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Vida-Napoli, c’è il ritorno di fiamma: Tonelli al Toro può sbloccare l’affare

I dettagli

Tuttosport scrive di un interessante incrocio di mercato che potrebbe esserci tra Torino e Napoli:  “Il Torino ruota attorno a Tonelli da tempo e ora si sovrappongono due notizie che tirano per la giacchetta il difensore in senso inverso. La prima è già nota e fa riferimento all’infortunio occorso a Koulibaly. Chiriches e Maksimovic sono le prime alternative, ferma restando la titolarità dell’altro centrale Albiol. Il Napoli ha così deciso di congelare la posizione di Tonelli. Se fino a poco tempo fa una sua partenza poteva risultare meno indolore, adesso il suo destino è cambiato. Si valuteranno gli eventi, strada facendo. E ora veniamo alla novità di giornata, che al contrario può spingere Tonelli verso Torino, a gioco lungo: riguarda Vida. Il croato, i cui rapporti con la Dynamo Kiev sono complicati, è in scadenza ed è virtualmente sul mercato. E cosa si scopre? Che pure il Napoli ha riallacciato i contatti. Anche il club campano aveva guardato a Vida nella scorsa estate. Con gli ucraini fuori dalle Coppe, e con Vida deciso a non rinnovare il contratto, diventa doppiamente logico ed economicamente interessante per una società aprire una trattativa per il roccioso difensore. Morale: al Toro potrebbe anche convenire tifare perché il croato finisca a Napoli, a gennaio. Scongelerebbe di nuovo Tonelli“.

Reina è un idolo del San Paolo, il leader dello spogliatoio del Napoli: fa anche da regista

Reina è un idolo del San Paolo, il leader dello spogliatoio del Napoli

La Gazzetta dello Sport scrive su Pepe Reina: “Pepe è un idolo del San Paolo, il leader dello spogliatoio del Napoli. Anche per questo Sarri gli ha facilmente perdonato qualche errore a inizio stagione e adesso chiede alla stampa di elogiarlo per le recenti buone prestazioni. È fondamentale il contributo di Reina per la squadra. Pepe trasmette sicurezza e fa da regista arretrato con i piedi da centrocampista che si ritrova”.

Pavoletti-Napoli, spunta la data delle visite mediche

Pavoletti-Napoli, spunta la data delle visite mediche

Come riporta il Corriere dello Sport l’accordo tra Genoa e Napoli per Leonardo Pavoletti è stato raggiunto anche se nessuno dei club vuole parlare di cifre in pubblico. Da Genova sono molto fiduciosi anche sul recupero fisico. Il numero di maglia possibile che Pavoloso indosserà con il Napoli sarà probabilmente la numero 9. Le visite mediche potrebbero essere effettuate da giocatore ormai del Napoli tra il 27 e il 28 dicembre. Insomma dopo Natale Pavoletti sarà finalmente un giocatore a tutti gli effetti del Napoli.

Banca … Rotta …. Fraudolenta (Lo Piano – Saintred)

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Si sono chiuse le indagini preliminari per i vertici di 2 Consigli di Amministrazione che negli anni passati avevano avuto in “cura” la Banca Etruria. L’accusa principale e di bancarotta fraudolenta, poi vi sono altri reati di minore rilevanza penale.

Le persone indagate dalla Procura di Arezzo sono 21, gli avvisi di garanzia sono stati notificati dalla Guardia di Finanza.

Sarebbero stati concessi dai vertici della Banca Etruria 180 milioni di euro agli amici degli amici, in alcuni casi anche in conflitto d’interessi, senza che i “beneficiari” avessero le giuste garanzie, in un caso, un milione di euro fu concesso ad un pregiudicato senza arte ne’ parte, con la sola promessa della restituzione.
Altri milioni furono dati in pasto ad importanti Societa’ poi fallite, fra queste un cementificio che ebbe un finanziamento “a fondo perduto” di 60 milioni di euro. Avere un prestito rapido era facile, bastava essere presentato da un “amico”, fare la richiesta di quanto gli servisse.
Questi saranno solo una parte dei fulgidi esempi messi in campo dai 2 Consigli d’Amministrazione: la domanda e’ piu’ che lecita, come una Banca puo’ essere stata gestita da criminali, senza che vi fossero i dovuti controlli?. Forse gia’ si sapeva che poi a rimettere tutto a posto ci avrebbe penseto lo Stato? sempre con i soldi dei Cittadini.
Morale di una brutta favola :
Se tu cittadino ti rechi nella “tua Banca” e chiedi un prestito di 500 euro per pagare le bollette di casa o le spese dei libri dei tuoi figli senza le dovute garanzie, gli addetti ai lavori ti risponderanno  Vade Retro Satana.
Questa e’ l’Italia, siamo precipitati in un baratro politico e morale da cui sara’ difficile venirne fuori.

Turi a Le Vespette: “E’ stato un anno di crescita per tutti. Regalo di Natale? Voglio la Juve Stabia in B!”

Queste le sue parole a Le Vespette

A ‘Le Vespette’, programma dedicato al settore giovanile della Juve Stabia in onda su Vivi Radio Web, è intervenuto il direttore Alberico Turi.

Finalmente la Berretti torna in campo contro la Vibonese – “Dopo una lunga sosta si giocherà in trasferta a Vibo Valentia. È un periodo un po’ particolare per i ragazzi, per una serie di motivi siamo in una situazione rimaneggiata tra influenze e infortuni”.

Campionato a 11 squadre con una squadra che riposa e tante soste. Non bastava fare un girone in meno con due squadre in più per giocare con continuità? “La federazione ha cercato di non far compiere trasferte lunghe alle squadre siciliane. Aggiungere due squadre nel nostro girone avrebbe significato andare in trasferta nel Lazio e in Puglia. Bisogna pensare anche alle difficoltà logistiche, si tratta di campionati che hanno un certo costo per le società. Per fare un settore giovanile di un certo livello devi consentire ai ragazzi di poter pernottare fuori e parliamo di un dispendio economico importante”.

Che anno solare è stato per le categorie Under 15 e Under 17? “Non mi piace parlare solo delle due squadre. Preferisco parlare dell’ anno solare in generale dell’ intero settore giovanile. È un discorso in prospettiva: ci sono ragazzi interessanti in tutte le categorie, dalla Berretti all’ Attività di Base. Nel complesso penso che si può essere fieri di quello che abbiamo fatto. Sono stato ospite in una trasmissione napoletana e molti si sono complimentati per il lavoro svolto dalla società Juve Stabia, dagli allenatori, dagli osservatori. Ciò denota l’ importanza di un settore giovanile portato avanti con spirito di sacrificio da parte di tutti, a partire dal magazziniere Sebastiano fino ai vertici alti della società. Un grande riconoscimento va anche all’amico Andrea De Lucia”.

Sui ragazzi che hanno preso parte agli stage della Nazionale – “Non voglio entrare nei singoli, questo è un risultato dell’ intero settore giovanile. Chiaramente non possono chiamare tutti in Nazionale, le scelte sono dettate dalle posizioni in campo. È comunque un lavoro complessivo di tutta la squadra, i risultati non arrivano mai per il singolo”.

Quale regalo chiederebbe a Babbo Natale? “Qualcosa che sarebbe un vantaggio per il settore giovanile: la Juve Stabia in Serie B. Un settore giovanile ha modo di esistere se c’è una prima squadra importante. A prescindere da quello che succede, tutto va fatto in ottica prima squadra. Sempre in trasmissione facevamo lo stesso discorso per il settore giovanile del Napoli, se non ci fossero prime squadre valide in campo internazionale non esisterebbe la Youth League. È un discorso a catena: il ragazzino cerca di emulare il calciatore affermato e i risultati si ottengono anche grazie a questo. In più si acquista quel senso di appartenenza che nel calcio giovanile è molto importante”.

Per quanto riguarda lo stadio? “Ci sono tutta una serie di discorsi ma bisogna vedere quella che sarà la programmazione generale. Mille difficoltà, mille problemi ma un’ unica soddisfazione: da decenni riusciamo a essere nel mondo dei professionisti. Colgo l’ occasione per augurare buone feste a tutti i tifosi”.

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Roma Capitale: Pasticcetti, “personaggetti” e M5S

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Guai senza fine per la giunta guidata da Virginia Raggi, sindaco M5S di Roma. L’ultimo è di ieri: Raffaele Marra capo del personale del Comune di Roma, è stato arrestato dai carabinieri per corruzione e, secondo l’Unità, il suo arresto sarebbe solo l’inizio: “negli ambienti vicino al Campidoglio comincia a serpeggiare il sospetto che per la sindaca sia già pronto un avviso di garanzia”.

Questo lo stato delle cose che così viene letto da Fabio Martini nel suo editoriale di oggi per La Stampa titolato:

Una classe dirigente per la Capitale

Lo stillicidio di piccoli e grandi infortuni che stanno minando il Campidoglio, oramai segue il ritmo costante di un metronomo. Da sei mesi pasticcetti e «personaggetti» si susseguono quasi quotidianamente, dimostrando in modo empirico una verità: è utopia immaginare di poter governare una città malata come la Capitale senza una classe dirigente. Nelle prossimi giorni l’esperienza della sindaca di Roma potrebbe prematuramente concludersi.

Ma sei mesi fa Virginia Raggi era stata fortissimamente voluta dai romani, che l’avevano imposta a furor di popolo. Davanti ad una «chiamata» così corale, i Cinque Stelle produssero un’ amministrazione senza fregi e senza ambizioni. I problemi e la storia di Roma avrebbero suggerito una visione più ariosa.

LEGGI ANCHE: M5S ovvero: Fare a chi figli e a chi figliastri

Nei mesi successivi il susseguirsi di infortuni, gaffes e dimissioni ha indotto il litigioso mondo grillino a cercare i nuovi dirigenti e i nuovi assessori comunali con metodologie impressionistiche, che in alcuni casi hanno privilegiato l’agendina del telefono rispetto ad una meditata selezione. Un progressivo avvitamento sul quale ha pesato un equivoco: far crescere o affidarsi ad una classe dirigente significa sporcarsi le mani. E’ sinonimo di continuismo.

Alla classe dirigente, per definizione, appartengono quegli esponenti della società che nel corso della loro vita hanno svolto un’azione direttiva: nelle imprese, nelle amministrazioni pubbliche, nelle università, nelle professioni. Ed è proprio a questo mondo di competenze e di esperienze si sono sempre affidati tutti i governi alla loro prima volta. La storia è fatta di drastiche svolte: partiti, schieramenti e leader chiamati alla prova del governo senza alcuna precedente esperienza. Nel 1996, quando gli eredi del Pci, grazie alla guida di Romano Prodi, conquistarono la maggioranza per la prima volta nel dopoguerra, si affidarono ad una classe dirigente: in quell’esecutivo entrarono un ex Governatore della Banca d’Italia come Carlo Azeglio Ciampi, due ex presidenti del Consiglio come Lamberto Dini e lo stesso Ciampi, un ex presidente della Camera come Giorgio Napolitano, un economista come Beniamino Andreatta che era stato più volte ministro. Non a caso un personaggio misurato come il presidente della Bce Mario Draghi, facendo riferimento a quella squadra, ha recentemente battezzato il governo Prodi con queste parole: «Una costellazione di risultati positivi che non si sarebbe più ripetuta».

Ma anche a Roma è accaduto qualcosa di simile. Nel 1976, dopo 30 anni di sindaci democristiani, a vincere le elezioni furono comunisti e socialisti. E le sinistre, circondate dall’ostilità del Vaticano e dei potentissimi «palazzinari», affidarono la guida della città eterna nelle mani di un celebre storico dell’arte: Giulio Carlo Argan. Attorniato da una squadra di assessori che consentirono a Roma di liberarsi da quei residui di Terzo mondo che erano le borgate e i borghetti. E di brevettare un modello di svago estivo intelligente, che sarebbe stato poi imitato in tutto il mondo e che era stato inventato da un docente universitario, l’architetto Renato Nicolini.

La circolazione delle élite è essenziale in qualsiasi democrazia, ma per i Cinque Stelle, una forza carica di energia e di potenzialità alternative, immaginare di proporsi alla guida del Paese con lo stesso profilo sin qui dimostrato a Roma, significherebbe imbarcarsi in un’avventura dall’esito molto incerto. Fino ad oggi la rabbia indistinta e il disagio concretissimo in tante fasce sociali hanno indotto una parte dell’opinione pubblica a chiudere un occhio sulle prove di governo del Cinque Stelle. Non è detto che duri.

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M5S ovvero: Fare a chi figli e a chi figliastri

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L’espressione ” fare a chi figli e a chi figliastri ” significa: “usare un peso e due misure” ed in questo, ormai da tempo, l’M5S si sta mostrando campione della categoria con i suoi “distinguo” tra l’operare (e gli operanti) nei luoghi in cui “regna” e gli altri ed è su questo bifronte che Gramellini esprime la sua opinione pubblicata su La Stampa con il titolo:

Amicizie stellari

Uno vale uno, ma vale due se è amico di qualcuno. Come nella «Fattoria degli Animali» di Orwell, anche in quella di Grillo il mantra dell’eguaglianza è stato aggiornato dopo i primi strusci con il potere. L’ultima miracolata è la dottoressa Alessandra Manzin, assunta con stipendio più che onorevole dall’assessora alla «città in movimento», una dizione che riferita al traffico di Roma risulta particolarmente satirica. La delibera comunale giustifica il lieto evento con «doti e competenze specifiche nel campo del diritto amministrativo». Ma non deve avere troppo danneggiato la prescelta il particolare di essere collaboratrice di un parlamentare grillino e fidanzata con un pezzo grosso della Casaleggio Associati, assistente a sua volta di uno dei leader del movimento.

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Da qui alle prossime elezioni, che auspichiamo imminenti, Pd e Cinquestelle si sfideranno a chi combina più disastri tra il governo biscottato di Gentiloni e la giunta brancaleone della Raggi. Una battaglia dall’esito incerto nella quale sarebbe un delitto intromettersi. Però bisogna pur riconoscere che, se la Boschi pecca di incoerenza quando promette di lasciare la politica in caso di sconfitta e poi si incolla alla poltrona, non tanto più lineare è il comportamento di chi predica la meritocrazia anglosassone, ma applica il familismo italico, distribuendo gli incarichi pubblici, e le relative prebende, a una girandola di padri madri cugini amici cognati mogli e fidanzate da far venire il mal di testa.

Non sono diversi. Sono solo nuovi. E ancora per poco.

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Mainolfi: “Volpe, che soddisfazione! Giovani? Genitori accompagnateli e lasciateli giocare: devono divertirsi”

Le sue parole ad un quotidiano di Frosinone

Dopo l’esordio, dopo che mister Marino ha riconfermato il suo valore, inserendolo anche a Trapani; molti addetti ai lavori, scommettono su Volpe Michele, classe 1997, centravanti atipico: fisico e tecnica. Approfondendo la storia del bomber frusinate, bisogna riconoscere all’attuale responsabile del settore giovanile della SS Juve Stabia, Mainolfi Saby, persona molto attenta alla crescita formativa dei calciatori in eta pre-adolescenziale, il merito di aver creduto in lui, quando ha cresciuto nella Sc Valle Telesina il ragazzo: “Per due anni, Michele si stacco’ dal calcio per dedicarsi al tennis, in cui primeggiava a livello regionale, sono contento oggi di essere riuscito a far capire a lui e al papa’, che nel calcio poteva giocarsi una chance”.
Oltre a Michele Volpe, ha cresciuto e scoperto Brignola classe 99: “i meriti sono dei tecnici, che collaborano con me, io cerco di trasmettere ai ragazzi la tranquillità e la spensieratezza del giocare al calcio. Nell’eta’ pre-adolescenziale il giovane calciatore deve giocare, divertirsi, sbagliare, noi dobbiamo solo credere in loro, plasmando al meglio le singole potenzialità, mi aiuta molto il mio trascorso di calciatore “importante” di settore giovanile, tante attese, poi infortuni che ti fermano i sogni, ma bisogna fare di necessità virtu’, ed eccomi sempre nel mondo del calcio, in altra veste”.

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Papa Francesco oggi compie 80 anni. Sul suo profilo Facebook un link per gli auguri

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CdV  Papa Francesco oggi compie 80 anni, ma non ci saranno festeggiamenti particolari per lui in Vaticano. Solo una messa con i cardinali presenti a Roma e null’altro. Sul profilo Facebook di Bergoglio, è apparso, alla mezzanotte in punto, un link per accogliere gli auguri dei fedeli

Certo, arriveranno torte, regali e auguri da tutto il mondo, ma il Pontefice non intende solennizzare in alcun modo l’anniversario che per i cardinali segna invece il passaggio alla condizione di non elettori. Evidentemente per Francesco l’età non è al momento un fattore limitante.

“Santo Padre lei tra poco compira’ 80 anni”, gli hanno chiesto nell’intervista a TV 2000. “Chi, io?”, ha replicato prima di scoppiare a ridere con i suoi interlocutori. In realtà, poi, il Papa ha già soffiato una prima volta sulle candeline degli 80 anni nel corso dell’Udienza Generale di mercoledì. Una fedele presente in Aula Paolo VI ha portato a Francesco una torta che aveva preparato per l’occasione con tanto di candeline a forma di “8” e di “0”.

E Jorge Mario Bergoglio si è fermato un attimo e ha spento le due candeline per poi continuare a salutare i fedeli. Preso coraggio da questo gesto, dopo la catechesi, gli speaker linguistici gli hanno formulato gli auguri nelle diverse lingue. Ma il Papa ha gelato gli entusiasmi. “Grazie a tutti – ha affermato – per gli auguri per il mio prossimo compleanno, grazie, ma dirò una cosa che vi farà ridere: nella mia terra fare gli auguri in anticipo porta iella e chi fa gli auguri in anticipo è uno iettatore“.

/agi

La galassia tutta italiana dei siti con ” fake news ”

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Viaggio in 10 tappe nella rete dei siti che danno notizie false in Italia

Roma – Siamo entrati da una porta di servizio in una galassia tutta italiana delle fake news. Fake news della peggiore qualità. Si tratta dell’ecosistema “LiberoGiornale.com”. E dei suoi contenuti correlati. Abbiamo fatto appena in tempo perché oggi, venerdì 16 dicembre, il sito è stato messo offline. Insieme al suo gemello Il Fatto Quotidaino. Da quella porta di servizio però ci si è aperto un’ecosistema intero di notizie false.

Un fenomeno che sarebbe un errore ridurre a pura satira da web. Sono macchine nate per sparare bufale in rete facendo leva sui sentimenti più bassi (rabbia, facile indignazione, contenuti volgari). Per spingere al click. E farci soldi con il traffico. Tanti soldi. Con milioni di pagine viste. Avvelenando in modo incosciente il clima del Paese approfittando di chi non ha gli strumenti per capire che si tratta di falsi creati ad hoc. Non sarà facile seguire tutte le tappe di questo viaggio. Ma facendolo si scoprirà chi c’è dietro, come fa a costruire questo ecosistema di notizie false. A volte più o meno false. E perché lo fa. Troveremo siti politici. Di falsa cronaca su fatti inesistenti. Che raccontano notizie sugli immigrati. Di gossip. Di cuccioli maltrattati. Quasi sempre falsità.

1. La bufala che ha fatto scoppiare il caso LiberoGiornale

Siamo partiti da LiberoGiornale.com. Il sito di bufale che ha messo in rete la notizia bufala su Paolo Gentiloni. Se andiamo a vedere i suoi codici in rete, ce ne sono due che è meglio tenere a mente. Il codice di AdSense (il programma pubblicitario di Google), e quello di EdinetADV (la società che distribuisce la pubblicità su questo sito: “kontrokultura”. Guardando dietro questi codici ci si accorge che il lavoro di costruzione di questa galassia è fatto discretamente bene. Il dominio registrato anonimamente. E’ ospitato su Godaddy (uno dei big player mondiali nella registrazione dei domini), quindi la possibilità di risalire al proprietario è molto scarsa.

Nessuna connotazione particolare sul sito LiberoGiornale.com (che a 5 mesi dalla nascita ha raggiunto 134mila visitatori mensili, dati SimilarWeb) tranne una mail alla pagina “disclaimer” (info@liberogiornale.com) che non porta ad altri risultati di rilievo. In teoria un binario morto. In teoria, però.

In fondo alla pagina si legge in piccolo: “Easy News Media Ltd Copyright – Satira e Finzione sono la nostra Missione“.  Questa dicitura Google apparirà identica in altri due domini: “news24italia.com” e “ilfattoquotidaino.com“.

2. Il secondo sito. Il Fatto Quotidaino

Ilfattoquotidaino.com Stesso film.  Dominio registrato anonimamente sin da principio, con un nuovo indirizzo IP ( per i curiosi, è 50.62.88.95) ma sempre condiviso con migliaia di altri domini e gestito da GoDaddy. Come facciamo a sapere che in qualche modo è un sito parallelo a Liberogiornale.com? Stesso codice AdSense (1397269795950220)

Il sito per lanciare notizie false fa leva sul nome di una testata autorevole e conosciuta come il quotidiano diretto da Marco Travaglio (Il Fatto Quotidiano). Ne mutua anche il simbolo. Ma per dare notizie assolutamente false (la specialità della casa sono gli immigrati armati di coltello, come si evince dalla home page), con titoli scritti in maiuscolo e l’invito a condividere subito il post. Click dopo click. Euro dopo euro. Con un punto esclamativo immancabile alla fine. Come succede per Libero Giornale (cercando di sfruttare in questo caso i nomi dei due quotidiani, Libero e Il Giornale). Ma li accomuna anche un’altra cosa, oltre lo stile. La stessa pagina “disclaimer”, quella che riporta alla la medesima mail “info@liberogiornale.com“.  Un altro pezzetto dell’ecosistema di fake news all’italiana.

3. Il terzo sito. News24Italia.com

Ancora un pezzo pezzo. News24italia.com. Cosa lo lega agli altri due? Lo stesso indirizzo IP, la carta di identità di chi si collega ad internet. News24italia è un sito molto più politico. Sulla home page ci sono attacchi a Gentiloni (che vogliono “processare per alto tradimento” e elogi del Movimento5stelle. Questo il pensiero politico. La parte delle news invece è una catena di notizie spesso non verificate. Anche questo 130mila lettori unici al mese.

4. La porta per il quarto sito. Direttanews24

Il suo codice AdiNetADV è “Direttanews24”. E apre una nuova porta. Quella ad un nuovo dominio. DirettaNews24.com. Si definisce un sito di notizie, un giornale. Dove non compare però alcuna registrazione in alcun tribunale italiano, a dispetto di quanto prevede la legge. Anche qui la linea “politica” è la stessa. Attacchi alla politica, agli stipendi “imbarazzanti” dei politici. 200mila visite al mese, partito da zero 4 mesi fa.

Tornando all’aspetto tecnico, per DirettaNews24.com gli indizi sono ancora più consistenti: registrato ancora anonimamente, chiaramente, e con un indirizzo IP condiviso, ma con una grafica che ricorda moltissimo News24italia.com. Non solo: con News24Italia.com condivide il codice di AdiNetADV “Direttanews24” ma anche il codice della pubblicità su Google AdSense. Mentre lo stesso è il codice di Google Analytics (che segna i dati del traffico)

5. Quinta porta. Kontrokultura.it e la comparsa di Matteo Ricci Mingani

Ma nemmeno questo è un binario morto. La galassia si espande ancora. E arriva a Kontrokultura.it. Ricordate l’AdiNetADV di LiberoGiornale.com? Bene, è lo stesso: “kontrokultura”. 100 mila lettori al mese. Un giornale di gossip se vogliamo. Con uno stile molto simile a quello dei precedenti. Qui però abbiamo qualche indizio in più. La rivista pare essere riconducibile alla società Edinet E.o.o.d. Sofia (BG). E appaiono una serie di contatti:

* Matteo Ricci Mingani : Fondatore & Editore redazione@kontrokultura.it

* Fiorella Atzori: Web editor   fiorella@kontrokultura.it

* Sabrina Boni – Responsabile web marketing sabrina@teknokultura.it

* Sabrina Boni – Addetta Recruiting sabrina@teknokultura.it

Anche il dominio appare registrato proprio a Matteo Ricci Mingani, e una visura storica della registrazione del 2014 porta i suoi recapiti. Ci siamo. Fine del viaggio. Abbiamo intervistato Matteo Ricci Mingani che ci ha chiarito le sue posizioni. Le sue idee. Anche politiche. Legato agli ambienti di estrema destra italiani. A Forza Nuova. Cacciato per indegnità dal segretario Roberto Fiore.

6. Sesta porta. Il sito geek Teknokultura.it

Da Kontrokultura.it si trova un link nel footer a “Teknokultura, la tecnologia a portata di tutti.” che riporta direttamente al dominio teknokultura.it. Gadget e rumors su smartphone. 120mila utenti mensili.

Qui i nominativi appaiono gli stessi, ma con indirizzi e-mail leggermente differenti e legati direttamente al dominio edinet.bg, e nel dettaglio:  Rimane Matteo Ricci Mingani il Direttore. Anche se nemmeno qui appare la dicitura sulla registrazione della testata al tribunale. Ma dati davvero interessanti, come vedremo, sono racchiusi nella pagina contatti:

E’ proprio in questa pagina, infatti, che si esplicita la ragione sociale di EdiNet come:

* Edinet Ltd

* Ulitsa SERDIKA, 22

* OBORISHTE

* 1000 Sofia (Bulgaria)

* VAT: BG 203972483

Quindi una azienda con sede a Sofia e con sede di Roma, stranamente coincidente con gli indirizzi della “Redazione”.

7. La società che tiene le fila di tutto: Edinet

Ma chi è questa Edinet? Il forte sospetto è che sia la stessa EdiNet che gestisce il fantomatico circuito EdiNetAdv che popola tutti i siti sopra menzionati e di cui , con i siti menzionati, Teknokultura condivide non solamente la proprietà (pare), ma i codici AdSense di di LiberoGiornale.com e di IlFAttoQuotidaino.com. E crediamo sia così. Qui i codici di pubblicità e il sito:

* Dominio dei codici di Advertising: https://edinetadv.com/related/service/widget/v2/?ac=kontrokultura&ch=4

* Dominio di Edinet Bulgaria: https://edinet.bg/

In apparenza abbiamo torto. Se non che entrando nel sito di Edinet.bg, una azienda bulgara con un sito in italiano, e cliccando sul link “Area Riservata” in alto a destra, si viene magicamente rediretti proprio al dominio che conosciamo EdinetAdv.com.

Che mostra un pannello di controllo riportante i dati aziendali:

* Edinet Ltd, VAT Number: BG 203972483, Ulitsa SERDIKA, 22 OBORISHTE, 1000 Sofia, Bulgaria

8. La pubblicitaria madre della galassia

Teknokultura, la concessionaria di pubblicità e i domini di bufale paiono tutte quindi essere correlate ad una unica grande “famiglia” pubblicitaria, che fa capo a una entità chiamata, appunto, Edinet Ltd, con una serie di contatti italiani. Ma non solamente contatti, parrebbe: su Linkedin è proprio Matteo Ricci Mingani di TeknoKultura a dichiararsi spontaneamente CEO della EdiNet LTD di Sofia dall’Aprile del 2016 qui.

9. Gli altri siti della rete

Cercando poi la concessionaria Edinet.bg saltano fuori una serie di altri siti molto, molto simili. Un esempio?

Su kkredazione.com sono anche indicati i tariffari per chi ci lavora. 1,70 euro per ogni 1.000 visite. 17 per ogni 10.000.

Su un bel post di David Puente sono stati indicati altri siti:

Che sia proprio lui dietro al tutto? Ma, forse, non è nemmeno finito qui se analizziamo l’indirizzo IP del dominio EdinetAdv.com  (per i curiosi, 109.233.123.30) Una macchina ospitata in un provider di Rivoli (TO):

* CriticalCase s.r.l

* Via Giolitti 4

* Rivoli(TO) – Italy

Su quella macchina sono ospitati tre domini:

10. L’intervista di AGI a Mingani, l’ex di Forza Nuova che ospita i siti di fake news

Non è l’unica similitudine. La società bulgara che, oltre alla strana similitudine dell’aspetto, presenta la medesima privacy policy, orientata ovviamente al mercato italiano (un po’ anomalo visto le sue origini bulgare) citando il Codice della Privacy Italiano. Ma potremmo essere forse solo sul piano delle coincidenze. Anche se assai strane per la verità. Rimane l’unica matrice comune. Matteo Ricci Mingani, 48 anni, di Albenga che ad Agi.it ha tenuto a sottolineare di non essere uno spacciatore di bufale. Ma di offrire un servizio per ospitare siti web. Di bufale. 19 siti letti da milioni di persone in Italia.

 Matteo Flora e Arcangelo Rociola/agi – Aggiornato al 16 dicembre alle 22:45

Taranto- Juve Stabia, la presentazione del match

Per la diciannovesima giornata del campionato di Lega Pro Girone C si affronteranno allo “Iacovone” il Taranto e la Juve Stabia. I rossoblu, sono reduci da una prima parte di campionato balbettante che è costato l’esonero all’ex tecnico Aldo Papagni, sostituito da Fabio Prosperi, attuale vice di Pantaleo De Gennaro. La classifica vede i pugliesi a ridosso della zona rossa della classifica ma con De Gennaro in panchina il Taranto ha conquistato sei punti in due gare: 2-0 contro Melfi e  0-2 a Vibo. La rosa è di buon livello e può contare su giocatori come Maurantonio, Pambianchi, Stendardo, Nigro, Viola, Bollino e Magnaghi, solo per citarne alcuni. I rossoblu vogliono lasciare definitivamente la zona pericolosa mentre le vespe vogliono continuare a sognare, rincorrendo le favorite Lecce, Matera e Foggia. Il tecnico dei gialloblu, Gaetano Fontana, ha alcuni dubbi di formazione e non può contare su Liviero e Montalto infortunati. Altri giocatori sono reduci da infortuni rimediati in settimana e nelle scorse settimane e saranno da valutare fino alla fine, come ammesso da Fontana. De Gennaro, invece, rinuncia a Potenza e Nigro per infortunio. Non al meglio Pambianchi e Bollino.

Taranto e Juve Stabia non si affrontano da sei anni, l’ultima volta fu nella stagione 2010-2011, quello della promozione in B delle vespe. Ecco le probabili formazioni:

TARANTO (4-2-3-1): Maurantonio, De Giorgi, Altobello, Stendardo, Pambianchi, Bobb, Sampietro, Viola, Lo Sicco, Paolucci, Magnaghi.

JUVE STABIA (4-3-3): Russo, Cancellotti, Atanasov, Morero, Liotti, Zibert, Mastalli, Capodaglio, Marotta, Sandomenico, Ripa.

METEO: Ciclone della Sirte, 4 tentativi per scatenare l’Inverno!

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Da Lunedì 19 arriva il Ciclone di Natale, con enormi potenzialità per portare l’inverno in Italia

METEO, pronti per l’Inverno? Arriva il Ciclone di Natale!

Con questo articolo andremo ad analizzare una situazione meteorologica che ha delle potenzialità di creare in Italia un’episodio tipicamente invernale con la neve che potrebbe arrivare anche fino in pianura. Cerchiamo di capire cosa potrebbe accadere, valutando quattro ipotesi.

SITUAZIONE – Da Lunedì 19 dicembre, un ciclone Nordafricano, il Ciclone di Natale, inizierà ad influenzare il tempo sulle due isole maggiori e Calabria ionica, ad iniziare dalla Sardegna. A seconda dello spostamento del ciclone, l’Italia verrà interessata su alcune regioni che su altre. I venti richiamati dal ciclone, saranno forti e dai quadranti meridionali sui bacini più a Sud, moderati ma freddi da Nordest su quelli settentrionali.

DOVE VA IL CICLONE? – Come abbiamo detto, a seconda dello spostamento della bassa pressione, il tempo muterebbe su alcune regioni piuttosto che in altre. Qualora il ciclone rimanesse sui settori meridionali del Mediterraneo, allora il Sud Italia e localmente le regioni adriatiche vedrebbero precipitazioni. Se il ciclone si muovesse verso altri lidi, allora si verrebbero a creare alcune ipotesi.

1° POSSIBILITA’ Il ciclone sale verso il mar Tirreno. Con questa ipotesi, se prima erano le due isole maggiori ad avere forti piogge e nubifragi, ora anche tutto il Centro e il Sud verrebbero coinvolti dalle precipitazioni, ma non solo… I venti che soffieranno sul mare Adriatico si disporranno da Nordest e raggiungeranno, carichi di precipitazioni, anche l’Emilia Romagna dove la neve potrebbe cadere fino a quote pianeggianti su Piacentino, Parmense, Reggiano e Modenese, localmente anche sul Bolognese. Nevicate fino in pianura sarebbero attese anche sul Piemonte e Lombardia (Torino, Milano). Forti piogge invece interesserebbero tutto il Centro e il Sud, con rischio nubifragi lungo le coste, e intenso maltempo sulle Marche.

2° POSSIBILITA’ – Una volta che il ciclone si è posizionato sul mar Tirreno potrebbe spostarsi verso il mare Adriatico, centrandosi prima sul Centro Italia, ossia in una sua normale evoluzione verso oriente, anche se la meno probabile. In questo caso, le precipitazioni raggiungerebbero anche il Nordest, specie il Veneto e ancora l’Emilia Romagna. Con questo spostamento però, il ciclone pescherebbe aria ancora più fredda dai settori orientali, per cui la neve cadrebbe copiosa sul Veneto e l’Emilia Romagna, anche in pianura.

3° POSSIBILITA’ – L’aggiornamento di Giovedì 15 ci mostra un’altra possibile evoluzione. Il ciclone sale verso la Sardegna e lì vi sosta per qualche giorno. In tal caso, le precipitazioni interesserebbero gran parte d’Italia, ma soprattutto il Centro-Nord, con neve sulle Alpi e Prealpi, ma anche su tutto il Piemonte e in Emilia fino in pianura.

4° POSSIBILITA’ – Il ciclone rimane sui mari meridionali, ossia sul basso Tirreno per poi evolvere verso la Grecia. In questo caso le precipitazioni interesserebbero tutto il Sud, e le regioni adriatiche fino alla Romagna, con neve a quote prossime alla pianura su Romagna, Abruzzo, Marche e Molise e Gargano.

AGGIORNAMENTO DI VENERDI’ 16 – Da questo aggiornamento, il tentativo che andrebbe in porto sarebbe il 2°, quindi con maltempo diffuso al Centro e la neve che raggiungerebbe il Veneto e l’Emilia Romagna, Piemonte occidentale, anche fino in pianura.

meteo.it

Balloré cerca un abboccamento con Berlusconi, intanto però gioca sui ritardi dell’Italia

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Usa e Europa puntano sull’online con palinsesti personalizzati e Balloré gioca sui ritardi dell’Italia 

Bolloré gioca sui ritardi dell’Italia per creare una piattaforma che faccia concorrenza a Hollywood

La sfida in Borsa tra Mediaset di Silvio Berlusconi e Vivendi di Vincent Bolloré è vissuta in Italia, secondo la tradizione del nostro capitalismo, come scontro di personalità, l’astuto magnate francese con un tesoro di 2,4 miliardi di dollari pronti per investimenti, e il veterano italiano che, tra azioni e politica, difende da una generazione il suo l’impero. Sullo sfondo – Presepe in Borsa – le statuine familiari, Intesa, Unicredit, Telecom (di cui Bolloré controlla circa il 24%), Enel, Generali, Mediobanca e il governo. Con il premier Gentiloni e il ministro Calenda schierati a difesa delle risorse strategiche italiane, reti e contenuti, malgrado inalberino il brand dell’antico rivale politico, e perfino i magistrati, Nemesi di Berlusconi, chiamati a tutelarne le aziende nazionali.

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Se appena lasciate però i nostri confini, la disputa acquisisce un altro interesse strategico, e così la vanno seguendo i mercati globali. Bolloré, racconta chi lo conosce bene, è fiero delle origini bretoni, «terra di pirati», vive di tattica non di strategia, lesto a mutare parere e a far fruttare dagli errori montagne di cash. Aveva scommesso su Premium Mediaset, quando vede che l’affare non c’è, si sfila, scommettendo sulle lungaggini della giustizia civile italiana. Con il premier Renzi dialoga su Telecom, tra due caratteri forti l’intesa non è cristallina sui nomi da mettere al comando. Caduto Renzi, Bolloré fiuta –da buon bretone- gli umori cangianti del vento, debolezza della politica, titolo Mediaset poco valutato, possibili, o futuri, dissapori tra gli eredi Berlusconi con il fondatore impegnato su troppi fronti alla vigilia degli 80 anni e Fedele Confalonieri instancabile, ma solitario. Scala dunque in Borsa, contando su un pozzo di danaro e attendendo che «Les Italiens» si logorino tra loro, «al minimo tratteremo su Premium forti di un terzo di Mediaset».

È possibile che, a breve, Mercato&Politica riescano a respingere l’offensiva bretone sul Biscione, e leggeremo commenti burbanzosi sull’«italianità», come in altre, non felici, vicende. Alla lunga però la questione rimanda ai cronici ritardi di casa nostra. Come nota sul Financial Times l’economista Mariana Mazzucato, la Germania ha investito negli ultimi 20 anni il 2,49% del Pil in ricerca e sviluppo, noi l’1,1. Il ritardo colpisce anche il settore dei media, delle reti di comunicazione, l’industria dei contenuti, con Rai, 2,4 miliardi di euro, Sky, 2,7, e Mediaset, 2,2, a dividersi il mercato ma in affanno sull’innovazione (eccezioni Ray Replay, canali tematici, tra le fiction Gomorra). È in corso un serrato dibattito se, davvero, il futuro dei media stia nel consolidare reti e contenuti, per creare poli capaci di contrastare lo strapotere di Netflix o Amazon, e se, davvero, l’Europa abbia la forza per creare un proprio dominio di rete e contenuti o, mentre Bruxelles emana «grida» manzoniane per azzoppare Google e Facebook, debba rassegnarsi, anche in questo campo, al declino.

Parecchi studiosi restano scettici sui benefici della convergenza Reti-Contenuti, ma il mercato ci crede con entusiasmo. La tecnologia della distribuzione è mutata, il pubblico under 35 non guarda più reti generaliste a orari fissi, come nonni e genitori, ma segue online quando può, via computer, tablet, smartphone, i propri show e programmi di notizie prediletti. Pochi giorni fa la 21st Century Fox del magnate australiano-americano Rupert Murdoch ha preso pieno controllo della pay tv inglese Sky, 11,7 miliardi di sterline (13,9 miliardi di euro) per una pay tv inglese, italiana e tedesca, accanto a giornali e radio, dopo la fusione proposta tra AT&T, ancora la rete più grande d’America, con Time Warner, che controlla Hbo, Cnn e Time Warner, progetto da 85,3 miliardi di euro. Intanto, in Francia, Altice, fondo multinazionale dell’imprenditore franco-israeliano Patrick Drahi, ha lanciato una campagna parallela per acquisire contenuti televisivi su 8 nuovi canali di intrattenimento per gli utenti della rete Sfr, accanto all’attuale palinsesto di notizie e sport.

La mossa di Drahi contrasta il piano di Bolloré: una Netflix europea, radicata nell’Europa latina, Francia, Italia, Spagna a fronteggiare gli anglosassoni. Vivendi, che cominciò sotto Napoleone III come compagnia di acquedotti nel 1853, è per Bolloré la risposta europea a Disney, Apple, Amazon, Google, Time Warner, AT&T e Murdoch. A chi gli ha chiesto in questi giorni «Ma non siete troppo piccoli?» ha risposto sicuro «Abbiamo tutto quel che ci serve per creare sinergie e non ci fermeremo, il cash è lì. Su Mediaset andiamo avanti, almeno fino al 30%: poi se ne parla con chi c’è».

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lastampa/Bolloré gioca sui ritardi dell’Italia per creare una piattaforma che faccia concorrenza a Hollywood GIANNI RIOTTA

Mediaset, Bollorè cerca una tregua

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Colpo di scena nella battaglia tra Fininvest e Vivendi per il controllo di Mediaset. Bolloré pensa a una tregua di Natale e cerca un abboccamento con Berlusconi, intanto però gioca sui ritardi dell’Italia per creare una piattaforma che faccia concorrenza a Hollywood.

Vincent pensa alla tregua di Natale e cerca un abboccamento con Silvio

Ma Bolloré è pronto alla guerra di logoramento coinvolgendo la telefonia

MILANO – Chiamatela, se volete, la tregua di Natale. I cannoni francesi in Borsa hanno smesso di rombare. Il titolo Mediaset dopo la pazza corsa dei primi tre giorni della settimana ha chiuso per la prima volta in calo, dell’1,55%. Vincent Bolloré, giunto con la sua Vivendi al 20% del Biscione, resta convinto – dopo il comprensibile choc iniziale – di aver comunque destato l’attenzione di Silvio Berlusconi con cui, genio della tv e attento al futuro della sua creatura, ritiene di poter raggiungere ancora un accordo. Un nuovo patto sotto il segno di quella stessa visione strategica che già in aprile li aveva accomunati salvo poi finire a carte quarantotto sui conti, contestati, di Premium, la pay tv diventata col tempo la zavorra di Cologno Monzese.

Tra borsa e tribunale, la partita tra Mediaset e Vivendi è appena iniziata

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Per favorire un riavvicinamento, Bolloré ieri ha cominciato col mandare segnali distensivi. Parola d’ordine: abbassare i toni. «Certamente non è stato sollecitato, ma non è un atto ostile», ha dichiarato così all’Ansa una forte interna di Vivendi. «Vogliamo estendere e rafforzare la nostra posizione in Europa del Sud che per noi è strategica», hanno proseguito da Parigi. Nel quartier generale di Mediaset quanto in quello della holding hanno subodorato qualcosa di più, al punto che si aspettano – forse già oggi o nei prossimi giorni – una specie di invito ufficiale a sedersi attorno a un tavolo. Bolloré cerca la pace, ora che con la sua quota – presa in modo brutale, certo, ma spendendo 700 milioni – ha allineato i propri interessi con quelli dei Berlusconi. Ma, pur con tutta la buona volontà, non attenderà in eterno. La tregua durerà fino a Natale. Passate le Feste, se i segnali saranno ancora tutti e solo ostili (e ieri i manager di Fininvest hanno esaminato a lungo con i legali le richieste da inoltrare alla Procura di Milano e alla Consob, tra cui il congelamento delle azioni rastrellate da Vivendi), riprenderà a fare la guerra. L’Opa non sembra un’opzione: il gruppo potrebbe arrivare al 29,9%. Quella a cui Parigi si prepara è una guerra di logoramento: battagliare in ogni assemblea, presentare a tutti gli azionisti (fondi inclusi) il proprio piano alternativo, chiedere – anche prima del 2018 – di poter avere rappresentanti in cda. Vivendi poi controlla Telecom, grande cliente pubblicitaria di Mediaset, e che finora, tra Premium e Sky, ha favorito la prima. Sarebbe ancora così?

Neppure Mediaset e Fininvest resterebbero a guardare. La holding dei Berlusconi non potrà più comprare azioni (se non un 1,27% a partire da aprile) per un anno. Qualcuno scommette che voglia restituire il dispetto a Vivendi, comprando quote della sua Telecom. La cosa non trova riscontri, ma il titolo (nonostante il presidente Giuseppe Recchi giuri che il gruppo sia «totalmente estraneo alla vicenda») ha guadagnato il 3,66%. Al loro fianco, poi, hanno i colossi Unicredit e Intesa Sanpaolo. E Carlo Messina, ad di quest’ultima, appare determinato nel supportare Mediaset in nome dell’italianità da preservare. Non una guerra, sarebbe uno scontro tra titani.

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lastampa/Vincent pensa alla tregua di Natale e cerca un abboccamento con Silvio FRANCESCO SPINI

Prof. Mariani: “Milik sta bene. Real Madrid? Può farcela, sono ottimista”

Il Prof. Mariani ha rilasciato le seguenti dichiarazioni ai cronisti presenti a ‘Villa Stuart’. Ecco quanto riportato da Calciomercato.it:

 

“Milik dal mio punto di vista sta bene. La tabella di marcia stilata 2 mesi fa, è stata rispettata. Il ragazzo corre, gioca con la palla e fa i dribbling. Tra un mese, al successivo controllo, daremo il disco verde per la ripresa dell’attività agonistica. Vederlo in campo contro il Real Madrid il prossimo 15 febbraio? Sono ottimista che possa giocare, poi non so se 90 minuti .Sono considerazioni che spettano al mister, al preparatore atletico e al medico del Napoli, De Nicola. Tra un mese darò l’ok alla ripresa dell’attività agonistica, poi alla sfida col Real Madrid mancherà un altro mese: la palla non sarà nel mio cortile. Col Napoli ho sempre lavorato bene. Milik l’ho trovato ottimista come il primo giorno e contento. Sta andando in Polonia per le vacanze di Natale, ci siamo fatti gli auguri. Mi diceva De Nicola che lo hanno dovuto frenare”.

 

Da calciomercato.it

Ssc Napoli: “Positivo l’ esito del controllo di Milik, il prossimo tra tre settimane”

Come da programma, Milik è stato visitato oggi a Roma dal Professor Mariani a Villa Stuart, accompagnato dal responsabile dello staff medico azzurro Dott. De Nicola.

Positivo l’esito del controllo, il recupero dell’attaccante azzurro procede come previsto.

Arek sosterrà, seguendo il calendario già programmato, un nuovo controllo tra circa tre settimane.

Da sscnapoli.it

Avellino, formalizzata la risoluzione contrattuale con Toscano e lo staff

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Il comunicato della società irpina sulla risoluzione contrattuale con l’ex allenatore Toscano ed il suo staff
Il sodalizio biancoverde ha ufficializzato la risoluzione consensuale del contratto con l’ex allenatore Toscano ed il suo staff.

L’U.S. Avellino comunica di aver risolto consensualmente il contratto con l’allenatore Domenico Toscano e con i componenti del suo staff – Michele Napoli, Michele Gerace, Pietro La Porta e Luca Altomare – già sollevati dall’incarico da questa società lo scorso mese.

vivicentro.it/sport/serie-b –  Avellino, formalizzata la risoluzione contrattuale con Toscano e lo staff

 

Milik ha lasciato Villa Stuart, si attendono le dichiarazioni del dott. Mariani

Arkadiusz Milik si è recato nel pomeriggio alla clinica ‘Villa Stuart’ per la visita di controllo al ginocchio sinistro operato circa due mesi fa in seguito alla rottura del legamento crociato. “Quando torno? Non lo so”, avrebbe risposto l’ attaccante azzurro ai giornalisti presenti. Stando a quanto riporta Calciomercato.it, il calciatore polacco avrebbe lasciato la clinica intorno alle 15:30 da un’ uscita secondaria. A breve il dott. De Nicola e il prof. Mariani potrebbe rilasciare alcune dichiarazioni.

De Laurentiis a Edicola Fiore, la Ssc Napoli: “Mattinata all’ insegna del divertimento”

Aurelio De Laurentiis ospite d’eccezione da Fiorello a “Edicola Fiore”. Mattinata all’insegna del divertimento nel programma di Sky Uno che ha visto protagonista il Presidente del Napoli e lo showman siciliano in un esilarante siparietto.

Fiorello ha intervistato il Patron azzurro imitandone la voce. De Laurentiis da parte sua ha risposto con ironia alle simpatiche provocazioni e alle domande del conduttore.

La prima sul calcio: “Avete preso Pavoletti?”, ha chiesto Fiorello. “Assolutamente, assolutamente, forse…” la risposta sibillina di De Laurentiis.

Poi Fiorello, imitando sempre De Laurentiis, ha lanciato con una battuta il nuovo film di Natale della Filmauro: “Andate al cinema a vedere ‘Natale a Londra, Dio salvi la regina’. E se non incassa: Dio salvi Lillo e Greg!”.

Finale tra risate, applausi e selfie per una mattinata ricca di allegria, spettacolo ed entusiasmo.

Da sscnapoli.it 

Sky – Pavoletti-Napoli, fissate anche le visite mediche e Gabbiadini…

Per un attaccante che entra, un altro potrebbe uscire. Il reparto offensivo del Napoli a gennaio potrebbe subire un’importante rivoluzione. Pavoletti è pronto a diventare un nuovo giocatore di Sarri per una cifra attorno ai 18 milioni, bonus compresi. Tra il Genoa ed il Napoli ci sarebbe l’accordo, tanto da aver già stabilito le visite mediche durante le vacanze.

Più intricato il capitolo Gabbiadini invece. Questa volta esiste davvero la possibilità che il classe ’91 dica definitivamente addio al Napoli, ma solo a determinate condizioni. Prima di tutto bisognerà vedere se le condizioni di Milik e Pavoletti al rientro dai rispettivi infortuni saranno incoraggianti, quindi si dovrà aspettare. La società di De Laurentiis pretenderebbe non meno di 17/18 milioni per l’ex Samp, che per ora in caso di partenza sembrerebbe maggiormente indirizzato verso la Premier dove Stoke City e Southampton sono le pretendenti più accreditate. Lo riferisce Gianluca Di Marzio, esperto di mercato Sky, tramite il proprio portale ufficiale.

 

Da gianlucadimarzio.com