La Juve Stabia si regala una notte da capolista superando il Cosenza. Ecco l’analisi del Podio Gialloblù.
PODIO
Medaglia d’oro: a Spider Ripa, ormai implacabile. Ancora una volta è la zampata di Ripa a mettere in discesa la gara della Juve Stabia, finalmente di nuovo guidata dal suo super eroe. Questa volta Spider è bravissimo a conquistare con malizia il calcio di rigore che poi trasforma spiazzando di giustezza Perna. Tanta qualità e quantità per il numero 29 gialloblù, che riesce a coprite ed occupare da solo tutto il fronte offensivo stabiese. I super poteri di Spider sono sempre più forti.
Medaglia d’argento: a Paolo Capodaglio, autentico metronomo della squadra gialloblù. Il capitano delle Vespe è il perfetto direttore d’orchestra della Juve Stabia che fa sempre la cosa giusta al momento giusto. Era dai tempi del miglior La Camera, spesso però preda di alti e bassi, che le Vespe non potevano beneficiare di un regista del livello e dell’intelligenza di Capodaglio. L’ex Casertana in estate è stato scelto quale centro intorno al quale costruire la squadra ed i fatti stanno dando ragione alla scelta della società stabiese.
Medaglia di bronzo: ai lampi di classe di Mario Marotta. Il numero 10 gialloblù fa ammattire i suoi avversari con numeri di alta scuola e che fanno stropicciare gli occhi ai tifosi presenti al Menti. Da vedere e rivedere sono le conclusioni mancine che l’esterno indirizza verso la porta e che per pochissimo non centrano il bersaglio grosso. Prima di giustezza e poi di potenza, Marotta regala col suo sinistro parabole di categoria superiore. A ciò si aggiunga la solita tanta qualità messa al servizio della squadra.
CONTROPODIO
Medaglia d’oro: al calo di attenzione della ripresa. La Juve Stabia è rientrata in campo in maniera sonnolenta, quasi come se negli spogliatoi invece che le classiche bevande, fosse stata servita della camomilla. L’inspiegabile, e fortunatamente momentanea, carenza di concentrazione ha quasi portato al pareggio del Cosenza. Solo un intervento prodigioso di Atanasov ed un’ottima parata di Russo hanno evitato la rete dei calabresi. Difetto, questo, da limare quanto prima.
Medaglia d’argento: a Daniele Liotti, non del tutto a suo agio nel ruolo di centrale difensivo. Qualche errore di troppo soprattutto in fase di uscita per Liotti, che rischia grosso sulla pressione degli avanti del Cosenza.
Medaglia di bronzo: a Nicolas Izzillo, non nella sua forma migliore. Tanti errori in fase di costruzione per Izzillo che spesso stranamento non sceglie la linea di passaggio giusta. Alla luce della forte contusione alla spalla sarà importante valutare il suo recupero nel tempo più breve possibile.
Raffaele Izzo























Il derby delle isole tra Real Forio e Procida termina con pareggio a reti bianche. La squadra biancoverde di Franco Impagliazzo per l’intero arco della gara ha messo in seria difficoltà il Procida,dove più volte a salvare il risultato è stato il giovane portiere Lamarra. Tante occasioni da gol create dai padroni di casa, dovuta anche alla scelta del tecnico di pressare alti gli avversari nelle proprio metà campo. “Abbiamo affrontato la partita con il piglio giusto commenta mister Impagliazzo a fine partita. La settimana scorsa ho guardato l’intera gara del Procida Calcio, contro la Sessana ed ho capito che se fossimo riusciti a pressarli alti,senza permettere loro di giocare palla da dietro con assoluta tranquillità,avremmo potuto metterli in seria difficoltà. I loro difensori infatti,sono stati sempre costretti a rilanciare la sfera. Il nostro compito era portarci sulle seconde palle e proporci con le ripartenze. Ci siamo riusciti per larga parte della gara,costruendo quattro-cinque nitide palle gol,il portiere del Procida ha fatto degli interventi stratosferici, dove è stato bravo a fermare sia Giovanni Calise che Fiorentino entrambi si sono presentati davanti a Lamarra e poi abbiamo colpito un palo. Anche il Procida ha avuto qualche occasione da gol per sbloccare la partita,ma determinata più da qualche nostra piccola disattenzione difensiva o da qualche rimpallo e non da azioni corali e manovrate”. Un risultato che comunque sta stretto,però quei 4-5 punti lasciati indietro dal Forio a questo punto pesano ancora di più,guardando le ottime prestazioni in campo della squadra. ” Dispiace, perchè oggi potevamo avere un’altra classifica. Dico però che siamo in perfetta armonia con i programmi societari e con quanto potevamo fare. Noi lavoriamo per cercare di dare la giusta mentalità diversa ad una squadra che per quello che mi raccontano negli anni scorsi era più preoccupata a guardare l’avversario ed a non giocare la partita.Per mia indole personale, sin da quando giocavo, non mi sono mai preoccupato dell’avversario. Puteolana o Real Madrid non faceva differenza, perchè uno vale l’altro. Nel momento in cui si entra in possesso di palla si deve essere coscienti di quello che si sa fare ed è importante cercare di limitare il più possibile la fase di possesso agli avversari. In queste categorie è molto importante attaccare le seconde palle,e se in rosa hai giocatori di gamba come noi che abbiamo Davide Trofa che nel secondo tempo ha fatto cinque-sei accelerazioni portandosi diversi calciatori alle spalle, se noi riusciamo a fare questo,partite su questo campo ne vinceremo anche tante”. Nonostante le ottime prestazioni su questo campo del Real Forio che gioca bene, quando non segna il bomber Saurino la squadra fa fatica a trovare il gol. “Purtroppo esistono anche episodi che ci girano contro. Oggi abbiamo creato ben sei palle gol, ma il loro portiere è stato molto bravo. Ho visto una semisforbiciata di Saurino con la palla respinta dal palo,prima di uscire dall’altra parte. Il Real Forio comunque se guardiamo ha messo a segno 14-15 gol,dei quali 8 segnati da Saurino ma gli altri sono stati messi a segno da altri giocatori “. Nonostante il pareggio a reti bianche, la nota positiva di questo match sono stati i tifosi che finalmente sono tornati a riempire di nuovo lo stadio “Calise”,con una splendida coreografia ad inizio gara. ” I ragazzi sono stati eccezionali. Già durante la settimana sono venuti più volte a fare i preparativi. Siamo arrivati al campo intorno alle 13:30 ed erano già presenti sugli spalti dietro la porta. Sono da elogiare questi ragazzi anche se sono 20-30 di loro chiamati con il nome di “Irriducibili”.


