell’estremo difensore Santurro, che a suon di parate è risultato sempre tra i migliori in campo.

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Eccellenza,Barano i convocati per il match contro il Mondragone

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barano logo

Domani pomeriggio il Barano Calcio affronterà la prima gara del campionato di Eccellenza davanti al pubblico amico. Allo stadio “Don Luigi Di Iorio” arriverà il Mondragone del tecnico Nutolo, ex calciatore dell’Ischia Isolaverde e nella passata stagione alla guida di quella Afragolese che, nel girone B della Promozione, diede vita ad un emozionante braccio di ferro con il Barano per la vittoria del campionato.

Al termine della seduta di rifinitura del venerdì, il tecnico Giuseppe Monti ha diramato la lista dei convocati:

Portieri: D’ERRICO Raffaele, PALMIERO Bartolomeo.

Difensori: ACCURSO Pasquale, DE SIMONE Luca, DEL FRANCO Francesco, MIGLIACCIO Giovanni, MONTI Vincenzo, SIRABELLA Gabriele.

CENTROCAMPISTI: ARCAMONE Giovan Giuseppe, CONTE Christian, ESPOSITO Christian, FERRARI Pietro,  SOGLIUZZO Mario, PRESTOPINO Francesco.

ATTACCANTI: CANTELLI Daniele, FARINA Pietro, ORATORE Faustino, MUGIONE  Rocco, SAVIO Pasquale.

Galeazzi e gli olimpici alla Cartiera

Galeazzi e gli olimpici alla Cartiera

Galeazzi, le sue mille storie di sport, il canottaggio, le medaglie olimpiche, Abagnale e Di Costanzo. Ci sono tutti gli ingredienti per un nuovo grande evento organizzato dalla DGS Sport&Cultura presso il Centro Commerciale “La Cartiera” di Pompei. Martedì prossimo, 20 settembre, il celebre giornalista Gian Piero Galeazzi presenterà il suo ultimo lavoro, “L’inviato non nasce mai per caso”, con la presenza di due medagliati agli ultimi Giochi di Rio: Giovanni Abagnale e Marco Di Costanzo. Insieme hanno conquistato, nel “due senza”, il bronzo nel canottaggio lo scorso 11 agosto. Due testimonial d’eccezione per un volume scritto con passione dal “Bisteccone” nazionale, un racconto autobiografico che mostra, attraverso le luci dell’anima, le stagioni più intense della sua vita, un viaggio appassionante che porta un giovane cronista a diventare un inviato di razza sempre pronto ad esaltare i primati dello sport mondiale. Una carriera che lo porterà ad accompagnare i successi dei mitici fratelli Carmine e Giuseppe Abbagnale, le partite di Coppa Davis di Panatta, a intervistare campioni come Tomba o Maradona e grandi personaggi  come l’Avvocato Gianni Agnelli. Il libro è una sintesi delle avventure di Galeazzi, unico nel raccontare il grande sport italiano e internazionale sin dalle Olimpiadi di Monaco del 1972. Con la sua voce inconfondibile Galeazzi ha reso indimenticabili tanto gli scudetti del Napoli come le appassionanti imprese del canottaggio e del tennis azzurro.
La presentazione si terrà nella “Piazza CartaBianca”, all’interno del Centro Commerciale “La Cartiera” di Pompei, a partire dalle 18.00 di martedì prossimo, 20 settembre, all’interno di un talk animato dai giornalisti Gianluca Gifuni e Ornella Mancini nel quale i racconti di Gian Piero si alterneranno con le recentissime emozioni di Giovanni e Marco, dove i filmati video delle imprese storiche nel canottaggio, nel tennis e nel calcio, raccontate con lo stile unico di Galeazzi, si sovrapporranno all’interazione con il pubblico e con i giornalisti presenti.
Non mancherà il classico momento del quiz, con alcuni volumi che saranno regalati a chi risponderà correttamente a semplici domande su alcune delle storie raccontate nel libro dall’autore.
Martedì 20 settembre tutti al Centro Commerciale “La Cartiera” di Pompei  per emozionarsi ancora una volta con lo sport, la cultura e l’intrattenimento. 

Il barese De Tullio fischia al Menti Juve Stabia-Siracusa

Seconda gara consecutiva in casa per la Juve Stabia e seconda terna arbitrale pugliese

Per la quinta giornata d’andata del campionato di Lega Pro girone C che si disputerà domenica 18 alle ore 20 e 30 al “Menti” di Castellammare è stato designato Nicola DE TULLIO della sezione di Bari a dirigere la gara tra Juve Stabia e Siracusa.

DE TULLIO Nicola di Bari
DE TULLIO Nicola di Bari

De Tullio, nato a Bari il 28 febbraio 1986 è al suo secondo campionato in Lega Pro, nelle stagioni passate ha diretto in una sola occasione la Juve Stabia, ma si trattava di una gara di settore giovanile, ovvero di allievi nazionali lega pro girone G – alla prima giornata di campionato le vespette persero in terra pugliese per due reti a zero contro l’Andria Bat.

Assistente numero uno sarà: Domenico PALERMO della sezione di Bari;

l’assistente numero due: Fabio PAPPAGALLO della sezione di Molfetta.

Giovanni MATRONE

Milik, l’agente: “Il Napoli lo seguiva da quasi un anno, Sarri è rimasto subito colpito”

Queste le sue parole riportate da CalcioNapoli24

David Przemyslaw Pantak, agente e procuratore dell’attaccante del Napoli Arkadiusz Milik, rompe finalmente il silenzio e lo fa tramite i media polacchi ai quali ha rilasciato una lunga intervista della quale vi proponiamo la traduzione in anteprima: “Come è nata la trattativa? Ho volato due volte verso Napoli, ma ho parlato con loro anche a Milano e a Bologna. Milik era sotto osservazione dal novembre del 2015, è stato visionato prima dal responsabile scouting per Belgio ed Olanda, poi dal capo del settore ed infine dal direttore sportivo e dall’allenatore”.

Che doti hanno visionato ed osservato di Arkadiusz? Soltanto il talento oppure altro? 
“Ad Euro 2016 sono stati molto importanti i rigori tirati da Arek durante la competizione, hanno dimostrato come possa gestire grandi pressioni: il Napoli ha notato che Arkadiusz non molla, non si arrende ed anzi lotta molto. Ma così è stato sempre durante la sua carriera, dal Gornik Zabrze in Ekstraklasa al Bayer Leverkusen passando per l’Augusta e l’Ajax dove non era sicuro del suo futuro. Ha sempre dimostrato caparbietà e determinazione, inoltre Sarri è rimasto colpito dal fatto che parli quattro lingue: tra poco parlerà anche l’italiano, ha dato l’impressione di essere maturo e consapevole”.

L’Ajax ha annunciato il suo prezzo quando è stato ceduto, come mai?
“Inizialmente volevano tenerlo così da costruirgli la squadra attorno, poi il nuovo allenatore Bosz voleva mettere il veto alla sua cessione ma la dirigenza dell’Ajax ha concluso decidendo che sarebbe stato difficile trovare un affare migliore. L’Ajax ha deciso di accettare la proposta del Napoli e ha annunciato l’importo economico per farlo sapere ai tifosi: lo hanno pagato poco e lo hanno venduto a tanto”

E’ vero che ha dei bonus economici legati ai gol realizzati? Quanti soldi? Quanti gol?
“Arkadiusz ha firmato un ottimo accordo per quanto riguarda i bonus, ma non voglio rivelare i dettagli del contratto”

Come è stato convinto dal Napoli? Tramite cene nei migliori ristoranti, mostrandogli grandi case oppure macchine di lusso…
“Se si conoscesse meglio Arek, si saprebbe che queste cose non lo impressionano assolutamente. Non sarebbe il massimo se il Napoli l’avesse cercato di convincere con case ed automobili, anzi la società azzurra l’ha convinto offrendogli le prospettive di crescita e lui s’è convinto di questo e dell’affetto che i tifosi hanno per il club: non ho visto calcio in tutto il mondo, però non ho mai visto così tanta devozione fanatica per una squadra come a Napoli. E’ come una religione, e allo stesso tempo ci sono grandi giocatori. Nomi come Mertens, Insigne, Callejon ed Hamsik parlano da soli. Certo, lo stadio e gli spogliatoi non sono modernissimi…ma la squadra è ben costruita e chissà, anno dopo anno raggiungerà traguardi sempre maggiori”

E la questione della successione di Gonzalo Higuain?
“Certamente ce ne sarà uno, ma lui è semplicemente Arkadiusz Milik e vuole dimostrare cosa sa fare un polacco. A Napoli l’icona è Diego Armando Maradona, e sarebbe bello se Arkadiusz potesse scrivere un suo capitolo nella storia del club. Nessuno si aspetta che possa diventare come Diego, ma mi piacerebbe che un giorno nelle stanze dei tifosi del Napoli possa esserci, sotto la maglietta di Maradona, un’altra con il nome di Milik”.

Ghoulam-Napoli, rinnovo più vicino: contratto fino al 2021 con aumento

I dettagli

Passi avanti per il rinnovo di Fahzi Ghoulam con il Napoli sino al 2021. Il terzino sinistro algerino è uno dei pilastri della formazione di Maurizio Sarri e il club è al lavoro per blindarlo sino al 2021. L’attuale contratto dell’ex Saint Etienne è in scadenza nel 2018 e verrebbe prolungato per altre tre stagioni, con l’ingaggio che lieviterebbe dagli attuali 800mila a 1,8 milioni di euro netti a stagione. Lo riporta gazzamercato.it.

Scompare a 95 anni Carlo Azeglio Ciampi: guidò l’Italia nell’euro

Il presidente emerito della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi si è spento, a 95 anni, in una clinica romana dove era ricoverato da tempo. Era malato dal 2014 e dalla natia Livorno, cui era legatissimo e dove aveva deciso di trascorrere gli ultimi anni, era stato trasferito nella clinica Pio XI, dove si è spento per le complicazioni di una peritonite.

Nato a Livorno il 9 dicembre 1920 è stato governatore della Banca d’Italia dal 1979 al 1993, presidente del Consiglio dei ministri (1993-1994) e ministro del Tesoro e del bilancio e della programmazione economica (dal 1996 al 1999) è stato uno dei protagonisti del secondo dopoguerra e della Seconda Repubblica. Amava definirsi “un italiano normale” ed era una sorta di Cincinnato, chiamato a più riprese a occuparsi della cosa pubblica.

Eletto decimo presidente della Repubblica dal 18 maggio 1999 ha ricoperto l’incarico fino al 15 maggio 2006 quando gli successe Giorgio Napolitano. Arrivano i primi messaggi di condoglianze.

“L’abbraccio del Governo alla signora Franca. E un pensiero grato all’uomo delle Istituzioni che ha servito con passione l’Italia”. Così su Twitter il presidente del Consiglio Matteo Renzi.

Nel ricordo del mondo politico, però, il rammarico non è unanime. “Uno dei traditori del’Italia” lo ha definito il leader della Lega, Matteo Salvini, “come Napolitano, Prodi e Monti”.

Sotto la Lente – Juve Stabia: alla scoperta di Nicolas Izzillo

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Protagonista della nostra rubrica è Nicolas Izzillo, trascinatore delle Vespe nel primo match interno stravinto contro il Melfi.

Nicolas Izzillo nasce nel 1994 a La Maddalena, in Sardegna e prima di arrivare alla Juve Stabia veste le maglie di Ischia Isolaverde, Messina, Bellaria Igea Marina e Spezia. Proprio con la squadra ligure Nicolas comincia a mostrare le sue doti nel Torneo di Viareggio del 2013.
Centrocampista dai piedi buoni, ed in grado di essere incisivo sia nella fase di costruzione che di copertura, Nicolas sembra aver voltato pagina grazie all’arrivo di Mister Fontana, che spesso fin dal precampionato ha puntato sul giovane centrocampista ex Ischia. La duttilità di Izzillo consente infatti al tecnico stabiese di schierarlo sia come classico regista che come mezz’ala, scegliendo se sfruttare maggiormente la sua visione di gioco o i suoi inserimenti, che possono diventare micidiali come può confermare la difesa del Melfi.
Gli idoli calcistici di Nicolas sono due fenomeni del centrocampo: Pogba e Nainggolan; l’ammirazione nei confronti dei due campioni è tanta, nonostante la fede calcistica di Izzillo vada in altre direzioni.
Nicolas infatti fin da piccolo è simpatizzante dell’Inter, anche se per i sardi il richiamo della propria terra è forte anche nel calcio, quindi il giovane centrocampista segue con passione anche le vicende del Cagliari, trascinato da un ex gialloblù che qui nessuno ha dimenticato.
Fuori dal campo Nicolas è un ragazzo semplice, a cui piace divertirsi con gli amici più cari. A Castellammare ha legato tanto con Antonio Filippi, fratello del D.G. delle Vespe Clemente, e con Daniele Liotti; il terzino mancino, dopo l’arrivo di Nicolas a gennaio, ha subito accolto il nuovo compagno e tra i due è nata una forte amicizia dentro e fuori dal campo.
Altro legame forte per Nicolas è quello con la famiglia; il centrocampista stabiese è molto legato ai genitori ed alla sorella. Avendo lasciato presto casa per inseguire il suo sogno calcistico, Nicolas è ormai abituato a stare lontano da casa ma quotidianamente si sente con tutta la sua famiglia ed appena ha qualche giorno libero torna a casa per stare un po’ in famiglia. Molto importante per Nicolas è stato ed è il sostegno del papà, che lo ha sempre incoraggiato e che continua a seguire con entusiasmo la sua carriera. Molto profondo per Nicolas è anche il rapporto con la mamma, che però non tollera il disordine del figlio. In casa Izzillo, come in tutte le famiglie del mondo, spesso nel periodo estivo avvengono litigi tra la mamma super ordinata ed il figlio invece più “casinaro”. Nicolas è single al momento, non avendo ancora trovato la persona giusta (le tifose stabiesi sono avvisate).
Quando non è impegnato con allenamenti, ritiri e partite Nicolas ama rilassarsi giocando a biliardo e andando a pesca, anche se precisa di non essere un grande pescatore. Proprio la passione per la pesca avvicina Nicolas ad Ighli Vannucchi, ex bandiera dell’Empoli e pescatore con ottimi risultati. Augurando a Nicolas di raggiungere e superare Vannucchi, sia nel calcio che nella pesca, gli facciamo un grande in bocca al lupo e lo ringraziamo per la disponibilità.

Raffaele Izzo

MERCATO – Il Napoli è sempre in cerca, probabile nuovo colpo dal Boca

Ecco di chi si tratta

Anche se il calciomercato è ormai chiuso da più di due settimane il Napoli è sempre attento a sferrare eventuali colpi durante il mercato di riparazione o la prossima sessione estiva di mercato. Dall’Argentina i colleghi di Azulyoro.net svelano il forte interesse del club partenopeo per Cristian Pavon, attaccante del Boca Juniors classe ’96. Secondo il sito sudamericano il Napoli vede nel calciatore argentino il nuovo Lavezzi e sarebbe disposto a pagare i 20 milioni di dollari (circa 18 milioni di euro) per la clausola rescissoria e assicurarsi il giovane sudamericano.

G.D.D.

FOTO ViViCentro – Juve Stabia, tutto pronto per il settore: abiti sartoriali per gli staff

E’ quasi tutto pronto per l’avvio definitivo della nuova stagione

E’ quasi tutto pronto per l’avvio definitivo della nuova stagione. I campionati degli Under 17 di Nunzio di Somma e degli Under 15 di Alfonso Belmonte sono già partiti con una vittoria per 4-0 sul Melfi settimana scorsa. In attesa del via del campionato Berretti, in programma il 24 settembre, il settore giovanile si muove, nella figura del presidente Andrea De Lucia e del direttore responsabile Alberico Turi anche su altri campi, non solo quelli di costruzione di organici importanti. Infatti, per tutti gli staff dirigenziali sono pronti gli abiti di rappresentanza, come riferisce in esclusiva Vivicentro.it. Abiti sartoriali che presenteranno la Vespa (foto sotto) sulla camicia, lato bottoni, mentre sotto al taschino della giacca ci sarà il logo societario.

a cura di Ciro Novellino

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Diawara-Jorginho, c’è ballottaggio per il Bologna

Diawara-Jorginho, c’è ballottaggio

Maurizio Sarri sta provando Amadou Diawara davanti alla difesa, ed il ballottaggio con Jorginho in vista di Napoli-Bologna sta prendendo decisamente quota. La Gazzetta dello Sport aggiunge alcuni dettagli sullo stesso centrocampista guineano arrivato in estate dal Bologna: “Il Napoli ha sempre intrigato Diawara. Oltre all’insistenza del ds Giuntoli e alla curiosità di misurarsi nel gioco di Sarri, Diawara è stato sedotto anche dai racconti sulla città e sulla squadra di Juan Camilo Zuniga, con il quale aveva molto legato nei sei mesi trascorsi a Bologna dal colombiano”.

Juve Stabia-Siracusa, parte la prevendita: cifre e dettagli per l’acquisto

Questo il comunicato del club stabiese

S.S. Juve Stabia rende noto che sono disponibili in prevendita, fino alle ore 20,30 del 18 settembre, i tagliandi di ingresso per assistere alla gara Juve Stabia-Siracusa, che si disputerà domenica 18 settembre alle ore 20,30 presso lo Stadio “Romeo Menti” di Castellammare di Stabia, valevole per la 5a giornata del Girone C della Lega Pro Divisione Unica 2016/2017.
In occasione di questa gara, resterà chiusa la Tribuna Varano (distinti).

Di seguito i prezzi relativi agli altri settori:
Curva San Marco € 12 + € 2 diritti di prevendita
Tribuna Quisisana (scoperta) € 18 + € 2 diritti di prevendita
Tribuna Monte Faito (coperta) € 23 + € 2 diritti di prevendita
Tribuna Panoramica VIP € 98 + € 2 diritti di prevendita

I tagliandi potranno essere acquistati esclusivamente presso i punti vendita abilitati  che qui di seguito riepiloghiamo:
Bar Dolci Momenti – Via Cosenza
Bar Gialloblù – Viale Europa
Light Break – Corso Vittorio Emanuele
Centro Ricreativo Juve Stabia – Via Bonito
Agenzia B2875 Via Tavernola 113
Asa Gaetano Musella Via G.Cosenza 293

Per la gara Juve Stabia-Siracusa, saranno messi in vendita, in numero limitato, tagliandi RIDOTTI per bambini di età compresa da 0-12 anni al costo simbolico di 5€ comprensivi di diritti di prevendita.

S.S. Juve Stabia

L’Ue non rivede i criteri sul Pil: Padoan a caccia di 5 miliardi

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L’Ue non rivede i criteri di calcolo del Pil e di conseguenza si cominciano a delineare i primi tagli. A cominciare dai ministeri, che nel 2017 dovranno risparmiare almeno 5 miliardi.

Il Centro studi di Confindustria dimezza le stime del governo sulla crescita. Il capo degli industriali Vincenzo Boccia chiede un patto per il Paese. Il ministro dell’Economia Padoan assicura: “Faremo meglio”. I suoi consiglieri lavorano senza sosta per cercare di far quadrare esigenze nazionali e regole finanziarie. 

L’Ue non rivede i criteri sul Pil: il governo costretto a più tagli

Si è arenata a Bruxelles la richiesta dell’Italia e di altri sette Paesi. Nella manovra 2017 almeno 5 miliardi di risparmi a tutti i ministeri

La lettera risale ormai a sei mesi fa. Doveva essere il grimaldello per ottenere finalmente «più flessibilità dentro alle regole». L’avevano firmata in otto: oltre all’Italia, Spagna, Portogallo, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Slovenia, Slovacchia. E invece nulla. La richiesta della revisione del cosiddetto «prodotto potenziale» si è arenata negli uffici della direzione per gli affari economici e finanziari della Commissione europea. «Se ne riparla nel 2017», fanno sapere fonti comunitarie. Per capire il clima che si respira fra Roma e Bruxelles a proposito della prossima legge di bilancio occorre partire da qui. La regola dell’«output gap» indica la crescita che un Paese si stima sia in grado di realizzare in un certo momento tenendo conto dell’andamento dell’economia. Il calcolo di quel potenziale può determinare risultati molto diversi di cosiddetto saldo strutturale: sulla base dei criteri Ocse e del Fondo monetario l’Italia l’anno scorso era ad un livello ben al di sopra delle richieste (+0,5 per cento), mentre per la Commissione risultammo otto decimali sotto. Insomma, applicando un metodo diverso il governo avrebbe potuto impostare una manovra molto meno restrittiva di quella che probabilmente sarà costretta a varare.

Il momento delle decisioni si avvicina: venerdì 23 saranno noti i dati consolidati dell’Istat sui primi sei mesi del 2016, subito dopo – fra il 26 e il 27 – il Tesoro presenterà la nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza che prenderà atto delle nuove previsioni (pessimistiche) sulla crescita di quest’anno e del prossimo. A quanto pare il governo non è intenzionato a strappi con le regole imposte dalla Commissione. Certamente non lo farà prima del referendum costituzionale, lo spartiacque della carriera politica di Renzi e della legislatura. Ma a quel limite si avvicinerà il più possibile: nel vertice dei capi di Stato europei che inizia oggi a Bratislava il premier tenterà di avere il via libera ad un deficit per il 2017 che si avvicini il più possibile al 2,3 per cento, giusto un decimale in meno di quello di quest’anno. Al momento è difficile scommettere sul sì della Commissione. Ecco perché sui tavoli di Tesoro e Palazzo Chigi circolano numeri che contemplano scenari più complessi. Non è un caso se l’ipotesi dell’aumento della dote da destinare al pacchetto pensioni è tornata nel cassetto e i sindacati se ne lamentano pubblicamente.

Del resto il bilancio dello Stato è fatto di dare e avere: meno ampio sarà il margine di deficit concesso da Bruxelles, più dovranno salire la somma di maggiori entrate e minori spese necessarie a coprire le misure cui pensa il governo. La voce tagli oggi vale cinque miliardi di euro. Non proventi da spending review, ma riduzioni lineari vecchia maniera, «quelle necessarie a far tornare i conti», ammette un’autorevole fonte di governo. Dunque – Lorenzin permettendo – occorrerà tenere a bada la spesa sanitaria ma anche il budget di tutti gli altri dicasteri. Per rendere credibili le previsioni dei risparmi agli occhi della Commissione il commissario alla spesa Yoram Gutgeld sta preparando un piano triennale sugli acquisti di beni e servizi. C’è anche l’ipotesi di ridurre per almeno 500 milioni di alcuni dei tanti sgravi concessi negli anni a questo o quel settore e oggi considerati ingiustificati. Qui il condizionale è di rigore: non c’è ministro o commissario alla spesa che non abbia fatto promesse finite nel cestino dei sogni. Ogni euro in meno per un’agevolazione fiscale è un euro in più alla voce pressione fiscale, e Renzi di aumento delle tasse non vuole sentir nemmeno parlare. In ogni caso occorrerà aumentare le entrate: poiché Renzi non vuole nuovi balzelli, le uniche due voci che potranno dare un contributo rilevante senza risultare troppo impopolari sono l’aumento delle stime di proventi da lotta all’evasione e il secondo tempo della finestra per far rientrare i capitali dall’estero. Per quest’ultima Padoan ha ipotizzato quattro miliardi, in realtà fra gli esperti e al Tesoro nessuno scommette su più di 2,5 miliardi. Sempre che il governo non decida per una sanatoria vera e propria.

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vivicentro/L’Ue non rivede i criteri sul Pil: Padoan a caccia di 5 miliardi
lastampa/L’Ue non rivede i criteri sul Pil: il governo costretto a più tagli ALESSANDRO BARBERA

Gli industriali a Padoan: serve un patto per il Paese

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Il Centro studi di Confindustria dimezza le stime del governo sulla crescita. Il capo degli industriali Vincenzo Boccia chiede un patto per il Paese. Il ministro dell’Economia Padoan assicura: “Faremo meglio”. I suoi consiglieri lavorano senza sosta per cercare di far quadrare esigenze nazionali e regole finanziarie. L’Ue non rivede i criteri di calcolo del Pil e di conseguenza si cominciano a delineare i primi tagli. A cominciare dai ministeri, che nel 2017 dovranno risparmiare almeno 5 miliardi.

Confindustria vede nero sulla ripresa. Dimezzate le stime del governo

Il centro studi: la crescita sarà dello 0,6%, senza flessibilità serviranno 16 miliardi Il ministro Padoan: riusciremo a fare meglio. Boccia: ora un patto per il Paese

«Mi auguro che sul Pil il nostro centro studi abbia torto: ho massima stima di loro, fanno un grande lavoro, ma da italiano faccio il tifo per le stime del governo» confessa il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia. Secondo il «Csc», infatti, l’economia italiana presenta «una debolezza superiore alle attese» e questo produce una nuova revisione al ribasso delle previsioni di crescita, peraltro già molto caute, presentate a luglio: nel 2016 la ricchezza prodotta salirà così solamente dello 0,7 anziché dello 0,8 e quella del 2017 appena dello 0,5 (era allo 0,6%). In pratica, in due anni, il Paese crescerà la metà di quello che aveva previsto il governo: l’1,2 anziché il 2,4%. Nel quadro delineato ieri da via dell’Astronomia a prevalere sono le tinte fosche: la produzione industriale è ferma, il credito alle imprese ancora scarso ed in prestiti alle famiglie in stallo. Anche l’occupazione, che per effetto del Jobs Act è crescita di 426 mila unità, nella seconda parte dell’anno rallenterà.

Fermi da 15 anni  

In pratica, sintetizza il responsabile del Centro Studi Luca Paolazzi, «non riusciamo a schiodarci dalla malattia delle lenta crescita di cui soffriamo da inizio 2000». E al ritmo attuale l’Italia riuscirà a riagganciare i livelli pre-crisi solo nel 2028. I rischi, infatti, nell’analisi di Confindustria, «si mantengono verso il basso. Tanto che la crescita indicata per il 2017, sebbene già del tutto insoddisfacente, non è scontata e va conquistata». Tanto più che resta alta l’incertezza politica, con tutte le incognite internazionali (elezioni Usa, presidenziali francesi, politiche tedesche) e interne (il referendum).

Il Tesoro: sentiero stretto  

Il ministro dell’Economia Piercarlo Padoan non nega le difficoltà, «il sentiero è sempre più stretto» ripete, ma sostiene che «le nuove stime del governo che saranno approvate a giorni dal consiglio dei ministri, dovrebbero essere migliori». Quelle contenute nel vecchio Def indicavano una crescita dell’1,2% per quest’anno e dell’1,4% per l’anno prossimo. Adesso il Tesoro vorrebbe abbassare l’asticella di quest’anno allo 0,8/0,9% e all’1,1/1,2% quella del prossimo. Un livello che però sarà sempre più difficile far accettare all’Ufficio parlamentare di bilancio che proprio in questi giorni ha avviato la procedura per la validazione del quadro macroeconomico col mandato esplicito di «evitare il rischio di previsioni eccessivamente ottimistiche». A vedere nero infatti non c’è solo Confindustria: secondo il Ref il 2016 chiuderà a +0,6 ed il 2017 a +0,9%, Unicredit indica +0,9 e +0,6%, Deutsche bank +0,8 e +0,4 e Citigroup addirittura +0,7 e +0,3%.

Correzione da 16,6 miliardi  

Se le cifre del Csc fossero confermate i conti pubblici andrebbero ancora più in sofferenza: il debito tornerebbe a salire toccando nel 2017 il 134% del Pil, mentre per tenere a bada «senza flessibilità» il deficit si renderebbe necessaria una correzione pari ad un punto di Pil (16,6 miliardi). «Bisogna costruire un percorso di crescita» sostiene Boccia, che in vista della legge di bilancio propone un «patto» incentrato su «tre assi» (produttività, sostegno degli investimenti, innovazione della finanza). Quanto ai nuovi dati «non c’è vena polemica – spiega -. La nostra è una constatazione a condizioni date». E infatti Padoan, che scommette molto sulla «molla» delle riforme, la vede in maniera differente: «La stima del Csc – sostiene – si basa su ipotesi di quadro programmatico differenti. Io intendo comunque le stime come una sollecitazione a prendere le misure giuste e quindi a dimostrare che queste cifre sono sbagliate». Senza polemica, ovviamente.

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Al confine tra Serbia e Ungheria tra i profughi afghani: ‘L’Europa non ci vuole’

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I leader dell’Ue si incontrano a Bratislava, in Slovacchia, nel primo vertice post-Brexit. L’intento è far ripartire l’Europa. Gli obiettivi sono due: recuperare la fiducia dei cittadini e mettere in agenda iniziative concrete. A cominciare da Difesa comune e immigrazione.

Monica Perosino è stata sul confine tra Serbia e Ungheria, in un campo abitato da profughi afghani che lamentano: “L’Europa non ci vuole”.

Lungo il muro di Orban: “Così noi ungheresi difendiamo l’Europa dall’invasione”

La rotta balcanica è sigillata, al confine con la Serbia 5 mila profughi. Ma nel Paese propaganda e volantini contro gli stranieri: terroristi

ROSZKA (UNGHERIA) – Sajad Azadi, farmacista di Kabul, ha due cose in testa: sua moglie e le onde strette di filo spinato di fronte a lui. «L’Europa qui è così vicina. E così lontana», dice contemplando il muro di Orban mentre si lava i denti all’unico rubinetto del campo irregolare di Horgos, un ammasso di teli di plastica sorretti da rami e tetti di foglie vicino alla zona di nessuno, la «zona di transito» al confine tra Serbia e Ungheria.

Qui vivono 130 persone, per lo più afghani. Nulla rispetto alle migliaia ammassate prima della costruzione del muro. Aspettano di percorrere i 5 metri che li separano dall’Ungheria. Oggi la barriera di filo spinato viene usata per stendere i panni e appendere gli avvisi di ricerca delle persone scomparse lungo il viaggio. Ma nessuno osa avvicinarsi troppo. «Dopo la denuncia delle violenze della polizia da parte di Human Rights Watch – dice Vladimir, volontario della Croce Rossa – la caccia al migrante sembra essersi calmata, ma non si sa mai. Forse è solo perché il referendum si avvicina e i politici cercano di “ripulirsi” agli occhi dell’opinione pubblica». Il prossimo due ottobre 8 milioni di ungheresi saranno chiamati a rispondere a una domanda sul piano europeo di ridistribuzione dei profughi nei Paesi Ue. Il quesito del referendum è stato definito da più parti «ostentatamente xenofobo»: «Volete che la Ue decreti una ricollocazione obbligatoria dei cittadini non ungheresi in Ungheria senza l’approvazione del governo ungherese?».

Sajad appoggia la foto della moglie sul bordo del lavatoio. Lei è rimasta a Kabul: «Voi europei dite che non ci volete perché veniamo qui per i vostri soldi, che siamo migranti economici. Contate gli anni della guerra in Siria, sono 5. Noi siamo in guerra con i taleban da 35 anni». Lo dice di getto, poi si pente subito: «Che orrore siamo diventati, facciamo a gara tra chi è il più sfortunato…».

Una volta al giorno, alle 8 di mattina, la «porta» viene aperta: possono passare 15 persone, secondo una lista decisa in base all’arrivo. «Possono passare le famiglie, 14 persone – spiega Sayed, il capo dal campo, e il responsabile delle liste -, e un uomo da solo. Quindici al massimo. Oggi tocca ai minori soli».

Da quando Budapest ha deciso di chiudere la rotta balcanica sigillando la frontiera con 175 chilometri di barriera presidiata da 10 mila agenti – i «migrants hunters», i cacciatori di migranti -, c’è un solo modo per entrare legalmente nel Paese e proseguire il viaggio verso l’Europa: passare dalle due zone di transito autorizzate, una è a Horgos, dove stanno gli afghani, l’altra è Kelebia, dove aspettano i siriani. Trenta persone al giorno.

Nulla rispetto ai flussi verso Grecia e Italia. Eppure Orban ha deciso di «implementare il muro», con una doppia barriera di filo e una strada per le pattuglie in mezzo, ha stabilito di assumere altri 3000 agenti per la «situazione drammatica ai confini» e ha spedito a casa di 4 milioni di famiglie un opuscolo – firmato, e pagato, dal governo – in cui esorta gli ungheresi a «mandare un messaggio a Bruxelles»: nelle 18 pagine in carta patinata si spiega in sintesi per cosa andranno a votare gli ungheresi, e cioè per «difendere l’Ungheria» dai terroristi, l’Europa dall’invasione, la «nostra cultura minacciata dai ricollocamenti voluti dalla Ue» (che poi sarebbero 1200 in tutto). Contraddittorio, ma nessuno sembra farci caso. L’opuscolo si conclude con le «no go zones», le zone in cui sarebbe meglio non andare per l’alto tasso di immigrati: Parigi, Stoccolma, Göeborg, Bruxelles, Berlino, Marsiglia. Sono i «consigli di viaggio» del governo.

Se Orban ha deciso di fortificare il muro, la Serbia non sta a guardare: il governo ha promesso «misure più drastiche, comprese barriere ai confini» per contenere il «flusso continuo e incontrollato di arrivi», nonostante la chiusura della rotta

Attualmente in Serbia si trovano circa 5 mila migranti, per lo più a ridosso della frontiera settentrionale con l’Ungheria, ma finora Belgrado si era sempre opposta all’idea di erigere barriere anti-immigrati. E se la Serbia si avvicina a Orban l’asse con la Polonia ora sembra più che un’alleanza politica una luna di miele in chiave anti Ue: «C’è un detto in Ungheria per spiegare che ti fidi di qualcuno. Noi diciamo che “puoi andare in una stalla e rubare i cavalli insieme”», ha detto Orban. Dall’altra parte del confine il leader del Pis, il partito ultraconservatore al governo, Kaczynski ha risposto all’amico con un sorriso: «C’è una stalla molto grande, chiamata Unione europea, nella quale possiamo rubare cavalli insieme».

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lastampa/Lungo il muro di Orban: “Così noi ungheresi difendiamo l’Europa dall’invasione” MONICA PEROSINO – INVIATA A ROSZKA (UNGHERIA)