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7 dicembre: ”Nascita del partito di Matteo”

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Nei piani di Renzi c’è un congresso immediato che consenta di ripensare il Pd, per Marcello Sorgi il 7 dicembre va in archivio come “la giornata che segna la nascita del partito di Matteo”.

Così nasce il partito di Matteo

Il 7 dicembre verrà ricordato, non solo come il giorno delle dimissioni formali del premier e della fine del suo governo, ma anche del battesimo del Partito di Renzi. Un partito nuovo, nato domenica nelle urne del referendum in cui la riforma costituzionale è stata sconfitta, ma oltre tredici milioni di elettori hanno votato «Sì». Un partito che forse non sarà del 40 per cento, il numero magico che ha accompagnato fin qui la carriera del leader del Pd – dalla sconfitta alle primarie del 2012 contro Bersani, alla vittoria alle Europee del 2014, alla crisi di governo, provocata dall’exploit del «No» al 60 per cento -, ma secondo gli studiosi dei flussi elettorali può puntare tranquillamente al consenso di un italiano su quattro, una percentuale ragguardevole, per giocare nella nuova (o vecchia?) stagione che sta per aprirsi del ritorno al proporzionale e alla Repubblica partitocratica.

Renzi ha detto che i risultati referendari, a suo giudizio, hanno abbattuto la riforma, il Parlamento che l’aveva votata sei volte e il governo che conseguentemente va a casa.

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Ma non lui, che solo temporaneamente si fa da parte per prepararsi alle prossime elezioni, portando il bilancio dei suoi mille giorni, le riforme fatte e non fatte, il miglioramento delle condizioni del Paese, che magari avrebbe voluto più consistente ma considera non trascurabile. Va da sé che Renzi, anche se non lo ha detto esplicitamente, considera irrimediabile la frattura aperta dalla minoranza del suo partito schierandosi con il «No»; e per definire i contorni della sua iniziativa guarda al popolo del «Sì» e alla linea di fondo che ha accompagnato il suo lavoro a Palazzo Chigi, «più diritti e meno tasse»: sarà questo lo slogan con cui si ripresenterà presto davanti agli elettori. Guardando, a sinistra, non ai suoi avversari interni, che sdegnosamente non ha neppure citato, ma al progetto dell’ex sindaco di Milano Pisapia: mirato, tra molte difficoltà, a riunire in Italia le possibili frange di uno schieramento frastagliato, dentro e fuori il Pd, con la sola discriminante di volersi impegnare in una prospettiva riformista, e non nella serie infinita di vendette che animano il partito dalla sua fondazione. L’addio a D’Alema, Bersani, Speranza e agli ex comunisti del «No» non potrà certo essere stabilito nei termini di uno sfratto: ma è ormai consumato, e Renzi, sforzandosi di non mostrare rancore, ha fatto capire che non intende tornare indietro. Del resto, bastava guardare sotto la sede del Nazareno la folla degli iscritti divisa in due schiere che stavano per venire alle mani, per capire che la separazione tra le due anime del Pd, che dev’essere ancora formalizzata al vertice, nella base è già avvenuta.

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Resta ancora da capire quali saranno le conseguenze della svolta di ieri sulla crisi. Renzi non parteciperà neppure alle consultazioni, al Presidente della Repubblica ha spiegato che è disposto ad appoggiare un nuovo governo, per il tempo breve necessario all’approvazione della nuova legge elettorale, solo se anche gli altri partiti di opposizione saranno disposti a condividerne la responsabilità. In altre parole, pur rispettoso delle prerogative del Capo dello Stato, si dichiara indisponibile a pagare il conto presentato dagli elettori a Bersani nel 2013, dopo che il centrodestra era passato all’opposizione e il peso delle scelte del governo Monti era ricaduto per intero sulle spalle del centrosinistra.

Il Quirinale avvia oggi le consultazioni: ma a parte Berlusconi, che non s’è pronunciato chiaramente, Salvini, Meloni e Grillo hanno già detto che vogliono il voto. Se non ci saranno novità, dunque, a Mattarella non resterà che decidere se mandare in Parlamento un governo del Presidente, tecnico o istituzionale, a cercarsi la maggioranza, oppure, a sorpresa, in assenza di alternative, chiedere a Renzi di fare il bis.

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Renzi è salito al Quirinale: Gentiloni o Padoan, i favoriti per guidare il nuovo governo

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Renzi è salito al Quirinale per formalizzare le dimissioni. Con Mattarella un colloquio dai toni cordiali che cancella le tensioni dei giorni scorsi. I favoriti per guidare il nuovo governo sono Gentiloni o Padoan.

Il piano di Matteo: resa dei conti nel Pd. Gentiloni o Padoan a Palazzo Chigi

I sospetti su Franceschini, che avrebbe cercato una sponda con Berlusconi

ROMA – È sera, l’auto corre veloce verso Pontassieve, Matteo Renzi ha bisogno di mettere una distanza fisica e mentale tra sé e la Capitale. «Mi tolgo dalla scena, vado via con un atto di dignità politica», dice.

Il governo è caduto in piedi, con 173 senatori che hanno votato la fiducia. Adesso è il momento di valutare la tattica più giusta per arrivare all’obiettivo, contare gli amici e difendersi dai nemici.

Perché il progetto ormai è delineato e non confligge con quel «percorso ordinato» che ha in mente il capo dello Stato: consentire la nascita di un nuovo governo che duri tutto il tempo necessario ad approvare una nuova legge elettorale, mettere in sicurezza i conti e le banche, non far sfigurare l’Italia al G7 che si terrà a maggio in Sicilia. Un esecutivo guidato da una personalità riconosciuta a livello internazionale. E ci sono, agli occhi del segretario Pd, vari profili sia interni che esterni al governo a cui affidare questo incarico. Un poker con le facce di Pier Carlo Padoan, Paolo Gentiloni, ma anche Giuliano Amato o Romano Prodi. Per i nomi è ancora presto, «non si possono bruciare le tappe», confida ai suoi il premier dimissionario.

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Ma Renzi, per raggiungere la meta, ha bisogno che la crisi si svolga davanti al Paese, che vengano squadernate chiaramente le responsabilità di tutti i giocatori. A partire naturalmente dalle opposizioni. «Devo andare a vedere le loro carte», dice Renzi. Per questo le consultazioni che inizieranno oggi al Quirinale assumono un valore fondamentale. I grillini dovranno ammettere che per approvare una nuova legge elettorale, fosse anche l’estensione dell’Italicum al Senato, bisogna dar vita a un nuovo governo e aspettare la sentenza della Consulta a fine gennaio. Lo stesso dovrà ammettere Berlusconi, per fare una legge elettorale che vada bene a tutti non bastano poche settimane, secondo la previsione di Renzi «occorreranno sei mesi». Senza contare la data fatidica del 16 settembre, quando per i parlamentari di prima legislatura scatterà il diritto alla pensione.

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Insomma, il leader del Pd, prima di acconsentire alla nascita di un nuovo governo, ha la necessità che M5S, Salvini e Berlusconi si espongano. «Io non ho paura di votare – ripete in privato – e non posso certo farmi dire da questi che diamo vita di nuovo a un governo non eletto che tradisce il popolo. Devono essere loro, le opposizioni, a chiederci di far proseguire la legislatura».

E lui, Renzi, adesso cosa farà? Davvero non succederà a se stesso? L’interessato lo esclude in maniera categorica. «Il Renzi-Bis esiste solo se me lo chiedono Grillo e Salvini». Ovvero è un’ipotesi dell’irrealtà. Nelle conversazioni di queste ore con i fedelissimi è un altro il compito che si assegna. Si dedicherà in toto al partito. E farà piazza pulita dei suoi oppositori. Con un congresso, certo. Da fare il prima possibile, «subito», soprattutto in caso di accelerazione sul governo. Insomma, nella testa del segretario il nuovo esecutivo Padoan o Gentiloni durerà il tempo necessario, anche un anno se serve. «Nel frattempo io rifaccio la squadra al partito e preparo la ricandidatura alle politiche». L’ex premier è convinto che lo spazio ci sia, la sconfitta al referendum, invece di abbatterlo, sembra averlo galvanizzato. Parla di migliaia di mail arrivate al partito, di «tanta gente incazzata che ha voglia di battersi», di un boom di iscrizioni: «E’ come il popolo dei fax, come quando la gente piangeva dopo la caduta di Prodi». Un movimento di popolo quindi, non una questione interna al Pd e alle sue eterne lotte fratricide. Certo, oltre al ruolo giocato in pubblico e in campo aperto dalla minoranza bersaniana e da D’Alema, in queste ore Renzi sta considerando anche quello che starebbe svolgendo dietro le quinte il principale «stakeholder» del partito: Dario Franceschini. Con il quale dire che è calato il gelo è un eufemismo. Il segretario non si fida affatto, pensa che il ministro stia giocando in queste ore una sua partita personale. Cercando persino, così gli è stato riferito, la sponda di Berlusconi per pugnalare il leader del suo partito.

La cosa che più lo ha fatto imbestialire è il sospetto che Franceschini stia lavorando per farlo litigare con Mattarella. O per accreditare all’esterno l’immagine di un diverbio tra il segretario Pd e il capo dello Stato. Anche per regolare questi conti servirà il congresso prossimo venturo.

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lastampa/Il piano di Matteo: resa dei conti nel Pd. Gentiloni o Padoan a Palazzo Chigi FRANCESCO BEI

Cagliari e Torino, poi la cena annuale: ecco la data

Prima Cagliari e Torino, poi lo scambio di auguri nella cena annuale

La cena di Natale, una consuetudine in casa Napoli. Come ogni anno, anche in questo mese di dicembre ci sarà con la squadra al gran completo. Secondo quanto riferisce l’edizione odierna de La Repubblica, è stato fissato l’appuntamento per lo scambio di auguri di fine anno, in programma il 18 dicembre. Il 2016, grazie all’exploit in Champions, si avvia a terminare in bellezza.

Juve e Napoli hanno un vantaggio non da poco: giocheranno il ritorno in casa

Juve e Napoli hanno un vantaggio non da poco: giocheranno il ritorno in cas

La Gazzetta dello Sport scrive sulle possibili avversarie di Juve e Napoli agli ottavi di finale di Champions. Il club azzurro giocherà l’andata in trasferta il 14–15/02/17 o 21–22/02/17. Mentre la gara di ritorno si disputerà al San Paolo in una delle seguenti date: 07–08/03/17 o 14–15/03/17: “Bianconeri e azzurri avranno almeno il vantaggio di giocare il ritorno davanti ai propri tifosi. Il regolamento prevede inoltre che negli ottavi di finale non si possano affrontare due squadre dello stesso Paese, un vincolo che eviterà la sfida francese Psg-Monaco, impedirà al Manchester City (secondo) di affrontare Arsenal e Leicester (prime) e al Siviglia e al Real, di incrociare Barcellona e Atletico. Per Juventus e Napoli le avversarie possibili sono 7: tutte le seconde classificate dei vari gironi con l’eccezione, naturalmente, di quella del proprio gruppo. Quindi, per la Juve: Bayern Monaco, Real Madrid, Manchester City, Psg, Leverkusen, Benfica e Porto. Le possibili avversarie per il Napoli saranno invece: Bayern, Real Madrid, City, Psg, Siviglia, Leverkusen e Porto. Quattro tra i club più forti e ambiziosi d’Europa (Bayern, Real, City e Psg) 4 da affrontare con attenzione e nessuna cenerentola”.

Gabbiadini triste, Sarri l’ha confortato nel post-Lisbona

Gabbiadini triste, Sarri l’ha confortato nel post-Lisbona

La Gazzetta dello Sport scrive un retroscena legato a Manolo Gabbiadini: “L’unico volto triste che si aggira a Castel Volturno, è quello di Manolo Gabbiadini, deluso per l’ennesima opportunità avuta, ma non capitalizzata. A confortarlo, tuttavia, ci ha pensato Maurizio Sarri che nel dopo partita di Lisbona, ha lasciato intendere che non vorrebbe perderlo sul mercato di gennaio. Ma, intanto, su di lui sono pronti a fiondarsi alcuni club europei. In Premier League lo Stoke City è disposto a spendere fino a 20 milioni per ingaggiarlo, in Bundesliga, Schalke 04 e Wolfsburg hanno confermato il rispettivo interesse, non nuovo, per l’attaccante. L’impressione è che sarà lo stesso Gabbiadini a chiedere di andare: per lui, a Napoli, lo spazio andrà a restringersi di parecchio col rientro di Milik e con l’arrivo di Pavoletti”

Cannavaro: “La Champions è uno sfizio, Napoli è l’occasione giusta per vincere lo scudetto!”

Le sue parole

Fabio Cannavaro che all’edizione odierna de Il Mattino ha rilasciato una lunga intervista: “Piedi per terra. Ripeto, piedi per terra. Anche io avrei detto le stesso cose di Sarri dopo la vittoria di Lisbona: se il Napoli vuole dimostrare che è una grande squadra, domenica deve andare a vincere a Cagliari. La Champions è uno sfizio, perché i muscoli bisogna mostrarli in campionato. Il Napoli non può vincere la Champions: può andare avanti ancora per qualche turno ma poi si fermerà. Mentre può contendere lo scudetto alla Juventus fino alla fine, anche se non sarà una missione semplice. Ma può farcela. O almeno può tentare. E allora gli ottavi di finale devono essere la spinta per dimostrare anche in Italia quanto il Napoli sia forte. Il doppio impegno è per campioni veri, campioni nella testa. Questo Napoli è pieno di risorse, però deve dimostrarlo. E lo deve dimostrare a Cagliari, perché è lì che il tecnico azzurro capirà il valore di questo Napoli. Lo ammetto, un po’ tutte mi stanno deludendo: vedo le difficoltà del Bayern di Ancelotti e mi sorprendo da vederlo inseguire il Lipsia in Bundesliga. Vedo appannati anche il Psg e il Manchester City in questa fase, dunque faccio fatica a fare un solo nome. Non mi sembra che alla luce delle gare viste fino ad adesso ci sia una formazione davvero imbattibile. Magari esce una sorpresa… Sarri? Si vede che è uno che studia i dettagli, che prepara ogni cosa, anche le rimesse laterali. È un allenatore che ha dato un gioco e una identità alla sua squadra, che è riuscito a creare un equilibrio tra forza e qualità. Il Napoli è una squadra che attacca gli spazi, compatta, che non aspetta mai gli avversari, che gioca sempre a testa alta. Come contro il Benfica. Può essere l’anno giusto per il campionato, è un peccato perdere questo treno. Il Napoli può inserirsi nella lotta per il primo posto approfittando di questa situazione. Chi porterei in Cina? Hamsik. La sua è una stagione favolosa. È un leader autentico, un fuoriclasse”.

Hamsik: “Ho detto no a Juve e Milan, zero clausole: meglio un trofeo qui che 10 altrove”

Le sue parole

Marek Hamsik ha rilasciato una lunga intervista a So Foot: “Non ho neppure bisogno di una clausola liberatoria: da qui non mi muovo. Anch’io avrei potuto andarmene. Cinque anni fa mi voleva il Milan. L’anno scorso, la Juventus. Alla fine non è successo niente perché ho sentito davvero la fiducia di allenatore e presidente che volevano che restassi. Lo prova il fatto che non c’è nessuna clausola liberatoria perché né io né il presidente ne abbiamo bisogno. Qui a Napoli la gente mi vuole troppo bene, non potrei andarmene. Per me sarebbe ancora più bello vincere anche solo un grande trofeo con il Napoli che dieci con un’altra squadra. Allora, spero di vincerlo un giorno. Sono fiero di ciò che ho fatto e di quello che farò. Sono troppo legato a questa città per vedere le cose diversamente, qui c’è un atmosfera unica. Napoli è una città a parte in Italia, strana, ma soprattutto bella. Appena arrivai i tifosi mi fecero subito capire che il calcio veniva prima di tutto. A Brescia giocavo davanti a 2-3 mila persone. A Napoli ce n’erano altrettanti solo per la presentazione. Con me c’era Lavezzi, un piccoletto, con i capelli lunghi, vestito male. Oggi invece ha molto stile. È un personaggio straordinario, ottimista, positivo, ma in campo un guerriero”.

De Laurentiis stanzia il budget per la punta: Pavoletti in pole

De Laurentiis stanzia il budget per la punta: Pavoletti in pole

Come riporta Il Corriere dello Sport, il Napoli spenderà una cifra vicina ai 26 milioni per avere l’attaccante che serve nel mercato di gennaio. De Laurentiis vuole investire bene e scegliere la punta più idonea agli schemi di Sarri. Il nome in pole è quello di Leonardo Pavoletti del Genoa che già ad agosto fu ad un passo dalla firma con gli azzurri. Il suo entourage è al lavoro con il Napoli e si cerca di chiudere in anticipo per dare subito a Sarri la punta. Le altre tre alternative portano a Nikola Kalinic che è il sogno segreto di De Laurentiis. Più defilati Zaza e Muriel.

Segui la diretta radio – Juve Stabia, il programma del fine settimana

Segui la diretta radio – Juve Stabia, il programma del fine settimana

Questo il programma del fine settimana delle Vespette:

Berretti: turno di riposo

Under 17: Paganese – Juve Stabia domenica 11 ore 14 stadio Borsellino di Volla (diretta su ViViRadioWeb dalle ore 13:45)

Under 15: Paganese – Juve Stabia domenica 11 ore 12 stadio Borsellino di Volla (diretta su ViViRadioWeb dalle ore 11:45)

Under 16: Juve Stabia – Puteolana domenica 11 ore 15 stadio Menti

2003: Juve Stabia – V.Riccio domenica 11 ore 12.30 stadio Menti

2004: Juve Stabia – Real Stabia domenica 11 ore 10.30 campo comunale di Casola

a cura di Ciro Novellino

I nostri sponsor:







Gentiloni o Padoan per il dopo Renzi

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Oggi iniziano le consultazioni per il dopo Renzi, un tour de force per il presidente della Repubblica che ha in agenda 25 incontri in due giorni. Nei piani di Renzi c’è un congresso immediato che consenta di ripensare il Pd.

Mattarella-Renzi, torna il sereno, via alle consultazioni al Quirinale

Oggi inizia il tour de force del Presidente della Repubblica: 25 colloqui in 48 ore. La giornata chiave è sabato: Guerini e Orfini guideranno la delegazione del Pd

ROMA – Il lungo addio di Renzi si è consumato ieri alle 19, dopo la terza visita al Colle. Si è presentato davanti alle telecamere Ugo Zampetti, segretario generale del Quirinale, e ha letto il comunicato che chiude questa pagina di storia italiana: le dimissioni del premier accettate «con riserva», dopo aver preso atto del voto in mattinata sulla legge di stabilità. Renzi resterà a Palazzo Chigi «per gli affari correnti» fintanto che Mattarella non avrà individuato il suo successore. La caccia inizierà stasera con le consultazioni iniziando da Grasso, presidente del Senato, proprio lui che molti vedrebbero su misura per guidare un «governo istituzionale». Poi Boldrini e quindi Napolitano, nella sua veste di Presidente «emerito».

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Da domani mattina una estenuante maratona di colloqui, ben 25 nell’arco di due giorni che Mattarella si sobbarcherà con lo scrupolo di non lasciare fuori nessuno, nemmeno quell’Unione Sudamericana Emigrati Italiani di cui alzi la mano chi conosceva l’esistenza. Unica peculiarità: i partiti piccoli avranno 20 minuti per esprimersi; mezz’ora le forze intermedie tipo Fratelli d’Italia, Lega o Ap; un’ora intera i tre gruppi che più contano nel cerimoniale quirinalizio, cioè Forza Italia, M5S e Pd. Lo schema sembra quello solito delle 62 crisi di governo in settant’anni di Repubblica, eppure dietro questo «tour de force» si può leggere una logica politica: arrivare sabato pomeriggio all’ultimo colloquio, con la delegazione Democratica, avendo chiaro se la strada del governo con tutti dentro, del grande «embrassons-nous» è praticabile o meno. E da lì passare oltre.

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Clima «disteso»  

L’aspetto curioso è che di quella folta delegazione Pd non farà parte Renzi, ma i due capigruppo, un vicesegretario (Guerini) e il presidente del partito (Orfini). Sgarberia gratuita verso il Capo dello Stato? Neanche per sogno, assicurano sul Colle, questa è la prassi, Mattarella non se l’è presa affatto, e comunque a lui interessa la sostanza. Che invece è buona, soprattutto dopo la conversazione serale con Renzi: quaranta minuti, di cui già le prime battute sono state sufficienti a dissipare le tensioni del giorno prima. S’è chiarito che il Presidente non ce l’aveva con nessuno in particolare quando aveva bloccato la corsa precipitosa alle urne, e in ogni caso non aveva in mente soltanto il premier perché lo slogan «elezioni subito» accomuna tutte le opposizioni (addirittura Salvini annuncia una manifestazione di piazza il 17 dicembre). A sua volta Renzi ha preso atto che sono solo seminatori di zizzania quanti gli sussurrano nell’orecchio che Mattarella trama con i suoi concorrenti interni del Pd, per cucinarlo con vecchia tecnica democristiana.

Ordinatamente al voto  

Ristabilito il sereno, il Presidente ha toccato con mano che i margini di soluzione della crisi non sono più così stretti come si poteva temere. L’atteggiamento di Renzi viene definito «aperto» da quanti sono al corrente del colloquio. Nessuna richiesta perentoria di correre a rotta di collo verso le elezioni anticipate, prima ancora che la Corte costituzionale abbia chiarito con quale legge voteremo. E a questo proposito si infittiscono le voci secondo cui la Consulta, quando si pronuncerà il 24 gennaio, potrebbe porre il Parlamento dinanzi all’urgenza di coordinare i sistemi elettorali della Camera e del Senato, che oggi fanno a pugni. In quel caso si renderebbe necessaria una legge apposita, impossibile dunque mettere scadenze. Insomma: se nelle consultazioni matureranno le larghe intese, da lunedì Mattarella si muoverà lungo questa pista. Altrimenti potrà cercare un candidato nel mondo renziano, qualcuno di cui Matteo non tema i colpi bassi, per un governo che si muova nella cornice della maggioranza attuale (nel voto di fiducia a Palazzo Madama si è confermata tale con 173 voti contro 108). Tramonta l’ipotesi di un reincarico a Renzi stesso, contro cui l’opposizione già faceva rullare i tamburi minacciando risposte forti in Parlamento e nel paese. A quanto pare, non ci sarà bisogno.

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FOTO ViViCentro – Il racconto in scatti di Fidelis Andria vs Juve Stabia

Pubblichiamo le foto di Fidelis Andria vs Juve Stabia

Guarda le foto di Fidelis Andria vs Juve Stabia realizzate dal nostro fotografo che ci racconta così la gara della Juve Stabia con i ragazzi di Mister Giancarlo Favarin allo stadio “Degli Ulivi” di Andria.

Dopo la vittoria sofferta di sabato contro la Virtus Francavilla,  la Juve Stabia si presentava al “Degli Ulivi” con l’obbiettivo di continuare a fare punti per restare nel gruppone di testa.

Dall’altra parte la Fidelis Andria voleva allungare la striscia di 8 risultati utili consecutivi.

Primo tempo a favore della squadra di casa che passa in vantaggio con Cruz sugli sviluppi di un calcio di punzione, mentre secondo tempo di marca xtabiese con il pareggio di Sandomenico. Lo scivolone di Liotti regala purtroppo un contropiede alla Fidelis Andria finalizzato da Cancellotti che nel tentativo di liberare l’area appoggia  nella propria rete il cross della Fidelis Andria.

Oltre alle azioni del match abbiamo fotografato il pubblico sugli spalti, cerca la tua foto e richiedici l’originale per e-mail:redazione.sportiva@vivicentro.it

Per vedere tutte le foto CLICCA QUI

FIDELIS ANDRIA (3-5- 2): POLUZZI, TARTAGLIA, AYA, RADA, COLELLA, ONESCU, MATERA, PICCINNI, TITO, CRUZ, CIANCI.

A DISPOSIZIONE: POP, CILLI, VALOTTI, VOLPICELLI, FALL, MASIERO, STARITA, BERARDINO, CURCIO, IMBRIOLA, ANNONI, KLARIC.

ALLENATORE: GIANCARLO FAVARIN

JUVE STABIA (4-3- 3): RUSSO, CANCELLOTTI, ATANASOV,MORERO, LIOTTI, CAPODAGLIO, MASTALLI, SALVI, MAROTTA, DEL SANTE, SANDOMENICO.

A DISPOSIZIONE: BACCI, KANOUTE, ZIBERT, CAMIGLIANO,IZZILLO, PETRICCIUOLO, ESPOSITO, LISI, RIPA, ROSAFIO.

ALLENATORE: GAETANO FONTANA

ARBITRO: F. Dionisi

4’: VANTAGGIO DELLA FIDELIS ANDRIA – Sul punto di battuta va l’ex Tito che scodella in mezzo, la difesa della Juve Stabia si lascia sorprendere e Cruz indisturbato batte Russo per il vantaggio della Fidelis.

Dopo un minuto di recupero finisce il primo tempo con la Fidelis Andria meritatamente in vantaggio. La Juve Stabia praticamente non scende in campo e lascia il pallino del gioco ai locali che aggrediscono le vespe in ogni parte del campo. Troppo scarso numericamente il centrocampo delle vespe per reggere i 5 uomini schierati da mister Favarin.

65’: GOOOOL DELLA JUVE STABIA!!! Cross tagliato di Capodaglio per Sandomenico che a tu per tu con Poluzzi pareggia i conti

70’: Gol dell’Andria: Liotti perde palla a centrocampo e riparte l’Andria, Tartaglia mette una bella palla al centro e Cancellotti fa autorete

94’: finisce cosi. Un’orribile Juve Stabia perde 2-1 ad Andria. Appuntamento sabato alle 14.30 al Menti per Juve Stabia- Akragas

Juve Stabia vs Akragas, parte la prevendita dei biglietti

Juve Stabia vs Akragas, tutti devono pagare nessun accredito sarà concesso

Juve Stabia vs Akragas è la partita per le Vespe per ricominciare a fare punti dopo la battuta d’arresto con la Fidelis Andria. Attenzione però agli uomini di Lello di Napoli che sono giovani ma che possono contare sulla voglia di rivalsa degli ex Gomez e Carrillo. Tra gli ex ci sono anche Carrotta e Aveni che però con molta probabilità non scenderanno in campo.

Si spera che gli stabiesi “indecisi” comprendano che questa è si una partita dal basso fascino, ma molto importante per l’economia del campionato, bisogna riempire il Menti per sostenere i ragazzi di Fontana che a dispetto delle critiche meritano l’attenzione di tanti.

Le vespe possono però già contare su uno “zoccolo duro” che finora ha fatto sentire il proprio sostegno e questo finora è stato un bene.

Pubblichiamo il comunicato ufficiale della Juve Stabia con le informazioni necessarie per acquistare il biglietto:

S.S. Juve Stabia rende noto che sono disponibili in prevendita, fino alle ore 14,30 del 10 dicembre, i tagliandi di ingresso per assistere alla gara Juve Stabia-Akragas, che si disputerà sabato 10 dicembre alle ore 14,30 presso lo Stadio “Romeo Menti” di Castellammare di Stabia, valevole per la 18a giornata del Girone C della Lega Pro Divisione Unica 2016/2017.

Inoltre, S.S. Juve Stabia rende noto che per la gara Juve Stabia-Akragas NON saranno rilasciati accrediti.

Di seguito i prezzi dei tagliandi:

Curva San Marco € 14 compresi diritti di prevendita

Tribuna Varano (distinti) €17 compresi diritti di prevendita

Tribuna Quisisana (scoperta) € 20 compresi diritti di prevendita

Tribuna Monte Faito (coperta) € 25 compresi diritti di prevendita

Tribuna Panoramica VIP € 100 compresi diritti di prevendita

I tagliandi potranno essere acquistati esclusivamente presso i punti vendita abilitati  che qui di seguito riepiloghiamo:

Bar Dolci Momenti – Via Cosenza

Bar Gialloblù – Viale Europa

Light Break – Corso Vittorio Emanuele

Centro Ricreativo Juve Stabia – Via Bonito

Agenzia B2875 – Via Tavernola 113

Asa Gaetano Musella – Via G.Cosenza 293

Per la gara Juve Stabia-Akragas, saranno messi in vendita, in numero limitato, tagliandi RIDOTTI per bambini di età compresa da 0-12 anni al costo simbolico di 5€ comprensivi di diritti di prevendita.

Pepe Reina sulla qualificazione: “Non era facile vincere, ma ci siamo riusciti. Abbiamo personalità”

Pepe Reina: “Non era facile vincere, ma ci siamo riusciti. Abbiamo personalità”

Ai microfoni di Sky Sport, Pepe Reina, ha dichiarato: “Abbiamo giocato come sappiamo, dimostrando di avere personalità. Dobbiamo comunque continuare a migliorare. Non era facile vincere qui, ma ci siamo riusciti. Adesso c’è il sorteggio, non cambia molto dal punto di vista delle avversarie, arrivare primi o secondi. Resta comunque il fatto che giocheremo l’andata in trasferta e il ritorno in casa e questo può essere un vantaggio”.

De Maggio: “Siamo al top d’Europa, ma adesso equilibrio”

De Maggio: “Siamo al top d’Europa, ma adesso equilibrio”

Ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli, il giornalista De Maggio, ha commentato così il passaggio del turno degli uomini di Sarri: “Bisogna fare i complimenti a Maurizio Sarri, che ha vinto la gara con la mossa dalla panchina. L’uomo del match è stato Dries Mertens, che è entrato in campo nella ripresa ed ha spaccato in due la partita. Siamo al top in Europa, bisogna godere di questo. Bisogna avere equilibrio adesso, quando magari ci sarà qualche altro risultato inatteso”.

Pistocchi vola alto: “Il Napoli come identità non è inferiore né al Barça né al City”

Pistocchi vola alto: “Il Napoli come identità non è inferiore né al Barça né al City”

Ai microfoni di radio Kiss Kiss Italia, è intervenuto l’opinionista di Premium Sport Pistocchi, il quale ha dichiarato: “Il passaggio agli ottavi del Napoli è un grande insegnamento per tutti, soprattutto per quelli che giudicano solo secondo il risultato. È stato un periodo difficile per il Napoli, con l’infortunio di Milik e tanti errori dei singoli in fase difensiva. Quello che si vedeva, però, era che questa squadra aveva gioco ed ora siamo arrivati al punto che la squadra vola agli ottavi di Champions League in maniera brillante, dimostrando gioco e mentalità. Anche fuori squadra la mentalità non cambia, non si adatta all’avversario e questo è molto bello. Mi ricorda il primo Milan di Sacchi per questo atteggiamento. Io sono convinto che a gennaio servano due punte, oltre al ritorno di Milik. Che si scelga il giocatore adatto al gioco di Sarri, con l’organico al completo i tifosi potranno divertirsi e nessun traguardo è negato a questo Napoli. Vedo tutte le gare di Champions, il Napoli come identità non è inferiore a Barcellona e Manchester City”.

Aronica: “Girone superato a pieni voti. Un traguardo che la società voleva fortemente”

Salvatore Aronica, ex difensore del Napoli, ha parlato ai microfoni di Tuttomercatoweb.com:

 
Un traguardo importante che la società voleva. Premia l’organizzazione di un club che ha scelto di puntare su giovani ma senza rinunciare all’ambizione e alla qualità. Un girone superato a pieni voti e un grandissimo risultato che premia uno dei tecnici migliori in circolazione, come Sarri”.

 
Un risultato che dopo le due gare col Besiktas, poteva essere insperato:
“Sin dall’inizio il Napoli è apparsa la squadra più forte del girone, che non era certo quello nostro del 2011-12 (Bayern Monaco, Manchester City e Villarreal, ndr). Il risultato di Kiev dimostra che non ci sono partite semplici a questi livelli, il che dà maggiore rilievo al primo posto raggiunto dagli azzurri”.

 
Ora è tra le migliori sedici d’Europa: dove può arrivare?
“Ora iniziano le sfide a eliminazione diretta. Come sempre l’andata sarà decisiva, ma sfidando le migliori 15 diventerà sempre più arduo. Chi vorrei? Decide il sorteggio, ma magari una sfida con il Real Madrid potrebbe ricordare i fasti dell’epoca di Maradona, chissà”.

 

Da tuttomercatoweb.com

Assessore Borriello: “100 giorni per ultimare i primi lavori. Pista di atletica? Servirà per le Universiadi”

Ciro Borriello, assessore allo sport del Comune di Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Kiss Kiss. Ecco quanto evidenziato:

 
“Entro cento giorni dovrà essere ultimata la prima fase dei lavori al San Paolo. La priorità sarà l’ allarme antincendio, poi si deciderà se intervenire prima sulla tribuna stampa o sugli spogliatoi.
Per quanto riguarda la pista di atletica posso dire con certezza che rimarrà fino al 2019 visto che la città ospiterà le Universiadi e vi verranno disputate alcune gare. Dopo magari si potrà discutere sulla sua abolizione mediante un investimento privato da parte di De Laurentiis. Abbiamo fatto un sopralluogo allo stadio Collana, anche lì c’è molto da fare”.

Hamsik: “Volevamo il passaggio del turno, ci interessava poco il risultato di Kiev”

Il capitano azzurro Marek Hamsik ha commentato la vittoria contro il Benfica tramite il proprio sito ufficiale:

“E’ bellissimo essere tra le prime 16 squadre in Europa. Volevamo il passaggio agli ottavi e lo abbiamo ottenuto grazie a una grande partita a Lisbona. Non abbiamo pensato alla Dinamo Kiev, volevamo vincere e già nel primo tempo siamo stati pericolosi. Nel secondo tempo poi abbiamo sbloccato la gara, è stata una vittoria meritata. Voglio ringraziare i nostri tifosi che anche ieri sono stati grandi. Non ho una preferita da affrontare agli ottavi, tutte le squadre sono forti. Ora per un paio di settimane non dobbiamo pensare alla Champions ma concentrarci sul campionato”.

5^ Torneo dell’amicizia-Smart Games una vittoria targata dai gemelli del gol,8-4 al Mangiafuoco

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I Migliori in campo: Alex Desiato saracinesca Vito Impagliazzo e Davide Spera: i gemelli del gol
I Migliori in campo: Alex Desiato saracinesca
Vito Impagliazzo e Davide Spera: i gemelli del gol

Ischia. Lo Smart Games continua a volare in classifica e mantiene il secondo posto. Nella quinta giornata di campionato, i biancorossi asfaltano il Mangiafuoco per 8-4. Tre punti fondamentali ai fini della classifica,e una vittoria targata dai gemelli del gol: Davide Spera e Vito Impagliazzo,entrambi autori di un poker di reti. La squadra del suo Filoso-Vicidomini deve rinunciare ancora una volta agli infortunati Staiano e Abbandonato,con quest’ultimo che dovrebbe rientrare tra una settimana. Tra i pali Desiato,non a caso uno dei migliori in campo,bravo a neutralizzare un tiro libero sul finire del secondo tempo. In difesa Tedeschi e Di Meglio con Spera a Impagliazzo in avanti. In panchina Silvestro e Cosimato. Dopo appena 30” il Mangiafuoco trova il gol del vantaggio con Alfredo Rosi,che di astuzia sfrutta un errore delle retroguardia difensiva avversaria,si presenta a tu per tu con Desiato e batterlo per lo 0-1. Lo Smart Games è una squadra che entra in partita dopo pochi minuti dal fischio d’inizio,infatti al 4′ Impagliazzo riceve palla e con un sinistro potente batte il portiere e trova il gol del pari. I padroni di casa aumentano il ritmo di gioco,ed infatti e proprio il numero 33 Spera che al 10′ si fa trovare pronto all’appuntamento sotto porta,su una respinta corta del portiere avversario,e ribalta il risultato sul 2-1. Al 15′ lo stesso Spera,realizza un gol da cineteca: lancio lungo di Di Meglio dalla retroguardia,aggancio perfetto dell’attaccante che di sinistro fulmina l’estremo difensore,per il 3-1. Dopo 2′ Spera trova la tripletta: triangolazione perfetta nello stretto con Impagliazzo, e tap-in vincente per il 4-1. Al 20′ la coppia dei gemelli del gol,dimostra di essere devastante: Spera ricambia l’assist, servendo Impagliazzo per il 5-1. Gli ospiti sul finire del primo tempo,accorciano le distanze con Verde. La prima frazione di gioco si conclude sul risultato di 5-2 per gli ex Colchoneros. Nella ripresa,i primi dieci minuti di gioco le due formazioni in campo si studiano con timide occasione da gol. Al 11′ ancora Impagliazzo riceve palla e lascia partire un conclusione precisa che batte Scielzo, che vale il 6-2. Lo Smart Games non deve far altro che controllare il risultato della partita. Al 18′ Impagliazzo sigla il 7-2, ed è  il primo della coppia dei gemelli del gol a trovare il poker. Nel finale il Mangiafuoco con Albenau,trova il 7-3 su un tiro libero e poi il 7-4,su una deviazione sfortunata per l’autorete di Di Meglio. A chiudere definitivamente il match è Spera che riceve su una rimessa laterale e trova il gol del definitivo 8-4,realizzando anche lui il poker. Nel prossimo turno lo Smart Games affronterà il Nevada Abbigliamento,match in programma venerdì 9 dicembre alle ore 22:15.

Di Simone Vicidomini

Circumvesuviana: ancora un blocco dei treni sulla Napoli-Sorrento

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Ancora gravi disagi per gli utenti della Circumvesuviana: alcuni tronchi, provenienti dai boschi sovrastanti le Antiche Terme, sono caduti sui binari della tratta Napoli-Sorrento nei pressi della stazione Castellammare Terme.

La conseguenza è stata quella ormai nota agli utenti della rete: interruzione della circolazione dei treni su tutta la tratta. La causa, stando a quanto si apprende, è dovuta all’inciviltà di alcuni cittadini che, in previsione del grande falò dell’Immacolata (domani, 8 dicembre), non si fanno scrupoli a procurarsi la legna da ardere dagli alberi presenti sul crostone.

Visto il pericolo, la circolazione ferroviaria sull’intera tratta è stata interrotta per consentire ai vigili del fuoco di accertare la sicurezza di tutto il crostone sovrastante.

Nel frattempo, il personale Eav – la società che gestisce la Circumvesuviana – provvede alla rimozione dei tronchi dai binari ma, intanto, la linea restava bloccata ed i passeggeri sono così stati costretti a scendere a Castellammare per proseguire poi, in direzione Sorrento, sui bus messi a disposizione dall’azienda.

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La Circumvesuviana Srl era l’azienda di trasporto pubblico locale che dal 2001 al 2013 gestì il servizio ferroviario urbano e suburbano nel quadrante orientale della città metropolitana di Napoli, … Wikipedia