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Mertens: “Era importante vincere per risalire in classifica. Dobbiamo continuare così”

Dries Mertens ha parlato ai microfoni di Premium Sport al termine della sfida contro il Torino. Ecco quanto evidenziato:

 
“Oggi era importante vincere per guadagnare terreno in classifica alle nostre rivali. Dobbiamo continuare così, ora c’è una partita difficile contro la Fiorentina. Se mi passano la palla sui piedi posso giocare in questa posizioni, con i lanci lunghi mi risulta più complicato. Devo continuare a lavorare”.

Pescara – Bologna 0 – 3: continua la caduta libera del Pescara

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Continua la caduta libera del Pescara, che viene sconfitto ancora dal Bologna a domicilio con il risultato di 3 – 0, in una gara dallo spettacolo poco esaltante. Si tratta della nona sconfitta per il Delfino nelle ultime dieci gare. Una vera e propria dèbacle. Gara subito in discesa per gli ospiti, passati in vantaggio al 7’ con Masina, bravo di testa ad infilare l’incerto Bizzarri su cross di Viviani. La reazione del Pescara non arriva, e al 16’ gli abruzzesi rimangono in dieci per l’espulsione di Verre, dopo un rosso diretto comminato per un entrata con il piede a martello nei confronti di un avversario. In campo si vede solo il Bologna, che prima di trovare la rete del raddoppio con Dzemaili, con un tiro dalla distanza, sfiora la rete in almeno un paio di circostanza. La prima frazione si chiude con gli emiliani in vantaggio per 2 – 0. Praticamente non pervenuto la formazione di Massimo Oddo.

Il clichè non cambia nel secondo tempo, dal momento che sono sempre i felsinei a menare le danze, e a trovare la rete del 3 – 0 dopo un netto penalty trasformato da Krejci per atterramento di Crescenzi su Mattia Destro. La formazione felsinea potrebbe rendere il punteggio ancora più rotondo, prima con Krejci, poi con Viviani, ma Bizzarri si salva. L’unico tiro del Pescara si vede al 69’ con uno shot dalla distanza fuori misura da parte di Biraghi. Per il Pescara un’altra gara da dimenticare, e dopo la contestazione di lunedì in occasione delle cena sociale natalizia, la squadra abruzzese si congeda nel peggiore con il suo pubblico, per l’anno 2016. La panchina di Massimo Oddo è ancora salda come a più riprese ha sostenuto il presidente Sebastiani? Chi vivrà vedrà…

Pescara – Bologna: 0 – 3

Reti: 7′ Masina (B), 41′ Dzemaili (B), 56′ Krejci (B)
AMMONITI: 22′ Nagy (B), 68′ Gastaldello (B)
ESPULSI: 17′ Verre (P
ARBITRO: Rocchi di Firenze

PESCARA (4-3-2-1): Bizzarri; Crescenzi, Campagnaro, Gyomber, Biraghi; Memushaj, Brugman (46′ Cristante), Verre; Benali (65′ Pettinari), Caprari; Manaj (36′ Zampano). In panchina: Fiorillo, Bruno, Coda, Fornasier, Vitturini, Zuparic. Allenatore: Massimo Oddo

BOLOGNA (4-3-3): Mirante; Torosidis, Maietta (36′ Krafth), Gastaldello, Masina; Dzemaili (72′ Donsah), Viviani, Nagy; Mounier, Destro, Krejci. In panchina: Da Costa, Di Francesco, Ferrari, Floccari, Mbaye, Oikonomou, Okwonkwo, Pulgar, Taider, Sarr. Allenatore: Roberto Donadoni

 

Napoli-Torino, i voti di ViViCentro: Mertens che poker!

Napoli-Torino, i voti di ViViCentro

Vince il Napoli con una prestazione contro il Torino e scavalca il Milan portandosi ad un solo punto dalla Roma seconda. Questi i voti di Vivicentro.it:

Reina 4.5, Hysaj 6.5, Albiol 6, Chiriches 6.5, Ghoulam 6, Zielinski 6, Jorginho 6, Hamsik 6.5, Callejon 6.5, Mertens 9, Insigne 6.5. A disp. Rafael, Sepe, Strinic Giaccherini 6, Allan 5.5, Maggio Maksimovic, Gabbiadini, Rog, Diawara 6, Tonelli, El Kaddouri. All. Sarri 7

dal nostro inviato al San Paolo, Ciro Novellino

Giovanissimi regionali, Football Ciro Caruso-Juve Stabia 0-2: il tabellino del match

Giovanissimi regionali, Football Ciro Caruso-Juve Stabia 0-2: il tabellino del match

Vincono i giovanissimi regionali della Juve Stabia, lo fanno contro la Football Ciro Caruso in trasferta con il risultato di 2-0 grazie ai gol di Minicozzi e Martino.

Così in campo:

Tornincasa (Spina), Criscio (Migliaccio), Vinciguerra, Minicozzi, Campagnuolo, Roma, Abissinia (Romilli), Tosto (Fabrizio), Damiano, Martino (Sannino), Iengo.

a cura di Ciro Novellino

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Gli azzurri dovranno dimostrare tenuta psicologica

Gli azzurri dovranno dimostrare tenuta psicologica

La Repubblica parla di una sfida con il Torino da prendere con le pinze. Avversario ostico e tutto da temere quello granata, visto il carattere della squadra: Il Napoli dovrà dimostrare la tenuta psicologica anche contro il Torino. La considerazione nei confronti dei granata è alta, così come la stima per Sinisa Mihajlovic. 

Una dote di Mertens ha permesso a Sarri di limitare i danni

Una dote di Mertens ha permesso a Sarri di limitare i danni

Dries Mertens è il giocatore che ha rimesso in piedi il Napoli nelle ultime settimane, vista l’assenza di Arkadiusz Milik per infortunio e le difficoltà registrate da Manolo Gabbiadini nel ruolo di numero nove. Come riporta La Gazzetta dello Sport all’interno del proprio focus dedicato all’ex calciatore del PSV Eindhovenla sua duttilità in attacco ha permesso a Sarri di limitare i danni per l’assenza di Milik. L’esterno belga ha dimostrato di poter giocare anche da centravanti, magari di movimento, inserendosi centralmente. E l’esperimento sta dando risultati concreti“.

Il racconto in scatti fotografici di Taranto vs Juve Stabia

Pubblichiamo le foto di  Taranto vs Juve Stabia

Guarda le foto della prosecuzione della gara Taranto vs Juve Stabia realizzate dal fotografo Peppe Carucci di Blunote,it che ci racconta così il pareggio tra la squadra di Fontana e quella di De Gennaro allo stadio “Erasmo Iacovone” di Taranto.

Serata fredda in terra ionica, con lo Iacovone che registra un discreto numero di tifosi tarantini, circa 50 i tifosi giunti da Castellammare per sostenere i ragazzi di Fontana. I pugliesi vogliono dare continuità alle due vittorie con Melfi e Vibonese.

Le vespe, invece, devono vincere per restare nella zona alta della classifica, dopo il pareggio ottenuto martedi sul campo del Matera di Auteri.

Il manto erboso dello stadio pugliese sembra in buone condizioni.

TARANTO (4-2- 3-1): MAURANTONIO, DE GIORGI, STENDARDO,ALTOBELLO, BALZANO, BOBB, SAMPIETRO, VIOLA, LO SICCO, PAOLUCCI, MAGNAGHI.

A DISP: PIZZALEO, BOLLINO, PAMBIANCHI, BOCCADAMO, CARDEA, RUSSO, GARCIA, GIUNTA, PIRRONE.

JUVE STABIA (4-3- 3): RUSSO, CANCELLOTTI, CAMIGLIANO, ATANASOV, LIOTTI, CAPODAGLIO, MASTALLI, ZIBERT, KANOUTE, RIPA, LISI.

A DISP. BACCI, MORERO, PETRICCIUOLO, MORERO, ESPOSITO, SALVI, ROSAFIO, MAROTTA, DEL SANTE, SANDOMENICO.

I gialloblu restano al terzo posto a meno 2 dalla vetta agganciati in classifica dal Foggia. Appuntamento giovedì al Menti per Juve Stabia- Catania.

RILEGGI LIVE – Napoli-Torino 5-3 (14′, 18′, 22′, 79′ Mertens; 58′ Belotti; 70′ Chiriches; 76′ Rossettini; 84′ Falque)

Segui il Live

94′ Fine partita!

92′ Ancora Mertens a calciare, palla a lato

90′ Vengono concessi 4 minuti di recupero

87′ Giaccherini ci prova, ma la palla colpisce il palo esterno

84′ Dal dischetto Iago Falque fa 5-3

83′ Rigore per il Torino molto dubbio

80′ Terzo cambio del Napoli, dentro Giaccherini e fuori Insigne

79′ GOOOOOOOOOOOOOOOL del Napoli. Eurogol di Mertens che supera con un pallonetto Hart: 5-2 e poker per lui!

76′ Errore incredibile di Reina che si scappare la palla dalle mani e Rossettini fa 4-2

73′ Dentro Allan per il Napoli e fuori Zielinski

72′ Giallo per Lukic per fallo su Zielinski

70′ GOOOOOOOOOOOOOOOL del Napoli. Chiriches prende palla al limite della propria area di rigore, la cede a Mertens che serve Callejon: il rasoterra è preciso per il difensore rumeno che fa 4-1!

68′ Dentro Diawara e fuori Jorginho per il Napoli

66′ Terzo cambio per il Torino: dentro Maxi Lopez e fuori Baselli

63′ Hysaj per la testa di Hamsik che mette sul fondo ad Hart battuto

58′ Gol del Torino, un rimpallo favorisce Belotti che fa 3-1!

56′ Cambio per il Torino: fuori De Silvestri e dentro Iago Falque

54′ Mertens pesca Insigne che calcia alto con un tiro a giro

50′ Calcia Benassi alto sopra la traversa della porta difesa da Reina

48′ Callejon pescato con assist al bacio da Insigne calcia al volo di destro, ma la palla esce

45′ Partiti, palla al Napoli! Cambio per il Torino: dentro Lukic e fuori Valdifiori

SECONDO TEMPO

 

46′ Fine primo tempo

45′ Viene concesso 1 minuto di recupero

38′ Jorginho scucchiaia per Insigne che calcia a lato al volo di sinistro: Napoli straripante!

34′ Giallo per Rossettini che commette fallo su Callejon

33′ Giocata tutta di prima tra Hamsik, Hysaj e Callejon, poi palla ad Insigne che calcia ma Hart mette in corner con un po’ di affanno

31′ Finta di Mertens che libera al tiro Hamsik: palla deviata in corner

25′ Baselli calcia debolmente verso la porta di Reina che blocca

24′ Ancora Mertens su palla di Insigne, tiro a lato

22′ GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOL del Napoli. Dries Mertens fa tripletta e porta un altro pallone a casa: Callejon calcia, poi botta e risposta con Hart del folletto belga fino alla conclusione vincente: 3-0!

21′ Valdifiori per Belotti, palla a Ljajic che calcia di destro al volo: palla alta

18′ GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOL del Napoli. Mertens spiazza Hart e fa 2-0!

17′ Lancio di Insigne per Mertens in area di rigore spinto da Barreca: è calcio di rigore

16′ Errore di Albiol, Belotti calcia con il sisnitro abbondantemente a lato

14′ GOOOOOOOOOOOOOOOOOL del Napoli. Sugli sviluppi del corner Callejon mette al centro e Mertens in anticipo con il piattone sinistro fa 1-0!

13′ Conclusione dal limite dell’area di Jorginho, palla in corner

9′ Bella palla a scavalcare di Callejon per Mertens in area di rigore leggermente lunga, si spegne sul fondo

3′ Ghoulam su calcio di punizione sfiora il gol con Hart che vola alla sua sinistra ma sembrava in ritardo

1′ Partiti, palla al Torino!

PRIMO TEMPO

 

14:36 – Le squadre proseguono il riscaldamento

Le formazioni ufficiali:

NAPOLI (4-3-3) – Reina, Hysaj, Albiol, Chiriches, Ghoulam, Zielinski, Jorginho, Hamsik, Callejon, Mertens, Insigne. A disp. Rafael, Sepe, Strinic Giaccherini, Allan, Maggio Maksimovic, Gabbiadini, Rog, Diawara, Tonelli, El Kaddouri. All. Sarri

TORINO (3-5-2) – Hart, De Silvestri, Rossettini, Moretti, Barreca, Zappacosta, Baselli, Valdifiori, Benassi, Ljajic, Belotti. A disp. Padelli, Cucchietti, Castan, Acquah, Lopez, Falque, Martinez, Vives, Obi, Lukic, Boyè, Ajeti. All. Mihajilovic

14:21 – Reina, Rafael e Sepe in campo per il riscaldamento

14:19 – Torino in campo per il riscaldamento

Buongiorno e benvenuti alla diretta testuale della gara di campionato tra Napoli e Torino che comincerà allae ore 15. Vivicentro.it vi aggiornerà in tempo reale.

dal nostro inviato al San Paolo, Ciro Novellino

EDITORIALE – Juve Stabia, chi ben comincia è a metà dell’opera..o no?

Fine del girone d’andata di campionato per la Juve Stabia che non può che ritenersi soddisfatta di quanto fatto nella prima parte di stagione. Probabilmente nessuno, alla vigilia, si sarebbe aspettato una Juve Stabia così competitiva e agguerrita contro qualsiasi avversario, fermo restando l’ottimo lavoro fatto in fase di campagna acquisti da Manniello e Logiudice.

Le Vespe, grazie all’ottimo contributo di Mister Fontana, hanno acquisito una propria identità di gioco che riescono ad esprimere quasi su ogni campo. Il “quasi” riguarda proprio il calo di personalità accusato dalla Juve Stabia in alcune circostanze, soprattutto lontano dal Menti.

Staccandosi dal proverbio che vuole chi ben comincia è a metà dell’opera, la Juve Stabia è partita male all’esordio in campionato di Catania, uscendo sconfitta dal Massimino per 3-1. Da quel momento il cammino dei gialloblù è stato un crescendo, fino ad arrivare alle posizioni di vertice della classifica ed accarezzando il primato per più di una settimana. Meglio quindi “costruire” l’opera per tutta la stagione e non solo all’inizio.

Le Vespe hanno mostrato di avere tutto quello che serve per lottare fino alla fine per la vittoria: un organico di qualità, un allenatore con una propria visione, innovativa, di gioco, una tifoseria che ha ritrovato l’entusiasmo forse perso la scorsa stagione ed una società ambiziosa pronta a fare di tutto per raggiungere un obiettivo prestigioso.
Il cammino assolutamente positivo deve però essere un punto di partenza e non deve distrarre dai miglioramenti necessari per far sì che il volo delle Vespe continui.

Il tour de force di queste settimane ha chiaramente messo in difficoltà i ragazzi di Fontana, che nelle ultime uscite non sono riusciti a pungere come al solito.
Emblema di questo periodo di appannamento è stato anche il match tra Taranto e Juve Stabia. A prescindere dalle schermaglie verbali tra i tecnici delle squadre, con Fontana ancora una volta bersaglio dei commenti piccati ed ingiustificati dei colleghi, è innegabile che allo Iacovone sia scesa in campo una Juve Stabia un po’ in affanno. Sottolineare questo aspetto non toglie nulla alla prestazione del Taranto, sia chiaro.

I gialloblù in questa fase sembrano appoggiarsi più sulle fiammate dei singoli che sul gioco ragionato visto per larga parte della stagione. Anche ieri ci si è basati sulle iniziative di Kanoute e Lisi, senza però che si accendesse la lampadina giusta.
Sarà quindi importantissima la sosta invernale, che consentirà al gruppo di Fontana di ritrovare la brillantezza dei mesi scorsi e, magari, qualche innesto proveniente dal mercato.

Per affacciarsi con lo spirito giusto alla sosta, sarà importante fare bene contro Melfi e Catania. Si inizia giovedì con il Catania al Menti, per vendicare la sconfitta che ha fatto cominciare male il campionato della Juve Stabia, senza però comprometterne l’ottima stagione.

Raffaele Izzo

Gentiloni, attuale presidente del Consiglio, non seguirà il percorso segnato da Renzi

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L’attuale presidente del Consiglio ha dichiarato che il suo governo cesserà di esistere quando gli sarà stata tolta la fiducia. E chi può toglierla se non Matteo, e con quali esiti sulla campagna elettorale?

Gentiloni non seguirà il percorso segnato da Renzi

PRIMA che l’incarico di formare un nuovo governo fosse conferito dal presidente della Repubblica a Paolo Gentiloni, io scrissi che Matteo Renzi avrebbe dovuto esser lui a proseguire. Il referendum sulla riforma costituzionale vinto dai No con una affluenza record non imponeva le dimissioni al governo in carica, potendo senz’altro continuare. Il presidente Sergio Mattarella fece infatti pressioni in questo senso proprio per consentire stabilità e governabilità fino alla fine della legislatura nel 2018. Scrissi anche che Renzi avrebbe dovuto trasformarsi da leader politico a statista, due dizioni profondamente diverse tra loro e scrissi anche che avrebbe dovuto tener presenti gli esempi di Camillo Benso conte di Cavour e di Garibaldi, di spirito rivoluzionario dotati.

Questi due esempi mi furono contestati da molti critici: come si poteva avvicinare a Renzi nomi come quei due, protagonisti del Risorgimento? Con critiche a mio avviso profondamente sbagliate: gli esempi del passato fanno parte del presente e di un passato culturale indispensabile alla politica. Non a caso Mazzini aveva studiato Marx e Cavour aveva letto con attenzione Machiavelli e Guicciardini. A me non dispiace affatto esser criticato e spesso lo merito, ma mi piace anche rispondere quando penso d’aver ragione.

Renzi comunque non accettò l’offerta del presidente della Repubblica. E propose a sua volta un governo presieduto da Gentiloni che avrebbe del resto seguito i suoi suggerimenti nella formazione del Ministero, il che in gran parte avvenne. Quanto a Renzi, si sarebbe dedicato al partito del quale è tuttora segretario. Un partito che nel voto referendario ha ricevuto il 40 per cento, una cifra importante e compatta, mentre i No non hanno un Capo che li guidi, in gran parte sono voti di grillini e di intellettuali e di giovani e di lavoratori disoccupati e animati da rabbia sociale. L’obiettivo di Renzi è di arrivare allo scioglimento delle Camere entro giugno senza più ballottaggio ma con un sistema proporzionale e premio di maggioranza. Naturalmente Gentiloni lo seguirà e ne avrà meritata ricompensa, così come l’avranno Boschi e Lotti. Gentiloni lo seguirà nell’attuazione di questo disegno? E Grillo sarà messo fuori causa dalle grane di questi giorni?

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Gentiloni probabilmente non lo seguirà e tanto meno il presidente Mattarella che detesta di dover sciogliere le Camere molto prima della scadenza della legislatura. Del resto, su questo punto sono d’accordo il presidente del Senato, Pietro Grasso, la presidentessa della Camera Laura Boldrini, il presidente emerito Giorgio Napolitano e forse a titolo personale il presidente della Corte Costituzionale. Per quanto riguarda l’Europa, Renzi non gode più di buona stampa a Bruxelles. Questo non se lo merita. Per rafforzare l’Europa ha fatto molto, è stato l’aspetto più meritorio della sua politica, ma probabilmente è proprio questa la ragione della sua impopolarità a Bruxelles. Il rafforzamento dell’Europa disturba i nazionalismi degli stati confederati che non vogliono affatto la perdita del potere: il nazionalismo francese, quello spagnolo, quello olandese, quello belga, per non parlare della Germania ancora impigliata nelle elezioni politiche.

Purtroppo, a questa meritevole politica europea, Renzi non ha aggiunto purtroppo un’altrettanto meritevole politica economica e sociale in Italia. Del resto è proprio questa difettosa politica economica ad avere scatenato la rabbia sociale manifestata con i No referendari. Il 60 per cento degli italiani aveva questo in corpo contro il 40 per cento dei Sì, ma quel 40 non è affatto di Renzi. A guardar bene i voti renzisti si aggirano sul 25, massimo 30 per cento. E il Pd non è affatto compatto, la dissidenza interna è molto critica e non lo seguirà, D’Alema non lo seguirà, Franceschini non lo seguirà. Ed infine Gentiloni non lo seguirà. Non a caso, l’attuale presidente del Consiglio ha in varie sedi dichiarato che il suo governo cesserà di esistere quando gli sarà stata tolta la fiducia. E chi può toglierla se non Renzi? Con il suo 30 per cento? Si può tollerare questo sforzo? Con quali effetti sulla sua campagna elettorale?

L’esame di questa situazione ci fa pensare che Gentiloni porterà il suo governo fino al 2018 in pieno accordo con Mattarella. Poi si vedrà. Ci sono personalità di buon conio da sperimentare a sinistra, cominciando dall’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia e non è il solo. Caro Matteo, se avessi tenuto a mente Cavour e Garibaldi forse non saresti a questo punto. Mi rammarico per te e per l’Italia.

vivicentro.it/editoriale
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repubblica/Gentiloni non seguirà il percorso segnato da Renzi di EUGENIO SCALFARI

Vermi e Avvoltoi (Mauro Lo Piano – Saintred)

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I tanti politici che in questi ultimi anni si sono “distinti” per aver rubato alla Comunita’, non possono essere accostati ne’ ai vermi, ne’ agli avvoltoi, appartengono ad un’altro sottogruppo: quello degli schifozoi, da non confondere con gli scifozoi.

Gli elminti (vermi) non posseggono arti, sono di piccole dimensioni, hanno il corpo allungato e molle, al contrario di alcuni politici che sono forniti di una doppia coppia di arti, quelli superiori e quelli inferiori.
Stranamente quelli superiori, hanno avuto uno sviluppo abnorme, sono piu’ lunghi dei inferiori, poi le mani si sono allungate in maniera smisurata, alcune volte anche la natura sbaglia.
Nessuna pietra di paragone si puo’ fare neppure con gli avvoltoi, questi animali si cibano di carogne, non di mazzette e appalti pubblici, lo stomaco dei politici corrotti, riesce a digerire di tutto a e ancora di piu’ anche il cemento armato.
In Italia siamo giunti ad un punto di non ritorno, gli ultimi scandali ancora una volta hanno fatto tremare dalle fondamenta sia i palazzi romani che quelli milanesi, gli scandali in Italia sono come una certa carta igienica, non finiscono mai.
Ormai tutti i partiti sono invischiati in sporchi giri d’affari, da sinistra a destra passando per il centro, ognuno ha da nascondere i propri scheletri, la Magistratura in questi ultimi periodi sta facendo venire alla luce continui episodi di corruzione. Chi ha le mani in pasta, trova sempre il modo di rubare, purtroppo a pagare sono sempre i Cittadini, i politici corrotti, qualora siano scoperti, pagheranno con qualche mese o se a ficiru propriu lodda (traduzione se l’hanno fatta veramente sporca), espieranno il loro debito con pochi anni di carcere, poi avranno tutto il tempo di godersi il malloppo.
Ci vorrebbero delle Leggi piu’ severe per i ladri di Stato, ma chi le dovrebbe proporre? Gli stessi politici? O in Italia ci vuole un cambiamento radicale, la Repubblica sta facendo acqua da tutti i lati, speriamo che il Popolo sappia trovare la giusta soluzione.
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Stabia, Via Nocera: incredibile carambola con filotto di fiorere, auto, moto e ribaltamento finale

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Castellammare di Stabia, via Nocera, risveglio con botto.

Questa mattina, ore 6:30, gli abitanti di via Nocera sono stati svegliati da un frastuono fatto di rimbombi, sferragliare di lamiere, colpi secchi di vario tono e, chi si è affacciato dai balconi, o era in strada, ha potuto assistere a qualcosa che ha dell’inverosimile anche per la conclusione senza gravi conseguenze a persone; nemmeno al giovane protagonista che, alla guida di una Ypsol grigio metallizzata, ha dato origine alla spettacolare carambola.

15644283_10209491268092108_205195883_nStando ai primi accertamenti, sembra che il giovane abbia perso il controllo dell’auto con la quale stava percorrendo Via Nocera e, improvvisamente, ha iniziato la sua “carambola” che è partita all’altezza dell’ingresso della scuola media Stabiae ed è finita all’incrocio di Via Crispi dove, dopo una folle corsa di 70 metri, si è capovolta dopo aver colpito le auto in sosta lungo tutta la strada nonché travolto fioriere, motorini, pali segnaletici e quant’altro lì era posto (vedi foto).

L’ora e la giornata festiva ha fatto sì che, per fortuna, nella zona – normalmente affollata anche di ragazzi che frequentano il plesso scolastico – non ci fossero persone. Altra “incredibile” fortuna è stata che il conducente, un ragazzo di 20 anni, sia uscito praticamente illeso dall’auto ribaltata. Trasportato in ospedale, sembra che non sia in pericolo.

La strada è stata chiusa per consentire le indagini del caso portate avanti dagli uomini della polizia municipale che sono al lavoro per ricostruire con precisione l’accaduto. Sul posto sono accorsi anche i vigili del fuoco che, dopo i rilievi di rito, hanno rimosso l’auto ribaltata

aggiornato: ore 10:18

Peperone, dal collage al naif. Un artista indimenticabile.

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A un lustro dalla dipartita è sempre attuale il messaggio di Michele Petroni, in arte Peperone.

Tra chi ha più felicemente vissuto il connubio Torrione/Creativo, si può senz’altro annoverare Michele Petroni, da tutti conosciuto come Peperone. La visita guidata al Museo Civico del Torrione di Forio volge spesso l’attenzione anche agli artisti contemporanei.

Il Torrione fu, infatti, uno dei principali sfondi della sua carica artistica riversata in centinaia di tele e collage prodotti principalmente durante la seconda metà del secolo appena trascorso e ultima tappa per l’esistenza terrena di Peperone. Michelangelo, questo il nome di battesimo di Peperone, giovane autodidatta, era, come del resto solo i grandi artisti lo sono, un sognatore. Sognava la sua Forio notte e giorno, ne studiava il carattere sanguigno, la fierezza del sang’e turc appiccicata sul volto e nella mente dei suoi compaesani e traduceva le sue impressioni con tocchi gentili del suo pennello, utilizzando quello stile armonico e fanciullesco che lo contraddistinse: il naif.

Michele Petroni Peperone

La vastissima produzione, nata dalla spontaneità e dall’instancabile operosità del genio di Peperone, ha il solo difetto di non essere mai stata raccolta in un catalogo, anche perché, spesso le sue opere erano donate immediatamente dopo l’ultimo tocco oppure svendute in periodi di difficoltà economiche. Ciononostante, le numerose collezioni private rappresentano un tesoro culturale e una chiave di lettura per interpretare le varie realtà presenti in un’isola che nel breve arco di un trentennio ha subito una metamorfosi sorprendente. Il primo periodo artistico vede, infatti, Peperone impegnato a guardarsi intorno e rappresentare la realtà che lo circonda realizzando collage con sacchi di iuta e altro materiale di recupero. La prima intuizione avvenne nell’androne della sua casa. Osservando i pendoli di pomodori, trecce di aglio, e cipolle, appesi sotto il grande arco, creò i suoi due primi collage. Il risultato fu sorprendente per lui stesso e per il già affermato pittore Gino Coppa. Il Maestro, abituale frequentatore del bar Maria, lodò le opere tanto da indurre una coppia di turisti avventori, ad acquistarli. La molla era scattata e per Peperone, si aprirono, come per incanto, le porte di un mondo nuovo, fatto di amicizie, feste, cene, mostre. Cominciò districarsi sul palcoscenico artistico con occhi nuovi, colmi di curiosità. Con un sacchetto di stoffa, nel quale c’era tutto ciò che gli occorreva, e con un cappello di paglia in testa, si spostava negli angoli più suggestivi e panoramici di Forio, per ispirarsi ed esprimere la sua arte. Era laborioso e instancabile, al punto che, intorno ai venti anni, prese in affitto un magazzino, nei pressi del bar Maria. Nella “bottega” presero forma le varie produzioni tra cui, una tra le più caratteristiche rappresenta scene carnevalesche nelle quali i monumenti di Forio, assunte sembianze antropomorfe, si abbandonano a sarabande notturne, al chiaro di un sorridente quarto di luna che sembra dirigere accoratamente schiere di pupazzi festanti.

Festa di Carnevale con il Torrione e San Gaetano a Forio

Peperone è stato sempre uno spirito, libero e vagabondo. Da piccolo, spesso marinava la scuola, per disegnare paesaggi su qualche cartoncino racimolato in casa, oppure girovagava nei giardinetti antistanti alla chiesa del Soccorso e, tra quelle siepi incolte e alberi scheletrici, si dava da fare per “apparare” trappole per gli uccelli. Da adolescente, collaborava con gli organizzatori delle feste di paese, dipingendo fantasiosi festoni per colorare le serate di Capodanno, Carnevale e matrimoni. Spesso, per il suo modo schietto e simpatico di comunicare, era invitato a cena da quei turisti che diventavano anche amici e cominciarono a frequentare la casa di Peperone. Peperone non lucrava sulla vendita delle sue creazioni, ma usava gli introiti per organizzare cene di venti, trenta persone, nell’androne di casa, che era spesso frequentata da personaggi di spicco come Aldo Pagliacci, Lallo Russo, Gino Cacciapuoti, Alberto Moravia e la compagna Dacia Maraini. Qualche anno dopo la morte del Presidente, Jacqueline Kennedy, venne a Forio e chiese dove fosse l’atelier di Peperone, perché voleva acquistare dei quadri. Immediatamente la notizia della presenza della First Lady americana si diffuse per il paese. La piazza di S. Gaetano si riempì di gente. Jacqueline fu molto generosa: offrì dei gelati, sorrise a tutti con grande simpatia e semplicità. Quando Peperone si rese conto che la vedova Kennedy lo cercava perché a casa di sua sorella aveva visto dei collage che le erano piaciuti, la ricevette nel nuovo atelier all’ingresso di Forio, che tutti chiamavano la Galleria di Peperone, nella quale, egli lavorava, esponeva i sui prodotti artistici e aveva ricavato un angolo, dove dormiva, quando non aveva voglia di tornare a casa. Peperone amava le tradizioni e le processioni che per lui rappresentavano soprattutto il folclore, ma non attribuiva loro alcuna sacralità. Fino ai primi anni novanta, animava la vigilia di Natale, già in piena notte, con musiche sacre che si diffondevano dalla sua galleria a tutta la piazza San Gaetano, e riceveva ospiti che arrivavano dai vari comuni dell’isola. L’alba della vigilia si trasformava in una festa tra parenti e amici che, sempre più numerosi, di anno in anno, non intendevano mancare all’appuntamento del 24 dicembre. La galleria e lo spiazzo esterno si riempivano di persone. In un angolo, su un grande tavolo apparecchiava l’orzo, il caffè, la cioccolata calda, fagioli, anice, vino, panettoni, roccocò e dolci natalizi. I botti erano la sua passione, ne sparava tanti durante la processione che si svolgeva nei pressi della chiesa di San Gaetano. L’atmosfera era intensa nella semplicità del rito, l’emozione toccava le corde più sottili dell’animo. Nel corso degli anni la galleria di Peperone divenne famosa, e fu frequentata da isolani e stranieri. Quanto a lui, comunicativo e ospitale, aveva sempre qualcosa da offrire o da raccontare. Per tutti era “ u cumpar”, ma da anni per familiari, parenti e amici lui era Peperone. Non accettava compromessi, ipocrisia, falsi idoli. Intanto, quella Forio che aveva amato da piccolo, perché ricca nella sua semplicità e che aveva immortalato in tante sue opere, cominciava a frantumarsi, perdendo la propria identità. L’avvento del consumismo, del turismo di massa e della globalizzazione erano inconcepibili per il suo modo di vivere. Non si sentiva più a proprio agio. Anche quegli artisti e personaggi stranieri che avevano contribuito a dare lustro a Forio con la loro presenza, la lasciarono per sempre. Quell’entusiasmo e quella creatività che aveva coinvolto, seppure in diversi settori artistici, tanti foriani come un fuoco, si spense. Peperone sentiva ormai ostile quel magazzino che pure tante soddisfazioni gli aveva dato, soprattutto per i valori e l’umanità di cui si era arricchito confrontandosi con persone di diverse nazionalità. Non volendo più vivere nel frastuono, si trasferì nel centro storico di Forio. Quantunque la sua vera natura fosse di aprirsi al mondo, ed essere sempre se stesso, cominciò a creare un muro tra se e gli altri, anche se non sempre ci riuscì. Nella sua nuova abitazione produsse centinaia di quadri, lavorò la terracotta, dipinse su pannelli di legno. Una larga parete della sua stanza da pranzo divenne una specie di murales, sulla quale fratelli e ospiti apponevano la propria firma, frasi, dediche, poesie, scarabocchi, disegni a matita o colorati. La sua dimensione di vita era diversa, soffriva interiormente, ma il suo bisogno di comunicare era troppo forte, così come la sua crescente indignazione per i compromessi e per le ingiustizie che non tollerava. Su quella parete-murales, nel giorno del suo compleanno, circondato da familiari e amici, il nipote Claudio scrisse: ”Zio Peperone, volevi cambiare il mondo, ma il mondo non ha cambiato te”.

Al paese dei Balocchi. Peperone.

La sorella Clementina (collaboratrice alla stesura di questo testo, anche lei affermata pittrice e che a breve pubblicherà un libro di memorie) ci dona anche la sua ultima immagine recepita, che risale al dodici dicembre 2011. Con Peperone e le altre sorelle, erano a Procida, per festeggiare il suo compleanno. Camminava con il passo lento e vago su quella banchina del porto, in fondo alla quale si stagliava un cielo azzurro, limpido; e la sua figura sembrava quasi dissolversi in quello spazio, oltre l’orizzonte. “Gli attori che anno fatto la storia di Forio, si sono ritirati dietro le quinte per fare una pausa. Forse un giorno torneranno, tra bagliori di luci e alchimie di colori. Si aprirà il sipario. La storia non è finita.”

Michele Petroni è stato il naif della riflessione. Il suo messaggio, semplice e diretto, ha raggiunto immediatamente il cuore e la mente di quanti hanno avuto modo di conoscerlo o almeno vedere le sue creazioni. I suoi dipinti erano colmi di umanità ma anche di senso critico. Spaziava tra ambienti diurni e notturni. Prediligeva panni stesi, di notte, su un “astico” ad asciugare intorno ai quali figure di anonimi religiosi danzano forse per scongiurare un sabba. Oppure canneti avvolti da muri di silenzio e d’interiore quiete, contaminata solo dal lieve fruscio delle foglie mosse dalla brezza notturna. Uno dei suoi leit motiv è stato la rappresentazione di bottiglie vuote (i vuoti a perdere) e di cumuli di travi addossate ai muri. Qui il messaggio è diretto e inconfondibile. Il senso di frustrazione e impotenza di una civiltà ridotta all’usa e getta, si aggiunge alla mancanza d’ideali a seguito della fine delle utopie, rivelatesi irraggiungibili per la durezza dei cuori. La sua amata città, Forio, (il centro storico costituito da un dedalo di viuzze), è il labirinto di bottiglie che la nasconde, e le travi chiosano la trasformazione di alberi vivi ricoperti di rami, di foglie e di frutti in fardelli inanimati, di corpi morti sacrificati ai riti della civiltà dei consumi. Altri motivi ricorrenti sono gigantesche macchine fotografiche a soffietto con l’obiettivo puntato verso un paesaggio ideale di Forio. Ci sono finestre barrate da grate, entro i cui confini Peperone si sente ormai prigioniero e tanti sandali di stoffa, fiammiferi familiari, sciarpe, oggetti inchiodati alle pareti come sacre icone, quasi a rappresentare la santità delle cose umili e a contrapporle ai tanti oggetti firmati per cui la gente impazzisce. Spesso osserviamo nei suoi dipinti aquiloni e carrettini trainati da cavallucci di legno che indirizzano Forio verso un appetibile paese dei balocchi, dove la gente si ama e si diverte. Il genio di Peperone si rivela così, con un’inesauribile carica di fantasia, un’apparente commistione con il surrealismo e la pop-art, che l’artista, animo sensibile e ricettivo, volutamente finge di non conoscere dimostrando la padronanza assoluta del disegno. Tutto ciò lo rende il pittore naif di spicco tanto amato.

La particolare bara costruita personalmente da Peperone

Quel Torrione che aveva tanto amato fu, il 15 dicembre 2011, la sua ultima dimora terrena. Centinaia di concittadini e ospiti assisterono alla cerimonia funebre, officiata dal Sindaco di Forio, nella sala mostre del Museo Civico Giovanni Maltese. L’estremo saluto gli fu rivolto proprio entro la bara che aveva costruito con le sue mani, arricchendola di quei disegni che erano stati i temi della sua esistenza.

Il suo commiato fu poesia

 Brindisi

 Buttate un bicchiere di vino verso il cielo.

Quella piccola aria di vento farà arrivare

quell’odore nel luogo della mia pace.

Seppellitemi in questo luogo di pace,

nella solitudine della natura

che offre quel filo sottile di sole

di vento e quando ci sarà

quel fiocco di neve       

Michelangelo Petroni detto Peperone

Altre notizie saranno sul sito www.iltorrioneforio.it

 

 

Luigi Castaldi

Juventus Roma 1-0|Roma intensa ma senza gol. Decide Higuain al 13′

Juventus Roma, la grande sfida del campionato va in scena allo Juventus Stadium di Torino. Allegri contro Spalletti, la spunta il primo con un gol di Higuain.

Roma- La Roma affronta la capolista allo Juventus Stadium di Torino per la 17esima gara di Campionato di Serie A Tim. Dopo il vantaggio della Juventus, la Roma domina la gara ma non riesce a trovare lo spiraglio giusto. Risultato bugiardo, i giallorossi meritavano qualcosa in più ma vengono puniti dall’incapacità di concludere in rete. Bianconeri inafferrabili, in fuga a +7. 

Primo Tempo.

Tutto pronto per Juve Roma. Parte con maggiore aggressività la Juventus che per i primi 5 minuti lascia poco spazio all’avversaria.

Al 9’ Juve vicina al vantaggio con un gran tiro di Higuain, il destro dell’argentino viene neutralizzato centralmente dal portiere.

All’11’ giallo per De Rossi che atterra in scivolata l’ex giallorosso Pjanic.

Al 13’ Higuain palla al piede, vince il contrasto con De Rossi, supera Manolas in scivolata, si aggiusta la palla e fa partire un siluro dal limite che batte Szczesny.

Juventus Roma 1-0.

Secondo giallo per i capitolini, stavolta all’indirizzo di Dzeko per proteste (si recrimina un mancato fallo di Alex Sandro poco prima del gol), richiamo verbale di Orsato anche per Spalletti.

Dopo lo svantaggio la Roma prova a reagire a testa alta, al 23’ occasione per Nainggolan che arriva alla conclusione di tacco su assist di Rudiger , Buffon esce in respinta. Un minuto dopo il Ninja è di nuovo all’assalto, a pochi passi dal portiere va al tiro la palla va sull’esterno rete uscendo fuori di poco.

Al 25’ giallo per Rugani per fallo su Dzeko.

La Roma insiste con aggressività, ora si gioca davvero.

Al 27’ punizione dalla trequarti per i giallorossi, De Rossi sulla palla, Manolas in agguato in area, viene strattonato non riesce a captare a palla.

Gara un po’ nervosa, terzo giallo per i giallorossi, ammonito anche Gerson.

I giallorossi hanno riconquistato il dominio della gara, ora i bianconeri fanno fatica a ripartire in attacco.

Brivido per la difesa giallorossa, al 38′ Higuain da posizione pericolosa riesce a colpire un’ottima palla respinta da un impeccabile Szczesny, ma l’attaccante argentino era in fuorigioco.

Al 40’ ci prova Manolas ma viene murato dalla difesa bianconera.

Nessun minuto di recupero, l’half time si chiude al 45′ con la Roma in attacco e il vantaggio dei bianconeri. Gara ancora tutta aperta.

Secondo tempo

In campo Salah al posto di Gerson, primo cambio per Spalletti. Scintille in campo tra Manolas e Lichstainer, richiamo verbale per i due.

Al 49′ infortunato Pjanic, Juventus temporaneamente in 10. Al 51′ entra Cuadrado, il bosniaco termina qui la gara.

La Juventus prova a chiudersi in difesa, i giallorossi tentano di scardinare il muro avversario. Duello tra Rudiger e Rugani in area bianconera, lo juventino non lascia spazio al tedesco in due azioni consecutive.

Al 63’ uscita scomposta di Buffon su tiro pericoloso di Perotti, il portiere respinge goffamente, i compagni giungono in aiuto per mettere al sicuro il risultato.

Al 67′ secondo cambio per Allegri, infortunato anche Lichtsteiner, entra Barzagli.

Al 70′ miracolo di Szczesny che neutralizza un tiro di Sturaro a distanza ravvicinata!

Al 72′ De Rossi chiede il cambio, Spalletti mette in campo El Shaarawy.

Roma aggressiva in area con Perotti-Nainggolan-Dzeko. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo Fazio perde l’occasione per mettere a segno il gol del pareggio. Occasionissima…. sprecata!

Al 76′ Perotti prova la conclusione dopo un duello con gli avversari, tiro debole che si spegne tra le braccia di Buffon.

Una Roma determinata e agguerrita riesce a mettere i brividi alla Juventus, la difesa bianconera costretta agli straordinari. Ma gli uomini di Spalletti non riescono a trovare lo spiraglio giusto per mettere a segno la palla.

All’82’ fuori Higuain, dentro Dybala. Il neo-entrato si rende subito pericoloso con un tiro centrale bloccato facilmente da Szczesny. Respira la Juventus.

All’84’ brutto atterraggio per Manolas che si infortuna e chiede il cambio. Dentro Manolas.

Ammonito anche Nainggolan per trattenuta su Dybala.

All’89’ Sturaro fallisce l’occasione del raddoppio: calcia in area di rigore ma viene disturbato da Rudiger. Szczesny riesce ad allontanare con i piedi il pericolo ravvicinato.

Ammonito Rudiger. 

Finale effervescente nei 4 minuti di recupero, la Roma non riesce proprio a centrare l’obiettivo nonostante abbia una fatto un partita di grande intensità. La gara si conclude con l’ennesima vittoria dei bianconerisu una straripante Roma.

FORMAZIONI

JUVENTUS: Buffon; Lichtsteiner, Rugani, Chiellini, Alex Sandro; Khedira, Marchisio, Sturaro; Pjanic; Higuain, Mandzukic.
A disp.: Neto, Audero, Barzagli,Benatia, Evra, Asamoah, Hernanes, Cuadrado, Lemina, Dybala, Pjaca.
All.
 Allegri.

ROMA (4-2-3-1): Szczesny; Rudiger, Manolas, Fazio,Emerson; Strootman, DE Rossi, Nainggolan; Gerson, Perotti; Dzeko.
A disp.: Alisson, Romagnoli, Vermaelen, Juan Jesus, Bruno Peres, Mario Rui, Seck, Salah, El Shaarawy, Iturbe.
All. Spalletti

Arbitro: Orsato di Schio. 

di Maria D’Auria

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Eccellenza- Il Barano dilaga 6-0 al Casagiove,e tripletta di Farina

Barano- Casagiove 6-0

Il Barano dilaga al “don Luigi Di Iorio” ,gli aquilotti travolgono con un risultato tennistico il fanalino di coda Hermes Casagiove. Una giornata da incorniciare per Simone Farina (che mette a segno una tripletta), in gol anche i soliti Sogliuzzo (sempre più goleador della squadra con 12 reti ) e Savio insieme al giovane Lombardi . Una partita messa mai in  discussione, gli aquilotti conquistano l’intera posta in palio e chiudono con ben 24 punti il girone d’andata. Un risultato che  in pochi avrebbero pronosticato ad inizio campionato.( forse nessuno)

LE FORMAZIONI. Solita coperta corta per il Barano che deve rinunciare anche alle squalifiche di Esposito e “Billoncino” Monti . Davanti a Palmiero, mister  Billone Monti decide di optare Accurso e De Simone  come coppia centrale con Sirabella a destra e Migliaccio sulla sinistra. A centrocampo Lombardi riparte dal primo minuto  insieme a Soogliuzzo e Ferrari, nel tridente offensivo il solito trio composto da Savio, Cantelli e Farina. Il Casagiove si conferma una squadra giovanissima. Nell’undici titolare figuravano ben sette calciatori under e a disposizione del duo De Lucia/Esposito appena un over con insieme quattro under. La squadra casertana ha dovuto rinunciare anche a qualche pedina importante,ma sempre calciatori giovani fermi ai box per influenza.

LA PARTITA. Dopo appena un giro di orologio il Barano si rende pericolosissimo con Farina, che salta il portiere in uscita ma non riesce a trovare compagni liberi in area. Al  7′  si sblocca il match, ed è proprio Farina a portare gli aquilotti in vantaggio: l’esterno offensivo viene servito da Savio, supera con un bel dribbling Cervo e con un tiro da fuori area trova l’incrocio dei pali,per l’1-0. Farina è scatenato e al 12′ supera ancora una volta Cervo  che sembra avere qualche  difficoltà,ma arriva la bella risposta di Gravino. Al 17′ il Casagiove prova a farsi vedere dalle parti di Palmiero con una punizione battuta da Famoso che termina alta. Al 21′ il Barano raddoppia: lancio pennellato di De Simone per Farina, il quale scatta sul filo del fuorigioco e non sbaglia a tu per tu con il portiere. Due minuti più tardi Sogliuzzo sfiora il gol con un pallonetto che fa la barba al palo e al 38′ un gran tiro di Cantelli viene parato da Gravino. In campo c’è solo il Barano e pochi secondi prima del duplice fischio, c’è gloria anche per Sasà Lombardi, che su assist di Savio appoggia il pallone in porta tirando da posizione ravvicinata. Il primo tempo si conclude sul 3-0 e la ripresa si apre con un’altra rete dei padroni di casa: perfetto il cross di Farina per Sogliuzzo che anticipa Gravino e appoggia in rete. Al 14′ azione incredibile divorata dagli aquilotti: Farina colleziona un grande assist per Savio che calcia a botta sicura nel cuore dell’area; il Casagiove salva sulla linea e Lombardi non riesce a trovare la rete sulla ribattuta. Al 17′ Savio colpisce il palo e un minuto più tardi il bomber foriano riesce a trovare il gol al termine di una bellissima azione corale. Mister Monti approfitta del largo vantaggio per mandare in campo un po’ di giovani e, oltre a Romano e Conte (che già in passato hanno visto il campo), arriva l’esordio anche per Matteo Trani, giovane classe ’99 che non ha incredibilmente trovato spazio in Promozione, mentre può vantare già la sua prima presenza in Eccellenza grazie al Barano. A cinque minuti dalla fine, il Casagiove va vicino al gol con Taranto e al 43′ gli aquilotti infieriscono ulteriormente: assist di Lombardi e rete di Farina che realizza una tripletta e porta a casa il pallone. Il Barano vince 6-0 e chiude a 24 punti il girone d’andata. Nel prossimo turno il Barano ospiterà il Procida in un derby tutto da vivere.

A cura di Simone Vicidomini 

BARANO 6

H.CASAGIOVE 0

BARANO: Palmiero, Sirabella, Accurso, Ferrari, Migliaccio, De Simone (35’s.t Trani), Farina, Lombardi, Savio (22’s.t. Romano), Sogliuzzo, Cantelli (19′.s.t. Conte). (In panchina: D’Errico, Di Scala, Manieri, Pisani) All. Monti

CASAGIOVE: Gravino, Migliore, Cervo, Desiato, Bouchoucha, Blandolino, Caruso, Catrame (1’s.t. Aletto), Taranto, Tahiri, Famoso (1’s.t. Spisso). (In panchina: De Rosa, Angelino, Cutolo) All. De Luca/Esposito

ARBITRO: Mollo di Castellammare (Ass. Russo e Piedipalumbo di Torre Annunziata)

RETI: 07′, 21′,87′ Farina, 46′ Lombardi, 52′ Sogliuzzo, 63′ Savio, 87′ Farina

NOTE: Calci d’angolo 0-4. Ammoniti Romano (B), Cervo (C). 1′ di recupero nel p.t., 2′ di recupero nel s.t.

Il Podio Gialloblù di Taranto – Juve Stabia 0 – 0

La Juve Stabia raccoglie un punto allo stadio Iacovone di Taranto. Più in palla sono i padroni di casa, ma la gara termina sullo 0 – 0

PODIO

Medaglia d’oro: a Danilo Russo, ancora punto di forza della Juve Stabia. Il numero 1, ma 22 sulla maglia, stabiese sfodera un’altra, la solita, prestazione concreta e di livello, rispondendo sempre presente alle sortite del Taranto. Russo è chiamato subito agli straordinari e nel primo tempo risponde bene in almeno tre nitide occasioni create dai pugliesi; su tutte, spicca la parata di assoluto istinto con cui l’estremo difensore stabiese respinge la rovesciata ravvicinata di Viola. Il copione non cambia nella ripresa, che vede Russo altrettanto impegnato più di quanto ci si sarebbe aspettato contro una squadra ben lontana dall’essere una big del campionato.

Medaglia d’argento: a Yaye Kanoute, calamita del poco gioco gialloblù. Le Vespe in quel di Taranto hanno creato davvero poco, e quel poco porta la firma dell’esterno senegalese, che fa di tutto per servire i compagni al centro dell’area. Che sia tramite il dribbling o tramite la forza fisica, il numero 7 tenta sempre di trovare la superiorità numerica e di infilarsi tra le maglie dei rossoblù. Il fatto che, in una gara dove poco abbia funzionato, la Juve Stabia si sia affidata quasi esclusivamente ai guizzi della sua Freccia Nera la dice lunga sull’importanza di Kanoute.

Medaglia di bronzo: a Francesco Lisi, che mette sempre in campo un cuore enorme. L’esterno romano si rende protagonista di un’altra ottima gara, fatta al solito di grinta, cuore e corsa. Il match di Taranto è l’emblema della stagione di Lisi, che parte nella sua posizione naturale di esterno alto, fino poi a scalare, diventando terzino sinistro dopo l’uscita dal campo di Liotti. Unico rammarico circa la prestazione di Lisi è la palla gol guadagnata con una poderosa accelerazione ma ben disinnescata dal portiere tarantino Maurantonio.

CONTROPODIO

Medaglia d’oro: ad Urban Zibert, ancora invisibile in campo. Il tour de force di queste settimane ha concesso occasioni importanti a chi ha giocato di meno. Se alcuni le hanno sfruttate complessivamente bene, vedi Camigliano, altri, come lo sloveno, hanno deluso, lasciando intuire i motivi per cui il posto da titolare è utopia. Anche a Taranto si è visto, anzi si è intravisto, uno Zibert estraneo ai meccanismi di gioco e che, a maggior ragione in una giornata difficile, avrebbe dovuto prendere per mano la squadra. Purtroppo nella prestazione dell’ex Akragas si è visto ben poco.

Medaglia d’argento: a Daniele Liotti, il cui periodo no continua. Ancora una prestazione sottotono per il terzino sinistro, autore di tanti errori. Falli ingenui, palle perse in zone pericolose di campo e praticamente nessun cross offerto a Ripa nella gara di Liotti. Dispiace perché il calciatore è uno dei fedelissimi gialloblù, con il suo terzo anno di militanza stabiese, ma sul versante sinistro, aspettando sempre il rientro di Liviero, urge un intervento sul mercato.

Medaglia di bronzo: alla squadra piatta vista a Taranto. I tanti impegni ravvicinati stanno mettendo a dura prova la brillantezza della Juve Stabia, in difficoltà e con poche idee anche con un avversario decisamente inferiore organici alla mano. La squadra sempre brillante, e con un gioco rapido ed a memoria, vista per larghi tratti del campionato è in difficoltà, anche alla luce degli infortuni che in modo più o meno grave stanno condizionando le scelte di Fontana. I fattori appena esposti non possono però essere giustificazioni; oggi ci si aspettava una prestazione diversa, che, alla luce del pareggio del Lecce ad Andria, sarebbe valsa il primato in classifica. La sosta invernale sarà utilissima alla Juve Stabia per ritrovare energie, a patto di trarre il massimo dalle ultime due gare dell’anno.

Raffaele Izzo

Taranto vs Juve Stabia, le pagelle

Scialbo pareggio per la Juve Stabia in quel di Taranto. Finisce 0-0 la gara tra gli ionici e le vespe, gara che ha lasciato strascichi polemici in sala stampa.

Ecco le pagelle:

Russo 6.5: Se nel primo tempo le vespe sono ancora sullo 0-0, il merito è tutto suo.

Cancellotti 5: Soffre tanto le sortite offensive avversarie.

Atanasov 6: Combatte con Magnaghi e riesce quasi sempre a chiuderlo.

Camigliano 5.5: Tante sbavature per lui, riesce però a non far subire gol ai suoi.

Liotti 5: Nel primo tempo regala un’altra occasione al Taranto. Mediocrità totale.

Capodaglio 5.5: Fisicamente è stanchissimo. Gli serve una pausa

Mastalli 6: Funge da collante tra i reparti Zibert 4.5: Oggetto misterioso. Spreca un’altra occasione.

Lisi 6: Aiuta a difendere e riparte quando può. Ha anche una ghiotta occasione ma non riesce a segnare.

Ripa 5.5: Tante sponde per lui ma sotto porta non si vede quasi mai.

Kanoute 5.5: Qualche ripartenza e nulla più.

Marotta: Sv

Sandomenico 5: Impalpabile.

COLLEGATE:

Bongiovanni: “Mi infastidiscono le parole di Fontana. Gara a senso unico”

Al termine del match pareggiato 0-0 tra Taranto e Juve Stabia, si è presentato in sala stampa uno dei soci degli ionici Bongiovanni.

Ecco le sue parole, in un vero e proprio teatrino ridicolo inscenato in sala stampa. Domani, la nostra redazione, scriverà e mostrerà integralmente ciò che è successo in sala stampa:

“Io stimo il tecnico Fontana ma non condivido ciò che dice. La grande Juve Stabia è venuta a Taranto ed è stata schiacciata dal piccolo Taranto. C’erano tantissimi punti di differenza tra le due rose ma il Taranto sembrava la squadra al terzo posto. Mi infastidiscono le parole dell’allenatore perché ha visto un’altra partita. Meritavamo di vincere senza dubbio e invece abbiamo buttato due punti. Sono davvero sconcertato di quanto sentito, sono venuto in sala stampa solo per sentire le sue parole e per controbattere”

COLLEGATA:

Carcere Ottocentesco (Mauro Lo Piano Saint Red)

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Almeno 600 detenuti ieri hanno preso parte ad una rivolta nel carcere ottocentesco inglese di Birmingham, ci son volute piu’ di 12 ore perche’ le forze speciali potessero sedare la rivolta, e impedire possibili evasioni di massa.

Le notizie fornite alla Stampa sono ancora frammentarie, il canale televisivo Sky News ha parlato di 3 rivoltosi feriti, uno e’ grave, mentre decine di altri detenuti sono stati medicati all’interno dello stesso carcere.

Il motivo, o i motivi che hanno spinto i detenuti alla rivolta ancora non sono noti, sicuramente il sovraffollamento potrebbe essere stato uno dei fattori scatenanti.

Questo carcere e’ tristemente noto per gli episodi di  brutalita’ avvenuti all’interno di esso: i detenuti risolvono le loro questioni all’interno delle stesse celle, la giustizia se la fanno da soli.

Durante la rivolta i detenuti hanno occupato 3 ali del carcere : una palestra, una farmacia e un magazzino, si sono appropiati di manganelli, scudi e caschi e sono riusciti  a bruciare i propri procedimenti giudiziari.

Tutto e’ bene quello che finisce male :

In Italia il problema del sovraffollamento delle carceri e’ sempre esistito, nessun politico e’ stato capace di fare costruire altri Istituti penitenziari, sono stati invece bravissimi nella scelta di affidare altri tipi di costruzioni, che sono state appaltate sempre dagli amici degli amici.

Ammettiamo che in Italia si costruissero nuove carceri, queste dovrebbero essere la nuova dimora dei politici disonesti e truffaldini, questo e’ il motivo per cui non si appaltano mai i lavori.

Aldo Roselli: “Oggi abbiamo perso due punti. Fontana ha visto un’altra partita”

Aldo Roselli non è d’accordo con Mister Fontana

Al termine del match pareggiato 0-0 tra Taranto e Juve Stabia, si è presentato in sala stampa il D.G. degli ionici Aldo Roselli.

Ecco le sue parole:

“Oggi la squadra che meritava di vincere era il Taranto. Non ricordo grandi parate del mio portiere e questa la dice lunga. Abbiamo fatto un grandissimo pressing mettendo in seria difficoltà una buona squadra come la Juve Stabia. Prosperi sta inculcando nella mente dei ragazzi la voglia di vincere. Sono contento a metà oggi perché abbiamo giocato bene e abbiamo perso due punti. Qualcuno diceva che questa rosa non meritava la Lega Pro ma la verità sta venendo a galla, siamo una squadra che può stare benissimo in Lega Pro. Ci mancavano alcuni titolari e abbiamo sottomesso la terza in classifica. I miei ragazzi hanno sudato la maglia e meritavano la vittoria. Fontana ha visto un’altra gara. Alcuni ragazzi ci hanno chiarito le idee per il mercato e adesso lavoreremo per migliorare ancora la rosa”

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