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Giovanna Piedipalumbo: ” JuveStabiaBranding, momento di aggregazione per il nostro istituto “

Queste le sue parole 

Nel corso della trasmissione radiofonica di ViviRadioWeb, “Il Pungiglione Stabiese”, abbiamo avuto in collegamento Giovanna Piedipalumbo, docente dell’Istituto Panzini di Castellammare di Stabia; con lei si è parlato del progetto #JuveStabiaBranding che ha interessato attivamente tutta la comunità scolastica.

Contro il Foggia il settore distinti del Romeo Menti ha ospitato diverse scolaresche nell’ambito del progetto #JuveStabiaBranding entrato in vigore da quest’anno. Presente l’Istituto Panzini, l’emozione che lei ha provato nei distinti con circa 80 ragazzi del suo istituto a tifare per i colori gialloblu: È stata un’esperienza bellissima e positiva, un momento di aggregazione visto che domenica era presente allo stadio tutta la nostra comunità scolastica; dai dirigenti in primiss, passando dai collaboratori, genitori, alunni, docenti, tutti insieme per tifare la Juve Stabia. Il progetto #JuveStabiaBranding va in sintonia con un progetto sulla legalità che portiamo avanti da anni nel nostro istituto e proprio l’anno scorso abbiamo trattato una tematica intitolata  “Calcio ma non Calci” con l’intervento della figura della polizia di stato in collaborazione con l’ispettore Caiazzo che ha sensibilizzato i nostri ragazzi circa il comportamento da tenere allo stadio e alle norme di sicurezza in genere premiando in particolar modo i nostri alunni ad assisterere svariati match allo stadio. Quest’anno poi l’esperienza si è resa ancor più positiva con l’aggregazione  anche di altre scuole. La nostra comunità si può ritenere sicuramente soddisfatta, reputiamo sia un’esperienza bellissima e da ripetere. L’Istituto Panzini abbraccia un po’ tutto il centro antico con tutte le problematiche del caso. Si tratta di educare i ragazzi alla legalità, farli entrare allo stadio significa un’opportunità di divertimento, soprattutto verso chi ha problemi economici e sociali aiutando loro a pagare all’ingresso un costo dimezzato del biglietto. I ragazzi hanno entusiasmo, componente non di poco conto  e pertanto reputo sia importante che i ragazzi credono in qualcosa, rispecchiando in pieno il progetto del dottor Longobardi affinché possa emergere l’avvicendamento delle scolaresche alla legalità e che soprattutto imparino a comportarsi in un certo modo. In sintesi, il nostro obiettivo è  cercar di educare loro al cambiamento verso una coscienza civile. Speriamo che aumenti il seguito dei ragazzi della Panzini, magari già a partire dal prossimo match casalingo contro il Cosenza e di continuare a sostenere attivamente il progetto #JuveStabiaBranding.

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L’ Orda Azzurra – Luisi: “Sarri è di una testardaggine incredibile. Reina? Dovrebbe capire…”

Vincenzo Luisi, presidente del Club Napoli Rimini Azzurra, è intervenuto a L’Orda Azzurra, programma in onda sulle frequenze di Vivi Radio Web. Ecco quanto evidenziato:
Gabbiadini? Sorride poco ma è difficile cambiare il carattere di una persona. Sul piano del gioco c’è una situazione un po’ particolare: è stato fino all’ ultimo sul mercato e ciò denota che non faceva pienamente parte degli schemi tattici del tecnico. Poi sono salate una serie di situazioni e Manolo è rimasto. A quel punto bisognava cercare di rimodulare lo schema tattico. Sarri è di una testardaggine assoluta: va avanti per la sua strada senza cambiare nulla. Non si può essere monotematici, Allegri contro l’ Udinese ha cambiato ben cinque moduli.
Reina deludente? Non si tratta di mettere sotto processo il calciatore, parliamo di un leader e di un uomo spogliatoio. Dovrebbe capire che è un momento non ottimale e mettersi da parte per recuperare la giusta condizione. In questa fase ha dei grossi limiti che trasmette anche al resto del reparto difensivo. Contro il Besiktas tre errori madornali: in occasione del primo gol doveva essere più reattivo su una palla che ha attraversato tutta l’ area piccola. Sul secondo poteva fare meglio visto che l’ attaccante avversario aveva completamente sbagliato la conclusione. L’ errore più clamoroso è il terzo gol: impossibile rimanere sulla linea di porta di fronte ad un palla morbida scodellata nell’ area di rigore. Forse avrà problemi di vista, sembra che ultimamente abbia una lettura sbagliata della traiettoria della palla.
Jorginho? Poco lucido, ha fatto due errori uguali contro Benfica e Besiktas. L’ ultimo è stato clamoroso, ciò denota che non può giocare ogni tre giorni. Diawara è pronto ed ha dimostrato di potere stare in questa squadra. Anche Insigne dovrebbe un po’ riposare, metterlo in panchina non sarebbe una bocciatura ma servirebbe a recuperarlo dal punto di vista fisico e mentale. Koulibaly sembrava che avesse un pallone di fuoco tra i piedi, ha sbagliato tutti i passaggi. A centrocampo manca un incontrista puro, la fisicità di Diawara mi lascia ben sperare per una mediana che ha bisogno non solo di qualità ma anche di quantità. E’ giunto il momento di utilizzare Giaccherini e Rog, inutile dire che devono entrare nei meccanismi tattici. Si tratta di calciato ridi un certo livello che non hanno di certo questi problemi.
Contro il Crotone partita difficilissima ma da vincere anche senza giocare bene. In questo momento servono i tre punti e Sarri non deve avere paura di rischiare tanto alla fine a pagare è sempre l’ allenatore”.

Guardia Costiera: 3.300 migranti tratti in salvo nel Mediterraneo Centrale VIDEO

Sono circa 3.300 i migranti tratti in salvo nella giornata di oggi nel Mediterraneo Centrale, nel corso di 24 distinte operazioni di soccorso coordinate dalla Centrale Operativa della Guardia Costiera* a Roma, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Le persone si trovavano a bordo di 20 gommoni, 1 barcone e 3 piccole imbarcazioni. Alle operazioni hanno partecipato la nave Gregoretti della Guardia costiera, 3 motovedette della Guardia costiera di Lampedusa, 2 unità del dispositivo EUnavforMed, una nave della marina militare irlandese, un mercantile e gli assetti delle ONG: MsF, Boat Refugee Foundation, Lifeboat, S.O.S.Mediterranee e Sea Watch. Durante le operazioni sono stati recuperati anche 7 corpi privi di vita.

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Guardia Costiera: 1700 migranti salvati tra ieri e oggi VIDEO

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* La guardia costiera è un corpo di polizia, talvolta con status e/o funzioni militari – organizzata a livello statale, responsabile di vari servizi.

Generalmente esercita una serie di differenti competenze che possono essere diverse nei vari paesi del mondo.
Fra le responsabilità che possono essere affidate ad un servizio di guardacoste, vi è la sorveglianza del rispetto delle norme che regolamentano la navigazione, la manutenzione di boe, fari, e altri ausili alla navigazione, il controllo delle frontiere marittime, sorvegliando le acque territoriali e altri servizi di controllo.

In alcuni paesi, la guardia costiera è parte delle forze armate, in altri è una organizzazione civile o privata. In altri paesi ancora, i compiti di salvataggio in mare sono suddivisi tra più organizzazioni, compresi corpi volontari civili. In questi casi, i mezzi navali possono essere forniti dai volontari, come i Royal National Lifeboat Institution, i velivoli dalle forze armate e la guardia costiera contribuisce con i propri mezzi.

In tempo di guerra, le guardie costiere possono venire incaricate della difesa dei porti, del controspionaggio navale e di perlustrazioni litoranee.

Stabia, Pannullo e Di Martino: Parcheggi, lungomare, centro antico e arenile alla base dello sviluppo

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Il sindaco Pannullo e il vice Di Martino: “Fatto un altro passo avanti verso una città turistica”

Castellammare di Stabia – “Con l’approvazione in consiglio comunale dell’ordine del giorno proposto dalla maggioranza, illustrato dall’assessore Pino Rubino, e condiviso dall’intero consiglio comunale, facciamo un concreto passo in avanti verso una città turistica e che si apre al Mediterraneo. Visione che immaginiamo per il futuro prossimo di Castellammare di Stabia” – è quanto dichiarano in una nota congiunta Antonio Pannullo e Andrea Di Martino, sindaco e vicesindaco di Castellammare.

“La nostra visione di Castellammare si basa su quattro assi fondanti: la realizzazione di parcheggi con relativa pedonalizzazione del lungomare, il recupero del centro antico, l’incentivazione delle attività commerciali e la valorizzazione dell’arenile. Concetti che avevamo già ribadito in campagna elettorale e che vanno nella direzione di rendere Castellammare un hub di servizi a sostegno dello sviluppo turistico” – affermano Pannullo e Di Martino.

“In questo modo potremmo offrire servizi di qualità per i turisti che decideranno di visitare la nostra città, ma allo stesso tempo potremmo offrire un riscatto sociale e culturale per quel centro antico lasciato al suo triste destino per troppi anni. Fondamentale sarà anche il nostro ruolo nell’ambito dello sviluppo della buffer zone del Grande Progetto Pompei che interesserà in particolar modo la zona a nord di Castellammare. La realizzazione dell’hub ferroviario avrà una ricaduta importante anche per la nostra città, aggiungendo una infrastruttura importante per raggiungere la nostra zona. In pratica ci collegheremo direttamente con l’Europa, passando per Roma e collegandoci in poche ore con le principali capitali europee” – spiegano gli esponenti dell’Amministrazione Comunale.

Panettoni siciliani di Nicola Fiasconaro ma …. made in Cuneo

Il pasticciere Nicola Fiasconaro, famoso in tutto il mondo, non riusciva ad avere il via libera per un nuovo stabilimento nelle Madonie e ha deciso di aprirlo a Venasca, in Val Varaita. Il suo progetto di delocalizzare in Piemonte la produzione di panettoni prevede un laboratorio per la canditura delle castagne e uno per paste acide e lievitati.

“Un laboratorio nel cuneese per i miei panettoni siciliani”

Il pasticciere Fiasconaro, famoso in tutto il mondo, non riusciva ad avere il via libera per un nuovo stabilimento nelle Madonie e lo apre in Val Varaita

VENASCA (CUNEO) – «Ho portato il mio panettone sulla luna, figuriamoci se non posso venire a Venasca!». Chi parla è Nicola Fiasconaro, pasticciere di Castelbuono, nelle Madonie dove nell’agosto di cinque anni fa ha inaugurato uno stabilimento tutto nuovo per portare nel mondo il suo panettone alla manna, che nel 2010 la Nasa scelse per metterlo sullo Shuttle Discovery dal Kennedy Space Center in Florida. Da allora l’espansione è stata talmente veloce (il fatturato è di 15 milioni di euro con oltre un milione di pezzi di panettone) che lo scorso anno s’è trovato con l’esigenza di espandersi per rispondere alla richiesta di altri 150 mila panettoni. E qui sta l’inghippo, perché un’area a destinazione industriale sita nel suo Comune è rimasta un fantasma, con le autorizzazioni che non arrivavano e il rimpallo fra un ente e l’altro, inconcepibile per un imprenditore moderno. Nicola e suoi fratelli (Fausto e Martino) hanno esternato questa amarezza e subito il sindaco di Venasca li ha invitati a venire al Nord, ad abitare la nuova area industriale di questo paese all’ingresso della Valle Varaita.

Detto fatto, i Fiasconaro hanno accarezzato l’ipotesi e domani, all’inaugurazione della mostra mercato della castagna, Nicola Fiasconaro farà una dimostrazione di pasticceria, che è molto di più di uno show cooking. A novembre il sindaco di Venasca Silvano Dovetta andrà a Castelbuono con una delegazione tecnica per verificare la fattibilità. «E se le cose andranno come spero, fra due anni saremo in Piemonte, una terra di geni della pasticceria – dice Nicola Fiasconaro – dove un tale Pietro Ferrua insinuò il primato di Motta e Alemagna col panettone Galup a mezzo scalzo, ricoperto di glassa di nocciole». Lui, invece, farà subito il panettone ai marroni, anzi il suo progetto di delocalizzare in Piemonte la produzione di panettoni prevede un laboratorio per la canditura delle castagne e uno per paste acide e lievitati.

Curioso questo percorso, anche perché se lo stereotipo è quello dei piemontesi che sono gente chiusa, per Fiasconaro è una bugia: «Ho trovato un’accoglienza straordinaria, ma non solo: sabato pomeriggio al mio fianco ci sarà anche Massimo Albertengo». Che è un altro ottimo produttore di panettoni di Torre San Giorgio (il suo must è il panettone al Moscato). Ma la stima di Fiasconaro va a tutti i colleghi della provincia Granda e del Piemonte, da Maina a Balocco. «E’ la storia di pasticcerie come eravamo noi, che sono diventate grandi. Ed io mi trovo dentro il solco di questa avventura artigianale, che è diventata famosa in tutto il mondo».

A leggere questa storia che in un paio di anni potrebbe diventare realtà sembra di vedere la medesima epopea del vino. Degli enologi piemontesi che sono andati in Sicilia, del legame con il Marsala (tanto che a Torino le spose avevano in dote il servizio per servire il Marsala), oppure di quell’amicizia con Marco De Bartoli, sommo produttore di Passito di Pantelleria, bloccato nella sua attività il giorno in cui divenne presidente dell’Istituto Regionale della Vite e del Vino. Un teorema, allora, si tramutò in sequestro cautelativo, ma quando De Bartoli fu scagionato perché di teorema si trattava, gli erano rimasti gli amici piemontesi, che avevano custodito i suoi vini acquistati decenni prima, salvandogli la reputazione. «Ora in Sicilia il momento drammatico che mi riguarda sembra passato: a parole c’è collaborazione, ma la cappa del potere e della burocrazia ti soffoca. Ci vuole aria nuova», dice Nicola. E a Venasca, a dire il vero, l’aria di montagna è speciale, e pure l’acqua che favorisce la nascita di un pane mitico. Chissà allora cosa sarà il panettone.

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lastampa/“Un laboratorio nel cuneese per i miei panettoni siciliani” PAOLO MASSOBRIO

Il virus Trump che avvelena l’America

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La campagna elettorale del magnate – spiega Gianni Riotta – è finita, ma Trump aizzando i suoi sostenitori, negli uffici e nelle fabbriche con i salari dimezzati, è come un virus che avvelena l’America.

La campagna elettorale di Donald Trump è finita mercoledì notte. Non si tratta dei sondaggi, che vedono Stati da sempre repubblicani come l’Arizona a portata di Hillary Clinton, o delle possibilità di vittoria, secondo il «New York Times» Trump ha ormai solo l’8% di chance di vincere, mentre l’aggregazione dati di Catchy per «La Stampa» vede la candidata democratica ben oltre i 270 punti elettorali necessari. Né la débâcle del magnate di New York è legata al voltafaccia che il suo partito, tardi e in overdose di ipocrisia, conduce nei suoi confronti, con il senatore Graham stentoreo su twitter «Se perdi è colpa tua». L’addio di Trump a ogni speranza, sia pur flebile, di vittoria a novembre si è consumato nel dibattito di ieri l’altro quando insulta in diretta Hillary Clinton, «che razza di cattiva donna!», alienandosi milioni di elettrici. Tra gli uomini, soprattutto i bianchi, Trump è in vantaggio su Hillary, le donne lo condannano a una sconfitta senza appello.

La pietra al collo finale il capo carismatico di una crociata populista come l’America non vedeva dai tempi dell’antisemita padre Coughlin, predicatore radio Anni 30, se l’è messa da solo, dicendosi «Non certo» di accettare la sconfitta contro Hillary, perché teme brogli alle urne.

In 240 anni di storia americana il valore comune più solido, che ha tenuto perfino alla vigilia della Guerra Civile – 620.000 morti, 2% della popolazione -, è la transizione di potere incruenta, senza rivolte o sangue in strada, così rara in Cina. Trump, con la dichiarazione brutale, senza i filtri del suo ormai smobilitato staff, si mette fuori da questa tradizione, dalla conversazione civile della nazione e chiude l’avventura. La «correzione» di ieri, quando si dice pronto ad accettare il voto «solo se vinco io», alza ancora il tiro e introduce un tono eversivo, autoritario, che strizza l’occhio alla sua base che ammira Putin, Xi Jinping e Erdogan, perché «in tempi di crisi il dispotismo funziona meglio della democrazia che non decide mai».

Eppure Trump non era partito male nel terzo e ultimo faccia a faccia. Era stato disciplinato sul messaggio, no ad aborto e riforma sanitaria, aveva piazzato un paio di battute, aiutato dal moderatore Wallace del canale conservatore Fox. Hillary replicava in difesa e quando si è appellata alle donne, sulle molestie sessuali di cui è accusato il rivale, è apparsa sincera e appassionata. Sulla «no fly zone» in Siria, l’area che nessun jet potrebbe sorvolare fermando l’assedio di Putin ad Aleppo, è stata strategica, dopo la stagione attendista di Obama. E ha azzerato l’ingenuo entusiasmo liberal dei suoi elettori, prodighi di premi Pulitzer e Oscar per l’ondata dei leaks online, affermando «Putin è la fonte di Wikileaks», come provano anche le ultime rivelazioni del professor Thomas Rid.

Qui Trump abbandona ogni pretesa di stile, distruggendo 162 anni di aplomb repubblicano, dalla fondazione il 20 marzo 1854 all’avvento della sua zazzera paglierina. Si imbizzarrisce, minaccia da gradasso di non esser «sicuro di accettare i risultati» e voler «tenere viva la suspense». La reazione dell’establishment Usa, destra e sinistra, con l’eccezione di Reince Priebus, presidente del partito repubblicano ormai ridotto a lacchè di Trump, è unanime, solenne, tradita solo da un filo eccessivo di melodramma. I neoconservatori legati all’ex presidente G.W. Bush, Bill Kristol e Max Boot per esempio, pensano che Trump infetti l’America di «fascismo». Con più raziocinio e minor foga partigiana Obama accusa Trump di «piagnucolare».

Il golpe in America non ci sarà, la notte di martedì 8 novembre Donald Trump non marcerà su Washington, alla testa delle sue camicie multicolori, non alzerà barricate sulla V Avenue con commando di guerriglia. Brontolerà, passerà all’incasso con show tv e radio, un libro, il tour delle università di destra, suo genero è già al lavoro per creare questo franchising.

La ferita che Trump infligge alla democrazia Usa non sta nelle sue future reazioni, ma nel cieco aizzare il rancore profondo dei suoi sostenitori, nei bar rurali, nelle scuole professionali, negli uffici e nelle fabbriche con i salari dimezzati, gente armata, delusa, repressa, con veri motivi di amarezza. Esercito di descamisados dell’era digitale cui Trump offre la bandiera per ogni estremismo. Lui vivrà comunque al sicuro, nelle suite con marmo e divani kitsch, rimuginando sulla carica degli astenuti capace di salvarlo in extremis. Il virus tossico che ha liberato: «Solo se vinco il voto vale» avvelenerà a lungo il Paese e la democrazia.

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FOTO ViViCentro – La Curva Sud al Menti con un chiaro messaggio: “A Pagani per vincere!”

La Curva Sud al Menti con un chiaro messaggio: “A Pagani per vincere!”

E’ derby, è il derby forse più sentito in questo momento e girone. Domani è il giorno di Paganese-Juve Stabia. I tifosi della curva Sud si sono recati in massa questo pomeriggio allo stadio Menti per la rifinitura della squadra allenata da Gaetano Fontana. Hanno sostenuto con cori il gruppo ed esposto uno striscione nella tribuna coperta che recita: “A Pagani solo per vincere!” I tifosi gialloblè sono sempre l’arma in più.

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Gabbiadini: “I numeri sono dalla mia parte, ho un’ottima media gol”

Le sue parole

Manolo Gabbiadini, attaccante del Napoli, è intervenuto ai microfoni della Tv della Serie A: “Vivo bene la pressione serenamente altrimenti non potrei giocare a Napoli. Con l’infortunio di Milik a cui faccio un grande in bocca al lupo, mi si apre una grande occasione. I numeri sono dalla mia parte. Ho un’ottima media gol e sto bene. Quando l’anno scroso venne squalificato Higuain ho sentito molto la pressione ma alla fine ho fatto 3 gol in 3 partita. Sono un attaccante che si sa adattare ai vari moduli. Ho un grande tiro e buon fisico. Ringrazio Ciro Ferrara e Mihajlovic che mi hanno fatto crescere ed esplodere. Ho fatto il meccanico da mio zio e anche dopo l’esordio in Serie A ho continuato ad andarci perchè i motori sono la mia passione. Mia sorella calcia molto forte e una volta colpì la traversa da bambina e il pallone scoppiò, è una scena che mi ha colpito molto”.

Lo strappo di Trump: riconoscerò il voto solo se sarò io a vincere

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Donald Trump agita lo spettro delle «elezioni truccate» e, dopo aver perso l’ultimo duello tv con Hillary Clinton, assicura che in caso di esito opaco farà ricorso. La campagna elettorale del magnate – spiega Gianni Riotta – è finita, ma Trump aizzando i suoi sostenitori, negli uffici e nelle fabbriche con i salari dimezzati, è come un virus che avvelena l’America.

Trump: riconoscerò il voto solo se sarò io a vincere

Nel duello tv il repubblicano dice che non accetterà il verdetto. Poche ore dopo il nuovo strappo: se risultato opaco, farò ricorso

LAS VEGAS – «Accetterò totalmente il risultato di queste storiche elezioni… ma solo se vinco io». A poche ore dal duello in tv tra i candidati alla Casa Bianca Donald Trump torna ad agitare lo spettro di «elezioni truccate». Parlando a Delaware, in Ohio, uno degli Stati in bilico che non può permettersi di perdere contro Hillary, il candidato repubblicano ha rilanciato il tema del riconoscimento dell’esito del voto. Poche ore prima sul palco dell’Università di Las Vegas, Trump era incappato nell’ennesimo scivolone: «Non sono sicuro che accetterò il risultato delle elezioni, se perderò. Vedremo, vi lascio in sospeso».

Una roba del genere non accadeva dai tempi della Guerra civile, ma per comprendere fino in fondo il suo impatto bisognava guardare gli occhi di Kellyanne Conway, la manager della campagna di Trump, nella spin room dopo il dibattito. Affranta, incerta su come difendere il proprio candidato dagli attacchi del suo stesso partito: «Intendeva la possibilità che il risultato sia così ravvicinato, da richiedere tempo perché sia ufficializzato». Certo, però un conto è chiedere di rivedere lo spoglio in uno Stato dopo che hai perso per 500 voti, come era accaduto a Gore nel 2000; un altro è mettere in discussione l’onestà dell’intero sistema prima ancora di andare alle urne. Così si contesta il principio stesso della democrazia americana, che si regge sul passaggio pacifico del potere sulla base della volontà degli elettori, aprendo la porta anche allo spettro delle proteste violente.

Il comizio in Ohio  

Meno di 24 ore dall’Ohio un Trump per nulla turbato dalle polemiche scatenate dalla sua frase ha rilanciato sostenendo che accetterà l’esito del voto solo se sarà lui a prevalere e aggiungendo di «riservarsi il diritto di contestare legalmente il risultato in caso di un risultato opinabile», poco chiaro.

Trump si era preparato per l’ultimo faccia a faccia a Las Vegas con l’obiettivo di dimostrare la sua affidabilità e competenza, promuovere le proprie idee, e possibilmente indurre Hillary in qualche grave errore. All’inizio del duello era parso in pieno controllo dei temi e dei toni, con gli scambi civili sulla Corte Suprema, l’aborto, i conti dello Stato e i programmi economici. Aveva segnato anche diversi punti, ad esempio attaccando la Clinton Foundation che «promuove i diritti delle donne, ma prende i soldi da Paesi come l’Arabia che le perseguita».

Rabbia e insulti  

Poi, però, la sua natura ha preso il sopravvento. Hillary, usando tattiche che sembravano prese proprio dal repertorio di Donald, ha cominciato a provocarlo sull’immigrazione, dicendo che giura di costruire il muro, ma poi ha avuto paura di dirlo al presidente messicano. Poi lo ha attaccato sul rapporto con la Russia, definendolo «un pupazzo di Putin». Quindi lo ha criticato sulle molestie alle donne, e ridicolizzato sulle accuse che le elezioni sono truccate: «Donald è così: quando qualcosa non va come vuole, si arrabbia e dice che tutti complottano contro di lui. Lo ha fatto persino con i premi televisivi Emmy».

A quel punto Trump non ci ha visto più, ed è tornato se stesso. Ha ripreso a interrompere, litigare persino col bravo moderatore della Foxnews Chris Wallace, e infine demolire le basi della democrazia americana.

Per capire cosa è successo, è stato utile ascoltare nella spin room la portavoce di Clinton, Jennifer Palmieri: «Sì, era un piano prestabilito. Abbiamo capito che Trump reagisce sempre all’ultima frase di Hillary, qualunque cosa lei dica. Quindi lei nella prima parte delle risposte spiegava le sue posizioni politiche, per parlare agli spettatori, e nell’ultima frase invece lanciava l’esca per Donald». Lui abboccava sistemanticamente, finendo fuori messaggio, se non facendo gaffe come quella sul risultato delle elezioni. Questo può sembrare un gioco da dibattito scolastico, ma in realtà è anche una messa alla prova del carattere del candidato. Trump l’ha fallita proprio quando doveva rilanciarsi, irritando lo stesso Partito repubblicano, che ora fugge da lui per cercare di salvare almeno la maggioranza in Congresso. I confronti diretti sono finiti, Clinton ha un sacco di soldi da spendere nelle ultime settimane di campagna, e sta valutando di andare a fare comizi anche in stati riserva del Gop tipo Arizona, Georgia e Texas. A meno di qualche sorpresa, o di qualche bomba ancora nascosta nelle mail di Wikileaks, il sentiero di Trump verso la Casa Bianca si è fatto ancora più stretto.

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lastampa/Trump: riconoscerò il voto solo se sarò io a vincere PAOLO MASTROLILLI – INVIATO A LAS VEGAS

Perotti di Legnano arbitra il derby del Torre tra Paganese e Juve Stabia

E’ della provincia di Milano l’arbitro designato per il derby tra azzurrostellati e gialloblù

Per la decima giornata d’andata del campionato di Lega Pro girone C che si disputerà domenica 23 ottobre alle ore 16 e 30 allo stadio “Marcello Torre” di Pagani è stato designato Pierantonio PEROTTI della sezione di Legnano a dirigere la gara tra Paganese e Juve Stabia.

Pierantonio PEROTTI di Legnano
Pierantonio PEROTTI di Legnano

Perotti, nato a Milano il 3 settembre 1985, è al suo quarto campionato in Lega Pro, due sono i precedenti con i gialloblù che risalgono entrambi alla scorsa stagione calcistica, un pari ed una sconfitta, questi i dettagli:

2015 / 2016 – Campionato Nazionale Lega Pro girone ‘ C ‘

– 16 novembre 2015 – 11° giornata d’andata: BENEVENTO – JUVE STABIA 1 – 1 all’eurogol di Guido GOMEZ, seguì il pari sannita con un’autorete di Marco MIGLIORINI.

2015 / 2016 – Campionato Nazionale Lega Pro girone ‘ C ‘

– 30 aprile 2016 – 16° giornata di ritorno: MONOPOLI – JUVE STABIA 4 – 0 il poker dei pugliesi si concretizzò con due reti per tempo, nel primo con Pinto e Di Mariano e nel secondo con Esposito e Viola.

L’assistente numero uno sarà: Domenico LACALAMITA della sezione di Bari;

l’assistente numero due Stefano VIOLA della sezione di Bari.

Giovanni MATRONE

Danilo Sorrentino: Paganese in cerca di riscatto dopo il ko di Cosenza”.

L’intervento del collega Danilo Sorrentino di paganesemania.it in diretta e in esclusiva al Pungiglione Stabiese

Nel corso della trasmissione radiofonica di ViviRadioWeb, “Il Pungiglione Stabiese”, abbiamo avuto in collegamento Danilo Sorrentino, collega di Paganese Mania; con lui si è parlato del match di domenica pomeriggio tra Juve Stabia e Paganese.

Derby importante tra le due tifoserie, la Juve Stabia punta a vincere per confermarsi tra le prime posizioni, la Paganese per risalire la china dopo un ritardo di condizione: Si esatto. La Juve Stabia verrà galvanizzata dal successo interno contro la capolista Foggia, dall’altro lato la Paganese fa ancora la conta ai danni dopo la sconfitta di Cosenza. Ingenua la formazione azzurrostellata soprattutto per le due espulsioni perché dopo aver giocato 70 minuti ad alto livello passando anche in vantaggio su un campo ostico come quello di Cosenza, una squadra che da tre anni staziona nelle parti alte della classifica, si è fatta rimontare e poi superare dopo due clamorose ingenuità. La prima ad opera di Alcibiade sull’1-0, il quale si è fatto espellere in virtù di due cartellini gialli nel giro di tre minuti e ancora più clamorosa poi l’espulsione di Marruocco, reo di aver dato una testata a Baclet a cinque minuti dal termine con la Paganese che si è ritrovata senza portieri avendo terminato i cambi a disposizione. È una squadra che dovrà ritrovarsi dal punto di vista mentale, pur consapevole che vi è la crescita dal punto di vista fisico. A Cosenza si sono viste conferme importanti sotto quest’aspetto seppur non sono arrivati punti preziosi per smuovere la classifica, che a mio avviso la formazione di Grassadinia avrebbe meritato.

La Paganese annovera due ex gialloblu, parliamo di Maiorano e Di Cuonzo, quest’ultimo uno degli eroi della promozione in serie B; oltre ad avere in rosa tanti nomi importanti per la categoria. Chi sta dando di più e chi ha invece  deluso le attese: Innanzitutto mi preme sottolineare che in rosa ci sono due giovani che ben si stanno confermando  per questa categoria e che a mio avviso avranno un futuro importante. Parlo di Deli e Cicerelli, due protagonisti di questo avvio a Pagani. In rosa sicuramente Reginaldo si sta ben comportando, un calciatore che sebbene sia stato fermo per due anni e sicuramente un incognita per tutti gli addetti ai lavori, è stato rimesso a nuovo dallo staff e adesso sta dando il meglio di se grazie anche al suo entusiasmo. Antimo Iunco invece sta offrendo poco, una mezza delusione vista la sua esperienza, anche se ha giocato pochissime partite e  attendiamo un suo rientro dopo l’infortunio. Poi sicuramente  anche Herrera dovrà ritrovare innanzitutto la condizione atletica e una collocazione tattica visto che è un esterno d’attacco nel 3-5-2 ridisegnato da Grassadonia. I due ex Juve Stabia invece stanno recitando la loro parte senza infamia e senza lode.

Quale sarà lo schieramento di Grassadonia in virtù delle assenze di Alcibiade e Marruocco: La Paganese è una squadra che non ha svolto il rimontaggio estivo, costruita in poche settimane ma sicuramente una mezza sorpresa di questo inizio di campionato. Fuori casa ha sempre meno difficoltà in quanto ha affrontato formazioni che in casa chiaramente non puntano a difendersi. La formazione azzurrostellata si esalta giocando con spazi aperti per la caratura dei suoi singoli, su tutti Cicerelli, Dezi e Reginaldo. Sicuramente sarà una partita apertissima a qualsiasi risultato e pronostico, la Paganese in casa ha sempre un po’ sofferto in quest’avvio. Nell’ ultima apparizione casalinga è arrivata la prima vittoria contro il Melfi, in precedenza due sconfitte e un pareggio contro il Francavilla, sempre perché ha incontrato squadre rinuciatarie e chiaramente ha inciso sul rendimento e anche sulle prestazioni della squadra. Non credo che sia il caso della Juve Stabia che dispone di calciatori offensivi e sicuramente non verrà a Pagani per alzare barricate. E quindi incontrando una squadra offensiva, sarà un derby acceso anche perché sono due squadre che giocano un buon calcio e per giunta votate all’attacco.

Ennesima riconferma per mister Grassadonia, una garanzia per i tifosi poter contare su un tecnico preparato e legato molto con la piazza: L’anno scorso non fu  accolto benissimo dalla piazza, ritornava a Pagani dopo aver lasciato appena due anni fa e reduce dalla vittoria del campionato a Messina in Seconda Divisione, mentre la Paganese in quell’annata aveva ottenuto una risicata salvezza sovvertendo le attese della piazza per la squadra che gli fu allestita. Non fu un gran ritorno, ma dall’anno scorso ha riconquistato un po’ tutti gli addetti ai lavori per il gioco che la squadra aveva dimostrato in campo. Ha meritato la riconferma sul campo, la squadra ottenne una salvezza tranquilla meritando anche la qualificazione per la disputa della Tim Cup. Ha avuto anche  offerte importanti da parte del Bari in serie B, e soprattutto da Modena, Matera e un ultimo sondaggio dalla dirigenza del Foggia all’indomani del dopo De Zerbi. È rimasto a Pagani, poi ha dovuto fare i conti con il caos iscrizione che lo ha portato anche a litigare e poi ritornare nei suoi passi con la società nel lungo periodo di transizione in attesa della riammissione al campionato. Chiaramente i tifosi hanno apprezzato molto che sia rimasto a Pagani nonostante tutte le difficoltà e credo che abbia fatto un buon lavoro in questi due mesi di difficoltà nell’alllestire e assemblare poi la squadra al torneo. Avrà ancora molto da lavorare per migliorare sul piano tattico, l’obiettivo preposto è quello di rientrare tra le prime dieci in graduatoria.

I tifosi come vivono questo momento, con entusiasmo o scetticismo?: In questo periodo a Pagani si è ricreato un certo entusiasmo, le presenze allo stadio sono aumentate rispetto all’anno scorso, in estate la piazza ha rischiato fortemente di scomparire dal panorama calcistico e adesso sta cercando di riavvicinarsi allo stadio. Al momento i tifosi sono amareggiati con il portiere Marruocco, quest’ultimo è stato incolpato sui social come primo responsabile per la sconfitta in quel di Cosenza.

Qualche news sulla formazione azzurrostellata: Credo che Grassadonia opterà nuovamente il 3-5-2 con Di Cuonzo che sostituirà Alcibiade in difesa, sarà arretrato a destra con Camilleri a centro. In porta andrà Kiriak, un ragazzo classe ’97 all’ esordio tra i professionisti; proviene dalla primavera del Modena e l’anno scorso ha giocato con la Correggese in serie D. Unico dubbio in attacco, Ciceretti potrebbe non giocare per un problema muscolare, in questi giorni sará valutato il suo infortunio. Sarebbe una grave perdita in questo momento per la Paganese visto che in questo momento è il calciatore più in forma della squadra di Grassadonia.

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Juve Stabia, con la Paganese attenta a due vecchi amici..

La Juve Stabia nel derby di Pagani sarà chiamata, contemporaneamente, alla conferma ed al riscatto delle gare contro il Foggia. Conferma del pirotecnico 4 – 1 con cui le Vespe hanno liquidato i pugliesi al Menti nell’ultima gara di campionato, e riscatto dalla sconfitta con lo stesso tabellino subita mercoledì in Coppa Italia ad opera degli stessi Satanelli.
I derby da sempre sono partite a sé, che sfuggono dai normali pronostici e dalle classiche variabili che precedono una partita. A rendere ancor più interessante la gara tra Paganese e Juve Stabia sarà la presenza tra le fila dei padroni di casa di due ex gialloblù: Stefano Maiorano e Stefano Dicuonzo.
Entrambi i calciatori hanno un passato più o meno recente tra le Vespe e si preparano ad affrontare la loro ex squadra.

Stefano Maiorano è arrivato alla Juve Stabia nel gennaio 2015 proveniente dal Catanzaro. Il colpo di mercato fu di quelli importanti, con il quale il D.S. gialloblù Logiudice decise di puntellare il centrocampo a disposizione di Pancaro. I primi sei mesi del centrocampista alla Juve Stabia furono decisamente positivi, con Maiorano bravo a fare le veci sia di La Camera che di Jidayi. Neo della prima stagione alle Vespe di Maiorano fu però la gomitata rifilata dal mediano ad un avversario nell’ultima gara di campionato a Benevento. Il gesto folle costò a Maiorano il rosso, con conseguente esclusione dalla gara dei play off a Bassano, e facilitò il pareggio dei sanniti. Proprio il pareggio del Benevento portò la Juve Stabia al piazzamento peggiore in chiave play off. La seconda stagione in gialloblù di Maiorano, la scorsa, è stata segnata da innumerevoli infortuni che ne hanno compromesso l’utilizzo e l’efficacia. Non a caso in un anno e mezzo sono solo 22 le presenze fatte registrare dal centrocampista con la Juve Stabia.

Discorso diverso per Stefano Dicuonzo. Il terzino classe 1985 è stato tra i protagonisti della Juve Stabia di Braglia, vincente nella Lega Pro 2010-11 ed ottima nei successivi due anni di Serie B. Dicuonzo era uno dei titolarissimi di Braglia, che non rinunciava mai al suo duttile laterale, schierandolo sia sulla fascia destra che sull’out mancino. Dopo il suo addio, Dicuonzo è stato spesso accostato ad un ritorno alla Juve Stabia e proprio la scorsa estate ha trascorso alcuni giorni a Castellammare, alimentando la suggestione di rivederlo con la casacca delle Vespe. Per lui in tre stagioni addirittura 98 presenze con la maglia della Juve Stabia.
Domenica dunque le Vespe incontreranno due “Stefano” che hanno lottato con la maglia gialloblù, c’è da sperare però che la gara sfugga alla regola fin troppo famosa del gol dell’ex!

Raffaele Izzo

Valdifiori, l’agente contro Sarri: “Non è stato gestito bene. Magari farà gol al Napoli!”

Le sue parole

Mario Giuffredi, agente del centrocampista del Torino ed ex Napoli Mirko Valdifiori, ha parlato a Tuttosport: “Mirko non è stato gestito bene da Sarri. Portare avanti le proprie idee non vuol dire dimenticare un calciatore. Valdifiori al Napoli avrebbe potuto dare qualcosa di importante, e ricevere più di quanto non abbia avuto. L’unico confronto che ho avuto con i granata in estate, al netto dell’affare Valdifiori, è stato quello per Sepe. Con i miei assistiti sono chiaro: non tutti valgono grandi palcoscenici ma il discorso non vale per Sepe. Per me è un portiere destinato a una carriera importante. A Firenze ha sbagliato e pagato, ora un’annata a Napoli non può che fargli bene. Gol in Serie A per Valdifiori? “Non ha mai segnato, già: magari il gol arriverà contro il Napoli”.

“Possiamo giocarcela con tutti, fino alla fine”, De Laurentiis convinto di avere una squadra forte

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Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis avrebbe chiesto spiegazioni dopo le tre sconfitte, come riferisce La Repubblica: “Dopo gli investimenti estivi per rafforzare l’organico, continuano ad andare in campo sempre gli stessi con risultati negli ultimi tempi sconcertanti”. Eppure De Laurentiis resta comunque convinto di avere una squadra forte, visto il virgoletatato riportato dal quotidiano: “Possiamo giocarcela con tutti, fino alla fine”.

La FIFA ha inserito Sarri tra i 29 papabili per il Pallone d’Oro degli allenatori

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Nonostante le tre sconfitte consecutive contro Atalanta e Roma in campionato e contro i turchi del Besiktas in Champions League, il lavoro di Maurizio Sarri è innegabile. Risultati sopra le aspettative, una qualificazione in Champions ed un gioco spumeggiante. Secondo La Repubbica per Sarri c’è una sorpresa perchè “la Fifa lo ha inserito tra i 29 papabili per il Pallone d’Oro in panchina”. Nella lista anche Allegri e Ranieri tra gli italiani. I giurati Fifa hanno tempo entro oggi per ridurre questa lista a dieci finalisti, che poi verranno votati dalla platea mondiale. Ci sono 6 ct reduci da Euro 2016: Fernando Santos, Deschamps, poi Loew , Coleman, Lagerback, O’Neill, nonchè Zidane, Emery, Blanc, Guardiola, Klopp, Luis Enrique, Tata Martino, Pochettino, Simeone, Ambriz, Pizzi, Rueda e Rui Vitória.

Faccia a faccia De Laurentiis-Sarri-Giuntoli: il patron chiede spiegazioni

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Cosa è successo dopo Napoli-Besiktas? La terza sconfitta ha fatto muovere in prima persona il presidente azzurro Aurelio De Laurentiis come riporta La Repubblica: “Subito dopo il fischio finale, è sceso negli spogliatoi e si è confrontato per qualche minuto con Sarri e con il direttore sportivo Giuntoli: chiedendo a entrambi delle spiegazioni sui clamorosi errori commessi in campo e sulle discutibili scelte di formazione fatte dall’allenatore, in particolare sul turn over in difesa e a centrocampo”. Faccia a faccia tra i tre protagonisti della stagione del Napoli.

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La Gazzetta dello Sport attacca duramente l’allenatore del Napoli Maurizio Sarri“Il suo integralismo è alla base delle sventure napoletane. E’ impensabile che il maestro non si sia avveduto del calo di alcuni titolari, intestardendosi a schierarli nonostante non stessero in piedi. D’accordo, lui è il responsabile tecnico, ha il diritto di scegliere i giocatori da mandare in campo. Ma ha pure il dovere di tutelarli e di non screditarli solo perché non ha il coraggio di cambiare”.

ROMA-AUSTRIA VIENNA. El Shaarawy: dovevamo gestire il risultato (VIDEO)

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El Shaarawy, autore di una fantastica doppietta, in zona mista esprime il suo rammarico per il pareggio agguantato dagli avversari austriaci a 10 minuti dal termine della gara.

Roma Austria- Vienna 3-3. El Shaarawy: “Era una partita chiusa, dovevamo solo cercare di tenere palla e gestire il risultato”.

Roma – Ecco le dichiarazioni del Faraone nel post Roma-Austria Wien dove gli austriaci, all’Olimpico, sono riusciti a chiudere la gara con un importante pareggio a 10 minuti dal termine.

A cosa possiamo attribuire questo black-out della Roma in cui ha subito 2 gol a fine partita?

Purtroppo è un limite nostro dove dobbiamo assolutamente migliorare perché ci siamo accontentati. Abbiamo fatto una grande partita, siamo andati in vantaggio di 2 gol e non possiamo concedere certe palle: con delle squadre così le paghi”.

Sulla scelta del tecnico: “Non voglio peccare di presunzione ma non mi sono mai sentito una riserva, questo lo ha detto anche il mister, mi sono allenato come dovevo e oggi che ho avuto la possibilità ho dimostrato il mio valore. Sono contento per la doppietta ma questa era una partita che dovevamo vincere”.

Al momento del cambio, volevi rimanere ancora in campo?

No, è stata una scelta che ho fatto io. Ho ricevuto una botta alla caviglia nel primo tempo e nel secondo tempo avevo ancora problemi, non riuscivo a scattare e avevo anche i crampi, per cui l’ho fatto presente all’allenatore e sono stato sostituito”.

Maria D’Auria

FOTO ViViCentro – AC Stella Azzurra Sanfeliciana-Juve Stabia 3-3: il tabellino del match

AC Stella Azzurra Sanfeliciana-Juve Stabia 3-3: il tabellino del match

Un pareggio ricco di gol quello che ha visto protagonista la Juve Stabia, attività di base, contro AC Stella Azzurra Sanfeliciana: 3-3 il risultato finale con tripletta per Minasi.

Le Vespette sono scese così in campo:

Sacco, Ruggiero, Ferraiuolo, Marino (Ventrone), Mahmoud,  Lettera (Ferrara), Prisco (Cavaliere), Noviello, Minasi (Tarantino), Di serio (Orefice), Montella (Ventrone).

Risultato: 3-3
Reti: Minasi (3)

a cura di Ciro Novellino, Foto Minasi

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Guardia Costiera: 1700 migranti salvati tra ieri e oggi VIDEO

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Sono oltre 1400 i migranti tratti in salvo nella giornata di oggi nel Mediterraneo Centrale, nel corso di 14 distinte operazioni di soccorso coordinate dalla Centrale Operativa della Guardia Costiera a Roma, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. I migranti si trovavano a bordo di 13 gommoni e una piccola imbarcazione.

Alle operazioni hanno partecipato la nave Gregoretti della Guardia costiera, una unità navale del dispositivo EUnavforMed e gli assetti delle ONG: Moas, Boat Refugee Foundation, Msf e Sea Watch.

Altri 300 migranti sono stati tratti in salvo nella giornata di ieri, 19 ottobre, nel Mediterraneo Centrale, nel corso di 5 distinte operazioni di soccorso coordinate dalla Centrale Operativa della Guardia Costiera a Roma, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. I migranti si trovavano a bordo di 2 gommoni e 3 barchini.

I migranti a bordo dei tre barchini sono stati tratti in salvo da altrettante unità della Guardia Costiera: in particolare, nella notte tra ieri e oggi, la motovedetta CP877 ha soccorso un barchino con a bordo 18 persone nelle acque di Pantelleria, mentre la CP302 ha salvato 11 migranti nei pressi dell’Isola di Lampione; nella mattinata di oggi, la motovedetta CP322 è intervenuta sul terzo barchino, a largo di Lampedusa, salvando 24 persone.

I due gommoni sono stati invece soccorsi rispettivamente da un’unità dell’ONG “Life Boat”, che ha salvato 130 persone, e da una nave militare irlandese, che ha salvato 118 persone e recuperato i corpi senza vita di 5 migranti.

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