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L’Officina della Memoria. Verso il futuro le radici del passato.

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Al Torrione di Forio una meravigliosa macchina chiamata memoria.

Gli attenti visitatori del Museo Civico Giovanni Maltese, al Torrione di Forio d’Ischia, lasciano il ristretto spazio espositivo meravigliati e soddisfatti. Lo testimonia il guest book denso di commenti, disegni e incitamenti a proseguire un efficace opera d’informazione sulle vicende storiche e scientifiche inerenti le opere scultoree e le ricerche dell’artista che abitò per oltre un trentennio nella torre. L’itinerario della visita guidata prevede, infatti, un approfondimento scientifico sui cetacei, un tema di grande interesse e attualità, senza trascurare un’affascinante incursione nella storia isolana riportando alla memoria dati e personaggi storici.

Nel Museo foriano sono raccolte tante testimonianze del nostro passato, e il susseguirsi d’incontri e di iniziative culturali risveglia l’interesse per la storia e sottrae all’oblio, restituendoli alla collettività, personaggi e ambienti negletti di questo spicchio di terra circondato dal mare.

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Lapide in memoria del Dottor Giovanni da Casamicciola

Tra i personaggi che emergono nello scorrere della visita, figurano diversi medici illustri concittadini. Uomini che fornirono un contributo importante, spesso ancor attuale, allo sviluppo della scienza medica nell’ambito della Scuola Napoletana, una delle più prestigiose dell’intera Europa. A fare da battistrada tra questi eminenti testimoni di Esculapio del passato è Giovanni da Casamicciola, professore di medicina e di farmacia fin dalla fondazione dell’Università di Napoli nel 1274, dove svolse attività didattica per vent’anni. Affinché non si perda la memoria dell’insigne Dottore, egli è ricordato con una lapide nel centro storico di Casamicciola.

Qualche secolo dopo il processo della memoria si sofferma su Gaetano Conte, autore di vari testi di medicina. Già nel 1836 il termalista e direttore clinico del Complesso degli Incurabili riprese una Memoria del Dottor Giovanni Semmola del 1834. Il Conte descrisse scientificamente la distrofia muscolare ancor prima di Duchenne, conosciuto come lo scopritore ufficiale della terribile malattia progressiva accomunata oggi con la SLA. Durante l’Ottocento una nutrita schiera di medici ebbe natali nell’Isola d’Ischia. Tra questi il Dottor Giuseppe Capuano, di Forio, direttore della Clinica ostetrica dell’Università di Napoli, divenuto famoso in tutta Italia per aver seguito la regina Margherita fin dall’inizio della difficile gestazione del futuro re Vittorio Emanuele III, che vide la luce proprio a Napoli nel 1861. Sempre foriano fu uno dei maggiori chirurghi dell’Ottocento, Giovanni Castellaccio, tra i più quotati esperti europei negli interventi sui tumori. Dal 1836 Giovanni Castellaccio, cui è dedicata in sua memoria un’importante arteria foriana, pubblicò per diversi anni un giornale medico, Il Severino, la cui raccolta completa si trova presso il Centro Ricerche storiche D’Ambra, dove è consultabile. Il Dottore fu inoltre l’inventore di uno strumento utilissimo: il catetere.

File source: https://it.wikipedia.org/wiki/File:Conte_distrofia_vichingpedia.JPG
In memoria del Dott Gaetano Conte insigne termalista
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Il Dott. Tommaso Cigliano precursore dell’omeopatia

La visita guidata, strumento di rinnovamento della memoria storica, non può fare a meno di soffermarsi sulla figura di Tommaso Cigliano, (nato a Forio nel 1842 e morto a Napoli nel 1913) illustre omeopata e seguace della teoria Samuel Hannemann. Secondo il medico e ricercatore tedesco, la guarigione consiste nel somministrare al malato l’essenza che a lui manca, essendo questa precipitata nella materia, cioè divenuta «grossolana», e così materializzatasi come veleno sul piano corporale. L’effetto venefico non va quindi combattuto con mezzi altrettanto materiali, ma va piuttosto colmato con la medesima essenza, dopo averla riconvertita e innalzata a quel livello vibratorio di cui il paziente avverte la mancanza Per Tommaso Cigliano l’Università di Napoli creò la prima ed unica cattedra di Omeopatia fondata a livello mondiale. Del cattedratico foriano è celebre, a imperitura memoria, il motto dell’Associazione Omeopatica “Similia Similibus in bella vista su un cornicione del suo palazzo in una delle strade principali del Comune. Probabilmente, sia per non appesantire, sia per non dover ridurre il carattere, manca il verbo Curantur” per cui la frase spiega come l’omeopatia cura il malessere con la riconversione dello stesso in benessere. Tommaso Cigliano è citato anche nel libro dell’ Avv. Nino D’Ambra “Giuseppe Garibaldi, cento vite in una” in relazione ad un episodio che vide partecipe lo stesso Garibaldi, quando nel 1864, in vacanza a Ischia, fu dimenticato in uno stanzino per saune delle Stufe S. Lorenzo, con il rischio di morire per soffocamento: episodio, questo, di cui il Cigliano lasciò una testimonianza scritta.

Degno di memoria senz’altro il luminare isolano della Medicina, il prof. Bonaventura Verde (1914-1986), assistente nella Clinica delle Malattie Tropicali e Subtropicali dell’Università di Napoli, vice direttore sanitario degli Ospedali Civili di Genova. Fra le sue numerose pubblicazioni in Italia e in Francia, si richiama alla memoria la sua importante monografia (di oltre 500 pagine) dal titolo“I virus filtrabili in patologia umana”, pubblicato a Milano, dall’Istituto sieroterapico milanese Serafino Belfanti, nel 1948. Il Verde è stato uno dei precursori studiosi delle malattie infettive e parassitarie che poi, di recente, hanno portato la benemerita equipe internazionale di MSF a salvare il medico italiano Fabrizio Pulvirenti dalla terribile ebola.

Per la sua abnegazione e sprezzo del pericolo va ricordato, sempre nell’ambito della visita guidata all’interno del Museo Civico Giovanni Maltese, il Dottor Giovanni Angelo Patalano (1873 1957). Il giovane cerusico, in occasione dell’epidemia di “Vaiolo arabo nero” che colpì la popolazione di Forio durante l’inverno del 1901, procurò personalmente medicinali e attrezzature. Con la sua competenza e dedizione evitò la morte di oltre cento concittadini. In sua memoria il Comune di Forio pose una lapide presso la basilica di San Francesco di Paola.

A conclusione della visita va un doveroso omaggio al Centro di Ricerche Storiche D’Ambra per il costante supporto e aggiornamento di notizie e personaggi meritevoli di memoria. Il medesimo Centro, nella primavera del 2000, organizzò un convegno dal titolo: ”Quella meravigliosa macchina chiamata memoria” cui relatori furono il dottor Crescenzo Di Spigno, dirigente dell’Unità operativa Assistenza Anziani del distretto sanitario di Ischia, e il Generale medico Pietro Paolo Castagliuolo, già Capo del Corpo sanitario dell’aeronautica militare italiana. Il lungo viaggio tra i percorsi della memoria di Di Spigno partì dalla descrizione del funzionamento, dell’area del cervello umano riservata all’immagazzinamento dei dati provenienti dall’esterno e alla loro conseguente elaborazione e conservazione. Esaminò quindi le cause e le conseguenze della degenerazione di questa delicatissima funzione che è la memoria, e fornì un’ampia una spiegazione scientifica, soffermandosi sulle attenzioni da adottare per limitare la perdita di memoria e combatterla quando si trasforma in un processo inevitabile, ma che può essere comunque gestito e limitato. L’esercizio continuo è uno dei metodi più efficaci per arginare la perdita di memoria, da coltivare con costanza e continuità per ottenere risultati soddisfacenti in qualunque età della vita. Un metodo interessante per mantenere attiva la memoria è quindi una visita al Torrione. www.iltorrioneforio.it

Luigi Castaldi

 

Buone notizie da Castelvolturno: Albiol torna a lavorare in gruppo

Maurizio Sarri non fa sconti nonostante la sosta per le Nazionali e i pochi uomini a disposizione. Doppia seduta di allenamento per il Napoli con una buona notizia: Raul Albiol è tornato a lavorare in gruppo. Ecco il report della giornata:

Oggi doppia seduta di allenamento per il Napoli a Castelvolturno.
Gli azzurri si allenano nella settimana della sosta per gli impegni delle Nazionali.
Il campionato riprenderà sabato 19 novembre con il match Udinese-Napoli, anticipo della 13esima giornata di Serie A (ore 18).
Al mattino allenamento per il gruppo di difensori che hanno svolto attivazione e di seguito lavoro tecnico tattico specifico.
Albiol ha ripreso ad allenarsi con i compagni. Nel pomeriggio seconda sessione di allenamento”.

Da sscnapoli.it

Koulibaly: “Sarri fondamentale per la mia crescita. Un onore giocare la Champions al San Paolo”

Kalidou Koulibaly, difensore azzurro, ha rilasciato un’ intervista a So Foot Club. Ecco quanto evidenziato:
“Sono arrivato al Napoli molto giovane e nel pieno della forma fisica, questo mi ha dato la possibilità di concentrarmi sull’ aspetto tattico. Sarri è stato molto importante da questo punto di vista, lavora tanto sulla fase difensiva e questo mi ha permesso di migliorare. I suoi metodi sono molo diversi rispetto a quelli di Benitez. Ora mi sento più maturo dal punto di vista tattico e mentale.
Champions? Poterla giocare è un sogno che avevo sin da bambino. Abbiamo buone opportunità di accedere alla fase successiva visto che manca una favorita nel girone. La vittoria al San Paolo contro il Benfica è stata sensazionale. Questo stadio e questa tifoseria offrono emozioni uniche.
Higuain? Ognuno fa le proprie scelte, ma non capisco perché sia andato via senza dire nulla. Io non l’ avrei fatto.
Napoli? Si parla dei soliti luoghi comuni ma quando sono arrivato ho trovato una città fantastica. Questa città e questo popolo sono speciali, mi hanno accolto benissimo. Cerco di essere gentile con tutti quando cammino per strada, è chiaro che ho anche bisogno di un po’ di privacy.
La scorsa stagione veronica contro la Roma? Sono un difensore molto forte fisicamente ma provo costantemente a migliorare la mia tecnica. Mi sento in fiducia quando ho il pallone tra i piedi e provo sempre a giocarlo. Quello fu un gesto istintivo, senza pensare.
Deschamps? Mi fece molto ridere il fatto che non fosse a conoscenza del mio impiego con il Senegal. La mia è stata una scelta personale fatta con orgoglio, non ho mai avuto contatti con la Nazionale francese. Quest’ anno abbiamo un buon gruppo e siamo pronti ad affrontare le Qualificazioni ai Mondiali di Russia. Il Senegal manca dal 2002, prima c’è  la Coppa d’ Africa.
Sono cresciuto metà francese e metà senegalese, questo mix di culture mi ha fatto subito comprendere i veri valori dello sport”.

Ferrero: “Mai parlato di Muriel con De Laurentiis, non è in vendita”

Massimo Ferrero, presidente della Sampdoria, è intervenuto ai microfoni di Radio Crc nel corso di Si Gonfia la Rete. Ecco quanto evidenziato:
“Gabbiadini? È un fuoriclasse. Può darsi che al Napoli non senta la fiducia del tecnico e del club. Senza dubbio lo riprenderei subito, parliamo di un ottimo calciatore che è cresciuto molto negli ultimi anni.
Muriel? Un campione ma attualmente non è sul mercato. Anche quando non giocava ho rifiutato un’ offerta di 15 milioni per lui. Non ho parlato di lui con De Laurentiis. Tenetevelo stretto il presidente che sta facendo grande il Napoli.
Scansarsi contro la Juventus? Una cavolata assurda, non ci scansiamo con nessuno. Entriamo in campo sempre con la stessa grinta a prescindere dall’ avversario”.

Callejon: “Venni al Napoli per Benitez, mi scrisse un sms”

Le sue parole

Josè Maria Callejon, attaccante del Napoli, è intervenuto ai microfoni di El Transistor, radio spagnola: “Sono molto felice per il mio momento sia personale che professionale, spero di continuare così. Mi rivedo in Lucas Vazquez.  La decisione di lasciare Madrid non è stata facile ma ho voglia di giocare, e penso che fosse arrivato il momento di cambiare. Sono venuto al Napoli perchè volevo giocare con continuità, volevo essere più importante per una squadra. Non ho avuto modo di parlare con Ancelotti. Sono venuto al Napoli perchè mi chiamò Benitez e nel Napoli sono migliorato come calciatore. Avevo deciso di lasciare il Real Madrid prima che arrivasse la chiamata del Napoli.

Non fu Ancelotti a dirmi che il Real non mi voleva più, ma semplicemente ero in vacanza e mi arrivò un messaggio di Benitez. Mi disse che a breve sarebbe diventato il nuovo allenatore del Napoli e che mi avrebbe voluto con lui. Gli risposi che se fosse arrivato alla guida degli azzurri l’avrei seguito perchè mi aveva parlato di un grande progetto insieme. Qui mi trovo benissimo, a Madrid ho lasciato il cuore, ma la continuità che ho trovato nel Napoli è importantissima. Mi ha permesso di crescere tantissimo. 

Mi siedo al tavolo dei madridisti con la Spagna. In Nazionale esiste il tavolo del Real Madrid e quello del Barcellona. Ma sempre accanto a Pepe Reina, siamo inseparabili. 

Higuain? L’ambiente si è scaldato un po’ per l’addio di Higuain, la sua partenza non è stata accettata. La gente a Napoli è molto calda, ci tiene tanto alla maglia e ama i calciatori onesti, nobili. I miei rapporti con lui? Prima che se ne andasse bene. I tifosi a Napoli tengono alla coerenza. 

Gianluca Esposito: “Sono a disposizione del mister.Conta solo vincere”

Le parole di Gianluca Esposito in conferenza stampa

Per la consueta conferenza stampa infrasettimanale, si è presentato in sala stampa il centrocampista delle vespe Gianluca Esposito.

Quelle che seguono sono le sue dichiarazioni rese ai giornalisti presenti al Menti:

“E’ vero questo è un periodo dove non sto giocando molto come all’inizio, non sono contento ma l’importante per me è il bene della squadra e soprattutto vincere. Dobbiamo lavorare bene durante la settimana, per farci trovare pronti quando mister Fontana avrà bisogno di noi.

La nostra forza è sicuramente il gruppo, siamo molto uniti, ci troviamo bene tra di noi anche se ci conosciamo da poco.

La prossima partita è il secondo derby stagionale e noi ci teniamo a vincere per rendere felici i nostri tifosi e per continuare a sognare.

I tifosi sono molto importanti per noi non ci stanno facendo mancare il loro supporto, ci auguriamo che aumentino sempre di più.

Il mio campionato alla Juve Stabia finora lo reputo positivo, ho giocato in 5 occasione alcune partite da titolare e altre, come l’ultima dalla panchina.

Il mio ruolo è quello di centrocampista davanti la difesa ma posso dire che sono a completa disposizione del mister, posso giocare ovunque lui voglia, anche terzino. In questa squadra tutti, compreso il sottoscritto, vogliamo dare una mano per raggiungere l’obiettivo finale.”

Segui le dirette – Juve Stabia, il programma del fine settimana delle Vespette: quattro gare in radio!

Juve Stabia, il programma del fine settimana delle Vespette

Torna in campo il settore giovanile della Juve Stabia e lo fa in questo fine settimana. Questo il programma gare dei giorni 12/13 novembre con gli orari delle dirette radiofoniche:

Berretti: Juve Stabia – Catanzaro sabato 12 ore 14.30 comunale di Casola (diretta radiofonica dalle ore 14:15)

Under 17: Juve Stabia – Foggia domenica 13 ore 14.00 stadio Menti (diretta radiofonica dalle ore 13:45)

Under 15: Juve Stabia – Foggia domenica 13 ore 12.00 stadio Menti (diretta radiofonica dalle ore 11:45)

Under 16: Juve Stabia – Vesevo San Sebastiano domenica 13 ore 10 stadio Menti (diretta radiofonica dalle ore 09:45)

Attività di base, 2003: New team San Giovanni – Juve Stabia sabato 12 ore 17 campo Buonocore di San Giovanni

Attività di base, 2004: Azzurri – Juve Stabia domenica 13 ore 13 campo Parlati di Torre del Greco

Come sempre potrete ascoltarla in diretta radiofonica a questo indirizzo:

Cliccando questo link https://www.vivicentro.it/viviradioweb/

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Capodaglio: “Pensiamo gara dopo gara. Anche se è bello sognare”

Le parole di Paolo Capodaglio in sala stampa

Per la consueta conferenza stampa infrasettimanale, si è presentato in sala stampa il capitano delle vespe Paolo Capodaglio. Queste le sue dichiarazioni live dal Menti:

 “A parte il risultato, a Catanzaro si sono visti molti dei nostri concetti di gioco. Aldilà del risultato, siamo felici della prestazione. Pensiamo giorno dopo giorno senza pensare al futuro.

Ora non serve a nulla stare in testa, bisogna restarci. Siamo ovviamente felici dei risultati e sappiamo che più passa il tempo più miglioriamo. Si sta creando entusiasmo attorno a noi e ciò ci inorgoglisce.

In merito alla mia esperienza a Caserta, posso solo dire che ho un grandissimo ricordo della piazza, sono molto legato a Caserta ma conta poco, ora gioca con la Juve Stabia e voglio vincere.

Conosco bene molti ragazzi del gruppo e il mister della Casertana, sarà una battaglia. Dobbiamo giocare come fatto finora e portare a casa i tre punti.

Anch’io come Mister Fontana penso che la trasferta di Reggio Calabria forse è stato lo spartiacque della stagione, ci auguriamo di non sbagliare più come fatto al Granillo.

È vero che con la Casertana è un derby ma non pensiamo a questo, sappiamo che siamo primi e che sarà difficile al Pinto. Sappiamo anche che ci seguirà un buon numero di tifosi e cercheremo di vincere per loro. Ora siamo concentrati esclusivamente sulla Casertana e non pensiamo al prossimo turno casalingo con il Lecce. È bello sognare ma noi non ci poniamo obiettivi a lungo termine, pensiamo partita dopo partita.”

Il voto degli yankee causa qualche scossa nei mercati, ma non li fa impazzire

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La vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali degli Stati Uniti, non è stato un elisir per i mercati finanziari, come già era nelle previsioni, ma non si è trattato di un rovescio drammatico, i listini ‘hanno detto la loro’ sul verdetto delle urne, e anche in questo versante le sorprese non sono mancate.

Le aspettative, nel caso trionfasse Trump, erano rivolte ad un maggiore impatto (negativo) un po’ ovunque, ma soprattutto a Wall Street e nelle piazze europee, cosa che non si è verificata nelle proporzioni che si pensava, non c’è stato il temuto ‘panic selling’, le perdite infatti sono più contenute, e si stabilizzano intorno ad un generale -2%. Certo mancano le certezze di una politica economica che fornisca garanzie attendibili, e non solo per gli States, dato che i suoi riflessi saranno di carattere globale, considerata l’importanza dell’economia americana. Ci sono alcuni titoli nei listini che potrebbero addirittura avere prospettive di rialzo, come quelli della difesa e delle infrastrutture.

Si è aperto il discorso su un ‘nuovo ordine mondiale’, almeno per quel che riguarda la politica economica americana, secondo quello che Trump ha preannunciato nella campagna elettorale, per ora i mercati sono cauti, in ogni caso. Il deprezzamento del dollaro c’è stato, non poteva esserci indifferenza verso cambiamenti così radicali, ma poi i mercati europei hanno dato una lettura diversa, e da un cambio euro-dollaro dell’1,3 è rientrato alla norma, con un limite di 1,11. Reazioni simili le ha avute anche lo yen nei confronti del dollaro.

Le piazze europee si stanno rivelando meno esposte al ‘sentiment’ che ha interessato quelle americane, e infatti di veri e propri sconvolgimenti non si può parlare. In Europa risultano più esposti quei settori maggiormente coinvolti con l’economia americana, si rilevano perdite nel settore bancario e delle auto, in evidenza soprattutto a Piazza Affari.

Il dollaro, nel corso della notte, mentre i rendiconti delle urne giungevano con più chiarezza, ha subito colpi che derivano proprio  dalle reazioni ad eventi così importanti per la loro fiducia e stabilità, poi invece, col trascorrere delle ore, le perdite si sono rivelate più ‘ragionate’ e razionali, e dunque meno negative. Valori destinati alla ripresa di un assetto stabile, tanto che le probabilità che la Federal Reserve si risolva all’aumento dei tassi a dicembre, sono più concrete.

Cali incisivi nel prezzo del petrolio. Gli investitori si stanno orientando su beni sicuri, sui cosiddetti beni rifugio, come l’oro, quotato a 1300 dollari l’oncia. Ma si punta anche ai bund tedeschi, ritenuti anch’essi beni rifugio.

Durissime sferzate  sul peso messicano, pienamente pronosticate, i tuoni di Trump hanno esercitato la loro inevitabile influenza. Il riflesso elettorale è costato alla divisa messicana una perdita del 13%, destinata a rientrare nelle prossime ore, ma non di tanto.

A Piazza Affari, al momento il Fitse-Mib è a 2,29%; AEX (Amsterdam) -1,32%, il CAC -1,50%; il Dax (Francoforte) -1,39%, il Fitse 100 di Londra, -0,59%; l’Ibex (Madrid), -2,57%. La borsa svizzera viaggia in positivo, con + 0,99%.

Il Dow Jones è a +0,40% – il Nasdaq +0,53%. L’indice Nikkei in profondo calo con -5,36% – l’Hang Seng Index ( Hong Kong), a -2,16%.

L’oro intanto è schizzato in alto, ma gli investitori hanno  dato fiducia anche allo yen. La borsa di Mosca ha festeggiato alla grande la vittoria del candidato repubblicano, anche se l’amicizia tra Putin e Trump, non è ben vista in tanti angoli del mondo, in primis dall’attuale politica estera americana e dall’Europa. Il principale indice di Mosca RTS, va in rialzo e il rublo segue un andamento di stabilità sia nei confronti della divisa americana che europea. Considerati i rapporti tra il neo eletto presidente degli USA e Putin, è convinzione di alcuni analisti che la Russia potrebbe avere ottime ricadute da queste elezioni.

In termini di stabilità globale, e visti i ‘venti di guerra’ che spiravano ultimamente nelle frontiere europee verso la Russia, con la ripresa degli armamenti ‘per cautela’, l’amicizia tra i due storici avversari politici, potrebbe solo portare del bene al mondo in termini di pace. Queste sono le prospettive in questa delicata direzione, dopo il resoconto del voto americano. Certo è che Putin è stato il primo a rallegrarsene e a complimentarsi col nuovo eletto.

Intanto, per quel che riguarda lo spread, il differenziale tra Btp e Bund è salito, anche se non in modo drammatico, a 159 punti, al momento, ieri era a 153, un negativo meno incisivo di quello che si verificò all’indomani del referendum sulla brexit.

Il rovesciamento dei pronostici non è recepito, secondo l’aria che tira nei mercati, almeno  per ora, come un risultato che sarà in grado di garantire un futuro di stabilità, il nuovo Presidente degli USA non ha alcuna esperienza di carattere politico e militare, e durante la campagna elettorale non è stato affatto rassicurante con la sua irruenza. Il modo aggressivo di porgersi davanti alla gente, i suoi programmi di politica estera, dove non di rado c’era spazio per intimidire anche stati confinanti, come il Messico, hanno creato con il passare dei mesi, un clima di timore per una possibile destabilizzazione della politica estera americana, ma anche per possibili sconvolgimenti dell’ordine interno.

Un uomo impetuoso, che non si pensava fosse in grado di scavalcare la linea di coerenza di un popolo che ama le garanzie e diffida delle novità, un uomo che in campo politico è una sorta di ‘self made man’, ma è dotato di una personalità travolgente. Un uomo che fa terra bruciata delle convenzioni e dei regolamenti sociali e punta a sbaragliare le certezze dell’avversario, semplicemente con la carica esplosiva del suo originale modo d’essere. Queste sono le caratteristiche vincenti di una battaglia durissima, che nulla o quasi ha lasciato al campo neutro della diplomazia, in un confronto condotto con strategie ed eloquenza alquanto distanti tra loro, dove nel versante della Clinton c’erano le armi dell’esperienza e tutti gli stratagemmi che essa rende disponibili, dall’altro c’era un uomo con la sua disarmante, terribile spontaneità, che con la veemenza ha saputo infiammare di speranza le folle.

Il popolo americano aveva bisogno di cambiamento e di voltare pagina, forse è stato anche consapevole di rischiare con il camaleontico Trump, ma intendeva dare una svolta, e non ha confermato la fiducia ai democratici. Non è bastato nemmeno quando Obama ha lanciato al suo Segretario di Stato, Hillary Clinton, una ‘scialuppa di salvataggio’, sostenendola personalmente  sul finire della rovente campagna, in lungo e in largo con i suoi comizi in tanti stati americani, non certo una consuetudine del passato in queste circostanze.  Endorsement importante, ma non vincente, non risolutivo. Eppure Clinton, dopo la minaccia dello scandalo “mailgate”, un ordigno imploso,  o meglio, disinnescato all’ultimo momento dell’FBI,  sapeva bene che fino al giorno prima, nonostante i polls a suo favore, doveva fare i conti con l’agguerritissimo avversario. Lui era lo scoglio che impediva l’approdo, la tappa finale di una brillante carriera politica.

Trump ha raccolto consensi ben sapendo che poteva essere amato o odiato, poco si è curato della sua immagine, e forse altrettanto poco ha seguito i consigli del suo entourage che lo sollecitava alla prudenza, a non impressionare la gente con le sue sortite, non gli è mai importato nulla di nessuno. E’ andato avanti con la sua ostinazione, con l’‘empirismo’ rampante della sua Weltanschauung, e non è mai venuta meno la sicurezza della vittoria, malgrado i pronostici, al punto che, una volta, davanti alla folla dei suoi sostenitori, disse che ‘poteva anche uccidere qualcuno in piazza e non avrebbe perso un voto’.. Una forza della natura, a 70 anni suonati. “Trump triumphs” – titola il New York Times stamattina, non è un’allitterazione, nemmeno uno scioglilingua, ma dovremo assimilarlo, impararlo bene, sperando che in futuro sappia offrirci qualcosa di meglio rispetto al suo quasi turbolento passato.

 Durante la campagna elettorale ha ripetuto in lungo e in largo: “I’m a nice person”. Speriamo.

APPROFONDIMENTO – Juve Stabia: il ritorno dell’Acchiappasogni

La Juve Stabia di Fontana è una squadra che si muove come un unico organismo, puntuale ed organizzato come un orologio svizzero, ma è innegabile che la copertina se la sia presa di prepotenza un calciatore in particolare.

20 settembre 2015, minuto numero 52 di Catanzaro – Juve Stabia: è l’ultimo gol di Francesco Ripa prima della stagione in corso. La rete dell’attaccante porta all’unica vittoria in campionato della gestione Ciullo.
Nella settimana successiva, quella di avvicinamento al derby con la Paganese, Ripa infatti si infortunerà in modo tanto grave da dover stare fuori dal campo quasi 10 mesi.
La rete al Catanzaro è un momento chiave della carriera di Spider: per i suoi detrattori è uno degli ultimi colpi dell’attaccante, ma per chi lo ha sempre sostenuto, e soprattutto per lui, è una piacevole abitudine a cui presto tornerà.

Il ricordo di quella rete scandisce i lunghi mesi di recupero successivi all’intervento chirurgico; la voglia dell’attaccante della Juve Stabia di tornare a provare quella sensazione è una molla più forte della mala sorte.
Nessuno nell’ambiente gialloblù smette di credere che Ripa possa tornare a fare quello che meglio gli riesce, nemmeno quando per mesi la punta è costretto a guardare malinconicamente i compagni dal suo posto nella tribuna vip dello stadio Menti.
I mesi estivi del 2016 rappresentano un nuovo inizio per Spider, che riprende a correre e ad allenarsi da solo per poi farlo con i compagni e agli ordini del nuovo allenatore nel ritiro di Gubbio.

Proprio Fontana resta colpito dalla voglia di rivincita di Ripa, che si allena con un’ intensità non propria a un calciatore che adosso dovrebbe avere la ruggine di dieci mesi trascorsi ai box.

La liberazione arriva il 2 ottobre 2016, quando Spider decide di tornare quello di un tempo e lo fa alla grande: tripletta alla Vibonese e pallone portato a casa.
Il merito della rinascita è di tutti: di Francesco, che non ha mai smesso di lavorare sodo per ritornare al gol, della Juve Stabia, che non ha mai dubitato che il suo super eroe avrebbe riacquistato i suoi super poteri, e dei tifosi, che vedono in Ripa un trascinatore e non solo un calciatore.

Un mese e mezzo dopo i gol, e le esultanze da film, di Ripa in stagione sono già 7.
Al termine della gara di Catanzaro Fontana ha dichiarato che è lecito sognare, ma senza smettere di lavorare a testa bassa.

I sogni gialloblù di tutta Castellammare, con un acchiappasogni come Ripa, però non possono che apparire un po’ più realizzabili.

Raffaele Izzo

Nodo Insigne, l’appuntamento per il rinnovo può slittare al 2017

Nodo Insigne, l’appuntamento per il rinnovo può slittare al 2017

Sullo sfondo dell’attualità che riguarda Lorenzo Insigne c’è sempre il nodo del contratto, perchè i suoi procuratori attendono ancora la convocazione di De Laurentiis dopo l’ultimo incontro di luglio a Dimaro. Il Mattino riferisce che questo appuntamento potrebbe essere fissato a fine anno o all’inizio del 2017: le parti erano distanti e ci sarà da trovare un accordo perché la volontà è quella di proseguire insieme.

UFFICIALE – La Ssc Napoli comunica: “Lasicki ha rinnovato fino al 2021”

UFFICIALE – La Ssc Napoli comunica: “Lasicki ha rinnovato fino al 2021”

“Ufficiale il rinnovo contrattuale di Igor Lasicki: il calciatore polacco ha firmato fino al 2021”. Questo il comunicato via Twitter della Ssc Napoli. Già ieri tramite Instagram era arrivato l’annuncio da parte del giovane centrale polacco.

Gazzetta su Koulibaly: “Con la Coppa d’Africa diventerà un problema…”

I dettagli

Kalidou Koulibaly finisce sotto i riflettori della Gazzetta dello Sport: “La nazionale per Koulibaly è un orgoglio ma per il Napoli diventerà presto un problema. La Coppa d’Africa è ormai alle porte e dunque per un mese circa bisognerà fare a meno di Koulibaly. Difensori con le sue stesse caratteristiche non ce ne sono (a parte, forse, Tonelli che però deve ancora esordire) e dunque c’è il rischio che la retroguardia continui a scricchiolare”.

Bariti:”Il mio cuore è ancora a Napoli, è proprio vero…”

Le sue parole a gianlucadimarzio.com

‘Napule è mille culure’. E lui lo sa bene. Gli occhi gli si illuminano, affiorano mille ricordi. Gli è bastato appena un anno a Davide Bariti (ora all’Ancona) per innamorarsi… “Il mio cuore è ancora a Napoli, ci vado ogni volta che posso. I colori, l’affetto della gente, le passeggiate sul lungomare, la vista del Vesuvio in quelle splendide giornate di sole”. Vola con le mente…e con le parole: venti metri sopra al cielo. Conquistato, ammaliato e affascinato. “Napoli ha un cuore che pulsa! E’ difficile anche da spiegare, ti fanno sentire a casa. E’ proprio vero, quando un forestiero va al sud piange due volte: quando arriva (non è che sia proprio così) e soprattutto quando riparte”.

La stagione 2013/2014, il primo anno di Benitez, l’addio di Cavani , l’arrivo di Higuain e la ‘mini rivoluzione’. Tutto, ancora, nel cuore e nella testa di Bariti, come fosse ieri: “E’ stata l’esperienza più bella della mia carriera. Ricordo che Pecchia veniva spesso da me e mi diceva, ‘Davide, ma secondo te puoi giocare?’ come a dire ‘tieniti pronto’. Infatti ho esordito contro il Livorno e sono rimasto per tutta la stagione, non me lo sarei mai e poi mai aspettato”. Dopo due anni di prestiti, non gli sembrava vero. Bello e inaspettato, probabilmente l’uno conseguenza dell’altro… “La stagione precedente a Napoli – racconta Bariti ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com – avevo fatto soltanto la preparazione, c’era Mazzarri. Ma con Benitez era tutto diverso, a cominciare dalla preparazione stessa: tutto alla massima intensità e con il pallone, sempre. Non i soliti scatti. Pallone, pallone, pallone. Davvero bellissimo. Poi c’è da dire che eravamo un grande gruppo, in allenamento sempre mille risate”. Ma con Higuain un po’ meno… “Voleva sempre la palla ed era meglio passargliela… Ma comunque un ragazzo d’oro, eccezionale. Era impressionante perché segnava da ogni posizione, in ogni modo”. L’anno prima c’era Cavani, difficile scegliere… “Sono due campioni veri. Con lui era come avere tre giocatori in uno perché correva da una parte all’altra del campo. Magari recuperava palla in difesa e tre secondi dopo lo vedevi tirare in porta”. A proposito di portieri, Reina personaggio niente male, “sì, simpaticissimo! A fine allenamento facevamo delle rigorate e se te lo parava poi partiva con le prese in giro. C’era un clima bellissimo, mi andavo ad allenare col sorriso”. E anche con i parastinchi nuovi… “Sono stati uno dei tanti regali di Hamsik perché io prima ce li avevo mezzi in gommapiuma. Mi fece scegliere il colore e mi disse…’Davide, questi sono per te’. Davvero un grande Marek”. Mille aneddoti, anche ‘internazionali’. “Il primo giorno di allenamento ci troviamo solo io e Mertens. Dries non parlava ancora italiano e cominciamo a dialogare in inglese… ‘oh menomale qualcuno con cui posso parlare’. Ma dopo qualche giorno si era accorto che io in realtà non sapevo quasi dire nulla”. Un ambiente bucolico, perfetto. Senz’altro sarebbe stato oggetto della narrazione teocritea. Ma come tutte le cose belle… “Purtroppo è finita e sinceramente non me l’aspettavo. Forse ho sbagliato qualche scelta, ma comunque non sento di dovermi rimproverare nulla. Mi basta soltanto ricordare tutta la bellezza che c’è a Napoli…”. Dalla bellezza all’incubo, che ha un nome ben preciso, pubalgia. “L’anno scorso sono stato fuori parecchi mesi e in estate mi sono anche dovuto operare. E’ stato un inferno, credevo di non farcela. Ora finalmente grazie all’Ancona che ha deciso di puntare su di me, ho ritrovato la forza per andare avanti”. Bariti è tornato a sorridere. Ha cambiato ruolo, da esterno destro a trequartista e sabato ha anche ritrovato il gol che gli mancava da un anno e mezzo. E’ tornato a correre, quelle falcate, “per le quali a Carrara nei primi anni della mia Carrara mi dicevano che assomigliavo a Kakà”. Lotta e combatte, il ‘moschettiere’ Bariti… “Già. Il mio soprannome è D’Artagnan, me lo diede il magazziniere dell’Avellino per via dei baffi e del capello un po’ lungo”. Effettivamente questa storia potrebbe essere un bel romanzo. Manca il finale, però, “e ora ho una voglia pazza di rialzarmi e di scriverlo”. Tutto è possibile, ‘born to be free’, come il tatuaggio che ha fatto insieme a suo fratello. “Chissà se lo siamo davvero, ma a me piace pensare che sia davvero così…”

Convenzione San Paolo, il Comune lavora ad una doppia proposta

Convenzione San Paolo, il Comune lavora ad una doppia proposta

La convenzione per la gestione dello stadio San Paolo tra il Comune di Napoli e la SSC Napoli è ferma, ma secondo Il Mattino il Comune sta lavorando a una proposta che si articola così: “una convenzione ponte che durerà il tempo dei lavori allo stadio, a seguire proporne una a De Laurentiis molto più lunga per un uso più o meno esclusivo dell’impianto. Una vertenza tra le parti storicamente difficile con in mezzo anche una partita da due milioni che il Calcio Napoli dice di vantare nei confronti del Comune”.

Caso Gabbiadini, l’accordo per il rinnovo potrebbe saltare

I dettagli

Manolo Gabbiadini è in difficoltà, visto il rendimento nelle ultime partite. Ma anche a livello contrattuale la situazione non è delle migliori: per Il Mattino, è arrivata una frenata sul rinnovo del contratto che sembrava fatto dopo l’intesa di massima già raggiunta tra il club azzurro e l’agente dell’attaccante Silvio Pagliari. L’annuncio ufficiale non è arrivato “anzi l’intesa potrebbe saltare in maniera definitiva: le documentazioni erano già state prese in esame dall’entourage del calciatore e dai responsabili del club ma non c’è stata la fumata bianca annunciata da giorni”.

Maksimovic: “Crisi? Ci manca chi conclude! I tifosi ci guardano come degli dei”

Le sue parole

Nikola Maksimovic, difensore serbo del Napoli, ha parlato ai media locali in occasione della convocazione nella nazionale: “Quando giochi in un club che ha grandi ambizioni la pressione non può che essere alta…ma noi calciatori non l’avvertiamo. Stiamo passando una piccola crisi a livello di risultati e siamo sfortunati visti i calciatori che si sono fatti male. E’ un periodo in cui stiamo giocando bene, ma le partite non ci riescono nel modo migliore. Creiamo chance, ma manca il calciatore che possa concluderle. Non c’è comunque pressione, nonostante parliamo di una piazza come Napoli: i tifosi sono un po’ come quelli della Stella Rossa di Belgrado, ti seguono ovunque tu possa andare, quando esci oppure vai al ristorante. Sono un po’ pazzi, ma nell’accezione positiva. Nessuno di loro ti vuole arrecare danni, e nessuno di loro farebbe qualcosa in caso di sconfitta o altro. Loro vivono per il calcio e basta, se sei un calciatore del Napoli…Napoli ti guarda come se fossi un dio. Lo avverto e lo vedo ogni giorno, e ciò ti dà motivazioni extra e ti sostiene nei momenti difficili per fare qualcosa di più e ottenere risultati migliori. E’ un momento in cui stiamo giocando male, ma i tifosi ci sono vicini, ci supportano, e ci hanno detto di andare per la nostra strada perchè sono al nostro fianco e ci spingono. Anche a Crotone ce n’erano tanti, i tifosi ci accompagnano in ogni partita ed anche in Europa, non fa differenza dove giochiamo, sono sempre con noi. Sono davvero tantissimi, e sia quando giochiamo in casa che in trasferta, ci fanno sentire come se stessimo a casa nostra”. 

Su De Laurentiis: “Onestamente l’ho visto due volte in tutto, è un uomo che non sempre è in Italia perchè ha affari che riguardano il cinema. Come tutti gli italiani, quando qualcosa che non va può esserci una punta di nervosismo che lentamente svanisce. Non sono come noi che ci arrabbiamo immediatamente per ogni piccola cosa: gli italiani vivono il momento con più calma, magari se una cosa non può essere fatta adesso la concludono nel giro di qualche giorno”.

Su Sarri: “Anche quando era ad Empoli diceva un sacco di cose buone su di me, sapevo che il trasferimento sarebbe stato giusto. Sono arrivato all’ultimo, e questa è una delle ragioni per cui non ho giocato con continuità: dovevo prepararmi al meglio, anche perchè non avevo svolto la preparazione essendo stato un mese a casa prima di terminare l’avventura al Torino. Parlando con Sarri ogni giorno, devo dire che è contento di me se mi fa giocare con continuità”.

Sugli aspetti caratteristici di Sarri: “Onestamente è il più grande fanatico di tutto il gruppo, è uno che passa venti ore al giorno guardando partite o lavorando in campo con noi. Vive praticamente solo per questo. Quando lo vedi raccontare e descrivere cose, non puoi perderti nessun dettaglio. Qualche volta, inconsciamente oppure no, dice alla stampa qualcosa che forse non dovrebbe dire, ma è fatto così. Per noi è sempre positivo, lo accettiamo per quello che è: sappiamo che se dice qualcosa, non è in realtà ciò che pensa. Ha questo comportamento sia quando è in campo, sia quando deve redarguire qualcuno: quando giochiamo si possono vedere le sue reazioni, e sono le stesse di quando è fuori dal campo. Conte magari è più calmo, durante la partita torna in panchina e guarda un po’ di match. Invece Sarri per novanta minuti cammina, parla, urla, si muove: se facciamo qualcosa di sbagliato, e non siamo ad un metro di distanza, lui è già ad urlare dalla panchina. E’ qualcosa che può accadere anche trecento volte!”

 

Napoli-Genoa, canale aperto per Pavoletti

Napoli-Genoa, canale aperto per Pavoletti

Novità di mercato, direttamente dalla Repubblica: il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis avrebbe infatti un canale aperto con il suo omologo del Genoa Preziosi. Il pressing per Leonardo Pavoletti, infatti, è praticamente continuo: “La squadra di Juric non dovrebbe avere problemi a salvarsi e quindi la possibilità di monetizzare — con un’offerta superiore ai 20 milioni — non è da escludere”.

Mainolfi a Il Pungiglione: “Sono contento per mister Panico. Bene gli Under 15 e sull’attività di base…”

L’intervento di Saby Mainolfi al Pungiglione Stabiese

Nel corso della puntata de “Il Pungiglione Stabiese”, programma radiofonico a cura della nostra redazione di ViviRadioWeb, abbiamo ascoltato Saby Mainolfi, responsabile del settore giovanile della Juve Stabia, con il quale abbiamo analizzato il momento del settore: “Sono contento per mister Panico perché davvero la Berretti sta dimostrando il suo valore su campi difficili, dimostrando di essere una squadra valida e pronta. Una buona primavera, speriamo che la prima squadra possa ottenere la promozione nella serie cadetta. Quest’anno comunque il girone ha le sue difficoltà sono tutte partite combattute con squadre blasonate vedi Catania Reggina e Cosenza”.

Enrico Maria Amore, tuo compagno di vecchia data, ai nostri microfoni in esclusiva per Vivicentro, ha detto che il settore giovanile della Juve Stabia sta dimostrando di essere la perla del calcio italiano: “Fa sicuramente piacere, un rapporto che ci unisce da quando eravamo bambini. Ci vogliamo bene a vicenda e penso che abbia detto parole abbastanza veritiere. Quest’anno siamo ben organizzati nei vari settori  dalla dirigenza ai tecnici e allo staff sanitario; pensa che nel fine settimana il direttore Turi ha acquistato anche una Tecla che andrà custodita nel quartier generale di Torre del Greco. Quindi cerchiamo di crescere in tutti i ruoli del settori del giovanile e poi il tempo ci darà il giusto ricompenso noi saremo contenti”.

Facendo un resoconto, la Berretti ha vinto per 1 a 0 sul campo difficile del Cosenza. L’Under 17 ha perso 4 a 3 contro la Lupa Roma, vincono gli Under 15 e soprattutto la vittoria per 5-3 degli under 16 regionali contro lo Spes Battipaglia. Qual è stato il risultato che più ti ha dato soddisfazione esclusa la Berretti?: “Sicuramente penso la conferma dei 2002 su un campo difficile, un risultato che dà una certa importanza alla classifica perché dopo due trasferte siamo riusciti a tenere gli avversari dietro di due punti e alla luce di un calendario ostico, la squadra ha dimostrato il suo valore. L’Under 17 ha purtroppo subito la seconda sconfitta consecutiva; a vedere la partita non hanno demeritato e meritavano il pareggio che sarebbe stato il risultato giusto”.

In una recente intervista rilasciata al caporedattore Novellino per Vivicentro.it hai espresso l’orgoglio di aver portato tanti “sanniti” qui a Castellammare. Ecco ci puoi raccontare meglio questa tua frase: “Abbiamo otto ragazzi della provincia di Benevento e altri otto nell’attività di base, oltre al sottoscritto, mister Cocchianella, Volpe e altri due dirigenti. Sono persone che vorrei ringraziare anche a nome del direttore Turi perché hanno sposato il nostro progetto per i loro enormi sacrifici sposando in toto il nostro progetto”.

Lunedì sera si è avuta l’ufficialità di un acquisto importante: “Un calciatore rumeno che avevamo preso già a fine agosto, avevamo avviato una trattativa in concorrenza con un’altra società di Lega Pro e alla fine l’abbiamo spuntata noi. Massimo riserbo perché il ragazzo era impegnato con la nazionale per i mondiali di categoria, abbiamo lavorato con gli incartamenti visto che è un ragazzo che proviene dalla Romania e alla fine solo lunedì sera si è avuta l’ufficialità. È un ragazzo che secondo me ha buone potenzialità”.

I prossimi impegni del settore giovanile in vista del fine settimana: Per quanto riguarda l’attività di base, ci saranno due trasferte: i 2004 contro l’Azzurri e domenica mattina i 2003 contro il New Team San Giovanni.

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Credit Foto: Lino Minasi

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La rivolta dell’elettorato bianco maschile ha sconfitto la Hillary

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La svolta nella notte è stata la conquista della Florida e Hillary Clinton lo ha chiamato per concedere la sconfitta. E’ la prima volta nella Storia americana che un candidato che non ha mai ricoperto cariche pubbliche o militari arriva alla Casa Bianca. Parlando a New York davanti ai sostenitori in festa, Trump ha reso omaggio a Hillary: “Ha fatto molto per il nostro Paese”. E poi ha aggiunto: “Ora l’America deve unirsi, sarò il presidente di tutti gli americani”.

Trump, un uragano di rabbia e scontento

Il popolo della rivolta conquista l’America ed elegge Donald J. Trump alla Casa Bianca, scuotendo il mondo. In appena 11 mesi il ceto medio bianco flagellato da crisi economica e diseguaglianze sociali ha trovato nel tycoon di New York il paladino che prima si è impossessato del partito repubblicano e ora ha sconfitto i democratici di Hillary Clinton, umiliato l’establishment di Washington, smentito ogni previsione e sorpreso il Pianeta.

È un uragano di scontento che viene dalla pancia della nazione-continente ed ha le sue roccaforti negli Stati del MidWest che Barack Obama aveva conquistato ma ora cambiano colore. Perché milioni di famiglie impoverite, senza speranza di prosperità e felicità, hanno deciso di espellere da Washington le dinastie che l’hanno governata negli ultimi 30 anni: i Bush e i Clinton.

La vittoria di Trump conferma la vitalità della democrazia americana, capace di trasformarsi in continuazione, ma proietta dentro e fuori i confini degli Stati Uniti un diluvio di incertezze legate all’imprevedibilità del vincitore. Toccherà a Trump spiegare cosa vuole fare. Nel frattempo il resto del mondo deve digerire quanto è avvenuto nella notte appena trascorsa: il popolo della rivolta bussa alle nostre porte.

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