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Jorginho, l’agente: “Mi aspettavo giocasse ieri. Roma? Mai parlato”

Jorginho, l’agente: “Mi aspettavo giocasse ieri. Roma? Mai parlato”

Joao Santos, agente di Jorginho, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio Crc: “Anche io pensavo giocasse ieri Jorginho ,ma ho sbagliato questa previsione. Lui è sempre disposto a giocare, ieri poteva essere la sua partita. Adesso con il pareggio bisognerà giocarsi tutto a Lisbona. La Roma non mi ha mai contattato per Jorginho, ci conosciamo da tanti anni con il ds Massara”

Segui la diretta radio – Berretti, Juve Stabia-Catania: tutti al Menti!

Segui la diretta radio – Berretti, Juve Stabia-Catania: tutti al Menti!

E’ la partita delle partite, è il match più importante per la classifica: si gioca Juve Stabia-Catania, scontro al vertice per la capolista gialloblè categoria Berretti. Sabato 26/11 ore 14.30 stadio R. Menti, ingresso gratuito. Tutti al Menti per sostenere le Vespette, ingresso gratuito. Il match lo potrete ascoltare in diretta su ViviradioWeb dalle ore 14:15.

Come sempre potrete ascoltarla in diretta radiofonica a questo indirizzo:

Cliccando questo link https://www.vivicentro.it/viviradioweb/

a cura di Ciro Novellino

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Juve Stabia in lutto: tutti vicini a mister Ciro Vivace!

Juve Stabia in lutto: tutti vicini a mister Ciro Vivace!

Le più sentite condoglianze a mister Ciro Vivace dalla redazione di Vivicentro.it per la perdita del caro zio. Questo il comunicato del settore giovanile della Juve Stabia: “Il Settore Giovanile della Juve Stabia in tutte le sue componenti esprime il proprio cordoglio e la propria vicinanza a mister Ciro Vivace, allenatore in seconda degli Under 17, per la scomparsa del caro zio”.

Segui le dirette radio – Juve Stabia, il programma del fine settimana delle Vespette

Segui le dirette radio – Juve Stabia, il programma del fine settimana delle Vespette

Questo il programma gare di questo fine settimana del settore giovanile della Juve Stabia:

Berretti: Juve Stabia – Catania sabato 26/11 ore 14.30 stadio R. Menti (diretta su ViviradioWeb dalle ore 14:15)
Under 17: Sosta del campionato
Under 15: Sosta del campionato
Under 16: Juve Stabia – Bagnolese sabato 26/11 ore 16.30 stadio R. Menti (diretta su ViviradioWeb dalle ore 16:15)
Attività di base, Virtus Junior Napoli – Juve Stabia domenica 27 ore 11 comunale di Casola
Attività di base, Mariano Keller – Juve Stabia si gioca sabato 26/11 ore 18 campo La Paratina

Come sempre potrete ascoltarla in diretta radiofonica a questo indirizzo:

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Sorrento di corsa verso il Natale con la Maratona Coast to Coast, il 18 dicembre

Il 29 novembre nel comune della Costiera ci sarà la conferenza stampa dell’evento del 18 dicembre, che rientra nella kermesse sorrentina M’Illumino d’inverno

A Sorrento si corre verso il Natale. Martedì 29 novembre, alle ore 11 presso la sede del Comune di Sorrento in piazza Sant’Antonino, conferenza stampa di presentazione dell’ottava edizione della Maratona della Costiera – Coast to Coast, la corsa-evento della Costiera organizzata da ASD Coast to Coast e ASD Napoli Nord Marathon e inclusa tra gli eventi di “M’illumino d’Inverno”, la tradizionale kermesse sorrentina. La competizione partirà il 18 dicembre da Piazza Lauro e si svilupperà per gli oltre 42 chilometri (42,195 km) tra i suggestivi paesaggi del percorso Sorrento – Positano – Sorrento. Attesi migliaia di runner, che potranno anche optare per la Mezza Maratona (21,097 km), disegnata sulla direttrice Sorrento – Massa Lubrense. Saranno presenti alla conferenza stampa, oltre agli organizzatori, il sindaco di Sorrento Giuseppe Cuomo, il sindaco di Positano Michele De Lucia, il sindaco di Sant’Agnello Piergiorgio Sagristani, gli assessori allo Sport del Comune di Sorrento Mario Gargiulo e di Positano Antonino Di Leva, l’ex vincitore della Maratona di New York Giacomo Leone, la medaglia di bronzo alle ultime Paraolimpiadi di Rio Enzo Boni.
“Anche quest’anno la nostra città rinnova un appuntamento con lo sport ad alti livelli in occasione della edizione 2016 della maratona “Coast to Coast” – ha detto il sindaco di Sorrento Giuseppe Cuomo -, si tratta di una delle manifestazioni alle quali siamo particolarmente attaccati non solo per la sua rilevanza, ma anche perché essa si rileva un’occasione per testimoniare sensibilità che la Terra delle Sirene avverte verso il mondo dello sport. Alla competizione di respiro internazionale, ancora una volta parteciperanno atleti provenienti da tutto il territorio italiano e da numerose nazioni straniere e, dunque, è facile comprendere la sua capacità di catalizzare le attenzioni degli sportivi, degli organi di informazione e del pubblico in generale. Agli organizzatori della Maratona, dunque, vanno i ringraziamenti della nostra comunità per avere scelto, ancora una volta, Sorrento come realtà capace di ospitare un evento di ampio respiro. Agli atleti, invece, rivolgiamo uno scaramantico, ma sentito “in bocca al lupo”.
L’ottava edizione della Maratona Coast to Coast sancisce la nascita della Napoli Running, la nuova società napoletana fondata da Carlo Capalbo, Maurizio Marino, Antonio Esposito e Benedetto Scarpellino, che unifica sotto la sua sigla la Coast to Coast e la MOHM (Napoli Mostra d’Oltremare Half Marathon). Tra i progetti della “Napoli Running”, presieduta dal napoletano Carlo Capalbo, responsabile mondiale della corsa su strada per la IAAF (Federazione Internazionale di Atletica Leggera)  e organizzatore della RunCzech e Maratona di Praga, una delle più prestigiose del mondo, il rinnovamento organizzativo delle due competizioni e la rinascita della Maratona di Napoli (prevista nel 2018), che registrerà il ritorno dei migliori atleti del mondo sul territorio partenopeo, nonché la presenza dei grandi sponsor mondiali.
Primo risultato già ottenuto è stata la nuova esclusiva scarpa personalizzata Napoli Running, realizzata dall’organizzazione con il supporto di adidas, technical partner degli  eventi,  presentata recentemente presso il R’USH Store di Napoli e che si aggiunge, unica in Italia, a quelle di Berlino, Praga e Boston.

Frane Autostradali siciliane (Lo Piano Saint Red)

Le Autostrade siciliane sono state sempre una ”frana”, quando a queste se ne aggiungono altre causate dall’uomo, il quadro e’ completo.

Dopo quasi 1 anno d’indagini, 10 persone sono indagate dalla Procura di Messina per la frana che il 25 Ottobre, interesso’ la corsia lato monte della ME CT, procurando una temporanea chiusura dell’Autostrada. Fortunatamente non vi fu’ nessuna vittima, solo danni ad alcuni automezzi che transitarono al momento dello smottamento.
 
Gli avvisi di garanzia per disastro ambientale in concorso e falsita’ ideologica, sono reati gia’ gravi, se poi sono commessi da Pubblici ufficiali, assumono una rilevanza penale maggiore.
 
Gli avvisi di garanzia sono stati notificati dai carabinieri del Comando Provinciale di Messina, e dal Nucleo Operativo Ecologico di Catania, al Sindaco di Letoianni Alessandro Costa, al Dirigente dell’Uffio tecnico dello stesso Comune, a 6 tra amministratori e proprietari di un complesso alberghiero ed alcune abitazioni estive di contrada Sillemi Alta, a due dirigenti del Consorzio Autostrade Siciliane, al Direttore Generale Antonino Pirrone, e per finire al dirigente tecnico Gaspare Sceusa.
 
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, lo smottamento fu frutto di una serie di omissioni da parte di chi avrebbe dovuto realizzare gli interventi previsti nel piano d’assetto idrogeologico, nel quale proprio quella zona è classificata come area ad alta pericolosità per dissesti da erosione accelerata.
 
A peggiorarne la situazione vi fu’ lo scolo irregolare delle acque bianche e soprattutto gli sbancamenti per insediamenti urbanistici realizzati sul costone tra gli anni 70 e 80. Fra il disinteresse generale, né il Comune di Letojanni, né i proprietari dell’albergo delle case e dei terreni, hanno però posto in essere gli interventi necessari a mitigarne il rischio. 
 
Nel mirino della Procura è finito quindi anche il consorzio autostrade siciliane, che nella realizzazione del muro di contenimento del materiale che già in passato era più volte scivolato a valle, ha omesso di mettere in sicurezza quell’area. 
 
Più di un anno dopo, intanto, quei detriti sono ancora lì, anche in virtù delle  lungaggini burocratiche circa l’individuazione dell’ente chiamato ad intervenire.  Appena pochi giorni fa la protezione civile ha attribuita al Consorzio la responsabilità dei lavori che costeranno 10 milioni di euro circa, già impegnati. 

ESCLUSIVA – Roberto Amodio, assurdo criticare questa squadra

L’intervento di Roberto Amodio al Pungiglione Stabiese

Nel corso della puntata de “Il Pungiglione Stabiese”, programma radiofonico a cura della nostra redazione di ViviRadioWeb abbiamo avuto come nostro ospite telefonico l’ex capitano della Juve Stabia Roberto Amodio con il quale abbiamo analizzato questo momento della Juve Stabia e il prossimo match con il Matera.

Ciao Roberto, cosa ne pensi delle critiche a Fontana, di una parte della tifoseria, dopo la sconfitta con il Lecce?

All’allenatore va dato il merito di aver costruito una squadra formata da elementi giovani.

Domenica per 60/ 70 minuti ha avuto il controllo del gioco, purtroppo è un gioco che a volte può anche non pagare visto che c’è stato un grande dispendio di energie, una pressione molto alta.

La Juve Stabia nel primo tempo ha dominato, nel secondo tempo invece come giusto che sia poteva anche chiudere la partita, il Lecce è stato cinico a sfruttare quelle due/tre occasioni, fortunato nell’azione del primo gol, difficilmente un tiro così angolato prende il palo e si insacca le spalle del portiere.

Sul secondo invece c’è stato un triplo rimpallo e poi c’è stata un’altra conclusione perfetta nell’angolo.

Ma al di là di tutto la Juve Stabia ha dominato la partita, poi dopo tutti sono bravi a criticare il mister nella scelta dei cambi. Sono situazioni che purtroppo possono succedere nell’arco di una partita e in effetti non bisogna creare degli allarmismi nei confronti dei ragazzi, capisco la delusione dei tifosi accorsi in tanti allo stadio, una cornice di pubblico che non si vedeva da tempo e da ciò si evince che bisogna dare merito all’allenatore che sta cercando di riportare entusiasmo allo stadio, ed infatti si rende conto che la squadra gioca bene e non sono solo i risultati a fare test. Bisogna però capire che giocavamo anche contro una realtà importante come il Lecce costruita per vincere, con dei calciatori che hanno fatto dei campionati importanti, e con tutto queste considerazioni c’è da dire che la Juve Stabia è stata superiore. Ci sono stati degli episodi negativi che hanno condizionato il risultato e magari con un po’ di accortezza in più si poteva portare a casa il risultato. Questa squadra da inizio campionato sta offrendo gioco, somiglia un po’ al gioco del Napoli nei suoi fraseggi, poi magari ci può stare anche l’errore del singolo e questo fa parte del calcio. A mio avviso non bisogna assolutamente attaccare l’allenatore, perché la squadra è sempre stata in partita.

Il 3-2 di Dell’Oglio che cosa ti ricorda? Domenica purtroppo è stata la squadra salentina a punirci:

Il Lecce negli ultimi anni ha raccolto più di quanto meritasse, pure l’anno scorso non è che ci fu un netto divario. Domenica abbiamo assistito a uno spettacolo di livello, anche il pubblico ha risposto presente, mi auguro che possa continuare questo feeling importantissimo.

Tu al posto del mister cosa avresti detto a Liotti e Sandomenico?

Assolutamente nulla!

Sandomenico ha fatto ciò che deve fare un attaccante, non lo si può accusare di nulla, ha costruito delle azioni importantissime. Si trovava da solo a puntare l’avversario e ha fatto ciò che bisogna fare nell’area di rigore, ovvero puntare la porta, poi purtroppo ha sbagliato solo nelle sue conclusioni di sinistro. Può succedere nell’arco di una partita ma il ragazzo ha dato tutto, sta crescendo in modo esponenziale.

Stesso dicasi anche per Liotti, il ragazzo si fa trovare presente, ha sostituito un titolare e magari qualche disattenzione può anche capitare nell’arco di una partita. Non ho nulla da dire e da rimproverare se ha sbagliato qualche appoggio o rimpallo, tanto che a fine primo tempo la squadra è andata negli spogliatoi tra gli applausi del pubblico e francamente mai avrei immaginato poi l’epilogo, visto che nel primo tempo la squadra ha strameritato.

Nel secondo tempo la squadra comunque è stata in partita, ha subito poi il primo gol e dopo aver fallito il possibile 3 a 1, e incassato il gol del momentaneo pareggio a quel punto ha perso coraggio e ha subito il terzo gol, un po’ come è successo domenica al Sassuolo contro la Sampdoria.

Mi auguro solo che adesso non possa venir meno l’entusiasmo o mettere in discussione l’operato dell’allenatore.

Nessuno ad inizio anno avrebbe mai detto che la Juve Stabia a questo punto del campionato si sarebbe trovata prima in classifica con una mentalità sempre offensiva e con un gioco ben collaudato. Ovvio che ci saranno ancora alcuni meccanismi da rivedere, ma di questo il mister ne sa più di me, non è uno sconsiderato e saprà di certo come fare. Ho piena fiducia nell’operato di Jimmy e dell’impegno che sta dando la squadra.

Mister Fontana ha detto a fine gara che la sconfitta dovrà essere da insegnamento anche per i giovani: Francamente non mi sono piaciuti alcuni voti da parte della carta stampata, tante insufficienze ingiuste, la squadra ha dominato e il Lecce è stato cinico a concretizzare meglio l’occasione, bravo l’attaccante a calciare a rete. Tante critiche inopportune da parte di un quotidiano nazionale, non mi sono piaciuti determinati voti in pagella, sono valutazioni che magari può dire il tifoso che viene ad assistere alla partita e giustamente vuole vincere. Ripeto, spero che non scemi l’entusiasmo che si è creato attorno a questa squadra, è stato bello vedere una cornice di pubblico che non si vedeva dai tempi della serie B contro il Torino. Ho apprezzato l’applauso finale, meritato dai ragazzi che hanno dato tutto, adesso bisogna guardare avanti con ottimismo e farne tesoro di ciò che è successo. Sono anni che non vedevamo una squadra giocare così, sono errori maturati da parte dei singolo, la squadra è in salute ed infatti i gol sono nati dalle ripartenze.

Possiamo dire: archiaviamo il Lecce, adesso testa al Matera?

Sicuramente! Sarà un’altra battaglia, perché la Juve Stabia dovunque andrà troverà avversari pronti a darle filo da torcere. La Casertana ha giocato la miglior partita da inizio campionato, questo dimostra che nessuno ci regalerà niente, né tantomeno dobbiamo aver paura dei nostri avversari.

In chiusura un pensiero su Pasquale Logiudice, si parla sempre di Fontana bravo ad assemblare i calciatori, ma va dato merito anche al Direttore: Non parliamo solo di Pasquale Logiudice, diamo merito anche al Direttore Clemente Filippi e a Ciro Polito. Ognuno di noi svolge un ruolo importante, la Juve Stabia è sempre stata una grande famiglia, non da adesso, ma dal 2008 da quando sono arrivato in società. Il presidente ha fatto le sue scelte e quando le cose vanno male la colpa è di tutti. Molti dimenticano che nel 2008 stava scomparendo il calcio a Castellammare, siamo ancora primi e viviamo questo momento anche aldilà della sconfitta di domenica scorsa . Abbiamo tutti svolto un buon lavoro e adesso dobbiamo guardare avanti e rimanere sempre positivi.

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Ue, Juncker: ancora uno schiaffo all’Italia

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Il presidente della Commissione europea Juncker ha promosso vicedirettore del settore Migrazioni e Affari Interni un britannico. Per quel posto c’era in lizza anche un italiano: insomma, il Paese che sta per lasciare l’Unione è stato preferito a quello sul quale l’emergenza profughi pesa di più. L’Italia parla di “una vera e propria presa in giro”.

Bruxelles, schiaffo all’Italia: un inglese all’ufficio Migranti

Nuovo scontro con la Commissione. Il viceministro Giro: quel posto era nostro

BRUXELLES – Per il governo è uno schiaffo all’Italia, «una vera e propria presa in giro». Dopo i botta e risposta a distanza sulla manovra, si apre infatti un nuovo fronte nella disputa tra Roma e Bruxelles.

Questa volta si tratta di una vicenda che riguarda la questione immigrazione, la Brexit e le nomine interne alla Commissione. Tutto in un colpo solo. Un episodio che rischia di incrinare ulteriormente i rapporti con l’Unione europea, negli ultimi tempi tutt’altro che idilliaci.

Martedì l’istituzione guidata da Jean-Claude Juncker ha infatti deciso di promuovere vice-direttore generale del settore Migrazione e Affari Interni Simon Mordue. Il suo nome ovviamente dice poco al pubblico. Quella che fa rumore, in questo caso, è la sua nazionalità. Mordue è britannico. E in lizza per quel posto c’era un altro funzionario, italiano. È stato un testa a testa fino agli ultimi giorni. Ma alla fine hanno preferito promuovere l’inglese, nonostante il Regno Unito presto uscirà dalla Ue. Boom. «Una cosa pazzesca» tuona Mario Giro, viceministro italiano agli Esteri. Per lui la decisione della Commissione è «inaccettabile».

«Nulla contro la persona», precisa Giro, che però contesta la nomina su due fronti. Prima di tutto perché «non è possibile che si continui a nominare funzionari britannici quando è il loro governo a dire che “Brexit vuol dire Brexit”. Per di più in una posizione sensibile come questa, la Dg Home (Migrazione e Affari Interni, ndr) che avrà la responsabilità della gestione degli hotspot».

Ma l’aspetto che più ha dato fastidio è un altro. L’Italia è a oggi lo Stato europeo più colpito dalla crisi migratoria e quello che più di tutti si batte per chiedere un cambiamento nelle politiche comunitarie. Renzi si sente in credito su questo fronte, anche perché le soluzioni fin qui offerte da Bruxelles – a cominciare dalla redistribuzione dei richiedenti asilo – non hanno aiutato il nostro Paese. In corsa per quel posto da vicedirettore generale c’era un italiano. «Nelle posizioni-chiave siamo sottorappresentati – aggiunge il viceministro –, questa era la giusta occasione per un riequilibrio, visto che avevamo un ottimo candidato». E invece è arrivata la beffa: il nostro connazionale è stato scavalcato dal collega britannico.

La Commissione ha preferito promuovere Mordue, che proviene dalla direzione generale «Near» (Vicinato e allargamento), in passato capo di gabinetto dell’ex commissario ceco Stefan Fule, che nella seconda Commissione Barroso era titolare proprio di quel portafoglio. Mordue negli ultimi anni ha lavorato al «patto» con la Turchia, il contestato accordo che però ha arrestato gli arrivi in Grecia (ma non quelli in Italia lungo la rotta del Mediterraneo Centrale).

Recentemente tra i funzionari britannici si sono diffusi un po’ di timori per il loro futuro lavorativo all’interno delle istituzioni Ue dopo la Brexit. E secondo alcune voci la nomina sarebbe anche una sorta di «segnale» di apertura nei loro confronti da parte della Commissione. In questo caso a spese dell’Italia.

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lastampa/Bruxelles, schiaffo all’Italia: un inglese all’ufficio Migranti MARCO BRESOLIN – INVIATO A BRUXELLES

Vincere non cambiava le cose, ma avrebbe evitato i fischi finali

Vincere non cambiava le cose, ma avrebbe evitato i fischi finali

La Gazzetta dello Sport scrive sul pareggio tra Napoli e Dinamo Kiev: “Il Napoli ha rischiato di riscrivere gli almanacchi, diventando il più veloce qualificato agli ottavi di Champions, al terzo turno. La combinazione non gli riuscì e adesso sarebbe una gioia estrema pure la promozione più in ritardo della storia, anche all’ultimo secondo del match conclusivo, tra due settimane a Lisbona. La contabilità precede le considerazioni: dopo questo 0-0 e visto il pari tra Besiktas e Benfica, gli azzurri restano davanti nel raggruppamento, ma in Portogallo devono prendere un punto per passare con le proprie forze. Per una volta c’è un motivo sensato per la solita sentenza: sarà una finale. Vero. Dal punto di vista aritmetico, non sarebbe cambiato tanto anche con una vittoria. Il pari nell’ultimo match sarebbe stato sempre necessario, però i 3 punti almeno cautelavano in caso di k.o. a Lisbona e sorprese a Kiev, tipo mancata vittoria del Besiktas. Il successo che manca dal secondo turno avrebbe comunque evitato la fischiata colossale al termine di questo incontro, povero come occasioni (soltanto cinque tiri in porta) e pieno di dubbi”.

Gabbiadini non ha voluto deludere la gente che l’ha applaudito

I dettagli sull’attaccante

Per la Gazzetta dello Sport è stato Manolo Gabbiadini il migliore in campo ieri sera contro la Dinamo Kiev. Ecco il commento del quotidiano sulla punta del Napoli: “Gabbiadini 6,5. La gente ne ha applaudito l’ingresso in campo e lui non ha voluto deluderla. In meno di mezz’ora è stato il più pericoloso dei suoi”

VIDEO ViViCentro – Zielinski: “Siamo stati sfortunati, ma ora pensiamo al campionato”

Queste le parole di Zielinski

Al termine del match pareggiato dal Napoli e valido per il quinto turno del girone di Champions League, 0-0 il risultato, in mixed zone e ai nostri microfoni è intervenuto Piotr Zielinski.

dal nostro inviato al San Paolo, Ciro Novellino

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Referendum tra M5S, Antimafia, Giudici e De Luca. E gli Elettori?

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La commissione Antimafia chiede ai giudici informazioni sul governatore campano Vincenzo De Luca, che avrebbe fatto pressioni illegittime per il sì. E gli elettori?

Gli elettori silenziosi che sfuggono a tutti i sondaggi

Molti degli indecisi nel segreto dell’urna preferiscono le nuove regole Soprattutto nel centrodestra non seguono le indicazioni di partito

ROMA – Tutto può cambiare in poche ore, e prende forza anche la rimonta del sì, avvertono i sondaggisti che sono entrati nel periodo di black out pre elettorale e non possono rendere pubbliche le ultime rilevazioni. Roberto Weber, presidente di Ixè spiega che «una sottovalutazione dei sì è da tenere presente in base al fatto che è sicuramente percepito più rock votare No e la gente ha difficoltà ad ammettere che si sta votando in maniera un po’ “democristiana”». Un popolo silenzioso su cui conta Renzi – «Non fidatevi dei sondaggi», avverte – e di cui ha paura Alessandro Di Battista: «sarà dura». All’ultimo voto, all’ultimo giorno senza certezza.

Perché quel che è certo, come emerge dai sondaggi fatti, gran parte degli elettori non decideranno in base a una conoscenza certosina della riforma. Chi dice sì crede al messaggio kennediano «change is the law of life» fatto proprio da Renzi.

E basta ascoltare le persone per capire che il dibattito costituzionale articolo per articolo è un’altra cosa. E che come, spiega Alessandra Ghisleri, fondatrice di Euromedia research le sorprese arriveranno da chi «ha un’idea referendaria opposta a quella della sua parte politica». «Certamente gli indecisi sono più nel centrodestra, e questo ovviamente rende il risultato assai incerto». Giovanna Paniccia, 50 anni, imprenditrice, spiega che è spaventata «dall’immobilismo». «Le cose devono cambiare e voler sempre bloccare tutto in nome di qualcosa che si può fare meglio non è più un ragionamento accettabile. Ci sono imprese e persone che soffrono. L’Italia non può fermarsi e questa proposta va in questo senso, non temo derive antidemocratiche perché credo che il nostro Paese su questo sia vaccinato».

Sapo Matteucci, scrittore, spiega di votare Sì «perché da 30 anni il bicameralismo perfetto si vuole cambiare, perché il titolo V di D’Alema e Amato ha prodotto disastri e perché non voglio che l’Italia finisca nelle fauci di Trumpillo». Annamaria Lenzi, pensionata, 70 anni, di Napoli ammette: «Mi spaventa il fronte del No. Contestualizzo il referendum e intendo con il Sì appoggiare Renzi che qualche riforma l’ha pur fatta. Ricordo agli amanti del proporzionale i tempi in cui un Mastella con pochi voti poteva decidere le sorti di un governo. O peggio di lui Bertinotti».

Il taglio dei costi della politica è un motore potente per votare Si. Antonella De Santis Lucciola dice: «Si tutta la vita basta politici 500 milioni di risparmi sulla politica a casa chi è di troppo da troppo tempo». Fabio Buttarelli, autore televisivo, 51 anni, ha «molto rispetto per chi voterà NO perché io stesso ho avuto molte perplessità prima di decidere per il SI». «In particolare la riforma del Senato mi è parsa non brillante, mentre trovo urgenti e necessarie tutte le altre modifiche. C’è l’opportunità irripetibile di aver fatto votare i senatori contro se stessi, e la necessità improcrastinabile di velocizzare l’azione di governo per far fronte ai tempi più rapidi di ogni altra istituzione internazionale (spesso finanziaria e tutt’altro che democratica)». Elisabetta Bolondi, insegnante, vota «si »perché vuole «andare avanti con le riforme imperfette di Renzi , desidero aggiornare la seconda parte della Costituzione, apprezzo il lavoro fatto dalla Boschi e dalla Camera che ha votato le riforme. Sono in buona compagnia, con amici seri e sensati che condividono una scelta di progresso. I toni di Grillo, il livore di D’Alema, la compagnia Salvini, Meloni, Casa Pound, Brunetta, Berlusconi, non sono i miei riferimenti».

Davide Mincica, 49 anni, trader di antichità, voterà a Londra dove vive e lavora. Anche per lui il ragionamento non si fonda su una attenta lettura degli articoli della Carta Costituzionale che dovrebbero essere cambiati. «Mah, io voto Sì perché non sarà la migliore delle riforme, ma restare perennemente cristallizzati nel passato non è mai la migliore soluzione per affrontare il futuro. L’importante è iniziare a muoversi, in seguito si potrà anche perfezionare il tutto. L’Italia è uno dei Paesi più conservatori dell’Europa, e lo dico con cognizione di causa, dato che mi divido tra Londra e l’Italia, e penso sia ormai venuto il momento di smuoversi. O almeno di provarci».

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lastampa/Gli elettori silenziosi che sfuggono a tutti i sondaggi MARIA CORBI

Colpi bassi sul referendum: firme false, antimafia e De Luca

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Colpi bassi nella battaglia sul referendum e la parola passa alla magistratura. Il caso firme false che coinvolge i grillini si allarga: dopo Palermo, nuova inchiesta a Bologna.

Caos sul voto: tra firme false e caso De Luca è l’ora dei pm

A Palermo e Bologna indagini sui grillini. E Bindi chiede le carte sul governatore

ROMA – Si avvicina il giorno del referendum e lo scontro tra Pd e M5S diventa incandescente. Da Palermo a Bologna, da Napoli a Roma, dove la commissione Antimafia ha chiesto informazioni alla magistratura sul conto di Vincenzo De Luca, si aprono continui fronti di scontro. E mentre in Parlamento tiene anche banco il cosiddetto Emendamento De Luca, che permetterebbe al Governatore di assumere anche i poteri di commissario straordinario alla Sanità, tema su cui i grillini picchiano duro da giorni, la politica più che mai si affida alle carte bollate.

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Le firme false M5S  

Innanzitutto, la Firmopoli grillina. Dopo Palermo, l’inchiesta sulla raccolta di firme false a sostegno delle consultazioni elettorali travolge anche Bologna. Due casi distinti, stesso allarme. Il rischio, cioè, che il numero degli indagati – per ora 10 a Palermo e 4 nel capoluogo emiliano – lieviti a dismisura. Nel mirino dei magistrati non ci sono solo gli addetti al recupero delle firme ma anche i candidati informati delle irregolarità commesse. Due del M5S sono già nei guai a Palermo. Si tratta di Giuseppe Ippolito e Alessio Stefano Paradiso, in corsa alle Amministrative palermitane del 2012.

Ora tocca a Bologna

La novità viene da Bologna, dove il presunto reato sarebbe stato commesso per le Regionali del 2014. Al momento tra gli indagati dal procuratore Giuseppe Amato spicca il nome di Marco Piazza, vice presidente del consiglio comunale nonché braccio destro di Massimo Bugani (capogruppo M5S e candidato sindaco). La procura di Bologna contesta una decina di firme false a tutti gli effetti – nel senso che le persone non hanno riconosciuto la propria firma – e una cinquantina di firme sottoscritte fuori territorio, per esattezza a Roma al Circo Massimo, o non in presenza dell’autenticatore autorizzato. Un centinaio le persone contattate dai carabinieri del comando provinciale di Bologna, per verificare il mancato rispetto della legge.

A Palermo 10 avvisi  

A Palermo la Digos ha sentito circa 400 persone. Di queste, un centinaio ha disconosciuto il proprio autografo. Di qui i 10 avvisi di garanzia; gli indagati verranno interrogati nei prossimi giorni.

L’Antimafia e De Luca  

Il colpo di scena che ribalta i ruoli tra M5S e Pd viene invece dalla commissione Antimafia. All’unanimità, e su richiesta delle opposizioni, chiederà lumi alla procura di Napoli sull’ultimissima del Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, il quale ha arringato a porte chiuse 300 sindaci e li ha invitati a far votare Sì. La richiesta porta la firma della presidente Rosy Bindi, che con De Luca ha un contenzioso aperto, e subito qualcuno ci ha letto un doppio siluro: contro il Governatore e contro il premier che lo appoggia.

Secondo la maggioranza, però, non c’è nessuna inchiesta aperta dall’Antimafia. Anzi. Dice Franco Mirabelli, Pd: «La Commissione all’unanimità ha votato il mandato alla Presidente di verificare l’esistenza di eventuali fascicoli aperti dalla procura. Il resto è propaganda». Aggiunge Marco Di Lello, deputato socialista del Pd: «Era una richiesta palesemente infondata e chiaramente strumentale. È evidente che i grillini, sotto indagine per falso a Palermo come a Bologna, provano a buttarla in caciara».

Nonostante il clamore che suscita la decisione dell’Antimafia, infatti, c’è da registrare il disappunto di chi avrebbe voluto molto di più. «Sarebbe doveroso – dichiarano i grillini – che la commissione Antimafia apra un’indagine conoscitiva». Invece si è deciso di richiedere informazioni. «Eventualmente se ne potrà discutere solo dopo il 4 dicembre. Un atto vergognoso».

Il ruolo della Bindi  

Rosy Bindi, anziché avviare una formale inchiesta su De Luca come voleva l’ampio fronte del No, ha imboccato il giro lungo della procura di Napoli. Dove peraltro i grillini hanno presentato una denuncia. La procura di Napoli, a questo punto, è l’ennesimo ufficio giudiziario coinvolto. Alla fine l’ultima parola se la riserva De Luca stesso: «Ci rende curiosi conoscere l’iter previsto sul “reato di battuta” e come evolverà la crociata del calamaro».

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lastampa/Caos sul voto: tra firme false e caso De Luca è l’ora dei pm GRAZIA LONGO FRANCESCO GRIGNETTI

Tributo in memoria di Freddie Mercury: FROM FREDDIE TO MERCURY

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Asteroide 17473 Freddiemercury: davvero un ammasso di roccia è il miglior corpo celeste da dedicare al leggendario cantante dei Queen?

Nel 2016 un asteroide ha colpito la terra, non in senso letterale ma per la seguente notizia: un asteroide è stato battezzato con il nome di Freddie Mercury. A settembre di quest’anno infatti, per celebrare quello che sarebbe stato il suo 70esimo compleanno, “Freddiemercury” è stato aggiunto alla dicitura “Asteroide 17473”.

Ma questo ammasso di roccia è davvero così straordinario da meritarsi il nome di Freddie? In occasione del 25esimo anniversario della sua morte, il 24 di Novembre, abbiamo cercato quale altro corpo celeste potesse meglio rappresentare la sua grandezza. Dopo tutto, Freddie Mercury è una delle più grandi stelle del rock.

Oltre al suo incredibile contributo alla storia della musica, Freddie era un irresistibile showman. La sua presenza scenica, amplificata dal suo stile teatrale e manierista, era a dir poco sovversiva nel mondo macho del rock. I suoi gusti eccentrici e la sua personalità istrionica sono stati i nostri punti di partenza per la ricerca di cinque corpi celesti che potessero rappresentare il suo stile, la sua personalità e i suoi testi.

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 Sagittarius B2, una gigantesca nube di gas contenente alcohol, dal profumo di rum e gusto di lamponi, è la perfetta incarnazione delle sue abitudini festaiole.

Sagittarius B2

Il più spumeggiante tra i corpi celesti? Sagittarius B2 è una nube molecolare di gas e polveri contenente bilioni di litri di alcol. Al suo interno si trovano anche alte concentrazioni di formiato di etile, un composto organico che odora di rum e dà ai lamponi il loro sapore. Il nome Sagittarius B2, dunque, non incapsula fino in fondo la natura frizzantina di questa nube: siamo convinti si possa fare meglio! Stando alle parole di Sir. Elton John, “Freddie era in grado di fare festa per ore: era un vero stoico della pista da ballo” Vi ricordate, poi, di quando la principessa Diana si vestì da uomo per riuscire ad entrare in un locale gay con Freddie? No? Questa è un’altra classica storia à la Mercury, a testimonianza del fatto che il ragazzo sapesse come divertirsi. Per tutte queste ragioni, non ci capacitiamo del fatto che Sagittararius B2 possa non chiamarsi Freddie Mercury.

 Come cantava Freddie, SDSS J090745.0+024507 è una “shooting star leaping through the sky” ad una velocità incredibile.

SDSS J090745.0+024507 o “La Stella in Esilio”

Un randezvous con il buco nero supermassiccio al centro della Via Lattea spazzò via la stella SDSS J090745.0+024507 a velocità incontrollabile. Questo corpo celeste, destinato a continuare il suo viaggio spaziale finché non sarà perso per sempre, viene chiamato anche “La Stella in Esilio”. “I’m a shooting star, leaping through the sky”- Don’t Stop Me Now (1978). Alla fine degli anni “70” Freddie Mercury si muoveva altrettanto velocemente, oltre i confini dei generi musicali predominanti in quegli anni. Il punk crudo di band come i Sex Pistols contrastava fortemente con il suono ripulito dei Queen, la cui musica incorpora con grande naturalezza elementi lirici e melodie sontuose. Ed è proprio il suo essere un pesce fuor d’acqua che trasformò Freddie in una star, facendo in modo che rimanesse una stella nel firmamento della musica anche dopo la sua morte.

 L’esplosione della SN 1987A fu la prima esplosione di una supernova visibile, fin dall’invenzione del telescopio – un modo meraviglioso di commemorare la morte di un’altra immensa stella.

 SN 1987A

Quella della SN 1987A fu la prima esplosione di una supernova visibile a occhio nudo in oltre 400 anni. La sua insolita luminosità e la vicinanza con la Terra permisero ai ricercatori di seguire da vicino la morte di una stella gigante. La luce della SN 1987A raggiunse la Terra il 24 Febbraio 1987, il giorno successivo all'uscita di The Great Pretender. Freddie non si allontanò dalle luci della ribalta fino al 1990, l’anno precedente alla sua morte, e durante le apparizioni pubbliche degli ultimi anni della sua vita coprì gli inevitabili segni dell’AIDS con un trucco pesante. “My make-up may be flaking, but my smile still stays on” (The Show Must Go On, 1990). Era una vera supernova del rock.

 Infine, la Nebulosa Occhio di Gatto e la Nebulosa Rosa Rossa ricordano il suo amore per i gatti e per le rose rosse.

 Nebulosa Occhio di Gatto

L’amore di Freddie per i gatti è un fatto risaputo e pensiamo vada a nozze con la Nebulosa Occhio di Gatto. Nel 1985 Mercury dedicò addirittura il suo progetto solista (Mr. Bad Guy) “al mio gatto Jerry – insieme a Tom, Oscar e Tiffany, e a tutti gli amanti dei felini”. Alla sua adorata gattina Delilah dedicò una canzone nel 1991 – “Delilah“, appunto – il cui testo recita “ou make me so very happy, when you cuddle up and go to sleep beside me”. Possiamo soltanto fare congetture sul perché Freddie fosse così attaccato ai suoi gatti. Forse per via della loro natura solitaria e schiva – Freddie ha parlato spesso della solitudine al centro della sua eccentrica vita di rockstar, menzionando in più di un’occasione di non essere una persona con cui fosse facile convivere.

 NGC 371 o “La Rosa Rossa”

NGC 371 è un ammasso stellare circondato da gas rosso che lo fa assomigliare ad una rosa, da cui il soprannome di “Rosa Rossa”. Visto che alcuni fan dei Queen hanno creato una varietà di rosa color rosa-albicocca dedicata a Freddie, perché non espandere la metafora e portarla, letteralmente, alle stelle?

Freddie canta “You brought me fame and fortune, and everything that goes with it / I thank you all, but it’s been no bed of roses” in We Are The Champion – pensiamo sia giunto il momento di dargli il letto di rose che merita.

Sebbene sappiamo che le probabilità che uno di questi corpi celesti venga dedicato a Freddie siano molto basse, abbiamo comunque voluto ricordarlo con cinque bellissime illustrazioni a mano. Lo ritraggono in differenti periodi della sua carriera, vicino ad ogni corpo celeste che abbiamo scelto.

Un grazie per il contributo a Chiara Chierchié

Cesari: “Il Napoli può reclamare un rigore, spinta vistosa su Gabbiadini”

L’ ex arbitro Graziano Cesari ha analizzato la moviola di Napoli-Dinamo Kiev negli studi di Premium Sport:

 

C’ è una spinta vistosa ai danni di Manolo Gabbiadini nel cuore dell’ area di rigore. Vida lo sposta nettamene a palla lontana. L’ attaccante non ha protestato ma l’ arbitro doveva concedere il calcio di rigore, in Europa sono severi su certi episodi”.

Reina: “Il risultato di Istanbul ha pesato molto, contava poco per noi vincere o pareggiare”

Pepe Reina è intervenuto ai microfoni di Premium Sport nel post di Napoli-Dinamo Kiev. Ecco quanto evidenziato:

 
“E’ giusto che i tifosi fischino, loro vogliono vincere. Non devono dimenticare che oggi era importante non perdere. Il risultato di Besiktas- Benfica ci ha condizionato molto, vincere o pareggiare non cambiava le cose per noi. C’ è tanta strada da fare ma credo fortemente nel potenziale di questo gruppo. A fine stagione tireremo le somme. In Champions si incontrano solo grandi squadre, le nostre avversarie avevano vinto i rispettivi campionati”.

Zielinski a Kiss Kiss: “E’ mancata un po’ di cattiveria, dovevamo sfruttare meglio le nostre occasioni”

Piotr Zielinski ha parlato ai microfoni di Radio Kiss Kiss al termine del match contro la Dinamo Kiev. Ecco quanto evidenziato:

 
“Abbiamo affrontato una buona squadra, a Kiev non sarà una partita semplice per il Besiktas. Abbiamo creato tanto, dovevamo sfruttare meglio le nostre occasioni. Sappiamo di non dovere perdere a Lisbona, siamo convinti di poter fare bene. E’ indubbiamente un po’di cattiveria, anche nel secondo tempo potevamo fare di più su due o tre occasioni. La cosa positiva è che in difesa non abbiamo rischiato nulla, ma dovevamo fare gol. Ora testa al campionato, contro il Sassuolo servono tre punti per risalire in classifica”.

Commento Ssc Napoli: “Barriera della Dinamo più invalicabile degli Urali”

Questo il commento della Ssc Napoli tramite il proprio sito ufficiale:

 

“La falange azzurra non riesce ad abbattere il muro ucraino. Attacco ad oltranza contro difesa ad oltranza. Non c’è altra chiave di lettura in questo Napoli-Dinamo Kiev che finisce 0-0 dopo una partita che si gioca praticamente ad una porta sola. Una serata indirizzata con la freccia azzurra del senso unico verso il vicolo sovietico che resta però cieco. I Guerrieri azzurri le provano tutte ma col passare del tempo la barriera della Dinamo diventa più invalicabile dei monti Urali. Un pareggio che ci lascia comunque in testa al Girone insieme al Benfica. Si deciderà tutto nella sfida del 6 dicembre in Portogallo. La corsa è aperta, all’orizzonte brillano ancora le stelle dei Campioni…”.

 

Da sscnapoli.it

Sarri: “Influenzati dal risultato del Benfica, pareggiare o vincere sarebbe stato lo stesso”

Sarri ai microfoni di Premium Sport

Sarri, ai microfoni di Premium Sport, ha dichiarato: “Il Napoli ha realizzato che vincere o pareggiare sarebbe stato uguale. Il risultato del Benfica ci ha tolto di determinazione. Pareggiare o vincere sarebbe stato lo stesso. E’ chiaro che all’inizio c’è stata la grande voglia di vincere la partita. Poi è cambiato tutto. Il meglio sarebbe stato non essere influenzati da nulla, ma è difficile. Questo aspetto ci ha condizionato. Nel primo tempo abbiamo messo Mertens tre volte davanti al portiere. Avrebbe potuto segnare almeno in tre occasioni. Manolo non avrei voluto farlo giocare più di un tot di tempo, dato che viene da un infortunio. Le palle gol le abbiamo create, se avessimo avuto un po’ di cattiveria in più, avremmo fatto il risultato. La Dinamo rimane comunque una squadra temibile. Il nostro girone è molto complesso, era chiaro che saremmo arrivati all’ultima giornata. Non credo che la squadra abbia problemi fisici, ci ha condizionato, ribadisco, il risultato del Benfica(3-3 col Besiktas, ndr). Il Napoli non si sarebbe qualificato lo stesso. La squadra sta rifiorendo, hanno fatto partite di grande fame e brillantezza mentale. Spero che questa partita sia episodica, e che non si ricada in quella condizione di torpore.” 

Sacchi: “Squadra spenta. Stasera è mancata la lucidità”

Arrigo Sacchi, presente negli studi di Mediaset Premium, ha commentato così la prestazione del Napoli contro la Dinamo Kiev:

 
“E’ mancata brillantezza e lucidità, squadra spenta sul piano atletico e del gioco . Sembra una squadra totalmente diversa rispetto a quello che abbiamo imparato ad ammirare in passato. C’ era la voglia di stupire, ora questo aspetto sta venendo meno”.