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Sarri: “Volevamo il primo posto: è la prima volta nella storia del Napoli in Champions. Capiti gli errori, andiamo agli ottavi”

Queste le sue parole

Al termine del match vinto dal Napoli al Da Luz contro il Benfica, ha parlato ai microfoni di Premium Maurizio Sarri: “Noi siamo stati già scottati una volta dai risultati delle altre partite. Ci importava poco, volevamo il primo posto, cosa che non era mai capitato nella storia della nostra Champions. Sono calati nel secondo tempo, siamo ripartiti anche su distanze lunghe. Dispiace per il gol subito, meritavamo di non prenderlo per come abbiamo giocato. Il vantaggio di arrivare primi è poco. Era nostra soddisfazione, siamo stati quelli a giocare meglio nel girone. Ero fiducioso, la squadra si sta esprimendo ad alti livelli. Nell’ultimo mese abbiamo fatto buone gare anche quando non siamo riusciti a vincere. Quando i nostri centrali superavano la metà campo palla al piede, loro prenevano contromisure ed eravamo costretti adn andare sugli esterni. Ci concedevano questo tipo di giocata e li tenavamo lontani dalla porta. Quanto è cresciuta la squadra? La squadra ha capito che a questo livello si paga anche un minimo errore. A due minuti dalla fine abbiamo commesso un’ingenuità e l’abbiamo pagata. I ragazzi l’hanno capita dopo la gara interna con il Besiktas. Anche stasera c’erano in campo calciatori giovani, non possiamo essere una squadra completamente matura”.

Reina: “Essere tra le migliori squadre in Europa è già un’ impresa. Sarà dura agli ottavi ma credo in questo club”

Pepe Reina ha parlato ai microfoni di Premium Sport al termine della sfida contro il Benfica. Ecco quanto evidenziato:

 
“Eravamo consapevoli di giocare in un ambiente difficile, nel secondo tempo abbiamo espresso il nostro gioco. Sono felice per la vittoria, abbiamo disputato una grande gara. Ho sempre detto che i conti si devono fare alla fine. È già una soddisfazione enorme essere tra le sedici squadre più forto in Europa. È chiaro che in campionato si deve vincere per risalire le posizioni in classifica, Devi dire che anche se non è arrivato sempre il risultato le prestazioni sono state buone. Ho molta fede in questo gruppo, sarà difficile. Qualsiasi squadra è complicata da affrontare”.

Callejon apre le danze a Lisbona, primo gol in Champions per lui

Il Napoli supera per 2-1 il Benfica e vola agli ottavi di finale. Succede tutto nel secondo tempo, a sbloccare il risultato è Josè Callejon con un tocco delizioso a conclusione di una triangolazione spettacolare con Mertens. Per lo spagnolo si tratta del primo gol in Champions League in questa stagione. L’ ottavo complessivo se si considerano i sette messi a segno in campionato.

CLASSIFICA – Il Napoli vola agli ottavi, azzurri primi nel Gruppo B

Serata di grazia per il Napoli che al Da Luz batte il Benfica ed accede agli ottavi di finale di Champions League. Prima il tocco morbido di Callejon poi il guizzo di Mertens a chiudere i giochi, nel finale  Jimenez accorcia le distaze per il definitivo 1-2. Gli azzurri strappano il pass da primi del Girone B. Alla fase successiva approdano anche i portoghesi. Il Besiktas crolla, in nove uomini, in casa di una Dinamo Kiev ormai fuori dai giochi. 6 a 0 per gli ucraini ma ai sedicesimi di Europa League vanno comunque i turchi. Lunedì a Nyon i sorteggi per gli ottavi.

 

CLASSIFICA GRUPPO B

Napoli 11
Benfica 8
Besiktas 7
Dinamo Kiev 5

Callejon: “Volevamo gli ottavi, ora festeggiamo!”

Queste le sue parole

Josè Maria Callejon ha parlato ai microfoni di Premium al termine del match vinto al Da Luz contro il Benfica: “L’obiettivo è raggiunto, era quello che volevamo. Abbiamo giocato con personalità e cattiveria. Il primo posto è meritato. Capitano? C’era Reina, ma è un buon segnale. Sono tra i più vecchi. Preferenza? Volevo andare agli ottavi di finale, ora festeggiamo. Dedica? A mia figlia”.

Champions, Benfica-Napoli 1-2: il tabellino del match

Champions, Benfica-Napoli 1-2: il tabellino del match

Benfica e Napoli  si sono affrontate al Da Luz nella sesta gara del Gruppo B di Champions League. Reti di Callejon al 14° s.t., Mertens al 33° s.t., Jimenez (B) al 42° s.t. Nell’altro match: Dinamo Kiev-Besiktas 6-0. Classifica: Napoli 11, Benfica 8, Besiktas 7, Dinamo Kiev 5.

BENFICA (4-4-2) – 1 Ederson; 50 Semedo, 4 Luisao, 14 Lindelof, 34 Almeida; 18 Salvio (11 Mitroglu, dal 34° s.t.), 21 Pizzi, 5 Fejsa, 22 Cervi (15 Carrillo, dal 22° s.t.); 20 Guedes (27 Rafa Silva, dall’11° s.t.), 9 Jimenez. A disp. 12 Julio Cesar, 33 Jardel, 28 Celis, 7 Samaris. All. Rui Vitòria

NAPOLI (4-3-3) – 25 Reina; 2 Hysaj, 33 Albiol, 26 Koulibaly, 31 Ghoulam; 5 Allan, 42 Diawara, 17 Hamsik (20 Zielinski, dal 27° s.t.); 7 Callejon, 23 Gabbiadini (14 Mertens, dall’11° s.t.), 24 Insigne (30 Rog, dal 33° s.t.). A disp. 1 Rafael, 11 Maggio, 19 Maksimovic, 8 Jorginho, 30 Rog. All. Sarri

ARBITRO Antonio Mateu LAHOZ (Spagna). Assistenti Pau Cebrián Devís e Roberto del Palomar. IV uomo: Teodoro Sobrino. Arbitri di porta: Jesús Gil Manzano e Carlos Gómez.

 

 

Champions, Benfica-Napoli 1-2, i voti di Vivicentro: è fatta!

Champions, Benfica-Napoli 1-2, i voti di Vivicentro: è fatta!

Il Napoli vince in Portogallo, supera il Benfica e conquista la testa del girone accedendo agli ottavi di finale di Champions League. Questi i voti di Vivicentro.it:

25 Reina 6; 2 Hysaj 6.5, 33 Albiol 5.5, 26 Koulibaly 6, 31 Ghoulam 6.5; 5 Allan 6, 42 Diawara 6.5, 17 Hamsik 6.5 (20 Zielinski 6, dal 27° s.t.); 7 Callejon 7, 23 Gabbiadini 6.5 (14 Mertens 7, dall’11° s.t.), 24 Insigne 6.5 (30 Rog 6, dal 33° s.t.). A disp. 1 Rafael, 11 Maggio, 19 Maksimovic, 8 Jorginho, 30 Rog. All. Sarri 7

a cura di Ciro Novellino

Fidelis Andria- Juve Stabia, le pagelle

Debacle esterna della Juve Stabia che affonda ad Andria per 2-1. Cruz apre le danze di testa, Sandomenico acciuffa il pari ma un errore di Liotti genera l’autogol di Cancellotti che regala i tre punti, meritati, ai padroni di casa. Juve Stabia che perde la vetta della classifica. Ecco le nostre pagelle:

RUSSO 5: Non è in giornata e sbaglia tante volte. Rischia la frittata nella ripresa regalando palla ad Onescu dal limite dell’area

CANCELLOTTI 5: Prova qualche cross ma anche per lui non è una giornata facile. Non ha tante colpe nemmeno in occasione del suo autogol, inevitabile.

ATANASOV 5: La gara è molto fisica e lui cerca di combattere in ogni occasione. Nel finale viene espulso per fallo su Volpicelli

MORERO 4.5: E’ reduce da infortunio e si vede. Lo saltano praticamente sempre.

LIOTTI 4: Altra prestazione negativa. Dopo gli errori contro il Lecce, anche oggi un suo errore regala la vittoria agli avversari. Può capitare di scivolare ma questo episodio è costato la vetta.

SALVI 5: Rischia il rosso già alla mezz’ora. Troppi falli, troppe polemiche e pochi fatti.

CAPODAGLIO 5: Prova incolore anche per il capitano. Una gara fisica come quella di oggi ha penalizzato la sua qualità.

MASTALLI 6.5: Uno dei meno peggio. Cerca di fare quel che può nel marasma generale.

MAROTTA 5: Troppo evanescente, prova qualche giocata ma fine a se stessa. C’è da dire, però, che non era al meglio.

SANDOMENICO 6: Niente di eccezionale la sua prova, nel primo tempo non si vede mai, nella ripresa segna ma non è bastato.

DEL SANTE 5: Gioca meno di mezz’ora e non incide.

KANOUTE 5.5: Porta sicuramente un po’ di brio all’attacco.

RIPA 5: Stesso discorso fatto per Del Sante, fantasma.

LISI: SV

 

 

Benfica-Napoli, le formazioni ufficiali: Sarri conferma Gabbiadini, out Mertens

Napoli e Benfica sono pronte a darsi battaglia. In palio la qualificazione gli ottavi di finale di Champions League. Sono state diramate le formazioni ufficiali: Sarri conferma, ad eccezione di Zielinski, l’ undici che venerdì scorso ha battuto l’ Inter in campionato. Confermato Gabbiadini al centro dell’ attacco con Mertens che parte dalla panchina. Il Benfica giocherà con il 4-2-3-1 con Guedes dal 1′ minuto.

 

BENFICA(4-2-3-1): Ederson; Semedo, Luisao, Lindelof, Almeida; Pizzi, Fejsa, Salvio, Guedes, Cervi, Raul Jimenez.    All. Rui Vitoria.

A disposizione: Júlio César, Andreas Samaris, Kostas Mitroglou, André Carrillo, Rafa Silva, Guillermo Celis, Jardel

 

NAPOLI (4-3-3): Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Allan, Diawara, Hamsik; Callejon, Gabbiadini, Insigne.    All. Sarri

A disposizione: Rafael, Jorginho, Maggio, Mertens, Maksimovic, Zielinski, Rog.

Il Podio Gialloblù di Fidelis Andria – Juve Stabia 2 – 1

 Brutta sconfitta per la Juve Stabia ad Andria. La squadra di Fontana, apatica e prevedibile per tutti i 90 minuti di gioco, capitola contro i padroni di casa

PODIO
Medaglia d’oro: a Salvatore Sandomenico, bravo a capitalizzare l’unica palla gol del match stabiese. L’esterno, quest’oggi schierato a sinistra, si fa vedere poco per larghi tratti della gara ma ha il merito di regalare l’effimera e breve illusione della rimonta della Juve Stabia. Sandomenico si allunga bene sul cross mancino di Marotta, beffando l’estremo difensore pugliese da distanza ravvicinata. Poco altro nella gara del numero 11, come in quella di tutta la Juve Stabia.

Medaglia d’argento: a Paolo Capodaglio, unica lampadina accesa in una stanza buia. La metafora che abbiamo scelto crediamo possa rappresentare bene la partita di Capitan Capodaglio, al solito gagliarda e affidabile, e quella di tutte le altre Vespe, che non sono mai riuscite a prendere il volo. Nei momenti di difficoltà, tanti, la squadra si è sempre affidata a Capodaglio, la cui percentuale di errore, anche in una gara storta come quella di oggi, è bassissima. Quelle rare volte in cui il centrocampista romano è costretto a l’errore, “sceglie” lo sbaglio che porti alle conseguenze meno gravi possibili.

Medaglia di bronzo: ancora ad Alessandro Mastalli, tra i pochissimi ad aver avuto qualche idea concreta. Il giovane centrocampista gialloblù, affiancato da compagni quasi inerti quest’oggi, si è rimboccato maniche e calzettoni, cercando in più occasioni di dare una sveglia alla squadra. Ovviamente i risultati non possono essere sempre come quelli di Caserta e con la Virtus Francavilla, ma le intenzioni del talento classe 96 sono senza dubbio anche oggi da premiare.

CONTROPODIO
Medaglia d’oro: a Daniele Liotti, su cui ricadono ancora una volta gravi colpe. Come purtroppo spesso già accaduto, la sconfitta della Juve Stabia porta il marchio del numero 14 gialloblù, che regala l’autogol vittoria all’Andria perdendo palla in una zona delicatissima. Ci ritroviamo spesso a commentare gravi errori di Liotti, che aveva avuto un ruolo importante anche nell’ultima sconfitta in campionato, quella interna contro il Lecce. La sconfitta di oggi non dipende solo dall’errore del terzino, ovviamente, ma con più attenzione sarebbe stato portato a casa un punto comunque importante. A malincuore, dopo un buon inizio di stagione con due gol in tre partite, ci troviamo a constatare che Liotti non è in grado di essere affidabile nemmeno da seconda linea (leggasi “riserva”). A questo punto è imprescindibile recuperare quanto prima Liviero ed intervenire in modo deciso nel ruolo in sede di mercato di gennaio.

Medaglia d’argento: a tutto il pacchetto arretrato stabiese, ancora in difficoltà. Come sabato scorso, ci troviamo a commentare le indecisioni della difesa di Fontana, insufficiente in tutti i suoi elementi. Avendo già parlato di Liotti, ci soffermiamo si Atanasov e Morero. Il bulgaro è stato come sempre attento e puntuale negli interventi, tappando anche i buchi dei compagni di reparto. Sulla sua prestazione pesano però i due gialli rimediati, uno tra l’altro dopo pochi minuti di gara. Le perplessità coinvolgono anche Santiago Morero, sempre in affanno con la palla tra i piedi. L’argentino, come contro il Francavilla, ha innescato una ripartenza degli avversari che poteva avere effetti micidiali e più volte è apparso in ritardo. Da un difensore della sua esperienza ci si aspetta molto di più. Su Tommaso Cancellotti possiamo dire poco; il suo autogol è stato quasi obbligato e di certo la responsabilità per la rete non può ricadere su di lui.

Medaglia di bronzo: a Stefano Salvi, anche oggi sottotono. La stagione dell’ex Lecce è lontana dai livelli di chi è stato acquistato come calciatore che avrebbe fatto fare il salto di qualità alla squadra. Anche oggi il numero 17 si è visto solo per i tanti, troppi, falli commessi; due ammonizioni in due scampoli di partite tra sabato ed oggi sono decisamente troppe. E’ chiaro che da Salvi non ci si aspettano le geometrie di Capodaglio, sarebbe assurdo chiedergliele, ma una fisicità, un’astuzia, un’esperienza, una grinta ed un dinamismo che al momento, nelle prestazioni del centrocampista, latitano.

Raffaele Izzo

Andria 2 – Stabia 1: le parole del tecnico di casa Giancarlo Favarin VIDEO

Al termine del match perso dalla Juve Stabia 2-1 ad Andria contro la Fidelis, si è presentato in sala stampa il tecnico dei padroni di casa Giancarlo Favarin.

Ecco le sue parole:

“Stiamo vivendo un buon momento di forma e questa vittoria consolida ancora di più il lavoro che stiamo facendo. Abbiamo dettato noi i tempi di gioco e abbiamo sfruttato la nostra fisicità per battere un avversario duro come la Juve Stabia. La vittoria è meritata e ci fa ben sperare per il futuro. Ora avremo tante gare ravvicinate e dobbiamo dosare le forze per arrivare alla sosta nel miglior modo possibile. Contro di noi sarà dura per tutti, inoltre stiamo in un ottimo periodo di forma. Continuiamo così e salviamoci. Poi vedremo. Le vespe sono una grande squadra con giocatori importanti e per me se la giocheranno insieme al Matera, anche se Lecce e Foggia sono dure grandissime squadre”

vivicentro.it/sport/juvestabia-news/

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Roma, squalifica di 2 giornate per Strootman. La società farà ricorso d’urgenza

NOTIZIE AS ROMA – Le decisioni del giudice sportivo Gerardo Mastrandrea sugli episodi relativi alla quindicesima giornata di campionato, sono un vero e proprio fulmine a ciel sereno per la Roma: due giornate di stop inflitte a Kevin Strootman “per simulazione” grazie all’ausilio della prova tv ed una a Danilo Cataldi “per aver strattonato la maglia del giocatore avversario”.
Nessun provvedimento disciplinare, invece, all’indirizzo del biancoceleste Senad Lulic, che nel post Lazio-Roma si era lasciato andare davanti ai microfoni di Mediaset Premium ad alcune infelici dichiarazioni sul difensore giallorosso Antonio Ruediger: “fino a 2 anni fa vendeva cinte e calzini a Stoccarda ed ora fa il fenomeno“. Queste parole sono ancora al vaglio della Procura Federale, che dovrà decidere se la fattispecie  rientra nell’art.1 del codice di giustizia sportiva (relativo all’osservanza dei princìpi di lealtà, correttezza e probità) o all’articolo 11 (che punisce i comportamenti discriminatori). Non si è fatto attendere, invece, il verdetto sull’olandese, reo di aver schizzato acqua su Danilo Cataldi nel corso del’esultanza post gol e, tirato per la maglia dallo stesso giocatore biancoceleste, lasciatosi cadere atterra. Strootman salterà dunque la gara casalinga contro il Milan in programma per lunedì prossimo, nonchè la delicatissima trasferta contro la Juve, vero e proprio spareggio per il primato in classifica.
La Roma, tuttavia, ha già annunciato che farà ricorso d’urgenza avverso la squalifica, puntando ad ottenere l’udienza già per venerdì. Il dg Baldissoni, infatti, intervenuto ai microfoni di Roma Radio, ha appena dichiarato che la società farà tutto ciò che è possibile per tutelare se stessa e la propria gente, “la cui pazienza ultimamente è messa a dura prova”. Baldissoni conclude il proprio intervento invitando nuovamente i tifosi a recarsi in massa all’Olimpico per la gara contro il Milan.

Claudia Demenica

Andria 2 – Stabia 1: le parole del dg delle vespe Clemente Filippi VIDEO

Al termine del match perso dalla Juve Stabia 2-1 ad Andria contro la Fidelis, si è presentato in sala stampa il dg delle vespe Clemente Filippi.

Ecco le sue parole:

“In lega pro ci sono partite del genere con squadre che giocano così e non ti permettono di esprimere le tue idee di gioco. Purtroppo abbiamo perso e fa male perdere così. Ora dobbiamo leccarci le ferite e dobbiamo ritrovare le energie in vista di tutte queste gare ravvicinate che ci penalizzano. Sabato al Menti arriva l’Akragas e dobbiamo ritrovare subito i tre punti per continuare a restare in scia. Tra una settimana andremo a Matera in una gara molto difficile, per una negligenza ci ritroviamo una gara in più in un periodo già pieno di impegni, purtroppo è stato deciso così e dispiace perché non ci aiuta.”

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Andria 2 – Stabia 1: le parole del capitano delle vespe Paolo Capodaglio VIDEO

Al termine del match perso dalla Juve Stabia 2-1 ad Andria contro la Fidelis, si è presentato in sala stampa il capitano delle vespe Paolo Capodaglio.

Ecco le sue parole:

“Siamo abituati a risultati molto positivi è chiaramente la sconfitta odierna lascia l’amaro in bocca. Purtroppo tutte le gare non sono uguali e capitano le gare storte come quella di oggi. Dopo il pareggio pensavamo di poterla vincere, poi è capitato l’errore e l’abbiamo persa. Il primo tempo lo abbiamo regalato giocando come volevano loro, nella ripresa siamo migliorati di molto ma questo non è servito. Gli infortuni chiaramente ci penalizzano ma una squadra che vuole vincere deve essere più forte di queste cose. Ora dobbiamo rifarci sabato in casa contro l’Akragas. Gli impegni ravvicinati non aiutano lo spettacolo ma ci tocca, superiamo l’amarezza e ripartiamo già sabato.”

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Andria 2 – Stabia 1: le parole del tecnico delle vespe Gaetano Fontana VIDEO

Al termine del match perso dalla Juve Stabia 2-1 ad Andria contro la Fidelis, si è presentato in sala stampa il tecnico delle vespe Gaetano Fontana.

Ecco le sue parole:

“Loro hanno cercato di giocare la partita dal punto di vista fisico e noi abbiamo fatto quello che volevano loro discostandoci dalla nostra idea di gioco. L’errore di Liotti può capitare, era dispiaciuto è in panchina piangeva. Sente la responsabilità dell’errore ma può capitare a tutti. L’Andria non ha creato nessuna azione pericolosa, hanno giocato solo fisicamente e noi non abbiamo le caratteristiche per fare la guerra. Noi abbiamo un’idea di gioco e abbiamo sbagliato ad allontanarci dal nostro gioco. Nella ripresa abbiamo ripreso a giocare e abbiamo fatto meglio. Noi cerchiamo di arrivare alla vittoria tramite il gioco e la manovra, contro quest’Andria non ci siamo riusciti. Ora dobbiamo recuperare le energie per sabato. Liviero non è ancora in condizione e si sta curando, schiererò chi sta meglio anche se abbiamo tanti indisponibili compreso Atanasov espulso.

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Andria vs Juve Stabia - CRONACA

JUVESTABIA – NEWS

Fidelis Andria vs Juve Stabia 2-1 CRONACA

Diciassettesima giornata di campionato per la Juve Stabia di mister Gaetano Fontana che è imp

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Fidelis Andria vs Juve Stabia 2-1 CRONACA

Diciassettesima giornata di campionato per la Juve Stabia di mister Gaetano Fontana che è impegnata al degli Uivi di Andria contro la Fidelis di Mister Giancarlo Favarin. Giornata fredda con cielo coperto in terra pugliese, con lo stadio “Degli Ulivi” che registra una buona presenza di pubblico considerata la giornata feriale e l’orario non proprio comodo. Circa 50 stoici tifosi giunti da Castellammare per sostenere i ragazzi di Fontana.

I pugliesi vogliono continuare la striscia di 8 risultati utili consecutivi. Le vespe, invece, devono vincere per restare in vetta alla classifica e dare continuità alla vittoria di misura con il Virtus Francavilla di 2 giorni fa al Menti.

Il manto erboso dello stadio pugliese sembra in discrete condizioni anche se sono presenti delle evidenti buche.

Ecco le formazioni ufficiali:

FIDELIS ANDRIA (3-5- 2): POLUZZI, TARTAGLIA, AYA, RADA, COLELLA, ONESCU, MATERA, PICCINNI, TITO, CRUZ, CIANCI.

A DISPOSIZIONE: POP, CILLI, VALOTTI, VOLPICELLI, FALL, MASIERO, STARITA, BERARDINO, CURCIO, IMBRIOLA, ANNONI, KLARIC.

ALLENATORE: GIANCARLO FAVARIN

JUVE STABIA (4-3- 3): RUSSO, CANCELLOTTI, ATANASOV,MORERO, LIOTTI, CAPODAGLIO, MASTALLI, SALVI, MAROTTA, DEL SANTE, SANDOMENICO.

A DISPOSIZIONE: BACCI, KANOUTE, ZIBERT, CAMIGLIANO,IZZILLO, PETRICCIUOLO, ESPOSITO, LISI, RIPA, ROSAFIO.

ALLENATORE: GAETANO FONTANA

ARBITRO: F. Dionisi


PRIMO TEMPO

1’: partiti!

3’: Cruz si libera di Atanasov e punta l’ara avversaria, il difensore della Juve Stabia lo mette a terra e viene ammonito.

4’: VANTAGGIO DELLA FIDELIS ANDRIA – Sul punto di battuta va l’ex Tito che scodella in mezzo, la difesa della Juve Stabia si lascia sorprendere e Cruz indisturbato batte Russo per il vantaggio della Fidelis.

6’: Altra punizione dal limite per la Fidelis Andria, ancora Tito da punizione serve Cianci fuori area che per fortuna della Juve Stabia calcia debolmente verso Russo.

31’: Piccinni va vicino al raddoppio con un saetta che termina la corsa sopra la traversa di poco.

31’ Esce Del Sante entra Ripa

Dopo un minuto di recupero finisce il primo tempo con la Fidelis Andria meritatamente in vantaggio. La Juve Stabia praticamente non scende in campo e lascio il pallino del gioco ai locali che aggrediscono le vespe in ogni parte del campo. Troppo scarso numericamente il centrocampo delle vespe per reggere i 5 uomini schierati da mister Favarin.

SECONDO TEMPO

46’: inizia la ripresa!

50’: OCCASIONE FIDELIS! Russo perde palla al limite dell’area e Onescu per poco non segna con un pallonetto

55’: Solo Andria in campo, Cianci non riesce a buttarla dentro da due metri

60’: Cambio Juve Stabia, fuori Salvi e dentro Kanoute

65’: GOOOOL DELLA JUVE STABIA!!! Cross tagliato di Capodaglio per Sandomenico che a tu per tu con Poluzzi pareggia i conti

67’: Occasione Andria, Aya di prima dal limite dell’area tira ma Russo blocca

70’: Gol dell’Andria: perde palla a centrocampo e riparte l’Andria, Tartaglia mette una bella palla al centro e Cancellotti fa autorete

74’: cambio Juve Stabia, esce Liotti entra Lisi

75’: Triplo cambio Andria, fuori Tito, Matera e Cruz dentro Curcio, Volpicelli, Berardino

84’: ammonito Piccinni

90’: quattro di recupero

92’: espulso Atanasov

94’: finisce cosi. Un’orribile Juve Stabia perde 2-1 ad Andria. Appuntamento sabato alle 14.30 al Menti per Juve Stabia- Akragas

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Aperto il totopremier – L’idea di Renzi: andare al voto a febbraio.

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È aperto il totopremier per Palazzo Chigi, con in pole position Graziano Delrio, Pier Carlo Padoan e Pietro Grasso.

Il piano di rottura del premier sconfitto

L’idea confidata a tre dei suoi: arrivare al voto a febbraio, da candidato, con il governo dimissionario

ROMA – Al piano nobile di palazzo Chigi mancano pochi minuti al Consiglio dei ministri che Matteo Renzi non avrebbe mai voluto celebrare, perché si tratta di dimettersi e di sciogliere le righe, ma in un capannello di pochi ministri il capo del governo intrattiene i suoi interlocutori con un ragionamento inatteso e spiazzante: «Per come si è svolta la campagna referendaria e poi il voto, io credo che quel 40% “appartenga” tutto al Pd. Il Sì ha ottenuto più di 13 milioni di voti e quindi circa 2 milioni in più rispetto a quelli ottenuti alle Europee. Per questo vi dico che a noi potrebbe convenire puntare ad elezioni anticipate, da fare il prima possibile. Con quale governo? Con questo!». A chi, come Dario Franceschini, obiettava la fattibilità di un piano così hard, Renzi ha aggiunto: «Possiamo fare un quarto governo non eletto? E quanto all’ Italicum sub-iudice della Corte Costituzionale, potremmo recepirne le indicazioni ed andare subito al voto».

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Quello che si muove dietro le quinte è un Matteo Renzi molto più inquieto, “irregolare” e dirompente rispetto a quello apparso l’altra sera, 75 minuti dopo la chiusura delle urne referendarie. Con quel discorso da “statista” che aveva preso atto della volontà contraria degli elettori e lo aveva fatto con tratti di umanità che non aveva mai lasciato trasparire, a dispetto dei consigli dei guru della comunicazione. Dunque, un Renzi così tosto da ipotizzare uno scenario davvero di rottura: rimuovere la sconfitta referendaria e presentarsi da candidato premier alle elezioni anticipate col governo dimissionario. Uno scenario da brivido per tutti quei notabili del Pd che vedono in Renzi l’unico responsabile della batosta e infatti, se il piano del capo del governo si concretizzasse, le obiezioni di Dario Franceschini sarebbero destinate a trasformarsi in scontro. Se non cambieranno le cose, la linea di Renzi è chiara: domani la direzione del Pd sarà chiamata a votare un documento col quale si chiedono «elezioni prima possibile».

Perché oramai il disegno di Renzi è tracciato ed è quello di arrivare come candidato premier alle prossime elezioni Politiche, da celebrare il prima possibile. Mission da conseguire con ogni possibile escamotage. Dimettendosi anche da segretario del Pd. Un gesto clamoroso e plateale. per rifarsi una “verginità” e presentarsi al momento “giusto” all’appuntamento delle Primarie. L’”opzione-Cincinnato” è stata illustrata ieri mattina da Renzi nel colloquio con il Capo dello Stato, che ha usato tutte le perifrasi possibili per dissuaderlo. Con successo, pare. Anche perché Renzi ha capito che uscire di scena e rientrarci potrebbe risultare troppo macchinoso.

E d’altra parte una volta uscito da palazzo Chigi, per riconquistarsi la candidatura, per Renzi ci sarebbe una sola strada: vincere le Primarie del Pd. E per vincerle, può essere utile un accordo con l’ala “democristiana” del Pd. Le truppe di quest’area sono controllate dal ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, che ha cominciato a dire in queste ore che «se si dovesse fare un governo politico», si dovrebbe tener conto di chi ha un peso dentro il partito. Cioè lui medesimo. Ma Renzi sa che da Franceschini non potrà mai venire un impegno formale a dimettersi, una volta fatta la legge elettorale. Renzi ha un rapporto personale migliore col ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, più cattolico che ex democristiano, le cui quotazioni ieri sono molto salite ma che deve scontare l’ostilità sorda di Franceschini. Per la guida di un governo politico di breve durata corre il ministro Paolo Gentiloni, che avrebbe l’aplomb ma è troppo vicino a Renzi per poterla spuntare. Ecco perché, nel gioco dei veti contrapposti, potrebbero riprendere quota i candidati (ieri in caduta) ad un governo breve: il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e il presidente del Senato Pietro Grasso.

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vivicentro/L’idea di Renzi: andare al voto a febbraio
lastampa/Il piano di rottura del premier sconfitto FABIO MARTINI

Renzi è tentato dall’idea di ”mollare tutto”

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Per le dimissioni si dovrà attendere qualche giorno ma comprendere il futuro politico di Renzi è una questione ben più complessa. Il premier ha parlato con Francesco Bei de La Stampa poco dopo il suo incontro al Quirinale e gli ha confessato che è tentato dall’idea di “mollare tutto”.

Renzi adesso è tentato dall’anno sabbatico: “Voglio togliermi di torno”

Il premier: ma nel Pd mi chiedono di restare. Sms a Merkel: “Non torno indietro”

ROMA – «Devo staccare. Voglio prendermi una vacanza con Agnese». E’ passata una notte e Matteo Renzi ha sbollito solo in parte la rabbia e la delusione per il risultato del referendum. Chiamato al Colle, il capo dello Stato lo avvolge con lunghi ragionamenti sulla stabilità e lo sostiene cercando di frenarne la tentazione di mollare tutto e subito.

Mollare – oltre la poltrona a palazzo Chigi anche quella da segretario del Pd – questo è il vero desiderio del premier. Il quale confida a Mattarella qual è adesso il suo sogno segreto: «Mi piacerebbe staccare per davvero, prendermi un sabbatico, magari un anno negli Stati Uniti, ma i miei amici del Pd non me lo permettono».

Le pressioni del Presidente alla fine fanno breccia sul capo del governo. Che quando scende dal Quirinale riferisce ai suoi di essersi piegato. «Io sinceramente avrei evitato, non sarei rimasto un minuto di più, ma è un fatto di serietà istituzionale e prima di tutto viene l’Italia. Non voglio passare per uno che fa i capricci, un bambino viziato che se ne va con il broncio. Quindi proseguiamo fino alla legge di stabilità». La garanzia che Renzi riesce a strappare a Mattarella è che anche il Capo dello Stato si adopererà con il presidente Grasso affinché l’iter della Finanziaria in Senato sia il più rapido possibile e si arrivi all’approvazione definitiva entro una manciata di giorni. Senza tornare alla Camera.

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La tentazione di Renzi, viaggio nel popolo del No
Aperto il totopremier – L’idea di Renzi: andare al voto a febbraio.

Renzi lo ripete ai suoi dopo essersi congedato nel pomeriggio dai ministri con un brindisi a palazzo Chigi. «Il mio obiettivo è togliermi subito di qui. Sembra assurdo ma non riesco ad andarmene. Di solito i miei predecessori facevano le barricate per restare, io invece voglio togliermi di torno e non ce la faccio». La soluzione è il compromesso raggiunto con il Capo dello Stato, una soluzione a tempo. Costretto suo malgrado a restare in carica, in realtà Renzi si comporta come se già fosse uscito da quel portone. E il primo segnale è stato quello di cancellare tutti gli appuntamenti previsti nei prossimi giorni, atteggiandosi di fatto a premier dimissionario. Ma tra l’intenzione e la realtà ci passa in mezzo il Parlamento e le procedure della sessione di Bilancio. Perché se è vero che Mattarella ha garantito di dare una mano, la verità è che nessuno può impedire al Senato di emendare in lungo e in largo la legge approvata da Montecitorio. E’ il bicameralismo perfetto, bellezza, e gli italiani in maggioranza hanno mostrato di averlo in gran conto. Se la Finanziaria dovesse subire rilevanti modifiche, come ad esempio chiede Forza Italia con i suoi capigruppo (“via i bonus, le mance elettorali, i miliardi regalati senza coperture”), la legge dovrebbe tornare alla Camera e allora addio al progetto di lasciare palazzo Chigi già entro la fine di questa settimana. Renzi ne è consapevole: «Le opposizioni, se vogliono che me ne vada subito, mi devono dare una mano».

Quanto alla legge elettorale per il Senato o alle modifiche da fare all’Italicum, pure da concordare con le opposizioni, il premier fa spallucce: «Io non me ne occupo, con quelli non parlo, ci penserà il Parlamento». Insomma, il morale è ovviamente sotto i tacchi, ma appena gli si nominano gli avversari Renzi torna Renzi: «Voglio vedere adesso cosa riusciranno a fare». Dei progetti per il futuro, di cosa accadrà al partito, è ancora presto per parlare. Al momento i pochi di cui si fida veramente lo stanno martellando con un mantra: «Sei a capo di un fronte riformista che si riconosce nella tua leadership. Un fronte che, con questo referendum, ha dimostrato di avere la maggioranza relativa del paese». E’ quello che ha scritto Luca Lotti nel suo tweet: «Abbiamo vinto col 40% nel 2014. Ripartiamo dal 40% di ieri!». Non sarà facile, l’idea di ritirarsi dalla scena pubblica lo sta davvero solleticando. Un piccolo segnale lo si è colto ieri quando, nella riunione più ristretta a palazzo Chigi, si è parlato delle consultazioni al Quirinale. E Renzi ha detto chiaro e tondo che non ha molta voglia di stare ancora sotto i riflettori. «Non so se andrò io, preferirei mandare i vicesegretari. Vediamo, l’importante è che non sembri uno sgarbo al capo dello Stato».

Quello che al premier ha fatto piacere è il sostegno che sta arrivando in queste ore sia al Pd che a palazzo Chigi da tanti cittadini che gli chiedono di «non mollare» e lo ringraziano per essersi speso senza riserve in campagna elettorale. Nulla ovviamente che possa far dimenticare quella massa enorme di elettori che gli ha votato contro. «Abbiamo commesso errori, non c’è dubbio, non possiamo prendercela con chi vota». Nella lunga giornata di ieri il centralino di palazzo Chigi ha smistato anche molte telefonate di leader europei che volevano esprimere personalmente il loro rammarico per le dimissioni. Alcuni provando anche a convincerlo a restare. Con Angela Merkel invece ogni formalità è superata da tempo, i due si stimano e si sono scambiati i rispettivi cellulari. Così «Angela» già nella serata di domenica, con uno scambio di sms, ha saputo dal diretto interessato quello che sarebbe accaduto: «Non torno indietro».

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De Laurentiis e i conti al Napoli: l’eliminazione dalla Champions sarebbe dura da digerire

De Laurentiis e i conti al Napoli: l’eliminazione dalla Champions sarebbe dura da digerire

Scrive l’edizione nazionale de La Repubblica di oggi: L’ago della bilancia è il fascinoso scontro diretto di stasera contro il Benfica, in cui la convalescente squadra di Maurizio Sarri si gioca il passaggio agli ottavi di Champions: un traguardo raggiunto solo una volta dal club di De Laurentiis, che per l’occasione ritorna in trasferta e guiderà la carica dei tremila tifosi al seguito nel monumentale stadio “Da Luz” di Lisbona. Ballano, oltre al prestigio internazionale, anche una (potenziale) trentina di milioni: garanzia di continuità ad alti livelli e di ulteriori investimenti sul mercato, fondamentali pure per rilanciare la sfida in campionato alla Juventus. La convergenza di interessi è totale, insomma. I giocatori hanno la possibilità di farsi largo tra le grandi d’Europa. I tifosi pregustano a loro volta l’impresa e Aurelio De Laurentiis si prepara invece a fare un po’ di conti, alla vigilia di una sfida che avrà un peso specifico enorme sulle finanze del Napoli. La qualificazione porterebbe infatti in dote 6 milioni di premi per il superamento della fase a gironi, da moltiplicare per cinque con i successivi incassi che sarebbero poi garantiti dalla vendita dei biglietti e dai diritti tv, la fetta più grossa della torta destinata alle magnifiche 16 della Champions League. Tra queste c’è già la Juve, che gli azzurri sperano di imitare superando il difficile esame del Benfica. Il bivio della stagione è in Portogallo. Per il Napoli sarà come un referendum, anche se la stabilità della poltrona di Sarri non dipende dalla notte del Da Luz. Ma la retrocessione in Europa League sarebbe uno smacco per tutti: tecnico, giocatori e società, con il danno economico che rischia di essere perfino più traumatico di quello sportivo.

Hamsik suona la carica: “Andiamo a vincere!”

Le sue parole

Il Napoli scenderà in campo con qualche certezza in più degli avversari. Marek Hamsik ha invitato tutti a non fare calcoli: “È uno spareggio e dovremo affrontarlo senza condizionamenti piscologici, puntando a conquistare i tre punti. Ci giochiamo il futuro in 90’, sapendo tuttavia di avere la forza per passare il turno. Siamo venuti a Lisbona per fare il nostro solito calcio e non per difenderci. Avremo la testa libera e non penseremo a ciò che starà accadendo a Kiev. Siamo costretti a giocarci tutto in una sola gara per il gol in fuorigioco concesso al Besiktas al San Paolo. Un gravissimo errore che ci ha penalizzati. Ma adesso pensiamo al Benfica. Dovremo avere la testa solo su di noi e giocare senza calcoli, per prendere i tre punti e vincere il girone. Non siamo capaci di speculare. Gli ultimi venti minuti saranno a alto rischio, dato che somiglia a una eliminazione diretta”.