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Allievi regionali, Juve Stabia-Vesevo San Sebastiano 2-2: il tabellino del match

Allievi regionali, Juve Stabia-Vesevo San Sebastiano 2-2: il tabellino del match

Finisce in parità il match giocato allo stadio Romeo Menti di Castellammare di Stabia tra la Juve Stabia e il Vesevo San Sebastiano, categoria allievi regionali. Sotto di un gol la squadra di Macone per il gol messo a segno da Costabile, pareggia i conti Pistola. La Juve Stabia ha l’opportunità di ribaltare già nel primo tempo ma Scalera fallisce un calcio di rigore. Nella ripresa è proprio Scalera a trovare il gol del 2-1 ma a pochi minuti dalla fine del match è Falanga a trovare il 2-2.

JUVE STABIA – Todisco, Arno, Vilardi, Marrone, Loffredo, Gargiulo, Capasso, Olando, Pistola, Scalera, Di Maio. A disp. La Rocca, Ruocco, Daniele, De Cicco, Fontanella, Russo, Del Prete. All. Macone

VESEVO SAN SEBASTIANO – Viscovo, Martinelli, Ascione, Caiazzo, Scotti, Falanga, Borriello, Falanga, Ruggiero, Addeo, Costabile. A disp. Nappo, Piccolo, Lauretta, Borrelli. All. Estraneo

a cura di Ciro Novellino

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Promozione-Nuova Ischia altro stop! A Massa Lubrense finisce 2-2

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La Nuova Ischia frena ancora,dopo sette vittorie consecutive arriva il terzo pareggio consecutivo. Nonostante la società abbia deciso di portare tutta la squadra in ritiro,anticipando la partenza anche per le condizioni meteo marine e per ritrovare la giusta tranquillità e concentrazione, il risultato non è stato quello dei migliori. La gara termina sul risultato di 2-2, ma a farla da padrone è il vento che ha condizionato entrambe le formazioni per l’intero arco dei novanta minuti. La partita.  Nella prima parte di gara è il vento a favorire il Massa Lubrense che lo sfrutta al meglio. Al 10′ si sblocca il match: calcio di punizione laterale e colpo di testa di Schiazzano che batte Mennella. Alla mezz’ora di gioco gli isolani si complicano la vita: Marano applaude l’arbitro dopo un’ammonizione e viene espulso,lasciando così la sua squadra in dieci e sotto di un gol. Al 37′ sugli sviluppi di un corner, Calabrese colpisce di testa ,la cui traiettoria è stata fortemente condizionata dal vento e batte per la seconda volta Mennella. Il primo tempo si chiude sul risultato di 2-0 per la formazione di casa.  Nella ripresa è la Nuova Ischia a giocare con il vento a favore. Al 3′ i gialloblu accorciano le distanze: Arcobelli finalizza con una bella deviazione sottoporta un’ottima ripartenza. Al 20′ la Nuova Ischia sfiora il pari: traversa senza fortuna per Silvitelli. Il pareggio arriva soltanto nel finale, con un immenso Arcobelli bravo a sfruttare un errore della retroguardia locale. E’ l’ultima azione da segnale prima del fischio finale del match. Per la Nuova Ischia si tratta del terzo pareggio consecutivo.

Simone Vicidomini

 

Callejon: “Voglio avere continuità con la Spagna, devo dare il massimo col Napoli”

Callejon al termine di Spagna-Macedona

Al termine di Spagna-Macedonia, ai microfoni della stampa, José Maria Callejon, il quale è sceso in campo per solo 5 minuti al termine del match, ha dichiarato: “Sono felice e molto emozionato anche se ho giocato solamente gli ultimi 5 minuti della partita. E’ come se invece fossi sceso in campo dall’inizio. C’erano la mia famiglia e tanti amici a guardarmi dagli spalti, mi mancano tutti molto. Spero di rimanere in questo bellissimo gruppo il più a lungo possibile, desidero avere continuità con la Nazionale. Per fare si che ciò avvenga dovrò dare il massimo con il Napoli e continuare a lavorare bene e duramente. Bisogna restare sempre al top se si vuole avere soddisfazione. La standing ovation al mio ingresso in campo è stata molto bella. Sono nato e cresciuto a Motril, a pochi chilometri da Granada dove abbiamo giocato. A vedermi c’erano i miei genitori, mia nipote ed i miei cari. Mia moglie mi ha guardato da casa in tv con le mie figlie. Ora aspetto solo un gol da poter dedicare loro. l debutto in Nazionale fu speciale per me, ma oggi giocare con la Spagna a casa mia lo è ancora di più, non penso che sia una cosa che succeda tutti i giorni”.

Addio a Enzo Maiorca, il ”signore degli abissi”: aveva 85 anni

Lutto per la morte di Enzo Maiorca. Pioniere delle immersioni, era nato nel giugno del 1931. Aveva 85 anni. Oggi sarà allestita la camera ardente a Palazzo Vermexio di Siracusa, la sua città.

Siracusa – E’ morto all’età di 85 anni a Siracusa, sua città natale, Enzo Maiorca, più volte detentore del record di immersione in apnea. Era nato il 21 giugno del 1931, e dall’aprile 1994 al maggio 1996 era stato senatore del gruppo di Alleanza Nazionale. Enzo Maiorca, il “signore degli abissi”, è nato a Siracusa il 21 giugno del 1931.  Aveva imparato a nuotare a quattro anni e, per sua stessa confessione, aveva sempre avuto una gran paura del mare.

e cominciò la sua storia di immersioni. Nel 1960 coronò il suo sogno toccando -45 metri e battendo il brasiliano Amerigo Santarelli, il quale, nel settembre dello stesso anno, si riappropriò il titolo raggiungendo i -46 metri; il primato durò poco perché già in novembre Enzo raggiunse i -49 metri. Per sedici anni è il signore degli abissi fin quando, nel 1976 abbandonò il mondo dell’apnea.

Inizia l’attività agonistica nell’estate del 1956 dopo aver ricevuto da un amico la notizia che un nuovo record di apnea (-41 metri) era stato realizzato da Ennio Falco e Alberto Novelli strappadolo a Raimondo Bucher. La sua vita è costellata di record: nel 1960 scende a -45 metri, l’anno successivo a -50, nel 1962 a -51, nel 1964 stabilisce due record: -53 e – 54 metri. Il suo record è -101 metri del 1988, battuto dal -105 metri di Jacques Mayol.

Per sedici anni è il signore degli abissi fin quando, nel 1976 abbandonò il mondo dell’apnea. Nella sua carriera Maiorca ha avuto alcuni rivali storici: il più grande è stato il brasiliano Amerigo Santarelli (ritiratosi nel 1963), poi Teteke Williams, Robert Croft e Jacques Mayol, quest’ultimo l’acerrimo rivale. Il 22 settembre 1974, nelle acque della baia di Ieranto, sulla costiera sorrentina, Maiorca tentò di stabilire un nuovo record mondiale di immersione in apnea alla quota di 90 metri. La Rai trasmetteva l’evento in diretta: quando Maiorca dopo lunghi preparativi iniziò la discesa lungo il cavo d’acciaio andò a sbattere a neanche venti metri di profondità contro Enzo Bottesini, esperto di immersioni e inviato della Rai per l’occasione. Riemerse infuriato e si lasciò andare a una serie di imprecazioni, chiaramente udibili dal pubblico televisivo. In televisione tornò dopo molti anni, collaborando con Linea Blu, programma della RAI, dal 2000 al 2002.

Ha scritto anche dei libri – “A capofitto nel turchino: vita e imprese di un primatista mondiale”, “Sotto il segno di Tanit”, “Scuola di apnea”, “Il Mare con la M maiuscola” – e la sua sfida con Jacques Mayol ha ispirato “Il grande blu” (Le Grand Bleu), film di Luc Besson del 1988, uscito in Italia solo nel 2002. Dall’aprile 1994 al maggio 1996, la XII Legislatura, è senatore, eletto con Alleanza Nazionale.

Impegnato anche sul fronte ambientalista, nel settembre del 2004 riceve la Medaglia d’oro al merito di Marina, con questa motivazione:

“Figura di spicco nello sport subacqueo, il senatore Enzo Maiorca nel corso della sua brillante carriera agonistica ha conseguito risultati eccezionali e preziosi riconoscimenti sia in patria sia all’estero, indissolubilmente legato al mare, che ama e rispetta, ha dominato la scena mondiale dell’immersione in apnea per un trentennio, prodigandosi, inoltre, con passione e determinazione per la salvaguardia del patrimonio naturalistico marino, limpido esempio di amore per il mare, inteso come ragione di vita, ha contribuito, con la sua opera e la sua esaltante attività sportiva, ad accrescere il prestigio e lustro della marineria italiana in tutto il mondo”.

Zaza: “Napoli grande squadra, ma lasciare il West Ham sarebbe un fallimento”

Zaza-Napoli, le parole del giocatore

Al termine di Liechtenstein-Italia, Simone Zaza, ai microfoni della stampa, ha dichiarato:  “So che se ne sta parlando sui giornali, ma di concreto non sono a conoscenza dell’interessamento di nessun club nei miei confronti. La mia attuale squadra al momento è il West Ham e se andassi via tra due mesi lo riterrei un grosso fallimento nonostante per me il momento a Londra non sia dei migliori. Il Napoli ad ogni modo è una grandissima squadra. Io ho alto già l’onore di giocare nella Juventus e ne vado orgoglioso, il mio pensiero perciò al momento è quello di sbloccarmi e di giocare bene e cominciare a segnare con il West Ham”

Frank Kessié rifiuta il Napoli e vola a Torino: la Juventus lo aspetta

Frank Kessié, la Juventus ad un passo

Napoli, sfuma Frank Kessié: il ragazzo, di proprietà dell’Atalanta, sarebbe vicinissimo alla Juventus. Gli azzurri, che avevano, in accordo con l’Atalanta, diritto di prelazione su di lui, sono stati superati dalla vecchia signora che, secondo quanto riporta Tutto Sport, avrebbero già trovato un accordo economico con il giocatore. La volontà del calciatore è stata fondamentale per il buon fine della trattativa.

Il segreto per una campagna acquisti top: ADL e Sarri, parlatevi!

Il segreto per una campagna acquisti top: ADL e Sarri, parlatevi!

De Laurentiis e Sarri lavoreranno insieme per il bene del Napoli. La Gazzetta dello Sport è sicura: per non commettere gli errori del passato, vedi Grassi, i due dovranno necessariamente avere un dialogo. Parlarsi, chiarirsi. Per questa ragione, sarebbe da evitare, a gennaio, l’arrivo Mitrovic, come sostituto di Gabbiadini, che potrebbe trasformarsi in oggetto misterioso. Bene, invece, Zaza e Pavoletti, che sembrano avere l’appoggio sia del tecnico che del presidente.

Napoli-Pavoletti, trattativa avviata: ADL parla con Preziosi, il ragazzo ci pensa

Napoli-Pavoletti, le ultime

Il Napoli ha fatto la sua scelta: a gennaio si andrà dritti su Leonardo Pavoletti. I contatti tra ADL e Preziosi, presidente del Genoa, sono ben avviati. A fare resistenza, secondo quanto riporta TuttoSport, è proprio l’attaccante, che non vorrebbe lasciare Genova prima della fine del campionato.

Nazionali, 9 gli azzurri impegnati ieri: ecco come è andata

Tanti gli azzurri impegnati nella giornata di ieri con le rispettive Nazionali in occasione delle gare di qualificazione ai Mondiali di Russia 2018.

Il primo a scendere in campo nel pomeriggio è stato Kalidou Koulibaly, in campo 90 minuti con il suo Senegal sconfitto 2-1 dal Sudafrica. Sconfitta anche per l’ Algeria di Ghoulam, regolarmente in campo nonostante i problemi fisici della vigilia. Non ha giocato Omar El Kaddouri che ha assistito dalla panchina allo 0-0 tra Marocco e Costa d’ avorio.

Spostandoci in Europa, stesso destino per Marko Rog che non ha partecipato al 2-0 della Croazia sull’ Islanda. Buona prova per Lorenzo Insigne, subentrato al 67′ minuto di Liechtenstein-Italia terminata con il risultati di 0-4. Stesso risultato di Spagna-Macedonia con Callejon in campo soltanto nei minuti finali e Pepe Reina in panchina. Pari contro il Galles, invece, per la Serbia di Nikola Maksimovic in campo per 90 minuti. Serata amara per Elseid Hysaj sostituito al 79’: l’ Albania resta in nove uomini e viene sconfitta 0-3 da Israele.

Trumpsconi: contratto con gli elettori come Berlusconi

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Trump: primi 100 giorni, contratto elettori come Berlusconi ma con 18 punti contro i 4 del Cavaliere. Media pronti a verificare

  1. Rinegoziare o ritirarsi dall’ accordo commerciale Nafta tra Usa-Canada-Messico,
  2. rinunciare all’accordo transpacifico (ttp),
  3. dare mandato al segretario al Tesoro di etichettare la Cina come manipolatore valutario,
  4. deportare gli oltre due milioni di immigrati illegali criminali e cancellare i visti con i Paesi che non se li riprendono

sono alcuni dei 18 punti del “contratto di Donald Trump con l’elettore americano”, da realizzare nei primi 100 giorni di presidenza per rendere l’America ‘great again’.

Un contratto che ricorda quello con gli italiani (in cinque punti) stipulato in tv a cinque giorni dal voto del 2001 da Silvio Berlusconi, figura alla quale i media americani e internazionali paragonano il tycoon. Ma il contratto con gli elettori non è un’invenzione del Cavaliere: il primo fu il Contratto con l’America, che fu il manifesto elettorale dei Repubblicani durante le elezioni parlamentari statunitensi del 1994. In quel caso, il contratto prevedeva che, se eletti, i Repubblicani avrebbero dovuto realizzare un gran numero di riforme nei primi 100 giorni del mandato. Una strategia che funzionò, facendo conquistare ai Repubblicani il Congresso. Nel suo contratto, ora sotto l’esame dei media, Trump promette diverse riforme: cinque per eliminare la corruzione e la collusione con interessi speciali a Washington (limiti di mandato per i parlamentari e per i lobbisti), sette per proteggere i lavoratori americani (dai grandi accordi commerciali alla revoca delle restrizioni sull’estrazione di idrocarburi), cinque per ripristinare il ruolo costituzionale della legge (tra cui la sospensione dell’immigrazione dalle regioni affette dal terrorismo dove i controlli non possono essere sicuri).

(ansa)

Renzi si sbrighi sul sistema elettorale: sul ballottaggio, sul proporzionale, sugli apparentamenti

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Renzi, scrive oggi Scalfari, conosce certamente la legge De Gasperi del 1953 e gli apparentamenti della Dc con altre liste e un sistema elettorale proporzionale. La Dc non si presentò mai sola alle elezioni. Fu alleata con tutti, prima con i cosiddetti partiti minori e laici, poi con i socialisti guidati da Nenni e De Martino ed infine con i comunisti di Berlinguer, pochi giorni prima del rapimento e poi dell’uccisione di Aldo Moro, il principale regista di questi mutamenti. Renzi conosce bene questa storia ed io forse un po’ meglio di lui perché l’ho direttamente vissuta. Perciò si sbrighi sul ballottaggio, sul sistema proporzionale e sugli apparentamenti con altre forze politiche affini alle posizioni del Pd. Con i tempi bui di un demagogo alla Casa Bianca gli errori non corretti immediatamente possono diventare incubi. Nella vita ed anche nella politica l’incubo è quanto di peggio possa accadere.

Nei tempi bui del populismo Renzi deve accelerare sulla riforma

LA CAMPAGNA referendaria che avrà il suo gran finale il 4 dicembre è stata resa ancor più agitata dalla vittoria di Donald Trump e dalle sue ripercussioni in Europa e in Italia. Trump nel suo primo discorso dopo la vittoria ha rivendicato alcuni problemi dominati dal capovolgimento di politiche fin qui elaborate e attuate da otto anni, e cioè due mandati di Barack Obama: quello della sanità, quello del petrolio e dell’acciaio, quello dell’immigrazione e soprattutto il fatto che lui, Donald Trump, non ha un partito, ha un suo programma ed è a quel programma che hanno aderito i repubblicani. Quel programma capovolge quello precedente di Obama, e riguarda le scelte della politica interna e di quella internazionale.
Sappiamo bene qual è il senso di quel discorso: la politica internazionale riguarda i suoi rapporti con Putin, con gli autori del Brexit e con i movimenti populisti presenti in quasi tutti i Paesi europei sotto varie forme. Nella politica economica indica come obiettivi totalmente diversi da quelli precedenti la piena occupazione degli operai e dei contadini, il rilancio della politica petrolifera e di quella siderurgica, la creazione di nuovi posti di lavoro naturalmente riservati ai cittadini americani. Nel suo discorso ha rivendicato che queste sono politiche da lui decise perché è lui che ha assunto la responsabilità del comando. Naturalmente con procedure democratiche previste ed attuate anche dai suoi avversari.
Questo significa che la sua presenza al vertice come anche la sconfitta della Clinton sono state raggiunte con le procedure liberali dell’elezione presidenziale. Ha aggiunto che la sua politica riguarda tutti e non soltanto le categorie e gli Stati che si sono dichiarati a lui favorevoli.
Per quanto riguarda infine i movimenti populisti europei, Trump sarà in buoni rapporti personali con alcuni di loro ma non sarà certo lui che li piloterà; sono conseguenze del suo ingresso alla Casa Bianca; vede quelle conseguenze con simpatia ma rispetta la loro autonomia. Per quanto riguarda la sua America, sarà vicino a tutti, l’ha ripetuto più volte e così sarà vicino ai movimenti europei che dalla nuova America saranno incoraggiati nelle nazioni dell’Europa.
L’Italia è uno dei Paesi in cui la vittoria di Trump ha avuto conseguenze positive: sulla Lega di Salvini, su Meloni, e soprattutto su Grillo. In diverso modo anche su Berlusconi. Anche lui, ai suoi tempi, ha governato senza un partito: Forza Italia fu formata dai funzionari di Publitalia ai suoi ordini. Gli unici e ascoltati consiglieri sono Gianni Letta e Fedele Confalonieri. In molte cose Berlusconi somiglia a Trump, fatte le debite proporzioni tra chi è al vertice dell’America e chi per circa vent’anni è stato non il solo ma tra i più importanti leader italiani.
I grillini, come si è già detto, sono molto vicini alle posizioni di Trump ma tra loro c’è una profonda differenza: Trump oltre ad essere molto ricco in proprio ha anche contatti stretti con i maggiori banchieri e imprese finanziarie di Wall Street; i grillini invece non hanno nessun contatto col mondo degli affari e le sole risorse provengono dagli stipendi parlamentari. Questo merito va loro riconosciuto.
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Uno dei motivi per i quali Trump ha ottenuto la sua vittoria è stato l’attacco all’establishment americano da parte dei disoccupati, dei sottopagati, delle periferie sociali che ci sono in tutti i Paesi. La sconfitta elettorale di quella classe dirigente dà luogo ad un intervallo (molto breve) dopo il quale una nuova classe dirigente prende il potere. Naturalmente il fatto che le masse rabbiose abbiano manifestato anche i motivi della loro sofferenza provoca nella nuova classe dirigente politiche che tengano conto dei disagi esistenti e quindi siano orientate soprattutto a attenuarli o addirittura ad abolirli. La classe dirigente c’è sempre dopo brevissimi periodi di intervallo, ma cambia la linea politica del Paese, una volta vanno al potere i conservatori, un’altra volta i progressisti e riformisti. Poco tempo fa c’è stato su questo giornale un dibattito sull’argomento. Alcuni, tra i quali io stesso, sostenevano che l’oligarchia fosse la forma inevitabile della democrazia: comandano in pochi e adottano una politica che soddisfa i molti che li hanno votati. Questa è la democrazia oligarchica, altre forme democratiche non esistono, esistono però altri regimi e cioè la dittatura e l’anarchia.
Nella storia del Novecento i dittatori sono stati la conseguenza inevitabile di fasi di grande confusione politica. Così avvenne in Italia con Mussolini, in Germania con Hitler, in Spagna con Francisco Franco e in Russia con Lenin e poi Stalin. Inutile dire che le dittature sono state un periodo terribile nella storia delle nazioni, hanno alimentato guerre interne ed esterne per il mantenimento del potere. Richiamo qui questo dibattito perché un Paese democratico e che tale voglia restare è guidato inevitabilmente da una classe dirigente la quale accetta di essere criticata ma assume la responsabilità di governare in un sistema democratico.

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Conviene a questo punto tornare alla situazione italiana. C’è un establishment intorno a lui? Questo establishment è molto ristretto e il potere renziano, sia come presidenza del Consiglio e sia come segreteria del partito di maggioranza, è alla vigilia di una crisi che porterà un nuovo gruppo dirigente, oppure Renzi è un innovatore che ha certamente commesso errori ma governa soltanto da tre anni? Tra gli italiani c’è una massa crescente che manifesta la sua rabbia sociale e c’è anche una dissidenza, sia pure molto limitata numericamente, all’interno del suo partito. Si sta dunque prefigurando un’ipotesi di crisi ed una vittoria del No referendario?
In questo momento i sondaggisti danno i No in maggioranza; il Sì starebbe diminuendo il distacco ma il nuovo vertice americano può avere l’effetto in Italia di un aumento dei No e non più per dissenso politico soltanto, ma anche per quella rabbia sociale che non accetta d’esser governata contro i suoi bisogni.
Renzi finora ha volutamente ignorato il legame tra il referendum costituzionale e la legge elettorale. Ad un certo punto si è reso conto che quello era il punto delicato del problema e ha nominato un comitato di cinque membri rappresentativi di varie posizioni ma comunque interessati ad elaborare una riforma elettorale adeguata.
I cinque membri hanno funzioni di notevole importanza: due sono i presidenti dei gruppi parlamentari di Camera e Senato, uno è il vicesegretario del premier, un altro è il presidente del partito del Pd e un altro ancora proviene dalle fila dei dissidenti. Si chiama Gianni Cuperlo che non è propriamente un antirenziano.
Hanno lavorato per quasi un mese e dopo lunghe discussioni hanno raggiunto un progetto comune. Il progetto, avendo ormai raggiunto l’approvazione di tutti i membri del comitato, è stato sottoposto a Renzi e da lui approvato. Ne dette notizia qualche giorno fa nel corso di un discorso comiziale in favore dei Sì referendari, leggendo anche il comunicato che i cinque avevano stilato. Dopo quella sua pubblica adesione alla riforma elettorale proposta dai Cinque non ne ha più parlato. Sembrerebbe a questo punto che la sua adesione ci sia stata ma poi l’ha mandata in soffitta. È un grave errore al quale ci auguriamo ponga riparo al più presto. Il rafforzamento dei populismi e del grillismo in particolare richiede che la riforma elettorale venga molto spesso illustrata rinnovando il più frequentemente possibile la volontà del governo di effettuarla.
Personalmente non sono né di sentimenti renziani né antirenziani, ma mi rendo conto che se il premier fosse costretto alle dimissioni a causa di un No vincente, si aprirebbe un periodo di estrema difficoltà per il nostro Paese con una netta diminuzione della governabilità e una instabilità in Europa. Il rischio del ballottaggio nelle elezioni italiane darebbe una molto probabile vittoria al Movimento Cinquestelle. Potete immaginare l’ipotesi di un grillino che debba governare l’Italia intera e rappresentarci in Europa e nel resto del mondo. È un’ipotesi da incubo, ecco perché la legge elettorale va cambiata, il ballottaggio abolito oppure attuato non tra liste uniche bensì tra liste apparentate.
Renzi conosce certamente la legge De Gasperi del 1953 e gli apparentamenti della Dc con altre liste e un sistema elettorale proporzionale. La Dc non si presentò mai sola alle elezioni con alleati che di tanto in tanto cambiavano. Fu alleata con tutti, prima con i cosiddetti partiti minori e laici, poi con i socialisti guidati da Nenni e De Martino ed infine con i comunisti di Berlinguer, pochi giorni prima del rapimento e poi dell’uccisione di Aldo Moro, il principale regista di questi mutamenti. Renzi conosce bene questa storia ed io forse un po’ meglio di lui perché l’ho direttamente vissuta. Perciò si sbrighi sul ballottaggio, sul sistema proporzionale e sugli apparentamenti con altre forze politiche affini alle posizioni del Pd. Con i tempi bui di un demagogo alla Casa Bianca gli errori non corretti immediatamente possono diventare incubi. Nella vita ed anche nella politica l’incubo è quanto di peggio possa accadere.
  • I sistemi elettorali

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Casertana- Juve Stabia, la presentazione del match

Per la tredicesima giornata del campionato di Lega pro Girone C, si affronteranno oggi al Pinto di Caserta la Casertana e la Juve Stabia. Per questo derby campano è prevista una massiccia presenza di pubblico grazie all’amicizia tra le due tifoserie, con oltre 800 stabiesi che giungeranno al Pinto. La Casertana di mister Tedesco, dopo aver attuato una rivoluzione sul mercato ringiovanendo la rosa, è in linea con i programmi dirigenziali e naviga a metà classifica anche grazie alla vittoria, nello scorso turno, al San Vito di Cosenza. La rosa messa a disposizione dell’ex vice di Romaniello è di buon livello e può contare su giocatori come il portiere Ginestra, i difensori Pezzella, Ramos e D’Alterio, i centrocampisti Matute e Rajcic e gli attaccanti Orlando, Carlini, Corado e Giannone, solo per citarne alcuni. Le vespe, invece, sono reduci da quattro vittorie consecutive. L’ultima a Catanzaro ha aumentato a tre i punti di distanza da Lecce, Foggia e Matera e i gialloblu vogliono vincere per arrivare al meglio al big match di domenica prossima contro il Lecce al Menti. Abbondanza di scelte per entrambi i tecnici, con Tedesco che ha pochissimi dubbi mentre Fontana ha di nuovo Lisi a disposizione dopo il turno di squalifica ma deve valutare le condizioni di Izzillo e Liviero, convocati al pari di tutta la rosa per la vicina trasferta in terra casertana. Nelle ultime due stagioni il bilancio tra Casertana e Juve Stabia è di due vittorie stabiesi, un pari e una vittoria dei falchetti. L’anno scorso ci fu la vittoria della Casertana per 1-2 al Menti e il pari, nel match di ritorno, per 1-1. Due stagioni fa, invece, vittoria stabiese sia al Pinto per 0-1 che al Menti per 1-0. Tra le fila dei falchetti c’è Pezzella, protagonista nella stagione in cui le vespe vinsero i play off conquistando la B. Le vespe, invece, in cabina di regia hanno l’ex Casertana Paolo Capodaglio, uno dei migliori della Casertana, la scorsa stagione. Ecco le probabili formazioni:

CASERTANA (4-3-1-2): Ginestra, Finizio, D’Alterio, Rainone, Ramos, Matute, Carriero, Rajcic, Carlini, Orlando, Giannone.

JUVE STABIA (4-3-3): Russo, Cancellotti, Morero, Atanasov, Liotti, Capodaglio, Mastalli, Zibert, Marotta, Ripa, Sandomenico.

FOTO ViViCentro – Il racconto in scatti di Juve Stabia-Catanzaro

Il racconto in scatti di Juve Stabia-Catanzaro

La Berretti della Juve Stabia pareggia in casa contro il Catanzaro per 1-1 ma resta in testa alla classifica con due punti di vantaggio sul Catania. Questo il racconto in scatti del match con le stupende foto di Antonio Gargiulo.

a cura di Ciro Novellino, foto di Antonio Gargiulo

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Eccellenza-Il Barano cala il tris al Forio nel derby isolano

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E’ il Barano di Billone Monti ad aggiudicarsi  il derby, il primo nella massima serie regionale. Gli aquilotti nonostante lo svantaggio con il gol firmato da De Felice,rimontano e vanno a segno con un doppietta di Sogliuzzo e un gol di Savio. Dopo un 3-1 che però non ha regalato grossissime emozioni. Una giornata iniziata storta per i biancoverdi già a cominciare dal riscaldamento, quando Ciro Saurino ha dovuto dare forfait per un problema muscolare. Al suo posto Fanelli, per il resto mister Impagliazzo conferma modulo delle ultime due partite: davanti a Verde il terzetto composto da Conte, Calise e Mora che rientra in extremis; a centrocampo Fanelli, Trofa e Sannino interni con Vittorio De Luise da una parte e Fiorentino dall’altra come esterni; in attacco la coppia De Felice – Saurino G. Il Barano risponde con una sorta di 4-2-3-1, praticamente la formazione che l’anno scorso ha dominato il campionato di Promozione; unica variante il giovane classe ’99 Cantelli (uno dei tanti ex). Due assenze importanti per squalifica da una parte e dall’altra: Di Dato per il Forio, Del Franco per il Barano. Una buona cornice di pubblico è accorsa allo stadio, forse qualche appassionato in meno rispetto al derby delle isole di due settimane fa, ma anche in questo caso il “Calise” è stato il palcoscenico di una bella giornata di sport, caratterizzata soprattutto da profondo rispetto tra un vero e proprio gruppo di amici. LA PARTITA – Non una bellissima partita dal punto di vista dello spettacolo, nonostante i quattro gol messi a segno dalle due squadre. Nei primi 10′ non accade praticamente niente, le due squadre pensano più a coprirsi che a tentare l’azione vincente. Prova a fare qualcosa il Forio, pericoloso con Gianluca Saurino al 14′. Un minuto più tardi, su calcio d’angolo battuto da Sannino, De Felice prova la girata di testa che termina di poco fuori. Un po’ a sorpresa, la gara si sblocca al 26′: il pallone si impenna in area, Gianluca Saurino sbilancia “Billoncino” Monti e sulla palla vagante arriva di prepotenza De Felice che insacca Palmiero. La risposta degli aquilotti giunge dopo appena due minuti e il gol del pareggio è una perla di Mario Sogliuzzo sugli sviluppi di un calcio di punizione dal limite.
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Nella stessa occasione si infortuna gravemente Franco Vere, il portierone del Forio rimedia una lussazione alla clavicola, per la quale dovrà stare fermo i box per almeno 20 giorni con tanto di tutore. Al suo posto esordisce il giovane classe ’96 Cerbone (che ha firmato due giorni fa), chiamato a difendere i pali foriani in una partita molto sentita dal pubblico. Il Barano attende e i timidi tentativi dei ragazzi di Impagliazzo sbattono sul muro messo su da “Billone”Monti. A quattro minuti dalla fine del primo tempo arriva il clamoroso gol del vantaggio da parte degli ospiti calcio d’angolo battuto da Esposito, difesa foriana immobile, ne approfitta il grande ex e soprattutto foriano DOC Pasquale Savio. Nella ripresa ci si aspetta una reazione da parte dei padroni di casa. Reazione che non arriva, solo possesso palla da parte dei biancoverdi e Palmiero mai impegnato. Per un’azione degna di nota bisogna attendere il 26′ ed a colpire è ancora il Barano: rimessa laterale per gli aquilotti (inizialmente era del Forio, poi l’arbitro ha optato per un contestato cambio di battuta), la difesa di Impagliazzo si addormenta e Sogliuzzo sentitamente ringrazia ritrovandosi a tu per tu con Cerbone. Sul 3-1 diventa difficilissima recuperarla per il Forio, anche perchè il Barano si difende benissimo e non rischia nulla. Al 38′ Sannino mette in movimento Trofa, da posizione defilata l’ex Ischia prova il tiro che si spegna sul fondo. Al 40′, a provarci è Nicola Mora su calcio di punizione, il pallone sfiora l’incrocio. Un minuto più tardi potrebbe chiuderla in Barano, ma Pasquale Savio spreca la grande occasione. Termina 1-3 il primo derby ischitano d’Eccellenza. Il Barano riaggancia il Forio a quindici punti in classifica. I biancoverdi, nel prossimo turno, affronteranno la quotata Afragolese,mentre gli aquilotti ospiteranno il Neapolis.

 

 REAL FORIO  1

BARANO CALCIO  3

 

REAL FORIO: Verde (30′ Cerbone), Conte, Mora, Calise, Fanelli (35’s.t. Chiaiese), De Luise V., De Felice, Trofa, Sannino, Saurino G., Fiorentino (16’s.t. Vitagliano). (In panchina Iacono C., Trani, De Luise M., Arcamone) All. Impagliazzo

BARANO: Palmiero, Sirabella, Accurso, Ferrari, Monti, De Simone, Farina, Esposito, Savio, Sogliuzzo (49’s.t. Lombardi), Cantelli. (In panchina: D’Errico, Di Scala, Migliaaccio, Conte, Prestopino, Romano) All. Monti

ARBITRO: Epifanio Nunziata di Torre Annunziata (Ass. Pregevole di Torre Annunziata, Iannello di Nocera Inferiore)

RETI: 26′ De Felice, 28′, 71′ Sogliuzzo, 41′ Savio

NOTE: Calci d’angolo 5-1. Ammoniti Conte, Mora, Fanelli, Saurino G. (RF); Monti, De Simone (B)

SPETTATORI: circa 350

Segui la diretta radio – Under 15, Juve Stabia-Foggia: i convocati di Belmonte

Segui la diretta radio – Under 15, Juve Stabia-Foggia: i convocati di Belmonte

Allo stadio Romeo Menti di Castellammare di Stabia, alle ore 12 di domani domenica 13 novembre (diretta su ViviRadioweb dalle ore 11:45) si giocherà la gara di campionato Under 15 tra la Juve Stabia di Alfonso Belmonte e il Foggia.

Questi i convocati:

Iovine, Esposito, Arzaniello, Annibale, Zaccariello, De Blasio, Liccardo, Guerra, Boccia, Selvaggio, Gaudino, Grimaldi, Sagliano, Pulcino, Costanzo, Guarracino, Fusco, Pascale, Guastella, Masotta, Vitiello.

Come sempre potrete ascoltarla in diretta radiofonica a questo indirizzo:

Cliccando questo link https://www.vivicentro.it/viviradioweb/

a cura di Ciro Novellino

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Segui la diretta radio – Under 17, Juve Stabia-Foggia: i convocati di Di Somma

Segui la diretta radio – Under 17, Juve Stabia-Foggia: i convocati di Di Somma

Allo stadio Romeo Menti di Castellammare di Stabia, alle ore 14 di domani domenica 13 novembre (diretta su ViviRadioweb dalle ore 13:45) si giocherà la gara di campionato Under 17 tra la Juve Stabia di Nunzio di Somma e il Foggia.

Questi i convocati:
Pezzella, Menzione, Maiorino, Follo, Diomaiuta, Persico, Casella, Sannino, Ranieri, Ceparano, Cucca, Fibiano, Imperato, Masi, Stallone, Andelora, Capasso, De Luca, Esposito, Del Prete, Ranieri.

Come sempre potrete ascoltarla in diretta radiofonica a questo indirizzo:

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a cura di Ciro Novellino

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Juve Stabia, il direttore Turi: “Rammaricato per non aver potuto giocare al Menti con i nostri tifosi”

Queste le sue parole al termine del match

La Berretti della Juve Stabia impatta per 1-1 in casa contro il Catanzaro. In casa non proprio, in quanto per mancanza di disponiblità del Romeo Menti, la squadra allenata da mister Domenico Panico si è dovuta spostare al Comunale di Casola di Napoli per giocare la settima e delicata giornata del proprio torneo. Al termine del match abbiamo ascoltato il direttore Alberico Turi proprio su questa scelta: “Siamo stati penalizzati dal fatto di non aver potuto giocare sul Menti per la rifinitura della prima squadra. Allo stadio Menti, con i nostri tifosi e con un campo adatto alle nostre caratteristiche di gioco, avremmo avuto la possibilità di esprimerci al meglio e portare a casa il risultato pieno. Una mezza battuta d’arresto, se così possiamo definirla, per il terreno di gioco che ci ha penalizzati, molto più lento rispetto a casa nostra. Avremmo meritato la vittoria ugualmente. La decisione arbitrale sul calcio di rigore, dove l’assistente di linea ritiene esserci fallo e in area, mentre come avete potuto vedere dalle immagini che è palesemente fuori dalla linea che delimita l’area di rigore, ci ha penalizzati. Dispiace, avremmo potuto allungare, invece ci ritroviamo il Catania a due punti. Mi auguro che in futuro, quando non c’è concomitanza con la prima squadra, ci sia la disponibilità dello stadio Menti. I tifosi sono anche per noi il dodicesimo uomo in campo. Ringrazio, comunque, la città di Casola per la loro disponibilità”.

a cura di Patrizia Esposito

RIPRODUZIONE RISERVATA

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VIDEO ESCLUSIVO – Berretti, Juve Stabia-Catanzaro 1-1: gli highlights del match

Berretti, Juve Stabia-Catanzaro 1-1: gli highlights del match

Finisce con il risultato di 1-1 il big match della settima giornata del torneo Dante Berretti 2016/17 tra Juve Stabia e Catanzaro, giocata sul campo comunale di Casola. Un pari che sta stretto alle Vespe arrivato per un calcio di rigore concesso agli ospiti ma palesemente fuori area di circa un metro e il pari di Procida sempre su calcio di rigore. Risultato, comunque che fa si che le Vespe restino saldamente al primo posto con due punti di vantaggio sul Catania. Prossimo match in trasferta contro la Casertana.

a cura di Ciro Novellino

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Gabbiadini, l’agente: “Il ragazzo vuole restare, ma a gennaio vedremo”

Pagliari su Gabbiadini

Ai microfoni di Rai Sport, è intervenuto l’agente di Manolo Gabbiadini, Silvio Pagliari, il quale ha dichiarato: “Il momento vissuto dal ragazzo è alquanto difficile, sicuramente tra i più complicati della sua carriera fin qui. Sono successi alcuni episodi negativi di recente, come l’espulsione rimediata contro il Crotone o l’infortunio patito in Nazionale. Che dire, speriamo che questo periodo no passi e che le cose possano cominciare a girare per il meglio. Per il rinnovo era già tutto fatto, l’accordo tra me ed il Napoli venne trovato subito a fine agosto quando venni chiamato da De Laurentiis e Giuntoli. Il club azzurro aveva appena rifiutato una importante offerta dall’Everton. Ora invece è tutto in stand-by. Speriamo invece che possa scoccare una scintilla che finora non c’è stata. Siamo a completa disposizione della società partenopea per parlare e la volontà sia mia che soprattutto di Gabbiadini è quella di restare al Napoli, non c’è l’intenzione di lasciare questa piazza importante. A gennaio comunque faremo le opportune valutazioni, non decidiamo soltanto noi. L’Everton voleva fare  di Gabbiadini il partner d’attacco di Lukaku, ma adesso è presto per parlarne. Di sicuro è certo che il modulo utilizzato da Sarri non è adatto a Gabbiadini”.

Tevez chiude al Napoli: “Sto bene al Boca, scelta di vita”

Tevez chiude al Napoli

Dopo la vittoria col il Siviglia, per 4-3, Carlos Tevez, attaccante del Boca Juniors, ha smentito definitivamente la voce che lo vedeva molto vicino al Napoli: “Sto bene al Boca Juniors. Io ho fatto una scelta di vita e non tornerà a giocare nel calcio europeo.”