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Milik, l’agente: “Il Napoli lo seguiva da quasi un anno, Sarri è rimasto subito colpito”

Queste le sue parole riportate da CalcioNapoli24

David Przemyslaw Pantak, agente e procuratore dell’attaccante del Napoli Arkadiusz Milik, rompe finalmente il silenzio e lo fa tramite i media polacchi ai quali ha rilasciato una lunga intervista della quale vi proponiamo la traduzione in anteprima: “Come è nata la trattativa? Ho volato due volte verso Napoli, ma ho parlato con loro anche a Milano e a Bologna. Milik era sotto osservazione dal novembre del 2015, è stato visionato prima dal responsabile scouting per Belgio ed Olanda, poi dal capo del settore ed infine dal direttore sportivo e dall’allenatore”.

Che doti hanno visionato ed osservato di Arkadiusz? Soltanto il talento oppure altro? 
“Ad Euro 2016 sono stati molto importanti i rigori tirati da Arek durante la competizione, hanno dimostrato come possa gestire grandi pressioni: il Napoli ha notato che Arkadiusz non molla, non si arrende ed anzi lotta molto. Ma così è stato sempre durante la sua carriera, dal Gornik Zabrze in Ekstraklasa al Bayer Leverkusen passando per l’Augusta e l’Ajax dove non era sicuro del suo futuro. Ha sempre dimostrato caparbietà e determinazione, inoltre Sarri è rimasto colpito dal fatto che parli quattro lingue: tra poco parlerà anche l’italiano, ha dato l’impressione di essere maturo e consapevole”.

L’Ajax ha annunciato il suo prezzo quando è stato ceduto, come mai?
“Inizialmente volevano tenerlo così da costruirgli la squadra attorno, poi il nuovo allenatore Bosz voleva mettere il veto alla sua cessione ma la dirigenza dell’Ajax ha concluso decidendo che sarebbe stato difficile trovare un affare migliore. L’Ajax ha deciso di accettare la proposta del Napoli e ha annunciato l’importo economico per farlo sapere ai tifosi: lo hanno pagato poco e lo hanno venduto a tanto”

E’ vero che ha dei bonus economici legati ai gol realizzati? Quanti soldi? Quanti gol?
“Arkadiusz ha firmato un ottimo accordo per quanto riguarda i bonus, ma non voglio rivelare i dettagli del contratto”

Come è stato convinto dal Napoli? Tramite cene nei migliori ristoranti, mostrandogli grandi case oppure macchine di lusso…
“Se si conoscesse meglio Arek, si saprebbe che queste cose non lo impressionano assolutamente. Non sarebbe il massimo se il Napoli l’avesse cercato di convincere con case ed automobili, anzi la società azzurra l’ha convinto offrendogli le prospettive di crescita e lui s’è convinto di questo e dell’affetto che i tifosi hanno per il club: non ho visto calcio in tutto il mondo, però non ho mai visto così tanta devozione fanatica per una squadra come a Napoli. E’ come una religione, e allo stesso tempo ci sono grandi giocatori. Nomi come Mertens, Insigne, Callejon ed Hamsik parlano da soli. Certo, lo stadio e gli spogliatoi non sono modernissimi…ma la squadra è ben costruita e chissà, anno dopo anno raggiungerà traguardi sempre maggiori”

E la questione della successione di Gonzalo Higuain?
“Certamente ce ne sarà uno, ma lui è semplicemente Arkadiusz Milik e vuole dimostrare cosa sa fare un polacco. A Napoli l’icona è Diego Armando Maradona, e sarebbe bello se Arkadiusz potesse scrivere un suo capitolo nella storia del club. Nessuno si aspetta che possa diventare come Diego, ma mi piacerebbe che un giorno nelle stanze dei tifosi del Napoli possa esserci, sotto la maglietta di Maradona, un’altra con il nome di Milik”.

Ghoulam-Napoli, rinnovo più vicino: contratto fino al 2021 con aumento

I dettagli

Passi avanti per il rinnovo di Fahzi Ghoulam con il Napoli sino al 2021. Il terzino sinistro algerino è uno dei pilastri della formazione di Maurizio Sarri e il club è al lavoro per blindarlo sino al 2021. L’attuale contratto dell’ex Saint Etienne è in scadenza nel 2018 e verrebbe prolungato per altre tre stagioni, con l’ingaggio che lieviterebbe dagli attuali 800mila a 1,8 milioni di euro netti a stagione. Lo riporta gazzamercato.it.

Scompare a 95 anni Carlo Azeglio Ciampi: guidò l’Italia nell’euro

Il presidente emerito della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi si è spento, a 95 anni, in una clinica romana dove era ricoverato da tempo. Era malato dal 2014 e dalla natia Livorno, cui era legatissimo e dove aveva deciso di trascorrere gli ultimi anni, era stato trasferito nella clinica Pio XI, dove si è spento per le complicazioni di una peritonite.

Nato a Livorno il 9 dicembre 1920 è stato governatore della Banca d’Italia dal 1979 al 1993, presidente del Consiglio dei ministri (1993-1994) e ministro del Tesoro e del bilancio e della programmazione economica (dal 1996 al 1999) è stato uno dei protagonisti del secondo dopoguerra e della Seconda Repubblica. Amava definirsi “un italiano normale” ed era una sorta di Cincinnato, chiamato a più riprese a occuparsi della cosa pubblica.

Eletto decimo presidente della Repubblica dal 18 maggio 1999 ha ricoperto l’incarico fino al 15 maggio 2006 quando gli successe Giorgio Napolitano. Arrivano i primi messaggi di condoglianze.

“L’abbraccio del Governo alla signora Franca. E un pensiero grato all’uomo delle Istituzioni che ha servito con passione l’Italia”. Così su Twitter il presidente del Consiglio Matteo Renzi.

Nel ricordo del mondo politico, però, il rammarico non è unanime. “Uno dei traditori del’Italia” lo ha definito il leader della Lega, Matteo Salvini, “come Napolitano, Prodi e Monti”.

Sotto la Lente – Juve Stabia: alla scoperta di Nicolas Izzillo

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Protagonista della nostra rubrica è Nicolas Izzillo, trascinatore delle Vespe nel primo match interno stravinto contro il Melfi.

Nicolas Izzillo nasce nel 1994 a La Maddalena, in Sardegna e prima di arrivare alla Juve Stabia veste le maglie di Ischia Isolaverde, Messina, Bellaria Igea Marina e Spezia. Proprio con la squadra ligure Nicolas comincia a mostrare le sue doti nel Torneo di Viareggio del 2013.
Centrocampista dai piedi buoni, ed in grado di essere incisivo sia nella fase di costruzione che di copertura, Nicolas sembra aver voltato pagina grazie all’arrivo di Mister Fontana, che spesso fin dal precampionato ha puntato sul giovane centrocampista ex Ischia. La duttilità di Izzillo consente infatti al tecnico stabiese di schierarlo sia come classico regista che come mezz’ala, scegliendo se sfruttare maggiormente la sua visione di gioco o i suoi inserimenti, che possono diventare micidiali come può confermare la difesa del Melfi.
Gli idoli calcistici di Nicolas sono due fenomeni del centrocampo: Pogba e Nainggolan; l’ammirazione nei confronti dei due campioni è tanta, nonostante la fede calcistica di Izzillo vada in altre direzioni.
Nicolas infatti fin da piccolo è simpatizzante dell’Inter, anche se per i sardi il richiamo della propria terra è forte anche nel calcio, quindi il giovane centrocampista segue con passione anche le vicende del Cagliari, trascinato da un ex gialloblù che qui nessuno ha dimenticato.
Fuori dal campo Nicolas è un ragazzo semplice, a cui piace divertirsi con gli amici più cari. A Castellammare ha legato tanto con Antonio Filippi, fratello del D.G. delle Vespe Clemente, e con Daniele Liotti; il terzino mancino, dopo l’arrivo di Nicolas a gennaio, ha subito accolto il nuovo compagno e tra i due è nata una forte amicizia dentro e fuori dal campo.
Altro legame forte per Nicolas è quello con la famiglia; il centrocampista stabiese è molto legato ai genitori ed alla sorella. Avendo lasciato presto casa per inseguire il suo sogno calcistico, Nicolas è ormai abituato a stare lontano da casa ma quotidianamente si sente con tutta la sua famiglia ed appena ha qualche giorno libero torna a casa per stare un po’ in famiglia. Molto importante per Nicolas è stato ed è il sostegno del papà, che lo ha sempre incoraggiato e che continua a seguire con entusiasmo la sua carriera. Molto profondo per Nicolas è anche il rapporto con la mamma, che però non tollera il disordine del figlio. In casa Izzillo, come in tutte le famiglie del mondo, spesso nel periodo estivo avvengono litigi tra la mamma super ordinata ed il figlio invece più “casinaro”. Nicolas è single al momento, non avendo ancora trovato la persona giusta (le tifose stabiesi sono avvisate).
Quando non è impegnato con allenamenti, ritiri e partite Nicolas ama rilassarsi giocando a biliardo e andando a pesca, anche se precisa di non essere un grande pescatore. Proprio la passione per la pesca avvicina Nicolas ad Ighli Vannucchi, ex bandiera dell’Empoli e pescatore con ottimi risultati. Augurando a Nicolas di raggiungere e superare Vannucchi, sia nel calcio che nella pesca, gli facciamo un grande in bocca al lupo e lo ringraziamo per la disponibilità.

Raffaele Izzo

MERCATO – Il Napoli è sempre in cerca, probabile nuovo colpo dal Boca

Ecco di chi si tratta

Anche se il calciomercato è ormai chiuso da più di due settimane il Napoli è sempre attento a sferrare eventuali colpi durante il mercato di riparazione o la prossima sessione estiva di mercato. Dall’Argentina i colleghi di Azulyoro.net svelano il forte interesse del club partenopeo per Cristian Pavon, attaccante del Boca Juniors classe ’96. Secondo il sito sudamericano il Napoli vede nel calciatore argentino il nuovo Lavezzi e sarebbe disposto a pagare i 20 milioni di dollari (circa 18 milioni di euro) per la clausola rescissoria e assicurarsi il giovane sudamericano.

G.D.D.

FOTO ViViCentro – Juve Stabia, tutto pronto per il settore: abiti sartoriali per gli staff

E’ quasi tutto pronto per l’avvio definitivo della nuova stagione

E’ quasi tutto pronto per l’avvio definitivo della nuova stagione. I campionati degli Under 17 di Nunzio di Somma e degli Under 15 di Alfonso Belmonte sono già partiti con una vittoria per 4-0 sul Melfi settimana scorsa. In attesa del via del campionato Berretti, in programma il 24 settembre, il settore giovanile si muove, nella figura del presidente Andrea De Lucia e del direttore responsabile Alberico Turi anche su altri campi, non solo quelli di costruzione di organici importanti. Infatti, per tutti gli staff dirigenziali sono pronti gli abiti di rappresentanza, come riferisce in esclusiva Vivicentro.it. Abiti sartoriali che presenteranno la Vespa (foto sotto) sulla camicia, lato bottoni, mentre sotto al taschino della giacca ci sarà il logo societario.

a cura di Ciro Novellino

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Diawara-Jorginho, c’è ballottaggio per il Bologna

Diawara-Jorginho, c’è ballottaggio

Maurizio Sarri sta provando Amadou Diawara davanti alla difesa, ed il ballottaggio con Jorginho in vista di Napoli-Bologna sta prendendo decisamente quota. La Gazzetta dello Sport aggiunge alcuni dettagli sullo stesso centrocampista guineano arrivato in estate dal Bologna: “Il Napoli ha sempre intrigato Diawara. Oltre all’insistenza del ds Giuntoli e alla curiosità di misurarsi nel gioco di Sarri, Diawara è stato sedotto anche dai racconti sulla città e sulla squadra di Juan Camilo Zuniga, con il quale aveva molto legato nei sei mesi trascorsi a Bologna dal colombiano”.

Juve Stabia-Siracusa, parte la prevendita: cifre e dettagli per l’acquisto

Questo il comunicato del club stabiese

S.S. Juve Stabia rende noto che sono disponibili in prevendita, fino alle ore 20,30 del 18 settembre, i tagliandi di ingresso per assistere alla gara Juve Stabia-Siracusa, che si disputerà domenica 18 settembre alle ore 20,30 presso lo Stadio “Romeo Menti” di Castellammare di Stabia, valevole per la 5a giornata del Girone C della Lega Pro Divisione Unica 2016/2017.
In occasione di questa gara, resterà chiusa la Tribuna Varano (distinti).

Di seguito i prezzi relativi agli altri settori:
Curva San Marco € 12 + € 2 diritti di prevendita
Tribuna Quisisana (scoperta) € 18 + € 2 diritti di prevendita
Tribuna Monte Faito (coperta) € 23 + € 2 diritti di prevendita
Tribuna Panoramica VIP € 98 + € 2 diritti di prevendita

I tagliandi potranno essere acquistati esclusivamente presso i punti vendita abilitati  che qui di seguito riepiloghiamo:
Bar Dolci Momenti – Via Cosenza
Bar Gialloblù – Viale Europa
Light Break – Corso Vittorio Emanuele
Centro Ricreativo Juve Stabia – Via Bonito
Agenzia B2875 Via Tavernola 113
Asa Gaetano Musella Via G.Cosenza 293

Per la gara Juve Stabia-Siracusa, saranno messi in vendita, in numero limitato, tagliandi RIDOTTI per bambini di età compresa da 0-12 anni al costo simbolico di 5€ comprensivi di diritti di prevendita.

S.S. Juve Stabia

L’Ue non rivede i criteri sul Pil: Padoan a caccia di 5 miliardi

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L’Ue non rivede i criteri di calcolo del Pil e di conseguenza si cominciano a delineare i primi tagli. A cominciare dai ministeri, che nel 2017 dovranno risparmiare almeno 5 miliardi.

Il Centro studi di Confindustria dimezza le stime del governo sulla crescita. Il capo degli industriali Vincenzo Boccia chiede un patto per il Paese. Il ministro dell’Economia Padoan assicura: “Faremo meglio”. I suoi consiglieri lavorano senza sosta per cercare di far quadrare esigenze nazionali e regole finanziarie. 

L’Ue non rivede i criteri sul Pil: il governo costretto a più tagli

Si è arenata a Bruxelles la richiesta dell’Italia e di altri sette Paesi. Nella manovra 2017 almeno 5 miliardi di risparmi a tutti i ministeri

La lettera risale ormai a sei mesi fa. Doveva essere il grimaldello per ottenere finalmente «più flessibilità dentro alle regole». L’avevano firmata in otto: oltre all’Italia, Spagna, Portogallo, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Slovenia, Slovacchia. E invece nulla. La richiesta della revisione del cosiddetto «prodotto potenziale» si è arenata negli uffici della direzione per gli affari economici e finanziari della Commissione europea. «Se ne riparla nel 2017», fanno sapere fonti comunitarie. Per capire il clima che si respira fra Roma e Bruxelles a proposito della prossima legge di bilancio occorre partire da qui. La regola dell’«output gap» indica la crescita che un Paese si stima sia in grado di realizzare in un certo momento tenendo conto dell’andamento dell’economia. Il calcolo di quel potenziale può determinare risultati molto diversi di cosiddetto saldo strutturale: sulla base dei criteri Ocse e del Fondo monetario l’Italia l’anno scorso era ad un livello ben al di sopra delle richieste (+0,5 per cento), mentre per la Commissione risultammo otto decimali sotto. Insomma, applicando un metodo diverso il governo avrebbe potuto impostare una manovra molto meno restrittiva di quella che probabilmente sarà costretta a varare.

Il momento delle decisioni si avvicina: venerdì 23 saranno noti i dati consolidati dell’Istat sui primi sei mesi del 2016, subito dopo – fra il 26 e il 27 – il Tesoro presenterà la nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza che prenderà atto delle nuove previsioni (pessimistiche) sulla crescita di quest’anno e del prossimo. A quanto pare il governo non è intenzionato a strappi con le regole imposte dalla Commissione. Certamente non lo farà prima del referendum costituzionale, lo spartiacque della carriera politica di Renzi e della legislatura. Ma a quel limite si avvicinerà il più possibile: nel vertice dei capi di Stato europei che inizia oggi a Bratislava il premier tenterà di avere il via libera ad un deficit per il 2017 che si avvicini il più possibile al 2,3 per cento, giusto un decimale in meno di quello di quest’anno. Al momento è difficile scommettere sul sì della Commissione. Ecco perché sui tavoli di Tesoro e Palazzo Chigi circolano numeri che contemplano scenari più complessi. Non è un caso se l’ipotesi dell’aumento della dote da destinare al pacchetto pensioni è tornata nel cassetto e i sindacati se ne lamentano pubblicamente.

Del resto il bilancio dello Stato è fatto di dare e avere: meno ampio sarà il margine di deficit concesso da Bruxelles, più dovranno salire la somma di maggiori entrate e minori spese necessarie a coprire le misure cui pensa il governo. La voce tagli oggi vale cinque miliardi di euro. Non proventi da spending review, ma riduzioni lineari vecchia maniera, «quelle necessarie a far tornare i conti», ammette un’autorevole fonte di governo. Dunque – Lorenzin permettendo – occorrerà tenere a bada la spesa sanitaria ma anche il budget di tutti gli altri dicasteri. Per rendere credibili le previsioni dei risparmi agli occhi della Commissione il commissario alla spesa Yoram Gutgeld sta preparando un piano triennale sugli acquisti di beni e servizi. C’è anche l’ipotesi di ridurre per almeno 500 milioni di alcuni dei tanti sgravi concessi negli anni a questo o quel settore e oggi considerati ingiustificati. Qui il condizionale è di rigore: non c’è ministro o commissario alla spesa che non abbia fatto promesse finite nel cestino dei sogni. Ogni euro in meno per un’agevolazione fiscale è un euro in più alla voce pressione fiscale, e Renzi di aumento delle tasse non vuole sentir nemmeno parlare. In ogni caso occorrerà aumentare le entrate: poiché Renzi non vuole nuovi balzelli, le uniche due voci che potranno dare un contributo rilevante senza risultare troppo impopolari sono l’aumento delle stime di proventi da lotta all’evasione e il secondo tempo della finestra per far rientrare i capitali dall’estero. Per quest’ultima Padoan ha ipotizzato quattro miliardi, in realtà fra gli esperti e al Tesoro nessuno scommette su più di 2,5 miliardi. Sempre che il governo non decida per una sanatoria vera e propria.

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lastampa/L’Ue non rivede i criteri sul Pil: il governo costretto a più tagli ALESSANDRO BARBERA

Gli industriali a Padoan: serve un patto per il Paese

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Il Centro studi di Confindustria dimezza le stime del governo sulla crescita. Il capo degli industriali Vincenzo Boccia chiede un patto per il Paese. Il ministro dell’Economia Padoan assicura: “Faremo meglio”. I suoi consiglieri lavorano senza sosta per cercare di far quadrare esigenze nazionali e regole finanziarie. L’Ue non rivede i criteri di calcolo del Pil e di conseguenza si cominciano a delineare i primi tagli. A cominciare dai ministeri, che nel 2017 dovranno risparmiare almeno 5 miliardi.

Confindustria vede nero sulla ripresa. Dimezzate le stime del governo

Il centro studi: la crescita sarà dello 0,6%, senza flessibilità serviranno 16 miliardi Il ministro Padoan: riusciremo a fare meglio. Boccia: ora un patto per il Paese

«Mi auguro che sul Pil il nostro centro studi abbia torto: ho massima stima di loro, fanno un grande lavoro, ma da italiano faccio il tifo per le stime del governo» confessa il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia. Secondo il «Csc», infatti, l’economia italiana presenta «una debolezza superiore alle attese» e questo produce una nuova revisione al ribasso delle previsioni di crescita, peraltro già molto caute, presentate a luglio: nel 2016 la ricchezza prodotta salirà così solamente dello 0,7 anziché dello 0,8 e quella del 2017 appena dello 0,5 (era allo 0,6%). In pratica, in due anni, il Paese crescerà la metà di quello che aveva previsto il governo: l’1,2 anziché il 2,4%. Nel quadro delineato ieri da via dell’Astronomia a prevalere sono le tinte fosche: la produzione industriale è ferma, il credito alle imprese ancora scarso ed in prestiti alle famiglie in stallo. Anche l’occupazione, che per effetto del Jobs Act è crescita di 426 mila unità, nella seconda parte dell’anno rallenterà.

Fermi da 15 anni  

In pratica, sintetizza il responsabile del Centro Studi Luca Paolazzi, «non riusciamo a schiodarci dalla malattia delle lenta crescita di cui soffriamo da inizio 2000». E al ritmo attuale l’Italia riuscirà a riagganciare i livelli pre-crisi solo nel 2028. I rischi, infatti, nell’analisi di Confindustria, «si mantengono verso il basso. Tanto che la crescita indicata per il 2017, sebbene già del tutto insoddisfacente, non è scontata e va conquistata». Tanto più che resta alta l’incertezza politica, con tutte le incognite internazionali (elezioni Usa, presidenziali francesi, politiche tedesche) e interne (il referendum).

Il Tesoro: sentiero stretto  

Il ministro dell’Economia Piercarlo Padoan non nega le difficoltà, «il sentiero è sempre più stretto» ripete, ma sostiene che «le nuove stime del governo che saranno approvate a giorni dal consiglio dei ministri, dovrebbero essere migliori». Quelle contenute nel vecchio Def indicavano una crescita dell’1,2% per quest’anno e dell’1,4% per l’anno prossimo. Adesso il Tesoro vorrebbe abbassare l’asticella di quest’anno allo 0,8/0,9% e all’1,1/1,2% quella del prossimo. Un livello che però sarà sempre più difficile far accettare all’Ufficio parlamentare di bilancio che proprio in questi giorni ha avviato la procedura per la validazione del quadro macroeconomico col mandato esplicito di «evitare il rischio di previsioni eccessivamente ottimistiche». A vedere nero infatti non c’è solo Confindustria: secondo il Ref il 2016 chiuderà a +0,6 ed il 2017 a +0,9%, Unicredit indica +0,9 e +0,6%, Deutsche bank +0,8 e +0,4 e Citigroup addirittura +0,7 e +0,3%.

Correzione da 16,6 miliardi  

Se le cifre del Csc fossero confermate i conti pubblici andrebbero ancora più in sofferenza: il debito tornerebbe a salire toccando nel 2017 il 134% del Pil, mentre per tenere a bada «senza flessibilità» il deficit si renderebbe necessaria una correzione pari ad un punto di Pil (16,6 miliardi). «Bisogna costruire un percorso di crescita» sostiene Boccia, che in vista della legge di bilancio propone un «patto» incentrato su «tre assi» (produttività, sostegno degli investimenti, innovazione della finanza). Quanto ai nuovi dati «non c’è vena polemica – spiega -. La nostra è una constatazione a condizioni date». E infatti Padoan, che scommette molto sulla «molla» delle riforme, la vede in maniera differente: «La stima del Csc – sostiene – si basa su ipotesi di quadro programmatico differenti. Io intendo comunque le stime come una sollecitazione a prendere le misure giuste e quindi a dimostrare che queste cifre sono sbagliate». Senza polemica, ovviamente.

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Al confine tra Serbia e Ungheria tra i profughi afghani: ‘L’Europa non ci vuole’

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I leader dell’Ue si incontrano a Bratislava, in Slovacchia, nel primo vertice post-Brexit. L’intento è far ripartire l’Europa. Gli obiettivi sono due: recuperare la fiducia dei cittadini e mettere in agenda iniziative concrete. A cominciare da Difesa comune e immigrazione.

Monica Perosino è stata sul confine tra Serbia e Ungheria, in un campo abitato da profughi afghani che lamentano: “L’Europa non ci vuole”.

Lungo il muro di Orban: “Così noi ungheresi difendiamo l’Europa dall’invasione”

La rotta balcanica è sigillata, al confine con la Serbia 5 mila profughi. Ma nel Paese propaganda e volantini contro gli stranieri: terroristi

ROSZKA (UNGHERIA) – Sajad Azadi, farmacista di Kabul, ha due cose in testa: sua moglie e le onde strette di filo spinato di fronte a lui. «L’Europa qui è così vicina. E così lontana», dice contemplando il muro di Orban mentre si lava i denti all’unico rubinetto del campo irregolare di Horgos, un ammasso di teli di plastica sorretti da rami e tetti di foglie vicino alla zona di nessuno, la «zona di transito» al confine tra Serbia e Ungheria.

Qui vivono 130 persone, per lo più afghani. Nulla rispetto alle migliaia ammassate prima della costruzione del muro. Aspettano di percorrere i 5 metri che li separano dall’Ungheria. Oggi la barriera di filo spinato viene usata per stendere i panni e appendere gli avvisi di ricerca delle persone scomparse lungo il viaggio. Ma nessuno osa avvicinarsi troppo. «Dopo la denuncia delle violenze della polizia da parte di Human Rights Watch – dice Vladimir, volontario della Croce Rossa – la caccia al migrante sembra essersi calmata, ma non si sa mai. Forse è solo perché il referendum si avvicina e i politici cercano di “ripulirsi” agli occhi dell’opinione pubblica». Il prossimo due ottobre 8 milioni di ungheresi saranno chiamati a rispondere a una domanda sul piano europeo di ridistribuzione dei profughi nei Paesi Ue. Il quesito del referendum è stato definito da più parti «ostentatamente xenofobo»: «Volete che la Ue decreti una ricollocazione obbligatoria dei cittadini non ungheresi in Ungheria senza l’approvazione del governo ungherese?».

Sajad appoggia la foto della moglie sul bordo del lavatoio. Lei è rimasta a Kabul: «Voi europei dite che non ci volete perché veniamo qui per i vostri soldi, che siamo migranti economici. Contate gli anni della guerra in Siria, sono 5. Noi siamo in guerra con i taleban da 35 anni». Lo dice di getto, poi si pente subito: «Che orrore siamo diventati, facciamo a gara tra chi è il più sfortunato…».

Una volta al giorno, alle 8 di mattina, la «porta» viene aperta: possono passare 15 persone, secondo una lista decisa in base all’arrivo. «Possono passare le famiglie, 14 persone – spiega Sayed, il capo dal campo, e il responsabile delle liste -, e un uomo da solo. Quindici al massimo. Oggi tocca ai minori soli».

Da quando Budapest ha deciso di chiudere la rotta balcanica sigillando la frontiera con 175 chilometri di barriera presidiata da 10 mila agenti – i «migrants hunters», i cacciatori di migranti -, c’è un solo modo per entrare legalmente nel Paese e proseguire il viaggio verso l’Europa: passare dalle due zone di transito autorizzate, una è a Horgos, dove stanno gli afghani, l’altra è Kelebia, dove aspettano i siriani. Trenta persone al giorno.

Nulla rispetto ai flussi verso Grecia e Italia. Eppure Orban ha deciso di «implementare il muro», con una doppia barriera di filo e una strada per le pattuglie in mezzo, ha stabilito di assumere altri 3000 agenti per la «situazione drammatica ai confini» e ha spedito a casa di 4 milioni di famiglie un opuscolo – firmato, e pagato, dal governo – in cui esorta gli ungheresi a «mandare un messaggio a Bruxelles»: nelle 18 pagine in carta patinata si spiega in sintesi per cosa andranno a votare gli ungheresi, e cioè per «difendere l’Ungheria» dai terroristi, l’Europa dall’invasione, la «nostra cultura minacciata dai ricollocamenti voluti dalla Ue» (che poi sarebbero 1200 in tutto). Contraddittorio, ma nessuno sembra farci caso. L’opuscolo si conclude con le «no go zones», le zone in cui sarebbe meglio non andare per l’alto tasso di immigrati: Parigi, Stoccolma, Göeborg, Bruxelles, Berlino, Marsiglia. Sono i «consigli di viaggio» del governo.

Se Orban ha deciso di fortificare il muro, la Serbia non sta a guardare: il governo ha promesso «misure più drastiche, comprese barriere ai confini» per contenere il «flusso continuo e incontrollato di arrivi», nonostante la chiusura della rotta

Attualmente in Serbia si trovano circa 5 mila migranti, per lo più a ridosso della frontiera settentrionale con l’Ungheria, ma finora Belgrado si era sempre opposta all’idea di erigere barriere anti-immigrati. E se la Serbia si avvicina a Orban l’asse con la Polonia ora sembra più che un’alleanza politica una luna di miele in chiave anti Ue: «C’è un detto in Ungheria per spiegare che ti fidi di qualcuno. Noi diciamo che “puoi andare in una stalla e rubare i cavalli insieme”», ha detto Orban. Dall’altra parte del confine il leader del Pis, il partito ultraconservatore al governo, Kaczynski ha risposto all’amico con un sorriso: «C’è una stalla molto grande, chiamata Unione europea, nella quale possiamo rubare cavalli insieme».

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lastampa/Lungo il muro di Orban: “Così noi ungheresi difendiamo l’Europa dall’invasione” MONICA PEROSINO – INVIATA A ROSZKA (UNGHERIA)

Del Piero: “Dietro la Juventus c’è il Napoli. Higuain? Bianconeri coraggiosi…”

Le parole di Alessandro Del Piero

Alessandro Del Piero, ex attaccante della Juventus, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Il Corriere dello Sport: “Divario grandissimo tra la Juventus e le altre? Penso che la competitività del campionato non sia così bassa da poter consentire un monologo della Juve. Secondo me ha ragione Allegri: per vincere dovranno sudarsela. Quali sono le rivali più temibili per i bianconeri? Nell’ordine dico Napoli, Roma e Inter, ma tra una settimana ne sapremo certamente di più. 90 milioni per Higuain? Investire così tanti soldi su un solo giocatore, anche se così affermato, è comunque una scelta coraggiosa perché non contempla margini di errore”.

L’Ue alla prova del dopo-Brexit

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I leader dell’Ue si incontrano a Bratislava, in Slovacchia, nel primo vertice post-Brexit. L’intento è far ripartire l’Europa. Gli obiettivi sono due: recuperare la fiducia dei cittadini e mettere in agenda iniziative concrete. A cominciare da Difesa comune e immigrazione. Monica Perosino è stata sul confine tra Serbia e Ungheria, in un campo abitato da profughi afghani che lamentano: “L’Europa non ci vuole”.

Bratislava, la Ue divisa sui migranti cerca l’intesa sulla Difesa comune

Prima mossa di unità per dimostrare che l’Unione va avanti anche senza Londra. L’Italia rilancia sui rimpatri chiedendo di affidarli alla nuova Guardia Costiera

BRATISLAVA – Non sarà l’aria di Bratislava a curare la «crisi esistenziale» di cui soffre l’Europa, come diagnosticato mercoledì dal Presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker. Perché oggi il tanto atteso vertice dei 27 capi di Stato e di governo non ci regalerà svolte epocali. Ufficialmente si tratta del primo incontro senza la Gran Bretagna (anche se già a fine giugno i leader si erano visti in formato Brexit, senza Cameron), ma di Brexit si parlerà poco o niente: solo un rapido accenno all’ora di pranzo, in battello lungo il Danubio, per ribadire che fino all’attivazione dell’articolo 50 non si muoverà nulla.

La riunione degli sherpa di inizio settimana ha stabilito che gli obiettivi odierni sono due: recuperare la fiducia dei cittadini e avviare alcune azioni concrete per i prossimi sei mesi. Per questo servirà «un forte messaggio di unità a 27», per dimostrare che l’Ue va avanti anche senza Londra. Ma i capi di governo che vogliono cogliere questa vetrina per appendere grandi manifesti sono avvisati: «Lo slogan al tavolo sarà: meno promesse e più fatti», assicura una fonte del Consiglio.

La necessità di mostrarsi compatti ha già fatto una prima vittima: il capitolo immigrazione. In particolare per il piano di ridistribuzione dei richiedenti asilo da Grecia e Italia, il nodo che nessuno vuole sciogliere. Dopo un anno siamo fermi a quota 4.878 trasferimenti (su 160 mila previsti entro settembre 2017). Molti Stati continuano a non fare il loro dovere, rifiutando le quote. Anche l’Europarlamento ieri ha invitato i governi a darsi una mossa. L’Italia cercherà di mettere la questione sul tavolo, ma si sa già che il dossier verrà oscurato. «Se tutto va bene, affronteremo la questione a marzo», ammette una fonte diplomatica di alto livello. Renzi proverà a rilanciare sui rimpatri, chiedendo una gestione unitaria affidata alla nuova Guardia Costiera e di Frontiera. Non sarà semplice, ma qualche margine c’è, visto che il lancio della versione potenziata di Frontex è uno degli argomenti in agenda a Bratislava.

La questione immigrazione verrà infatti affrontata dal lato dei confini esterni. Si dirà che «il caos» di un anno fa è solo un ricordo e che bisogna proseguire su questa strada. Ai confini esterni è strettamente legato anche il capitolo terrorismo, che oggi occuperà buona parte della discussione: si parlerà di più controlli e maggiore collaborazione sul fronte intelligence.

Nella foto di Bratislava ci sarà infine spazio per un’intesa di massima sulla Difesa comune. «L’uscita di Londra e la minaccia russa ci offrono una grande opportunità: dobbiamo cogliere il momento storico», spiega un diplomatico. C’è grande convergenza sul tema, in grado di ricompattare l’asse Est-Ovest. E poi sarebbe l’occasione per mandare un messaggio a Londra: andiamo avanti anche senza di voi (i leader continueranno a vedersi a 27: appuntamento a Malta a inizio 2017). La condizione di base, però, è chiara: nessuna concorrenza alla Nato. Si parla di «complementarietà».

Il piano sul tavolo è quello franco-tedesco (ieri, come di consueto, c’è stato il bilaterale tra Angela Merkel e François Hollande, che parlano di «agenda chiara per rafforzare l’Unione»). Ma – spiegano a Bruxelles – non c’è alcuna incompatibilità con quello presentato da Mogherini, anzi. In ogni caso scordatevi decisioni per oggi: il capitolo Difesa sarà definito solo al Consiglio di dicembre.

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vivicentro.it/politica
vivicentro/L’Ue alla prova del dopo-Brexit
lastampa/Bratislava, la Ue divisa sui migranti cerca l’intesa sulla Difesa comune MARCO BRESOLIN – INVIATO A BRATISLAVA

Donadoni: “Non andiamo a Napoli solo per difendere!”

Le sue parole

Roberto Donadoni, allenatore del Bologna, presenta in conferenza, presso la sala stampa del centro tecnico Niccolò Galli, il match contro il Napoli. La società felsinea aggiorna le dichiarazioni tramite il proprio profilo di Twitter:

9.30 – “Mattia Destro non è al meglio, in queste ore valutiamo le sue condizioni”

9.31 – “Anche a Napoli vogliamo continuare il nostro processo di crescita, tecnico e mentale”.

9.32 – “Affrontiamo una grande squadra, che in settimana ha dimostrato il suo valore anche in Champions”.

9.33 – “Non ha senso pensare alle due gare col Napoli dello scorso anno, sono cambiati tanti interpreti”.

9.34 – “Cercheremo di usare tutte le nostre armi, non andiamo a Napoli solo per difendere. Contro queste squadre si deve essere cinici”.

9.37 – “Le valutazioni in vista della gara con la Sampdoria le faremo solo dopo Napoli, in base al dispendio di energie”.

9.41 – “Tutti i giocatori che ho hanno le possibilità di essere sempre protagonisti, loro lo sanno: il campo darà le risposte”.

9.44 – “Sergio Floccari si allena col gruppo da giorni, la condizione non è ancora ottimale però sta crescendo, abbiamo bisogno di lui”

9.46 “In queste ore valutiamo le condizioni di Mattia Destro che non è al meglio” 

9.49 “Anche senza Gonzalo Higuain il Napoli non è certo più debole dello scorso anno”

Non sottovalutare il Bologna…

Domani ci sarà Napoli-Bologna allo stadio San Paolo

Continua il cammino del Napoli, dopo la vittoria in rimonta a Kiev, i partenopei si trovano davanti un avversario insidioso come il Bologna di Donadoni, squadra capace di mettere i bastoni fra le ruote alle big del nostro campionato. Partita quindi da non sottovalutare perché si deve dare continuità ai buoni risultati maturati finora: la squadra di Sarri è ancora imbattuta in questo avvio di stagione e con i bolognesi ci sono sempre state difficoltà, seppur l’ultimo incontro tra le due compagini al San Paolo abbia visto uscire gli azzurri trionfanti con un roboante 6-0. L’ultima vittoria dei felsinei a Napoli è datata 19 dicembre 2012 match di Coppa Italia conclusosi con un sorprendente 1-2, quella sconfitta ebbe del clamoroso perché solo tre giorni prima le due squadre si affrontarono in campionato sempre al San Paolo, dove anche in quel caso la spuntarono gli emiliani con un risultato finale di 2-3. In entrambi i casi i rossoblu se la cavarono in rimonta, risultati ottenuti anche grazie alle prodezze della bestia nera Kone.

Il Bologna si presenta a Napoli con due vittorie ed una sconfitta in questo campionato, recente vittoria casalinga con il Cagliari per 2-1, invece pesante la sconfitta ottenuta all’Olimpico di Torino contro i granata di Mihajlovic un 5-1 che confermò i timori causati da una striminzita vittoria alla prima stagionale del Dall’Ara, conquistata grazie ad un gol di Mattia Destro nei minuti finali contro i neopromossi del Crotone. Mattia Destro, punta di riferimento del Bologna, è stato tenuto a riposo precauzionale in questo avvio di settimana a causa di un dolore muscolare e un lieve fastidio alla caviglia e infatti a rischio la sua presenza nella sfida di sabato, in alternativa, Roberto Donadoni, pensa ad un falso nueve data la mancanza di prime punte, il nigeriano Sadiq e l’ex Lazio Floccari, anche loro non in condizione. Da valutare invece i tempi di recupero per Mirante che lascerà il posto tra i pali a Da Costa come nella scorsa partita. Donadoni non sembra voler mutare questo Bologna, che cerca di scrollarsi questo precoce mal di trasferta e proverà a farlo al San Paolo dove in campionato il Napoli non perde dal rovinoso 2-4 contro la Lazio, che costò la qualificazione in Champions League nella stagione successiva, sconfitta datata 31 maggio 2015.

a cura di Andrea Bosco

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De Laurentiis non ci sarà col Bologna, domenica vola in Cina

De Laurentiis non ci sarà col Bologna, domenica vola in Cina

Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, dopo esser stato assente a Kiev, mancherà anche al match tra Napoli e Bologna.

Perchè? Il motivo lo svela Il Mattino: il patron azzurro sarà a Milano perchè invitato dall’attrice Cristiana Capotondi e da Cristiana Mainardi a «Fuoricinema», evento organizzato ai piedi del Bosco Verticale: Il patron della Filmauro sarà intervistato da Paolo Mereghetti. Domenica De Laurentiis e Carlo Verdone partiranno per la Cina, dove sono attesi a un festival internazionale del cinema”.

Sarà l’occasione giusta anche per intrecciare i primi contatti con l’Oriente, in compagnia della nuova consulente Serena Salvione, infatti si dedicherà ad affari calcistici per cercare di definire accordi commerciali di partnership. Il ritorno in Italia è previsto per i primi di ottobre.

Paralimpiadi Rio 2016: le speranze di medaglia degli azzurri per oggi, venerdì 16 settembre

Paralimpiadi Rio 2016: nuova giornata di competizioni. L’Italia spera di poter rimpinguare il proprio bottino di medaglie i tanti allori conquistati nei giorni passati. Vediamo quali saranno le principali possibilità azzurre di venerdì 16 settembre.

In Italia è la Rai che detiene i diritti in esclusiva per la trasmissione delle gare olimpiche: in particolare da Rai 2(già rete olimpica) e da Rai Sport 1, che ad agosto scorso hanno trasmesso in diretta le gare delle Olimpiadi. In totale, oltre 400 ore di programmazione, delle quali 280 in diretta.

Raisport1 sarà il canale tematico completamente votato ai Giochi Paralimpici, con 12 ore al giorno di programmazione in diretta, dalle 14.00 alle 4.00, e 12 ore di differita, dalle 4.00 alle 14.00. Il canale tematico sarà visibile anche in Hd.

Su Rai2 ogni giorno prevista la diretta dall’1.30 alle 4.00 di notte. In mattina, dalle 9.00 alle 9.45, la sintesidelle gare più importanti della notte.

14:00 ELEONORA SARTI – Arco compound individuale femminile

La trentenne di Cattolica sarà la favorita della competizione: Sarti è infatti l’attuale campionessa mondiale della specialità, e quest’anno è addirittura riuscita a salire sul podio dei Mondiali indoor di Ankara tra i normodotati, conquistando la medaglia di bronzo.

Possibilità di medaglia: 80%

20:00 FABIO AZZOLINI – Arco W1 individuale maschile

Classe 1969, Azzolini è alla sua terza esperienza paralimpica, ed arriva a Rio con la speranza di migliorare il risultato di quattro anni fa, quando si fermò ai quarti di finale. Quest’anno è riuscito a salire sia sul podio europeo che su quello mondiale, ottenendo rispettivamente un argento ed un bronzo.

Possibilità di medaglia: 50%

19:30 GIANCARLO MASINI – Ciclismo corsa in linea C1-C3

Vincitore di una medaglia di bronzo a cronometro, Masini proverà a bissare il podio anche nella corsa in linea, anche se non partirà tra i favoriti. Anche nella prova contro il tempo, però, non partiva con i favori del pronostico.

Possibilità di medaglia: 40%

20:30 ITALIA – Ciclismo gara a squadre miste H2-5

Nessuna squadra può schierare un terzetto di atleti così titolati come gli azzurri: l’Italia sarà dunque la compagine favorita per la vittoria, indipendentemente dalla formazione titolare che verrà scelta, per portare il ciclismo azzurro ancora più in alto dopo i trionfi delle gare a cronometro e delle corse in linea.

Possibilità di medaglia: 90%

18:32 Arjola TRIMI – Nuoto 50 metri dorso S4

La ventinovenne lombarda affronta quest’oggi la gara che le ha regalato il suo unico titolo mondiale, l’anno scorso a Glasgow. Quest’anno, invece, ha ottenuto l’argento europeo, privilegiando maggiormente altre distanze, in particolare quelle dello stile libero, ma resta comunque una seria pretendente al podio.

Possibilità di medaglia: 60%

13:30 CIMA / LAMBERTINI / BETTI  – Fioretto maschile a squadre

Gli azzurri del fioretto andranno in pedana con l’intenzione di riscattare delle prove individuali non soddisfacenti. La concorrenza sarà molto agguerrita, e puntare al podio non sarà facile.

Possibilità di medaglia: 50 %

13:30 MOGOS / TRIGILIA / VIO – Fioretto femminile a squadre

Dopo le travolgenti prestazioni di Beatrice Vio, l’Italia partirà come favorita d’obbligo anche nella prova a squadre del fioretto femminile. Toccherà proprio a Bebe trascinare il terzetto azzurro verso il successo, per ottenere una seconda medaglia d’oro in quest’edizione dei Giochi Paralimpici.

Possibilità di medaglia: 90%

21:30 PODDA / ROSSI / BRUNELLI – Prova a squadre Classi 1-3

Sconfitte nella semifinale di ieri dalle grandi favorite cinesi, le azzurre del tennistavolo si giocheranno quest’oggi la medaglia di bronzo contro la Corea del Sud, sconfitta a sua volta dalla Croazia.

Possibilità di medaglia: 40%

Immagine: Fitarco – Simonelli

giulio.chinappi@oasport.it

Paralimpiadi Rio 2016: gli azzurri in gara venerdì 16 settembre

AZZURRI IN GARA VENERDÌ 16 SETTEMBRE, Decima giornata Paralimpiadi Rio 2016

In Italia è la Rai che detiene i diritti in esclusiva per la trasmissione delle gare olimpiche: in particolare da Rai 2(già rete olimpica) e da Rai Sport 1, che ad agosto scorso hanno trasmesso in diretta le gare delle Olimpiadi. In totale, oltre 400 ore di programmazione, delle quali 280 in diretta.

Raisport1 sarà il canale tematico completamente votato ai Giochi Paralimpici, con 12 ore al giorno di programmazione in diretta, dalle 14.00 alle 4.00, e 12 ore di differita, dalle 4.00 alle 14.00. Il canale tematico sarà visibile anche in Hd.

Su Rai2 ogni giorno prevista la diretta dall’1.30 alle 4.00 di notte. In mattina, dalle 9.00 alle 9.45, la sintesidelle gare più importanti della notte.

ARCO
Dalle ore 14:00
Eleonora SARTI – Arco femminile compound
Fabio AZZOLINI – Arco W1 maschile

ATLETICA LEGGERA
Dalle ore 23:25
Oxana CORSO – Batterie 200 metri F35

CICLISMO SU STRADA
Dalle ore 14:30
Giancarlo MASINI C1; Fabio ANOBILE C3 m – gara unica
Dalle ore 18:00
Giorgio FARRONI – T1-T2 – gara unica
Dalle ore 20:30
ITALIA – Gara a squadre miste H2-5

EQUITAZIONE
Dalle ore 19:10
Luigi ACERBI – Individual Freestyle Test Grade Ia
Dalle ore 20:20
Francesca SALVADE’; Silvia VERATTI – Individual Freestyle Test Grade II

NUOTO
Dalle ore 14:30 – Batterie
Valerio TARAS – 100 metri stile libero S7
Francesca SECCI – 100 metri dorso S9
Efrem MORELLI – 50 metri dorso S4
Arjola TRIMI – 50 metri dorso S4
Martina RABBOLINI – 200 metri misti SM11
Alessia BERRA – 100 metri stile libero S13
Andrea MASSUSSI – 50 metri dorso S5
Giulia GHIRETTI – 50 metri dorso S5
Dalle ore 22:30 – Eventuali finali

SCHERMA 
Dalle ore 13:30
CIMA / LAMBERTINI / BETTI  – Fioretto maschile a squadre
MOGOS / TRIGILIA / VIO – Fioretto femminile a squadre

TENNISTAVOLO
Dalle ore 21:30 – Finali
PODDA / ROSSI / BRUNELLI – Prova a squadre femminile Classi 1-3

VELA
Dalle ore 18:00
GUALANDRIS / ZANETTI – Skud 18
SQUIZZATO  – 2.4 mR
RAGGI / PIRA / SOLAZZO – Sonar

giulio.chinappi@oasport.it

Paralimpiadi Rio 2016: programma e orari di venerdì 16 settembre

Paralimpidi Rio 2016, Decima giornata di gare : il programma e gli orari italiani di tutte le gare odierne. Il nuoto e l’atletica saranno come sempre gli sport protagonisti, ma non mancheranno gli eventi delle altre discipline.

In Italia è la Rai che detiene i diritti in esclusiva per la trasmissione delle gare olimpiche: in particolare da Rai 2(già rete olimpica) e da Rai Sport 1, che ad agosto scorso hanno trasmesso in diretta le gare delle Olimpiadi. In totale, oltre 400 ore di programmazione, delle quali 280 in diretta.

Raisport1 sarà il canale tematico completamente votato ai Giochi Paralimpici, con 12 ore al giorno di programmazione in diretta, dalle 14.00 alle 4.00, e 12 ore di differita, dalle 4.00 alle 14.00. Il canale tematico sarà visibile anche in Hd.

Su Rai2 ogni giorno prevista la diretta dall’1.30 alle 4.00 di notte. In mattina, dalle 9.00 alle 9.45, la sintesidelle gare più importanti della notte.

VENERDÌ 16 SETTEMBRE

13.30     SCHERMA – Fioretto, prova a squadre (maschile)

13.30     SCHERMA – Fioretto, prova a squadre (femminile)

14.00     TIRO CON L’ARCO – Individuale compound, eliminatorie e finali per le medaglie (femminile)

14.00     SPORT EQUESTRI – Freestyle Test Individuale (Grade III, Grade IV, Grade Ib, Grade Ia, Grade II)

14.30     NUOTO – 100m stile libero, batterie (S7 maschile)

14.30     NUOTO – 100m stile libero, batterie (S7 femminile)

14.30     NUOTO – 100m dorso, batterie (S9 maschile)

14.30     NUOTO – 100m dorso, batterie (S9 femminile)

14.30     NUOTO – 50m stile libero, batterie (S8 maschile)

14.30     NUOTO – 50m stile libero, batterie (S9 femminile)

14.30     NUOTO – 50m dorso, batterie (S4 maschile)

14.30     NUOTO – 50m dorso, batterie (S4 femminile)

14.30     NUOTO – 200m IM, batterie (SM11 maschile)

14.30     NUOTO – 200m IM, batterie (SM11 femminile)

14.30     NUOTO – 100m stile libero, batterie (S13 maschile)

14.30     NUOTO – 100m stile libero, batterie (S13 femminile)

14.30     NUOTO – 50m dorso, batterie (S5 maschile)

14.30     NUOTO – 50m dorso, batterie (S5 femminile)

14.30     NUOTO – 150m IM, batterie (SM3 maschile)

14.30     NUOTO – 4x100m misti, batterie (femminile)

14.30     BASKET – Finale per il bronzo (femminile)

14.30     CICLISMO SU STRADA

15.00     ATLETICA – 400m, batterie (T38 maschile)

15.00     ATLETICA – Lancio della clavetta, finale (F51 maschile)

15.00     ATLETICA – Getto del peso, finale (F55 maschile)

15.00     ATLETICA – 400m, finale (T36 maschile)

15.00     ATLETICA – 400m, finale (T37 maschile)

15.00     ATLETICA – 400m, batterie (T47 maschile)

15.00     ATLETICA – Getto del peso, finale (F40 maschile)

15.00     ATLETICA – Salto in lungo, finale (F11 femminile)

15.00     ATLETICA – 1500m, finale (T20 femminile)

15.00     ATLETICA – 200m, finale (T47 femminile)

15.00     ATLETICA – 400m, batterie (T11 maschile)

15.00     ATLETICA – 4x400m, batterie (T53-54 maschile)

15.00     BOCCE – Individuale, finali per le medaglie (BC1, BC2, BC3, BC4 misto)

15.00     TENNISTAVOLO – Prova a squadre, finali per le medaglie (TM4-5, TM6-8 maschile)

15.30     RUGBY – Turno preliminare, 2 partite

17.00     TENNIS – Singolare, finali per le medaglie (maschile)

17.00     TENNIS – Doppio, finale per l’oro (femminile)

18.00     VELA – SKUD18, 2 regate

18.00     VELA – 2.4mR, 2 regate

18.00     VELA – Sonar, 2 regate

18.00     CICLISMO SU STRADA

18.30     GOALBALL – Finale per il bronzo (maschile)

18.30     GOALBALL – Finale per il bronzo (femminile)

19.00     CALCIO A 7 – Finale per il bronzo (maschile)

20.00     TIRO CON L’ARCO – Individuale ricurvo, turni eliminatori e finali per le medaglie (maschile)

20.00     TIRO CON L’ARCO – Individuale compound, turni eliminatori e finali per le medaglie (maschile)

20.15     BASKET – Finale per l’oro (femminile)

20.30     BOCCE – Individuale, finali per le medaglie (BC2, BC3, BC4 misto)

21.00     RUGBY – Turno preliminare (1 partita)

21.30     TENNISTAVOLO – Prova a squadre, finali per le medaglie (TF1-3 femminile)

21.30     TENNISTAVOLO – Prova a squadre, finali per le medaglie (TM3 maschile)

22.00     CALCIO A 7 – Finale per l’oro (maschile)

22.30     ATLETICA – 400m, batterie (T13 femminile)

22.30     ATLETICA – Getto del peso, finale (F33 femminile)

22.30     ATLETICA – 400m, semifinali (T11 maschile)

22.30     ATLETICA – Getto del peso, finale (F36 maschile)

22.30     ATLETICA – 400m, finale (T11 femminile)

22.30     ATLETICA – Lancio del disco, finale (F44 maschile)

22.30     ATLETICA – Lancio della clavette, finale (F51 maschile)

22.30     ATLETICA – 800m, finale (T34 femminile)

22.30     ATLETICA – Salto in alto, finale (F47 maschile)

22.30     ATLETICA – 1500m, finale (T46 maschile)

22.30     ATLETICA – 200m, batterie (T35 femminile)

22.30     ATLETICA – 200m, batterie (T12 maschile)

22.30     ATLETICA – 4x100m, finale (T35-T38 femminile)

22.30     ATLETICA – 100m, batterie (T54 maschile)

22.30     NUOTO – 100m stile libero, finali (S7 maschile)

22.30     NUOTO – 100m stile libero, finali (S7 femminile)

22.30     NUOTO – 100m dorso, finali (S9 maschile)

22.30     NUOTO – 100m dorso, finali (S9 femminile)

22.30     NUOTO – 50m stile libero, finali (S8 maschile)

22.30     NUOTO – 50m stile libero, finali (S9 femminile)

22.30     NUOTO – 50m dorso, finali (S4 maschile)

22.30     NUOTO – 50m dorso, finali (S4 femminile)

22.30     NUOTO – 200m IM, finali (SM11 maschile)

22.30     NUOTO – 200m IM, finali (SM11 femminile)

22.30     NUOTO – 100m stile libero, finali (S13 maschile)

22.30     NUOTO – 100m stile libero, finali (S13 femminile)

22.30     NUOTO – 50m dorso, finali (S5 maschile)

22.30     NUOTO – 50m dorso, finali (S5 femminile)

22.30     NUOTO – 150m IM, finali (SM3 maschile)

22.30     NUOTO – 4x100m misti, finali (femminile)

23.30     SITTING VOLLEY – Semifinali (maschile)

23.30     GOALBALL – Finale per l’oro (femminile)

23.30     GOALBALL – Finale per l’oro (maschile)

00.15     RUGBY – Turno preliminare (1 partita)

Immagine: Federazione Italiana Scherma – Augusto Bizzi

giulio.chinappi@oasport.it

Paralimpiadi Rio 2016: il medagliere aggiornato alla nona giornata

PARALIMPIADI RIO 2016 Medagliere aggiornato alla nona giornata. Cina al comando, Italia 10ma con 31 medaglie: 8 oro,  13 argento e 10 bronzo

In Italia è la Rai che detiene i diritti in esclusiva per la trasmissione delle gare olimpiche: in particolare da Rai 2(già rete olimpica) e da Rai Sport 1, che ad agosto scorso hanno trasmesso in diretta le gare delle Olimpiadi. In totale, oltre 400 ore di programmazione, delle quali 280 in diretta.

Raisport1 sarà il canale tematico completamente votato ai Giochi Paralimpici, con 12 ore al giorno di programmazione in diretta, dalle 14.00 alle 4.00, e 12 ore di differita, dalle 4.00 alle 14.00. Il canale tematico sarà visibile anche in Hd.

Su Rai2 ogni giorno prevista la diretta dall’1.30 alle 4.00 di notte. In mattina, dalle 9.00 alle 9.45, la sintesidelle gare più importanti della notte.